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Tante emozioni al Maker Lab di Casale Monferrato

Si conclude in festa l’edizione 23/24 del Maker Lab di Casale Monferrato, presenti all’evento, oltre ai protagonisti, anche professori e compagni di classe dei partecipanti al progetto che hanno potuto raccontare, emozionati, l’esperienza di questi mesi.

Dopo la visione dei video, che raccolgono i momenti salienti del laboratorio, i ragazzi del maker hanno presentato i loro lavori emozionati ed orgogliosi, per finire merenda insieme nei locali dell’oratorio.

Possiamo dirci fieri di questa edizione del Maker Lab, i ragazzi hanno saputo sfruttare questa occasione per fare la differenza cogliendo la possibilità di fare scelte concrete per preparare il proprio futuro.

I giovani protagonisti: terza edizione del Maker Lab all’Istituto Sacro Cuore di Gesù di Casale

Il 2024 si apre con la terza edizione di Maker Lab, nell’ambito del progettoLabs to learn”, che vede l’Istituto Sacro Cuore di Gesù, meglio conosciuto come oratorio del Valentino, in collaborazione con la scuola media Dante in un progetto educativo che sembra davvero far parte dei sogni del santo salesiano.

Gennaio celebra infatti san Giovanni Bosco, fondatore dei salesiani e del metodo preventivo, che vede in ogni giovane un punto di accesso al bene.

Il Maker Lab è uno spazio creato all’interno dell’oratorio salesiano e strutturato per far vivere ai giovani l’esperienza educativa dell’imparare facendo (learning by doing).

Lo scopo, quindi, è quello di coinvolgere ragazzi e ragazze in un percorso educativo e formativo con un approccio diverso da quello tradizionale scolastico, così che possano scoprire nuovi modi di “fare scuola” e di apprendere.

I destinatari sono ragazzi e ragazze delle classi seconde della scuola secondaria di primo grado che, per diversi motivi, faticano a essere coinvolti nelle attività svolte in classe.

Questo progetto si propone come uno strumento complementare alla didattica tradizionale: attraverso l’attività della falegnameria i partecipanti avranno occasione di mettere in risalto potenzialità altrimenti nascoste.

Nel primo incontro i ragazzi emozionati hanno conosciuto gli operatori, visitato gli ambienti e con il saluto del direttore della salesiana hanno anche assaporato un pezzo della vita di don Bosco attraverso video e racconti.

Un gruppo di giovani che riconosce in questo stile educativo una possibilità in più per imparare e che ci chiede di essere accompagnato a farlo.

Oratorio: palestra di vita – La Vita Casalese

Si riporta di seguito l’articolo apparso su La Vita Casalese.

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Oratorio: palestra di vita

L’esperienza salesiana con lo stile di don Bosco raccontata dal parroco

“Se don Bosco fosse qui, oggi, ora, cosa direbbe ai ragazzi del cortile? Come so farebbe prossimo a loro?”.

Questo è l’interrogativo che muove ogni giorno il prezioso lavoro educativo che anima e fa da sfondo alla quotidianità oratoriana del Valentino di Casale, nella persona del Responsabile, don Alberto Lagostina, e degli educatori e animatori che condividono con lui il sogno di don Bosco.

Come fotografare la realtà di Oratorio nel 2023?

Dai tempi del nostro Santo fondatore la realtà è profondamente cambiata, e velocemente soprattutto in questi ultimi anni.

La pandemia ha poi ulteriormente messo alla prova il desiderio di socializzazione delle nuove generazioni, accentuando in maniera preoccupante la tendenza al “ritiro sociale” che ormai è divenuta un fenomeno oggetto di studio e di riflessione sociologica ed educativa.

Ma i desideri, i sogni, i dubbi che agitano questi giovani cuori sono gli stessi dei ragazzi che don Bosco intercettava nella Torino dell’800: là prevaleva una povertà materiale e il miraggio della grande città che attirava i giovani ben presto si rivelava una realtà di fatica, delusione e sfruttamento… oggi le povertà sono diverse: in primis i valori, messi costantemente in discussione da una società in cui sembra che tutto sia lecito e giustificabile.

Altro fenomeno in costante crescita l’abbandono scolastico da parte di quei ragazzi (e delle famiglie) che non riescono a dare la giusta priorità all’istruzione e non la considerano uno strumento importante per costruire il proprio futuro.

Chi sono i ragazzi che frequentano l’Oratorio oggi?

Sono in aumento i più giovani che appartengono alla fascia delle scuole medie. A loro proponiamo, oltre agli spazi di gioco come cortile, campi, sala giochi, anche il doposcuola educativo Oltrescuola, in collaborazione con le scuole del territorio, che ci segnalano chi ha più bisogno.

E poi la sportiva, rinata in questi ultimi anni, con il calcio che coinvolge una cinquantina di bambini e ragazzi e propone un’esperienza diversa, in cui non prevale l’agonismo e la competizione esasperati, ma l’obiettivo di costruire gruppo, di divertirsi, di crescere insieme.

Ci sono poi i “grandi”, adolescenti che frequentano le scuole professionali che vengono a giocare con gli amici, magari per passare un po’ di tempo prima di riprendere il pullman per tornare a casa dopo la scuola, ma anche diversi ragazzi che non studiano e non lavorano, per i motivi di cui sopra.

Con tutti, ma in particolare con loro, si cerca di costruire una relazione di fiducia che li aiuti a riscoprire le proprie capacità e attitudini e a recuperare un minimo di progettualità rispetto al presente e al futuro.

Si raccolgono i loro dati personali e si rilascia un semplice tesserino, che crea senso di appartenenza e li responsabilizza rispetto all’uso delle strutture a disposizione, superando l’anonimato.

La nostra Opera inoltre comprende da anni l’esperienza delle comunità per minori, italiani e stranieri non accompagnati, e il centro diurno: anche per loro l’Oratorio rappresenta una vera e propria palestra quotidiana di relazione, di scambio, di condivisione, per cominciare o riprendere rapporti sani di amicizia.

Come rendere l’intervento educativo sempre più efficace?

Sicuramente il lavoro di rete e la collaborazione con Enti e Istituzioni rappresenta il presupposto indispensabile per progettare e portare avanti interventi il più possibile personalizzati e di effettivo sostegno alle esigenze espresse, sia dai minori che dai nuclei familiari.

La presenza di educatori formati e competenti fa la differenza: è un investimento che richiede energie e risorse (anche economiche) non indifferenti, e a volte vorremmo fare di più… ma siamo convinti che costruire e custodire relazioni basate su fiducia e ascolto sia l’approccio più giusto e promettente.

Don Bosco oggi starebbe così in mezzo ai suoi ragazzi.

L’Oratorio don Bosco, in corso Valentino 66, è aperto da lunedì a sabato dalle 16.30 ale 18.30.

 

Il Vescovo nomina due co-parroci al Valentino – La Vita Casalese

Si riporta di seguito l’articolo apparso su La Vita Casalese dedicato alla nomina del co-parroco della parrocchia del Valentino, a Casale: don Guido Candela.

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Un co-parroco per la parrocchia del Valentino, a Casale, retta dai salesiani. È don Guido Candela, della comunità salesiana di Vercelli.

Questa la nota diffusa mercoledì 23 agosto dal cancelliere della Curia dott. can Davide Mussone.

“Sua eccellenza mons. Gianni Sacchi, vescovo di Casale Monferrato, facendo seguito alla formale presentazione canonica dell’ispettore salesiano, rev.do don Leonardo Mancini, volendo provvedere al bene spirituale della parrocchia S. Cuore di Gesù in Casale Monferrato, sulla base del can. 517 § 2 del Codice di Diritto Canonico, ha nominato parroci in solido: il  rev.do sac. Alberto Lagostina, s.d.b., già amministratore parrocchiale dal 1 settembre 2021, parroco moderatore della sopracitata parrocchia; il rev.do sac. Guido Candela, s.d.b., co-parroco della medesima parrocchia. Tali nomine decorrono dal 1 settembre 2023. La legale rappresentanza  resta in carico al rev.do sac. Alberto Lagostina, s.d.b. Si informa inoltre  che, su disposizione dell’ispettore salesiano, il rev.do sac. Quoc Ky Doan, s.d.b., dal 1 agosto 2023, è stato trasferito ad altro incarico”.

Ora ci sono due parroci in parrocchia al Sacro Cuore di Gesù, ma è  possibile avere due parroci? La risposta viene dallo stesso cancelliere, dott. can Davide Mussone:

Sì, è possibile avere più parroci della medesima parrocchia. In passato, col vecchio Codice del 1917, vigeva la classica regola ‘un solo parroco per una sola parrocchia’, che non ammetteva eccezioni. Il nuovo Codice di Diritto Canonico del 1983, al can. 517 § 1, prevede la figura del parroco in solidum: ‘Quando le circostanze lo richiedono, la cura pastorale di una parrocchia, o di più parrocchie contemporaneamente, può essere affidata in solido a più sacerdoti, a condizione tuttavia che uno di essi ne sia il moderatore nell’esercizio della cura pastorale, tale cioè che diriga l’attività comune e di essa risponda davanti al Vescovo’. L’espressione in solido significa che ciascuno dei sacerdoti che formano il gruppo ha tutti i diritti e doveri che spettano al Parroco, sono dei cosiddetti ‘co-parroci, di modo che ciascuno di essi è tenuto a rispondere della cura pastorale nel suo insieme, in solido. Ognuno dei parroci è responsabile di tutto il ministero pastorale, anche se nel concreto l’esercizio viene distribuito fra competenze dei singoli. Il gruppo (due, tre… in base alla grandezza della parrocchia ed alle effettive necessità) agisce con azione comune ed il parroco moderatore, che non è un superiore ma è un primus inter pares, né è il responsabile ultimo dinnanzi al Vescovo ed a lui spetta la legale rappresentanza dell’ente parrocchia, ovvero cura i rapporti con l’ordinamento civile”.

Ecco chi sono i due co-parroci.

Don Alberto Lagostina, dei Salesiani di Don Bosco, è nato a Stresa (Novara) il 15/05/1959, è professo nella Congregazione Salesiana dall’8/09/1981 ed è stato ordinato presbitero ad Alessandria il 24/06/1989. Don Alberto, conseguite la Licenza in Teologia e l’Equipollenza in Lettere, grazie alla sensibilità pastorale e alle sue capacità relazionali, ha maturato una ricca esperienza tra i giovani degli oratori – centri giovanili e della scuola.

È stato direttore dell’Opera salesiana “Oratorio Beato Michele Rua” in Torino ed Incaricato del Centro Giovanile. Ha continuato a svolgere la stessa missione nell’Opera di Asti.

È stato poi chiamato nel Centro Ispettoriale per l’animazione regionale della Pastorale giovanile. Dal 2015 è stato destinato come superiore della comunità, Incaricato del Centro giovanile salesiani nella zona San Paolo di Torino e vicario parrocchiale nella parrocchia Gesù Adolescente in Torino.

Lo scorso 9 settembre 2021 è stato trasferito a Casale Monferrato ed è diventato direttore della Comunità salesiana e direttore dell’Oratorio nonché amministratore parrocchiale della parrocchia Sacro Cuore di Gesù.

Don Guido Candela, dei Salesiani di Don Bosco, è nato Jemappes (Belgio) il 05/01/1954, è professo nella Congregazione salesiana dall’08/09/1971 ed è stato ordinato presbitero a Cuneo il 25/04/1981.

Compiuti gli studi filosofici e teologici, si è dedicato soprattutto alla pastorale tra i giovani in varie scuole e negli oratori di Lanzo, di Torino Agnelli, di Bra e nella parrocchia San Lorenzo Martire, in Venaria-Altessano (Torino).

Nel 2015 è stato nominato vicario parrocchiale della parrocchia San Giuseppe Lavoratore in Torino, successivamente direttore nella Casa dì Vercelli. Dopo il decesso del parroco salesiano di Vercelli don Augusto Scavarda, a gennaio 2023, è stato nominato amministratore parrocchiale nelle parrocchie del Sacro Cuore di Gesù in Vercelli, di Sant’Antonio all’Isola, in Vercelli e di S. Cecilia in Caresanablot.

Don Guido ha svolto il suo servizio con zelo, sensibilità pastorale, buone capacità relazionali e sa collaborare con i laici.

Casale Monferrato: in partenza il Work Lab per gli aspiranti pizzaioli

A Casale Monferrato è in partenza a settembre 2023 un Work Lab, inserito all’interno del progetto Labs To Learn, per professionalizzare i giovani nel settore di pizzaiolo.

Un percorso formativo breve della durata di 100 ore a frequenza intensiva che si articola in:

  • circa 20 ore di formazione in aula (sicurezza, rinforzo alfabetico di base, competenze teoriche del settore di riferimento, organizzazione aziendale)
  • circa 80 ore di formazione in azienda (competenze tecnico professionali specifiche del settore di riferimento)

Per tutta la durata del percorso è previsto un accompagnamento educativo a supporto dei partecipanti.

Il Work Lab è rivolto ai minori che abbiano 17 anni e 6 mesi (circa), in possesso di un livello di conoscenza della lingua italiana almeno A2 e dei seguenti documenti: codice fiscale, documento identità, permesso di soggiorno validi, ISEE.

Come iscriversi

Per l’iscrizione sarà necessario compilare la preadesione con il form sottostante entro il 10 settembre 2023.

Riferimenti:

Maker Lab Casale: al Valentino è ora di restituire

Il Maker Lab di Casale Monferrato è giunto alla conclusione. La giornata finale, dedicata alla restituzione, si è tenuta giovedì 1 giugno all’oratorio del Valentino. Di seguito il resoconto a cura dei referenti del progetto.

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Si è concluso anche il secondo modulo del Maker Lab di Casale Monferrato. La giornata finale, che si è svolta giovedì 1° Giugno all’oratorio del Valentino, è stata dedicata alla restituzione.

I cortili dell’oratorio erano gremiti di ragazzi delle medie, quasi 160 alunni di seconda e terza media erano presenti al racconto conclusivo dei ragazzi protagonisti del Maker Lab ai rispettivi compagni e docenti.

Superata l’iniziale emozione i ragazzi sono riusciti a raccontare le attività svolte durante il laboratorio di falegnameria. I compagni hanno risposto al racconto con entusiasmo, applausi e incoraggiamenti; hanno dimostrato interesse ai lavori svolti.

Dopo la consegna dei diplomi di partecipazione, le classi si sono affrontate in vari tornei sportivi. La mattinata è terminata con la consegna all’insegnante referente del progetto di un orologio con raffigurato sopra il logo della scuola, prodotto ideato e costruito da un alunno del Maker Lab.

Ormai questo momento di restituzione e festa sta diventando una tradizione importante, da ricordare e attendere dagli alunni della scuola media Leardi dell’I.C. Negri.

Tanti ragazzi che hanno partecipato al Maker Lab ci hanno salutato con l’ennesima richiesta di poter partecipare anche il prossimo anno.

Work Lab Casale: aziende che formano i giovani, giovani che lavorano per le aziende

Pubblichiamo di seguito un articolo e cura di Milena Tacconelli, sulle attività del Work Lab di Casale Monferrato, inserito all’interno del progetto Labs To Learn.

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Il lavoro” è spesso una meta ideale per molti ragazzi che pur avendo assolto all’obbligo scolastico non hanno portato a termine un percorso formativo qualificante. Negli scambi che spesso mi è capitato di avere con loro, capisco che quando mi dicono “voglio lavorare”, stanno facendo un pensiero per sottrazione (se non ho voglia di studiare allora vado a lavorare), spesso legato ad un desiderio di maggiore autonomia ed alla possibilità di avere qualche soldo in tasca. 

Di fatto, se poi approfondisci con qualche domanda, scopri che i ragazzi hanno un’idea molto approssimativa di tutto ciò che ruota attorno all’esperienza del lavoro: come cercarlo, come arricchire le loro competenze, come proporsi attivamente in un colloquio, quali le principali regole del mercato.  

Manca quindi il collegamento-ponte tra il desiderio e l’azione concreta. La maggior parte di loro sa nella teoria (ed in estrema sintesi) come funziona, ma non ha allargato la conoscenza né acquisito l’abilità –direi sociale- per attraversare quel ponte mettendo in moto un’esperienza personale finalizzata ad ottenere un lavoro. 

In questo senso la proposta WORK LAB può considerarsi uno strumento efficace per traghettare i ragazzi dall’ideale-lavoro all’esperienza-lavoro. WORK LAB è un percorso pre-professionalizzante di 100 ore complessive, 60 delle quali svolte in azienda.

Questo permette di entrare in un contesto lavorativo facendo formazione sul campo: ci si misura con le regole del lavoro ci si misura con l’acquisizione delle competenze base per svolgere l’attività che l’azienda offre.

In questa esperienza i ragazzi, pur mettendosi in gioco personalmente, non sono soli: il progetto WORK LAB prevede che si costituisca un gruppo limitato di ragazzi e che il gruppo sia accompagnato nei vari passaggi da una figura educativa di riferimento (per la selezione, il monitoraggio dell’esperienza, il supporto nella logistica, per la verifica finale).

Le prime 40 ore invece sono dedicate agli approfondimenti teorici propedeutici all’esperienza lavorativa (comunicazione, soft/hard skill, sicurezza sul lavoro, il CV, elementi specifici della mansione) in appoggio al CNOS-FAP dei territori in cui si opera.

Il 2 di febbraio è partito il primo percorso WORK LAB della sede di Casale (Istituto Sacro Cuore di Gesù) per incastonatore di gemme preziose, realizzato in collaborazione con il CNOS-FAP Alessandria

I ragazzi selezionati e coinvolti sono stati quattro diciassettenni, tutti neet. L’azienda che ha aderito al progetto è di Valenza (AL), settore orafo, ed ha necessità di incastonatori di gemme preziose. Abbiamo quindi chiesto all’azienda di mettere a disposizione locali, attrezzatura e personale per ospitare il tempo della formazione pratica in azienda. La risposta è stata affermativa. Al termine delle 100 ore di formazione, i ragazzi che avranno mostrato attitudine ed interesse, potranno approfondire l’esperienza grazie ad una borsa lavoro di tre mesi, a carico del progetto Labs To Learn.

Trovo interessanti due aspetti di questo progetto: il tentativo di rispondere al problema della dispersione scolastica facendo leva sulla motivazione dichiarata dai ragazzi (quel “voglio lavorare” di cui si parlava prima), e la possibilità di portare avanti un modello di formazione flessibile, che risponde alle esigenze delle aziende del territorio in cui si è inseriti e che coinvolge le aziende stesse in un processo di corresponsabilità nella formazione di giovani che potrebbero rispondere positivamente ai bisogni della azienda.

Così si fa un pezzo di strada insieme, insieme si cresce

Faccio il tifo per i ragazzi che ci stanno mettendo impegno e responsabilità e ringrazio i datori di lavoro, per la loro scelta di provarci, investendo tempo e professionalità: da cosa nasce cosa, e noi ci crediamo.

Labs To Learn: “Facciamo un Patto”, avvio del percorso di Community Lab a Casale

Pubblichiamo un resoconto del primo incontro del Community Lab, parte del progetto Labs To Learn, di Casale Monferrato.

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Giovedì 2 marzo 2023 all’Oratorio del Valentino a Casale Monferrato si è tenuto il primo incontro di Community Lab che ha come obiettivo quello di accompagnare un gruppo di operatori  alla co-progettazione di alcuni cantieri operativi insieme agli stakeholder del territorio (scuole, Servizi, enti di terzo settore, ecc.).

Erano presenti a questo incontro tutti gli operatori dell’equipe del progetto Labs To Learn: il Direttore dell’Opera Don Alberto Lagostina, Simona Dametto per l’amministrazione e la Parrocchia, gli operatori Davide Martani (educatore Maker Lab), Federica Friggi (psicologa Metodo di Studio) e Milena Tacconelli (educatrice Work Lab) insieme a Barbara Zaglio e Franco Girardino (coordinatori Comunità Harambè). Presenti anche Claudio Simonetti (preside IC. Dante), Emanuela Cavalli (preside IC. Negri), Giovanni Petrini, Martina Bacci e Sara Sampietro  di On impresa sociale e Francesca Maurizio di AGS per il Territorio. Si sono aggiunti in un secondo momento anche alcune referenti del Servizio Socio Assistenziale ASL AL Casale M.to.

L’azione di Community Lab si pone in connessione con il percorso formativo “Facciamo un Patto” dedicato ai docenti della scuola secondaria di I grado appartenenti agli istituti comprensivi del casalese nato dalla collaborazione tra scuola e soggetti appartenenti al tavolo IN.CON.TRA (Servizio Socio Assistenziale ASL AL Casale M.to, Psicologia dell’età evolutiva ASL AL, Servizio Educazione Sanitaria ASL AL, Cooperativa Elleuno, Istituto Sacro Cuore/Harambè, Aps Penelope, Oltrescuola di Caritas). Il percorso, avviato a ottobre 2022, ha visto la partecipazione di oltre sessanta docenti e operatori del territorio e ha contribuito a fornire non solo elementi formativi/teorici, ma a creare un clima di confronto e condivisione necessario alla costruzione di alleanze educative fra le realtà partecipanti.

Obiettivo del primo incontro di Community è stato incontrarci e confrontarci proprio sul percorso “Facciamo un Patto” che va a concludersi, ragionare insieme su delle proposte da portare all’ultimo incontro del 17 marzo, tenendo conto delle esigenze di ciascuno. 

Nell’incontro si è vissuto il sentore di un gran desiderio di creare un patto che ci coordini meglio nel collaborare insieme sul territorio a favore dei giovani. Si è ampiamente condivisa la riflessione che gli interventi siano da mettere in campo prima possibile nella crescita di un ragazzo.

Dopo una condivisione di attese, necessità, bisogni del territorio, abbiamo definito alcune priorità comuni:

  • Necessità di mettere in sinergia scuola/extra scuola, creando un sistema vero e proprio di confronto, condivisione, osservazione che possa anche fungere da coordinamento tra le realtà di doposcuola nel territorio nell’ottica preventiva al ritiro sociale e scolastico+
  • Ripensare il lavoro con le famiglie, la questione genitoriale, mettendo a sistema delle proposte del territorio. Emerge la necessità di trovare un luogo di riferimento per le famiglie che sentano come aiuto che non spaventi, che non allontani. In questo senso si potrebbe pensare ad un coinvolgimento del Centro Famiglie.
  • Necessità di trovare i fondi e le risorse per poter sosterere in maniera stabile gli interventi di sistema. In questo senso si ipotizza un lavoro di allargamento della rete a soggetti che portano interessi e risorse. Ad esempio un coinvolgimento del mondo delle imprese sul territorio, in un’ottica di welfare aziendale ma anche di responsabilità sociale d’impresa.
  • Importanza di avere interlocutori sensibili all’interno dell’amministrazione comunale, coinvolgimento dal basso rispetto all’ente locale anche alla luce del nuovo ruolo che i soggetti del territorio possono giocare alla luce della riforma del Terzo Settore.

Il prossimo appuntamento sarà calendarizzato nel mese di aprile.

 

Casale Monferrato: Valentino, tanti appuntamenti per la ricorrenza di Don Bosco – Il Monferrato

Il 27 gennaio 2023, il giornale Il Monferrato ha pubblicato un articolo riguardo i vari appuntamenti i vista della festa di San Giovanni Bosco a Casale Monferrato.

 

Scrive così:

Il mese di gennaio, alla parrocchia del Valentino, è dedicato a Don Bosco, il “santo dei giovani” e fondatore dei salesiani.

«Dedicò l’intera sua vita alla salvezza della gioventù nella Torino dell’800 – spiegano dalla parrocchia – Da allora il “sogno” del santo e della congregazione da lui fondata si è concretizzato in opere educative presenti in più di 100 Paesi nel mondo. La comunit à del Valentino vive e custodisce la missione che gli è stata affidata, attraverso la parrocchia, l’oratorio, le comunità educative residenziali, il centro diurno e tanti progetti che hann o come Domenica 29 gennaio Oltre alle celebrazioni liturgiche, giochi per bambini e ragazzi e pranzo dei collaboratori destinatari privilegiati bambini, ragazzi e giovani».

Tra le iniziative organizzate nei giorni scorsi anche un incontro di formazione, domenica, sul tema “Comunità che annuncia speranza” con don Luca Barone, attuale direttore dell’Opera torinese di Rebaudengo ed ex diacono proprio al Valentino.

Martedì, poi, la festa di san Francesco di Sales con la messa e i vespri comunitari. Oggi, venerdì, alle 21, un incontro di preghiera in chiesa con la testimonianza vocazionale di un giovane salesiano. Domani, sabato, alle 19,30, evento per i ragazzi in oratorio con “DonBosco Pub”. I festeggiamenti proseguiranno domenica con le messe delle 8, 10,30 (celebrazione che unifica le funzioni delle 10 e delle 11,15) e 18: la messa delle 10,30 sarà presieduta dal vescovo Sacchi e ospiterà il rinnovo della promessa dei salesiani cooperatori. Al termine giochi per bambini e ragazzi e pranzo riservato ai collaboratori e volontari. Dopo le celebrazioni sarà distribuito il pane di don Bosco.

Martedì 31 gennaio, messe alle 7,30 e alle 18. Messa per gli edili. Martedì 31 gennaio, nella chiesa dell’Addolorata, si celebrerà la festa di san Giulio d’Orta, patrono degli edili e degli artigiani, con una messa alle ore 10 presieduta da don Silvano Lo Presti.

Come da tradizione – spiegano dalla parrocchia – sono invitati i muratori, gli artigiani e tutti coloro che contribuiscono alla costruzione delle case per invocare l’intercessione del santo per il lavoro e la sicurezza nell’attività quotidiana.

Sospesa le messa delle 18. Nel ricordo di Garrone nel dodicesimo anniversario della scomparsa di Giuseppe Garrone, il Movimento per la Vita e il Centro di Aiuto alla Vita di Casale invitano a partecipare alle messe di suffragio: venerdì 3 febbraio, nella chiesa dell’Addolorata, alle ore 18; domenica 5 febbraio nella chiesa di Frassineto Po, alle ore 11. M.R.

Don Bosco Casale: Festa di don Bosco

I salesiani di Casale si preparano a festeggiare la solennità di San Giovanni Bosco con diversi appuntamenti:

  • Venerdì 27 gennaio

ore 21.00: Preghiera comunitaria con testimonianza vocazionale

  • Sabato 28 gennaio donbosco pub

ore 19.30: Festa per ragazzi e giovani

  • Domenica 29 gennaioSolennità di San Giovanni Bosco

Dopo le S. Mese distribuzione del pane di Don Bosco

ore 10.30: Santa Messa unificata presieduta da Mons. Gianni Sacchi, con rinnvodelle promesse dei Salesiani Cooperatori. Seguono giochi per bambini e ragazzi

  • Martedì 31 gennaio – Festa Liturgica di S. Giovanni Bosco

Sante Messe in Basilica con orario feriale (7.00-18.00)

Vi voglio felici nel tempo e nell’eternità.

Don Bosco