156° anniversario della fondazione ADMA: 18 Aprile 1869 – 18 Aprile 2025

Si riporta di seguito il Comunicato Stampa dell’ADMA.

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18 APRILE 1869 – 18 APRILE 2025. 156 ANNI DELL’ADMA.

Mosso dallo Spirito Santo e rispondendo alle urgenze e ai segni dei tempi, Don Bosco diede vita a varie forze apostoliche e a un vasto movimento di persone, che in diversi modi operavano a favore dei giovani e dei ceti popolari.

L’Associazione di Maria Ausiliatrice fu fondata da Don Bosco, come strumento privilegiato per “promuovere la venerazione al Santissimo Sacramento e la devozione in Maria Aiuto dei Cristiani”. Venne canonicamente eretta nel Santuario di Maria Ausiliatrice a Torino, il 18 aprile 1869, e fu “da lui considerata quasi parte integrante della società salesiana”.

Il 5 aprile 1870 Pio IX la eresse in Arciconfraternita, con diritto di aggregare a sé le Associazioni sorte in ogni parte del mondo con le stesse finalità e con la stessa denominazione. Il 5 luglio 1989, il Rettor Maggiore don Egidio Viganò riconobbe ufficialmente l’appartenenza dell’Associazione di Maria Ausiliatrice alla Famiglia Salesiana. I testimoni diretti videro nell’Associazione dei Devoti di Maria Ausiliatrice una delle iniziative più care a Don Bosco e una delle più risonanti, dopo quella delle due Congregazioni religiose dei Salesiani e delle Figlie di Maria Ausiliatrice e dell’Associazione dei Salesiani Cooperatori.

Fu Mons. Ottaviano Riccardi, Arcivescovo di Torino, ad approvare la formazione dell’ADMA il 18 aprile 1869. Don Bosco ha attribuito la nascita dell’Associazione alle ripetute richieste provenienti da tutto il mondo e da persone di ogni età e condizione durante e dopo la costruzione e la consacrazione della Basilica di Torino. Oltre ad essere un’associazione fondata da Don Bosco, è uno dei 32 Gruppi della Famiglia Salesiana, un’associazione laicale, un itinerario di formazione, santificazione e apostolato salesiano, un cammino condiviso di difesa e testimonianza della fede cattolica; un gruppo che vive e propaga il culto di Gesù nell’Eucaristia.

Far parte dell’ADMA significa percorrere un cammino di santificazione e di apostolato secondo il Carisma di Don Bosco, assumendo come Madre e modello Maria Ausiliatrice. Più di 50 paesi e 800 gruppi. Ciascun gruppo nel mondo si fa interprete della propria realtà locale e attualizza la fedeltà al carisma di Don Bosco, vivendo un cammino di santità e semplicità nel quotidiano. Molto importante il coinvolgimento dei giovani nel cammino spirituale dell’ADMA per far loro sperimentare la maternità della Chiesa e di Maria. Intensa è anche l’azione pastorale ed educativa con le giovani coppie e le famiglie.

Nel 2003 la Santa Sede ha approvato il rinnovato Regolamento, a testimonianza della vitalità dell’Associazione, che desidera camminare in armonia pastorale e spirituale con la Chiesa e con la Famiglia Salesiana. Con l’animatore spirituale Don Gabriel De Jesùs Cruz Trejo, l’ADMA si propone di individuare i percorsi più adatti alle realtà locali per rendere concreta la spiritualità mariana e per mantenere saldi i valori propri del sodalizio, pur riconoscendo di operare in una realtà oggi vieppiù in movimento.

Quest’anno l’anniversario dell’Associazione coincide con il Venerdì Santo che rappresenta, nel mistero della Pasqua, il modo più autentico di vivere e celebrare l’ADMA.

Chiusura dei lavori torinesi del CG29: approvato il documento finale, si procede in cammino con Maria

Dall’agenzia ANS.

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La chiusura spirituale del Capitolo Generale 29° (CG29) dei Salesiani di Don Bosco avverrà con la celebrazione eucaristica dei Capitolari in Vaticano e l’attraversamento della Porta Santa: la coincidenza della scadenza anticipata del sessennio 2020 con questo Giubileo (un altro “segno” da comprendere) dà motivo di localizzare a Roma le ultime ore dell’assise salesiana.

Con un notevole sforzo organizzativo (il trasferimento di circa 250 persone da Torino alla Capitale, con le necessità di trasporto anche di un bagaglio consistente a causa dei due mesi di assenza dalle loro case) e di accoglienza nelle diverse strutture (San Callisto, Pio XI, Bufalotta, UPS e Sede Centrale Salesiana) i partecipanti a vario titolo al Capitolo (250 circa fra Ispettori, delegati e assistenti) concludono così alla tomba di Pietro il cammino e la “conversazione dello spirito” che ha caratterizzato in maniera speciale l’esperienza.

Aria di ritorno alle comunità, che attendono i confratelli e le conclusioni da essi raggiunte nel lavoro alla Casa Madre di Valdocco. Il tempo-limite per quasi tutti è la Domenica di Pasqua, festa della Speranza di salvezza che entra e agisce nella Storia. I richiami alle situazioni di sofferenza estrema di molti fra i partecipanti che provengono da Paesi in guerra, colpiti dagli eventi catastrofici o dai cambiamenti climatici sono stati costanti nell’impegno del Capitolo.

L’ultima “buonanotte” è stata affidata – a significare tutte queste situazioni di sofferenza – alla testimonianza di don Andrii Platosh SDB, della Visitatoria “Maria Ausiliatrice” dell’Ucraina greco-cattolica. Il suo intervento, seguito con grande partecipazione da tutti – chi riconoscendosi nella sofferenza espressa (i salesiani di Myanmar, Congo, Corno d’Africa, Sudan, Terra Santa…), chi attivo nella fraternità attraverso gli aiuti di varia natura – ha suggellato il senso globale del Capitolo, che assume le sofferenze dei più colpiti da ingiustizie e violenze e le fa diventare “progetto” di restituzione di dignità e diritti.

Il Rettor Maggiore, Don Fabio Attard, ha lasciato un saluto “interlocutorio”, in attesa di quello definito a Roma, fondato su un grande senso di gratitudine per quanto compiuto dai Capitolari: “Io sono stato l’ultimo arrivato, da solo due settimane, voi siete qui da otto…”; e ha anche lanciato l’invito a gioire del clima respirato nell’incontro e a portare, con coraggio, nelle rispettive Ispettorie ogni tesoro raccolto al CG29.

Tutto quanto è stato elaborato ha trovato confluenza nel documento finale, approvato nella mattina di martedì 8 aprile. Non era facile convergere su espressioni necessariamente sintetiche, complicate dalle diverse sfumature che le stesse parole e i concetti possono avere nelle differenti lingue dei 136 Paesi di presenza salesiana. È questa la prima sfida dell’intercultura, ma ci sono i presupposti che il messaggio sia formulato nella maniera più congrua. Con il testo scritto, infatti, parleranno i partecipanti, i quali hanno riempito i loro polmoni della volontà condivisa di rendere più vicino al Signore il loro impegno quotidiano, anzi di “fare ciò che Lui dirà”, come è stato a lungo meditato in questi giorni.

Sono le parole di Maria a Cana, ed è ancora Maria ad aver dato a don Eunan McDonnel la traccia per una profonda meditazione sulla frase del Vangelo di Luca: “Conservò queste cose nel suo cuore”. È quanto occorre fare anche ora: dopo l’agitazione delle giornate torinesi, del viaggio di rientro, della festa del ritorno…  i Capitolari avranno modo di lasciar decantare i tanti pensieri affluiti nelle loro menti. Il processo, come suggerito dall’Ispettore dell’Irlanda, sarà quello di far sì che il ripensamento avvenga a livello del cuore, più che del cervello. È stato sperimentato in maniera reale l’incontro con Maria durante il tempo disteso della preghiera del penultimo giorno di lavoro assembleare: mettere con semplicità le proprie mani nelle sue, per consegnare le cose che preoccupano, ma anche quelle che hanno dato entusiasmo pastorale in queste settimane.

Su quest’onda, Don Attard ha anticipato che il suo dono migliore sarà la consegna nella giornata di mercoledì 9 aprile – giornata di preparazione dei bagagli e di ultimi contatti tra i confratelli qui presenti – della “medaglia di Maria”, che nel frattempo avrà trascorso una notte al Colle Don Bosco (affidata al suo Direttore, don Thathireddy Vijayabhaskar, che pochi giorni fa è stato scelto dal Rettor Maggiore come suo Segretario personale) nel punto esatto in cui nacque Giovanni Bosco. “Non è un gesto di devozionismo” ha detto, “ma un atto di reale affidamento alla nostra Madre”.

C’è da attendersi che fra i primi atti di Don Attard ci sia proprio una riflessione sulla devozione all’Ausiliatrice come aspetto carismatico dello spirito salesiano, sull’esempio di quanto fece il suo predecessore Don Egidio Viganò.

Incontro di approfondimento dei Consigli dell’Adma Primaria

Sabato 5 aprile nella casa salesiana Santuario dei Laghi ad Avigliana si sono incontrati il consiglio entrante e quello uscente dell’Adma Primaria, insieme all’animatore spirituale don Gabriel Cruz SDB, suor Lucrecia Uribe, delegata delle Figlie di Maria Ausiliatrice e don Roberto Carelli responsabile della formazione dell’Adma primaria.

Nel corso dell’incontro i consiglieri hanno condiviso importanti riflessioni sul ruolo dell’Adma oggi.

“In un momento come l’attuale – hanno sostenuto i partecipanti – in una società caratterizzata dalla mobilità, dalla velocità e dalla fretta, non bisogna smarrire il senso e lo spirito dell’iniziativa pastorale. Radicarsi in Cristo è la gioia più profonda per un figlio di don Bosco. Da qui l’amore alla Parola e il desiderio di vivere il mistero di Cristo ripresentato dalla liturgia della Chiesa; la celebrazione assidua dei sacramenti dell’Eucaristia e della Riconciliazione che educano alla libertà cristiana, alla conversione del cuore e allo Spirito di condivisione e di servizio; la partecipazione al mistero della Pasqua del Signore che apre alla comprensione nuova della vita e del suo significato personale e comunitario, interiore e sociale. Nel mistero di Cristo è presente in modo significativo ed irrinunciabile la persona di Maria. Se vogliamo essere cristiani – hanno convenuto i partecipanti – dobbiamo essere mariani, dobbiamo cioè riconoscere il rapporto essenziale, vitale, provvidenziale che unisce la Madonna a Gesù e che apre a noi la via che a Lui conduce”.

Dopo l’intensa e proficua giornata di riflessione e preghiere, entrambi i consigli (entrante e uscente) hanno espresso tanta gratitudine per il cammino effettuato, dimostrandosi sempre aperti e pronti alle nuove sfide, accompagnati da Gesù e Maria. Il nuovo consiglio dell’Adma Primaria si insedierà ufficialmente il 24 maggio per la solennità di Maria Ausiliatrice.

Presentazione dell’Epistolario di Don Bosco all’Archivio di Stato di Torino

Nell’ambito delle celebrazioni per i 150 anni della prima spedizione missionaria salesiana, il 2 aprile 2025 presso l’Archivio di Stato di Torino di Piazza Castello sono stati presentati i dieci volumi dell’Epistolario di Don Bosco, curato da Francesco Motto e pubblicato da LAS tra il 1992 e il 2024.

L’evento, dal titolo “Don Bosco chiama… Torino risponde” ha visto la presenza di diversi esperti del settore, che hanno analizzato vari aspetti delle lettere di Don Bosco:

  • Dir. Alberto Riccadonna ha parlato delle istituzioni piemontesi nelle lettere di Don Bosco
  • Prof. Paolo Cozzo è intervenuto sulla Chiesa torinese e piemontese nell’Epistolario
  • Prof.ssa Maria Cristina Morandini sulle istituzioni scolastico-educative salesiane nelle lettere
  • Dir.ce Rosanna Roccia sul rapporto epistolare con l’aristocrazia piemontese
  • Prof. Edoardo Garis sulle missioni salesiane in America Latina
  • Dott. Domenico Agasso sul valore delle lettere di Don Bosco come strumento di comunicazione

A moderare il prof. Silvano Oni.

L’iniziativa è stata promossa dall’Istituto Storico Salesiano, dai Salesiani di Don Bosco, dalla Direzione Generale Archivi – Archivio di Stato, dall’Università Pontificia Salesiana e dalla casa editrice LAS.

 

Un tour multimediale per scoprire la casa di San Domenico Savio

Notizia a cura del Colle Don Bosco.

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In occasione del compleanno di San Domenico Savio, il 2 aprile, è disponibile un tour multimediale e un’audioguida per scoprire Mondonio e la casa di San Domenico Savio, grazie all’app gratuita izi.TRAVEL.

La casetta natia di San Domenico Savio, conosciuta familiarmente come La Casetta, racconta la presenza e la spiritualità del piccolo santo, che ha pienamente vissuto le fede cristiana nell’affetto di don Bosco. Domenico Savio nasce il 2 aprile 1842, il padre era un fabbro ferraio, la mamma una brava sarta. I Savio vissero qui fino al novembre 1843, quando Domenico non aveva ancora due anni, poi si spostarono, per motivi di lavoro, a Mondonio, frazione di Castelnuovo, dove rimasero per una decina di anni.

È stato Giuseppe Gastaldi a cedere, nel 1954, il terreno sul quale è sorto il monumento a Domenico Savio, voluto dai borghigiani, da sempre molto affezionati al loro piccolo, grande “compaesano”.

Il resto della costruzione, dedicata all’ospitalità, è stata interamente restaurata a partire dall’anno 1985.

È inoltre disponibile un’audioguida dedicata ai soli spazi della casa di Domenico Savio, a cura de La Casetta:

“Don Bosco chiama… Torino risponde”: presentazione dei dieci volumi dell’Epistolario

Nell’ambito delle celebrazioni per i 150 anni della prima spedizione missionaria salesiana, il prossimo 2 aprile 2025 presso l’Archivio di Stato di Torino (Piazza Castello 209, Torino) verranno presentati i dieci volumi dell’Epistolario di Don Bosco, curato da Francesco Motto e pubblicato da LAS tra il 1992 e il 2024.

L’evento, dal titolo “Don Bosco chiama… Torino risponde”, è in programma alle ore 15.00 con la partecipazione di studiosi ed esperti che approfondiranno diversi aspetti delle lettere del Santo:

  • Dir. Alberto Riccadonna sulle istituzioni piemontesi nelle lettere di Don Bosco
  • Prof. Paolo Cozzo sulla Chiesa torinese e piemontese nell’Epistolario
  • Prof.ssa Maria Cristina Morandini sulle istituzioni scolastico-educative salesiane nelle lettere
  • Dir.ce Rosanna Roccia sul rapporto epistolare con l’aristocrazia piemontese
  • Prof. Edoardo Garis sulle missioni salesiane in America Latina
  • Dott. Domenico Agasso sul valore delle lettere di Don Bosco come strumento di comunicazione

L’incontro sarà moderato dal prof. Silvano Oni.

L’iniziativa è promossa dall’Istituto Storico Salesiano, dai Salesiani di Don Bosco, dalla Direzione Generale Archivi – Archivio di Stato, dall’Università Pontificia Salesiana e dalla casa editrice LAS.

Cagliero 11 – “Ringraziare > nuove tecnologie ” – Aprile 2025

Si allega di seguito il  Cagliero 11 n°196 con l’intenzione missionaria salesiana del mese di Aprile 2025.

Intenzione Missionaria Salesiana, alla luce dell’intenzione di preghiera del Santo Padre.

Ringraziamo per la presenza missionaria dei salesiani nel continente digitale, resa possibile grazie alle nuove tecnologie usate a beneficio dei giovani.

Per un corretto uso delle nuove tecnologie.

 

Cari amici,

Si dice: “Sei libero di fare qualsiasi cosa tu voglia, ma non sei libero dalle conseguenze di quella scelta“. In effetti, ciò che siamo è il risultato delle decisioni che prendiamo. Ogni scelta – che si tratti di scorrere senza fine o di impegnarsi in modo significativo – ha il potere di influenzare la nostra produttività, la salute mentale, le relazioni e la felicità complessiva. In definitiva, l’uso responsabile della tecnologia dipende dalle decisioni individuali. Facendo scelte consapevoli e ragionate, la tecnologia può trasformarsi in uno strumento di crescita, connessione e realizzazione personale. Come ha saggiamente affermato il vincitore del Premio Nobel per la Pace Christian Lange:

“La tecnologia è un servo utile, ma un padrone pericoloso”.

La vera domanda è: la tecnologia sarà per noi uno strumento di potenziamento o diventerà una fonte di stress e distrazione? Ci renderà schiavi o ci farà padroni? La risposta risiede nelle mani di chi la utilizza. Vi auguro di scegliere con saggezza e di lasciare che la tecnologia migliori la vostra vita, senza mai permetterle di controllarla.

Don Harris Pakkam SDB,
Membro del Settore per la Comunicazione Sociale,
Direttore InfoANS

Sabato 15 e Domenica 16 marzo 2025 torna la Violetta di Don Bosco!

Sabato 15 e domenica 16 marzo 2025 torna la Violetta di Don Bosco in collaborazione con Salesiani per il Sociale: un’occasione per diffondere il messaggio di solidarietà e di sostegno per i bambini e i ragazzi in difficoltà. La Violetta di Don Bosco rappresenta proprio questo: fare il bene senza cercare l’attenzione o il riconoscimento per le nostre azioni.

La violetta è un simbolo di solidarietà e di sostegno per i bambini e i ragazzi delle nostre Case famiglia e Centri diurni in tutta Italia, acquistandola sarai ogni giorno al fianco di bambini e ragazzi soli: tanti di loro hanno bisogno ora di qualcuno che li prenda per mano e li accompagni verso un futuro migliore.

 

Cagliero 11 – “Rilanciare > PERDONO” – Marzo 2025

Si allega di seguito il  Cagliero 11 n°195 con l’intenzione missionaria salesiana del mese di Marzo 2025.

Intenzione Missionaria Salesiana, alla luce dell’intenzione di preghiera del Santo Padre.

Preghiamo per il perdono dei peccati e delle mancanze commesse dai missionari salesiani in questi 150 anni.

Per le famiglie in crisi.

 

Cari amici,

Nella vita di Don Bosco c’è una preziosa
correlazione tra il  processo di fondazione dei primi gruppi della Famiglia Salesiana e lo sviluppo del loro ardore missionario “ad gentes”.
Nel 1844 Don Bosco manifestò il desiderio di entrare nell’istituto missionario degli “Oblati della Vergine Maria”. Dal 1848 parlò spesso di inviare missionari in Patagonia e nella Terra del Fuoco.
Daniele Comboni visitò l’Oratorio nel 1864. Durante il Concilio Vaticano I (1870) incontrò numerosi vescovi provenienti da aree missionarie. Nel 1871 ebbe il suo primo sogno missionario. Nel 1875 (approvazione dei Salesiani Cooperatori), parti la prima spedizione missionaria, le FMA lo fecero due anni dopo. E i suoi sogni continuarono fino alla morte.
In Don Bosco la coltivazione dell’ideale missionario e la partecipazione all’opera missionaria della Chiesa procedono di pari passo con la fondazione dei primi gruppi della Famiglia Salesiana. Quindi, dovremmo rafforzare la nostra comune vocazione missionaria a favore dei giovani e dei poveri, affinché il Regno di Dio possa raggiungere tutti.

Don Joan Lluís Playa SDB
Delegato del Rettor Maggiore per la Famiglia Salesiana

Musei in Missione: primo incontro formativo online sulla custodia del patrimonio culturale salesiano

Da infoANS.

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Giovedì 20 febbraio 2025, l’Advisory Team dei Musei Missionari Salesiani ha organizzato un incontro formativo online, destinato ai Direttori e ai membri tecnici coinvolti nella custodia del patrimonio culturale della Congregazione Salesiana. Questo incontro, moderato da Nataly Orbe Ortiz, del “Museo Abya-Yala”, sito nell’Ispettoria dell’Ecuador (ECU), è stato uno spazio formativo, di riflessione critica e di apprendimento sui principi e le sfide nella gestione dei musei salesiani.

L’evento è iniziato con una preghiera guidata da Letizia Pecetto, del “Museo Etnologico Missionario”, appartenente alla Circoscrizione Speciale Piemonte e Valle d’Aosta (ICP), seguita dai saluti di Marco Fulgaro del Settore Missioni, che ha rappresentato don Reginaldo Cordeiro, assente a causa del suo impegno nel Capitolo Generale della Congregazione. Successivamente, Ana Martín García, del “Museo Casa Don Bosco” di Torino-Valdocco (ICP) ha presentato i membri dell’Advisory Team e illustrato gli obiettivi dell’equipe.

Uno dei momenti più significativi è stato la presentazione del libro “Musei in missione”, coordinato e curato da don George Menamparampil, SDB, già membro del Settore per le Missioni. Questa pubblicazione ha come obiettivo riunire, per la prima volta, i musei salesiani attraverso le voci dei loro stessi responsabili.

Don Menamparampil ha condiviso il lungo lavoro e il processo che ha portato alla pubblicazione del libro, evidenziando un principio fondamentale promosso anche dal Consigliere Generale per le Missioni, don Alfred Maravilla: un museo non è missionario solo per la natura o tipologia delle collezioni che
custodisce, ma per lo scopo con cui è stato fondato, per chi lo gestisce e per come viene realizzata la sua missione.

In questa linea, Dirceu Mauricio Van Lonkhuijzen, del “Museo delle Culture Don Bosco”, nell’Ispettoria di Brasile- Campo Grande (BCG) ha approfondito il concetto di “museo” del Consiglio Internazionale dei Musei (ICOM) e dei “musei missionari salesiani”, che devono essere guidati da principi etici e standard internazionali in relazione al loro funzionamento, ma anche nella conservazione delle collezioni, nella ricerca, nella comunicazione e nella loro missione educativa.

L’incontro è proseguito con l’intervento di Mariano García Borreguero, del “Museo Misiones Salesianas” di Madrid, nell’Ispettoria Spagna-San Giacomo Maggiore (SSM), che ha trattato i principi etici che devono guidare la gestione dei musei salesiani, ponendo particolare enfasi sulle funzioni specifiche dei Direttori, professionisti che ricoprono il ruolo di responsabili in queste istituzioni.

Il dott. García Borreguero ha sottolineato l’importanza dei valori di integrità, trasparenza e impegno nella preservazione del patrimonio culturale della Congregazione, e ha rimarcato che la direzione di questi musei è fondamentale per la loro professionalizzazione, trasparenza e qualità, assicurando che siano necessarie buone pratiche nella gestione e amministrazione.

Al termine delle conferenze, sono state realizzate numerose e diverse riflessioni critiche da parte dei partecipanti, che hanno manifestato interesse per conoscere lo stato attuale del patrimonio culturale all’interno dell’organigramma e della struttura organizzativa della Congregazione; inoltre, ci si è confrontati sulle possibilità di collaborazione in rete tra i musei salesiani; ed è stata affrontata la questione della necessità di stabilire normative comuni per la conservazione delle collezioni.

L’incontro si è concluso con un sentimento diffuso di entusiasmo e impegno, evidenziando la volontà di continuare a lavorare in rete in futuro, consapevoli delle molteplici sfide comuni.

Senza dubbio, questo incontro ha rappresentato un passo importante per rafforzare i legami tra i tecnici professionisti che lavorano nella custodia del patrimonio culturale nei musei della Congregazione e per progredire nella missione educativa che caratterizza la Famiglia Salesiana

hanno testimoniato dal Settore per le Missioni.