Firmato l’accordo tra Università: UNITO-UPS-POLITO

Firmato l’accordo di cooperazione interuniversitaria tra Università di Torino, Politecnico di Torino e Università Pontificia Salesiana. Si riporta di seguito il Comunicato Stampa dedicato.

Firmato accordo di cooperazione interuniversitaria tra Università di
Torino, Politecnico di Torino e Università Pontificia Salesiana

Venerdì 10 Luglio 2020, alle ore 11.30, nell’Aula Magna della Cavallerizza Reale dell’Università di Torino (Via Verdi 9), il Rettore dell’Università di Torino, Stefano Geuna, il Rettore del Politecnico di Torino, Guido Saracco e il Rettore dell’Università Pontificia Salesiana, Mauro Mantovani hanno presentato alla stampa l’accordo di cooperazione interuniversitaria tra i tre atenei per attività tecnico- scientifiche e formative.

Sono inoltre intervenuti il Prof. Alessandro Zennaro, Direttore del Dipartimento di Psicologia e referente dell’Università di Torino per l’attuazione della convenzione, il Prof. Sebastiano Foti, Vice Rettore per la Didattica referente del Politecnico di Torino per l’attuazione della convenzione e il Prof. Alessio Rocchi, Direttore Generale dell’Istituto Universitario Salesiano Torino Rebaudengo e delegato dell’Università Pontificia Salesiana per l’esecuzione della convenzione. 

L’accordo facilita forme permanenti di collaborazione scientifica, anche mediante progetti integrati di ricerca tra docenti e ricercatori dei tre Atenei. Da un punto di vista didattico, si offre l’opportunità ai rispettivi studenti di frequentare singoli corsi di insegnamento attivati presso gli altri Atenei, so- stenere i relativi esami e ottenere il riconoscimento dei crediti coerenti con il corso di studio. Gli Atenei si impegnano inoltre, laddove siano presenti curricoli e titoli affini, a favorirne il reciproco riconoscimento. 

La Convenzione facilita inoltre, secondo modi e tempi da stabilirsi di volta in volta, l’accesso reciproco di studenti e docenti alle diverse strutture didattiche e di supporto, come biblioteche e laboratori. Potranno essere inoltre attivati curricoli joint-degree finalizzati al conseguimento dei gradi accade- mici, corsi interuniversitari di perfezionamento, di specializzazione e dottorati di ricerca.

“La firma di questo accordo di cooperazione costituisce un importante rafforzamento della rete universitaria e accademica in campo scientifico e didattico. – dichiara il Rettore dell’Università di Torino, Stefano Geuna – È il segno di una forte attenzione verso tutte le opportunità di sviluppo della conoscenza e della formazione. La convenzione rende possibili numerose eccellenti opportunità di scambio per ricercatori e docenti, ma contiene anche linee precise di potenziamento della didattica: dai corsi di laurea di I livello fino ai dottorati. Oltre a questo, però, un significato particolare acquisisce la collaborazione per mettere in atto azioni concrete e iniziative congiunte finalizzate a perseguire il benessere delle persone, valorizzando il capitale umano operante nelle rispettive comunità universitarie. Tanto più in questo periodo di pandemia. Ancora una dimostrazione di come una radicata vocazione allo sviluppo sociale e civile accomuni i nostri Atenei”. 

“L’epoca che stiamo vivendo rende sempre più evidente la necessità di rafforzare con discipline socio- economiche, filosofiche e con quelle che in senso ampio vengono denominate “scienze sociali” la formazione dei tecnici, quindi dei nostri futuri ingegneri, architetti, designer e pianificatori. Anche la ricerca è sempre più trasversale e ricomprende discipline un tempo ben distinte e separate, che oggi si integrano in progetti complessi, che oltre all’aspetto tecnico considerano anche l’impatto sull’uomo e sulla società. Questa convenzione va proprio in questa direzione di collaborazione a livello cittadino, a vantaggio degli studenti dei tre atenei e di tutte le nostre attività di ricerca”, commenta il Rettore del Politecnico di Torino Guido Saracco

“Per l’Università Pontificia Salesiana, che a Torino è presente attualmente con una sezione della Facoltà di Teologia e con lo IUSTO (Istituto Universitario Salesiano Torino), aggregato alla Facoltà di Scienze dell’Educazione – ha dichiarato il Rettore dell’UPS, prof. Mauro Mantovani – si tratta di un’ulteriore significativa apertura alla collaborazione e alla sinergia interuniversitaria, che si realizza proprio nell’anno in cui celebriamo l’80.mo della nostra fondazione che avvenne nel maggio 1940 proprio nel capoluogo piemontese, lì dove è vissuto e ha operato don Bosco”. 

“La stipula di questa convenzione assume un significato particolare per il nostro territorio” – ha commentato il Prof. Alessio Rocchi, Direttore Generale dello IUSTO e delegato dell’UPS per l’esecuzione della convenzione – Come atenei abbiamo la concreta possibilità di cooperare localmente per com- petere meglio globalmente; di fronte alle sfide presenti e future, le nostre università possono davvero fare la differenza nella produzione e nella valorizzazione della conoscenza”. 

Borse di studio CEI a.s. 2020/21

La Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana ha stabilito di erogare fino a 20mila sussidi di studio del valore di 2.000 euro ciascuno a studenti iscritti per l’anno scolastico 2020/21 a una scuola paritaria secondaria di I o II grado, come misura di sostegno alle famiglie degli alunni più in difficoltà, di fronte alla crisi economica conseguente all’emergenza sanitaria.

Per l’assegnazione dei sussidi verrà seguito il criterio della situazione economica familiare, mediante l’indicatore ISEE.

Le domande vanno presentate, con gli allegati richiesti, preferibilmente tramite la scuola di iscrizione, che provvede a inoltrarle alla CEI tramite un format elettronico.

La piattaforma di inserimento dei dati da parte delle scuole è accessibile a questo link.

L’inserimento dei dati sarà possibile fino al 31 luglio 2020.

In allegato il bando e il modulo da compilare a cura dei richiedenti.

Per informazioni, scrivere a sussidiodistudio2020@chiesacattolica.it

Il Poster della Santità della Famiglia Salesiana 2020

È disponibile il Poster della Santità della Famiglia Salesiana 2020. Di seguito l’articolo pubblicato ieri dall’Agenzia d’Informazione Salesiana ANS con il commento di don Pierluigi Cameroni, Postulatore Generale e in allegato il poster, in formato jpg e pdf.

La Postulazione salesiana interessa 173 tra santi (9), beati (118), venerabili (17), servi di Dio (29). Le Cause seguite direttamente dalla Postulazione sono 55. Inoltre, la Postulazione accompagna anche le Cause dei Venerabili Camillo Costa de Beauregard, sacerdote della diocesi di Chambery (Francia); Casimiro Barello Morello, terziario francescano, pellegrino tra l’Italia e la Spagna; Augusto Bertazzoni, arcivescovo di Potenza; e del Servo di Dio Felice Canelli, sacerdote della diocesi di San Severo e Salesiano Cooperatore.

“Occorre esprimere profonda gratitudine e lode a Dio per la santità già riconosciuta nella Famiglia Salesiana di Don Bosco e per quella in via di riconoscimento. L’esito di una Causa di Beatificazione e di Canonizzazione è un evento di straordinaria rilevanza e valenza ecclesiale. Si tratta infatti di operare un discernimento sulla fama di santità di un battezzato, che ha vissuto le beatitudini evangeliche in grado eroico, o che ha dato la vita per Cristo. Da Don Bosco fino ai nostri giorni riconosciamo una tradizione di santità a cui merita dare attenzione, perché incarnazione del carisma che da lui ha avuto origine e che si è espresso in una pluralità di stati di vita. Si tratta di uomini e donne, giovani e adulti, consacrati e laici, vescovi e missionari che in contesti storici, culturali, sociali diversi nel tempo e nello spazio hanno fatto brillare di singolare luce il carisma salesiano, rappresentando un patrimonio che svolge un ruolo efficace nella vita e nella comunità dei credenti e per gli uomini di buona volontà”

afferma don Pierluigi Cameroni, Postulatore Generale.

Meritano di essere ricordate le Cause avviate nel 2019 e 2020 riguardanti i Servi di Dio: don Luigi Bolla (1932-2013) salesiano missionario tra le popolazioni indigene dell’Ecuador e del Perù; don Silvio Galli (1927-2012), salesiano sacerdote testimone della compassione di Cristo per gli emarginati, i poveri; Vera Grita (1923-1969) Salesiana Cooperatrice, destinataria dell’Opera dei Tabernacoli Viventi; Madre Rosetta Marchese (1922-1984) Figlia di Maria Ausiliatrice, superiora generale, testimone di una maternità feconda nel dinamismo misterioso della sofferenza; Mons. Giuseppe Cognata (1885-1972), vescovo salesiano di Bova e fondatore delle Salesiane Oblate del Sacro Cuore, compagno generoso del Cristo redentore nella prova e nell’umiliazione.

In essi rifulge ciò che il Catechismo della Chiesa Cattolica descrive parlando della santità cristiana: “Il progresso spirituale tende all’unione sempre più intima con Cristo. Questa unione si chiama ‘mistica’, perché partecipa al mistero di Cristo mediante i sacramenti – ‘i santi misteri’ – e, in Lui, al mistero della Santissima Trinità. Dio chiama tutti a questa intima unione con lui, anche se soltanto ad alcuni sono concesse grazie speciali o segni straordinari di questa vita mistica, allo scopo di rendere manifesto il dono gratuito fatto a tutti” (n. 2014).

Un ringraziamento speciale al signor Andrea Cugini della Scuola Grafica salesiana di Milano, per aver ideato e realizzato il poster.

Proposte per far conoscere “Animazione e governo della comunità – Il servizio del direttore salesiano”

Pubblichiamo dall’agenzia salesiana ANS il video di presentazione del consigliere generale per la Formazione, don Ivo Coelho, del materiale offerto a tutte le comunità salesiane.

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(ANS – Roma) – Don Ivo Coelho, Consigliere Generale per la Formazione, in un breve video di 3 minuti presenta il materiale di animazione che viene offerto alle comunità salesiane e a tutti i confratelli, per accompagnare la lettura e la condivisione comunitaria su “Animazione e Governo della comunità – Il servizio del direttore salesiano”.

Come dice don Coelho nel video, il testo è ora disponibile nelle 6 lingue principali usate in Congregazione. “È il frutto del cammino di insieme delle 7 regioni, di tanti gruppi di direttori e confratelli, di due seminari internazionali e di una gestazione paziente e condivisa del testo finale”.

Approvato dal Rettor Maggiore e dal suo Consiglio nell’aprile 2019, il documento è stato presentato ai membri del CG28, nelle varie lingue e già nella sua veste tipografica finale. Alcune modifiche e aggiunte presentate durante i lavori del Capitolo sono state integrate, giungendo così alla edizione definitiva.

Mentre stanno iniziando le operazioni di stampa secondo le indicazioni numeriche date dagli Ispettori, dopo i rallentamenti causati dalla pandemia, vengono offerti dei sussidi on-line per facilitare l’utilizzo di questo nuovo strumento per la formazione permanente delle comunità durante questo primo anno dopo il Capitolo.

Continua don Coelho: “Ci sarà un video intervista con il Rettor Maggiore che presenta il processo nel suo insieme. E poi tre video di introduzione ad ognuna delle tre parti, con PowerPoint, schede e altro materiale. Avremo così quattro unità di materiali che aiutano la lettura e la condivisione in comunità. Li manderemo pian piano, ogni unità a un intervallo di circa tre mesi l’una dall’altra”.

Riferendosi a quanto afferma il Rettor Maggiore nell’introduzione, don Coelho insiste sul fatto che è un dono ed insieme proposta di cammino per ogni confratello, non solo certo per i Direttori.

“Questo testo è solo il punto di partenza. Quel che conta, cari confratelli, è quello che avviene da qui in poi, casa per casa, per tutti, per ogni confratello nella Congregazione. … È il cammino di crescita che vogliamo fare insieme, grazie anche a questo strumento”.

La terza parte, soprattutto, dal titolo “Il direttore e la missione salesiana condivisa”, riguarda l’intera comunità educativa pastorale, dove Direttore e religiosi sono al fianco dei membri di altri gruppi della Famiglia Salesiana e di tante altre persone che condividono in forme diverse la missione di Don Bosco.

Questo testo si apre su un orizzonte molto ampio; incoraggia e orienta la presenza salesiana nella Chiesa, sul territorio, tra la gente di così tante culture e anche tradizioni religiose diverse, dove le comunità salesiane nel mondo sono oggi presenti.

Vedi anche: Il servizio del direttore salesiano: una bussola per la comunità

 

Dl Rilancio, Salesiani per il Sociale APS: “Non abbandoniamo il Servizio Civile Universale”

Salesiani per il Sociale APS riunita in Assemblea Nazionale il 4 luglio 2020, in merito al Servizio Civile Nazionale, esprime sconcerto e preoccupazione per le recenti scelte del Parlamento e sollecita una sua assunzione di responsabilità.

Dal Dl Rilancio in discussione alla Camera sono scomparsi gli emendamenti Salva-Terzo settore. L’Associazione rilancia quanto affermato dalla portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore: “Nonostante le tante rassicurazioni e il ruolo indiscutibile svolto dalle organizzazioni del Terzo settore già prima della crisi nella loro costante azione di aiuto a tantissime persone fragili, in condizioni di esclusione sociale o di povertà, non si è passati dalle parole ai fatti. Siamo preoccupati per le ricadute sociali di questa scelta”.

In modo particolare Salesiani per il Sociale APS esprime preoccupazione per il ritiro degli emendamenti riguardanti il rifinanziamento del Servizio Civile Universale: l’aumento non sarà più di 100 milioni di euro ma soltanto di 20, sufficienti appena all’invio di 4.000 ragazzi da aggiungersi ai circa 30mila previsti. Ben lontani dai 300 milioni necessari per quel contingente annuo di almeno 50.000 posizioni indicato dal Ministro Spadafora. A fronte di una richiesta di 84mila giovani vogliosi di impegnarsi, i fondi per il servizio civile rimangono quindi insufficienti e precari, soggetti a continui ricalcoli e tagli.

Il potenziamento del Servizio Civile Universale, come esplicitato nel testo che il Governo ha presentato agli Stati Generali, aveva visto il sostegno di tante componenti sociali, della Commissione “Colao”, della Rappresentanza degli operatori volontari mobilitando centinaia di associazioni e persone. Pareva riconosciuto il valore civico ed educativo che il SCU assolve per tanti giovani coinvolgendoli come cittadini attivi e, per gli ambienti salesiani, nella cura inclusiva dei minori.

Salesiani per il Sociale APS unendosi all’appello del Forum del terzo Settore e alla Cnesc chiede al Governo e alla Camera dei Deputati di stanziare con il Decreto Rilancio i fondi necessari a far vivere, attraverso l’azione delle organizzazioni accreditate, un anno di impegno civico, di crescita personale e di sostegno alle comunità a 50.000 giovani.

Cagliero 11 – “Per le famiglie in Africa” Luglio 2020

Si riporta Cagliero 11 e l’intenzione missionaria salesiana del mese di Luglio 2020.

Intenzione Missionaria Salesiana, alla luce dell’intenzione di preghiera del Santo Padre.

CAGLIERO 11 – N°139, LUGLIO 2020

Carissimi amici delle missioni salesiane,
siamo ancora sotto l’effetto di Covid-19. Nell’emisfero nord, luglio è l’intenso mese estivo, quando tutti si prendono del tempo per godersi l’estate con la propria famiglia e gli amici. Nell’emisfero sud è la metà dell’anno scolastico quando le scuole si prendono una pausa di metà anno dalle loro frenetiche attività. Nei tropici, le scuole stanno cominciando il nuovo anno scolastico. Ovunque ci troviamo, questo luglio non sarà certo come quelli che abbiamo conosciuto in passato. Con la fine del lockdown, i responsabili politici e gli esperti stanno discutendo su come evitare una nuova ondata del virus. Possiamo tornare ancora nelle scuole, nei ristoranti e in ufficio tenendo a distanza il coronavirus? Gli esperti avvertono che potremmo dover continuare a vivere almeno parzialmente isolati per molti mesi a venire. Saremo ancora scoraggiati dal toccare i nostri amici e in alcuni casi anche la nostra famiglia. Mascherine per il viso, disinfettante per le mani e altri dispositivi di protezione personale saranno con noi per un po’ di tempo.
Molti la chiamano la ‘nuova normalità’. Nessuno ha ancora ben chiaro come potrebbe essere. Questa ‘nuova normalità’ dipenderà da diverse incognite, poiché il mondo come lo conosciamo si sta dissolvendo. Ma dietro di essa si nasconde un nuovo mondo, di cui possiamo almeno immaginare la formazione. Infatti, dobbiamo chiederci perché dovremmo voler tornare al mondo pre COVID-19. Mi piace pensare che la ‘nuova normalità’ possa implicare il passaggio dalle disuguaglianze sociali, dal degrado ambientale e dall’avidità economica a qualcosa di meglio. Mi piace pensare che la nostra ‘nuova normalità’ possa essere profondamente permeata dallo spirito missionario di Don Bosco: abbandonare l’atteggiamento compiacente che dice: ‘Abbiamo sempre fatto così’, ripensare con coraggio e creatività i nostri obiettivi, le strutture, lo stile e i metodi di evangelizzazione, camminare insieme come partner, fare rete, coordinarsi, favorire il discernimento educativo-pastorale (Evangelii Gaudium, 33). Che essere infiammati dallo zelo missionario possa essere la nostra ‘nuova normalità’!

D. Alfred Maravilla SDB, Consigliere per le missioni

FACCIO PARTE DI UN SOGNO DEL NOSTRO PADRE DON BOSCO

Avevo l’inquietudine di essere missionario molto prima che mi venisse l’idea di diventare salesiano, ma è stato durante il noviziato che questo desiderio si è fatto presente, già da un punto di vista salesiano, ed è lì che ho manifestato al maestro quello che sentivo che Dio mi chiedeva; in quel momento ho anche riconosciuto che avevo bisogno di percorrere il cammino, di mettere radici in Gesù Cristo, di purificare alcune cose in me, di continuare a camminare nella formazione iniziale. Ho potuto contare su persone che mi hanno aiutato nel mio discernimento: è stato qualcosa di molto prezioso e importante, perché significa potersi confrontare e sentire la voce di Dio in tutta sincerità, e quindi poter avere i piedi per terra, sapendo che Dio bussava alla porta della mia vita per qualcosa di speciale. Alcune sfide per la mia vocazione missionaria consistono nell’imparare ad abbandonare certi schemi, ad aprirmi alla novità di Dio che è presente dove sono stato mandato ad essere segno e portatore del suo amore, nonostante le mie debolezze. Un altro elemento è quello di poter vedere l’altra faccia della medaglia di un Paese del primo mondo: trovare giovani esclusi dal sistema educativo e da una società che spesso li rifiuta a causa della loro storia di vita, per le cicatrici che portano nel corpo e nell’anima, e che spesso non scommette su di loro; vedere che sono pochi i pastori, che sono disposti a fare un viaggio a fianco di questa popolazione così delicata, ma allo stesso tempo piena di sogni e di obiettivi da realizzare.

Nella mia vocazione vivo la grande gioia di poter sentire e riconoscere che faccio parte di un sogno, di un sogno di nostro padre Don Bosco, che è diventato realtà nel corso degli anni. Quando sono atterrato, due cose che mi hanno segnato:
1. trovare fratelli salesiani più anziani felici della loro scelta di vita come salesiani, e vederli spesso con quel senso di pienezza per una vita donata ai giovani più poveri e bisognosi;
2. constatare che i cristiani praticanti non saranno certo molti a Barcellona/Spagna, ma quello che è certo è che trovare un giovane, un laico, una coppia di sposi che vivono il loro essere cristiano in profondità, e che si donano senza risparmiare nulla per la missione salesiana, senza dubbio è molto edificante per me come salesiano.

Bisogna sapersi abbandonare completamente nelle mani di Dio, che è senza dubbio un cammino di discernimento insieme a un compagno. E se questa preoccupazione è di Dio, in Dio sarà mantenuta e in Dio darà frutto: solo se avete fiducia, ma anche se lavorate su ciò che Dio vi chiede.

Issrael Hernández, missionario venezuelano in Spagna

“Avrò cura di te”: la formazione dei Salesiani Cooperatori per migliorare le relazioni

Il 17 e 18 luglio, da remoto, si svolgerà la formazione per i consigli provinciali dell’Associazione dei Salesiani Cooperatori della Regione Italia, Medioriente e Malta. In programma in presenza a Seveso, a causa delle restrizioni per l’emergenza sanitaria, si svolgerà in remoto. Il titolo della formazione è  “Avrò cura di te. Come migliorare le nostre relazioni”, il relatore sarà Tonino Solarino.

Programma:

venerdì 17 luglio
Ore 20.30 (online)
apertura dei lavori
momento di preghiera – Prov. Campania
intervento del Consigliere Mondiale Carlo Pellegrino

sabato 18 luglio
Ore 9.00 (online)
invocazione allo Spirito – Prov. Lombardia
1 . intervento: “IL CUORE DELLA VITA E’ LA RELAZIONE” – Tonino Solarino

Ore 10.30 (sconnessi)
lavoro di riflessione personale e di gruppo/consegna domande e riflessioni per il relatore

Ore 12.00 (online)
ritorno in Assemblea

Ore 15.00 (online)
2. intervento: “LA RELAZIONE INTELLIGENTE” – Tonino Solarino

Ore 16.30 (sconnessi)
lavoro di riflessione personale e di gruppo/consegna domande e riflessioni per il relatore

Ore 18.00 (online)
ritorno in assemblea

Ore 19.00
saluti

100 anni di “Voci fraterne”, lectio magistralis su “Don Bosco e la comunicazione sociale: un approccio attuale”

Pubblichiamo il comunicato stampa della lectio magistralis per i cento anni della rivista “Voci fraterne”, organo ufficiale della Federazione Italiana Exallievi/e di Don Bosco sul tema della comunicazione e Don Bosco. La videoconferenza si svolgerà su piattaforma Fondazione Franchi il 4 luglio alle ore 10. 

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Nel quadro delle iniziative previste per i festeggiamenti dei 100 anni della rivista “Voci Fraterne”, organo ufficiale della Federazione Italiana Exallievi/e di Don Bosco, è stata programmata, nella giornata di sabato 4 luglio alle ore 10, una lectio magistralis sul tema “Don Bosco e la comunicazione sociale: un approccio attuale”.

Papa Francesco nel messaggio per la 54a giornata mondiale della comunicazione sociale (24 gennaio 2020, festa di san Francesco di Sales), affermava: “Nella confusione delle voci e dei messaggi che ci circondano, abbiamo bisogno di una narrazione umana, che ci parli di noi e del bello che ci abita. Una narrazione che sappia guardare il mondo e gli eventi con tenerezza; che racconti il nostro essere parte di un tessuto vivo; che riveli l’intreccio dei fili coi quali siamo collegati gli uni agli altri”.

L’intento, pertanto, di questa lectio magistralis è duplice. Innanzitutto volgere uno sguardo attento al passato, evidenziando i rapporti di Don Bosco con la comunicazione sociale del suo tempo, per apprezzarne la ricchezza e l’attualità, al fine di trarne insegnamenti per una proficua, consapevole e propositiva emulazione del Fondatore. Ma nel contempo analizzare con rigore scientifico anche il presente, proprio per individuare i campi e gli interventi che vengono richiesti a chi vuole proseguire la missione di don Bosco nell’educazione dei giovani. 

Il prof. Francesco Motto, salesiano, tratterà il tema: “Forme di comunicazione interpersonale e sociale di Don Bosco”; Motto è stato presidente dell’Istituto Storico Salesiano di cui è membro permanente; attualmente è presidente dell’associazione cultori di storia salesiana. Il suo intervento, utilizzando un approccio storico e cronologico, tratteggerà la personalità comunicativa di Don Bosco nel campo della comunicazione sia interpersonale che sociale.

Il prof. Fabio Pasqualetti, salesiano, approfondirà il tema: “Comunicare nell’infosfera: le sfide educative di oggi alla Famiglia Salesiana”; Pasqualetti è il decano della Facoltà di Scienze della Comunicazione Sociale dell’Università Pontificia Salesiana di Roma. Il suo intervento rifletterà sulla comunicazione sociale nel contesto culturale contemporaneo, con uno sguardo attento, in pieno stile salesiano, alle sue influenze sul mondo giovanile.

La riflessione che si intende sviluppare dovrà essere di stimolo e di guida per il futuro della comunicazione dell’Associazione degli Exallievi di Don Bosco, specie tramite la rivista “Voci Fraterne”. 

La videoconferenza sarà condotta dal direttore della rivista Voci Fraterne, il  mazzarinese Valerio Martorana e le conclusioni saranno affidate all’avv. Michele Panajotti, direttore emerito di Voci Fraterne, componente direttivo della Cnal (consulta nazionale aggregazioni laicali) ed amministratore della Fondazione “Azione Cattolica Scuola di Santità”.

Chi intendesse partecipare, chieda di essere invitato inviando una mail a segreteria@exallievidonbosco.it

“Alzati e va’ verso il mezzogiorno”: master di accompagnamento relazionale dei giovani

La Provincia picena San Giacomo della Marca dei Frati Minori, in collaborazione con il Servizio Nazionale di Pastorale Giovanile della CEI organizza la seconda edizione del master di accompagnamento spirituale – relazionale per l’accompagnamento dei giovani. Tutte le informazioni, i costi e i contatti nel depliant da scaricare:

“Disponibile al dialogo e all’ascolto”: don Domenico Ricca ricorda don Baldassare Meli

Le agenzie di stampa del 27 giugno 2020 riportavano: “È morto stamattina a Castelvetrano don Baldassare Meli, sacerdote-simbolo della Palermo della rinascita e del coraggio di fine anni Novanta. Don Meli, che a Palermo è stato per 17 anni l’anima della parrocchia di Santa Chiara e del Centro di accoglienza per immigrati, era da qualche anno parroco di Santa Lucia, nel grosso centro in provincia di Trapani. Il sacerdote era conosciuto per le sue battaglie per l’integrazione dei migranti in quella che il parroco definiva “la Repubblica indipendente di Ballarò”: una battaglia condotta offrendo loro un pasto caldo e un tetto in tempi di scarsa sensibilità al tema. Ma soprattutto fu grazie a lui, alla fine degli anni Novanta, che partirono le denunce che portarono alla luce un caso di pedofilia con 38 vittime nel quartiere popolare del centro storico di Palermo”.

Don Baldassarre Meli

Una notizia che dice tutto del suo impegno di sacerdote, di uomo dell’accoglienza e della denuncia. L’ho conosciuto in alcuni incontri che si organizzava come salesiani con la Consulta del Settore disagio ed emarginazione, sfociata poi nell’associazione Salesiani per il Sociale. Come responsabile del settore avevo organizzato uno di quegli incontri proprio a casa sua, a Santa Chiara, nell’ottobre del 1994. Ci aveva accolto molto bene, senza smancerie. Riservato, essenziale nel suo dire, che andava dritto al problema. Santa Chiara era un accumulato di stanze e stanzette tutte piene di migranti accolti. Ci fece una grande impressione. Si restava a bocca aperta. Per il resto d’Italia si stavano timidamente avviando le prime esperienze di accoglienza dei migranti, ma in numero ridotti. Si era ai primi passi. E visitando Santa Chiara ci chiedevamo come facesse a star dietro a tutto quanto avveniva lì dentro.

Don Baldassarre Meli

Credo che la chiave vincente fosse la sua grande disponibilità al dialogo, all’ascolto, lui così riservato, ma pratico ed operativo. Non aveva fretta di arrivare alle conclusioni. Le cercava insieme ai suoi collaboratori. Una sua amica e collaboratrice di quegli anni Ninetta Sammarco lo ricorda così “Che dire di don Meli? Abbiamo combattuto nel nome di Dio e con il carisma di don Bosco, che ci accompagnava, tante battaglie a favore degli immigrati, a favore dei bambini, specialmente quelli che erano vittime di abusi. Abbiamo vissuto insieme momenti critici con minacce pesanti, anche di morte”.

(Don Domenico Ricca, già Presidente Salesiani per il Sociale)