Famiglia, il tesoro della società? Un incontro a Pinerolo

Il gruppo ADMA di Pinerolo e “Sicomoro – Centro per la famiglia” organizzano Sabato 30 Settembre 2017 presso l’Oratorio Spirito Santo di Pinerolo, un incontro sul tema “Alfabeto Familiare“.

L’incontro osserverà il seguente programma:

– ore 16.00 Accoglienza

-ore 16.15 Intervento di don Roberto Carelli e a seguire confronto

-ore 19 Cena condivisa

-ore 21 Conferenza di don Roberto Carelli con gli associati del Sicomoro

Una grande occasione da cogliere al volo per andare a fondo su uno dei più grandi tesori della nostra società, che è proprio la FAMIGLIA.

L’incontro è rivolto a tutti coloro che desiderano partecipare e avere un confronto costruttivo.

E’ previsto un servizio di animazione per i bambini e ragazzi.

Auxilium San Luigi: inizio di un nuovo anno

Domenica 24 settembre si è ufficialmente aperta la stagione sportiva della Società Auxilium San Luigi che vede partecipi sette squadre di calcio, dai più piccini ai quasi maggiorenni, una squadra di pallavolo tutta al femminile e una di basket. La giornata è iniziata con la Santa Messa alle ore 11,30 dove Don Mauro Mergola, nonchè Presidente dell’Auxilium, ha sottolineato ai ragazzi l’importanza e il significato di giocare non solo IN una squadra ma PER la squadra perché solo con l’unione, la collaborazione e l’impegno di tutti si posso ottenere buoni risultati.
La giornata è proseguita con un pranzo condiviso tra ragazzi, genitori, allenatori, educatori e dirigenti all’oratorio di San Pietro e Paolo dove si respirava un’aria di allegria e partecipazione. In seguito, il trasferimento all’Istituto Salesiano Valsalice, dove i ragazzi hanno potuto giocare partite amichevoli tra di loro e trascorrere un pomeriggio calcistico e di divertimento.

Sulle orme di Don Bosco: i Licei al santuario di Crea.

Gli studenti dei Licei Classico ed Economico-Sociale di Borgomanero hanno trascorso una giornata di ritiro.

Sulle colline del Monferrato.

Mercoledì 27 settembre oltre duecento studenti dei Licei Don Bosco, insieme ai loro insegnanti, hanno interrotto le consuete lezioni per trasferirsi a Crea, sulle colline del Monferrato, dov’è collocato, tra i boschi di querce e di frassini, l’antico santuario mariano, patrimonio UNESCO dell’umanità. Dopo la celebrazione liturgica, gli studenti, divisi in classi, hanno riflettuto insieme ai loro coordinatori su queste prime settimane, sulle dinamiche di gruppo, sulle sfide didattiche, per trovare insieme le soluzioni migliori a vivere fruttuosamente e serenamente l’anno scolastico che si apre. Dopo il pranzo al sacco, gli studenti sono stati coinvolti in alcuni giochi, organizzati dai membri delle commissioni che animano i Licei. A seguire, l’investitura ufficiale, da parte della scuola, dei nuovi presidenti e vicepresidenti delle Commissioni. Al Don Bosco, infatti, agli studenti è chiesto di partecipare alla cogestione della vita scolastica, impegnando chi si rende disponibile all’animazione delle attività extrascolastiche: dal coro al giornalino d’istituto, dalle attività sportive all’organizzazione dei festival, dal volontariato all’animazione spirituale.

La tradizione del ritiro d’inizio anno.

La tradizione del ritiro d’inizio anno di Medie e Licei nasce dall’antica consuetudine salesiana delle passeggiate autunnali di don Giovanni Bosco. A Crea, in particolare, proprio don Bosco aveva portato, nell’ottobre del lontano 1861, un centinaio di giovani. La storia racconta un particolare curioso: i frati francescani ospitati nel convento, spiazzati del gran trambusto che avevano provocato i giovani salendo la collina, si erano chiusi dentro, temendo un assalto. Furono convinti ad aprire le porte dalla dolcezza dei canti mariani che i ragazzi, guidati da don Bosco, intonarono nella chiesa del santuario. I frati, rassicurati, ospitarono generosamente i ragazzi di don Bosco dando fondo a tutte le loro provviste per sfamarli. E così «i figli di san Francesco d’Assisi – annota don GiovanBattista Francesia, storico delle origini salesiane – si privarono di ciò che avevano in casa per provvedere al bisogno dei figli di San Francesco di Sales». I frati non vollero nulla in cambio. Un gesto semplice e forte: perché l’educazione si nutre di testimonianze prima che di parole.

Alessandria: il sindaco in visita all’Istituto Don Bosco

L’Istituto Salesiano Don Bosco, sorto più di cento anni fa nella periferia alessandrina, ha dato un forte impulso alla fioritura della cittadinanza di questo quartiere. Oggi si presenta con il Centro di formazione professionale – fratello maggiore di quello nato a Serravalle Scrivia – la Parrocchia, l’Oratorio e la Scuola paritaria dell’infanzia.  Per questa storica presenza cittadina, il Sindaco di AlessandriaGianfranco Cuttica di Revigliasco – professore di storia dell’arte – Venerdì 22 settembre, si è recato in visita alla Casa Salesiana della città. Un nutrito comitato di accoglienza tra bambini della scuola materna, i ragazzi del CFP, le maestre e i formatori, ha accompagnato il sindaco nella struttura  in occasione dell’inizio dell’anno formativo, voluto dal direttore dell’opera, Don Gianfranco Avallone, e dal neo direttore del CFP, Mauro Teruggi.

Nel suo discorso, tenuto davanti ad un composto ed attento uditorio, il Sindaco ha ripercorso la sua esperienza formativa nelle scuole salesiane, da studente prima e insegnante dopo, sottolineando la sua forte ispirazione educativa derivante proprio dagli insegnamenti di Don Bosco: “Il messaggio di Don Bosco è più che mai attuale, anzi mostra ancora di essere innovativo nell’approccio con i giovani e lancia un messaggio ancora oggi a tutte noi, persone coinvolte nella gestione della Cosa Pubblica, su come operare nella costruzione della nostra società. Li voleva Buoni Cristiani e Onesti Cittadini, ed ancora oggi è questo il lavoro dei Salesiani e di tutti i collaboratori laici, che ogni giorno si adoperano per mantenere vivo l’insegnamento di Don Bosco tramite il suo metodo educativo: il sistema preventivo che ci ha lasciato in eredità riassunto nel libretto autobiografico de Le memorie dell’Oratorio”.

La visita del Sindaco è proseguita con la foto-ricordo con tutti i ragazzi e i formatori, successivamente la visita ai laboratori, ospitati in un lungo capannone industriale suddiviso in settori attrezzati per formare gli allievi ai vari mestieri. Qui il Primo Cittadino ha manifestato molta curiosità alle attività e ai progetti in essere: prima si è soffermato nel laboratorio di “Controllo numerico”, un centro di lavoro che vede la collaborazione con le aziende del territorio, poi ha ancora osservato il laboratorio attiguo dove era in corso una lezione di PLC ad un gruppo di giovani che si stanno specializzando per gestire sistemi di automazione industriale.
In seguito, l’itinerario di visita ha fatto tappa nel laboratorio elettro-elettronico, corredato anche da un laboratorio di informatica e dalle attrezzature per costruire impianti elettrici domestici ed industriali, e nell’officina di meccanica tradizionale, completata da un reparto di saldatura, dove i giovani in uscita dalla scuola dell’obbligo possono specializzarsi nella tornitura e fresatura.
Nella parte rimanente del lungo capannone, il Sindaco ha potuto notare la nascente officina di meccanica d’auto: qui sono stati già installati il ponte a due colonne, una smonta-gomme, un’apparecchiatura informatica per la diagnostica e vari motori che troveranno posto tra i banchi attrezzati per le operazioni su cambi, ponti e assali.

“Tutto ciò è a servizio dei cittadini di Alessandria e non solo, perché il CFP è frequentato anche da giovani provenienti dai paesi vicini”, ha dichiarato il direttore Mauro Teruggi che ha accompagnato il Sindaco insieme ad alcuni formatori. “Il saluto è un arrivederci, – ha proseguito il direttore del CFP – perché vorremmo restituire la visita portando i ragazzi a Palazzo di Città e invitarLa a Gennaio 2018 per inaugurare le nuove officine e gli ambienti ri-ammodernati, attraverso i quali poter continuare ad essere un punto di riferimento per la formazione professionale e i Servizi al Lavoro”.

Cardinal Cagliero di Ivrea: una vocazione missionaria da 125 anni

Un inizio carico di significato quello dei 125 anni della casa salesiana di Ivrea, dedicata ad uno dei primi giovani missionari di Don Bosco, il Cardinal Cagliero.

Domenica 17 settembre si è infatti svolta di inizio anno scolastico che ha radunato allievi e genitori delle scuole elementari e medie dell’Istituto. In questo contesto l’Eucaristia è stata presieduta da Mons. Luigi Bettazzi, Vescovo emerito di Ivrea, che contestualmente celebrava i 50 anni di presenza nella città eporediese.

“Nel mio lungo viaggiare per il mondo come presidente di Pax Christi ho potuto constatare come nei luoghi più impensati trovassi la presenza di missionari o ex allievi che proprio da questo Istituto erano partiti” Mons. Luigi Bettazzi

La festa, che ha goduto inoltre della presenza degli ultimi due direttori della casa, Don Eligio Caprioglio e Don Riccardo Frigerio, è continuata, in puro stile salesiano, con la condivisione del pranzo ed un pomeriggio di giochi per ragazzi e genitori insieme.

Un ulteriore momento significativo è stato la visita di una nutrito gruppo di missionari salesiani provenienti da tutto il mondo che, guidati dal Consigliere Generale per la Missioni, Don Guillermo Basañes, hanno potuto visitare quello che rappresenta un pezzo importante della storia missionaria salesiana in preparazione del Mandato Missionario che si è tenuto a Valdocco domenica 24 settembre.

Il Pianeta Rosso, le missioni di esplorazione e il ruolo di Torino

Missione su Marte: Il Pianeta Rosso, le missioni di esplorazione e il ruolo di Torino

Incontro con Marco Gottero e Valter Perotto di Thales Alenia Space
17 Ottobre ore 20.30 – Aula Magna Don Bosco (Agnelli)

 

Per il 2018 è in programma un secondo viaggio verso Marte, in cui Torino avrà un ruolo davvero importante. Da un lato dovrà realizzare non solo un lander, ma anche un “rover”, un modulo in grado di spostarsi ed esplorare il pianeta rosso, sullo stile del Pathfinder o del Curiosity lanciati in passato dalla Nasa. Non solo, Il controllo della missione verrà svolto dalla sede di Amsterdam dell’Esa e tra due anni il centro di monitoraggio principale sarà allestito a Torino.

Thales Alenia Space è Prime Contractor del Programma responsabile dell’Intera progettazione delle due missioni 2016-2020, a capo di un consorzio industriale europeo. Nel 2020 sarà inviato sul pianeta rosso un Rover che esplorerà la superficie marziana per 218 giorni marziani (230 giorni terrestri) e attraverso una speciale trivella, scaverà nel sottosuolo, ad una profondità di due metri alla ricerca di tracce di vita passate e presenti.

Questo e molto altro ancora sarà l’oggetto dell’incontro programmato presso l’Istituto Agnelli di Torino Martedì 17 Ottobre 2017 alle ore 20, 30 dal titolo “Missione su Marte: Il Pianeta Rosso, le missioni di esplorazione e il ruolo di Torino”.

E’ possibile parcheggiare internamente l’auto in questa occasione.

Al Michele Rua: una festa per tutti!

E come ogni anno, la prima domenica di ottobre si accende dei colori della festa.
La FESTA DELLA COMUNITA’ alla quale sono invitati tutti, dall’oratorio alla parrocchia, dalla scuola al teatro, dagli sportivi ai sedentari, dai giovanissimi ai non tanto giovanissimi. Per questi ultimi, citando don Bosco, ci basta siano “giovani nel cuore”!

Il programma è molto semplice, ma sempre attuale.

Domenica 1 Ottobre 2017:

ore 10.30 Santa Messa all’aperto,
ore 13.00 Pranzo, per tutti coloro che desiderano fermarsi con noi, e nel mezzo, giochi, animazione, musica, attività manuali, creative, pratiche… e anche una simpatica sottoscrizione a premi per sostenere la realizzazione del primo “ORTO DIDATTICO” del Michele Rua, che inizierà la sua vita nella primavera prossima.

Ovviamente l’invito è rivolto a bambini, ragazzi e genitori ai quali verrà richiesta la partecipazione attiva nei giochi.

 

IUSTO, AIDP e OPP insieme per la professionalità degli aspiranti psicologi

Giovedì 5 Ottobre 2017, alle ore 11.00, presso lo Spazio Conferenze del Museo del Cinema di Torino (Mole Antonelliana, via Montebello 20 – 10124 Torino) si terrà la Conferenza Stampa di presentazione dell’innovativo accordo quadro tra gli enti IUSTO (Istituto Universitario Salesiano Torino), AIDP (Associazione Italiana per la Direzione del Personale) e OPP (Ordine degli Psicologi del Piemonte) che rende possibile, in via sperimentale, avviare tirocini di aspiranti psicologi anche in contesti che attualmente non impiegano la figura dello psicologo, ma che potrebbero essere interessati a farlo. Ad oggi infatti non è possibile inserire tirocinanti di psicologia in aziende prive di uno psicologo nel loro organico. Grazie all’intesa sottoscritta, le aziende sprovviste di una figura adatta per il ruolo di tutor del tirocinante, avranno a disposizione, senza alcun onere a loro carico, uno psicologo iscritto all’albo messo a disposizione dall’università IUSTO. Si offre quindi agli studenti e ai giovani laureati, la possibilità di svolgere tirocini in un maggior numero di sedi rispetto al passato e nel contempo, si favorisce una maggiore attenzione allo specifico apporto della psicologia all’interno delle organizzazioni.

 

 

Di seguito il CS redatto dagli enti partner dell’intesa:

 

Don Luigi Ciotti parla ai giovani – Il Salice

Il 25 settembre scorso, in occasione del pellegrinaggio di inizio anno, le quarte e le quinte scientifico del Liceo Valsalice di Torino si sono recate alla Certosa 1515 di Avigliana. Qui hanno assistito ad una conferenza tenuta da Don Luigi Ciotti, fondatore di Libera e del Gruppo Abele, e in seguito alcuni dei ragazzi de “Il Salice”, storica pubblicazione interna dell’Istituto Valsalice, hanno avuto la possibilità di sottoporgli qualche domanda.

Ecco riportata l’intervista integrale con Don Ciotti:

Quale esperienza l’ha spinto a fare questa vita?

“Avevo 17 anni, prendevo il tram per andare a scuola e ogni giorno vedevo un signore con tre giacconi addosso seduto su una panchina, ormai diventata la sua casa, che leggeva e sottolineava i libri con una penna rossa e una blu. Per qualche giorno ho provato a offrirgli un caffè o un tè, ma lui non rispondeva mai: il mio primo pensiero fu che fosse sordo, ma quando le macchine frenavano nell’ incrocio accanto alla stazione lui alzava la testa e, in quell’ occasione, ho percepito la disperazione nei suoi occhi. Quell’ uomo era un medico diventato un barbone. Vedendo dei ragazzi assumere strani farmaci – precisa che all’epoca non si parlava ancora di droga – mi chiese di fare qualcosa per loro. Un giorno, andando a scuola, non lo vidi più: era morto. Da questo incontro nacque nella mia mente l’idea del Gruppo Abele che ormai ha 52 anni.”

Tornerebbe indietro?

“Sono felice di aver speso la mia vita ad aiutare le persone a trovare libertà e vita, pur nella consapevolezza dei miei limiti, ma ripercorrerei la stessa strada evitando, ovviamente, qualche errore.”

Qual è il suo punto di riferimento?

La strada, che nel Vangelo è luogo di gioia e festa ma anche di disperazione. Tanto è vero che l’11 novembre 1972, quando il Vescovo di Torino mi ha ordinato sacerdote, mi ha affidato come parrocchia la strada.”

Ha mai provato paura?

“Sì, qualche volta ho provato un grande senso di smarrimento. Una volta, alla chiusura di una conferenza in Calabria due agenti della scorta sono riusciti a bloccare sulla porta d’entrata un uomo armato. Ho provato paura per 5 minuti, poi è svanita.”

Qual è stato per lei il momento più difficile?

“Probabilmente la morte di mia madre, che quando è venuta a sapere che la mia vita era in pericolo ha cominciato a non dormire più e a stare male e questo l’ha portata a morire tra le mie braccia durante il tragitto in ambulanza da casa nostra all’ ospedale.”

Cosa le ha fatto pensare di poter cambiare le cose?

“Volevo spendere la vita per dare vita. La nostra, non mia – ci tiene a specificare – non è una lotta contro la mafia o l’illegalità, ma è una lotta per offrire libertà alle persone.”

Quanto la mafia è vicina a noi?

«La mafia ha i piedi in Sicilia ma la testa forse a Roma. La mafia diventerà più crudele e disumana, dalla Sicilia risalirà l’intera penisola per portarsi anche al di là delle Alpi.» (don Luigi Sturzo)

“Nasce in Sicilia ma ormai riguarda tutta la penisola. Esempi ne sono l’autobomba esplosa ad Aosta e il procuratore della Repubblica Bruno Caccia ucciso a Torino nel 1983.”

Che cosa risponde ai mafiosi che attentano alla sua vita?

“Si può uccidere una persona, ma non il movimento.”

Descrivendosi si è definito immigrato dal Veneto a Torino, perché questo aggettivo?

“Ognuno di noi ha le proprie radici e le mie sono le Dolomiti che qualche anno fa l’UNESCO ha dichiarato patrimonio dell’umanità e io (scherzosamente, ndr) dico di far parte del patrimonio dell’umanità. Credo che si debba essere fieri delle proprie origini, come io sono fiero di arrivare da una terra immersa nella natura.”

Cosa consiglia ad un ragazzo della nostra età?

“Non dimenticate mai che i dubbi sono più sani delle certezze e non date mai nulla per scontato, siate capaci di farvi raggiungere dallo stupore. Non deve venire meno la voglia di conoscenza perché la conoscenza è la via maestra del cambiamento, non basta trovare ma bisogna cercare e comprendere. Vi auguro di essere capaci di saldare la terra con il cielo e che i vostri punti di riferimento possano essere il Vangelo e la Costituzione Italiana. Siate capaci di vivere e non lasciatevi vivere.”

Nuova sezione sperimentale alle Medie Don Bosco Borgomanero

Tra le molteplici innovazioni cui ci ha abituato il Collegio Don Bosco di Borgomanero in questi ultimi anni, decisamente rilevante è quella che ha preso il via con l’inizio di quest’anno scolastico 2017-18. Riguarda una sezione della Scuola Media Inferiore, in cui si convogliano organicamente varie pratiche già sperimentate negli anni scorsi in altre sezioni, pratiche di cui si è registrato il funzionamento e che sono state altamente apprezzate da alunni e genitori.

Il Professor Marco Merlin (docente di Italiano, Storia e Geografia nella nuova sezione, ed ideatore e coordinatore del Progetto) spiega:

“Il primo problema da risolvere è stato, ed è tuttora, il nome da dare a questa nuova realtà: non «Sezione Digitale» perché si potrebbe pensare ad un uso esclusivo del computer, non «Senza Zaino» perché si potrebbe pensare ad una programmazione differente da quella ministeriale, forse «Sperimentale», anche se qualche genitore potrebbe pensare ad una sorta di esperimento e quindi ad un deficit di garanzia didattica. In realtà” prosegue Merlin “nulla viene perso della tradizione (si usano ancora libri e quaderni) ma gli alunni devono essere dotati di computer portatile in classe; le diverse materie condividono molto dei programmi, più che nell’usuale programmazione delle altre sezioni; l’uso delle mappe concettuali è costante e predomina sulle forme di apprendimento tradizionale; ci si basa sul Cooperative learning (l’apprendimento cooperativo) e sulle modalità della Flipped classroom (che prevede ad esempio che i compiti si facciano a scuola e non a casa)”.

A tutto questo si aggiungeranno, nel corso dell’anno scolastico, alcune piccole particolarità nell’apprendimento quali tecniche di memoria ed altri metodi di studio. Una sfida quindi molto interessante, che coinvolge la Scuola nella sua totalità (alunni, docenti, genitori) e che si allinea alle tendenze più innovative che si stanno sperimentando nella scuola italiana.