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Secondo Convegno Nazionale di Passodopopasso – Elledici

Dopo il successo del primo convegno di settembre, l’Editrice Elledici presenta il secondo Convegno Nazionale dedicato al nuovo Progetto Catechistico Passodopasso previsto per Sabato 23 novembre 2019, dalle ore 9.00 alle ore 18.30, presso la Sala Sangalli di Valdocco (Via Maria Ausiliatrice 32, Torino).

- PROGRAMMA DEL CONVEGNO -

IN ASCOLTO (ore 9.00)

Presentazione del progetto catechistico:
Le linee guida del progetto PASSODOPOPASSO

CAMBIARE SI DEVE E SI PUÒ (ore 10.00)

Catechesi parrocchiale
Catechesi celebrativa e comunitaria
Catechesi familiare

LE MANI IN PASTA – Prima Parte (ore 11.00)

Suddivisione in gruppi e attivazione di quattro laboratori su differenti tematiche:
Temi e strumenti
Attività
Celebrazioni
Coinvolgimento dei genitori

BUFFET offerto a tutti i partecipanti (ore 12.30)

LE MANI IN PASTA – Seconda Parte (ore 14.00)

Ripresa dei quattro laboratori

IN ASCOLTO (ore 17.15)

Celebrare i Sacramenti con arte

SPAZIO ALLE DOMANDE (ore 17.45)

Tempo dedicato ai partecipanti per porre domande

VALUTAZIONE DEL PERCORSO (ore 18.00)

Momento conclusivo di valutazione del Convegno svoltosi

CONCLUSIONE (ore 18.30)

Preghiera finale e saluti

INFORMAZIONI

  • Convegno riservato ai primi 100 Catechisti che si iscrivono.
  • Iscrizioni entro mercoledì 13 novembre 2019.
  • Quota di iscrizione: € 15 (inclusivo di materiale didattico, coffee break e buffet).

 

Primo incontro – Gr Discernimento

Sono ripartiti gli appuntamenti dedicati al Gr Discernimento, una importante opportunità per i ragazzi dai 18 anni in sù per comprendere la propria vocazione. Il primo incontro si è svolto tra il 12 e 14 ottobre 2019. Eccone una prima testimonianza:

una forte esperienza di fede, un cammino di crescita personale di discernimento vocazionale, rivolta ai ragazzi dai 18 anni. Parole come “discernimento vocazionale” possono spaventare, ma semplicemente vuol dire “cercare di gettare le basi” per comprendere il progetto ed il desiderio di felicità che Dio ha su di noi.

Pietro, 19 anni

Gli incontri, che si susseguiranno durante tutto l’anno, sono sette e si svolgeranno principalmente durante i weekend.  Il primo incontro si è svolto il 12-14 ottobre a Valdocco, presso la casa delle Figlie di Maria Ausiliatrice di Valdocco. Il gruppo di giovani, costituito da 30 ragazzi di cui 11 femmine e 19 ragazzi, è accompagnato da un equipe composta da due sdb, due fma e la testimonianza di una famiglia:

Sono sicuramente un gruppo motivato che hanno fatto parte in questi anni del Movimento Giovanile Salesiano in modo molto attivo: da una parte, vivendo i cammini formativi dell’animazione vocazionale ma anche prestando servizio di animazione per i ragazzi più piccoli.

Suor Paola Casalis

Ecco le parole di un giovane partecipante, Pietro, che raccontano i temi toccati durante le catechesi ed il suo vissuto del weekend:

Il discernimento, inteso come vivere al massimo la vita di tutti i giorni; imparando ad insistere su quelle cose che ci fanno del bene e ci fanno crescere anche se alle volte ci sembrano le più difficoltose. Gesù ci chiama sempre a vivere come lui. Non importa come, importa solo vivere come Lui.

L’incontro con Gesù: come uomo e come figlio di Dio. Come uomo perché Lui ha vissuto su questa terra e ci ha insegnato a vivere con il suo esempio, ha mostrato agli apostoli che è possibile il “Vieni e seguimi”. E poi come figlio di Dio perché Lui ha conosciuto il Padre e chi meglio di Lui può mostrarci come raggiungere la salvezza? Tenendo sempre bene a mente che Gesù ci mostra sempre la salvezza ma sta a noi aprire il nostro cuore.

Ho vissuto questo weekend intensamente, ho cercato di farmi provocare dalle domande proposte, dagli spunti forniti e sono stato messo alla prova. È sempre molto bello incontrare altri giovani della tua età, alcuni che conoscevo ed altri non ancora, per condividere, confrontarsi e soprattutto giocare e divertirsi con loro. Proprio come insegnava don Bosco!

Il prossimo appuntamento di Gr discernimento sarà nel weekend del 14 e 15 dicembre, presso il Colle don Bosco.

CFP Valdocco: Ragazzi a Bilbao per il progetto Erasmus Entreapp KA 229

I ragazzi del Centro di Formazione Professionale di Valdocco a Bilbao per l’App Entreapp KA229 con il progetto Erasmus.

Si riporta l’articolo pubblicato dal CFP di Valdocco martedì 15 ottobre a cura di Marco Gallo.

A Bilbao i ragazzi di Valdocco – Siamo giunti alla IV tappa del progetto Erasmus Entreapp KA 229.

I Nostri allievi, Alazas John Gregory, Marica Scotolati, Loan Felicita, Roberto Patrascu sono partiti ieri mattina diretti a Bilbao, accompagnati dal professor Maurizio Brandolini docente del percorso Multimediale nel settore grafico. Immersi in una cornice magica ricca di arte e cultura, i ragazzi in collaborazione con i coetanei partner del progetto (gli allievi di Siviglia, di Bilbao e di Versailles), avranno il compito di proseguire i lavori nella “costruzione” dell’App Entreapp KA229. Auguriamo loro che questa sia una settimana di grandi esperienze personali e professionali ma sopratutto ricca di momenti di gioia.
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Il primo incontro di “E se la fede avesse ragione” 2019/2020

Giovedì 10 ottobre scorso è ripreso il cammino “E se la fede avesse ragione?” per l’anno 2019-2020, presso la Basilica di Maria Ausiliatrice: sei incontri rivolti ai giovani per un percorso autentico di fede, organizzati in collaborazione con la Pastorale Giovanile Diocesana. In particolare, in questa nuova edizione, gli incontri sono incentrati sul tema “l’Eucarestia al centro della vita”. Per il primo incontro, la parola è andata a don Luca Ramello, Direttore presso Ufficio per la Pastorale dei Giovani e dei Ragazzi – Arcidiocesi di Torino.

Anche per i prossimi incontri, l’appuntamento sarà sempre presso la Basilica dalle ore 20.30 alle 22.30, con possibilità, per chi lo desidera, di una cena condivisa alle ore 19.45.

Per non perdere tutti gli incontri aggiungili sul tuo calendario Google:

#ESELAFEDE in diretta dalla Basilica di Maria Ausiliatrice in Torino.Stefano Mondin Ufficio per la Pastorale dei Giovani e dei Ragazzi – Arcidiocesi di Torino Diocesi di Torino #sdb #salesiani

Publiée par Luca Ramello sur Jeudi 10 octobre 2019

Per maggiori informazioni:

Il progetto “Casa Don Bosco”: un nuovo spazio che sarà inaugurato nel 2020 – Giampietro Pettenon

Aspettando la realizzazione del progetto “Casa Don Bosco” che sta prendendo forma giorno dopo giorno nel cuore pulsante salesiano di Valdocco (che sarà inaugurato nel 2020), si riporta il video-intervista di Giampietro Pettenon – Presidente di Missioni Don Bosco – realizzato dall’Agenzia d’Informazione Salesiana ANS lo scorso 24 maggio e l’articolo correlato pubblicato oggi.

(ANS – Roma) – Era lo scorso 24 maggio, giorno della Festa di Maria Ausiliatrice, quando Giampietro Pettenon, presidente di Missioni Don Bosco, spiegava ad ANS il progetto “Casa Don Bosco”, un nuovo spazio che sarà inaugurato nel 2020.
I pellegrini arrivati a Valdocco lo scorso 24 maggio avranno notato senza dubbio il grande cantiere, che interessa le camerette e tutto l’edificio di Casa Pinardi, compresa la chiesa di San Francesco.

Il Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, infatti, seguendo la richiesta del Capitolo Generale 27, con l’intenzione di valorizzare adeguatamente i luoghi storici salesiani, ha preso personalmente l’impegno di costruire un nuovo museo, appunto “Casa Don Bosco”. Sorgerà proprio nel luogo e negli edifici che lo stesso Don Bosco aveva costruito per accogliere i ragazzi a Valdocco. Una parte del museo sarà aperta durante il CG28, mentre gli altri ambienti saranno resi fruibili nel corso del 2020. L’apertura del nuovo museo rappresenta un’occasione unica per riscoprire la storia salesiana, riscoprendo i luoghi nei quali ha vissuto e lavorato Don Bosco.

Il recupero di questi nuovi spazi viene raccontato in due video, nei quali il sig. Pettenon non solo illustra il progetto, ma porta lo spettatore fin dentro il cantiere, dove gli operai stanno lavorando per riportare presto alla luce questi luoghi, fondamentali per le nostre radici salesiane. Durante i lavori, iniziati nel maggio di quest’anno, gli operai hanno scoperto un seminterrato realizzato da Don Bosco, insieme ai salesiani e ai giovani. Nei video, il sig. Pettenon ci mostra gli elementi rimasti intatti, come il forno, il pozzo, la vecchia carrucola e persino la scala che collegava il seminterrato al piano degli abbaini, dove c’erano le camerette, e che veniva quotidiniamente percorsa da Don Bosco, da Mamma Margherita, da Don Rua e da San Domenico Savio.

Con l’apertura di questo cantiere, quindi, è rivenuta alla luce la storia salesiana e sono stati riscoperti i luoghi della quotidianità di Don Bosco. Si tratta, chiaramente, di una scoperta importantissima per i salesiani e la Famiglia Salesiana di tutto il mondo.

I video che spiegano il progetto “Casa Don Bosco” saranno due, entrambi presentati dal sig. Pettenon. A questi se ne aggiungerà un terzo, che sarà incentrato invece sul Colle Don Bosco. Il primo video è già disponibile in 6 lingue su ANSChannel che, come già ricordato, è stato rinnovato. I video saranno infatti caricati nei diversi canali, suddivisi per lingua, così da poter facilitare l’utente a reperire i materiali audiovisivi nella lingua che preferisce.

ADMA: festeggiati i 150 anni di vita – Giornata Mariana

Domenica 6 ottobre 2019, presso Valdocco, si è tenuta la Giornata Mariana dell’ADMA nel 150° della fondazione dell’Associazione. Il tema scelto per l’occasione è stato “Condividi la grazia. Con Maria donna credente“.

L’incontro è iniziato alle ore 9.00 presso il Teatro piccolo di Valdocco e, dato il numero elevato di partecipanti, un gruppo di associati è stato dislocato nella Sala Sangalli da dove si è potuto seguire l’evento della mattinata in diretta streaming.

Un clima di festa e di raccoglimento ha caratterizzato tutta la giornata con numerose attività: al mattino le lodi guidate da don Pierluigi Cameroni (animatore dell’associazione), i canti, la rappresentazione dell’ADMA Giovani sui passi di Don Bosco e Maria Ausiliatrice, l’intervento del Rettor Maggiore don Ángel Fernández Artime sulla sua lettera scritta in occasione dei 150 anni dell’Associazione e alcune forti testimonianze di vita e di fede.

In merito alla Lettera dedicata all’ADMA, dopo aver ringraziato per l’invito all’iniziativa, il Rettor Maggiore ha sottolineato:

penso che sarà un aiuto per promuovere l’ADMA e la devozione a Maria Ausiliatrice in tutto il mondo.

Nel testo della sua Lettera:

“Ringrazio tutti coloro che rendono possibile questo cammino e invito tutta la nostra Famiglia Salesiana e tutte le nostre presenze a potenziare questo amore alla Madre con la stessa passione educativa ed evangelizzatrice vissute da don Bosco. Vi assicuro che non vi mancherà la protezione del Signore, la presenza materna di Maria Ausiliatrice e l’intercessione di don Bosco. In particolare, chiedo a 45 Gv 2,5. tutta la nostra Famiglia Salesiana: promuoviamo l’apertura di questa Associazione, nei luoghi dove non è ancora presente, con creatività pastorale, anche se sono passati 150 anni dalla sua fondazione. Maria Ausiliatrice farà il resto.

Nel pomeriggio ci si è ritrovati invece per il momento più celebrativo della giornata, con la preghiera del Santo Rosario in Basilica, la Celebrazione Eucaristica presieduta dal Rettor Maggiore ed infine il momento delle nuove adesioni all’Associazione ADMA.

6 OTTOBRE – TORINO VALDOCCO – 150° DI FONDAZIONE DELL'ADMA CON IL RETTOR MAGGIORE – 600 PARTECIPANTI DA TUTTA ITALIA

Publiée par ADMA don Bosco sur Dimanche 6 octobre 2019

6 OTTOBRE – TORINO VALDOCCO – 150° DI FONDAZIONE DELL'ADMA CON IL RETTOR MAGGIORE – CELEBRAZIONE EUCARISTICA – 55 NUOVI SOCI

Publiée par ADMA don Bosco sur Dimanche 6 octobre 2019

Rivivi il momento:

La Voce e il Tempo: 150° Spedizione Missionaria, il mandato a 36 Salesiani e 12 Figlie di Maria Ausiliatrice

Si riporta l’articolo  di Marina Lomunno pubblicato su La Voce e il Tempo  in merito alla 150° Spedizione Missionaria tenutasi a Valdocco domenica 29 settembre.

CON IL RETTOR MAGGIORE – 150a SPEDIZIONE MISSIONARIA, IL MANDATO A 36 SALESIANI E 12 FIGLIE DI MARIA AUSILIATRICE

Da Valdocco ai cinque continenti

Il tradizionale appuntamento che ogni anno riunisce la famiglia salesiana nella Casa madre per dare il via all’ottobre missionario con l’invio dei fi gli e delle figlie di don Bosco nei Paesi più poveri del mondo, quest’anno è stato speciale: «Harambee 2019», in lingua swahili «raduno festoso», è caduto nell’anniversario della 150a spedizione missionaria salesiana: era l’11 novembre 1875 quando nella Basilica di Maria Ausiliatrice don Giovanni Bosco benediceva i «suoi» primi 5 missionari, guidati da don Giovanni Cagliero, primo vescovo e cardinale salesiano, con destinazione la Patagonia.

E domenica 29 settembre, il 10° successore di san Giovanni Bosco, il Rettor maggiore don Ángel Fernández Artime, durante la solenne concelebrazione in Basilica, ha consegnato la croce missionaria a 36 salesiani (4 europei, 12 africani, 16 asiatici) in partenza per i Paesi dove c’è più necessità di educazione e del sistema preventivo di don Bosco.

Tunisia, Kosovo, Venezuela, Medio Oriente, Turchia, Mongolia e Papua Nuova Guinea, alcune delle destinazioni dei missionari che si aggiungono ai 9.523 inviati nelle 150 spedizioni a partire dalla prima «inaugurata» da don Bosco. Ha ricevuto la croce anche il vescovo emerito di Neuquén (Patagonia) mons.

Marcelo Angiolo Melani, 81 anni, che dopo una vita da missionario si è messo a disposizione «laddove c’è bisogno» – ha spiegato don Artime durante l’omelia:

«partirà per il Perù amazzonico, alla vigilia del Sinodo straordinario convocato da Papa Francesco».

Accanto al Rettor Maggiore, anche madre Yvonne Reungoat, madre generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice, che ha consegnato la croce a 12 consorelle in partenza per le missioni: una festa di famiglia che si rinnova ogni anno da quando il sogno di don Bosco ha iniziato a realizzarsi nelle periferie torinesi e che «oggi, sebbene il mondo sia cambiato, non ha mai smesso di dare frutti» ha sottolineato il Rettore, ricordando le 132 nazioni dove sono presenti i salesiani oggi.

«Noi siamo una congregazione il cui carisma ha al centro l’educazione e l’evangelizzazione soprattutto dei giovani più poveri per questo siamo una congregazione missionaria che, in linea con la parola profetica di Papa Francesco, continua ad inviare i fi gli nelle periferie del mondo».

A sottolineare il traguardo della 150a spedizione, il Rettor Maggiore ha anche inaugurato a Valdocco il museo Etnografico missioni don Bosco in cui sono esposti gli oggetti della vita quotidiana deli popoli che i salesiani hanno incontrato in un secolo e mezzo di evangelizzazione nei 5 continenti.

E se la fede avesse ragione 2019/2020

Riprendono gli appuntamenti con “E se la fede avesse ragione?” per l’anno 2019-2020: sei incontri rivolti ai giovani per un percorso autentico di fede, organizzati in collaborazione con la Pastorale Giovanile Diocesana. In particolare, in questa nuova edizione, gli incontri avranno come tema quello de “l’Eucarestia al centro della vita”.

L’appuntamento sarà sempre presso la Basilica Maria Ausiliatrice di Valdocco dalle ore 20.30 alle 22.30, con possibilità, per chi lo desidera, di una cena condivisa alle ore 19.45. Il primo appuntamento sarà giovedì 10 ottobre.

Per non perdere tutti gli incontri aggiungili sul tuo calendario Google:

Per maggiori informazioni:

ADMA: 150 anni di vita

In occasione dei festeggiamenti dei 150 di vita dell’Associazione di Maria Ausiliatrice, ADMA, riportiamo due articoli pubblicati su due differenti riviste (Ed. San Paolo): Maria con te Famiglia Cristiana.

MARIA NEI FATTI
“NOI, FAMIGLIE SOTTO IL MANTO DELLA MADONNA”

(Lorenzo Montanaro)
Famiglie sotto il manto della Vergine. L’Adma (Associazione di Maria Ausiliatrice) festeggia i suoi primi 150 anni, ma è più giovane che mai. E pur restando fedele allo spirito di don Bosco, che la fondò personalmente nel 1869, l’anno seguente alla consacrazione della chiesa di Maria Ausiliatrice a Torino, ha saputo rinnovarsi: un cambio di pelle radicale, grazie al quale l’associazione riesce a fronteggiare le tante sfide del presente. E a guardare al futuro con speranza, in una logica d’inclusione che, partendo da Torino, abbraccia l’Italia e i 5 continenti.

La nuova rotta, inaugurata a partire da una ventina d’anni, sta tutta in un’intuizione semplice quanto dirompente: fare delle famiglie il motore propulsivo.

«Don Bosco aveva fondato l’Adma per custodire la fede del popolo, sotto la guida di Maria»

ricorda don Pierluigi Cameroni, 63 anni, dal 2007 animatore spirituale dell’associazione.

«Oggi la dimensione di fede popolare va costruita e coltivata soprattutto in famiglia».

Dai racconti di chi, per primo, ne ha fatto esperienza, emerge che il cammino si è svolto in modo assolutamente naturale, «senza grandi proclami, senza marketing o strategie».

Più di tutto, a contare, è stato il passaparola: un primo nucleo di famiglie, unito saldamente nella preghiera comune e nella condivisione, ha iniziato a invitare coppie di amici, che, trovandosi bene, hanno a loro volta esteso l’invito ad altre persone.

Oggi la sezione torinese dell’Adma, detta “la primaria”, appunto perché la più antica per fondazione, conta 200 iscritti ” ufficiali” e una marea di amici e simpatizzanti.

Agli ultimi esercizi spirituali comunitari, tenutisi lo scorso agosto a Pracharbon (Valle d’Aosta) hanno partecipato oltre 650 persone. Di tutte le età. Sì, perché i “senior” (per decenni ossatura dell’associazione) continuano ad avere un posto speciale, ma a loro si sono affiancati tanti giovani e giovanissimi, che hanno portato una ventata di freschezza.

«Bellissimo il confronto intergenerazionale»,

dice don Cameroni.

«Altrettanto preziosa l’osmosi tra religiosi e laici, che hanno un ruolo di primo piano e sono il volto della Chiesa del domani».

Basta partecipare all’incontro di preghiera che si tiene ogni 24 del mese (giorno in cui il gruppo fa memoria di Maria Ausiliatrice) per averne un’idea. La chiesa di San Francesco di Sales (da lui il nome di “Salesiani”, che don Bosco volle dare alla sua congregazione), all’interno del grande complesso di Valdocco (là dove il sogno del “santo dei giovani” ha preso avvio) è gremita di gente. Come in famiglia, ci si saluta, ci si abbraccia. Poi, nel silenzio, l’adorazione eucaristica, le confessioni, i misteri del Rosario. E la dolcezza dei canti mariani. Quello di Torino, basato sulla centralità di famiglie e giovani, è un modello che sta prendendo piede in altre realtà italiane: in Lombardia ad esempio (soprattutto nelle province di Milano e di Brescia), in Valle d’Aosta, in Liguria (Genova e La Spezia), ma anche in Sicilia, dove peraltro l’Adma è da sempre molto radicata. Ma c’è uno sguardo che si estende ben oltre, fino a includere il mondo intero. L’associazione infatti è presente in 50 Paesi.

«A seconda del luogo prende forme diverse. Questa è stata una straordinaria intuizione di don Bosco»,

spiega Renato Valera, 46 anni, presidente Adma.

Circa 120.000 gli iscritti sparsi in tutto il pianeta, raccolti in 800 gruppi. Per dar voce a questa immensa ricchezza esistono momenti di incontro mondiale, come i Congressi di Maria Ausiliatrice, cui partecipa l’intera famiglia salesiana. Il prossimo si terrà dal 7 al 10 novembre a Buenos Aires (Argentina), prima destinazione dei missionari mandati da don Bosco, ma anche terra di papa Francesco (che non ha mai nascosto la sua affinità col mondo salesiano). Né supereroi, né “santini”.

«Siamo gente normale, con le fragilità e le fatiche di ogni giorno, ma sperimentiamo in un’alleanza che si rafforza nella preghiera»,

ci spiega Valera.

«E abbiamo una sicurezza», aggiunge sua moglie, Barbara Rosa Clot, 43 anni. «Per noi Maria è una donna vicina e concretissima, che ci accompagna con pazienza, mitezza e misericordia».

03/10/2019
Pag. 18 N.40 – 6 ottobre 2019 Maria con te

ANNIVERSARI
«GRAZIE A MARIA SI RIM ANE SEMPRE GIOVANI»
«OFFRIAMO CAMMINI DI FEDE CHE ATTIRANO SEMPRE PIÙ NEOSPOSI E GENITORI CON FIGLI PICCOLI 0 ADOLESCENTI», DICONO RENATO, BARBARA E DON PIERLUIGI, RESPONSABILI DELL’ORGANISMO

(Lorenzo Montanaro)

Un volto fresco della Chiesa, I che sa guardare al domani e I parlare la lingua dei giovani, pur restando fedele alle I proprie radici. L’Adma (Associazione di Maria Ausiliatrice), fondata personalmente da don Giovanni Bosco nel 1869, l’anno seguente alla consacrazione della chiesa di Maria Ausiliatrice a Torino, festeggia 1 suoi primi 150 anni, ma è più giovane che mai. Ha cambiato pelle, inaugurando un nuovo stile, che mette al centro le famiglie. Dal capoluogo piemontese (cuore dell’esperienza salesiana) questo modello si va estendendo in diverse zone d’Italia e oltre, in una logica che abbraccia idealmente tutto il mondo.

L’associazione è diffusa in 50 Paesi sparsi nei cinque continenti, dagli Usa al Brasile, dall’India alle Filippine, passando per Corea e Indonesia: conta, in tutto, circa 120 mila iscritti. La sezione torinese di Valdocco (detta “la primaria”, perché la più antica per fondazione) ha da sempre un ruolo guida. Ed è proprio da qui che, una ventina d’anni fa, è partita la “piccola rivoluzione”. In passato, a tener viva l’associazione erano state principalmente persone adulte e anziane (spesso ex allievi salesiani o persone che avevano frequentato l’oratorio).

I “senior” hanno ancora oggi un posto importante, ma a loro si sono aggiunte tante famiglie con bambini e giovani che hanno portato una ventata di novità.

 

Tutto è partito da un nucleo di coppie, molto affiatate, che si ritrovavano assiduamente per la preghiera e la condivisione. Nel tempo sono stati coinvolti alcuni amici che, trovandosi bene, hanno a loro volta esteso l’invito. Così, grazie al passaparola, il gruppo si è ingrandito. Attualmente “la primaria” conta circa 200 iscritti “ufficiali”, affiancati da un gran numero di simpatizzanti e amici. Agli ultimi esercizi spirituali comunitari, tenutisi tra luglio e agosto a Pracharbon (in Valle d’Aosta), hanno partecipato oltre 650 persone.

«Tutto è accaduto in modo molto naturale, senza strategie di marketing»,

racconta Renato Valera, (46 anni, lavora nel settore informatico), presidente mondiale dell’Adina. Né supereroi, né “santini”.

«Siamo gente noimale, contadini, opeiai, impiegati, insegnanti, commeicianti, medici, magistrati fino a un guaidiapaico, con le fragilità e le fatiche di ogni giorno, ma speiimentiamo un’alleanza che si rafforza nella preghiera».

«E ci affidiamo a Maria, che per noi è una donna vicina e concretissima», aggiunge la moglie, Barbara Rosa Clot (43 anni).

Per volere di don Bosco, l’Adma aveva tra i suoi obiettivi quello di “custodire la fede del popolo”, diffondendo l’amore per Gesù Eucaristia e la devozione a Maria Ausiliatrice, le “due colonne” care al Santo dei giovani.

Oggi «è proprio all’interno della famiglia che le nuove generazioni possono respirare questa dimensione di fede popolare», spiega don Pierluigi Cameroni, 63 anni, dal 2007 animatore spirituale dell’associazione. L’esperienza inaugurata a Valdocco ha tra i suoi pregi quello di «favorire un vitale confronto tra le generazioni». Per averne un’idea basta frequentare uno dei momenti di preghiera, come quelli che si tengono ogni 24 del mese (giorno in cui il gruppo fa memoria di Maria Ausiliatrice) nella chiesa di San Francesco di Sales (da lui il nome di Salesiani, dato da don Bosco alla sua congregazione). Proprio come in famiglia, ci sono il bambino e il nonno, la coppia di fidanzati e i genitori adulti.

Un modello “familiare” che sta prendendo piede anche in altre realtà italiane: in Lombardia, per esempio (soprattutto ad Arese, in provincia di Milano, e bel Bresciano) in Valle d’Aosta, Liguria e in Sicilia.

Per valorizzare questa dimensione universale, che va oltre l’Italia, esistono i Congressi di Maria Ausiliatrice, cui partecipa l’intera famiglia salesiana. Il prossimo si terrà dal 7 al 10 novembre a Buenos Aires (Argentina), prima destinazione dei missionari mandati da don Bosco, ma anche terra di papa Francesco (che non ha mai nascosto la sua riconoscenza per il mondo salesiano che ha inciso sulla sua formazione). L’appuntamento argentino è preceduto da un altro importante incontro domenica 6 ottobre a Valdocco: partecipa il Rettor maggiore, don Àngel Fernandez Artime.

03/10/2019
Pag. 70 N.40 – 6 ottobre 2019

Don Jonny Eduardo Reyes – Una visita a Valdocco!

In occasione del Sinodo dell’Amazzonia indetto da Papa Francesco che si terrà in Vaticano dal 6 ottobre al 27 ottobre, Mons. Jonny Eduardo ReyesVescovo in Venezuela – ha fatto visita alla casa di Valdocco e si è reso disponibile per una breve intervista toccando i temi dell’ecologia e della situazione sociale e politica in Venezuela.

In un primo momento ci ha parlato appunto del Sinodo e di quello che si aspetterà durante questa esperienza. Per maggiori informazioni riguardo al Sinodo clicca qui.

Ha concluso infine facendo un quadro generale su quella che è l’attuale situazione in Venezuela e di come la Chiesa di stia muovendo per venire incontro alle esigenze delle persone che la abitano.