24.10 San Luigi Guanella
Puoi essere Santo #lidovesei
Beatificato il 25-10-1964
Canonizzato il 23-10-2011
Anche la vita di don Guanella, come quella di don Bosco, fu tracciata da un sogno avvenuto a nove anni, il giorno della sua Prima Comunione: una Signora (come definì la Madonna nel suo racconto) gli fece vedere tutto quello che avrebbe dovuto fare in favore dei poveri. Fin dalla fanciullezza la sua vita fu una lunga rincorsa per rendersi presente dove c’era un grido d’aiuto e un soccorso da offrire.
Luigi Guanella nacque a Fraciscio, frazione del comune di Campodolcino, diocesi di Como, il 19 dicembre 1842. II giorno seguente gli fu amministrato il sacramento del Battesimo. I genitori, Lorenzo e Maria Bianchi, furono cristiani esemplari, dediti alla famiglia, al lavoro dei campi e alla pastorizia. In famiglia era abitudine non solo la recita del santo Rosario, ma anche la lettura della vita dei santi, esperienza che caratterizzò l’attività apostolica della sua esistenza. Il padre Lorenzo, per 24 anni sindaco di Campodolcino prima sotto il governo austriaco e poi dopo l’unificazione dell’Italia (1859), era severo e autoritario, mentre la madre Maria Bianchi era dolce e paziente; dei 13 figli, quasi tutti arrivarono all’età adulta. A dodici anni Luigi ottenne un posto gratuito nel collegio Gallio di Como e proseguì poi gli studi nei seminari diocesani (1854-1866). La sua formazione culturale e spirituale è quella comune ai seminari nel Lombardo-Veneto, per lungo periodo sotto il controllo dei governanti austriaci. Il corso teologico era povero di contenuto culturale ma attento agli aspetti pastorali e pratici: teologia morale, riti, predicazione oltre alla formazione personale di pietà, santità, fedeltà. La vita cristiana e sacerdotale si alimentava alla devozione comune fra la popolazione cristiana. Questa impostazione concreta pose il giovane seminarista assai vicino al popolo e a contatto con la vita che esso conduceva. Quando tornava al paese per le vacanze autunnali, s’immergeva nella povertà delle valli alpine; s’interessava dei bambini e degli anziani e ammalati del paese, soccorrendoli nelle loro necessità. Nei ritagli di tempo si appassionava alla questione sociale, raccoglieva e studiava erbe medicinali, s’infervorava leggendo la storia della Chiesa.
“Credilo fermamente: tutto è vanità quello che non conduce a santità.”