CNOS-FAP Serravalle: un’esperienza da veri protagonisti allo stage formativo

Al CNOS-FAP di Serravalle la classe terza del percorso per Operatore ai servizi di vendita ha terminato, venerdì 8 aprile, lo stage formativo presso alcune aziende del territorio. Denys e Naiely, reduci dall’esperienza di stage che loro stessi definiscono a dir poco coinvolgente, raccontano la loro esperienza presso la palestra Talama e il punto vendita New Balance. Di seguito l’articolo pubblicato sul sito NoviOnline.

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La classe terza del percorso per Operatore ai servizi di vendita del CNOS-FAP di Serravalle ha terminato, venerdì 8 aprile, lo stage formativo presso alcune aziende del territorio.

Abbiamo voluto raccogliere le testimonianze di due allievi, Denys e Naiely, reduci dall’esperienza di stage che loro stessi definiscono a dir poco coinvolgente, al punto da farli sentire realmente parte di un progetto lavorativo, quello della realtà aziendale che li ha ospitati. Raccogliamo di seguito le loro impressioni a riguardo.

Naiely ha fatto lo stage presso la palestra Talama ad Arquata Scrivia dove svolgeva attività di front office, mansioni di segreteria e accoglienza dei clienti. Denys invece era impiegato presso il punto vendita New Balance all’interno dell’Outlet di Serravalle Scrivia, dove si occupava di attenzione e servizio al cliente e svolgeva operazioni di magazzino, riordino e gestione della merce.

Naiely racconta:

“Mi recavo quotidianamente al lavoro con crescente entusiasmo alimentato dall’attenzione ricevuta dalla mia tutor, dalla disponibilità e professionalità del personale in generale. Questa esperienza mi ha arricchito sia professionalmente che personalmente: oltre ad acquisire nozioni tecniche utili per il mio futuro, ho imparato, essendo io dedita al calcio a livello agonistico, ad apprezzare e riconoscere il vero valore dei sacrifici che affronto con gli allenamenti previsti dalla disciplina sportiva”.

Denys racconta:

“Questa esperienza mi ha permesso di sperimentare il mondo del lavoro e di mettermi alla prova come venditore attraverso tutte quelle competenze che occorre aver per interagire efficacemente con i clienti: la pazienza, l’ascolto, la passione e l’interesse per quello che si fa. Ho imparato ad analizzare la clientela, individuarne le esigenze e a soddisfarne le aspettative. La gratificazione più grande è stata ricevere i complimenti da parte del mio tutor per aver superato le attese che solitamente si hanno da uno stagista”.

Sia Naiely che Denys concordano nell’affermare che oggi sono più responsabili, consapevoli del miglioramento avvenuto a livello di crescita personale e professionale, pronti per affrontare l’ultimo periodo in classe prima dell’esame di qualifica che li porterà a potersi iscrivere al quarto anno Tecnico commerciale delle vendite per conseguire il diploma professionale con un’esperienza formativa continua che perdurerà per tutto l’anno.

 

Al Reba è nato il «gruppo dirette» – La Voce e il Tempo

Presso l’Oratorio salesiano Rebaudengo di Torino è nata una nuova equipe dedicata alle dirette streaming coordinata dal direttore don Gigi Cerutti e diretta da Piero Bello. Di seguito l’articolo dedicato, pubblicato da La Voce e il Tempo.

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All’oratorio salesiano Rebaudengo di Torino (corso Vercelli 206) è nato il «gruppo dirette»: un’équipe di ragazzi che si occupa delle dirette streaming di iniziative organizzate dall’oratorio o anche a livello diocesano. Il gruppo, coordinato dal direttore del Rebaudengo don Gigi Cerutti e diretto da Piero Bello, è composto da Karol Garda, Mattia Donadeo, Elisa Nuzzo e Chiara Gonella.

Recentemente la squadra, nel Duomo di Torino, si è occupata delle riprese e dello streaming di un concerto in onore delle vittime del Ponte Morandi di Genova.

«Un concerto stupendo», racconta Piero Bello, «che è stato ammirato da molte più persone rispetto a quelle convenute in Cattedrale, soprattutto grazie al lavoro del gruppo dirette!».

Ma ora vediamo cosa pensano di questa iniziativa i diretti interessati:

«Mi occupo di girare le dirette insieme a Karol», spiega Mattia, «il ‘gruppo dirette’ per me rappresenta un’opportunità particolare e stimolante che mi ha permesso di coronare il mio sogno di realizzare le dirette streaming in modo più professionale».

Gli fa eco l’amico Karol:

«per me il ‘gruppo dirette’ rappresenta un’ottima occasione per imparare a svolgere bene questo servizio: un modo per rendere concreta una mia passione. Un servizio che in futuro potrebbe diventare anche un lavoro che certamente mi ripagherebbe anche in senso emotivo. Si tratta anche di un ottimo servizio che come ragazzi possiamo offrire all’oratorio, rendendo partecipi tutte quelle persone che per vari motivi non possono essere presenti agli appuntamenti offerti dalla parrocchia. Sono quindi molto grato di farne parte».

Elisa e Chiara invece si occupano della regia.

«Per me il gruppo», evidenzia Elisa, «rappresenta un modo di imparare e soprattutto per fare esperienza in questo campo. Un’iniziativa interessante perché si apprendono tutti i retroscena di una semplice live non attraverso ‘lezioni frontali’, ma direttamente sul campo».

Per Chiara l’esperienza diventa occasione «per imparare e perfezionare tutto ciò che riguarda l’ambito delle telecamere e delle dirette, oltre che un modo per offrire un contributo attivo alla nostra comunità sia dell’oratorio che diocesana».

«Questi ragazzi», conclude Piero Bello, «sono straordinariamente attratti da questo progetto. Certamente il servizio nella comunicazione con i nuovi mezzi tecnologici li aiuta a capire meglio ciò che accade intorno a loro suscitando la voglia di apprendere»

Il Valsalice lancia «ToVision», gara canora tra 38 scuole

ToVision 2022: il primo festival canoro degli istituti superiori torinesi che nasce da un’idea di due allievi del liceo salesiano Valsalice, Beatrice e Giulio, partiti dalla convinzione di don Bosco: “Un oratorio senza musica è come un corpo senz’anima”.

Ecco la notizia a cura di Marina Lomunno, proveniente da “La Voce e il Tempo”, con il racconto dell’iniziativa:

Tutto inizia dalla convinzione di don Bosco, il santo sociale torinese più conosciuto al mondo, che «Un oratorio senza musica è come un corpo senz’anima». Infatti non c’è casa salesiana, nei 132 Paesi dei 5 continenti dove sono presenti i figli del santo dei giovani, in cui la musica ed il canto non siano parte integrante del progetto educativo.

E così, nell’anno in cui la 66ª edizione di «Eurovision Song Contest» (tra le competizioni musicali più seguite al mondo) si celebra al PalaOlimpico di Torino dal 10 al 14 maggio, a Beatrice Periolo e Giulio Rigazio, allievi dell’ultimo anno al liceo salesiano Valsalice è venuta un’idea:

«perché non promuovere una gara canora nelle scuole torinesi alla vigilia della kermesse internazionale per far sentire la voce di giovani talenti della nostra città?».

Ed ecco «ToVision 2022», primo festival canoro degli istituti superiori torinesi: lo spettacolo, live, andrà in scena al Teatro grande di Valdocco il 7 maggio alle 21. Si ispira a «Tù sì que Valsales 2022 – Un talento per don Bosco», talent show andato in onda in diretta YouTube sul canale di Valsalice il 26 febbraio scorso quando si sono esibiti sul palco del Teatro di Valsalice 20 allievi del liceo e delle medie, alcuni in presenza altri in video, finalisti dopo una selezione di 40 ragazzi e ragazze iscritti alla gara.

«ToVision22 è una bella iniziativa partita dal nostro Istituto», spiega Marco Montersino, professore-musicista di lettere al liceo di viale Thovez, «ci siamo detti che sarebbe stato bello offrire a tutte le altre scuole la possibilità di partecipare a un talent come quello che organizziamo ogni anno a Valsalice. E così Giulio, regista e direttore artistico, e Beatrice, direttrice di produzione di ‘ToVision’ hanno messo in piedi un team di studenti, l’associazione ‘GEN Z NOW’ e insieme a ValsOnAir, la web radio del nostro liceo, siamo partiti in questa avventura che ha avuto un’adesione al di là di ogni nostra aspettativa: 38 scuole coinvolte, 400 concorrenti che hanno svolto i provini all’interno delle singole scuole e migliaia di contatti social».

Nella serata di sabato 9 aprile si è tenuta a Valsalice la selezione dei giovani talenti che parteciperanno al «ToVision» sul palco di Valdocco, secondo teatro torinese per capienza con 820 posti. La giuria di qualità che ha pesato per il 40% e il voto social (60%) ha scelto 14 finalisti che si esibiranno il 7 maggio, a 3 giorni da «Eurovision», nello show presentato da Pietro Morello «influencer e tiktoker» torinese. Ospite d’onore, Lorenzo Baglioni, cantautore e comico che ha debuttato a Sanremo nel 2018.

ToVision è sponsorizzato, tra gli altri, da Xiaomi, secondo produttore al mondo di telefonia mobile, NovaCoop, dall’etichetta discografica M&MD& G Music che premierà il primo classificato con la produzione e distribuzione di due singoli e dal produttore musicale Daniele Affubine che donerà al secondo più votato la produzione di un brano. La classifica finale, come in ogni festival canoro che si rispetta, verrà stilata da una giuria tecnica di cantanti e musicisti e dal voto del pubblico attraverso i social.

Informazioni e biglietti su www.tovision.it.

Marina LOMUNNO

TO Agnelli: raccolta per «C’entro Anch’io»

Si riporta la notizia proveniente da “La Voce e il Tempo”settimanale, n.15, domenica 17 aprile – relativa alla campagna di raccolta fondi organizzata dall’Istituto internazionale Edoardo Agnelli di Torino dal titolo: “C’entro Anch’io” che mira alla ristrutturazione del Salone delle Feste “creando così uno spazio dove coltivare i talenti musicali (e non solo) dei nostri studenti”.

L’Istituto internazionale Edoardo Agnelli di Torino (corso Unione Sovietica 312) ha lanciato la campagna di raccolta fondi «C’entro Anch’io» per la ristrutturazione del Salone delle Feste che diventerà uno spazio dove gli studenti potranno coltivare i propri talenti musicali (e non solo).

«Il Salone», spiegano i responsabili del progetto, «è essenziale per lo svolgimento di attività aggregative, laboratori formativi con le aziende partner dell’Istituto ed eventi culturali che coinvolgono le famiglie e il territorio». Il Salone ad oggi non è utilizzabile tutto l’anno in quanto l’impianto di riscaldamento è inadeguato alla dimensione e rumoroso; mancano arredi essenziali (tavoli e sedie); c’è una pessima acustica; mancano impianti luci e audio adatti a concerti, spettacoli, convegni; c’è necessità di una ritinteggiata e di un tocco di colore.

La campagna «C’entro Anch’io» mira a trovare le risorse necessarie per installare un nuovo impianto di riscaldamento efficiente e silenzioso, che consentirà agli studenti di utilizzare la sala per le prove e i concerti, allestire il locale con tavoli, sedie e nuovi arredi che permetteranno di accogliere il pubblico, realizzare laboratori e corsi di formazione. Un progetto dunque per «far rivivere» il Salone delle Feste, luogo simbolico sia per i ragazzi che per l’intera comunità dell’Agnelli.

S.D.L.

È possibile effettuare una donazione tramite bonifico, Iban IT69O0306909606100000116216 con causale: «C’entro Anch’io» oppure tramite Satispay o Rete del dono al seguente link:

CNOS-FAP Agnelli – Autostrade per l’Italia e Openjobmetis: erogati corsi di formazione professionale per richiedenti asilo e rifugiati politici

Amplia Infrastructures e Openjobmetis hanno lavorato congiuntamente all’inserimento di oltre 40 richiedenti asilo politico e rifugiati, con la collaborazione del Servizio Stranieri del Comune di Torino, della Croce Rossa Italiana, della Fondazione Compagnia di San Paolo di Torino e del Centro di Formazione Professionale Salesiano CNOS FAP Torino Agnelli, a cui si è aggiunta, agli inizi del 2022, la Fondazione Don Mario Operti di Torino.

Di seguito il Comunicato Stampa.

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Autostrade per l’Italia e Openjobmetis insieme per l’inclusione sociale e
lavorativa: erogati corsi di formazione professionale per richiedenti asilo e rifugiati politici. Inserite alla professione oltre 40 persone

Il progetto, insieme a diverse altre iniziative firmate da Openjobmetis e volte alla valorizzazione professionale e all’inserimento lavorativo di moltissimi altri richiedenti asilo politico e rifugiati, è stato candidato al bando UNHCR per ottenere l’aggiudicazione del logo Welcome – Working for Refugee integration.

7 aprile 2022 – Le autostrade rappresentano uno dei più importanti cantieri infrastrutturali nazionali che richiedono manodopera per la costruzione e l’ammodernamento. Non è semplice, tuttavia, procedere nella realizzazione delle opere a fronte di un’ormai cronica mancanza di personale qualificato.

La soluzione arriva grazie a un nuovo progetto di ricerca, selezione, formazione tecnica e inserimento al lavoro di richiedenti asilo, migranti e rifugiati, nato nell’ambito del Progetto MOI Migranti, un’Opportunità di Inclusione, messo a punto da Amplia Infrastructures (già Pavimental), del gruppo Autostrade per l’Italia, che opera da oltre 40 anni nel settore della costruzione, manutenzione, ripristino e ammodernamento di strade, autostrade, ponti, viadotti, gallerie, aree di servizio e Openjobmetis SpA, prima e unica Agenzia per il Lavoro quotata in Borsa italiana.

Nasce dunque dalla consapevolezza di quanto, all’interno di attività industriali di forte attualità, come, per l’appunto, il settore delle costruzioni e delle manutenzioni autostradali, esistano opportunità lavorative che possano rappresentare un’opportunità di inclusione sociale per persone che sono, loro malgrado, spinte dalla necessità di sottrarsi a situazioni di disagio economico e sociale del proprio Paese di origine.

Le due realtà – Amplia Infrastructures e Openjobmetis – hanno lavorato congiuntamente all’inserimento di oltre 40 richiedenti asilo politico e rifugiati, con la collaborazione del Servizio Stranieri del Comune di Torino, della Croce Rossa Italiana, della Fondazione Compagnia di San Paolo di Torino e del Centro di Formazione Professionale Salesiano CNOS FAP Torino Agnelli, a cui si è aggiunta, agli inizi del 2022, la Fondazione Don Mario Operti di Torino.

Il processo di ricerca e selezione messo a punto da Amplia Infrastructures e Openjobmetis ha portato alla selezione di 25 allievi, distribuiti sui primi due corsi (finanziati dal Comune di Torino) e già avviati al lavoro dal mese di novembre 2021, e di ulteriori 13 allievi per il terzo corso (finanziato dal Fondo Forma.Temp), che giungerà a conclusione il prossimo 9 aprile.

Sia i due corsi tenuti in autunno, sia il terzo corso – ancora in essere – sono stati organizzati con il CNOS Fap per le figure in uscita di manovali e di aiuto carpentieri.

Il progetto, insieme a diverse altre iniziative firmate da Openjobmetis e volte alla valorizzazione professionale e all’inserimento lavorativo di moltissimi altri richiedenti asilo politico e rifugiati, è stato 2
candidato al bando UNHCR per ottenere l’aggiudicazione del logo Welcome – Working for Refugee integration.

Siamo molto contenti di aver preso parte a questo progetto – ha spiegato Rosario Rasizza, Amministratore  Delegato di Openjobmetis SpA: ancora una volta, grazie anche alla fiducia che hanno riposto in noi Amplia  Infrastructures e le molte altre realtà che coralmente vi hanno contribuito, abbiamo dimostrato quanto un’Agenzia per il  Lavoro, con la sua esperienza e con la sua capacità di progettare e avviare in tempi rapidissimi corsi di formazione  professionalizzanti, possa essere un valido partner del sistema impresa italiano. Siamo inoltre orgogliosi di aver  dato un’opportunità e un inquadramento lavorativo a persone in evidente difficoltà economica che stanno vivendo un forte  disagio sociale. È tempo che la pubblica opinione cambi il suo modo di guardare alle Agenzie per il Lavoro che oggi  contribuiscono fattivamente alla costruzione di un mercato del lavoro inclusivo e regolare.” 

“La direzione e il senso che Amplia Infrastructures ha conferito alle iniziative lanciate e promosse dal Gruppo Aspi sono  finalizzati alla valorizzazione della diversità sul posto di lavoro, all’equità nelle assunzioni e alla promozione delle iniziative  per il benessere dei dipendenti” ha dichiarato Sergio Spinelli, Head of Human Capital & Organization,  HSE, General Services and ICT di Amplia Infrastructures. “È proprio in questo solco che si colloca la  partnership con Openjobmetis, volta a inserire nel mercato del lavoro persone che si trovano in condizioni di precarietà sociale,  sostenendole in un percorso di qualificazione professionale che possa rappresentare un patrimonio per tutto il sistema, prima  ancora che per le imprese. Inoltre, l’attenzione al contesto sociale costituisce un ulteriore tassello nell’ambito del “manifesto”  di Amplia per il proprio piano di assunzioni”. 

“È molto importante che, grazie all’unione di competenze e risorse pubbliche e private, sia stata offerta una concreta  prospettiva professionale a circa 40 persone richiedenti asilo e rifugiate”, hanno commentato Gianna Pentenero e  Jacopo Rosatelli, Assessori al Lavoro e al Welfare della Città di Torino. “Il Comune continuerà ad  impegnarsi affinché coloro che sono accolti nella nostra città, attraverso il rafforzamento delle competenze professionali e  l’accompagnamento al lavoro, possano condurre un’esistenza libera e dignitosa”. 

CFP Alessandria: “Studio e stage per 230 allievi: il 70% trova lavoro idoneo” – Il Piccolo

Di seguito l’articolo pubblicato sul giornale della provincia di Alessandria “Il Piccolo” a cura di Massimo Brusasco, in merito alle attività di stage degli allievi del CFP di Alessandria.

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Scuola – Studio e stage per 230 allievi: il 70% trova lavoro idoneo

Incontro allo Cnos, storico centro di formazione professionale. Lo dirige un prete. «Le aziende hanno fretta di assumere, noi possiamo aiutarle»

Qui ci provano a capire cosa serve alle aziende e cosa ai ragazzi. Di solito, le cose collimano: quelle cercano persone con voglia di lavorare, questi di lavorare hanno necessità. In mezzo, ovvero “qui”, c’è lo Cnos, centro di formazione da anni sulla breccia.

Sede alla Don Bosco in corso Acqui, un prete che fa il direttore, 230 allievi e una trentina di realtà produttive alessandrine come partner: sono quelle che si mettono a disposizione per gli stage e che, da ultimo, siglano i contratti con chi si è specializzato nei laboratori salesiani.

«Però ci vuole pazienza: capisco bene che le aziende, talvolta, hanno urgenza di nuovo personale, ma è fondamentale seguire un percorso formativo corretto, così da mandare al lavoro gente qualificata».

La convinzione è di don Pietro Mellano, il direttore dello Cnos. Da come parla, capisci che ama quello che fa. E che si impegna affinché chi cerca e chi offre trovino qui un punto di incontro.

Voglia di crescere

Le ambizioni sono molte, la voglia di ingrandirsi anche. S’è cominciato con l’ampliare gli spazi, inglobando la vecchia scuola materna; si proseguirà col portare da due a tre anni il corso per riparatore veicoli, «in modo tale che, già dopo la terza media, gli interessati possano essere iscritti, senza attendere il compimento del 16esimo anno d’età».

E così verrà equiparato agli altri due corsi, molto gettonati: meccanica industriale e operatore servizi alle imprese.

Non solo:

«Avremo presto anche un corso annuale di saldo-carpenteria, in modo tale da accontentare chi vuole ottenere una qualifica dopo un solo anno di studio. Che è suddiviso in due parti: metà si svolge nel nostro centro, metà in azienda. È un settore interessante, perché c’è molta richiesta».

Il comparto della meccanica tira parecchio:

«Secondo me è importante che noi e le aziende si definisca insieme il percorso formativo. Le opportunità per chi vuole lavorare ci sono, certo è che a volte la politica non aiuta. Ad esempio, in alcuni casi è impensabile che chi gode del reddito di cittadinanza voglia rinunciare al beneficio per entrare in una fabbrica…».

Ultimamente, la richiesta delle aziende è di personale che abbia competenze trasversali, ovvero meccaniche ed elettriche. Lo Cnos, che è prettamente meccanico, sta valutando collaborazioni con altri istituti:

«Una ricetta vincente potrebbe essere unire gli interessi delle aziende con quelli della formazione professionale e di altre scuole del settore. Il territorio, a oggi, ha bisogno di far funzionare la logistica, e ne siamo ben consci. Anche per questo motivo abbiamo avviato contatti con Confindustria: insieme potremo operare ancor meglio».

Anche gli adulti

Intanto, sono 130 gli allievi che seguono i corsi di qualifica professionale; un centinaio, invece, gli adulti impegnati in lezioni diurne per un futuro da magazziniere o da impiegato nel commercio digitale. Il numero degli stranieri si aggira attorno al 30%:

«Nessun problema di integrazione, ma, in certi casi, bisogna superare le difficoltà linguistiche».

Altra percentuale importante riguarda quelli che trovano un lavoro coerente al titolo acquisito:

«Siamo tra il 67 e il 72%, che non è affatto poco. Mica ovunque si diplomano ragazzi che poi lavorano, in effetti, nel settore per il quale hanno studiato…».

MASSIMO BRUSASCO

m.brusasco@ilpiccolo.net

Don Bosco Châtillon: “gli alunni di Châtillon in marcia per la Pace” – AostaSera

Si è svolta questa mattina la marcia in favore della Pace nel mondo organizzata dall’Istituto Don Bosco di Châtillon con la partecipazione di circa 600 persone che hanno sfilato in paese. Di seguito l’articolo pubblicato dal quotidiano online AostaSera.it a cura di Orlando Bonserio.

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Gli alunni di Châtillon in marcia per la Pace

Circa 600 persone hanno sfilato in paese durante l’iniziativa organizzata dall’Istituto Don Bosco, che nei prossimi giorni accoglierà due studenti ucraini.

“Bisogna far capire a tutti l’importanza della pace, senza pensare solo alla guerra”.

Con queste parole Carlo Vancheri, vicepreside dell’Istituto Don Bosco di Châtillon, ha presentato la Marcia per la Pace che, questa mattina, martedì 15 marzo, ha coinvolto circa 600 persone.

Un grande successo nonostante la pioggia. L’idea è nata da Don Pravin, catechista della scuola, ed ha visto la grande partecipazione dei docenti e degli alunni dell’Istituto professionale Don Bosco, delle scuole medie, dell’IPRA ed École Hôtellière e delle elementari, oltre al sindaco Camillo Dujani, al Direttore della Caritas Andrea Gatto ed al direttore del Don Bosco Don Vincenzo Caccia.

Un lungo cordone che si è snodato da Piazza Chanoux lungo tutto il paese ed ha sfilato sotto lo sguardo partecipe e rispettoso dei cittadini, aperto dal giuramento per la pace:

“Noi ragazzi dell’Istituto don Bosco di Châtillon ci impegniamo a costruire un mondo dove regni la pace e la giustizia. Dove regni odio noi ci impegniamo a seminare la concordia: ci opporremo a ogni forma di guerra, perché si costruisce un mondo migliore non con la guerra, ma con la concordia. Desideriamo essere vicini non solo a parole ma con i fatti e con gli aiuti concreti al popolo ucraino: nel nostro piccolo ci impegniamo a venire incontro alle loro difficoltà. Dio della pace ci aiuti ad essere suoi strumenti di concordia!”.

E l’aiuto concreto si traduce, come annuncia Vancheri, nell’ospitare due ragazzi ucraini all’Istituto Professionale nei prossimi giorni.

Nizza Monferrato: “Personaggi illustri, illustri sconosciuti” – Archivio storico FMA

L’Archivio storico delle Figlie di Maria Ausiliatrice a Nizza Monferrato propone, in collaborazione con la parrocchia, le associazioni del territorio, la scuola dell’Istituto Nostra Signora delle Grazie, i vari componenti della Famiglia Salesiana e con l’Amministrazione Comunale, un ciclo di incontri presso il salone Sannazaro sul tema “Personaggi illustri, illustri sconosciuti. 4 serate per conoscere i nostri concittadini“. Tra i relatori dell’iniziativa, don Egidio Deiana, sdb studioso di don Bosco, parroco della realtà salesiana di Alessandria.

Di seguito la notizia pubblicata su lavocediasti.it.

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Prima iniziativa un ciclo di 4 incontri in salone Sannazaro: ‘Personaggi illustri, illustri sconosciuti. 4 serate per conoscere i nostri concittadini’. Si inizia il 14 marzo

Diverse iniziative, a Nizza Monferrato, delle Figlie di Maria Ausiliatrice.

La prima iniziativa prevede un ciclo di 4 incontri in salone Sannazaro: Personaggi illustri, illustri sconosciuti. 4 serate per conoscere i nostri concittadini (14, 21, 28 marzo, 4 aprile).

Si alternano 4 relatori d’eccezione. Il 14 marzo don Egidio Deiana, salesiano studioso di don Bosco, presenterà alcuni nicesi nel mondo che, divenuti salesiani, si sono contraddistinti in diversi campi, tra essi: don Michele Foglino, missionario universale, don Anacleto Ghione, scrittore di don Bosco ed educatore culturale del popolo, don Giuseppe Giovine, guida spirituale alessandrina.

Il 21 marzo suor Marisa Chinellato presenterà la figura di Emilia Mosca di San Martino, nicese di adozione, educatrice e cittadina operosa

Il 28 marzo suor Maria Vanda Penna presenterà la figura di Angela Vallese, pioniera missionaria: dal Monferrato alle terre della “fine del mondo”

Il 4 aprile Giuseppe Baldino presenterà la figura di alcuni illustri nicesi, tra cui Francesco CirioVittorio BuccelliBartolomeo Bona.

Il 7 maggio, don Egidio Deiana presenterà: Vita e viti: per un vino buono dal Piemonte alle Americhe; serata che precederà una mostra su materiale enologico molto originale.

Il 26 aprile, i membri della compagnia teatrale “alla Madonna” metteranno in scena Vite ri-evocate, don Bosco e dintorni a Nizza, una rievocazione ambientata nello scenario di Casa-madre in occasione della presenza della Madre generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice.

Il 14 maggio l’evento: Vite innestate. Mornese, Nizza M., il mondo per ricordare la presenza di una cittadina illustre: Maria Domenica Mazzarello, cofondatrice con don Bosco della congregazione salesiana femminile.

Il 24 maggio solenne festa di Maria Ausiliatrice.

Dal 12-26 giugno Massimo Ricci, nei locali dell’Istituto Nostra Signora delle Grazie proporrà la mostra Appunti di paesaggio e il 17 giugno nella serata proporrà Intuizioni di bellezza. In dialogo con l’autore in cui spiegherà le tecniche e il significato delle opere che ha eseguito alla Madonna.

Dal 23 al 25 settembre la 5edizione del cammino pellegrinaggio Mor…Nizza.

Gli eventi di quest’anno proposti dall’Archivio storico delle Figlie di Maria Ausiliatrice, sono in collaborazione con la parrocchia, con le associazioni del territorio, in particolar modo Spasso Carrabile, l’Erca, Tele Nizza, con la scuola dell’Istituto Nostra Signora delle Grazie e i vari componenti della Famiglia Salesiana Aperta e con l’Amministrazione Comunale.

Don Bosco Casale Monferrato: “Don Bosco Pub!” – La vita Casalese

Un serata di giochi e di festa in stile salesiano all’Oratorio del Valentino di Casale. Di seguito l’articolo pubblicato su La vita Casalese.

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DON BOSCO PUB!
Serata di giochi e festa insieme in stile salesiano. Un centinaio di ragazzi e animatori al Valentino.

Che cosa si inventerebbe oggi don Bosco per far stare allegri i suoi ragazzi?
Partendo da questo interrogativo gli animatori dell’Oratorio del Valentino sabato scorso hanno organizzato per i ragazzi delle medie e del biennio una splendida serata di giochi e divertimento. E hanno pensato proprio a tutto, persino alla cena in perfetto stile pub: hamburger, patatine, bibite e gelato, per la gioia di tutti i palati.

E dopo la cena insieme, via ai giochi che hanno animato tutti gli spazi dell’Oratorio: dal karaoke ai giochi da tavolo, dalla Play Station al ping pong, alla pallacanestro, al calcetto; e poi Twister e Just Dance, per far scatenare con il ballo soprattutto le ragazze.
Il tutto si è svolto rispettando le regole imposte dal momento, e grazie agli ampi spazi di cui dispone l’Oratorio del Valentino, il “Don Bosco Pub” ha accolto un centinaio di partecipanti che si sono alternati alle varie postazioni gestite dagli animatori, sperimentando tutte le proposte ludiche della serata. Al termine un bel cerchio in cortile per la preghiera di ringraziamento e, perché no, per darsi appuntamento alla prossima occasione!

Una vita spesa in missione: la morte di don Matteo Marzano

Dopo una vita spesa in missione in terra venezuelana, per complicazioni legate al Covid è tornato alla Casa del Padre all’età di 79 anni il salesiano don Matteo Marzano, originario del chierese. Di seguito l’articolo pubblicato su La Repubblica del 17 febbraio e su Corriere della sera del 18 febbraio.

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La Repubblica: Una vita da missionario nel paese del Sudamerica

Il sacerdote salesiano italiano Matteo Marzano è morto in Venezuela a causa del Covid-19. Lo ha reso noto la Conferenza episcopale venezuelana (Cev) a Caracas.

Il sacerdote Marzano – si legge in un breve comunicato – aveva 79 anni ed era stato ricoverato diversi giorni fa nel Policlinico Metropolitano, con assistenza e cure mediche”. Il suo decesso, precisa la nota, “è avvenuto per complicazioni polmonari“.

Marzano era nato il 23 febbraio 1942 a Chieri, in provincia di Torino, ed era “fedele devoto di Maria, promuovendo la devozione alla Beata Vergine con ardore apostolico“. Dalla parrocchia di San Juan Bosco a Valencia fu trasferito anni fa a Petare, nello stato di Miranda, e quindi a Punto Fijo, nello Stato di Falcón dove ha contratto il Covid che lo ha portato alla morte. “Era anche vicino ai giovani – segnala il comunicato della Cev -, che incoraggiava a considerare Gesù come un amico e di mettersi al suo servizio“.

La mia vita, il mio cammino, la mia meta, – soleva ripetere – è Gesù di Nazaret“.

Corriere della sera: Una vita da missionario nel paese del Sudamerica

Il sacerdote salesiano italiano Matteo Marzano è morto in Venezuela a causa del Covid-19. Lo ha reso noto la Conferenza episcopale venezuelana (Cev) a Caracas.

Il sacerdote Marzano – si legge in un breve comunicato – aveva 79 anni ed era stato ricoverato diversi giorni fa nel Policlinico Metropolitano, con assistenza e cure mediche”. Il suo decesso, precisa la nota, “è avvenuto per complicazioni polmonari“.

Marzano era nato il 23 febbraio 1942 a Chieri, in provincia di Torino, ed era “fedele devoto di Maria, promuovendo la devozione alla Beata Vergine con ardore apostolico“. Dalla parrocchia di San Juan Bosco a Valencia fu trasferito anni fa a Petare, nello stato di Miranda, e quindi a Punto Fijo, nello Stato di Falcón dove ha contratto il Covid che lo ha portato alla morte. “Era anche vicino ai giovani – segnala il comunicato della Cev -, che incoraggiava a considerare Gesù come un amico e di mettersi al suo servizio“.

La mia vita, il mio cammino, la mia meta, – soleva ripetere – è Gesù di Nazaret“.