L’esperienza del pellegrinaggio attraverso i Balcani – MGS

Domenica 25 agosto, si è conclusa l’esperienza del pellegrinaggio attraverso i Balcani al quale hanno partecipato più di 150 giovani del Movimento Giovanile Salesiano, con 8 giorni di cammino dalla città di Zagabria a quella di Spalato, passando per le località di Vukovar, Zepce, Sarajevo, Mostar e Medjugorje.

Un cammino estivo unico, ricco di testimonianze e di fede, che ha permesso ai ragazzi di toccare con mano cosa significa l’esperienza della guerra.

 

Abbiamo scelto i Balcani perché ci pare che i giovani (e non solo) siano abituati a sentir parlare di guerra, di muri da alzare per difendersi, di vincoli stretti da mettere allo straniero, di violenza ecc… Vedere i luoghi di una guerra recente e vicina, incontrare testimoni, notare gli strascichi della guerra e capire come si può perdonare crediamo sia cosa buona e necessaria. Dopo la GMG e il pellegrinaggio sinodale, non ci sembrava che quest’anno servisse un percorso strettamente legato a santuari, quanto piuttosto l’esperienza dell’incontro con testimoni.

Don Stefano Mondin

Rivivi il pellegrinaggio:

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Strenna 2020 – “Buoni cristiani e onesti cittadini”: per essere all’altezza delle sfide di un mondo che cambia

Riportiamo dal sito dei Salesiani Don Boscosdb.org – il lancio ufficiale della Strenna 2020 che ha compiuto il Rettor Maggiore dei Salesiani, don Ángel Fernández Artime:

“Sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra”
(Mt 6,10)

“Buoni cristiani e onesti cittadini”

Nota: Mentre presentavo il commento alla Strenna 2019 a Torino Valdocco alla Famiglia Salesiana, alcuni già chiedevano la bozza della Strenna 2020, in modo da poterla avere per l’inizio dell’anno educativo pastorale in alcune parti del mondo.

Faccio questo con gioia ma insistendo che qui si delinea solamente uno schema, una bozza con i punti essenziali che svilupperò quando preparerò una riflessione ponderata, interiorizzata, tranquilla e, per quanto possibile, profonda e comprensibile allo stesso tempo.

Mi piacerebbe che la Strenna continuasse ad aiutarci ad avere un filo conduttore nella guida pastorale del nuovo anno in ogni parte del mondo. Vi benedico tutti.

Dopo l’incontro della Consulta mondiale della Famiglia Salesiana del mese di maggio a Torino, ho pensato di proporre per la Strenna del 2020 un tema che, sotto forma di un binomio, incarni l’essenza della nostra educazione salesiana. L’abbiamo ricevuto dallo stesso Don Bosco: aiutare i nostri ragazzi, ragazze e giovani a essere «buoni cristiani e onesti cittadini». Dobbiamo approfondire sempre più la nostra identità di evangelizzatori ed educatori della fede.

Ecco le parole del X successore di Don Bosco per introdurre il tema:

C’è una crescente fragilità, e talvolta incapacità, nell’essere apostoli e missionari dei giovani. E allo stesso tempo c’è il rischio di non educare i nostri giovani a un forte senso di cittadinanza, giustizia sociale e valori evangelici che portino a interiorizzare, come programma di vita, il servizio agli altri, l’impegno nella vita pubblica, l’onestà personale e l’“allergia” a tutti i tipi di corruzione, la sensibilità verso il mondo della migrazione, verso il creato e la “casa comune” che ci è stata donata, nell’impegno per la tutela degli indifesi, di quanti non hanno parola, e che vengono scartatati.

Mi domando: se non riusciamo a educare a questi valori, cosa stiamo ottenendo? E quale evangelizzazione nel nome di Gesù stiamo portando avanti?

Pertanto, questo impegno educativo è oggi espressione della parola di Gesù:

«Sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra».

Questa è e continuerà ad essere la vera “politica del Padre nostro” di Don Bosco.

Sussidi Nazionali 2019/2020 – Contenuti Extra

I Sussidi Nazionali 2019/2020 si completano con una seria di materiali scaricabili online, degli strumenti aggiuntivi per affrontare al meglio le tematiche proposte. In particolare per i Fanciulli, i Preadolescenti e gli Adolescenti.

I contenuti extra saranno raggiungibili dai due siti nazionali dei salesiani:

Puoi essere santo #lìdovesei. È questo il tema della proposta pastorale salesiana per l’anno 2019/2020 che si traduce in sussidi divisi per fasce di età: fanciulli, preadolescenti, adolescenti e giovani. Si tratta di tracce lasciate all’intraprendenza di formatori e animatori da adattare al proprio ambiente educativo.

Il tema Puoi essere santo #lìdovesei nasce dalla Strenna 2019 del Rettor Maggiore “Perché la mia gioia sia in voi (Gv 15,11). La santità anche per te” . Nel testo della Strenna don Ángel Fernández Artime si è ispirato all’Esortazione Apostolica Gaudete et exsultate. In essa il Papa indica la santità come “autentica fioritura dell’umano” e come chiamata che il Signore rivolge a tutti: il riferimento biblico è quello delle Beatitudini dell’evangelista Matteo. Il Sinodo ha invitato a guardare particolarmente alla “giovinezza dei santi” (n° 114 Instrumentum Laboris): “Tutti i santi sono passati attraverso l’età giovanile e sarebbe utile ai giovani di oggi mostrare in che modo i Santi hanno vissuto il tempo della loro giovinezza”.

Se tutti sono chiamati alla santità, ciascuno la realizza nel tempo senza omologazioni ma con una risposta personale e inedita, frutto di una vita cristiana non anonima.

Scarica qui i contenuti extra:

Inaugurazione Housing Sociale San Salvario

Oggi, mercoledì 26 giugno 2019, si è svolta l’inaugurazione dell’Housing Sociale – “San Salvario house – Una angolo a colori in San Salvario … profumi e sapori di casa” – della Parrocchia dei Santi Pietro e Paolo di Torino, in Via Saluzzo 25/bis (TO).

Publiée par Salesiani Piemonte, Valle d'Aosta e Lituania sur Mercredi 26 juin 2019

L’evento ha avuto inizio alle ore 12.00 con i saluti di benvenuto da parte del Direttore dell’opera salesiana San Giovanni Evangelista , don Luigi Testa:

Oggi inauguriamo una nuova realtà per cui Don Bosco è sempre più presente vicino a noi.

Successivamente, don Mauro Mergola, Parroco salesiano della realtà,  ha presentato il progetto su cui poggia l’opera dell’Housing Sociale:

Come Don Bosco, anche noi cerchiamo di metterci in ascolto dei giovani, delle loro situazioni, e insieme a loro cerchiamo di dare delle risposte, perché nessun ragazzo si senta escluso.

Dopo la presentazione del progetto, è intervenuta la dott.ssa Francesca Vallarino Gancia, Componente del Consiglio Generale della Compagnia di San Paolo, in merito al programma “Housing” della Compagnia:

La realizzazione di questa iniziativa è la manifestazione della sensibilità e dell’attenzione della Compagnia ai bisogni sociali emergenti, soprattutto nel nostro territorio, e della volontà di dar vita ad uno spazio in cui i giovani, italiani e stranieri, possano sperimentare la convivenza acquisendo una autonomia nella gestione di uno spazio di casa e nella capacità di coabitazione seppur temporanea, per un periodo di 18 mesi.

La Compagnia crede molto a questi progetti che hanno un valore comunitario.

In seguito la parola è passata a Sonia Schellino, Assessore alla Salute, Politiche Sociali ed Abitative della Città di Torino, portando anche i saluti da parte del Sindaco e della Giunta Comunale di Torino:

Sempre più persone, soprattutto giovani e persone in difficoltà, sono chiamate a transitare attraverso spazi temporanei: nelle situazioni più sfortunate, il passaggio è in dormitorio, nelle situazioni più strutturare è l’Housing Sociale, la comunità, il luogo dove impari a condividere e impari a crescere. A questi spazi dobbiamo allora dare un’attenzione particolare.

Oggi dobbiamo ringraziare per questo importante lavoro che è stato fatto per i giovani.

A seguire, sono intervenuti don Enrico Stasi, Ispettore dei salesiani di Piemonte, Valle d’Aosta e Lituania e Pierluigi Dovis, Direttore Caritas Diocesana di Torino per i saluti ai partecipanti all’evento:

Questo è un progetto della Chiesa di Torino di cui i Salesiani sono parte viva, una Chiesa che entra in alleanza con tutti coloro che vogliono il bene della gente e dei giovani. Questo progetto è per i giovani.  (Don Enrico Stasi)

L’augurio che faccio all’Housing all’inizio della sua attività e che diventi e sia sempre una “parola di verità” in mezzo alle troppe parole svianti che vengono dette sugli uomini e sulle donne, sui poveri e sugli ultimi e su quelli che sono ritenuti da molti al di fuori dell’attenzione prioritaria che dobbiamo avere (Pierluigi Dovis).

Momento celebrativo dell’evento ha riguardato la consegna delle chiavi dell’Housing Sociale ai ragazzi ospitati della casa, a cura del Vescovo di Torino, Mons. Cesare Nosiglia e di don Mauro Mergola, il quale ha presentato ciascun ragazzo coinvolto nel progetto.
È poi seguita la consegna dei portachiavi dell’Housing Sociale ai partecipanti all’evento, a cura dei ragazzi ospitati dalla casa: un oggetto simbolico dal titolo “Questa è la mia casa“.

L’inaugurazione è proseguita con la presentazione di una “icona evangelica” dedicata all’evento e riportante un brano del Vangelo di Luca (19,1-6) in 4 lingue, letto da una volontaria attiva nel progetto dell’Housing Sociale.

Subito dopo la lettura del Vangelo, ha preso la parola il Vescovo di Torino, Mons. Cesare Nosiglia, riprendendo le parole di Papa Francesco rivolte ai giovani durante la Giornata Mondiale di Panama:

“Voi giovani siete l’adesso di Dio, siete l’oggi di Dio”

Dopodiché l’intervento del Vescovo è proseguito rivolgendosi ai ragazzi coinvolti nel progetto dell’Housing Sociale:

Bisogna veramente che questa casa la consideriate, cari giovani, la vostra casa, gestendola come voi sentite nel cuore. La dovete sentire come vostra, dando tutto l’apporto necessario perché sia una casa di pace, di serenità, di accoglienza, di dialogo, di incontro, di rispetto reciproco, di aiuto gli uni con gli altri. Non consideratevi ospiti ma padroni.

La parte finale dell’evento ha visto lo svelamento della Statua della Madonna e la processione all’interno dell’Housing con l’apertura della porta della casa da parte del Vescovo, Mons. Cesare Nosiglia e la benedizione dei locali.

Infine, il rinfresco sulla terrazza dell’Housing preparato e offerto dai Volontari della Parrocchia, con la possibilità di visitare i locali della struttura.

 

ICP: Nomine in Consiglio Ispettoriale e Direttori

Si riporta la comunicazione dell’Ispettore dei salesiani di Piemonte, Valle d’Aosta e Lituania, don Enrico Stasi, relative alle nomine a Vicario Ispettoriale e a Consigliere, nonché alle nomine e alle conferme dei Direttori per il prossimo triennio.

Torino, 12 giugno 2019

Carissimi Direttori e Confratelli,

l’11 giugno 2019 il Rettor Maggiore, con il consenso del suo Consiglio,

1° _ Ha nominato in Consiglio Ispettoriale per il triennio 2019 – 2022:

  • P Michele Molinar Min Beciet – Vicario Ispettoriale – 1° Triennio;
  • P Giorgio DegiorgiConsigliere Ispettoriale – 1° Triennio.

2° _ Ha nominato come Direttore per il triennio 2019 – 2022:

  • P Giovanni Rolandi a Castelnuovo Don Bosco – 1° Triennio

3° _ Ha approvato le nomine dei Direttori:

  • P Luca Barone a Torino Rebaudengo – 1° Triennio;
  • P Alessandro Borsello a Bra – 1° Triennio;
  • P Luigi Compagnoni Alessandria – 1° Triennio;
  • P Claudio Durando Torino – San Giovanni Evangelista – 1° Triennio;
  • P Mauro Mergola Cuneo – 1° Triennio;
  • P Silvano Oni Borgomanero – 1° Triennio;
  • P Michele Molinar Min Beciet Torino – Centro Ispettoriale – 1° Triennio;
  • P Alessandro Avagnina Torino Andrea Beltrami – 3° Triennio.

Nella riunione del Consiglio Ispettoriale del 06 giugno 2019 sono stati confermati come Direttori per il secondo triennio 2019 – 2022 i seguenti Confratelli:

  • P Marek Chezan Torino – Crocetta – 2° Triennio;
  • P Franco Gribaudo Lanzo Torinese – 2° Triennio;
  • P Francesco Lotto Avigliana – 2° Triennio;
  • P Bartolomeo Pirra Fossano – 2° Triennio;

Desidero esprimere, a nome mio e dell’intera Ispettoria, la più viva riconoscenza e il più cordiale e sentito ringraziamento a Don Sabino Frigato, per aver svolto il suo servizio di Vicario Ispettoriale con saggezza, dedizione e discrezione, mostrandosi sempre attento alle necessità dei confratelli. Un grazie sincero a don Mauro Mergola che conclude il suo servizio come Consigliere Ispettoriale.

Il più cordiale e sentito ringraziamento va anche a Don Gianfranco Avallone, a Don Giuliano Palizzi, a Don Vincenzo Trotta e a Don Luigi Testa, per aver svolto il loro ministero di Direttore nella Comunità loro affidate con competenza, generosità e sacrificio.

Formulo ai nuovi Consiglieri Ispettoriale ed ai Direttori nuovi e confermati, il più fervido augurio di un servizio fecondo e di santità e paternità.

Saluto tutti con viva cordialità,

Sac. Enrico Stasi.

Ordinazione diaconale 8 giugno 2019: “Io sto in mezzo a voi come colui che serve”

Sabato 8 giugno 2019, presso la Basilica Maria Ausiliatrice di Torino, per l’imposizione delle mani e la preghiera consacratoria di Mons. Gabriele ManaVescovo Emerito di Biella – sono stati ordinati diaconi:

  • Johnpaul ANEKE (afw),
  • Alexander ANTHONY (inm),
  • Alessandro BASSO (icp),
  • Mattia BENEDETTINI (ile),
  • Alessandro DUI (icc),
  • Jake MAMO (mlt),
  • Stylo MUNUSAMY (inm),
  • FElix OLAMIDE (afw),
  • Luca PAGANINI (ile),
  • Pavao SPOLIAR (cro),
  • Ivan VERIGA (cro).

Un momento di grande gioia e di festa per tutta la Famiglia Salesiana. Condividiamo insieme la lode al Signore per questo dono di Grazia.

Rivivi il momento:

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5×1000: Insieme per un grande risultato

Destinando il tuo 5×1000 ad AGS per il territorio potrai aiutare tanti ragazzi che hanno bisogno di essere accompagnati nelle fatiche della loro vita. AGS per il territorio si occupa di aiutarli nello studio, nella formazione, nella crescita. Dona il tuo 5×1000 per un sogno.

 

Cos’è il 5×1000?

La legislazione italiana prevede la possibilità di destinare una quota pari al 5 per mille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche a sostegno del volontariato, delle organizzazioni non a scopo di lucro e delle associazioni di promozione sociale come la nostra. La scelta non è alternativa all’8 per mille.

 

Come donare

Apponi la tua firma in uno dei riquadri del tuo modello di dichiarazione (CU, 730/1, redditi persone fisiche) e il nostro

 

CF 97585800010

AGS per il territorio?

AGS per il Territorio: un’associazione di promozione sociale che raggruppa enti no profit, enti religiosi, associazioni e cooperative della Famiglia Salesiana che operano nella Città Metropolitana di Torino.

Festa di Maria Ausiliatrice 2019

24 maggio.

Un data che non passa mai inosservata per coloro che seguono e appartengono alla Famiglia Salesiana.

Una data che significa festa e ringraziamento a Maria, madre di tutti noi e soccorritrice di tutti coloro che La invocano.

E con l’insegnamento di don Bosco, che sempre metteva Maria al centro delle sue preghiere, ecco che iniziano tutti i festeggiamenti e ringraziamenti attraverso le S.Messe, le preghiere e la processione finale.

Tante le persone passate in questi giorni anche solo per un saluto all’Ausiliatrice. Sin dalla mezzanotte di ieri, la Basilica di Valdocco è rimasta infatti sempre gremita di tanti devoti, senza lasciar mai sola la statua di Maria Ausiliatrice, ormai pronta per percorrere le strade della città di Torino dalle ore 20.30 di questa sera, con la Solenne Processione.

Rivivi qui sotto, attraverso le dirette Facebook, i momenti più belli della giornata.

Santa Messa – ore 11,00:

FESTA di MARIA AUSILIATRICE – Santa Messa presieduta da S.E. Mons. Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino

Publiée par Agenzia Info Salesiana – Ans sur Vendredi 24 mai 2019

L’omelia di Mons. Cesare Nosiglia, Arcivescovo di Torino, durante la messa celebrata alle ore 11,00:

«In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta» (Lc 1,39-40).

 

Che cosa muove Maria ad affrontare un viaggio faticoso nelle sue condizioni? È l’amore verso la cugina. È il desiderio di lodare insieme il Signore, che ha fatto in lei e in Elisabetta grandi cose. È l’ansia missionaria di donarle Cristo, il Figlio che porta in grembo. È la gioia di comunicare a lei la sua fede. È il bisogno profondo di servirla nelle sue necessità.

Maria insegna alle nostre comunità cristiane e a ciascuno di noi a percorrere le vie della storia e degli ambienti della nostra vita andando incontro alle persone, uscendo da noi stessi e offrendo segni, parole, gesti di amicizia, di annuncio, di preghiera, di servizio. Soprattutto, insegna a portare Gesù ovunque viviamo.

Guardando ora alle nostre realtà locali, vorrei trarre da questa scelta di Maria, che onoriamo oggi con il titolo di Ausiliatrice, riconoscendo dunque che ella aiuta ogni discepolo del suo Figlio, che ella aiuta le famiglie e la Chiesa e il mondo intero con la sua intercessione potente, alcune indicazioni importanti per la nostra missione di credenti oggi e qui, nel nostro concreto vissuto e ambiente.
Maria ci insegna il coraggio di osare. Possiamo dire che è stata questa la caratteristica più forte che ha dato il via al boom economico e a tantissime iniziative di impegno sociale nella nostra terra. Le persone, le famiglie, i gruppi hanno saputo osare e scommettere sul futuro, partendo da una convinta valorizzazione di se stessi, con spirito creativo e carico di speranza.

Oggi, assistiamo a una crisi della speranza, per cui si cerca di conservare l’esistente e si ha scarsa fiducia nel domani. A farne le spese sono soprattutto i giovani, che si vedono tarpare le ali da un mondo “adultizzato”, spesso chiuso dentro i propri schemi culturali e sociali, che stenta ad aprirsi al nuovo e a lasciare spazio alla loro progettualità e fantasia.

Anche nelle nostre comunità avviene lo stesso: si preferisce governare il presente e si ha timore delle novità, che esigono un cambiamento giudicato troppo repentino e non accettabile dalla gente. Così, vediamo quanta fatica si fa ad accettare i nuovi orientamenti pastorali che la diocesi propone, gli inviti e le proposte di formazione degli adulti e di rinnovamento della catechesi o le iniziative rivolte ai giovani, il buon funzionamento delle unità pastorali sul territorio tra parrocchie vicine, ma spesso separate e chiuse all’ombra del proprio campanile. Soprattutto, si fa fatica ad intraprendere un’azione missionaria rivolta a tutte le persone e famiglie che abitano nello stesso territorio cittadino e vivono ai margini delle parrocchie e delle realtà cristiane.

Maria, giovane fanciulla di Nazaret, ci dia il coraggio di osare di più e scommettere sulla fede, confidando nello Spirito Santo e non su di noi e sui nostri progetti, senza paure e timori, con la gioia di camminare in fretta verso il mondo che ci circonda, fortificati da una speranza comune e da un unico obiettivo: quello di annunciare Cristo a tutto campo, senza timori o paure, e vivere il Vangelo della carità verso i poveri, i sofferenti, gli immigrati e i senza dimora, gli anziani e i giovani.

Maria ci insegna a investire il tempo non solo per il proprio benessere fisico e materiale, ma anche per la crescita umana e spirituale. Oggi, nella mentalità prevalente e reclamizzata dai massmedia, emergono regole primarie di vita da perseguire come idoli assoluti e indiscutibili. La prima dice che “il tempo è denaro” e questo principio diventa il valore primario, per cui tutto tende a fare soldi e tutto viene visto come via per raggiungere quest’obiettivo, al quale si sacrifica anche il tempo che dovrebbe essere dedicato alla famiglia, ai figli, alla comunità e alla solidarietà. «Quale vantaggio ha un uomo che guadagna il mondo intero, ma perde o rovina se stesso?», ammonisce Gesu’ (Lc 9,25). Il lavoro è importante ed è un primario diritto di ogni persona, ma l’uomo non conta per quello che possiede o per quello che è capace di produrre e di guadagnare, perché vale per se stesso in quanto persona, soggetto di esigenze e di attese, che vanno oltre i beni materiali e provvisori ed appellano a quelli spirituali ed eterni.

Legata a questa, c’è poi una seconda regola di vita prevalente nel costume sociale, secondo la quale “il tempo è fatto per divertirsi”, per cui il diritto a ricercare quello che dà piacere e soddisfazione fisica e materiale, costi quello che costi, vale più di ogni altro bene. È la situazione del ricco, richiamata da Gesù nella parabola:

«Godi anima mia e divertiti con i beni che hai accumulato e che ti possono rendere felice. Stolto, dice il Signore, questa notte morirai e dovrai lasciare tutto, senza un minimo di credito, nei confronti di Dio e degli altri, che ti possa salvare dalla condanna eterna» (cfr. Lc 12,19-21).

Con queste regole di vita, il tempo dedicato a Dio, alla preghiera e al prossimo si riduce sempre più e anche gli spazi, che nella nostra cultura e tradizione venivano dedicati al riposo e ai valori dello spirito, come la domenica, sono svuotati della loro anima e si trasformano in ulteriori occasioni di stress, di shopping, di evasione. In questi ultimi tempi, abbiamo notato che diverse categorie di lavoratori si sono mobilitate criticamente contro il tentativo di rendere la domenica e perfino la Pasqua un giorno come gli altri, sottoposto alle leggi assolute del mercato e del consumismo, e hanno esigito che fosse salvaguardata la libertà per la loro vita personale e familiare. La Chiesa sostiene questa rivendicazione e richiama incessantemente il valore religioso e spirituale, ma anche sociale e familiare, della domenica e chiede che di essa tutti possano usufruire per la cura spirituale di se stessi, per l’incontro fraterno in famiglia, per la solidarietà.

Maria ci insegna ad usare il tempo per farci carico del disagio delle persone e delle famiglie. Il paradosso, che esiste oggi nella nostra terra, è ben evidenziato dal fatto che aumentano la ricchezza materiale e sociale, ma crescono anche l’insicurezza e la precarietà,la corruzione che è un cancro sociale dei più dannosi, le preoccupazioni e l’incertezza per il futuro, un clima di conflittualità su tutto e una palese rassegnazione che oscura l’animo di tanti. Spesso, si tratta di un disagio nascosto, che emerge solo nelle sue espressioni più crude, ma che è diffuso in molti nuclei familiari e abbraccia persone di ogni età e condizione.

Interessa anche il vivere quotidiano, per cui non sono pochi coloro che chiedono assistenza alle parrocchie e ai servizi sociali, anche per avere solo qualcosa da mangiare o per pagare il ticket sanitario o le bollette di affitto o di servizi indispensabili. La vita nei quartieri della nostra città e in particolare nelle periferie, diventa sempre più problematica, per la solitudine di tanti anziani che soffrono, oltre che per motivi economici, per la mancanza di affetto, di relazioni di vicinato o di parentela sincere e costanti, di un’efficace prossimità che permetta di affrontare i problemi più semplici e quotidiani. Le situazioni di disagio sono proprie inoltre di tante famiglie composte da donne sole, madri con figli a carico, immigrati non integrati nel tessuto ambientale del territorio, senza dimora che vivono per la strada senza una prospettiva di futuro,campi rom simili a favelas sudamericane, realtà condominiali in perenne conflittualità. La condizione giovanile in particolare è aggravata da condizioni di vita spesso precarie, dovute alla provvisorietà del lavoro, alle difficoltà di sviluppare le proprie attitudini secondo gli studi fatti e le competenze acquisite, alla propaganda accattivante di un facile guadagno su vie disoneste, al rifiuto di responsabilità che conduce a scelte provvisorie nel campo degli affetti.

Accanto alle iniziative promosse dalla Caritas e dalla San Vicenzo e da Migrantes, c’è nella città una numerosa schiera di “buoni samaritani”, disponibili a farsi carico di queste situazioni. Maria ci insegna che questo servizio non può essere solo di pochi o delegato ad esperti o volontari che generosamente si prestano, ma deve essere di ciascuno nei confronti del suo prossimo che gli vive accanto e che ha bisogno di essere accolto e visitato nelle sue difficoltà. Le nostre comunità debbono attivare e promuovere questa rete di prossimità, così da integrare sul piano dell’ambiente di vita quotidiano i servizi necessari alle esigenze delle famiglie e delle singole persone in difficoltà.

A Te, Maria Ausiliatrice, affido tutti gli abitanti della nostra terra torinese e i particolare i giovani. Aiutaci a ritrovare nelle comuni radici cristiane la forza spirituale della fede in Cristo e dell’amore, per superare le contrapposizioni e le tensioni di questo nostro tempo e affrontare i suoi problemi complessi con animo aperto alla speranza che tu infondi nei nostri cuori.

Preparazione, Santa Messa e Processione – ore 18,30-22,00:

Publiée par Agenzia Info Salesiana – Ans sur Vendredi 24 mai 2019

Il saluto finale di Mons. Cesare Nosiglia, Arcivescovo di Torino, al termine della processione:

«Avvenga per me secondo la tua parola» (Lc 1,38)

Nell’esortazione apostolica postsinodale che Papa Francesco ha scritto per i giovani e per tutto il popolo di Dio, il Santo Padre parla di Maria e pone in risalto anzitutto il suo “sì” temerario, con cui ella aderisce alla chiamata di Dio. Maria risponde all’angelo Gabriele: «Avvenga per me secondo la tua parola» (Lc 1,38)

Questo “avvenga per me” non è un’accettazione passiva, rassegnata, come a dire: “Vediamo che cosa succede”, ma un’affermazione lucida e decisa, determinata. Maria ha saputo osare e fidarsi fino in fondo di Dio e della sua chiamata, ha scommesso su questa chiamata e se ne è resa responsabile.Ha rischiato la sua giovane vita, che aveva già deciso un suo progetto con Giuseppe, e l’ha cambiato radicalmente. Ella ci insegna a fidarci di Dio e ad accogliere il suo progetto su di noi senza troppe titubanze e paure del domani. Maria non ha avuto una strada facile, ha dovuto affrontare momenti dolorosi e difficili fin dall’inizio:il rifiuto di essere accolta a Betlemme, la fuga in Egitto, le parole di Simeone: «Una spada ti trafiggerà l’anima» (cfr. 2,35), cioè la croce di suo Figlio.

Ma Maria non ha mai ritirato il suo “sì” iniziale.Il suo desiderio di accettare e tentare l’impresa che le veniva richiesta è stato più forte delle incertezze, dei dubbi e delle difficoltà.Ella è la grande custode della speranza, da lei impariamo ad essere tenaci nel perseguire il cammino e tendere alla meta che Dio ci indica. Per questo Maria ci insegna a non perderci d’animo e a resistere ai dubbi e alle debolezze che pure ci portiamo nel cuore.

Questa speranza che va oltre ogni compromesso, Maria la esercita non solo verso Dio, ma anche verso il suo prossimo: non ha timore di affrontare un viaggio difficile e faticoso per andare dalla cugina Elisabetta, per farsi serva e aiutarla in un momento faticoso per lei, che attendeva un figlio in tarda età; porta alla cugina la gioia e la presenza di Gesù, che santifica Giovanni Battista, figlio nel seno della madre; loda e ringrazia con l’inno del Magnificat la potenza di Dio, che si è manifestata nella sua povera vita di fanciulla adolescente. Maria non si spaventa difronte alla persecuzione di Erode; si fa carico della gioia di due giovani sposi, che rischiano di essere derisi durante il loro matrimonio, perché non hanno predisposto il vino sufficiente per gli invitati ed ella, attenta e vigile, li aiuta sfidando persino la volontà di Gesù, che era restio a compiere il miracolo, perché non era ancora giunta la sua ora; accetta di farsi madre dei suoi discepoli sotto la croce e di stare con loro per invocare nel Cenacolo la venuta dello Spirito Santo promesso.

Questa ragazza, afferma Papa Francesco, è la madre che veglia sui suoi figli,i quali camminano nella vita stanchi e scoraggiati, bisognosi di speranza e di forza.Sì, in lei e con lei la luce della fede e della speranza non si spegne nei nostri cuori e possiamo affrontare con serenità ogni avversità. La nostra Madre guarda le nostre famiglie e comunità, che lei ama e che la cercano facendo silenzio nel proprio cuore, nonostante il chiasso e il rumore assordante che ci circonda ogni giorno.Con lei nel cuore, la speranza di vincere ogni difficoltà si fa strada dentro di noi e ci dona la serena fiducia nel suo amore e nella sua tenerezza di madre misericordiosa.

A Te, Madonna Ausiliatrice, affido la diocesi e tutti gli abitanti della nostra terra.Aiutaci a ritrovare nelle comuni radici cristiane la forza spirituale della fede in Cristo e la morale dell’amore,per superare le contrapposizioni e le tensioni di questo nostro tempo e affrontare i suoi problemi complessi con animo aperto alla speranza, che è sempre possibile con la tua intercessione, per ricercare insieme le soluzioni più concrete e appropriate,che aprano le vie di una convivenza socialepacifica e solidale.

Amen.

Festa delle scuole medie al Colle Don Bosco – 10 maggio 2019

Un’ottima giornata di sole, amicizia e sana allegria ha vissuto oggi il Colle Don Bosco grazie all’appuntamento del Savio Club, l’iniziativa rivolta ai ragazzi e le ragazze di 1°, 2° e 3° media delle Scuole Salesiane del Piemonte e Valle d’Aosta. Più di 2700 ragazzi hanno gremito infatti il piazzale principale del Colle, vivendo così tutti assieme una giornata di festa e di allegria all’insegna del sano divertimento, sullo stile che il caro Don Bosco proponeva ai suoi ragazzi.
Oltre alle scuole, anche presenti gli animatori del MGS Piemonte, i Salesiani e le Figlie di Maria Ausiliatrice.

Tra gli organizzatori dell’evento, don Stefano Mondin, delegato della Pastorale Giovanile dell’Ispettoria di Salesiani Piemonte e Valle d’Aosta:

Oggi facciamo la festa di Don Bosco con tutte le Scuole medie Salesiane del Piemonte e Valle d’Aosta. Riteniamo importante, almeno una volta ogni 3 anni, trovarci tutti insieme per fare festa e per dire ai ragazzi che gli vogliamo bene e ci prendiamo cura di loro, facendogli percepire che non fanno parte di una piccola realtà ma di un mondo molto più ampio. Sono ragazzi buoni, che sentono il desiderio di divertirsi insieme, in modo semplice, tutti con i propri docenti, perché il nostro stile è questo: stare assieme, educandoli, facendo capire che gli siamo affianco in ogni difficoltà. Don Bosco ritiene importantissimo che i ragazzi stiano assieme. Il gioco non è solo un momento per un divertimento banale, ma è il luogo dove i ragazzi imparano a convivere, a vincere assieme, a portare pazienza, ad aspettarsi, e se lo fanno assieme al loro educatore comprenderanno che chi da loro chiede molto ed è esigente sa comunque stare in mezzo a loro.

“La Scuola Salesiana è …”.

Le parole di don Angelo Palma, Preside della Scuola media del San Luigi di Chieri:

La Scuola Salesiana è innanzitutto una scuola di vita, di una cultura basata su solidi principi cristiani e anche di profondi principi educativi, quelli che naturalmente ci ha lasciato Don Bosco.

In merito alla giornata, le parole di don Fabiano Gheller, incaricato dell’Animazione Vocazionale:

Sicuramente i numeri di oggi dicono quanto può essere bello appartenere al mondo salesiano e possono farci dire quanto i ragazzi desiderino stare insieme e divertirsi in maniera sana. Passando poi all’interno della Basilica superiore, i ragazzi si possono rendere conto quanto Domenico Savio si sia trasformato in una stoffa bella, un abito splendente, affascinante, invidiabile. Questo perché aveva un Santo come sarto: Don Bosco infatti ha saputo cogliere in quella stoffa la grandezza che c’era in ogni fibra, in ogni piega possibile ed è riuscito a vedere quel capolavoro che c’era in un pezzo di stoffa apparentemente grezzo ma in realtà prezioso e nobile. Questo penso sia il messaggio che i ragazzi possono cogliere oggi al Colle, vivendo insieme il gioco, la preghiera, i momenti informali, e allo stesso tempo allargando gli orizzonti e il cuore.
Credo che i ragazzi in questa giornata possano toccare con mano quanto Domenico Savio parli ancora oggi alla loro vita, per renderla felice adesso e, un giorno, nell’eternità.

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Sabato 8 giugno 2019 – Ordinazione Diaconale

“Io sto in mezzo a voi come colui che serve”

lc 22,27

Si comunica che nella giornata di sabato 8 giugno 2019, presso la Basilica Maria Ausiliatrice di Torino, per l’imposizione delle mani e la preghiera consacratoria di Mons. Gabriele ManaVescovo Emerito di Biellaverranno ordinati diaconi:

  • Johnpaul ANEKE (afw),
  • Alexander ANTHONY (inm),
  • Alessandro BASSO (icp),
  • Mattia BENEDETTINI (ile),
  • Alessandro DUI (icc),
  • Jake MAMO (mlt),
  • Stylo MUNUSAMY (inm),
  • FElix OLAMIDE (afw),
  • Luca PAGANINI (ile),
  • Pavao SPOLIAR (cro),
  • Ivan VERIGA (cro).