E se la fede avesse ragione? Riprendono gli appuntamenti.

Quest’anno l’Italia salesiana, nella scelta del tema, si è data un obiettivo ardito: “Vivere e offrire l’esperienza di essere la Chiesa di Gesù, incontrato nella gioia e nel quotidiano”. Il tema si focalizza sul dono dell’appartenenza gioiosa alla Chiesa ed è strettamente collegato al tema della proposta pastorale dell’anno 2016-2017 appena concluso, centrato sul fascino dell’incontro personale con Gesù, ed al tema dell’anno prossimo, il coraggio e la gioia del servizio responsabile.

Il leitmotiv è racchiuso in una indicazione semplice, diretta ed evocativa di Papa Francesco: “Chiediamo a Maria che con la sua preghiera ci aiuti affinché la Chiesa diventi una Casa per molti, una madre per tutti i popoli e renda possibile la nascita di un mondo nuovo”.

Così, in sintonia con questi obiettivi, riparte “E se la fede avesse ragione?”, un percorso che vede, oramai da sei anni, i giovani legati alle realtà diocesane e salesiane confrontarsi con i temi più significativi della fede cristiana per avere un riferimento unitario ed una ricchezza condivisa ai vari livelli e per le diverse fasce d’età.
Un percorso che prevede sei incontri serali che culminerà con un ritiro di due giorni, per creare l’opportunità di sane amicizie e un confronto prolungato con sacerdoti, consacrati e consacrate, laici impegnati.

La Pastorale Giovanile salesiana e della Diocesi di Torino propongono ed invitano a questa nuova tappa del cammino: quest’anno si rifletterà su “La Chiesa: casa per molti, madre per tutti” sugli elementi essenziali per poter strutturare un percorso personale autentico di fede con una forte vocazione all’inclusione, alla fratellanza più pura. Infatti, gli hashtag che accompagneranno l’iniziativa anche sui social network sono #eselafede #nessunoescluso #casapermolti #madrepertutti.

 

Date e Titoli degli incontri: 

5 Ottobre 2017 – “La sposa del Signore”
9 Novembre 2017 – “La barca di Pietro”
14 Dicembre 2017  – “Lievito nella pasta”
8 Febbraio 2018 – “Un albero, tanti rami”
16-18 Febbraio 2018 (Colle Don Bosco) “ES Universitari e giovani lavoratori”
8 Marzo 2018  – “E fuori della Chiesa?”
3 Maggio 2018 – “Chiesa in uscita”

Orario e Struttura degli incontri: 
ore 19,45 possibile cena al sacco; ore 20,45 ritrovo e accoglienza; ore 21,00 catechesi; ore 21,45 preghiera e confessioni; ore 22,30 conclusione

 

Don Tom: “Sono quello che sono oggi perché Dio ha avuto cura di me”

Un uomo sereno, in pace con Dio e con tutti, compresi i rapitori, e in grado anche di scherzare sull’esperienza vissuta. È questa l’immagine che hanno potuto vedere in don Tom Uzhunnalil i giornalisti e gli operatori della comunicazione di tutto il mondo che sabato 16 settembre, si sono radunati presso la casa “Salesianum” di Roma per sentire direttamente da lui il racconto toccante del sequestro e della liberazione. Vissuti entrambi con grande fede in Dio.

di Gian Francesco Romano

Il missionario indiano è arrivato al primo mattino presso il centro salesiano. Don Tom è stato accolto dal Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, dal suo Vicario, da alcuni membri del Consiglio Generale e da numerose personalità civili e religiose. La dott.ssa Reenat Sandhu, Ambasciatrice dell’India in Italia, ha reso un omaggio floreale a don Tom. Quindi ha avuto inizio la conferenza stampa, moderata da don Moreno Filipetto, e introdotta dal Rettor Maggiore, con don Ivo Coelho, Consigliere Generale per la Formazione, in qualità di traduttore.

“Grazie, in questi 18 mesi non ci siamo mai sentiti da soli”, ha esordito Don Á.F. Artime, che nel suo breve intervento introduttivo ha anche ribadito quanto aveva già espresso nella sua lettera alla Famiglia Salesiana riguardo alle modalità della liberazione attraverso: “Non possiamo dire quello che non sappiamo”.

Quindi è iniziato il lungo intervento di don Tom: il suo primo pensiero è per le Missionarie della Carità uccise. “Ringrazio Dio e sono contento di vedere qua le Missionarie della Carità. Faccio loro le mie condoglianze” afferma, prima di doversi fermare per qualche istante per la commozione.

Don Tom poi ritorna a quel 4 marzo del 2016, il giorno dell’attacco e del rapimento. “Non ho pianto, non ho avuto paura, ho solo pregato Dio per le suore, per i custodi e le altre vittime. Dio è stato molto misericordioso con me”, racconta.

Specifica che nell’attacco i rapitori hanno portato via anche il tabernacolo, per cui per un po’ di tempo ha avuto con sé anche le specie eucaristiche. Più volte ribadisce di non essere mai stato maltrattato e di questo ringrazia “le preghiere e i sacrifici del mondo intero”. A parte la privazione della libertà, ha potuto dormire bene, gli veniva dato il cibo necessario e ne è stata curata anche la salute, attraverso i medicinali e una volta anche attraverso una visita medica.

“Il primo video è stato girato il giorno seguente al rapimento” ed era funzionale a vedere se e chi tra familiari, governi e autorità si sarebbe mosso per ottenere la sua liberazione. Don Tom esclude che i suoi rapitori fossero interessati alla sua fede, dato che non hanno mai provato a fare del proselitismo verso di lui.

Quasi si scusa di aver fatto accenno al Papa e alle autorità indiane nei video che era costretto a girare. Eppure racconta che pure quando sembrava che venisse maltrattato, era “una finzione per suscitare interesse”.

Con le sue parole si apre via via sempre di più, raccontando particolari che rivelano nel dettaglio come ha vissuto quei 18 mesi di sequestro: i diversi spostamenti avvenuti, la difficoltà a tenere il conto dei giorni, il molto tempo quotidiano dedicato alla preghiera: “Ho pregato per molte persone”, per il Papa, le Missionarie della Carità, la Chiesa… “E anche per i miei rapitori”.

Della sua liberazione sa solo che i sequestratori avevano intenzione di realizzarla già il giorno prima, ma la controparte non si è presentata all’appuntamento e così è slittata di un giorno. Alla fine è stato consegnato ad un’autista che lo ha condotto a tutta velocità in Oman.

“Ho potuto fare una corsa per il deserto” ironizza, così come fa anche dopo: “Non ero mai stato da Papa Francesco e probabilmente senza quest’avventura non avrei mai potuto farlo”. In verità di quell’incontro conserva ricordi molto emozionanti, come quando il Papa gli ha baciato le mani “anche se io non mi sono sentito degno”.

Al termine della conferenza stampa don Tom ha avuto modo di incontrare un piccolo gruppo di Missionarie della Carità venute appositamente per salutarlo. L’incontro è rapido, don Tom non trova le parole. Si parla più attraverso gli sguardi. Il pensiero è per le religiose uccise e per l’unica sopravvissuta, suor Sally: tutte loro, come lui, erano in Yemen solo per servire i più bisognosi e per offrire conforto alle poche centinaia di cattolici presenti nel paese.

Don Tom resterà ancora per qualche giorno in Vaticano per espletare gli ultimi controlli medici, quindi farà ritorno in India, alla sua Ispettoria d’origine, con sede a Bangalore.

Guarda la Conferenza Internazionale di Padre Tom: 

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16 -17 Settembre: Ritrovo Campisti Story

Sabato 16 e Domenica 17 Settembre: al via con le attività dei giovani del Movimento Giovanile Salesiano. L’appuntamento era al Colle don Bosco dove, i giovani dell’MGS del Piemonte e della Valle d’Aosta si sono incontrati, lo stesso luogo dove san Giovanni Bosco nacque e nella quale si trovano gli edifici ricchi di testimonianze della sua presenza e della sua opera di apostolato a favore della gioventù.
I giovani, all’incirca 260, hanno vissuto a pieno l’esperienza oratoriana di don Bosco: gioco, confronto e preghiera. A caratterizzare l’evento, sono state l’amicizia e la felicità, il consolidamento di una è la conseguenza dell’altra.
Il tema che ha caratterizzato il weekend era il “Sogno”. Chi sogna? Chi vorrebbe che i sogni diventassero realtà? Don Bosco fu il primo a seguire un sogno che diede senso a tutta la sua vita…

« A nove anni ho fatto un sogno. Mi pareva di essere vicino a casa, in un cortile molto vasto, dove si divertiva una gran quantità di ragazzi. Alcuni ridevano, altri giocavano, non pochi bestemmiavano. In quel momento apparve un uomo maestoso, vestito nobilmente. Un manto bianco gli copriva tutta la persona. La sua faccia era così luminosa che non riuscivo a fissarla. Egli mi chiamò per nome e mi ordinò di mettermi a capo di quei ragazzi. Aggiunse: «Dovrai farteli amici non con le percosse, ma con la mansuetudine e la carità. Su, parla, spiegagli che il peccato è una cosa cattiva e che l’amicizia con il Signore è un bene prezioso» (Memorie, Don Bosco)

In quest’occasione, il caro confratello Paolo Francesco Pollone, ha detto sì per sempre al Signore. Un sogno che da tempo il Signore aveva innestato nel suo cuore.

Guarda la Photogallery (un ringraziamento al confratello Vytatutas autore delle foto)

 

CNOS FAP Regione Piemonte – Nomina del nuovo Consiglio Direttivo

In data 16 settembre 2017, sono state rinnovate le cariche dell’Associazione CNOS-FAP Regione Piemonte.

Il nuovo Consiglio Direttivo è formato da

Presidente:

• Don Enrico Stasi, Ispettore dei Salesiani del Piemonte e della Valle d’Aosta

Consiglio Direttivo:

• Don Mauro Balma, Economo Ispettoriale

• Don Alberto Martelli, Direttore di Valdocco San Francesco di Sales

• Don Gabriele Alessandro Miglietta, Direttore del CFP di Saluzzo e Savigliano

• Don Stefano Mondin, Delegato di Pastorale Giovanile

• Lucio Reghellin, delegato CNOS-FAP e Direttore Generale

• Gianluca Toso, economo dell’Istituto Rebaudengo

Collegio dei Revisori dei Conti:

• Ruggero Antonietti

• Susi Fogli

• Don Gilberto Sarzotti

Sostituti:

• Don Stefano Colombo

• Piero Ramello

Le dichiarazioni di Don Enrico Stasi, Presidente:

I salesiani nel mondo, sono conosciuti principalmente per la capacità di formare dei lavoratori. In qualunque continente don Bosco è conosciuto soprattutto grazie alla formazione professionale. E non può che essere così: don Bosco sin dall’inizio della sua opera (170 anni fa!) ha voluto “insegnare un mestiere” proprio perché la possibilità di un lavoro dà dignità alla persona e la fa crescere in modo equilibrato e sano, anche moralmente.
Nelle Costituzioni dei salesiani i giovani del mondo del lavoro sono i primi presi in considerazione con queste parole: “I giovani degli ambienti popolari che si avviano al lavoro e i giovani lavoratori spesso incontrano difficoltà e sono facilmente esposti ad ingiustizie. Imitando la sollecitudine di don Bosco, ci rivolgiamo ad essi per renderli idonei ad occupare con dignità il loro posto nella società e nella Chiesa e a prendere coscienza del loro ruolo in vista della trasformazione cristiana della vita sociale.
I Salesiani nel tempo hanno svolto questa missione in aderenza con le normative civili e le possibilità che le legislazioni offrivano. Da quarant’anni in Italia e in Piemonte operano in questo campo attraverso il CNOS-FAP. Sono stati 40 anni di grandi trasformazioni del mondo della formazione a cui i Salesiani, grazie all’azione associativa, sono sempre stati in grado di rispondere con efficacia e spesso anche con chiaroveggenza. Questo percorso è stato il frutto di una grande sinergia tra le risorse dei consacrati e le sempre più risorse laicali che con competenza, professionalità e passione hanno cercato di essere fedeli al carisma originario di don Bosco. Questa è stata la nostra forza in questi primi quarant’anni e lo sarà anche per il futuro sempre ben radicati nelle intuizioni delle origini e insieme aperti all’innovazione e ai cambiamenti che le leggi e la struttura sociale richiederanno“.

Le dichiarazioni dell’Ing. Lucio Reghellin, Direttore generale:

L’Associazione CNOS-FAP Piemonte sta oltrepassando il traguardo dei 40 anni avendo iniziato la sua attività il 28 giugno 1978. Il primo nucleo era composto da 9 CFP (Centri di Formazione Professionale) con un minimo coordinamento regionale. L’attività formativa per i giovani dopo la scuola media era svolta nell’ambito industriale, principalmente in tre settori professionali: meccanica industriale, elettro /elettronica e grafica. Nello sviluppo della sua attività, il CNOS-FAP ha istituito un coordinamento regionale più forte, ha aperto altre sedi operative che oggi sono complessivamente 15, ha diversificato la sua proposta formativa ampliando i settori professionali anche in ambito artigianale e dei servizi: si va dalla carrozzeria alla termoidraulica, dal servizi alla persona agli operatori di cucina /sala bar“.

23 – 24 settembre: Mandato Missionario ed Harambèe a Valdocco

Il 23 e 24 settembre si terrà a Valdocco il tradizionale appuntamento “missionario” dell’Harambèe. Tema dell’incontro sarà il monito di Gesù “Non prendete nulla per il viaggio” (Gv 9,3).

Manca così meno di una settimana alla 148ª Spedizione Missionaria Salesiana: domenica 24 settembre avverrà infatti la consueta consegna delle croci ai missionari che si accingeranno a partire per la prima volta: Don Ángel Fernández Artime officerà la messa nella Basilica di Maria Ausiliatrice di Torino e, in qualità di X Successore di Don Bosco, affiancato dalla Madre Generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice, Madre Yvonne Reungoat, invierà Salesiani e Figlie di Maria Ausiliatrice presso i paesi di destinazione. Un nuovo cammino sta per iniziare. I missionari della Famiglia Salesiana sono ancora i protagonisti.

“Non possiamo dimenticare le nostre origini e la nostra identità carismatica” ha più volte ricordato a tutta la Congregazione il Rettor Maggiore: una benedizione per coloro i quali hanno accolto senza riserve la chiamata missionaria ad gentes e si dedicano, mente e cuore, alle necessità delle missioni.

Una vita per nulla facile, che richiede tempo, dedizione, ma soprattutto disponibilità assoluta. Ma che porta frutti: in questi ultimi anni si sono registrate vocazioni sempre maggiori proprio nei paesi in cui sono presenti i missionari: “Cerca col buon esempio e colla parola di salvare anime anche in quello stato che il Signore ti destina” diceva Don Bosco!

Programma dell’incontro:

Sabato 23 settembre
> Ore 15.00: accoglienza
> Ore 16.00: saluti, preghiera iniziale e presentazione Harambèe
> a seguire: “Il viaggio missionario della FS. Alcuni profili”, don Pierluigi Cameroni SDB
> Ore 17.30: Confronto in gruppi
> Ore 19.30: cena
> Ore 20.30: momento di festa fraterno
> Ore 21.30: Celebrazione itinerante “Il viaggio missionario a Valdocco” (con tempo per le confessioni)

Domenica 24 settembre
> dalle ore 7.30: colazione
> Ore 9.00: preghiera di inizio giornata e a seguire “Il viaggio missionario. Cosa cambia?”, don Franco Pirisi SDB
> A seguire: presentazione dei missionari
> Ore 12.00: Celebrazione Eucaristica e Mandato Missionario
> Ore 13.30: Pranzo finale

Arriva il Campo 4 – Protagonisti del Sinodo

Un’edizione decisamente nuova per le attività del Campo 4 di quest’anno che, si svolgerà da Giovedì 28 settembre a Domenica 1 ottobre, rivolto a  giovani dalle 5° superiore in sù, e anche a coloro che hanno già terminato il cammino, con un tema inedito da esplorare insieme.

Le attività inizieranno giovedì 28/09 a partire dalle ore 10.00 e si concluderanno domenica 1/10 alle ore 16.00. Il costo dell’attività è di 60 €, per le iscrizioni occorre rivolgersi al responsabile del proprio centro.

Si consiglia vivamente di portare: quaderno ad anelli, biro, sacco a pelo/lenzuola, abbigliamento per giocare, scarpe comode e il pranzo al sacco per la giornata di giovedì.

Si può considerare la possibilità di partecipare solo al RITIRO DELLA DOMENICA, che osserverà il seguente programma:

  • h 9.00: Ritrovo alla Scaiota
  • h 9.30: Don E. Stasi
  • h 12.30: Pranzo (costo 7€)
  • h 13.30: Proposte per l’anno pastorale
  • h 15.00: Santa Messa

Per informazioni:

Verso il Sinodo – cinque schede per leggere il Polittico

Le cinque immagini che compongono il polittico per il sinodo dei giovani 2018 sono uno strumento pastorale offerto alla comunità come segno di un cammino comune. Un cammino comune di Chiesa, un cammino che si vuole offrire comune a tutti i giovani e le giovani di buona volontà, un cammino comune a quello del discepolo amato.

Il Servizio Nazionale per la Pastorale giovanile della Conferenza Episcopale Italiana ha prodotto cinque schede che possono servire da spunto per agevolarne la lettura e trasformarlo più facilmente in uno strumento pastorale.

Cinque schede, un percorso per rileggere insieme al gruppo giovani i cinque brani del vangelo di Giovanni.

Il cuore di ogni scheda è lo sguardo sull’immagine, ma l’obiettivo principale è quello di offrire un’opportunità per leggere le Scritture come sorgente viva di fede e di speranza per l’oggi dei nostri giovani. Per questo motivo ogni scheda si conclude con tre brevi suggerimenti per allargare il cerchio, per leggere il mondo odierno con le categorie universali del vangelo.

 

 

Apertura dell’Anno Pastorale – resoconto

L’1 e 2 settembre si sono tenute a Valdocco le giornate di Apertura del nuovo Anno Pastorale.

La prima giornata è stata dedicata all’incontro dei Consigli delle CEP (Comunità Educative Pastorali) delle diverse opere, mentre il giorno successivo è stato l’occasione di ritrovo, nell’Assemblea Ispettoriale, per tutti i confratelli.

Venerdì 1 Settembre 2017

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Sabato 2 Settembre 2017

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La PhotoGallery

La Sindaca Chiara Appendino incontra i ragazzi di Spazio Anch’io

La Sindaca di Torino, Chiara Appendino, ha incontro ieri i ragazzi e gli educatori di “Spazio Anch’io”, servizio socio educativo organizzato dai Salesiani dell’Oratorio San Luigi all’interno del Parco del Valentino.

Si riporta l’articolo di Repubblica, a cura di Jacopo Ricca, quello de La Stampa, a cura di Pier Francesco Caracciolo, ed il servizio televisivo realizzato dalla redazione di Rete 7, che raccontano quanto accaduto:

 

Qualche foto del pomeriggio: