Pastorale Giovanile CEI: Il messaggio per la Domenica delle Palme

Si riporta di seguito il messaggio rivolto alle realtà di Pastorale Giovanile e dedicato alla Domenica delle Palme di Don Michele Falabretti, responsabile del servizio nazionale per la Pastorale giovanile della Conferenza episcopale italiana.

Cari amici,
si avvicina la Domenica delle Palme, appuntamento tradizionale per la pastorale giovanile che quest’anno avrà inevitabilmente una versione inedita.
Nessuno di noi avrebbe mai immaginato una situazione del genere: le parole non sono sufficienti a dire ciò che ci abita il cuore e nello stesso tempo sono necessarie perché qualcosa cominci a essere raccontato e riconosciuto. Stiamo per ripercorrere la grande settimana in cui Gesù patisce, muore e risorge e forse mai come quest’anno vediamo il suo dolore nell’esperienza di molti ammalati, dei loro cari, di chi si sta prendendo cura di loro. La morte, in diverse zone d’Italia, non ha risparmiato nessuna famiglia: tutti hanno avuto almeno un parente o un amico caro da salutare. L’ombra della morte si prolungherà ancora per molto tempo anche a causa dell’impossibilità di celebrare i riti del congedo: è un’esperienza di morte che in un certo senso si raddoppia.

La Settimana Santa ci viene incontro come la risposta cristiana al desiderio di speranza, di vita, di respiro che tutti cerchiamo in questo tempo. Per questo sarà ancora più importante aiutare i ragazzi, gli adolescenti, i giovani a non perdere la possibilità di pregare insieme. Le forme che questo tempo ci offre sono un dono: la tecnologia aiuta a non perdersi di vista, ad accorciare le distanze, a ritrovarsi vicini; anche se non poter essere fisicamente presenti alle celebrazioni rende la preghiera non solo inedita, ma anche più faticosa. La figura di Papa Francesco nella Piazza vuota, ci ha però caricato di fiducia e di speranza.

Mi rendo conto che parlare in questo contesto di GMG diocesana può sembrare fuori luogo, ma è necessario che vi dica poche parole.
Non ho idea di come il Papa ricorderà questa domenica: la messa delle Palme trasmessa dalle televisioni sarà la sua. Ci metteremo in ascolto delle sue parole. Vi avviso, però, che quest’anno era previsto il passaggio della Croce dalla diocesi di Panamá a quella di Lisbona. Il gesto è stato rinviato alla domenica di Cristo Re il 22 novembre p.v.

Se lo riterrete opportuno, potrete utilizzare quella domenica come punto di riferimento per un appuntamento “fisico”. Altri – ho saputo – stanno organizzando iniziative on line: credo che sia bello. In questi tempi sto seguendo molti dei vostri siti che con grande creatività offrono percorsi di vicinanza a accompagnamento per i piccoli e i più grandi. Vi ringrazio per la vostra creatività, testimonianza di una passione che nemmeno la pandemia riesce a spegnere. Vi chiedo, se lo desiderate, di condividere con noi un messaggio, una riflessione su questo tempo. Stiamo continuando ad utilizzare il titolo del convegno ‘dare casa al futuro’ perché crediamo che mai come in questo momento, la parola casa e la parola futuro siano così vicine. Potete caricare i vostri video su Instagram con l’hashtag #darecasaalfuturo e taggando il nostro account (@pg_ita), oppure inviarli sulla mail giovani@chiesacattolica.it

Ricordo a tutti che abbiamo pubblicato sul sito e sui social il link per leggere o scaricare il Messaggio del Papa per la GMG di domenica prossima: potrete utilizzarlo per le iniziative a cui state pensando.

Restiamo vicini con la preghiera, ma anche con il ricordo e l’amicizia. Molti si stanno augurando che un tempo così difficile ci renda migliori e ci permetta di tornare alle nostre cose con un rinnovamento interiore. Me lo auguro anche io, anche se credo che non sarà un automatismo: ci dovremo lavorare e spero che lo si possa fare insieme. Intanto ci lasciamo avvolgere dal mistero di Gesù che entra in Gerusalemme: il suo ingresso nella nostra storia, vita, città segni uno spazio di silenzio dove sentiamo di poter essere vicini a lui e vicini tra di noi.

Vi abbraccio: almeno da qui si può!

Don Michele Falabretti

#IUSTONONSIFERMA: garantire la continuità didattica

Di seguito la comunicazione dell’Istituto Universitario Salesiano di Torino IUSTO con tutte le informazioni utili per gli studenti per garantire la continuità didattica.

#IUSTONONSIFERMA

In coerenza con le ultime dichiarazioni del Presidente del Consiglio, nei limiti del consentito, cercheremo di garantire la continuità didattica e i servizi ai nostri studenti.

Per  problemi relativi alla fruizione delle lezioni a distanza è disponibile il nostro help desk contattabile attraverso l’apertura di un ticket sul nostro sito.  More Info

INFORMAZIONI UTILI

Rimane sempre attivo il numero dell’Infopoint – 011 2340083 (dal lun al ven con orario 10-13.30/14.30-17.00) e tutti gli uffici sono raggiungibili tramite indirizzo di posta elettronica reperibile sul nostro sito www.ius.to

È comunque possibile iscriversi ai corsi, le lezioni saranno programmate appena sarà possibile:

I nostri Open Day, che purtroppo abbiamo dovuto rimandare, ma appena sarà possibile verranno riprogrammati. Conferma l’interesse ti aggiorneremo sulle date!

Una pagina Facebook per il 150esimo di Don Pietro Ricaldone

In occasione del 150esimo anniversario dalla nascita di Don Pietro Ricaldone (1870 – 2020), è stata creata una Pagina Facebook dedicata con tutte le iniziative e le notizie inerenti ai festeggiamenti.

Il 27 luglio 1870 nasceva infatti Don Pietro Ricaldone, IV Successore di Don Bosco.

Mirabello Monferrato, il paese dove Don Pietro è nato, si sta attivando a ricordarne i 150 della nascita, il 27 luglio 2020. A partire dal 27 luglio di questo anno la comunità di Mirabello si appresta a onorare l’illustre concittadino con una serie di manifestazioni che si svilupperanno lungo il 2020.

Il Messaggio del Rettor Maggiore dal Sacro Cuore di Roma

Il Messaggio del Rettor Maggiore, don Ángel Fernández Artime, dalla Basilica del Sacro Cuore di Roma per vivere il 24 del mese uniti nella preghiera con Maria Ausiliatrice.

Qui don Bosco ha celebrato l’ultima eucaristia, già molto anziano e ha pianto quando ha capito la forte presenza della Madonna nella sua vita.

Vi propongo di pregare questa Ave Maria per chiedere giustamente questa presenta di Dio che dà speranza e ci dà la forza per affrontare un momento difficile per la storia umana. Con fede e speranza vi invito a pregare con me.

(Retto Maggiore)

Venerdì 27 marzo – Momento straordinario di preghiera in tempo di epidemia

Papa Francesco ha annunciato che oggi, venerdì 27 marzo 2020, alle ore 18.00, da Piazza San Pietro, completamente vuota, il Papa, esporrà il SS. Sacramento e sarà impartita a tutto il mondo la Benedizione “Urbi et Orbi” a cui sarà annessa la possibilità di ricevere l’indulgenza plenaria.

È un fatto epocale di importanza cruciale. L’invito è di fermarsi in quel momento per seguire la preghiera del Papa.

Momento straordinario di preghiera in tempo di epidemia

Ore 18.00  – Piazza San Pietro

Custodi della “Casa di tutti”: la lettera di don Juan Carlos Pérez Godoy, nuovo consigliere per la Regione Mediterranea

L’emergenza sanitaria dovuta al COVID-19 sta colpendo molte famiglie in Italia e in Europa, non risparmiando nemmeno la nostra Famiglia Salesiana. Ci arrivano notizie di Salesiani ricoverati e la preghiera per loro è che guariscano per tornare al più presto alle loro attività. Purtroppo arrivano anche notizie di salesiani deceduti: li affidiamo alla misericordia del Signore, certi che Don Bosco abbia preparato per loro un posto in Paradiso.

Il nuovo incaricato della Regione Mediterranea, don Juan Carlos Pérez Godoy SDB ha scritto, per la prima volta dalla nomina,  una lettera a tutti i salesiani della regione: ci affidiamo alle sue parole per esprimere il dolore per le perdite.

Affidiamo al Signore questi nostri fratelli e tutti quelli che potrebbero essere morti in altre ispettorie della nostra regione e di tutta la Congregazione, nella speranza del Signore Risorto, affinché possano già godere con Don Bosco del Paradiso promesso. Affidiamo anche a nostra Madre Ausiliatrice i nostri confratelli, parenti e amici che sono malati a causa di questa pandemia.

Don Juan Carlos Pérez Godoy prosegue poi ripercorrendo l’esperienza del CG28: 

Ho ancora nel mio cuore e nella mia memoria i giorni vissuti con i giovani, rappresentanti di tutto il mondo salesiano, che hanno condiviso con noi una settimana capitolare. La loro presenza, le loro parole, i loro messaggi, le loro testimonianze, ciò che ci hanno chiesto – almeno per me – è stata una nuova “lettera di Roma”. È come se lo stesso Don Bosco da sua propria iniziativa ci avesse inviato questi giovani per chiederci: “tornate agli origini, al primo amore; tornate a stare in mezzo a noi “. 

La Regione Mediterranea, culla della Congregazione, ha davanti a sé delle sfide:

Consapevoli anche delle nostre debolezze, partiamo dalle grandi potenzialità della nostra Regione: la prima, le persone, tutti i salesiani, di tutte le età e condizioni, i laici innamorati di Don Bosco, la Famiglia Salesiana che uniti e in convergenza di intenzioni e sinergia di forze lavoriamo per l’educazione e l’evangelizzazione dei giovani. Stare con loro, in mezzo a loro, contare con loro è il segreto della nostra fedeltà. Senza di loro non saremo fedeli al prezioso tesoro della vocazione salesiana che ci è stato donato. Essi sono la garanzia del nostro futuro.

Abbiamo la sfida di una maggiore sinergia nel campo della comunicazione, soprattutto le case editrici; un’attenzione particolarissima, con una maggiore sinergia, alla formazione, sia iniziale che permanente dei confratelli e dei laici, e in particolare, come indicava dal Rettor Maggiore nel suo discorso finale, con riferimento all’identità salesiana. E continuare con ciò che è già iniziato in questo sessennio passato: collaborazione tra i Centri Nazionali di PG, formazione dei direttori, studio delle case di formazione, ecc. 

Concludo, cari confratelli, mettendomi a disposizione di tutti. Vi assicuro che mi darò con tutte le mie energie alla missione che mi è stata affidata.

 

 

 

 

 

Cagliero 11 – “Atto di affidamento a Maria Ausiliatrice” Aprile 2020

Si riporta Cagliero 11 e l’intenzione missionaria salesiana del mese di Aprile 2020.

Intenzione Missionaria Salesiana, alla luce dell’intenzione di preghiera del Santo Padre.

CAGLIERO 11 – N°136, APRILE 2020

Carissimi amici, Buona Pasqua a tutti!

Mentre scrivo queste prime righe, come Consigliere per le Missioni, non posso non ricordare le parole di un teologo del XII secolo, Giovanni di Salisbury:
“Siamo come nani sulle spalle dei giganti, così che possiamo vedere … più lontano di loro, tuttavia non per l’acutezza della vista o la possanza del corpo, ma perché sediamo più in alto e siamo più elevati proprio grazie alla grandezza dei giganti”.
Perciò, ricordo con viva gratitudine tutti i miei predecessori in questo Setto- re, soprattutto D. Guillermo Basañes per il suo servizio in questo ultimo sessennio (2014-2020). Grazie anche a D. Václav Klement, Consigliere per le missioni (2009-2014), che 11 anni fa ha avuto l’intuizione di avviare questo Cagliero 11 come un semplice ma efficace strumento di animazione missionaria. Ringrazio anche tutti i membri dell’équipe del Settore Missioni alla cui competenza, dedicazione e collaborazione mi affiderò anche per essere aiutato nel compito affidatomi di “promuovere in tutta la Società lo spirito e l’azione missionaria” (Cost 138). Come ho già espresso altrove, non mi aspettavo questa elezione. Difatti, quando ho cominciato a rendermi conto che qualcosa stava per accadere, ho cercato di evitare esplicitamente questa nomina perché, tra le altre ragioni, la nostra Visitatoria ha un serio bisogno di personale. Ma devo riconoscere umilmente che davvero “lo Spirito Santo opera come vuole, quando vuole e dove vuole … Sappiamo solo che il nostro impegno è necessario.” (EG, 279).
Mentre scrivo queste righe, stiamo vivendo una pandemia che non abbiamo mai vissuto. Questa tragedia umana è un’invito ad avere il coraggio di riflettere e discernere su ciò che lo Spirito ci sta dicendo.

Questo sessennio sarà, senz’altro, segnato dal 150° anniversario della prima spedizione missionaria salesiana (1875-2025). Il mio augurio è che ognuno di noi ognuno abbia il coraggio e l’apertura di lasciare lo Spirito Santo operare nel proprio cuore come vuole, quando vuole e dove vuole, affinché, abbiamo il coraggio e la docilità per uscire dalle nostre zone di comfort e di andare con impegno dove Lui ci manda.

D. Alfred Maravilla SDB, Consigliere per le missioni

Intervista a don Alfred Maravilla

Don Alfred Maravilla è tornato al Dicastero delle Missioni, ma stavolta non più come collaboratore, bensì come Consigliere. Filippino, con una lunga esperienza missionaria compiuta in prima persona, fino a poco tempo fa Superiore di una fiorente Visitatoria, don Maravilla in quest’intervista racconta i suoi sentimenti contrastanti e la prospettiva verso il suo nuovo incarico.

Come si sente ora? Tutti mi chiedono come mi sento da neoeletto Consigliere Generale. La mia risposta è: “ho fatto del mio meglio per evitare questa elezione!” Dopo il mio servizio nel Dicastero, immaginavo di restare in via definitiva nella Visitatoria di Papua Nuova Guinea-Isole Salomone (PGS).

A proposito, parliamo della Visitatoria PGS… Il primo Superiore della Visitatoria, il mio predecessore, è stato in carica solo per 6 mesi, dato che poi è stato nominato vescovo. Quindi abbiamo davvero appena iniziato a porre le basi, le strutture e i sistemi per la nostra nuova Visitatoria. Alla fine sono stato candidato a Consigliere per le Missioni anche dalle Commissioni di altre 4 regioni. Così al primo scrutinio ho ricevuto 178 voti su 222 voti. Con questa elezione, in un istante, tutti i sogni e i progetti per PGS sono svaniti all’orizzonte, insieme al mio desiderio di rimanere missionario ad vitam in questa parte del mondo.

Quando la mia elezione è stata resa pubblica, don Dominic Kachira, Vicario di PGS, mi ha scritto per farmi le congratulazioni e ha aggiunto: “È il Superiore che viene chiamato altrove. Credo nello Spirito Santo, Egli saprà scrivere diritto anche sulle righe storte”. Ancora faccio fatica a capire come… Quello che uno studente dell’università mi ha scritto in questi giorni racchiude in sé i miei sentimenti: “Non riesco a capire perché il Signore debba portarti via da noi!”

Come vede il nuovo incarico di Consigliere per le Missioni? Questo sessennio (2020- 2026) sarà segnato dal 150° anniversario della I Spedizione Missionaria Salesiana (1875). Il mio augurio è che ognuno abbia il coraggio di lasciare che lo Spirito Santo operi nei nostri cuori come vuole, quando vuole e dove vuole, affinché, animati dallo spirito missionario di Don Bosco, abbiamo il coraggio di uscire dalle nostre zone di comfort e procedano avanti. Grazie a questo spirito missionario, il carisma di Don Bosco è ormai profondamente radicato nella regione. È tempo che ogni Ispettoria, ricca e povera di personale, partecipi attivamente all’attività missionaria della nostra Congregazione. Ironia della sorte, solo una tale generosità missionaria manterrà vive le nostre Ispettorie, al servizio dei giovani poveri ed emarginati.

“Sei felice nel tuo cuore?” (Ma sa’ lach’ool)?

Dal giorno in cui ho partecipato alla 141a spedizione missionaria salesiana, ho conservato in un cassetto della mia scrivania un piccolo foglio di carta con un semplice progetto di vita missionaria. Uno dei punti dice: “Il cuore missionario di Don Bosco sia la calamita della tua vita”. Questo sarebbe semplicemente il consiglio che condividerei con qualcuno che sta riflettendo sulla propria vocazione missionaria. Da poco più di 9 anni lavoro in Guatemala tra gli indigeni Maya Q’eqchi, in una parrocchia missionaria con 250.000 abitanti, distribuita in più di 400 villaggi. In sintesi, ciò che ho imparato nella mia vita missionaria tra i Q’eqchi sono state 3 cose: osservare, ascoltare e aspettare. Il missionario viene come ospite per stare con loro e condividere la loro vita. Questa bella espressione è attribuita a Francesco d’Assisi: “Predicate il Vangelo in ogni momento e, se necessario, usate le vostre parole. I Q’eqchi sono un popolo meraviglioso e purtroppo hanno scarsissima risonanza nel mondo. Hanno un’espressione per salutarsi che è un gioiello, quando si incontrano per strada si chiedono: “Sei felice nel tuo cuore” (Ma sa’ lach’ool)? Dopo alcuni anni di vita missionaria sento che questa felicità mi riempie il cuore e che essere missionario è un dono che Dio mi ha dato.

Vittorio Castagna sdb, Missionario italiano in Guatemala, San Pedro Carchá

Don Bosco comunicatore: Intervista a don Gildásio Mendes dos Santos

Si riporta di seguito l’Intervista ANS effettuata durante il 28° Capitolo Generale a don Gildásio Mendes dos Santos, Consigliere Generale per la Comunicazione Sociale.

“Don Bosco comunicatore, ci insegna oggi a comunicare per i giovani, parlando il linguaggio dei giovani”

“Formazione, Solidarietà e Prevenzione”: la lettera del Consigliere Generale per la Formazione per affrontare COVID-19

Riportiamo la lettera di don Ivo Coelho, Consigliere Generale per la Formazione, pubblicata dall’agenzia di informazione salesiana ANS sull’emergenza COVID-19.

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In poche settimane la vita di tutti noi è cambiata a causa di un virus che dilaga sempre più velocemente e che, nel mondo, affligge tantissime persone. È un’emergenza globale che sta cambiando le nostre abitudini e che, inevitabilmente, riguarda anche tutti i prenovizi, novizi e salesiani nelle comunità di formazione in Italia. A loro, don Ivo Coelho, Consigliere Generale per la Formazione, ha indirizzato una lettera con alcune raccomandazioni e con l’invito a coltivare la comunione nello spirito “con intensità tanto più grande in questo tempo”.

“Vi scrivo anzitutto per esprimere la vicinanza e solidarietà del Rettor Maggiore, del Consiglio e degli altri confratelli che vivono qui, in condizioni che qualche settimana fa sarebbero state impensabili”, scrive don Coelho, prima di porre l’attenzione sulle misure igieniche che sono state prese nella comunità del “Sacro Cuore” e, indubbiamente, in tutte le case di formazione in Italia: si seguono dei turni, vengono usati ambienti diversi per la preghiera e per i pasti e sono stati installati distributori con liquido igienizzante per le mani.

“Non è un eccesso di prudenza – prosegue don Coelho –. È un dovere di cittadinanza in linea con la Strenna di quest’anno e, ancor più, in solidarietà con lo sforzo immane che si sta facendo nei nostri Paesi per contenere la diffusione del virus”.

Il Consigliere Generale per la Formazione, ricordando che COVID-19 si è diffuso anche all’interno di alcune case di religiose a Roma, contagiando praticamente tutti i membri di quelle comunità, invita quindi alla prudenza, soprattutto per non aggravare un sistema sanitario che si trova già ai limiti delle proprie capacità.

Tuttavia, prosegue la lettera, in questo tempo durante il quale gli spostamenti di tutti sono limitati, la vita comunitaria non deve fermarsi e “la carità e il sostegno reciproco possono trovare nuove forme”.

Don Coelho spiega infatti che nella comunità del Sacro Cuore sono state ideate nuove forme “digitali” per partecipare alla Messa, che ogni giorno viene video-trasmessa via internet, e che viene seguita sia dall’Italia, sia dall’estero.

A conclusione della lettera il Consigliere Generale per la Formazione invita a prepararsi alla Pasqua restando tutti uniti e sostenendosi a vicenda con la preghiera e, soprattutto, vivendo questo tempo come un tempo di “Passione e Resurrezione, unico nel suo genere rispetto a tutti gli anni precedenti”.

 

Lettera dell’Economo Generale per la lotta a COVID-19

Riportiamo la lettera dell”economo generale, sig. Jean Paul Muller, SDB, agli Ispettori salesiani di tutto il mondo di fronte all’avanzare del coronavirus a livello globale pubblicata sul sito dell’agenzia di stampa salesiana InfoAns.

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Raccomandazioni per prevenire i contagi, suggerimenti su come continuare ad aiutare la popolazione nei diversi contesti locali, e infine dei piccoli spunti per trarre degli insegnamenti da questa pandemia: questi sono gli elementi fondamentali di una fraterna lettera inviata dall’Economo Generale, sig. Jean Paul Muller, SDB, agli Ispettori salesiani di tutto il mondo di fronte all’avanzare del coronavirus a livello globale.

“Caro Ispettore, spero che tu sia riuscito a tornare a casa. Puoi immaginare quanto siamo preoccupati per la situazione…” esordisce con fraternità il sig. Muller. Il quale prosegue poi ricordando alcune delle più note e basilari misure igieniche per la tutela personale e il contenimento dei contagi, prima di suggerire alcune osservazioni specifiche per le comunità religiose salesiane.

I nostri modelli sono Don Bosco ed i suoi ragazzi al tempo di un’epidemia di colera. Più recentemente, abbiamo avuto i nostri coraggiosi confratelli in Sierra Leone ed in Liberia ai tempi dell’Ebola”.

Per questo l’Economo Generale invita ad avere particolare cura delle persone più esposte al rischio di contagio, come “gli anziani” o “le persone affette da malattie croniche come il diabete”, senza tuttavia “presumere che i bambini siano al sicuro”.

Oltre ad evitare panico e psicosi, il sig. Muller ricorda l’importanza di “seguire scrupolosamente le leggi o le linee guida fornite dalle autorità civili” e di testimoniare a “studenti, parrocchiani e benefattori che le rispettiamo”, per essere di buon esempio e favorire l’adozione massiccia delle buone pratiche.

Oltre alla testimonianza, l’Economo Generale ricorda anche l’impegno alla solidarietà, proponendo alcune opzioni specifiche per questo tempo di pandemia: “Possiamo produrre mascherine nei nostri istituti e fornirle anche al pubblico? … Fai in modo che il sapone sia liberamente e abbondantemente disponibile per tutti coloro che stanno con noi… Disponiamo di stanze o spazi in cui i confratelli o gli studenti possano restare isolati nel caso in cui abbiano sintomi? … Possiamo essere pronti ad accogliere i malati nel caso in cui gli ospedali della tua zona siano al collasso?”.

Infine, il sig. Muller invita anche a trarre una morale da tutto ciò che tale pandemia sta comportando nel mondo. Dopo l’importanza della solidarietà quale architrave di ogni relazione umana, egli richiama l’importanza dell’igiene personale e ambientale, di una sana alimentazione, di stili di vita salutari, così come le possibilità di innovazione didattica e di evangelizzazione attraverso i mezzi di comunicazione sociale, fino ad arrivare ad un rapporto più autentico con Dio, nella consapevolezza dei propri mezzi e dei propri limiti.