La Giornata Missionaria Salesiana 2020

La Giornata Missionaria Salesiana 2020 è stata incentrata sul primo annuncio in Europa con un focus specifico sugli Oratori e i Centri Giovanili. Il motto prescelto per quest’edizione è: “Rallegratevi nel Signore, sempre; ve lo ripeto ancora, RALLEGRATEVI” (Fil 4,4).

Si riporta di seguito l’articolo pubblicato in data odierna dall’Agenzia d’informazione Salesiana ANS.

(ANS – Roma) – Negli ultimi anni la Giornata Missionaria Salesiana (GMS) è stata incentrata sul tema del Primo Annuncio, inquadrando di volta in volta un continente diverso: Oceania (2016), America (2017), Asia (2018) ed Africa (2019). A conclusione del sessennio, in questo 2020 l’ambito di riferimento è l’Europa, e il focus specifico è sugli Oratori e i Centri Giovanili. Il motto prescelto per quest’edizione è un versetto della Lettera di San Paolo ai Filippesi che ben esprime la gioia propria dell’oratorio:

“Rallegratevi nel Signore, sempre; ve lo ripeto ancora, RALLEGRATEVI” (Fil 4,4).

“L’oratorio è un ambiente educativo che si apre, con slancio missionario, ai ragazzi e ai giovani”, affermano i Regolamenti Salesiani (n° 11).

La forza educativa ed evangelizzatrice di questa tipica presenza salesiana continua a essere, oggi come ieri, una proposta missionaria vivace e attuale per la gioventù europea. È una chiesa oratoriana in uscita, che si apre al mondo giovanile del territorio, amando ciò che i giovani amano, affinché i giovani possano amare colui che i Salesiani amano sopra ogni altra cosa, il Signore Gesù.

Questa Giornata Missionaria vuole anche stimolare tutte le Ispettorie dei cinque continenti a prendere a cuore questa presenza originale di Don Bosco, come via fondamentale di incontro con bambini, adolescenti e giovani, dove nella gratuità, nella libertà, nel senso di famiglia di una pastorale creativa, la comunità educativo-pastorale salesiana ha l’opportunità di avvicinare, accompagnare, educare e annunziare la Buona Novella di Gesù a quanti il Signore permette di incontrare.

Don Bosco visse una tipica esperienza pastorale nel suo primo Oratorio, che fu per i giovani casa che accoglie, parrocchia che evangelizza, scuola che avvia alla vita e cortile per incontrarsi da amici e vivere in allegria. Nel compiere oggi la nostra missione, l’esperienza di Valdocco rimane criterio permanente di discernimento e rinnovamento di ogni attività e opera”. (Cost. 40)

Il lancio della GMS 2020 si è realizzato nel giorno dell’Epifania, sebbene per mantenere viva la fiamma missionaria della Congregazione, essa si celebri nella settima attorno all’11 novembre, la data della Prima Spedizione Missionaria Salesiana.

“Che il Signore conceda ai Salesiani e ai laici della Famiglia Salesiana un cuore oratoriano-missionario per i giovani di oggi” conclude il Consigliere Generale per le Missioni, don Guillermo Basañes.

Sul sito sdb.org è già possibile vedere e scaricare il poster della GMS nelle sei lingue più parlate nella Congregazione. Nelle prossime settimane saranno resi disponibili anche ulteriori materiali testuali e audio-visivi per l’animazione della GMS nelle diverse comunità locali.

Università Pontificia Salesiana: 80 anni al servizio dell’Educazione

Domenica 3 maggio 2020 l’Università Pontificia Salesiana compie ottanta anni dalla sua fondazione, avvenuta nel 1940 a Torino, luogo significativo per la Congregazione Salesiana e dove si trova la “Casa di Don Bosco”.

I Centri di studio nati a Torino per la formazione dei salesiani – Crocetta e Rebaudengo – si sono via via trasformati in un polo culturale che nel 1965 si è trasferito a Roma, nella nuova sede presso il quartiere Nuovo Salario.

Oggi l’Università è costituita da cinque Facoltà, una Biblioteca con un patrimonio di oltre 600mila libri, e diversi altri servizi.

Nel tempo l’Università ha instaurato relazioni in Italia e all’estero – basti pensare ai vari Istituti e centri di studio collegati con l’UPS – portando i valori della missione educativa salesiana e della formazione universitaria a consolidarsi al passo con una società globale in continuo mutamento.

RMG – Orientamenti e direttive sull’accompagnamento personale salesiano saranno presentati e distribuiti durante il CG28

Si riporta la notizia proveniente da InfoAns, riguardo a “gli Orientamenti e direttive”: frutto di un lungo e fruttuoso lavoro di equipe tra i dicasteri della Formazione e della Pastorale Giovanile, questo scritto, presenta l lavoro e la riflessione di due seminari internazionali, un ampio sondaggio che ha coinvolto giovani e salesiani in formazione iniziale insieme alle loro guide spirituali (oltre 4.000 risposte), la pubblicazione dei risultati (M. Bay, Giovani Salesiani e Accompagnamento: risultati di una ricerca internazionale).

(ANS – Roma) – Giovani Salesiani e Accompagnamento: Orientamenti e direttive saranno presentati durante il CG28 e distribuite ai capitolari, per poi giungere a tutte le circoscrizioni salesiane.

Frutto di un lungo e fruttuoso lavoro di equipe tra i dicasteri della Formazione e della Pastorale Giovanile, gli Orientamenti e direttive sono stati approvati dal Rettor Maggiore e dal suo Consiglio nel mese di giugno 2019. Nel processo sono confluiti il lavoro e la riflessione di due seminari internazionali, un ampio sondaggio che ha coinvolto giovani e salesiani in formazione iniziale insieme alle loro guide spirituali (oltre 4.000 risposte), la pubblicazione dei risultati (M. Bay, Giovani Salesiani e Accompagnamento: risultati di una ricerca internazionale), una prima bozza di possibili orientamenti e direttive da parte di un piccolo gruppo coordinato dal Dicastero per la Formazione, lo studio e i contributi del Rettor Maggiore e dei membri del Consiglio che hanno portato al testo approvato.

La struttura del testo segue il processo di discernimento. Una prima parte, “riconoscere”, presenta lo studio dell’accompagnamento personale salesiano e gli aspetti più rilevanti che emergono dalla ricerca. Una seconda parte, “interpretare”, riflette su quanto è emerso, alla luce della tradizione salesiana. Una terza parte, “scegliere”, presenta strategie per migliorare l’accompagnamento personale nei processi di formazione.

Lo studio ha messo in luce lo stretto legame tra Pastorale Giovanile e Formazione iniziale. Se la Pastorale Giovanile che si porta avanti nelle Ispettorie si prende cura dell’accompagnamento personale e facilita un buon discernimento vocazionale, le vocazioni salesiane che sorgono da questi processi sono molto meglio preparate per il loro itinerario formativo.

Un punto emerso con forza è stata la richiesta insistente da parte di coloro che sono in formazione di una vera libertà di scelta della guida spirituale. Gli Orientamenti e direttive rispondono a questa istanza riproponendo con vigore il Sistema Preventivo come modello di formazione e modificando alcune parti della Ratio che parlano del direttore della comunità di formazione come direttore spirituale proposto, sebbene non imposto, ai salesiani in formazione. Quando succede che la formazione tende a rimanere a livello di conformità esterna piuttosto che scendere al livello delle motivazioni, da cui nascono atteggiamenti e convinzioni, e quando c’è paura piuttosto che fiducia e confidenza reciproca, c’è il rischio di ridurre l’accompagnamento spirituale personale a “uno degli obblighi da rispettare” se si vuole “andare avanti” e “sopravvivere”. Invitando i formatori a ottenere la fiducia di coloro che sono loro affidati, gli Orientamenti e direttive stanno tornando al cuore del Sistema Preventivo, espresso meravigliosamente da Don Bosco nella sua lettera da Roma del 1884.

Una strategia importante che ne deriva come logica conseguenza è la preparazione di formatori e guide spirituali. Nel corso degli anni, la Congregazione in tutto il mondo ha imparato a preparare gli insegnanti per le sue case di formazione. La sfida da vincere è allora rendere altrettanto sistematica la preparazione specifica di formatori in grado di accompagnare bene i giovani loro affidati.

Uno dei risultati concreti è la “Scuola di accompagnamento spirituale salesiano” a tre moduli, con il primo in inglese già in calendario per settembre 2020; lo stesso modulo sarà offerto in italiano in aprile-maggio 2021.

Ivo Coelho, SDB

Consigliere Generale per la Formazione

Figlie di Maria Ausiliatrice – Online il nuovo sito web dell’Istituto

L’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA), in occasione della festa di San Giovanni Bosco, ha annunciato la buona notizia della creazione di un nuovo spazio di “InFormazione” Istituzionale: il sito web www.cgfmanet.org. Ecco la notizia proveniente da InfoAns:

L’Istituto FMA vive un tempo di grazia, in cammino verso il Capitolo Generale XXIV, sollecitato da Maria «Fate tutto quello che Egli vi dirà» (Gv 2,5) e in sintonia con Papa Francesco che chiama alla novità con lo spirito del Vangelo “A vino nuovo, otri nuovi”. È lo stesso contesto contemporaneo con le sfide edu-comunicative, le culture giovanili, le nuove frontiere educative che sfida ad abitare l’Ecosistema Comunicativo Digitale con consapevolezza e forza profetica, per dare visibilità alla missione.

Papa Francesco per la 54ma Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali 2020 con il tema “Perché tu possa raccontare e fissare nella memoria” (Es 10,2). La vita si fa storia”, sottolinea come è particolarmente prezioso, nella comunicazione, il patrimonio della “Memoria”. “Non c’è futuro senza radicamento nella storia vissuta. La memoria non va considerata come un ‘corpo statico’, ma piuttosto una ‘realtà dinamica’. È la memoria che ci consegna storie, speranze, sogni ed esperienze da una generazione ad un’altra”.

L’intenzione del sito web come un nuovo spazio “InFormativo” è quella di allargare lo sguardo ad un mondo in continuo cambiamento, interagendo con i diversi pubblici, perché tutti siano interlocutori capaci di dare senso e significato al vissuto e “co-creatori di Buone Notizie”.

Il cuore del sito web è l’ambiente “Infosfera”, una rete di informazioni tra loro interconnesse, che interpella l’Istituto FMA ad essere presente nel cuore della contemporaneità, arricchendo l’universo della sua missione edu-comunicativa, evangelizzatrice, socio-politica, ecologica, offrendo opportunità “InFormative” di condivisione di vita e di cultura, di significato e di opinione, di dialogo e di partecipazione.

L’IFMA, generando notizie e raccontandole, dà visibilità al carisma salesiano nel tessuto di relazioni ed espressioni multiculturali, favorendo la Formazione all’Interculturalità, lo sviluppo della Cultura Vocazionale, la ricerca di nuove vie di Educazione, Comunicazione ed Evangelizzazione.

“Nella confusione delle voci e dei messaggi che ci circondano, abbiamo bisogno di una narrazione umana, che ci parli di noi e del bello che ci abita. Una narrazione che sappia guardare il mondo e gli eventi con tenerezza; che racconti il nostro essere parte di un tessuto vivo; che riveli l’intreccio dei fili coi quali siamo collegati gli uni agli altri” afferma Papa Francesco nel Messaggio per la 54ma Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali.

I racconti segnano, plasmano le convinzioni e i comportamenti, aiutano a comprendersi e a definirsi. Attraverso il rinnovato sito web ciascuna FMA, i membri della Famiglia Salesiana e i giovani possono raccontare le Buone Notizie sulla vita e sulla missione delle Ispettorie, nei diversi contesti dell’Istituto FMA.

I dieci buoni consigli di Don Bosco per i genitori di oggi

Il centro Salesiano “Don Bosco” di Treviglio, in un articolo del 21 gennaio scorso, propone 10 buoni consigli che don Bosco proporrebbe ancora oggi a tutti i genitori.

Riportiamo di seguito l’elenco completo pubblicato dal sito dell’opera.

1 – Valorizza tuo figlio. Quando è rispettato e stimato, il giovane progredisce e matura.

2 – Credi in tuo figlio. Anche i giovani più “difficili” hanno bontà e generosità nel cuore.

3 – Ama e rispetta tuo figlio. Mostragli chiaramente che sei al suo fianco, guardandolo negli occhi. Siamo noi ad appartenere ai nostri figli, non loro a noi.

4 – Loda tuo figlio ogni volta che puoi. Sii sincero: chi di noi non gradisce un complimento?

5 – Comprendi tuo figlio. Il mondo oggi è complicato e competitivo. Cambia ogni giorno. Cerca di capire questo. Forse tuo figlio ha bisogno di te e aspetta solo un tuo gesto.

6 – Gioisci con tuo figlio. Come noi, i giovani sono attratti da un sorriso; l’allegria e il buonumore attirano i bambini come il miele.

7 – Avvicinati a tuo figlio.Vivi con tuo figlio. Vivi nel suo ambiente. Conosci i suoi amici. Cerca di sapere dove va, con chi è. Invitalo a portare gli amici a casa. Partecipa amichevolmente alla sua vita.

8 – Sii coerente con tuo figlio. Non abbiamo il diritto di esigere dai nostri figli atteggiamenti che noi non abbiamo. Chi non è serio non può esigere serietà. Chi non rispetta non può esigere rispetto. Nostro figlio vede tutto questo molto bene, forse perché ci conosce più di quanto noi conosciamo lui.

9 – Prevenire è meglio che punire tuo figlio. Chi è felice non sente la necessità di fare ciò che non è giusto. Il castigo ferisce, il dolore e il rancore restano e ti separano da tuo figlio. Pensa due, tre, sette volte prima di castigare. Mai con rabbia. Mai.

10 – Prega con tuo figlio. All’inizio può sembrare “strano”, ma la religione ha bisogno di essere alimentata. Chi ama e rispetta Dio amerà e rispetterà il prossimo. Quando si tratta di educazione, non si può mettere da parte la religione.

Amici di Don Bosco onlus: Adozioni internazionali – Daniela Bertolusso

L’agenzia di stampa del Servizio d’Informazione Religiosa SIR pubblica un articolo dedicato alla tematica delle adozioni internazionali, con l’intervento sull’argomento da parte di Daniela Bertolusso, coordinatrice dell’associazione Amici di Don Bosco onlus che si dedica a questo tipo di attività. Nel 2019 le adozioni internazionali in Italia tuttavia hanno registrato un decremento, arrestandosi sotto quota mille. Si riporta di seguito l’articolo pubblicato ieri sul sito del SIR.

Adozioni internazionali: Bertolusso (Amici di Don Bosco), “sempre più difficile l’incastro tra attese e realtà, servono responsabilità e nuovi strumenti”

Nel 2019 le adozioni internazionali in Italia hanno registrato, a livello nazionale e per molti enti autorizzati, una flessione, arrestandosi sotto quota mille.

“Le cause del fenomeno sono da ricercarsi in una molteplicità di elementi e ci spingono ad una riflessione collettiva”,

afferma intervenendo nell’ampio dibattito in corso Daniela Bertolusso, coordinatrice dell’associazione Amici di Don Bosco onlus, ente accreditato per l’adozione internazionale, emanazione del mondo salesiano, che, in controtendenza, negli ultimi tre anni ha aumentato il numero dei minori adottati, puntando molto su incontri di formazione “post adozione” e sulla ricerca delle origini, coinvolgendo genitori e giovani adottati.

Innanzitutto, secondo Bertolusso, “alcuni Paesi hanno avviato serie politiche di promozione dei diritti dell’infanzia e, anche grazie a un’economia in crescita, applicano con rigore il principio di sussidiarietà dell’adozione internazionale, affidando alle famiglie straniere solo i minori che non trovano accoglienza in adozione nazionale (bambini grandi, con necessità particolari o speciali, nuclei di fratelli). In altri Stati si sono fatte strada tendenze nazionaliste: in queste ipotesi, la politica internazionale gioca sulla pelle dei bambini, che non hanno una valida alternativa nel loro Paese di nascita e sono destinati a crescere senza una vera famiglia. Altri Paesi hanno carenze strutturali (a livello di politiche e di personale) rispetto alle quali un serio lavoro di cooperazione guidato dalla Commissione adozioni internazionali (Cai) potrebbe in qualche modo essere d’aiuto”.

Sul versante italiano, “oltre alla discontinuità (in leggero miglioramento) delle relazioni tra la Cai e le Autorità centrali partner, gioca un ruolo decisivo la difficile corrispondenza tra le disponibilità all’accoglienza maturate dalle coppie e i bisogni dei bambini che oggi vanno in adozione internazionale. Un incastro sempre più delicato da realizzare, se si lavora con responsabilità e coscienza. Il richiamo alla responsabilità vale per tutti: per gli enti autorizzati, che non possono solo essere spinti dalla necessità di fare abbinamenti e che hanno il dovere di accompagnare per un periodo significativo le famiglie dopo l’adozione. Per coloro che valutano l’idoneità delle coppie, affinché si mantengano sempre più aderenti agli attuali scenari dell’adozione internazionale. Per le coppie, che magari sono in attesa da lungo tempo rispetto a un bambino che oggi ‘non esiste (quasi) più’, perché rinunciare a un progetto in cui si era investito molto, a livello affettivo e anche economico, richiede infinito coraggio. Per le autorità centrali, chiamate a progettare con tutti gli attori istituzionali e i partner stranieri un nuovo modello di adozione internazionale, che preveda adozioni miti, forme di affido internazionale che tutelino i diritti dei minori ad avere una famiglia”.

54a Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali: il messaggio di Papa Francesco

Nel giorno della festa di San Francesco di Sales, avvenuta il 24 gennaio, Papa Francesco ha dedicato un messaggio ai giovani per la 54a Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali riguardo al tema delle narrazioni, affinchè possano comprendere la bellezza e la necessità di raccontare storie.

Si riporta l’articolo pubblicato in data odierna dell’Agenzia Info SalesianaAns“.

Fin dalle origini l’umanità ha coltivato l’arte della narrazione. Le storie sono un’attività che è alla base di ogni relazione umana. Negli ultimi anni, l’industria della comunicazione ha preso in mano quest’arte, rendendola nota con il nome di “storytelling”. Il 24 gennaio 2020, festa di San Francesco di Sales, Papa Francesco ha inviato un messaggio per la 54a Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, dal titolo: “Perché tu possa raccontare e fissare nella memoria. La vita si fa storia”. “Desidero dedicare il Messaggio di quest’anno al tema della narrazione”, afferma il Papa in apertura.

Chi è educatore per natura e vocazione sa che raccontare storie a bambini, adolescenti e giovani è un elemento fondamentale. Don Bosco stesso, nelle Memorie dell’Oratorio scrive: “Ho continuato a occuparmi dei ragazzi, intrattenendoli con racconti…”.

Le narrazioni oggi sono di moda. Tutti ci raccontano storie. Tutti fanno racconti. E la rete è piena di storie che catturano. Ma è questo che chiede il Papa nel suo messaggio per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali?

“Nella confusione delle voci e dei messaggi che ci circondano, abbiamo bisogno di una narrazione umana, che ci parli di noi e del bello che ci abita”.

Il documento presenta in modo didattico e chiaro la bellezza e la necessità di raccontare storie, o meglio, di “tessere storie”, perché “immergendoci nelle storie, possiamo ritrovare motivazioni eroiche per affrontare le sfide della vita”.

Non tutte le storie sono uguali, avverte il Papa:

“Quante storie ci narcotizzano, convincendoci che per essere felici abbiamo continuamente bisogno di avere, di possedere, di consumare. Quasi non ci accorgiamo di quanto diventiamo avidi di chiacchiere e di pettegolezzi, di quanta violenza e falsità consumiamo”.

Per questo c’è bisogno di pazienza e di discernimento per riscoprire le storie che trasformano.

Il messaggio specifica che “non si tratta perciò di inseguire le logiche dello storytelling, né di fare o farsi pubblicità, ma di fare memoria di ciò che siamo agli occhi di Dio, di testimoniare ciò che lo Spirito scrive nei cuori”.

Il messaggio si concentra sul fatto che l’uomo è chiamato a raccontare e a fissare nella sua memoria la grande storia d’amore tra Dio e l’umanità, che ha al centro Gesù,

“la sua storia porta a compimento l’amore di Dio per l’uomo e al tempo stesso la storia d’amore dell’uomo per Dio”.

Come Don Bosco, tutti sono invitati ad apprendere a “raccontare storie edificanti”, le “storie meravigliose” di Dio.

Il nuovo “Manuale del direttore salesiano” nel CG28 in edizione limitata

Il nuovo “Manuale del direttore salesiano” sarà presentato e distribuito durante il Capitolo Generale 28° (CG28), in edizione limitata, e messo a disposizione dei membri del Capitolo in varie lingue, per poi essere disponibile a tutta la Congregazione a fine Capitolo.

Si riporta di seguito l’articolo pubblicato in data odierna dall’Agenzia Info SalesianaAns

La tanto attesa versione rivista del “Manuale del direttore salesiano” sarà presentata e distribuita durante il Capitolo Generale 28° (CG28), in edizione limitata. Sarà messa a disposizione dei membri del Capitolo in varie lingue, e dopo il Capitolo a tutta la Congregazione. Ciò consentirà l’inserimento di possibili aggiunte o modifiche che il CG28 potrebbe promulgare riguardo alla figura del direttore della comunità salesiana, in particolare in riferimento alla missione condivisa con i laici.

Dato che il manuale è pensato non solo per il direttore, ma anche per la comunità, è nato con un nuovo titolo: Animazione e governo della comunità: il servizio del direttore salesiano. Il direttore e i suoi confratelli sono tutti coinvolti nell’animazione e nel governo della comunità. Ecco perché il Rettor Maggiore desidera che ogni salesiano riceva una copia del Manuale.

La parola “comunità” nel titolo è polivalente: si riferisce alla comunità religiosa, ma anche alla comunità educativa e pastorale. Ciò si riflette nella struttura del Manuale: la prima parte si sofferma sulla identità consacrata salesiana, la seconda parte è dedicata alla comunità religiosa e la terza alla condivisione della missione con i tanti laici e membri della Famiglia Salesiana attivamente presenti nelle Ispettorie.

La missione condivisa non comporta affatto un perdersi o svanire delle identità: al contrario, la prima parte, sull’identità salesiana consacrata, si collega molto bene con la terza, sulla comunità educativo-pastorale. La seconda parte è forse quella in qualche modo più vicina alla versione del Manuale del 1986. Nello spirito del Vaticano II, e seguendo l’invito di Per vino nuovo otri nuovi, c’è una forte consapevolezza che l’autorità oggi deve tener conto della dinamica della fraternità. Il discernimento comunitario, molto ben esemplificato nel film “Uomini di Dio” (2010), che tratta di Christian de Chergé e dei monaci di Tibhirine, è una dinamica del vivere insieme che il direttore e la comunità salesiana devono prendere a cuore.

La revisione del Manuale del direttore, che ora può forse essere meglio definito come “Manuale della comunità”, è stata chiesta dal precedente Capitolo Generale, CG27. Il testo precedente era dal 1986. Il nuovo testo ha cercato di integrare gli apporti di diversi Capitoli Generali, del magistero di almeno tre Papi e di diversi Rettori Maggiori, di molti importanti documenti della Chiesa e della Congregazione, e ha dovuto tenere conto della rivoluzione digitale.

Il processo di revisione ha comportato un questionario per direttori, Ispettori e loro Consigli (con molte risposte elaborate insieme dal gruppo di tutti i direttori di una ispettoria), due seminari internazionali, la stesura di una prima bozza da parte di un gruppo redazionale più ristretto, e diverse fasi di lavoro e redazione di successive bozze, con il coinvolgimento diretto dei membri del Consiglio Generale, fino a giungere al testo definitivo approvato dal Rettor Maggiore e dal Consiglio il 21 aprile 2019.

Conferenza Stampa di presentazione del 28° Capitolo Generale (CG28)

Nella giornata di oggi, 23 gennaio, si è tenuta la Conferenza Stampa di presentazione del 28° Capitolo Generale della Congregazione Salesiana (CG28) presso la Sede Centrale Salesiana a Roma, alla presenza del Rettor Maggiore, don Ángel Fernández Artime, del card. Cristóbal López Romero sdb arcivescovo di Rabat, di don Stefano Vanoli, regolatore dei lavori del 28° Capitolo Generale,  e di don Giuseppe Costa sdb, giornalista e già Direttore della Libreria Editrice Vaticana.

Si riporta di seguito l’articolo pubblicato in data odierna dall’Agenzia d’Informazione Salesiana ANS.

(ANS – Roma) – Vivere il carisma salesiano con concretezza e realismo, per ottenere sempre il massimo possibile in favore di tutti i giovani del mondo – cristiani, musulmani, induisti, agnostici… – e specialmente di quelli più poveri e privi di risorse. È questo l’impegno che contraddistingue i salesiani da sempre e che vuole essere mantenuto anche in futuro. Lo hanno ribadito oggi, 23 gennaio, il Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, e il card. Cristóbal López Romero, SDB, arcivescovo di Rabat, nella conferenza stampa di presentazione del 28° Capitolo Generale della Congregazione Salesiana (CG28).

L’incontro con giornalisti e media, svoltosi presso la Sede Centrale Salesiana a Roma, nell’opera del “Sacro Cuore”, è stato aperto da don Giuseppe Costa, SDB, giornalista e già Direttore della Libreria Editrice Vaticana, il quale in apertura ha presentato i relatori – oltre al Rettor Maggiore e al card. López, anche don Stefano Vanoli, Regolatore del CG28 – e introdotto un breve video con dei dati statistici sulla presenza salesiana nel mondo.

Successivamente ha preso la parola Don Á.F. Artime, che ha spiegato la natura del Capitolo Generale – “una grande assemblea democratica, che raccoglie innumerevoli lingue, culture ed esperienze” – e ne ha sintetizzato i fini: individuare le priorità della Congregazione per il lavoro dei prossimi 6 anni. Con due cardini specifici propri per questo CG28: la sintonizzazione con i giovani in un mondo che cambia a ritmi vertiginosi; e la consapevolezza di lavorare insieme con i laici in questa missione.

Il card. López, da parte sua, ha arricchito il dialogo, forte della sua variegata esperienza: nell’Europa secolarizzata, nella fede popolare dell’America Latina, nei contesti dove il Cristianesimo è netta minoranza, come il Marocco, dove serve attualmente. Proprio la realtà dei salesiani in quel Paese è divenuta il paradigma per illustrare alcune caratteristiche proprie del lavoro salesiano.

“I salesiani sono sempre stati uomini delle frontiere… Siamo stati e siamo più del Sud che del Nord, più degli estremi che dei centri, più del quartiere popolare che del centro della città”.

Citando il celebre motto di Don Bosco – tema della Strenna di quest’anno, “Buoni Cristiani e Onesti Cittadini” – il porporato ha osservato che esso si applica felicemente anche nei contesti a maggioranza musulmana:

“Sono convinto che se Don Bosco fosse oggi nei Paesi musulmani, trasformerebbe il suo famoso slogan dicendo: ‘Onesti Cittadini e Buoni Credenti’. Don Bosco avrebbe assimilato il Concilio Vaticano II e lo avrebbe messo in pratica, evitando il proselitismo (che all’epoca era normale) e impegnandosi nell’ecumenismo e nel dialogo interreligioso”.

Il tutto, ovviamente, senza rinnegare la propria identità, ma anzi valorizzando e dando spessore ad un altro motto propriamente salesiano: “Educare evangelizzando ed evangelizzare educando”.

Anche il Rettor Maggiore, nelle domande libere che sono susseguite, ha ribadito che nella Congregazione l’annuncio esplicito è e resta un punto fermo, nelle realtà in cui esso è possibile ed efficace; ma ha ricordato come la miglior forma di evangelizzazione oggi passi sempre più attraverso la testimonianza di vita che fa sorgere delle domande.

In risposta agli interrogativi dei presenti, Don Á.F. Artime ha anche spiegato perché il CG28 si svolgerà a Valdocco:

“È un ritorno a casa, alle origini, lì c’è Don Bosco. Non è la stessa cosa fare un incontro lì o altrove”;

mentre don Vanoli ha offerto alcuni dettagli sull’assise capitolare, tra cui la novità della presenza di alcuni giovani e laici che parteciperanno, in due diverse settimane, ai lavori del capitolo.

Prima di concludere sono state prese in esame alcune specifiche realtà di servizio, come le presenze in Venezuela o in Africa. In merito alla prima Don Á.F. Artime ha parlato del sostegno concreto – anche economico – che viene offerto dai salesiani non solo alle opere salesiane, ma anche direttamente alle famiglie bisognose; e ha ricordato che, com’è accaduto con l’Ebola in Africa Occidentale o in Siria durante la guerra, “i salesiani nei momenti di difficoltà restano sempre al fianco della popolazione”.

Quanto al contesto africano – dove i salesiani sono presenti in 42 Paesi – dopo aver illustrato diversi esempi di lavoro pastorale ed educativo, ha affermato:

“Noi salesiani non risolviamo i problemi dell’Africa e non possiamo eliminare le disuguaglianze. Ma sicuramente la vita di migliaia di giovani non sarebbe la stessa senza l’educazione salesiana”.

E il card. López ha aggiunto che i Figli di Don Bosco in Africa hanno anche la missione specifica di “dare speranza” a un continente dove i giovani sono, sì, tantissimi, ma spesso si sentono ingabbiati in un futuro privo di opportunità.

In conclusione, il Rettor Maggiore ha condiviso con i giornalisti:

“Quando la Chiesa, la Congregazione fanno qualcosa che non va, quando ci sono errori, sbagli e fragilità, è giusto dirlo. Ma in oltre 100 nazioni ho visto davvero anche quanto bene viene fatto dai salesiani e dalla Chiesa”.

Servizio sul TG2

https://www.facebook.com/MGSdonBoscoalSud/videos/vb.825978574092427/2544787392508026/?type=2&theater

Newsletter di Don Bosco Network dell’edizione di gennaio 2020

Si rendono disponibili di seguito i saluti e gli auguri di Don Guillermo Basañes, Consigliere per le missioni, e di Peter Annegarn, Presidente DBN, in occasione della pubblicazione dell’edizione di gennaio 2020 della Newsletter di DBN – Don Bosco Network.

Don Bosco Network è una federazione mondiale di ONG di impronta salesiana, formalmente iscritta nel 2010 in Italia, la cui visione, missione e azione sono ispirate ai valori e ai principi espressi dal Vangelo, l’Insegnamento della Chiesa cattolica sotto la guida della congregazione salesiana.

Newsletter di Gennaio 2020

Don Guillermo Basañes, Consigliere per le Missioni

Cari amici!
“Che Dio vi benedica!”, “Che il Signore benedica le vostre famiglie!” Con queste o parole simili, Don Bosco (ieri) e il suo successore (oggi), Padre Ángel Fernández Artime, esprimono i loro auguri di Natale per noi. Ma il “problema” è che molto spesso il Signore ha alcuni modi di benedirci e di benedire le nostre famiglie che se non “strani”, sono come minimo assolutamente imprevedibili.

Qualche giorno fa la famiglia di un missionario salesiano in Africa ha fatto visita al Rettor Maggiore e al nostro Consiglio Generale a Roma: Patri, Juani e Juan Carlos, dalla Spagna, le sorelle e il fratello di Padre César Fernández, che è stato uno dei pionieri della presenza salesiana nel Togo, sparato a morte lo scorso 15 febbraio in Burkina Faso. Li avevamo invitati a Roma come segno di gratitudine per dono del loro fratello consacrato e come gesto profondo di consolazione ed incoraggiamento nei loro confronti. La loro esperienza romana e salesiana è stata molto forte e li ha toccati profondamene, in modo speciale l’udienza privata con Papa Francesco. “Il Signore ha Benedetto la nostra famiglia così abbondantemente,”
non cessavano di ripetere, “…ma in una così inaspettata maniera.” Nell’aprire le porte di questo anno 2020, sicuramente supplicheremo di avere la benedizione del Signore. Benedizione su di noi, sulle nostre case, vite e lavoro. Cerchiamo di essere pronti per le sue inaspettate benedizioni. Che senza alcun dubbio sono le migliori!
In Don Bosco,

Peter Annegarn, Presidente DBN

Cari Fratelli e Sorelle in Don Bosco,
Qualche settimana fa ho avuto l’opportunità di partecipare al “Forum delle ONG di ispira-
zione cattolica” a Roma. Sette organizzazioni di Don Bosco erano presenti al Forum di cui l’argomento era “Verso una società più inclusiva”. Sono rimasto colpito durante le sessioni dei gruppi di lavoro dall’idea che siamo tutti impegnati nello stesso viaggio ONG e organizzazioni della società civile fondate sulla fede per il bene della dignità umana e per non lasciare indietro nessuno! Questo è esattamente ciò che Don Bosco ci chiede a nome dei giovani vulnerabili dei nostri paesi. E, come era solito dire, “da solo non posso farlo!”. Un altro appuntamento importante è stato l’Energy Forever Conference, organizzato dal Dipartimento delle Missioni a cui anche il DBN ha preso parte.

Vorrei citare una frase della Dichiarazione finale: “Il Sistema preventivo integrale all’approccio educativo salesiano riunisce quattro dimensioni: educativa, religiosa, culturale e professionale. L’ecologia e la cura della nostra casa comune sono parti costitutive di questo approccio con il suo obiettivo di crescita e sviluppo umani olistici “. Quest’anno è un anno molto importante, con il XXVIII Capitolo Generale della Congregazione Salesiana, a Torino. Il titolo di questo CG a me sembra molto profetico: “Che tipo di salesiani per i giovani di oggi?” Considerando l’inclusione – che è piuttosto diversa dall’integrazione – vorrei esprimere il nostro augurio per il 2020 di raggiungere una migliore unità e partenariati fraterni, con tutti i partner del DBN, i membri del DBN, gli Uffici Missioni, le FMA, gli SDB, i PDO …
In attesa di continuare il nostro viaggio insieme quest’anno.
Cordiali saluti,