S. Messa in preparazione al Natale per il mondo universitario

Martedì 12 Dicembre 2017 alle ore 19, si rinnova la tradizionale Messa in preparazione del Natale, per il mondo universitario dedicato agli studenti, ai docenti ed al personale tecnico amministrativo degli atenei torinesi.
Come ogni anno, l’incontro si celebrerà nella Cattedrale dall’Arcivescovo mons. Cesare Nosiglia insieme ai sacerdoti ed ai religiosi che si prendono cura del mondo universitario.

L’appuntamento è per il 12 dicembre 2017 ore 19 in Duomo – P.za S. Giovanni Battista

 

 

Mornese ricorda Don Pestarino: il 5 gennaio 2018 saranno trascorsi 200 anni dalla sua nascita

Si riporta la notizia relativa ai festeggiamenti per i duecento anni dalla nascita di Don Pestarino, il paese lo ricorda tramite un evento che si terrà al Collegio di Mornese. Sono previsti diversi interventi con figure di spicco del mondo clericale e storiografico, in onore di una figura che favorì lo sviluppo culturale e sociale della popolazione.

Sarà ricordata sabato pomeriggio, a quasi duecento anni dalla nascita, la figura di Don Pestarino. A partire dalle ore 17.45 Monsignor Piergiorgio Micchiardi, Vescovo di Acqui Terme, Paolo Mazzarello, Professore ordinario di Storia della Medicina presso l’Università di Pavia, Paolo Bavazzano, storico locale e redattore capo Urbs (la rivista pubblicata dall’Accademia Urbense di Ovada), e Suor Eliane Petri, docente di Spiritualità di Santa Maria Mazzarello alla Facoltà Auxilium, presenteranno questo Sacerdote, che dopo aver aiutato nella crescita spirituale Maria Domenica Mazzarello, la fece incontrare con don Bosco nel 1864 aMornese e proprio a seguito di questo incontro nacque il ramo femminile della congregazione salesiana “Le Figlie di Maria Ausiliatrice”.

L’evento si svolgerà al Collegio di Mornese. Pestarino, nato a Mornese il 5 gennaio 1817, divenne salesiano e successivamente fu nominato da Don Bosco come primo Direttore Spirituale delle Figlie di Maria Ausiliatrice e lo rimase fino a quando morì a Mornese il 15 maggio 1874. Ma questo sacerdote, da sempre ritenuto un santo, fu determinante anche per la rinascita spirituale della comunità mornesina facendo riscoprire l’amore per l’eucarestia ed il piacere della partecipazione alle funzioni religiose tanto che l’allora Vescovo Monsignor Giuseppe Maria Sciandra definì Mornese “il giardino della diocesi”. Non di minore importanza fu il ruolo da protagonista che don Pestarino, soprannominato il Previn, ebbe nella vita civile del paese, dove in qualità di consigliere comunale anziano, favorì lo sviluppo culturale e sociale della popolazione promuovendo per tutti l’istruzione, la sanità e l’assistenza. Proprio l’Accademia Urbense ha svolto un puntuale lavoro di ricostruzione della vita del religioso affidandolo poi alle pagine della guida dedicata al paese di Mornese. Tra le pagine i vari passaggi della sua vita, anche la complessa vicenda che lo contrappose alla curia di Acqui per il suo progetto del Collegio dei ragazzi.

 

Futuro anteriore – Caritas: in Italia ai giovani è negato immaginare un futuro migliore

Un futuro incompiuto quello che i giovani si trovano ad affrontare oggi in Italia: questo quanto emerge dall’Ufficio studi della Caritas italiana, commentando: “Futuro anteriore: Rapporto Caritas 2017 su povertà giovanili ed esclusione sociale”. La presentazione dei dati contenuti nel Rapporto, venerdì scorso a Roma, all’alba della celebrazione della prima Giornata Mondiale dei poveri di Domenica 19 Novembre 2017, insieme anche alle sintesi di studi nazionali analoghi realizzati dalla Caritas di Malta e da quella del Portogallo.

In Italia i giovani e i minori rappresentano il 48% dei poveri e a pesare sulla condizione giovanile è la mancanza di lavoro e l’insufficiente investimento sulle nuove generazioni da parte della politica. Il tasso di disoccupazione nella Penisola, al 37% per cento, è decisamente più alto che nel resto dell’Unione europea in cui la media si attesta al 18%. Il Rapporto sottolinea anche la scarsa mobilità sociale: chi nasce in famiglie disagiate, cioè, raramente sale il gradino della scala sociale, per lo più è destinato a rimanere in una situazione di svantaggio. Forte l’impegno della Caritas sui territori per contrastare la povertà: nel 2016 sono stati finanziati progetti per un totale di 21 milioni di euro.

Si propone la lettura, qui di seguito, del Rapporto sulla Povertà 2017 della Caritas Italiana con un commento dell’edizione del 17/11 di “Redattore sociale”:

Povertà, Italia e Europa lontane dagli Obiettivi 2020. Giovani penalizzati

Rapporto 2017 di Caritas Italiana su povertà giovanili ed esclusione sociale in
Italia, presentato a Roma. “In Italia, un giovane su dieci vive in uno stato di
povertà assoluta. Nel 2007 si trattava di appena un giovane su 50”

ROMA – Non solo l’Italia, anche l’Europa è lontana dall’obiettivo di ridurre in modo drastico la povertà entro il 2020 e a soffrirne oggi più di tutti, sia sul nostro territorio che su tutto il continente, sono maggiormente i giovani. È quanto denuncia il Rapporto 2017 su povertà giovanili ed esclusione sociale in Italia “Futuro Anteriore”, realizzato da Caritas italiana e presentato questa mattina a Roma nella sede dell’Associazione stampa estera in vista della prima Giornata mondiale dei Poveri del 19 novembre. I dati del Rapporto ci confermano che, rispetto al passato, ad essere maggiormente penalizzati dalla povertà economica e dall’esclusione sociale non sono più gli anziani o i pensionati, ma i giovani, spiega il rapporto.
“Il futuro di molti giovani in Italia non è serenamente proiettato verso l‘avvenire. Siamo di fronte ad una sorta di futuro incompiuto, venato da difficoltà e arretratezze. Un “futuro anteriore” appunto, in cui si guarda al futuro ma con lo sguardo rivolto al passato”. Don Francesco Soddu, direttore di Caritas Italiana, nell’introduzione del rapporto, non
nasconde la propria preoccupazione. “Il confronto tra i diversi paesi dell’Unione Europea penalizza fortemente l’Italia – scrive Soddu -: siamo il terzo paese dell’Unione ad aver incrementato il numero dei giovani in difficoltà, che dal 2010 al 2015 sono passati da poco più di 700 mila a quasi 1 milione. La crisi economica ci lascia un piccolo “esercito” di poveri, superiore per entità a quello della popolazione di un’intera regione italiana”.

Sono i dati Eurostat riportati nello studio che parlano di un’Europa ancora lontana dagli obiettivi di riduzione della povertà previsti dalla Strategia Europa 2020.
L’obiettivo europeo era quello di ridurre di 20 milioni il numero di persone a rischio o in situazione di povertà ed esclusione sociale, mentre per l’Italia era di 2 milioni e duecentomila poveri in meno. Gli ultimi dati (relativi al 2015), però, ci dicono che “sono poco più di 117 milioni di europei a rischio di povertà ed esclusione sociale, mentre in Italia – aggiunge lo studio -, il numero totale di persone nello stesso tipo di condizione è pari a 17 milioni 469 mila persone. Sia in Europa che in Italia l’obiettivo è ancora lontano”.

In Italia, intanto, anche nel 2016 si registra un lieve incremento dell’incidenza della povertà: in uno stato di grave povertà vivono 4 milioni 742 mila persone. Un dato che se confrontato con quello di dieci anni fa,  in termini percentuali, fa registrare un incremento del 165,2 per cento del numero dei poveri. Quattro le categorie più svantaggiate: i giovani (fino ai 34 anni); i disoccupati o i nuclei il cui capofamiglia svolge un lavoro da “operaio e assimilato”; le famiglie con figli minori e i nuclei di stranieri e misti.
Sono i giovani e i bambini, però, a pagare il prezzo alto. Secondo il rapporto, infatti, “in Italia, un giovane su dieci vive in uno stato di povertà assoluta; nel 2007 si trattava
di appena un giovane su 50. In soli dieci anni l’incidenza della povertà tra i giovani (18-34) passa dall’1,9 per cento al 10,4 per cento; diminuisce al contrario tra gli over 65”.
Allarmante la situazione dei minori: in Italia se ne contano 1 milione 292 mila che versano in uno stato di povertà assoluta. Nell’ultimo ventennio, inoltre, è aumentato il divario di ricchezza tra giovani ed anziani. “I dati ci dicono che i figli stanno peggio dei genitori; i nipoti stanno peggio dei nonni. Studi scientifici dicono che la ricchezza media delle famiglie con giovani capofamiglia è meno della metà di quella registrata venti anni fa e che in Italia i giovani riescono a guadagnare l’autonomia dalla propria famiglia di origine in età sempre più avanzata”.
Tra i dati più preoccupanti, c’è anche quello che riguarda l’alta presenza di Neet in Italia. Secondo i dati Eurostat citati dal rapporto, infatti, l’Italia è il paese dell’Unione europea con la più alta presenza di Neet: nel 2016, 3 milioni 278mila giovani risultavano fuori dal circuito formativo e lavorativo, seguono paesi come la Grecia e la Bulgaria.

In calo il dato della disoccupazione giovanile (15-24 anni): nel  2016 è al 37,8 per cento, meno di quello registrato nel 2015, ma siamo ancora lontani da quella che è la media europea, cioè il 18,7 per cento. “Dal 2007 il tasso di disoccupazione giovanile è salito di oltre 17 punti percentuali. E’ uno degli aumenti più alti d’Europa. In un quadro così complesso, però, non manca qualche dato positivo, come quello che riguarda l’abbandono scolastico. Secondo il rapporto, infatti, a partire dal 2000, la quota di abbandono scolastico è andata decrescendo dal 21,5 per cento delle persone di 18-24 anni nell’anno 2000 al 14,7 per cento del 2015. Un dato che ha permesso all’Italia di raggiungere cinque anni prima della scadenza l’obiettivo nazionale fissato nella Strategia Europa 2020.

Povertà, Caritas: ecco i “sinkies”, coppie senza figli né futuro

Roma – Sono i “sinkies” i nuovi giovani poveri che Caritas Europa ha identificato da un’indagine sulla povertà giovanile condotta in 17 Paesi. Si tratta delle ‘giovani coppie senza figli che, pur lavorando in due, hanno un salario che sommato non corrisponde all’equivalente di un reddito decente’ e questo impedisce di mettere al mondo dei figli. La sigla arriva da “Single Income, No Kids“.
L’indagine è stata presentata a Goteborg, proprio alla vigilia del Summit sociale che si svolge oggi, in una conferenza stampa organizzata Caritas Europa, Caritas Svezia, Eurodiaconia e la Chiesa luterana svedese. “Sarà la prima generazione dopo decenni che rischia di stare peggio dei genitori, con conseguenze profonde per la coesione sociale, i modelli e i sistemi di protezione sociale”, ha dichiarato Jorge Nuno Mayer, segretario generale di Caritas Europa, indicando il rischio di un “naufragio sociale se non si prendono provvedimenti adesso“.
Secondo l’indagine “le società europee hanno rinunciato ai propri impegni per la coesione sociale e trascurano le giovani generazioni“, spesso “discriminate” e penalizzate dagli esiti della crisi quanto a “contratti e condizioni di lavoro, salari, accesso alle protezioni sociali”. I più fragili tra i fragili sono “i single con figli”, soprattutto se donne. Dalle Chiese anche la raccomandazione all’Ue di definire una “strategia” adeguatamente finanziata e ai Paesi di lavorare sui filoni dell’accesso alla casa, il salario minimo, sostegni alle famiglie.(AGENSIR/DIRE)

Povertà, assistenti sociali: “Bene la proposta di rafforzare il servizio professionale”
Gianmario Gazzi, presidente del Consiglio nazionale degli assistenti sociali, apprezza l’emendamento alla Legge di Bilancio proposto da alcuni parlamentari che prevede assunzioni di assistenti sociali in deroga. “Iniziativa che va nella direzione giusta. Va sostenuta da tutte le forze politiche”

ROMA – “Per battere concretamente la povertà il Parlamento ha fatto un importante passo in avanti presentando, prima firmataria Annamaria Parente – capogruppo Pd in Commissione Lavoro e Politiche Sociali e già relatrice del provvedimento sul reddito di inclusione – assieme ai deputati Angioni, D’Adda, Ichino, Mattesini, Maturani e Spilabotte, un emendamento alla Legge di bilancio 2018 che prevede che ‘al fine di garantire sistematicamente l’infrastruttura sociale della legge e i servizi possono essere effettuate assunzioni di assistenti sociali in deroga ai divieti e alle limitazioni di nuove assunzioni previste dalla legislazione vigente, anche nel caso in cui l’amministrazione interessata sia in situazione di soprannumerarietà ovvero in condizioni strutturalmente deficitarie o in stato di dissesto’ ”.

Così Gianmario Gazzi, presidente del Consiglio nazionale degli assistenti sociali, che sottolinea come si tratti di una iniziativa “che va nella direzione giusta perché in grado di rafforzare concretamente le strutture territoriali del servizio sociale professionale, attualmente al collasso in molte parti del Paese, e che, invece, sono chiamate a realizzare e gestire i percorsi personalizzati di inclusione che devono affiancare ogni intervento economico per combattere la povertà. Nessun intervento potrà essere efficace senza una vera rete di servizi e opportunità nel contrasto a questo fenomeno e senza questo specifico intervento il REI rischia di essere, in pratica, un mero intervento economico fine a se stesso: un bonus”.
Credo che questo emendamento – dice ancora Gazzi – debba essere sostenuto da tutte le forze politiche, sia di maggioranza che di opposizione, nel corso dell’intero iter parlamentare della Legge di bilancio ed anzi auspico che sia lo stesso Governo a farlo proprio. Ciò tenuto anche conto che questa misura specifica è richiesta a gran voce da tutti gli attori, primo tra tutti l’Alleanza contro la povertà, che sono impegnati concretamente a sconfiggere questa terribile situazione in cui versano milioni di cittadini di questo Paese. Così formulato, inoltre, eviterebbe il ripetersi di situazioni di Enti locali che ricercano professionisti assistenti sociali a titolo gratuito perché l’attuale normativa impedisce loro di assumerli nonostante la disponibilità di fondi specifici. Va ricordato che spesso i Comuni in questione sono quelli dove le tensioni sociali e la povertà sono maggiori.
Mi confortano, in questo senso – conclude il presidente degli assistenti sociali italiani – le parole della senatrice Parente, là dove sottolinea che ‘ogni sforzo dovrà essere fatto per rafforzare le politiche sociali e in particolare le misure già in campo, che hanno bisogno di una spinta ulteriore per arrivare alla piena e reale attuazione’. Il rinforzo del
servizio sociale professionale sul territorio è un passo ineludibile per raggiungere questi obiettivi”.

Giornata dei poveri, a Roma il pranzo offerto dal Papa
Domenica 19 novembre si celebrerà la prima Giornata mondiale dei poveri. Un’iniziativa istituita da Papa Francesco a conclusione del Giubileo della misericordia, affinchè tutta la comunità cristiana fosse chiamata a tendere la propria mano…
17 novembre 2017 – 09:31

Roma – Domenica 19 novembre si celebrerà la prima Giornata mondiale dei poveri. Un’iniziativa istituita da Papa Francesco a conclusione del Giubileo della misericordia, affinchè tutta la comunità cristiana fosse chiamata a tendere la propria mano ai poveri, ai deboli, agli uomini e alle donne cui viene calpestata la dignità. La Chiesa di Roma, per celebrare la Giornata, ha promosso una serie di attività iniziate lo scorso 11 novembre con la presentazione del rapporto “La povertà a Roma: un punto di vista” e del sussidio pastorale “Non lasciamoli soli. La pedagogia della carità come scelta educativa”, entrambi realizzati dalla Caritas diocesana di Roma. Gli appuntamenti vedono sabato 18 novembre, alle ore 20, la Veglia di preghiera per il mondo del volontariato nella Basilica di San Lorenzo fuori le Mura. La veglia è promossa dal Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione e verrà animata da parrocchie, associazioni e movimenti ecclesiali della Diocesi di Roma. Domenica 19 novembre, alle ore 10, ci sarà la celebrazione eucaristica presieduta dal Santo Padre nella Basilica di San Pietro, a cui seguirà l’Angelus.
Alla messa parteciperanno più di 4.000 tra bisognosi, persone meno abbienti e poveri accompagnati dal personale delle associazioni di volontariato provenienti non solo da Roma e dal Lazio, ma anche da diverse Diocesi del mondo. Al termine 1.500 di loro saranno ospitati in Aula Paolo VI, per prendere parte ad un pranzo festivo insieme a Papa Francesco. In piazza San Pietro ci saranno anche 250 tra ospiti e volontari dei centri di accoglienza della Caritas di Roma: senza dimora, rifugiati, malati di Aids.

Oltre 100 saranno quelli che si fermeranno a pranzo con il Santo Padre. Numerosi saranno inoltre i poveri accompagnati da diverse parrocchie. La Caritas di Roma, oltre alle consuete aperture delle mense di Ostia e Colle Oppio, ospiterà nelle mensa della Cittadella della Carità -Santa Giacinta e nella mensa San Giovanni Paolo II di via Marsala oltre 300 ospiti provenienti da altre diocesi che parteciperanno alla Celebrazione Eucaristica con il Santo Padre. Il pranzo sarà gentilmente offerto dalla cooperativa sociale di ristorazione Danny Kaye che proporrà
menu diversi per venire incontro alle varie culture (lasagna alla bolognese, mezze maniche alla “monsignore”, risotto alla pescatora, spezzatino carciofi e patate, filetto di persico alla palermitana, pollo al curry). In molte parrocchie della Capitale, dopo le celebrazioni eucaristiche, si svolgeranno iniziative di solidarietà che vedranno protagonisti i poveri. (DIRE)

 

 

Un cammino sinodale speciale per Don Rossano Sala

Al termine della III Riunione del XVI Consiglio Ordinario del Sinodo, tenutasi nel pomeriggio di Venerdì 17 Novembre 2017, il Santo Padre ha annunciato le nomine per il Sinodo 2018.

Don Rossano Sala, salesiano e docente straordinario di Pastorale Giovanile presso la Università Pontificia Salesiana e Direttore della​ Rivista Note di Pastorale Giovanile (Italia)​, sarà impegnato nel cammino sinodale nell’incarico di Segretario Speciale​.

Ecco la notizia pubblicata da ACI Stampa:

Sinodo sui giovani: il Papa nomina il Relatore Generale e i Segretari Speciali

Come di consueto, Papa Francesco ha partecipato alle riunioni del Consiglio. Annunciando la nomina, la Segreteria Generale dei Sinodo dei Vescovi ha spiegato “che la nomina di due Segretari Speciali si conforma con l’articolo 14 §3 dell’Ordo Synodi Episcoporum (cf. canone 348 § 2 del C.I.C.). Tale funzione può essere affidata ad ecclesiastici non vescovi, come già avvenuto nel passato in diverse Assemblee sinodali”.

Il Cardinale Sérgio Rocha è stato creato cardinale da Papa Francesco nel suo terzo concistoro, che si è tenuto il 19 novembre 2016.

Padre Giacomo Costa, gesuita, è direttore dal 2010 della rivista “Aggiornamenti Sociali”, ed è considerato tra le persone consultate nella stesura dell’enciclica Laudato Si. Don Rossano Sala, salesiano, insegna Teologia Pastorale presso la Pontificia Università Salesiana di Roma. I salesiani, molto attivi nel campo della pastorale giovanile, hanno avviato una serie di iniziative in preparazione del Sinodo dei giovani.

 

 

“Facciamo presto” a creare lavoro in chiave generativa e solidale

“FACCIAMO PRESTO”
venerdì 24 novembre 2017
Fossano, Palestra presso CNOSFAP (via Verdi 22)

L’evento nasce in questo fine 2017 dall’esigenza di stabilire un confronto tra tutte quelle realtà che si sono impegnate per cogliere i bisogni sociali e culturali emergenti e giocare un ruolo attivo nella costruzione di una società più coesa e resiliente.

L’Officina del Possibile, le Manuattenzioni, il Pensolato e il Museo Social Club: quattro progetti che hanno generato e rinnovato molti valori e che hanno visto il coinvolgimento di volontari e imprese profit e non profit, organizzazioni pubbliche e private, detenuti a fine pena, insegnanti, agricoltori e molti altri ancora.

“FACCIAMO PRESTO” è un invito per tutti coloro che sono attivi nel contrasto alla crisi attraverso azioni solidali, che hanno il senso di condividere, discutere e consolidare apprendimenti e prospettive, nella direzione di cercare ulteriori sinergie affinché il “lavoro creato” sia l’ingrediente fondamentale di percorsi sostenibili e solidali che portano fuori da condizioni di marginalità, vulnerabilità o inattività.

Di seguito, il programma di attività della giornata del 24 novembre 2017, durante la quale vi saranno sia momenti di dialogo ispirati al confronto e all’ascolto di tutti i punti di vista, che una
conferenza con contributi di esperti ed infine un rinfresco preparato con i prodotti delle Cooperative.
Farà da cornice la palestra di Via Verdi, uno spazio rinnovato e colorato attraverso le Manuattenzioni.

 

Si pubblica qui di seguito l’articolo di “Targato CN” relativo a due incontri sul tema lavoro, bene comune e scenari futuri: due appuntamenti il 24 novembre alle 14.30 e alle 17 a Fossano per confrontarsi su nuovo welfare, fine pena, beni comuni e agricoltura sociale partendo da 4 esperienze realizzate.

Le realtà protagoniste di 4 nuove esperienze di welfare generativo: “L’Officina del Possibile”, “Manuattenzioni”, “La Coop Agricola sociale Pensolato” e “Il Museo Diocesano Social Club” hanno programmato due incontri, venerdì 24 novembre con inizio alle ore 14.30 e alle 17, al CNOS-FAP in via Verdi 22 a Fossano. Il primo è un “confronto aperto a più voci” tra chi collabora a progetti lavorativi, formativi, sociali e culturali che mettono al centro le persone fragili. Il secondo è una conferenza con esperti e rappresentanti di organizzazioni impegnate in politiche locali e nazionali.

L’appuntamento delle 14.30 parte con un confronto con il metodo open space technology sulla domanda: “Come possiamo creare più lavoro generando molteplici valori?”.

Dalle 17.00 le riflessioni saranno al centro di una conferenza che muoverà dal tema della creazione di lavoro in chiave generativa. Saranno tre le macro-aree sulle quali si alterneranno i relatori.

La prima nell’ambito del “fine pena e beni comuni” vedrà le riflessioni di Laura Bottero (direttrice U.E.P.E. Cuneo), Giuseppina Piscioneri (direttrice della Casa di reclusione di Fossano), Bruno Mellano (garante regionale dei detenuti e delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà) e Domenico Arena (dirigente U.E.P.E. Torino, competente per le regioni Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta).

La seconda tratterà di “agricoltura sociale” con le riflessioni di Andrea Olivero (vice ministro alle politiche agricole alimentari e forestali), Mino Taricco (gruppo Pd Camera e Vicepresidente della Commissione bicamerale per la semplificazione), Delia Revelli (presidente Federazione regionale e provinciale Coldiretti Cuneo), Piero Delbosco (vescovo della Diocesi di Cuneo e Fossano) e Cristina Ballario (assessore alle politiche del lavoro e dell’agricoltura a Fossano).

A chiudere la conferenza è il “welfare e territorio” con interventi di Chiara Gribaudo (vicepresidente gruppo Pd Camera, responsabile lavoro), Gianpiero Piola (presidente del Consorzio Monviso Solidale), Antonella Ricci (responsabile del settore politiche sociali, Compagnia di San Paolo), Andrea Silvestri (direttore generale Fondazione Crc) e Gianfranco Mondino (Presidente Fondazione Crf).

La presentazione dei 4 progetti avviati quest’anno a Fossano e dei risultati conseguiti vuole stimolare ulteriori sinergie, ampliando la collaborazione tra imprese, enti no profit ed istituzioni pubbliche.

“L’Officina del Possibile” (Fondazione NoiAltri con le realtà sociali del fossanese): un emporio sociale aperto a tutti in cui le cose, ma anche le persone, trovano nuove possibilità. Sono state create 30 opportunità lavorative che hanno coinvolto 16 persone e supportato oltre 200 famiglie.
“Manuattenzioni” (CNOS-FAP in rete con altri): detenuti a fine pena, in un passaggio delicato dal carcere al reinserimento in società, si occupano di beni comuni. Hanno frequentato un corso di “manutenzione e bioedilizia”, hanno restituito alla città una palestra più bella ed anche efficiente dal punto di vista energetico ed hanno intrapreso percorsi lavorativi all’esterno.
“La Cascina Pensolato” (Caritas Fossano con Orti del Casalito e altre realtà sociali): 10 detenuti a fine pena ed ex detenuti hanno realizzato 5 serre, prodotto e venduto 600 quintali di ortaggi freschi. Prossimo obiettivo è l’inserimento lavorativo anche di persone con disabilità.
“Il museo diocesano social club” (Diocesi di Fossano con Culturadalbasso e altre organizzazioni): le opere di arte sacra sono diventate spazio di ascolto e dialogo tra persone fragili e la comunità. I protagonisti hanno dimostrato di saper ricominciare e guardare oltre.

Il pomeriggio si concluderà con il rinfresco, a base dei prodotti agricoli coltivati nella cascina Pensolato, in programma alle 19.00.

I progetti e gli eventi sono realizzati grazie al contributo delle Fondazioni bancarie tra cui la Compagnia di San Paolo, la Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo e la Fondazione Cassa di Risparmio di Fossano e all’impegno di un gran numero di persone, istituzioni e organizzazioni attive nel contrasto alla povertà e nella costruzione di un nuovo welfare.

 

C’era una volta l’oratorio: un’indagine Ipsos condotta da Nando Pagnoncelli

Nando Pagnoncelli è l’autore di “Un Pomeriggio all’Oratorio – La prima indagine nazionale sui centri giovanili“, ricercatore sondaggista e presidente Ipsos Italia, l’azienda di ricerche di mercato che da più di 40 anni dà voce al pensiero di milioni di persone.

«Dai 6 ai 12 anni all’oratorio ho giocato, pregato, frequentato il catechismo e il cinema e ho iniziato a maturare molte delle passioni che mi hanno accompagnato da adulto. Intorno ai tredici-quattordici anni il curato ci faceva lezioni di buona politica, ci insegnava a osservare il quartiere, a farci carico dei problemi degli altri e ci educava alla partecipazione. Anche la scelta di optare per il servizio civile con gli anziani è maturata all’oratorio…»

I suoi ricordi giovanili sono associati a locali parrocchie che si animavano delle voci di centinaia di ragazzi per interminabili partite di calcetto, a povere pareti che si coloravano con cartelloni e poster e a spazi all’aperto – sempre troppo esigui quelli in centro città – che si riempivano delle grida e del tifo (sano, sanissimo) alle partite di calcio o pallavolo (non era così raro che i futuri campioni provenissero, come accadeva anche per la musica e il canto, dalle fila dei ragazzi dell’oratorio).

Il Servizio Nazionale per la Pastorale Giovanile della Conferenza episcopale italiana si è affidato a chi di mestiere dà voce ai fatti: tra il settembre 2013 e il marzo 2014 è stato fatto un Censimento degli oratori della regione Lombardia e un’indagine sulle opinioni in merito agli oratori dell’utenza lombarda attuale e potenziale e dall’ottobre 2015 all’aprile 2016 un questionario somministrato agli incaricati diocesani (221).
L’obiettivo era quello di verificare il numero di oratori presenti in ogni diocesi, alcune informazioni di tipo strutturale (giorni di apertura, attività svolte, presenza di coordinamento diocesano). 110 sono state le risposte (73% delle diocesi al nord, 37% al centro e 44% al sud) .

«Emerge una fotografia piena di luci, ma anche di ombre tuttavia le luci prevalgono, perché la realtà degli oratori italiani è positiva e risponde, con le sue attività diversificate, a quel vuoto di proposte rivolte alle giovani generazioni».

 

Accudire il Tempo libero e il tempo di crescita

Sono partite le attività previste dal Progetto“Tempo Libero, Tempo di Crescita”, realizzato a Pinerolo grazie al sostegno della Compagnia di San Paolo nell’ambito dell’iniziativa KIT – MONTIAMO INSIEME IL TUO FUTURO. Il Progetto è realizzato dalla Parrocchia Spirito Santo di Pinerolo, soggetto capofila, con la partecipazione della Città di Pinerolo, Consorzio Interculturale Servizi Sociali – C.I.S.S., Istituto Comprensivo “Pinerolo III”, Biblioteca Interculturale ADLIS dell’Istituto Comprensivo e Il Sicomoro – Centro per la Famiglia. L’obiettivo dell’iniziativa “Tempo Libero, Tempo di Crescita” è prevenire la dispersione scolastica, promuovere la motivazione allo studio e alla partecipazione, contrastare le forme di disagio e, in generale, sviluppare sul territorio una cultura di attenzione alle istanze e alle problematiche dei giovani.

Il progetto prevede la sua realizzazione tra novembre 2017 e maggio 2018 negli ambienti della Parrocchia, sita in Via al Colletto 16, Pinerolo, con una serie di attività extrascolastiche, ludiche e ricreative con finalità educative, tutte a titolo gratuito, rivolte a target di età differenziati, integrate da interventi di supporto educativo e psicologico orientati alla prevenzione del disagio.

In particolare, si svolgeranno attività di accompagnamento allo studio per ragazzi/e delle scuole elementari e medie, attività ricreative, sportive e feste d’animazione, attività di promozione e conoscenza del territorio e della cittadinanza globale.

Un ampio ventaglio  di iniziative tese alla promozione del contrasto alla dispersione scolastica, attraverso offerte educative in orario extrascolastico rivolte a bambini e adolescenti da 6 a 14 anni e attraverso interventi volti a promuovere una maggiore responsabilità ed efficacia dei genitori e delle famiglie nella relazione educativa con bambini e ragazzi.

 

“Porte Aperte” al Salone dell’Orientamento per gli studi superiori

Su pubblica la notizia apparsa sulla Gazzetta di Alba, martedì 14 novembre, relativa all’apertura del Salone dell’Orientamento promosso dagli istituti scolastici cittadini, in collaborazione con il Comune di Bra e la cooperativa Orso all’interno del progetto “Bra Orienta”. Il progetto comprende numerosi incontri collocati nei mesi di novembre e dicembre, e vuole essere un aiuto per gli studenti che il prossimo anno si iscriveranno a un indirizzo d’istruzione superiore.

Sabato 18 Novembre
Ore 11 
Appuntamento al Movimento in piazza Caduti di Nassirja con il Salone dell’Orientamento: una giornata in cui si potranno valutare nell’insieme tutte le opportunità formative che il territorio offre, a cui saranno presenti tutti gli istituti superiori e i centri di formazione professionale.

Martedì 28 Novembre 
Ore 8:30
Appuntamento con il Centro di formazione professionale dei Salesiani che presenterà i suoi corsi di qualifica
della durata di tre anni (operatore meccanico-costruzioni su Mu, operatore alla riparazione dei veicoli a
motore, operatore del benessere-acconciatura, operatore agroalimentare, operatore di impianti
termoidraulici).

Mercoledì 29 Novembre
Ore 8:30 
Appuntamento con l’Istituto Velso Mucci che spiegherà le sue proposte nei settori dei servizi
(enogastronomia, servizi di sala e vendita, accoglienza turistica), servizi commerciali e tecnologici (grafica e
comunicazione).

Giovedì 30 Novembre 
Ore 8:30
Appuntamento con il Liceo Giolitti-Gandino approfondirà i suoi indirizzi (classico, linguistico, scientifico,
scientifico opzione scienze applicate, oltre al nuovo indirizzo delle scienze umane).

Venerdì 1 Dicembre 
Ore 8:30 
Appuntamento con l’Istituto d’Istruzione Superiore Ernesto Guala che illustrerà i corsi dell’istituto tecnico settore economico, dell’istituto tecnico settore tecnologico e le attività dell’istituto professionale (industria e artigianato).

Il ciclo d’incontri “Porte Aperte” terminerà domenica 17 dicembre 2017 e sabato 13 gennaio 2018, in queste occasioni gli studenti avranno la possibilità di visitare i vari istituti, accompagnati dai loro familiari.

 

Anziani e ammalati, pregate per le missioni!

 “Non lasciamoci rubare l’entusiasmo missionario!”, “non lasciamoci rubare la gioia dell’evangelizzazione!”: cita Papa Francesco, don Guillermo Basañes, Consigliere per le Missioni, nella sua Lettera ai Salesiani anziani e ammalati, per incoraggiarli a vivere lo zelo missionario anche nelle difficoltà proprie della loro condizione. Il Consigliere ha inviato il suo messaggio in occasione della ricorrenza della Prima Spedizione Missionaria Salesiana, inviata l’11 novembre 1875.

Don Basañes ricorda le tentazioni che devono fronteggiare molti Salesiani “che si trovano in prima linea”: tentazioni di scoraggiamento, di divisioni e d’individualismo, di fedeltà alla missione. Per questo invita tutti a supplicare il Cuore di Gesù, e a collaborare alle missioni attraverso “le abbondanti e sempre crescenti preghiere”, che da sempre alimentano le missioni.

Il Consigliere ringrazia, infatti, per questo continuo apostolato della preghiera, di cui due frutti evidenti sono stati nell’anno che si conclude la 148ª Spedizione Missionaria Salesiana e la liberazione di don Tom Uzhunnalil. Mentre la beatificazione del salesiano slovacco don Titus Zeman viene presa a modello per capire “quanti frutti vocazionali e missionari” possono derivare dalla sofferenza, unita alla perseverante preghiera.

Don Basañes termina affidando ai suoi confratelli anziani e malati alcune intenzioni particolari: “i rifugiati, specialmente per quelli Sud-Sudanesi che si trovano nel nord dell’Uganda”; e “le nostre presenze salesiane tra i popoli indigeni della foresta Amazzonica”.

Lettera ai Confratelli anziani dal Consigliere per le Missioni

Roma, 11 novembre 2017

Carissimi confratelli,
Vi saluto con affetto dalla basilica del Sacro Cuore situata presso la stazione ferroviaria di Termini, a Roma. Come sapete, è questa adesso la casa del Successore di Don Bosco. E con lui, la casa di tutti noi!

Da qui, cari confratelli, penso a voi, ricordando il nostro povero padre Don Bosco che, sfinito, tra enormi fatiche e lacrime riesce a fare la sua ultima (la 20ª!) visita a Roma, lasciandoci in eredità una Congregazione giovane, vibrante, missionaria.

Ancora una volta quest’anno rivolgo un saluto a voi, carissimi confratelli, che per l’età, per malattia o per altri motivi, vi trovate abitualmente lontani dal giornaliero contatto educativo-pastorale della nostra missione.

Come sapete, offro questo saluto facendo memoria della prima Spedizione Missionaria inviata dal nostro caro padre Don Bosco, l’11 novembre 1875. Quello stesso fuoco missionario arde ancora nella nostra cara Società di San Francesco di Sales. Non pochi giovani di tutto il mondo si sentono attirati dalla chiamata del Signore Gesù vedendo il coraggio e la generosità dei missionari di oggi.

E voi, cari confratelli, avete l’enorme responsabilità di collaborare perché non si spenga questa fiamma missionaria salesiana. “Non lasciamoci rubare l’entusiasmo missionario!”, “non lasciamoci rubare la gioia dell’evangelizzazione!”, ci ripete Papa Francesco nella Evangelii Gaudium (n. 80 e n. 83). Ogni vostra piccola o grande sofferenza, ogni vostro piccolo o grande gesto di pazienza e di tenerezza, ogni vostra lunga o breve preghiera, è un carbone acceso che non lascia che questo fuoco si spenga!

Non sono poche le tentazioni che oggi subiscono i missionari, e che subiscono anche le nostre comunità che si trovano in prima linea dell’attività missionaria salesiana in tutti e cinque i continenti. Tentazioni di scoraggiamento, d’indebolimento o perfino di perdita della fede! Tentazioni d’intolleranza, di divisioni, d’individualismo, di potere. Tentazioni che attaccano direttamente la fedeltà del missionario nei suoi tre voti di obbedienza, povertà, castità.

Eppure, il Signore continua a dire ad ogni missionario: “renditi umile, forte e robusto”.

Caro confratello, ti prego, ti supplico: fa’ tua questa preghiera:
Cuore di Gesù, rendi umili i nostri missionari!
Cuore di Gesù, rendi forti i nostri missionari!
Cuore di Gesù, rendi robusti i nostri missionari!

Certo, ho anche l’obbligo di ringraziare vivamente ognuno di voi, per le abbondanti e sempre crescenti preghiere di quest’anno che volge al termine. Un frutto lampante delle vostre preghiere è stata l’ultima Spedizione Missionaria, la 148ª. È stata inviata dal nostro caro Rettore Maggiore, don Ángel Fernández Artime, il 24 settembre scorso da Valdocco. Sono stati inviati ventun nuovi missionari, che hanno tra i 22 ed i 61 anni di età, in tutti e cinque i continenti. Coadiutori, sacerdoti e chierici, in voti temporanei o perpetui: tutti pronti, ad annunciare Gesù Cristo dappertutto.

So anche che siete stati molto vicini, attraverso le vostre preghiere e sacrifici, alla difficile prova per la quale è passato il nostro caro confratello missionario, don Tom Uzhunnalil, prigioniero per diciotto mesi nello Yemen. La sua testimonianza di preghiera, fortezza e serenità ha messo in evidenza quanto debbano pregare i missionari e quanto dobbiamo sostenerli attraverso le nostre preghiere.

Finalmente, la Beatificazione del nostro confratello slovacco, don Titus Zeman, ci ha fatto capire quanti frutti vocazionali e missionari il Signore ha saputo offrire alla Congregazione e a tutta la sua Chiesa, attraverso la sua lunga sofferenza, i tormenti che ha subito e la sua fiduciosa e perseverante preghiera. Mentre il suo attivo e coraggioso lavoro diretto a salvare le vocazioni è durato meno di un anno, è stato più tardi – attraverso una lunga passione – che il Signore l’ha guidato nel completare nella sua carne “quello che manca ai patimenti di Cristo, a favore del suo corpo che è la Chiesa” (Col 1, 24).

So dunque, cari confratelli, che l’esempio di don Tom e adesso l’intercessione del Beato Titus Zeman, li avete sentiti molto vicini a voi e alla vostra vita quotidiana.
Per concludere, vi affido, oltre alle vostre preghiere giornaliere per i missionari salesiani in tutto il mondo, queste due intenzioni particolari:
– Per i rifugiati, specialmente per quelli Sud Sudanesi che si trovano nel nord dell’Uganda; al giorno di oggi si contano più di 1.4 milioni, di cui, la maggioranza, bambini e giovani. Come salesiani già siamo presenti ma dobbiamo ancora irrobustire questa presenza;

– Per le nostre presenze salesiane tra i popoli indigeni della foresta Amazzonica; siamo in Perù, Ecuador, Brasile e Venezuela. La convocazione di un Sinodo speciale per il 2019 su questa tematica, rafforza la nostra responsabilità missionaria in quei contesti.

Vi affido alla benedizione materna e consolatrice dell’Ausiliatrice!
In don Bosco,

 

don Guillermo Basañes
Consigliere per le Missioni