Seminario “Il primo annuncio e il dialogo interreligioso” della Regione Mediterranea a Madrid

Dall’11 al 13 ottobre, nella Casa Don Bosco di Madrid si è svolto il seminarioIl primo annuncio e il dialogo interreligioso” della Regione Mediterranea. Ecco li racconto di don Elio Cesari, presidente del Centro Nazionale delle Opere Salesiane.

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Un gruppo di salesiani e laici delle undici Ispettorie della Regione Mediterranea si è riunito a nella nuova Casa don Bosco di Madrid dall’11 al 13 ottobre 2024 per riflettere e condividere alcune esperienze pastorali su “Il primo annuncio e il dialogo interreligioso”, seguendo il piano elaborato dalla Conferenza degli Ispettori della Regione al termine del CG28.

Nei giorni del seminario hanno predominato in noi due atteggiamenti.

  1. In primo luogo, volevamo ascoltare e contemplare la realtà con una prospettiva di fede. Il Concilio Vaticano II ha affermato che Dio è nascosto nei segni dei tempi e che per conoscere e interpretare i segni dei tempi abbiamo bisogno del dono dello Spirito e di assumere Gesù Cristo come criterio di discernimento.
  2. Il secondo atteggiamento è stato quello di cercare la forza teologica e pastorale della parola “dialogo”: “la Chiesa deve entrare in dialogo con il mondo in cui vive. La Chiesa diventa parola; la Chiesa diventa messaggio; la Chiesa diventa dialogo” (ES 34).

La finalità di questa nostra riflessione seminariale era di aiutare ed orientare le nostre Ispettorie nell’elaborazione dei PEPSI affinché esse siano all’altezza delle sfide che il mondo di oggi ci presenta.

Siamo partiti con il primo passo, grazie alla relazione di don Jesús Rojano, approfondendo il contesto socio-culturale odierno secolarizzato e pluralista pone alcune sfide per l’azione pastorale salesiana.

All’interno del seminario i giovani sono stati riconosciuti come produttori di cultura. Essi non sono solo ricettori di una situazione sociale, ma ne sono anche fautori e questo rappresenta una sfida per il carisma salesiano, il quale pone un forte accento sul protagonismo giovanile.

La posizione contemporanea dei giovani nei confronti della religione non assume (più) i caratteri di opposizione e di rifiuto tipici dei decenni passati, semmai i giovani appaiono piuttosto dubbiosi e scettici. Inoltre i confini tra credenti e non credenti si sono fatti più labili, soprattutto tra i giovani. Questo può rappresentare sia una preoccupazione sia un’opportunità pastorale.

L’Evangelii Nuntiandi di Paolo VI ha segnato il cammino post-conciliare della Chiesa circa la comprensione dell’evangelizzazione, Giovanni Paolo II ha rilanciato la tematica aprendo la riflessione circa la Nuova Evangelizzazione e Benedetto XVI ha colto il testimone istituendo e promuovendo il Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione. Papa Francesco sceglie di connotare l’inizio del Suo Pontificato offrendo una riflessione sul tema dell’Evangelizzazione. Essa viene presentata nei suoi riflessi ecclesiali, nei suoi risvolti sociali e nelle sue esigenze spirituali e morali.

A livello salesiano, l’ultimo Capitolo Generale ha offerto alcune riflessioni circa il tema del nostro seminario:

Di fronte alla crisi globale dell’autorità, della tradizione e della trasmissione siamo sfidati sugli stili, sui contenuti e sulle modalità di annunciare Gesù Cristo, in quanto ci sentiamo tutti chiamati ad essere “missionari dei giovani”. Convinti della necessità di arrivare al loro cuore, sentiamo l’urgenza di proporre con più convinzione il primo annuncio, perché «non c’è nulla di più solido, di più profondo, di più sicuro, di più consistente e di più saggio di tale annuncio» (Christus vivit, n. 214)

Il secondo passo è stato offerto grazie a don Gustavo Cavagnari, che ha approfondito la missione evangelizzatrice della Chiesa come il compito principale e l’identità più profonda della Chiesa stessa. L’evangelizzazione, per dirla con le parole di San Paolo VI, “è un processo ricco, complesso e dinamico” e consiste nel realizzare con parole e opere la trasmissione del Vangelo, favorire l’incontro e la conoscenza con la Persona stessa di Cristo. L’evangelizzazione è un processo composto e articolato. Essa si realizza innanzitutto attraverso la testimonianza: non può esistere una evangelizzazione che non passi attraverso la testimonianza di vita cristiana dei fedeli, tutto nasce da un incontro, da una condivisione di vita.

La testimonianza però da sola risulta insufficiente: è necessario un annuncio esplicito della persona di Gesù, affinché possa essere svelato il mistero che abita la testimonianza di vita dei cristiani. Senza l’annuncio la testimonianza rischia di rimanere indecifrabile agli occhi e al cuore degli uomini del nostro tempo. Senza la testimonianza l’annuncio risulta vuoto e sterile. In questi giorni abbiamo imparato a riconoscere la testimonianza e l’annuncio come i due polmoni di un unico respiro.

Nel Seminario abbiamo anche riflettuto su alcune concretizzazioni pastorali legate all’accompagnamento, facendo un terzo passo grazie al contributo di don Koldo Gutierrez:

  1. Il Vangelo non è per alcuni, ma per tutti. Partiamo dalla consapevolezza che il Vangelo è per tutti, senza esclusione, perché il Signore ci manda a tutti. È quanto ha detto Papa Francesco ai giovani: “Non abbiate paura di andare a portare Cristo in qualsiasi ambiente, anche nelle periferie esistenziali, anche a coloro che sembrano i più lontani, i più indifferenti. Il Signore cerca tutti, vuole che tutti sentano il calore della sua misericordia e del suo amore” (ChV 177).
  2. La proposta pastorale non è tanto ciò che facciamo quanto un’espressione di ciò che siamo. La proposta pastorale, prima di essere intesa come azione, deve essere considerata come espressione di ciò che siamo. In questo senso, la prima cosa da affermare è che la nostra pastorale richiede di riconoscere che siamo comunità cristiane che hanno qualcosa da proporre ai giovani, anche a quelli che professano altre fedi o non ne professano affatto, e questa proposta pastorale si sostanzia nel Vangelo. Questo apre un interessante campo d’azione volto alla cura e alla formazione sia dei giovani che degli stessi operatori pastorali.
  3. Proporre una pastorale che tocchi il cuore del giovane e dell’evangelizzatore. Ciò significa riconoscere l’importanza della conversione: personale, intellettuale e religiosa. A tal fine, cerchiamo vie pedagogiche per suscitare e risvegliare il desiderio di fede, per avviare e accompagnare all’esperienza di Dio. I primi passi di questo processo mirano a risvegliare il desiderio di Dio, a rendere le persone consapevoli della propria interiorità, ad aiutarle a connettersi con le domande di senso, a riconoscere di essere abitate da una Presenza.
  4. Credere con il cuore e vivere con gioia. Nel testo della conversione dell’etiope negli Atti degli Apostoli, vediamo come la fede tocchi il suo cuore e poi si metta in cammino con gioia. L’eunuco, immagine di un uomo debole, crede di cuore. Qualcosa ha toccato il suo cuore e ha raggiunto le profondità della sua vita: Gesù stesso. La gioia è il frutto della fede.
  5. Dialogo e apprendimento. Annunciare il Vangelo ai giovani significa dialogare con loro, ma anche imparare da loro. Parlare ai giovani è possibile solo se prima li ascoltiamo. Dobbiamo prendere sul serio ciò che il Sinodo dice sui giovani quando afferma che i giovani sono un luogo teologico: “Il Sinodo ha cercato di guardare ai giovani con l’atteggiamento di Gesù, per discernere nella loro vita i segni dell’azione dello Spirito. Crediamo infatti che anche oggi Dio parli alla Chiesa e al mondo attraverso i giovani, la loro creatività e il loro impegno, così come le loro sofferenze e le loro richieste di aiuto” (FD 64).
  6. Una pastorale di crescita. Crescere significa andare avanti, andare oltre. Come accompagnatori, piantiamo semi di pienezza. I semi di pienezza aprono orizzonti ampi e ci fanno guardare oltre noi stessi. Molte delle nostre proposte pastorali si collocano in questa pastorale della crescita. In particolare, dobbiamo sottolineare l’importanza degli itinerari formativi, e soprattutto dell’itinerario di educazione alla fede, sapendo che la fede non è una conquista ma un dono che dobbiamo accogliere.
  7. Una pastorale della ricerca. Questa preoccupazione per la pastorale della ricerca è urgente, soprattutto in quei contesti dove le tracce religiose hanno perso forza e vigore, o nel contesto di minoranza religiosa. Saper comunicare con i cercatori significa aprire ponti di relazione; significa intendere il dialogo non solo come comunicazione di idee ma soprattutto di doni; significa curare i semi della Parola. In questi semi la Parola è già presente, anche se in forma incipiente, e la direzione verso cui puntano è la Parola.

Presentato il nuovo sito della Fondazione DON BOSCO NEL MONDO

Dall’agenzia ANS.

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Ha avuto luogo martedì 8 ottobre, presso l’operaSan Tarcisio” a Roma, la presentazione del nuovo sito della Fondazione “DON BOSCO NEL MONDO”, organismo di solidarietà internazionale della Congregazione dei Salesiani di Don Bosco, diretta emanazione del Consiglio Generale e, in quanto tale, ente preposto a trasformare il carisma di Don Bosco in opera.

L’evento, che è stato trasmesso in diretta anche attraverso la piattaforma Zoom, ha visto la partecipazione anche dell’Economo Generale della Congregazione, sig. Jean Paul Muller, e di don Gildasio Mendes, Consigliere Generale per la Comunicazione – entrambi anche membri del Consiglio d’Amministrazione della Fondazione.

In apertura dei lavori, dopo un breve video che ha dato sostanza al motto dell’evento – “Connessioni, ConMissioni” – il Presidente della Fondazione, sig. Alberto Rodríguez Mármol, SDB, ha ricordata la missione stessa dell’istituzione e presentato l’idea alla base del nuovo sito:

“Il concetto del sito è quello che la Fondazione costituisce il ponte fra i missionari/le missioni e i donatori. Per farlo al meglio, ha sviluppato un nuovo sito che offre servizi utili a missionari e donatori, al fine di facilitare i contatti fra questi due mondi”.

I due asset chiave della nuova pagina, ha spiegato, risiedono infatti nell’innovazione tecnologica, che permette da un lato ai sostenitori di donare più facilmente e dall’altro ai missionari di inviare la documentazione relativa a missioni e progetti in maniera semplice; e lo storytelling, che consente ai donatori di conoscere da vicino le missioni e i destinatari, nonché l’impatto delle loro donazioni sulle vite delle persone.

Il sig. Rodríguez ha anche richiamato i compiti specifici della Fondazione:

  • pianificare e distribuire i fondi della solidarietà internazionale;
  • accompagnare le missioni salesiane nello sviluppo della capacità progettuale;
  • intervenire come ente co-finanziatore sia nei progetti, che in interventi di emergenza;
  • rappresentare l’istituzione salesiana presso le istituzioni esterne;
  • editare il Bollettino Salesiano italiano.

E, infine, il Presidente ha anche spiegato che il nuovo sito rientra nel piano triennale di rilancio della Fondazione DON BOSCO NEL MONDO, varato nel 2022 e articolato in sei ampie azioni, collegando idealmente questo lancio al celebre motto del Santo dei Giovani:

“Quando si tratta di qualche cosa che riguarda la grande causa del bene, Don Bosco vuol essere sempre all’avanguardia del progresso”.

La presentazione è poi proseguita con un saluto del sig. Muller e la presentazione dettagliata del nuovo sito e delle sue funzionalità da parte di Lilia Illuzzi, dell’impresa di comunicazione sociale “SuLLeali”, la quale ha spiegato come il nuovo sito sia stato sviluppato per offrire un’esperienza utente intuitiva, che consenta alle persone di trovare rapidamente i contenuti che cercano e di approfondirli via via, secondo il tempo a loro disposizione e l’interesse.

A facilitare la lettura, c’è anche un’organizzazione grafica e dinamica dei contenuti che fa da guida, mettendo in evidenza gli aspetti chiave. E per chi è attento a questioni specifiche, il motore di ricerca interno consente di trovare i contenuti per parole chiave, area geografica e tipologia di intervento.

Le “connessioni” con le “missioni” citate nel titolo della presentazione si sono concretizzate poi attraverso i collegamenti video con due missionari salesiani attivi su alcuni fronti tra i più difficili di questi tempi: don Simon Zakerian, Superiore dei Salesiani del Medio Oriente (MOR), che ha raccontato le attività e l’impegno della Famiglia Salesiana in questi tempi di guerra; e don Juan Carlos Solis, attivo a Tijuana, in un contesto di violenza ancora diffusa e di grandi rischi di emarginazione sociale per i tanti migranti che attraversano la città inseguendo il “sogno americano”.

Verso la conclusione dell’evento ha preso la parola anche la Responsabile dell’Ufficio Progetti della Fondazione, Marcella Orsini, sottolineando il valore dell’evento della presentazione del nuovo sito come occasione di incontro e testimonianza:

Incontro con i donatori, con i missionari salesiani, con le istituzioni e le organizzazioni amiche e con chi ci offre supporto per migliorare il nostro lavoro; testimonianza, perché ogni strumento a nostra disposizione concorra a dare voce e a creare legami”.

Ha poi parlato del ruolo della Fondazione e dei donatori che la sostengono come entità corresponsabili nel portare avanti la missione salesiana, quella di aver cura dei fragili e dei bisognosi, in un’ottica non meramente assistenzialista, ma orientata al cambiamento e allo sviluppo integrale. E per questo ha terminato:

“Oggi il nostro essere qui assume questo valore, quello di una dichiarazione di presenza e di gratitudine, in un tempo in cui i valori con cui agisce la Pace sono sotto attacco”.

Infine, nel salutare i presenti, ha ripreso la parola il sig. Rodríguez, che citando nuovamente Don Bosco, ha affermato:

“Coraggio, coraggio sempre; non stanchiamoci mai di fare il bene e Dio sarà con noi”.

 

Chiusura dell’Assemblea Generale Straordinaria Mondiale degli Exallievi di Don Bosco: la Confederazione abbraccia il futuro e rilancia la sua missione tra i giovani

Dall’agenzia ANS.

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Per dare forma al futuro i 200 delegati dell’Assemblea Generale Straordinaria Mondiale degli Exallievi di Don Bosco hanno voluto visitare, nella quarta giornata, quella di sabato 5 ottobre 2024, i luoghi di Don Bosco, per sognare il futuro dove Don Bosco stesso lo sognò. Si sono recati pertanto a Chieri e al Colle Don Bosco. Nell’ultima giornata dell’assemblea, infine, hanno avuto luogo le votazioni e la consegna delle conclusioni.

A Chieri i delegati hanno potuto visitare i luoghi della formazione degli studi del giovane Giovanni Bosco mentre presso il Colle Don Bosco i luoghi che hanno dato i natali al Santo dei giovani.

Domenica 6 ottobre i lavori dell’assemblea si sono conclusi attraverso le riunioni per Regione (Asia, Africa, America ed Europa con il Medio Oriente) e l’approvazione provvisoria delle risoluzioni proposte dai Coordinatori dei vari gruppi.

“L’Assemblea Generale Straordinaria Mondiale (EGWA) ha offerto un’opportunità unica agli Exallievi e agli Amici di Don Bosco di impegnarsi in un processo di sinodalità profondo e significativo. Ascoltando, riflettendo e collaborando – ha sottolineato il Presidente Mondiale della Confederazione, Bryan Magro – possiamo rafforzare il nostro impegno nella missione salesiana e servire meglio i bisogni dei giovani”.

Per gli Exallievi di tutto il mondo sono stati sottolineati alcuni passaggi centrali: è importante la sinodalità da trasformare in azione, il camminare insieme in un approccio sinodale per rafforzare la missione con i giovani attraverso l’ascolto in profondità, che è fondamento della sinodalità; ricollegarsi al patrimonio, abbracciando la missione; nutrire la persona nella sua interezza, poiché la missione degli Exallievi sono i giovani; il discernimento, pietra miliare del cammino sinodale; l’ascolto del grido dei giovani poveri; una pastorale giovanile adottiva, come risposta alle nuove forme di povertà.

“Così facendo – ha sottolineato il Presidente Magro – possiamo creare un modo più vibrante, inclusivo ed efficace per la nostra missione di Exallievi ed essere il sale della terra e la luce del mondo”.

Altre risoluzioni approvate riguardano l’opzione Valdocco, richiamata più volte da Papa Francesco per restare accanto ai giovani più bisognosi; il coinvolgimento dei giovani Exallievi nell’associazione; la comunicazione e la digitalizzazione; la condivisione delle buone prassi; l’istituzione di un segretariato per la Confederazione Mondiale e la promozione del mentoring tra gli Exallievi.

Dopo la preghiera conclusiva di don Joan Lluís Playà, Delegato Centrale del Rettor Maggiore per il Segretariato della Famiglia Salesiana, il Presidente Magro ha dichiarato ufficialmente chiusi i lavori dell’Assemblea Generale Straordinaria Mondiale, seguiti poi dalla tradizionale agape fraterna.

-Valerio Martorana

Inaugurazione e benedizione del monumento dedicato a Carlo Gastini

Dal Museo Casa Don Bosco di Valdocco.

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Il monumento a Carlo Gastini è stato svelato durante la terza giornata dell’Assemblea Generale Mondiale Straordinaria (EGWA) degli Exallievi di Don Bosco, il venerdì 4 ottobre 2024.

All’inaugurazione e benedizione dell’altorilievo erano presenti, per l’occasione, la Vicesindaca di Torino, Michela Favara, il Consigliere Regionale del Piemonte, Mario Salvatore Castello, don Stefano Martoglio, Vicario del Rettor Maggiore, che ha benedetto l’altorilievo, l’artista Mauro Baldessari, la Direttrice del Museo Casa Don Bosco, dott.ssa Ana Martín García, e il Rettore della Basilica, don Michele Viviano. La Presidenza mondiale degli Exallievi era al completo, con la guida di Bryan Magro, e la presenza del Delegato mondiale dei Salesiani per gli Exallievi, sig. Domenico Duc Nam Nguyen, e don Joan Lluis Playà, Delegato Centrale del Rettor Maggiore per il Segretariato per la Famiglia Salesiana.

«La presenza degli Exallievi è come un’eruzione di un vulcano, dove ognuno esce con le proprie capacità per essere sale della terra e luce nel mondo. In quest’opera – ha affermato lo scultore Mauro Baldessari – vi è rappresentato tutto il mondo, poiché è scolpita l’universalità della vostra missione».

«La vostra presenza in tutto il mondo è garanzia di educazione per i giovani, – ha sottolineato la vicesindaca di Torino, Michela Favara – specialmente quella più bisognosa».

Fra canti e preghiere, è intervenuto anche il rappresentante del Consiglio Regionale, Mario Salvatore Castello, il quale ha ribadito:

«la disponibilità della politica ad attenzionare tutto ciò che proviene dal mondo salesiano, garanzia di credibilità ed attendibilità».

Fonte: Agenzia Info Salesiana – 7 ottobre 2024 – Valerio Martorana
L’articolo completo è disponibile CLICCANDO QUI.

RMG – Il Settore per la Pastorale Giovanile pubblica il documento finale del Sinodo Salesiano dei Giovani

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – A Valdocco e al Colle Don Bosco, dove è passata tanta storia e fedeltà salesiana, il Sinodo Salesiano dei Giovani ha studiato una proposta per tutto il mondo salesiano. A farlo sono stati 375 persone, per lo più giovani di 94 nazionalità, ragazzi e ragazze di età media di 23 anni, provenienti da tante nazioni, con culture e lingue diverse, ma tutti con la stessa fede e lo stesso intenso impegno per l’opera iniziata da Don Bosco.

Grazie al lavoro dei “circoli minori”, o gruppi linguistici, e dell’Assemblea, si è giunti al Documento Finale, che viene messo ora a disposizione di tutti. Esso guarda alla realtà dei giovani, del mondo e della Chiesa, individuando le percezioni, le emozioni e le aspettative dei giovani. Tale testo stimola tutti gli operatori pastorali a una riflessione serena e aperta: “Cosa dobbiamo cambiare perché i giovani passino da spettatori a protagonisti nella Chiesa e nella società? Cosa pensano, sentono e vogliono i giovani?”

“Forse dovremmo approfittare di quest’ora sinodale per puntare a una pastorale più mistagogica, che educhi all’interiorità e susciti l’esperienza di Dio in ogni momento, che aiuti a scoprire la propria vocazione e dia priorità all’accompagnamento pastorale”, sottolinea don Miguel Angel García Morcuende, Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile salesiana.

Le proposte del Documento Finale approfondiscono l’esperienza della Spiritualità Giovanile Salesiana in una dimensione internazionale, trasformando queste pagine in una grande celebrazione del cammino di evangelizzazione compiuto in tutto il mondo salesiano. Esse aiutano a scoprire il cuore dei giovani per trovarvi quelle vibrazioni dello Spirito che aiutano a inventare nuovi percorsi e fonti di fede. “Non c’è nulla nelle culture giovanili che non risuoni nel nostro cuore” ribadisce don García Morcuende.

Al termine di queste giornate di grazia, i membri del Settore per la Pastorale Giovanile possono dire di essere stati presenti ad un appuntamento con la storia. “Siamo stati presenti a un momento indimenticabile – spiegano –. Al Sinodo siamo stati accompagnati dal sole estivo e dalla luce di quell’altro sole che sorge dall’alto e che ricevevamo ogni giorno nell’Eucaristia”.

Per chiunque vi abbia partecipato, è stato bello vedere che i giovani vogliono intraprendere la bella avventura di condurre a Gesù i loro compagni e amici, con i quali condividono grandi ideali, lotte e sconfitte nella ricerca dell’avvento della civiltà dell’amore, della solidarietà e della pace.

Nei dialoghi per giungere a queste conclusioni, è stato possibile vedere la diversità delle culture, delle realtà giovanili e della Chiesa, ma anche l’unità che il carisma di Don Bosco dona, permettendo di identificarsi negli stessi modi di assumere la vita e la fede. È stato motivo di grande gioia vedere la partecipazione, l’intesa e la comprensione, la capacità di lavoro e di discernimento e la condivisione di molti momenti di riflessione, di cultura, di preghiera e di proposta.

Attesa ed entusiasmo per l’apertura dell’Assemblea Generale Mondiale Straordinaria della Confederazione Mondiale degli Exallievi di Don Bosco

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Torino) – Inizia oggi, mercoledì 2 ottobre 2024, a Torino-Valdocco, l’Assemblea Generale Mondiale Straordinaria (EGWA, in inglese) della Confederazione Mondiale degli Exallievi di Don Bosco, il quinto gruppo in ordine di adesione alla Famiglia Salesiana, nonché il più numeroso a livello mondiale. Per cinque giorni, fino a domenica prossima, 6 ottobre, i rappresentanti delle diverse federazioni sparse in tutti e cinque i continenti sono chiamati a compiere un percorso di autentico rinnovamento, all’insegna del motto dell’EGWA: “Camminare insieme: cambiare per continuare”.

Grande è l’attesa che si respira in queste ore a Valdocco, in vista dell’inizio ufficiale dei lavori. Il cortile della Casa Madre salesiana per una volta di più è tornato a riempirsi di volti e accenti internazionali, espressione della mondialità del carisma salesiano e di chi – come gli exallievi – si fa suo alfiere nelle diverse situazioni sociali e di vita in cui opera.

In totale a quest’assise – “segno ultimo dell’unità dell’Associazione degli Exallievi di Don Bosco, in tutta la sua diversità (…) incontro fraterno in cui gli Exallievi e gli Amici di Don Bosco si riuniscono per riflettere sul Movimento e sull’Associazione, fedeli alla loro cultura, al Vangelo, alla Chiesa, alla società e a Don Bosco”, come recita il Regolamento dell’EGWA – partecipano oltre 200 persone: 189 sono i Delegati delle diverse Federazioni, giunti in rappresentanza di 40 Paesi; ad essi vanno poi aggiunti i membri della Presidenza Mondiale, i traduttori, le guide in diverse lingue…

Per alcuni si tratta della prima volta nella culla del carisma salesiano; altri, invece, sono veterani; per tutti in prospettiva c’è un fitto programma di immersione nella salesianità, con molte visite sui più significativi Luoghi Salesiani, e un profondo richiamo al discernimento, finalizzato ad individuare le nuove vie che gli Exallievi sono chiamati a percorrere per il futuro della confederazione e del suo servizio ai giovani di tutto il mondo.

“Sento molto emozionato a venire a Valdocco e incontrare i Figli e gli eredi di Don Bosco provenienti da tutto il mondo. Spero che quest’esperienza mi arricchisca umanamente e mi permetta di acquisire dei frutti da condividere con gli altri Exallievi di Don Bosco di Pakistan” afferma Asif Daniel Tasleem, responsabile dell’associazione in Pakistan.

“L’opportunità di partecipare a quest’Assemblea Mondiale degli Exallievi ha rinvigorito il mio spirito salesiano. Sono appassionato di Don Bosco e voglio fare molto per Don Bosco e per i Salesiani. Il mio desiderio è quello di incontrare e parlare con gli Exallievi di diverse parti del mondo e vedere come possiamo fare rete tra di noi per avere un maggiore impatto sul mondo di oggi”, aggiunge da parte sua Inacio Rodrigues, delegato degli Emirati Arabi Uniti.

Da parte sua, don Henry Dominic, salesiano Delegato per gli Exallievi dell’Ispettoria di India-Trichy, afferma ancora: “Partecipo con grande entusiasmo, con lo scopo di vedere e imparare cosa fanno gli Exallievi e come posso animare e accompagnare meglio gli Exallievi della mia Ispettoria. Per me, poi, sarà anche un pellegrinaggio salesiano e nei prossimi giorni imparerò e vedrò di più su Don Bosco”.

Il Presidente Mondiale degli ExallieviBryan Magro, dichiara infine: “Sono due anni che sogno queste giornate e mi dà una gioia immensa accogliere e incontrare gli Exallievi in questi giorni. Come Carlo Gastini, che ha portato gli Exallievi a Don Bosco, anch’io voglio avvicinare tutti i nostri Exallievi al cuore di Don Bosco e della Missione Salesiana. È mio vivo desiderio aiutare gli Exallievi a comprendere la loro missione e il loro ruolo nel mondo di oggi. Spero che Don Bosco dal Cielo sia felice di questa adunanza degli Exallievi e ci benedica tutti”.

Una vetrina mondiale per i giovani registi: il DBGYFF per un futuro più verde

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – Manca solo un mese all’atteso “Don Bosco Global Youth Film Festival” (DBGYFF), il festival cinematografico giovanile salesiano che tornerà in scena per radunare giovani registi, educatori e comunità di tutto il mondo. In programma dal 17 al 18 ottobre 2024, questo festival cinematografico si concentrerà sull’impegno dei giovani e sulla conservazione dell’ambiente, con proiezioni in centinaia di località e Paesi di tutto il mondo. Il Gran Finale si terrà il 18 ottobre al “Loreto Theater” dello Sheen Center di New York, dove saranno presentati i migliori film e saranno proclamati i vincitori mondiali della competizione.

Il DBGYFF è stato concepito per dare ai giovani la possibilità di rispondere alle sfide globali più urgenti, rendendoli protagonisti della speranza e agenti attivi della trasformazione sociale. Il tema del 2024, “Ho un Sogno – Giovani e cambiamento climatico – Rendere la Madre Terra più pulita e più verde”, sottolinea il potenziale dei giovani nell’offrire soluzioni innovative ai problemi ambientali. L’evento di quest’anno è particolarmente degno di nota per la diversità e il volume delle candidature. Dei 1.287 film arrivati al festival, da 110 Paesi e oltre 60 lingue, 120 sono stati selezionati attraverso una rigorosa valutazione da parte di 114 membri della Giuria Preliminare provenienti da 49 Paesi. Questi film sono ora all’esame di 15 autorevoli membri della Grande Giuria, che selezioneranno i vincitori nelle varie categorie.

I film selezionati offrono acute riflessioni sullo stato del pianeta, mostrando come i giovani percepiscano con chiarezza l’urgente necessità di proteggere l’ambiente. E per dare mostra di tutto questo, istituzioni educative e culturali di tutto il mondo si stanno già preparando per ospitare le proiezioni dei film selezionati, nei giorni del 17 e 18 ottobre 2024.

Il festival offre alle istituzioni un’opportunità unica di portare il dibattito ambientale globale nelle loro comunità locali, promuovendo la riflessione e l’azione su questioni urgenti. Sebbene, infatti, i film siano ovviamente il fulcro del festival, il DBGYFF funge anche da strumento educativo: ogni proiezione va oltre il semplice intrattenimento, perché suscita discussioni e confronto, incoraggia il pensiero critico tra i giovani spettatori, consente loro di condividere i propri pensieri su questioni globali, e promuove un pensiero analitico sulle sfide e sulle potenziali soluzioni legate al cambiamento climatico.

Una caratteristica distintiva del DBGYFF è la sua portata globale. Affrontando un’ampia gamma di temi legati alla sostenibilità – dall’inquinamento alla preservazione ambientale –, il festival mette in luce le diverse sfide che le varie regioni del mondo devono affrontare. Per le istituzioni ospitanti, questo significa anche l’opportunità di prendere parte ad una conversazione più ampia, che unisce le comunità locali con gli sforzi globali e sottolinea la natura collettiva delle iniziative per il clima.

Il DBGYFF celebra in particolare la creatività dei giovani registi emergenti e il loro impegno a usare l’arte come catalizzatore del cambiamento. I film selezionati rappresentano il duro lavoro e le prospettive significativi di tanti giovani registi e le istituzioni ospitanti avranno la possibilità di mettere in mostra i loro talenti e le loro impressioni. Attraverso le loro storie, questi registi trasmettono le loro paure, le loro speranze e le loro idee innovative, lanciando un appello convincente all’azione per la Casa Comune.

Per tutte le istituzioni interessate a ospitare il festival dal 17 al 18 ottobre, il processo è semplice e diretto. Dopo la registrazione – a questo link – la sede candidata riceverà tutte le risorse e il kit di strumenti per l’organizzazione del festival. In questo modo le scuole, gli istituti e i centri comunitari, anche quelli con limitate risorse, potranno facilmente organizzare e condividere i potenti messaggi di questi 120 film con il loro pubblico.

Il festival è totalmente gratuito e qualsiasi istituzione di qualsiasi parte del mondo interessata a ospitarlo può facilmente farlo.

Mentre inizia il conto alla rovescia per il 17-18 ottobre, cresce l’attesa per questa celebrazione del talento, della creatività e dell’azione dei giovani. Il DBGYFF serve a ricordare il potenziale dei giovani per realizzare e guidare un cambiamento positivo, ispirando le comunità e presentando idee innovative nella ricerca di un futuro sostenibile e di un domani migliore per tutti.

Primo incontro formativo del progetto A.U.D.E

Il 3 settembre si è svolto il primo showcase formativo del progetto A.U.D.EAtelier Urbani Digitali Educativi, promosso dalla Città di Torino in collaborazione con la Fondazione per la Scuola e AGS per il Territorio, grazie al contributo del Dipartimento per le Politiche della Famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

L’evento, dal titolo Make&Learn: Esperienze innovative ed inclusive di Maker Education e Robotica Educativa, ha segnato l’avvio ufficiale delle attività formative del programma.

La mattinata del 3 settembre è stata arricchita dagli interventi di numerosi speaker. Tra questi:

  • Giulia Guglielmini, Presidente della Fondazione per la Scuola, ha evidenziato l’impegno della Fondazione nella formazione continua per migliorare il futuro di ogni studente;
  • Claudio Sciaraffa, Dirigente della Divisione Servizi Educativi della Città di Torino;
  • Valentina Bellis, Direttrice dell’Ufficio Progettazione e Sviluppo della Pastorale Giovanile;
  • Manuele Manco, Project Manager della Pastorale Giovanile;
  • Fabio Sandrolini, rappresentante dell’Associazione ASVAPP;
  • Daniele Barca, Dirigente Scolastico dell’Istituto Comprensivo 3 di Modena;
  • Francesco Bombardi, architetto esperto nella progettazione di ambienti di apprendimento innovativi;
  • Luciano Sciascia, Program Manager della Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo;
  • Valentina Sacchetto, Coordinatrice educativa del progetto.

L’incontro ha inoltre permesso di presentare il team di educatori e facilitatori digitali del progetto.

Nel pomeriggio del 3 settembre e durante la giornata del 4 settembre, i partecipanti iscritti hanno avuto l’opportunità di visitare gli spazi dei tre Atelier e prendere parte a un workshop formativo guidato dall’architetto Francesco Bombardi e dagli operatori degli Atelier.

La presentazione ufficiale del progetto è prevista per il 27 settembre.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Cagliero 11 – “Per una missione condivisa” – Ottobre 2024

Si allega di seguito il  Cagliero 11 n°190 con l’intenzione missionaria salesiana del mese di Ottobre 2024.

Intenzione Missionaria Salesiana, alla luce dell’intenzione di preghiera del Santo Padre.

Preghiamo perché la Chiesa continui a sostenere in ogni modo uno stile di vita sinodale, nel segno della corresponsabilità, promuovendo la parteci-pazione, la comunione e la missione condivisa tra sacerdoti, religiosi e laici.

Perchè i salesiani della Colombia siano sempre aperti e accoglienti verso i confratelli di altri Paesi. 

Cari amici,

il mio cammino salesiano è iniziato quasi 25 anni fa, quando ho risposto alla chiamata al lavoro missionario. Quello che pensavo sarebbe stato un viaggio temporaneo per soddisfare un desiderio profondo è diventato presto la passione della mia vita e il modo in cui esprimo e vivo la mia fede. Ma perchè? Cos spinge il desiderio di donarsi continuamente? Cosa spinge la stragrande maggioranza dei missionari laici che prestano servizio con i Salesiani a tornare, a servire di più e a rimanere in contatto? Le risposte a queste domande non sono sempre state chiare, ma con l’intenzione papale di questo mese per la “missione condivisa”, la risposta è diventata molto più chiara.

Don Bosco ha precorso i tempi in molti modi, sia nel suo approccio all’istruzione , all’emancipazione dei giovani o alla giustizia sociale. Era un innovatore. una delle sue innovazioni durature è lo spirito di collaborazione con cui i Salesiani svolgono i loro ministeri. Come missionario laico, non sono stati solo i ministeri specifici a farmi tornare, ma questo senso di missione condivisa. ,Lo spirito salesiano è vivo in questa collaborazione, e sono sempre desideroso di condividere la sua bellezza con gli altri!

In don Bosco,

Adam Rudin
Direttore, Salesian Lay
Missioners, New Rochelle , USA

UPS Torino Crocetta: INTORNO ALLA SINDONE – Percorsi di Fede, Storia, Scienza e Pastorale

Si pubblica di seguito il Comunicato Stampa dell’Università Pontificia Salesiana – Sezione di Torino in collaborazione con il Centro Internazionale di Studi sulla Sindone (CISS), il Museo della Sindone di Torino e l’Associazione Cultores Sindonis. 

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INTORNO ALLA SINDONE

Percorsi di Fede, Storia, Scienza e Pastorale

Si tratta di incontri con cadenza mensile (un sabato mattina al mese dalle ore 9 alle 12) da novembre 2024 ad aprile 2025. Si alterneranno come relatori alcuni docenti dell’Università Pontificia Salesiana insieme a membri del Comitato scientifico del CISS. L’approccio è multidisciplinare grazie al coinvolgimento di esperti nelle scienze teologiche, storiche, fisiche, chimiche e mediche. L’introduzione al corso sarà affidata a don Cristian Besso, Preside della Sezione UPS di Torino. Interverranno come relatori don Roberto Carelli, don Paolo Merlo, don Silvano Oni, don Luca Ramello (docenti UPS); don Alberto Nigra (docente Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale); Gian Maria Zaccone, Enrico Simonato, Paolo Di Lazzaro, Nello Balossino, Paola Iacomussi, Walter Memmolo, Francesco Violi, Federico Valle (membri comitato scientifico CISS).

Si intende offrire ai partecipanti le conoscenze necessarie per selezionare, affrontare ed organizzare in maniera obiettiva e critica, in base ai metodi teologici, scientifici e storici le tematiche più rilevanti ed attuali riguardanti la Sindone. Il progetto formativo si inserisce nel contesto del prossimo Giubileo che ha come tema centrale la speranza cristiana e in linea di continuità con quando indicato dall’arcivescovo di Torino che intende nel prossimo anno giubilare accompagnare i giovani ad un incontro particolare con la Sindone:

“Non faremo un’ostensione classica – dice mons. Roberto Repole – ma sperimentiamo modi nuovi di essere custodi della Sindone. Prima di tutto partendo dai giovani, con i quali abbiamo intrapreso un percorso di catechesi sui fondamenti del cristianesimo, perché può essere bello che siano loro anzitutto a riprendere contatto con questo telo e, attraverso di lui, con la freschezza del Vangelo, soprattutto il senso profondo della passione, morte e resurrezione di Gesù”.

In quest’ottica i Salesiani di Don Bosco che ospitano questo corso, impegnati carismaticamente per il bene e l’educazione della gioventù, sono stati da sempre legati spiritualmente alla Sindone e hanno visto tra i loro membri numerosi studiosi e divulgatori nel mondo del messaggio e dell’immagine dell’uomo della Sindone.
Il Centro Internazionale di Studi sulla Sindone con sede a Torino è un istituto culturale, unico centro al mondo ad essere ufficialmente riconosciuto dall’Arcivescovo di Torino, Custode Pontificio della Sindone, a cui presta la propria attività di consulenza sul telo e per coordinare e sviluppare studi, ricerche e iniziative in Italia e all’estero.
Questa serie di incontri è pensata, non solo per gli studenti di teologia, ma anche per un pubblico più vasto: volontari culturali – in particolare i volontari della Sindone e del Museo della Sindone – docenti di religione o di altre discipline, operatori pastorali e più in generale tutti coloro che vogliono approfondire con un approccio interdisciplinare il vasto e ricco ambito degli studi sindonici.

L’iscrizione è gratuita ed obbligatoria entro il 18 ottobre 2024 inviando una mail a info@sindone.it

Per gli iscritti sarà possibile acquistare a prezzi ridotti materiali didattici di approfondimento a cura del CISS. La partecipazione alle lezioni è consigliata in presenza oppure con collegamento in diretta streaming su piattaforma Zoom per i non residenti.