Valdocco: l’Invio missionario della 153° Spedizione Missionaria Salesiana

Domenica 25 settembre, presso la basilica di Maria Ausiliatrice di Valdocco, il Rettore Maggiore Don Ángel Fernández Artime ha presieduto la Messa con l’invio missionario di 19 Salesiani di Don Bosco e 9 Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA). Di seguito la notizia pubblicata dal sito ANS.

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Domenica 25 Settembre, nella basilica di Maria Ausiliatrice, a Torino, il Rettore Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, ha presieduto la Messa con l’invio missionario di 19 Salesiani di Don Bosco e 9 Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA). Sei missionari salesiani non hanno ricevuto il loro visto in tempo. Per i Salesiani è stata la 153a spedizione missionaria, mentre per le FMA è stata la 145a spedizione missionaria.

Insieme al Rettor Maggiore e X Successore di Don Bosco, hanno concelebrato il suo Vicario, don Stefano Martoglio, il Consigliere Generale per le Missioni, don Alfred Maravilla, il Consigliere Generale per la Formazione, don Ivo Coelho, il Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile, don Miguel Angel García Morcuende, 20 Ispettori e tanti altri presbiteri.

Nell’omelia, Don Á.F. Artime ha ribadito che è grazie ai missionari se oggi il carisma salesiano è diffuso in tutto il mondo; senza di loro i salesiani sarebbero pochi e presenti solo in Italia.

“Il nostro modo di vivere insieme da tutte le parti del mondo è una parola profetica”

ha spiegato, osservando poi come la circostanza dell’invio missionario fosse l’occasione propizia per dire grazie al Signore per la chiamata missionaria di questi religiosi, una chiamata particolare all’interno della vocazione comune salesiana e in grado di trasmettere entusiasmo ai giovani nel nome del Signore, con cuore salesiano.

Il Successore di Don Bosco ha quindi ripreso il dialogo avuto la sera prima con i neo-missionari SDB e FMA:

“Oggi lo sguardo non può essere lo stesso dei tempi di Don Bosco, non andiamo ad insegnare a quelli che non sanno. Invece, andiamo a condividere la vita, offrendo quello che noi siamo e sicuramente ricevere molto di più che quello che offriamo”.

Commentando la Parola di Dio, il Rettor Maggiore ha sottolineato come il Vangelo della giornata fosse chiarissimo: c’è un uomo molto ricco, di cui non si sa il nome perché ha il cuore così duro da aver perso se stesso, e un povero di nome Lazzaro. Il problema non è la ricchezza, ma il cuore morto, incapace di vedere qualcosa oltre il proprio io e sentire compassione e misericordia.

“Non dimentichiamo che siamo nati per i ragazzi più poveri, non per fare chissà cosa, ma per incontrarli lì dove si trovano i più bisognosi in ogni parte del mondo”.

A volte non si tratta di povertà materiale ma del grande vuoto nel senso della vita e la solitudine estrema, a volte non manca niente, ma manca tutto.

“Prendetevi cura di voi, ma date il meglio di voi, date la vita tutti i giorni. Tanti ci aspettano senza conoscerci!”

ha esortato il Rettor Maggiore.

A seguito della professione di fede, si è svolto il solenne mandato e la consegna delle croci missionarie per mano del Rettor Maggiore. A nome di Madre Chiara Cazzuola, Madre Generale delle FMA, che non ha potuto presenziare, è stata suor Ruth del Pilar Mora, Consigliera Generale per le Missioni, a consegnare la croce missionaria alle missionarie.

“Carissimi fratelli e sorelle, Maria, Madre e Maestra, vi accompagni e vi protegga. A nome di Don Bosco e nella memoria della Prima Spedizione Missionaria, andate e annunciate ai giovani e ai poveri del mondo la gioia di Cristo risorto”

sono state le parole di invio di Don Ángel Fernández Artime, che hanno ricordato la Prima Spedizione Missionaria del 1875.

“Missioni Don Bosco” in Kenya ad apertura del mese missionario

In occasione del mese missionario, è in programma un secondo viaggio di Missioni Don Bosco e Fiona May, questa volta in Kenya, per una visita di pochi giorni per vedere da vicino le opere a sostegno dei ragazzi e dei bambini di strada sostenute da migliaia di benefattori. Di seguito la notizia pubblicata dall’Agenzia d’Informazione Salesiana ANS.

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Viaggio di “Missioni Don Bosco” per incontrare gli ospiti dei centri di accoglienza e di educazione dei salesiani in Kenya. Con la delegazione della Procura Missionaria salesiana di Torino ci sarà anche Fiona May, campionessa mondiale del salto in lungo. Visita di pochi giorni, intensissimi, per vedere da vicino le opere sostenute da migliaia di benefattori.

Partiranno domani, mercoledì 28 settembre, diretti alla capitale Nairobi, dove li attende il missionario don Felice Molino, responsabile dei progetti. Fiona May ha annunciato da tempo questo viaggio, rimandato più volte per le difficoltà determinate dalla pandemia. Nella sua veste di testimonial delle campagne di “Missioni Don Bosco”, in particolare di quelle legate al sostegno delle mamme africane, desidera percorrere le tappe degli interventi che i salesiani rivolgono ai ragazzi in situazione di strada.

Incontreranno due missionari italiani di lunga data, don Vincenzo Donati e il sig. Andrea Comino, protagonisti di una dedizione totale a questa parte d’Africa – da Sudan e Sudan del Sud al Kenya. La responsabile della comunicazione di “Missioni Don Bosco”, Rossana Campa, prima di partire ha anche potuto incontrare due salesiani coadiutori operanti da alcuni decenni nel Paese, Giacomo “Jim” Comino, fratello di Andrea, e Giorgio Conte, di passaggio a Valdocco anche per presentare nuovi progetti.

La delegazione di Missioni Don Bosco arriverà in un Paese che da poco ha eletto il suo nuovo Presidente, William Samoei Arap Ruto, insediatosi il 13 settembre 2022 con una manifestazione che ha riempito lo stadio della capitale. A Nairobi le strutture maggiori dei salesiani sono il “Bosco Boys” e il “Bosco Town”, destinati ai ragazzi in stato di abbandono che vengono avvicinati per strada dagli operatori e accompagnati nel centro di prima accoglienza.

A Makuyu invece l’opera dei missionari è concentrata in un dispensario medico a disposizione della gente che non può accedere alle strutture pubbliche. L’impatto più forte sarà nella baraccopoli di Dagoretti, dove don Molino va spesso a sostenere l’impegno delle suore Figlie di Maria Ausiliatrice che vivono in mezzo ai più poveri.

La celebrazione domenicale del 2 ottobre nel Santuario di Maria Ausiliatrice a Nairobi – Upper Hill costituirà il momento nel quale andranno a convergere tutte le visioni e le speranze da affidare al Signore.

Il viaggio assume così anche la valenza di apertura del mese missionario celebrato dall’intera Chiesa cattolica, e sarà un messaggio particolarmente forte di sostegno ai tantissimi salesiani con i quali Missioni Don Bosco continua a sostenere il “Progetto Africa” avviato negli Anni Settanta.

Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito: www.missionidonbosco.org  

Artemide Zatti: Lettera del Rettor Maggiore per la canonizzazione

A pochi giorni dalla canonizzazione di Artemide Zatti (9 ottobre 2022) condividiamo nuovamente un estratto della Lettera del Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime.

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«Il mosaico dei nostri santi e beati, pur essendo abbastanza ricco quanto a rappresentatività -Fondatore, Cofondatrice, Rettori Maggiori, missionari, martiri, sacerdoti, giovani – era ancora privo del tassello prezioso della figura di un coadiutore. Ora anche questo si sta realizzando».

Così don Juan Edmundo Vecchi, ottavo Successore di Don Bosco, cominciava la sua lettera in occasione della beatificazione di Artemide Zatti.

Se al “mosaico dei nostri santi” mancava una tessera, oggi questo mosaico ha una lucentezza del tutto particolare perché, tra poche settimane, ci sarà dato di vivere un grande dono del Signore: vedere uno dei figli di Don Bosco, coadiutore salesiano, emigrato italiano in Argentina e infermiere, canonizzato da Papa Francesco il prossimo 9 ottobre 2022.

Artemide Zatti sarà, dunque, il primo santo salesiano non martire ad essere canonizzato. Senza dubbio la canonizzazione del primo santo salesiano e di un salesiano coadiutore dà e darà un tocco di completezza alla serie di modelli di spiritualità salesiana, che la Chiesa dichiara ufficialmente tali.

Riporto la bellissima testimonianza personale, piena di profondità spirituale e di fede, resa da Artemide Zatti nel 1915 a Viedma, in occasione dell’inaugurazione di un monumento funerario posto sulla tomba del Padre Evasio Garrone (1861-1911), salesiano missionario benemerito e considerato da Artemide insigne benefattore.

«Se io sto bene, sono sano e in condizione di fare un po’ di bene al mio prossimo infermo, lo debbo al Padre Garrone, Dottore, che vedendo peggiorare di giorno in giorno la mia salute, essendo io affetto da tubercolosi con frequenti emottisi, mi disse decisamente che, se non volevo finire come molti altri, facessi una promessa a Maria Ausiliatrice di rimanere sempre al fianco suo, aiutandolo nella cura degli infermi, che egli, confidando in Maria, m’avrebbe guarito.

CREDETTI, perché sapevo per fama che Maria Ausiliatrice lo aiutava in modo visibile.

PROMISI, perché sempre fu mio desiderio essere d’aiuto in qualcosa al mio prossimo.

E, avendo Dio ascoltato il suo servo, GUARII. [Firmato] Artemide Zatti».

Vediamo che la vita salesiana di Artemide Zatti, secondo questa testimonianza, si fonda su tre verbi che ne testimoniano la solidità generosa e confidente. Per valorizzare il dono della santità di questo grande salesiano coadiutore, vorremmo meditare su questi tre verbi e sui loro straordinari frutti di bene, perché tocchino in profondità i desideri, i sogni, gli impegni della nostra Congregazione e di ciascuno di noi e promuovano in tutti una rinnovata e feconda fedeltà al carisma di Don Bosco.

Verso il welfare salesiano per i giovani poveri: iniziato il processo di programmazione dal basso di Salesiani per il Sociale

Tre giorni di ascolto, dibattito e laboratori: l’assemblea nazionale di Salesiani per il Sociale “Organizzare la speranza” si è conclusa domenica mattina con don Francesco Preite, presidente nazionale, che ne ha tirato le fila. “Il processo della programmazione dal basso inizia ora – ha detto don Francesco Preite -. Si tratta di un cammino che durerà fino alla prossima assemblea, in programma a giugno. In questo periodo, i comitati sono chiamati a elaborare quanto avviato in queste giornate”.

Sono stati tre giorni intensi, ricchi di spunti e contenuti: i relatori hanno approfondito i temi che in questo momento storico sono centrali per il sociale nel nostro Paese. 

Nel primo giorno, dopo la presentazione di don Francesco Preite e il saluto di don Roberto dal Molin, l’assemblea ha offerto una riflessione su “Scenario europeo ed italiano per i giovani e per i minori. Quali prospettive e quali rischi?” con Lucia Abbinante, Direttrice Generale dell’Agenzia Nazionale per i Giovani; don Marco Pagniello, Direttore Caritas Italiana; Maria Grazia Mazzola, inviata speciale del TG1 e referente della rete informale accoglienza afgana, coordinati da Micol Trillo, dell’Osservatorio salesiano per i diritti dei minori.
Molti i temi messi a fuoco in questo dibattito: l’importanza di avere un approccio olistico ai giovani, senza semplificazioni e tenendo conto di chi vive ai margini, favorendo un contatto tra i “giovani ottimisti” e quelli disillusi; questo però comporta che gli adulti sappiano fare spazio, contaminandosi con i più giovani. Rispetto alle sfide da affrontare con i giovani, è stata richiamata la complessità e il desiderio di accompagnamento dei nostri ragazzi, che hanno il diritto di scegliere consapevolmente strade e percorsi da intraprendere. Sottolineata anche l’esigenza di osservare i fenomeni in crescita e allarmanti di criminalità tra i più giovani: c’è un desiderio di visibilità che li porta a intraprendere percorsi di violenza.

Nel secondo panel, Valentina Bellis, Vice-presidente Salesiani per il Sociale ha moderato gli ospiti sul tema: “I Salesiani per il sociale: il volto di don Bosco nella società con il Forum del Terzo settore. Come essere costruttori di reti inclusive e partecipate con e per i giovani?” con Marco Rossi Doria, Presidente Impresa sociale “Con i Bambini”, don Stefano Aspettati, Ispettore delegato EDG Conferenza Ispettori Salesiani Italia, Vanessa Pallucchi, Portavoce del Forum Terzo Settore e Vitandrea Marzano, Sociologo e dirigente del Gabinetto del Sindaco della Città di Bari per il welfare, politiche del lavoro e innovazione sociale.
In questo panel, il focus è stato quello della povertà educativa e delle soluzioni che possono essere messe in campo per permettere ai ragazzi di avere successo nella mattina: la necessità è quella di allestire in ogni quartiere in difficoltà un’alleanza stabile per mettere insieme la sostenibilità educativa per raggiungere tutti i bambini nella scuola e fuori e la sostenibilità sociale, ambientale. Dal punto di vista salesiano, l’obiettivo principale ai giovani, soprattutto i più poveri, è costitutivo: da evitare il rischio di separare chi lavora con i poveri a rischio e chi invece, lavora con i giovani apparentemente senza problemi. Le condizioni dei giovani sono cambiate, per questo serve ricentrare la corresponsabilità educativa che non appartiene solo alla scuola, ma anche ad altri soggetti. Per questo, il tema della partecipazione è centrale: c’è una nuova esigenza di partecipare, di coprogrammare e i Salesiani come agenzia educante può fare una parte importante nei tavoli in cui si decide del futuro.

Nel terzo panel “Presentazione del processo di restituzione del Congresso internazionale sulle opere e servizi sociali salesiani e del processo di scrittura dal basso del documento programmatico”, Vitandrea Marzano ha fatto dialogare don Rafael Bejarano Rivera, Incaricato Opere sociali del Settore per la Pastorale Giovanile Salesiana – Sede Centrale, don Francesco Preite, Presidente Salesiani per il sociale e Coordinatore Nazionale EDG e Andrea Farina, Osservatorio salesiano per i diritti dei minori.
Va messa al centro la cultura: intesa come valore di innesto e trasformazione del sociale, come lente per leggere il presente e decodificare la realtà e immaginare il futuro. Il panel si è chiuso con la presentazione dell’itinerario del processo di scrittura e di programmazione.

Il quarto panel, che ha chiuso la parte di riflessioni, “Lo stato dell’arte dei Salesiani per il sociale. La voce dei territori ed il Bilancio sociale 2021”, moderato da Marta Rossi, Ufficio Comunicazione Salesiani per il sociale con don Domenico Luvarà, Coordinatore Comitato Sicilia, don Davide Perego, Incaricato EDG Ispettoria Italia Lombardo-Emiliana, don Emanuele De Maria, Coordinatore Comitato Italia Centrale, don Gianpaolo Roma, Coordinatore Comitato Italia Meridionale, don Vincenzo Salerno, Incaricato EDG Ispettoria Italia Nord est, don Stefano Mondin, Coordinatore Comitato Piemonte Valle d’Aosta e Micaela Valentino, Ufficio progetti Salesiani per il Sociale per la presentazione del Bilancio Sociale 2021.
Ai presidenti dei comitati è stato chiesto di descrivere con una parola la loro realtà e di condividere un sogno per il futuro: ricchezza, trasformazione, circolarità, accoglienza, salesianità e complessità è quanto uscito dal confronto, termini che fotografano la realtà sociale dell’Italia Salesiana e sono anche le prime parole scritte sul foglio bianco della programmazione. Micaela Valentino, infine, ha presentato alcuni punti fondamentali dell’azione di Salesiani per il Sociale raccolti nel Bilancio Sociale.

Dal sabato pomeriggio poi, è iniziato il momento con Riccardo Mariani, esperto di politiche di welfare, di co-progettazione e co-programmazione che ha presentato il laboratorio di scrittura dal basso e avviato i lavori dei comitati che poi hanno condiviso quanto fatto.

“L’assemblea nazionale ha iniziato un processo di partecipazione dal basso e di confronto che continuerà con il Congresso internazionale delle opere e dei servizi sociali salesiani a Torino. È stata attivata la cabina di regia del processo che vede il coinvolgimento degli Incaricati dell’Emarginazione e Disagio Giovanile delle Ispettorie italiane e dell’Osservatorio salesiano dei diritti per i minori – conclude don Francesco Preite -. La seconda fase del processo prevede l’incontro sui vari territori italiani di quanti operano nel sociale salesiano (direttori, responsabili di associazioni, giovani, incaricati di Oratori, parroci, educatori…). Questo processo di partecipazione e di confronto sulle aeree di intervento dei Salesiani per il sociale: servizio civile, tutela ed educazione dei minori e giovani, accoglienza dei migranti, inserimento lavorativo dei giovani, promozione e formazione della rete associativa, si concluderà con la redazione del piano strategico di Salesiani per il sociale. Il piano strategico è il documento che ci guiderà nei prossimi anni e impegnerà salesiani e laici insieme a costruire il welfare salesiano con e per i giovani poveri”.

 

 

“Un grande dono del Signore”: la Scuola di Accompagnamento Spirituale Salesiano

Dal 17 agosto al 19 settembre, presso Colle Don Bosco (Piemonte), si sono svolte le attività della Scuola di Accompagnamento Spirituale Salesiano per 22 salesiani provenienti da 17 Ispettorie. Di seguito la notizia pubblicata dall’Agenzia d’Informazione Salesiana ANS.

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(ANS – Castelnuovo Don Bosco) – Un’esperienza al di sopra delle aspettative, in grado di aprire nuovi orizzonti, da conservare come un regalo del Signore: sono entusiastici i commenti dei partecipanti alla seconda edizione della Scuola di Accompagnamento Spirituale Salesiano per i salesiani di lingua italiana, spagnola e portoghese, realizzata sui Luoghi Salesiani, tra Valdocco e Castelnuovo Don Bosco, dal 17 agosto al 19 settembre scorsi. In totale a quest’edizione hanno partecipato 22 salesiani provenienti da 17 Ispettorie.

Coordinata dal sig. Raymond Callo, SDB, del Settore per la Formazione, e da don Fabio Attard, Coordinatore della Formazione dei Salesiani e dei Laici in Europa, l’esperienza della Scuola ha visto anche la presenza nella fase finale del Consigliere Generale per la Formazione, don Ivo Coelho.

“Prima di partecipare pensavo che fosse il solito corso intellettuale distaccato dall’esperienza personale e pastorale. Mi sono ricreduto – testimonia oggi Vittorio Cunsolo, salesiano della Circoscrizione Italia Centrale (ICC) –. Già nei primi giorni a Valdocco, la modalità di conduzione ha favorito il confronto tra l’esperienza di vita del giovane prete don Bosco e la mia esperienza personale. I tempi distesi per l’interiorizzazione, le domande che ci guidavano, le condivisioni in gruppi, tutto aiutava a far dialogare la vita di don Bosco con la propria vita”.

Prosegue don Cunsolo:

“L’apice del corso sono stati gli Esercizi Spirituali. Una settimana in completo silenzio in un monastero Rosminiano. Per un attivista come me, stare una settimana in completo silenzio pensavo fosse un po’ tempo perso. Si potrebbero ascoltare commenti alla Parola di Dio, leggere buoni libri spirituali, confrontarsi con altri confratelli, ecc… ed invece stare lì in silenzio. Mi sono fidato e ho provato a rallentare il mio ritmo frenetico di vita. Il confronto quotidiano con una guida a propria scelta mi ha accompagnato nell’immergermi lentamente in quel silenzio, che è stata una porta per l’interiorità. Il primo frutto del silenzio la calma e da questa l’ascolto profondo. Dall’ascolto profondo, l’Incontro. Riprendi contatto con te stesso e con Colui che era lì ad aspettare. Ho capito cosa intendeva Sant’Ignazio: ‘non è il molto sapere che sazia e soddisfa l’anima, ma il sentire e  gustare le cose internamente’”.

“Le ultime settimane – conclude il salesiano di ICC – le abbiamo trascorse al Colle Don Bosco dove abbiamo avuto modo di rileggere con calma, insieme al piccolo Giovannino, gli anni della nostra formazione. Vedere la trama che la Provvidenza intesseva. Ho approfondito la conoscenza di don Bosco e delle tante figure che lo hanno aiutato a crescere, diverse cose non le sapevo. Accompagnati dall’equipe, abbiamo infine potuto lavorare su noi stessi e sul modo di stare in mezzo ai giovani. Ho preso consapevolezza di qualità ed aspetti da migliorare. Grazie alla testimonianza dell’equipe, alla loro presenza fraterna ed al tempo stesso professionale, ho avuto modo di arricchirmi imparando dal loro modo salesiano di accompagnarci. Il mio grazie alla Congregazione, all’equipe e a tutti i compagni di corso che hanno permesso tutto questo”.

Don Domingos Chikenge Chimuco, salesiano angolano, da parte sua osserva:

“Per me è stata un’esperienza molto bella e ha significato molto nella mia vita. Mi ha dato orizzonti molto più ampi sulle tecniche di accompagnamento spirituale, nella Chiesa e soprattutto nella spiritualità salesiana. Sono state cinque settimane molto ben organizzate, con molti momenti di preghiera, riflessione, condivisione, giochi, ecc. Sono state cinque settimane di grande familiarità con tutta la realtà della Famiglia Salesiana nel mondo. È una scuola molto attuale e ci viene data dallo Spirito Santo nella Congregazione, soprattutto per la formazione dei confratelli, per l’accompagnamento spirituale dei giovani in formazione, e non solo, e delle persone che si avvicinano alle nostre opere e servizi”.

Conclude don Sergio Astorga, dal Cile:

“Si è conclusa il 19 settembre la Scuola di Accompagnamento Spirituale Salesiano, offerta da un’équipe del Dicastero per la Formazione a livello mondiale. Noi che vi abbiamo partecipato l’abbiamo apprezzata come un grande dono del Signore. È stata un’esperienza unica in un gruppo composto da confratelli provenienti da diversi Paesi del mondo salesiano, e l’atmosfera di preghiera, la profondità della riflessione, la convivialità e il lavoro di squadra, la ricreazione… tutto è stato eccezionale. Iniziata a Valdocco e conclusasi al Colle Don Bosco, ci ha permesso di acquisire strumenti per l’accompagnamento spirituale individuale e intraprendere percorsi di conversione. Ora siamo meglio preparati ad offrire un servizio migliore nelle nostre rispettive Ispettorie. Dal profondo del cuore ‘grazie mille’”.

Avviata nella sua prima edizione ad agosto del 2021, la Scuola di Accompagnamento Spirituale Salesiano è una delle modalità di attuazione delle raccomandazioni contenute nel testo “Giovani Salesiani e accompagnamento – Orientamenti e direttive”, così come della quarta linea programmatica offerta dal Rettor Maggiore a tutta la Congregazione dopo il Capitolo Generale 28°. L’urgenza della formazione di guide spirituali, inoltre, era stata espressa anche nella ricerca mondiale sull’Accompagnamento Personale Salesiano condotta nel 2016 e a cui parteciparono circa 4.000 salesiani.

Mandato missionario 2022: il 25 settembre a Torino-Valdocco

Domenica 25 Settembre verrà consegnata la croce missionaria ai salesiani della 153esima spedizione missionaria salesiana per mano del Rettor Maggiore don Ángel Fernández Artime, e alle Figlie di Maria Ausiliatrice della 145esima spedizione missionaria per mano di suor Ruth del Pilar Mora, consigliera per le Missioni delle FMA.

La spedizione missionaria avverrà all’interno della celebrazione eucaristica, presieduta dal Rettor Maggiore a Valdocco, presso la Basilica Maria Ausiliatrice di Torino alle 12:30.

È possibile seguire in diretta la celebrazione collegandosi alla pagina Facebook Agenzia Info Salesiana e sul canale Youtube Basilica Maria Ausiliatrice Torino.

ADMA: Primo incontro al Colle Don Bosco

Il 18 settembre 2022 si è tenuto al Colle Don Bosco il primo  grande incontro annuale dell’Adma Primaria di Torino: si sono riunite oltre 300 persone tra le famiglie del Piemonte e della Liguria. Tantissimi anche i bambini e i ragazzi presenti, che hanno trascorso la domenica alternando il gioco alla preghiera, sotto l’attenta guida dei numerosi animatori.

Guidati da Don Alejandro Guevara Rodriguez e da don Roberto Carelli, la giornata si è sviluppata in vari momenti di crescita formativa e spirituale: la catechesi, la Riconciliazione, l’adorazione, il rosario, la condivisione e l’Eucarestia.

Il tema di quest’anno è il punto di partenza della vita di ogni cristiano: come sperimentare l’amore concreto e sensibile di Dio e per Dio e, per esercitare l’amore per gli altri.

Ciascuno è stato creato dall’Amore di Dio e come dice sant’Agostino:

Ci hai fatti per te, o Signore, e il nostro cuore è inquieto finché non riposa in te.

L’impegno mensile è fidarsi di Dio pregandoSignore, aiutami a sperimentare il tuo amore di Padre”.

Nuovo Direttore Generale di “Salesiani per il Sociale”: Renato Cursi

Salesiani per il Sociale APS ha un nuovo direttore, Renato Cursi, che torna in Italia dopo l’esperienza a Bruxelles.

Di seguito l’articolo pubblicato su ANS:

Dal 1° settembre scorso Salesiani per il Sociale APS – l’ente civilistico dei salesiani d’Italia che accompagna la dimensione pastorale del disagio e della povertà educativa – ha un nuovo Direttore Generale, nella persona di Renato Cursi.

Dopo l’esperienza di cinque anni a Bruxelles, dove ha ricoperto l’incarico di segretario esecutivo del “Don Bosco International”, l’organismo di rappresentanza presso l’Unione Europea dei Salesiani di Don Bosco, Renato Cursi torna in Italia per guidare l’associazione Salesiani per il Sociale. Prima del trasferimento a Bruxelles aveva lavorato per cinque anni al Dicastero per la Pastorale Giovanile come Segretario Esecutivo e seguendo il coordinamento internazionale del Movimento Giovanile Salesiano.

Due esperienze che saranno preziose per il nuovo lavoro in Salesiani per il Sociale:

Sono contento di tornare in Italia – spiega – e di assumere questo ruolo in Salesiani per il Sociale. Lavorare per i giovani più poveri e vulnerabili, in linea con il carisma di Don Bosco rappresenta un privilegio e una responsabilità. Come ho detto ai dipendenti della sede nazionale, ci sono tre parole che descrivono la prospettiva che mi piacerebbe per Salesiani per il Sociale: partecipazione, internazionalizzazione e cura.

E poi spiega:

PARTECIPAZIONE, dei minori e giovani come soggetti e protagonisti del cambiamento; e dell’associazione come laboratorio creativo per i soci. INTERNAZIONALIZZAZIONE, come metodo, basato sul confronto con altri sistemi educativi e di welfare; e come orizzonte, verso l’Europa e il mondo; e la riforma del Terzo Settore che guarda al Social Economy Action Plan e alle transizioni ecologica, digitale e sociale. E infine CURA: delle relazioni con le persone, con soci e istituzioni; della formazione del personale, dei soci e dei comitati territoriali; e del modo in cui comunicare tutto questo.

Sulla partecipazione, l’assemblea che stiamo per vivere dal 16 al 18 settembre a Roma sarà la prima tappa di un cammino triennale di ridisegno dell’associazione, con una programmazione che verrà pensata e scritta con un processo dal basso, coinvolgendo i territori e i soci.

Salesiani per il Sociale APS è composta da 88 organizzazioni (soci ordinari) diversificate in enti ecclesiastici, organizzazioni di volontariato, associazioni e cooperative sociali presenti su tutto il territorio nazionale. In numeri, anima: 46 Comunità residenziali (case-famiglia, comunità alloggio e semiautonomia), 30 Centri Diurni per minori e giovani e 10 Centri di accoglienza ed accompagnamento contro le dipendenze.

Il suo lavoro viene portato avanti grazie a 901 operatori qualificati, 102 Soci Sostenitori che svolgono attività educative legate principalmente al Servizio Civile e ben 2983 volontari che prestano il loro servizio gratuitamente, avendo a cuore i giovani, in particolare quelli che dalla vita hanno avuto di meno.

L’esperienza degli esercizi spirituali dell’ADMA Giovani a Cesana Torinese

A chiusura dell’estate, dal 2 al 4 settembre, una cinquantina di ragazzi ha partecipato agli esercizi spirituali proposti dall’ADMA primaria a Cesana Torinese: 30 ragazzi delle medie e 20 delle superiori; ad accompagnarli, accanto a due salesiani, le équipe, composte da coppie di sposi, giovani universitari e lavoratori. Di seguito l’esperienza vissuta.

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Sono state giornate per fermarsi e riprendere fiato, trovando ristoro non soltanto dal caldo torrido degli ultimi mesi, ma anche, o meglio soprattutto, dalla frenesia delle giornate e dall’incessante brusio delle cose da fare che, alternandosi al tiepido oziare delle lunghe ore estive, riempie di solito le vacanze di giovani e adolescenti. Fermarsi, fare silenzio, ascoltare, pregare e giocare: questi sono stati i tre giorni di Cesana, un’occasione per aprire il cuore e fare spazio nel silenzio all’incontro con il Signore, all’ascolto della Sua Parola e a tanta salesiana allegria che esplodeva tra un silenzio e l’altro, tra una catechesi e l’altra, nei giochi, nei balli, nei canti, nelle chiacchiere durante la passeggiata, nel chiassoso vociare ai tavoli durante i pasti e persino nelle pulizie che seguivano in cucina e in refettorio.

Mentre i più grandi meditavano sulle parabole, affrontando i temi dell’ascolto della Parola, del rapporto tra misericordia e giustizia, della libertà e del perdono, i ragazzi delle medie hanno riflettuto sulle relazioni con Dio, nella famiglia e con gli amici, sempre a partire dalla Parola. Le giornate, scandite da lodi, messa quotidiana e rosario per i ragazzi delle superiori e, per i più piccoli, da preghiere nella forma di letture, canti e le immancabili tre Ave Marie di Don Bosco prima di andare a dormire, sono culminate nelle confessioni e nell’adorazione dell’ultima sera, e si sono concluse nella messa finale assieme ai genitori.

I ragazzi sono tornati a casa più uniti, gioiosi e carichi per iniziare l’anno, senza tuttavia risparmiarci una nota critica: tre giorni sono troppo brevi!

“Zatti, nostro fratello”, il film dedicato ad Artemide Zatti

In vista della prossima Canonizzazione del Beato Artemide Zatti, SDB, in programma domenica 9 ottobre 2022, proponiamo il film “Zatti, nostro fratello” a lui dedicato, creato dall’équipe del Bollettino Salesiano dell’Argentina.

Il film – una produzione del Bollettino Salesiano e delle due Ispettorie dell’Argentina, Nord e Sud – è un progetto che è stato realizzato nel 2019 e il cui lancio ha avuto luogo nel luglio 2020, dopo il 28° Capitolo Generale dei Salesiani di Don Bosco. Infatti, il film era stato presentato in anteprima al Capitolo Generale il 13 marzo 2020, al termine del Capitolo – anticipato a causa della pandemia.

Notevole è stata la collaborazione e l’aiuto del Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, che fin dall’inizio ha invitato a realizzare questo progetto come bene culturale della Congregazione.

“È un bene della Congregazione, un dono che facciamo ai giovani, ai confratelli e alla Famiglia Salesiana”

Don Á.F. Artime

Merita di essere segnalato che alla realizzazione del progetto ha aderito anche “Misiones Salesianas”, la Procura Missionaria salesiana di Madrid.

Il progetto del doppiaggio del film è stato curato dallo stesso sceneggiatore e regista dell’opera, don Ricardo Campoli, membro del Settore per la Comunicazione Sociale presso la Sede Centrale Salesiana di Roma, con il sostegno del Consigliere Generale per la Comunicazione Sociale, don Gildasio Mendes, e dell’Economo Generale, signor Jean Paul Muller, SDB.

Tre società hanno realizzato il doppiaggio, in diverse località: Roma, per la versione italiana; Los Angeles, per la versione inglese; e Buenos Aires, con collegamenti con imprese in Brasile e in Francia per le versioni portoghese e francese.

Per la revisione del doppiaggio si sono generosamente uniti alcuni membri della Famiglia Salesiana, tra cui si segnalano: don Silvio Torres, salesiano dell’Ispettoria dell’Argentina Nord (ARN); Euclides Fernandes, Delegato di Comunicazione Sociale dell’Ispettoria di Brasile-Campo Grande (BCG); e il Salesiano Cooperatore Pierre Larocque, dal Canada.