Pensieri spirituali – “Trinità” – don Franco Lotto
In occasione della solennità liturgica della Trinità, don Franco Lotto dal santuario Madonna dei Laghi di Avigliana propone una riflessione per accogliere il dono della Parola.
Di seguito il video:
In occasione della solennità liturgica della Trinità, don Franco Lotto dal santuario Madonna dei Laghi di Avigliana propone una riflessione per accogliere il dono della Parola.
Di seguito il video:
Il Museo Casa Don Bosco entra a far parte dei percorsi proposti da Turismabile, il progetto finanziato dalla Regione Piemonte – Assessorato al Turismo e realizzato dal Settore Turismo per Tutti della CPD – Consulta per le Persone in Difficoltà ODV ETS, suggerendo esperienze turistiche piemontesi accessibili e fruibili.
Turismabile è una iniziativa unica in Italia che dal 2007 è impegnata su diversi fronti nel miglioramento dell’accessibilità turistica piemontese e nella promozione del Piemonte come destinazione per tutti. Turismabile è stato infatti uno dei primi progetti in Italia a considerare il turismo accessibile in una nuova accezione, un cambio culturale fondato su un principio sostanziale: l’assenza di barriere architettoniche non è l’obiettivo del turismo accessibile ma la base fondante di una destinazione ospitale e accogliente per tutti.
Tra le strutture indicate sul sito di Turismabile troviamo dunque il Museo Casa Don Bosco, con tutte le informazioni ed indicazioni utili che garantiscono l’accessibilità al museo a tutti.
I ragazzi di prima ITT in questo anno si sono impegnati a conoscere, attraverso vari progetti, i valori fondamentali della nostra Costituzione. Ecco cosa hanno prodotto. Di seguito la notizia pubblicata su “Don Bosco Agnelli“.
La classe prima della Scuola Media Salesiana di Bra è stata premiata al concorso regionale “LA MIA SCUOLA AL TEMPO DEL COVID”, l’iniziativa che ha visto coinvolti il Consiglio regionale del Piemonte, attraverso la Consulta femminile, l’Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte, l’Associazione Save The Children e la Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza del Piemonte. Di seguito il racconto scritto dall’allieva Marta Gandino gentilmente fornito alla Redazione dai Salesiani di Bra.
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CONCORSO “LA MIA SCUOLA AI TEMPI DEL COVID” premiata la classe prima della scuola media salesiana
CONCORSO “LA MIA SCUOLA AI TEMPI DEL COVID” premiata la classe prima della scuola media salesiana (II parte)
Dopo aver pubblicato uno stralcio del testo di classe, oggi presentiamo il racconto scritto dall’allieva Marta Gandino: un’originale versione di come può esser vista la scuola “ai tempi del Covid”.
La strana scuola del Mondolàfuori
(Due gemelli nella pancia della loro mamma, ascoltando i discorsi dei genitori e della sorella maggiore, si interrogano su cosa sia la “scuola” di cui sentono continuamente parlare. Non riuscendo facilmente a spiegarsi la natura di questa “scuola”, decidono di immaginarsela…)
[…] Cominciammo concretamente a immaginare una scuola tutta nostra. Ragionammo, pensammo, condividemmo tutte le idee possibili immaginabili, rielaborandole, scartando quelle che, secondo noi, non c’ entravano nulla e le ordinammo per bene.
Alla fine, venne fuori una scuola bellissima e organizzatissima. Perfetta per noi e da proporre anche là fuori, a nostra sorella.
Nella nostra scuola ideale, le lezioni si sarebbero svolte quattro giorni su sette, più uno “facoltativo”, il venerdì. Le lezioni sarebbero state separate da
due intervalli all’aperto. Per noi, nella pancia, non c’era grande varietà di spazio, ma bastava un pizzico di immaginazione per sentirci in cortile.
Ogni giorno ci sarebbe stato un professore, che avrebbe insegnato per tutto il dì le sue materie (minimo 2 per ogni insegnante). La lezione sarebbe stata organizzata in mezz’ora di spiegazione e mezz’ora di esercizi insieme: nella pancia, io e mia sorella ci saremmo alternati nello svolgimento.
Gli alunni, in questa scuola, sarebbero dovuti essere massimo 25 per ogni classe: ci piaceva quel numero anche se, nella nostra di sezione, ci stavamo solo in due.
In aula, ciascuno avrebbe avuto un vicino di banco, che avrebbe cambiato ogni mese o quando ce ne fosse stato bisogno. Io avrei volentieri fatto cambio ogni tanto ma, sapevo che per i successivi 3 mesi, non avrei avuto che mia sorella accanto.
Tra compagni di banco ci si sarebbe potuti aiutare e ognuno avrebbe potuto considerare come “socio”, per i lavori a coppie, il suo vicino (cambiandolo però regolarmente). Volevo bene alla mia gemella, ma mi sarebbe piaciuto conoscere presto anche qualcun altro.
I ragazzi, in questa scuola, avrebbero potuto parlare, ovviamente, solo alzando la mano (mentre noi, nella pancia, ci saremmo prenotati con un “calcetto”).
Le regole dell’anno sarebbero state dettate all’inizio del primo trimestre. Le “leggi scolastiche” sarebbero dovute essere rispettate da tutti, per garantire una buona convivenza civile (roba che non avevamo ben capito cosa fosse, ma ci era sembrata importante).
Il primo giorno di scuola sarebbe stato dedicato alla “Genesi del Lavoro”, un compito che sarebbe consistito nel trovare, personalmente, un obiettivo da raggiungere entro la fine dell’anno e qualcosa da migliorare di sé in termini di amicizia o di impegno. Io e mia sorella, per esempio, nella pancia, ci eravamo ripromessi di non scalciare troppo e di non tentare uscite anticipate o capriole.
Più o meno a metà anno, in questa magnifica scuola, si sarebbe tenuta una festa che, in base alle decisioni del Preside e dei docenti (o della mamma), avrebbe contemplato un tema diverso: si sarebbe potuto trattare di una Festa-Ballo (in cui un ragazzo avrebbe invitato una ragazza), una Festa-PigiamaParty (molto raro), Festa-di-Compleanno o una Festa-di-Fine-Anno, a cui sarebbero state invitate anche le famiglie degli alunni.
Il trimestre passò tra progetti, immaginazione e “scuola in pancia”, una nuova dicitura che si sarebbe potuta accostare a quelle più note di “scuola in presenza” e “scuola a distanza”.
Poi, un bel giorno, suonò la campanella: non fu l’allarme antincendio, anche se qualche grido non mancò. Io e mia sorella fummo come spinti via di corsa dall’aula.
Quando riuscii ad aprire gli occhi, mi guardai attorno e rimasi stupito. Il Mondolàfuori era bellissimo. Mi avevano chiamato MICHELE. Mia sorella si chiamava ARIANNA.
Dentro la pancia era molto più facile parlare, guardarsi intorno, pensare… lì c’era di nuovo tutto da imparare.
Era forse stato tutto inutile quel progettare, quell’immaginare? Chi lo sa. Ora si doveva pensare a crescere ripartendo da zero. Avevamo cambiato aula, compagni e professori: eppure amavamo già quella nuova scuola.
Marta Gandino
Prima media
Domenica 16 maggio presso il Centro Don Bosco di Alessandria sono stati eletti i membri del Consiglio Locale dei Salesiani Cooperatori. Di seguito l’articolo de La Voce Alessandrina.
CENTRO DON BOSCO – Salesiani Cooperatori, eletti i membri del consiglio
In occasione del primo incontro, il 24 giugno la Santa Messa a San Giuseppe Artigiano
Domenica 16 maggio presso il Centro Don Bosco di Alessandria sono stati eletti i membri del Consiglio Locale dei Salesiani Cooperatori, laici impegnati nella Chiesa con lo stile del loro fondatore, San Giovanni Bosco.
I Salesiani Cooperatori, infatti sono stati voluti e fondati direttamente dal Santo dei giovani nel 1876 e sono partecipi della sua missione.
Vivono un “progetto di vita apostolica” che gira attorno ai tre perni della pedagogia salesiana: ragione, religione e amorevolezza e, sulle orme di don Bosco, portano fra le giovani generazioni il Vangelo della gioia. Attualmente nel mondo sono circa 30.000, divisi in undici Paesi e hanno come superiore il Rettor Maggiore dei Salesiani, che attualmente è Don Angel Artime. Ad Alessandria fanno riferimento a tre sedi: il Centro Don Bosco, presso la parrocchia San Giuseppe Artigiano, l’istituto Maria Ausiliatrice di via Gagliaudo e la Casa Angelo Custode di Via Galvani.
I Salesiani Cooperatori dei tre centri lavorano in sinergia, si incontrano un giorno al mese per dedicarsi alla preghiera e alla propria formazione e sostengono i progetti che nascono nelle case salesiane.
In occasione della festa di San Giovanni Bosco, il 31 gennaio di ogni anno, essi rinnovaDomenica 16 maggio presso il Centro Don Bosco di Alessandria sono stati eletti i membri del Consiglio orme di don Bosco, portano fra le giovani generazioni no la loro promessa davanti al Vescovo di Alessandria; nel 2021 l’emergenza sanitaria ha impedito questo bell’evento, perciò essi rinnoveranno le loro promesse presso la chiesa San Giuseppe Artigiano di Corso Acqui, durante la Messa serale del 24 giugno, in occasione del loro primo incontro con il nuovo consiglio appena istituito.
Ringraziando i membri del Consiglio uscente per la disponibilità e il senso di famiglia che hanno sempre desiderato trasmettere e per il tempo, merce preziosa, dedicato all’associazione, ecco i membri del nuovo Consiglio Locale dei Salesiani Cooperatori: Coordinatrice: Stella Sebastiano; Economa: Antonella Di Pace; Segretaria: Tiziana Demicheli; Responsabile della Formazione: Manuela Cibin; Consigliera Rappresentante dell’Istituto Maria Ausiliatrice di Via Gagliaudo: Alessandra Fantino, delegato dei Salesiani di Don Bosco: don Luigi Compagnoni.
Chi volesse informazioni sui Salesiani Cooperatori, o desidera partecipare a qualche incontro per fare esperienza di preghiera, gioia e attività con i giovani, può rivolgersi a uno dei tre centri.
Da venerdì 11 giugno a domenica 1 agosto, Museo Casa Don Bosco ospiterà la mostra temporanea “Casula. Interpretazioni”, realizzata in collaborazione con Atelier Sirio.
«Dalla casula di taglio medievale ai tagli più contemporanei post conciliari, ispirate ad artisti di fama internazionale e realizzate sperimentando tecniche diverse».
(Massimiliano Sartirani, Atelier Sirio)
Dal 1995 Atelier Sirio si occupa della realizzazione artigianale di paramenti liturgici e del restauro conservativo di manufatti antichi. Due laboratori distinti: uno dedicato alla confezione attraverso un minuzioso lavoro di progettazione di scelta della materia prima; l’altro, coordinato da restauratori professionisti, risponde all’esigenza di tutelare il ricco patrimonio tessile.
Tutte le informazioni sulla mostra sono visionabili sul sito del Museo Casa Don Bosco alla pagina dedicata.
Per l’anniversario della strage di Capaci, i ragazzi della prima media A di “Torino Agnelli“, sono riusciti a far appendere il loro cartellone sull’Albero di Falcone a Palermo ed infine, colpiti dalla sua storia, hanno riprodotto l’opera nella loro sede. Di seguito l’articolo.
A pochi giorni dal ventinovesimo anniversario della strage di Capaci, sull’Albero di Falcone a Palermo svetta anche un cartellone realizzato dalla prima media A. I ragazzi, dopo aver letto il libro “Per questo mi chiamo Giovanni” di Luigi Garlando sulla vita di Giovanni Falcone, sono rimasti colpiti dalla figura del magistrato siciliano e hanno voluto riprodurre l’albero di Falcone su cui hanno attaccato i loro pensieri. La classe è poi riuscita a far appendere il proprio cartellone all’Albero di Falcone in via Notarbartolo a Palermo.
Complimenti ragazzi!
“L’ARTE CON CHI NE FA PARTE” – DON BOSCO presenta LA REALTÀ MUSEALE A VALDOCCO attraverso il Museo Casa Don Bosco e il piccolo Museo Etnografico Missioni Don Bosco.
All’interno del progetto “L’arte con chi ne fa parte” dell’Associazione Abbonamento Musei, la Realtà Museale a Valdocco diventa parte attiva del progetto grazie alla presentazione della figura di Don Bosco.
Di seguito un “assaggio” di tutto ciò che si può visitare e ammirare all’interno del Museo Casa Don Bosco e nel Museo Etnografico Missioni Don Bosco grazie ad un breve video.
“Ecco quello che dobbiamo fare noi nella festa di Maria Ausiliatrice: ripulire i nostri cuori con buone confessioni e offrirli, anzi attaccarli a Maria SS.ma, perché stiano sempre vicino a Gesù, e ciò ottenere con frequenti e fervorose Comunioni”.
Don Bosco
24 Maggio, Solennità di Maria Ausiliatrice, grande festa per l’intera Famiglia Salesiana e non solo. Nonostante il periodo di restrizioni, il cortile di Valdocco è stato animato per tutta la giornata da tanti fedeli e devoti che si sono recati ai piedi della statua dell’Ausiliatrice per offrire un saluto e una preghiera a Colei che “opera grazie e miracoli per l’alto potere che ha ricevuto dal suo Divin Figlio” (Don Bosco).
Già nella giornata di domenica 23 maggio, Solennità di Pentecoste e Vigilia della Festa, molte persone hanno voluto rendere omaggio all’Ausiliatrice, tra cui Mons. Cesare Nosiglia, Arcivescovo di Torino, il quale a presieduto la S.Messa delle 18.30.
“Questa festa, che ogni anno ci vede riuniti ai piedi di Maria Ausiliatrice come Chiesa di Torino, comunità cristiana e civile della città, è per noi un grande momento di riconoscenza.
Riconosciamo quanto Maria compie a favore della Chiesa e dell’umanità con la sua presenza di Madre amorevole e ricca di tenerezza e bontà verso i suoi figli che Gesù le ha affidato dalla sua Croce.
Il Vangelo ci ha ricordato questo momento supremo della vita di Cristo e di Maria, sua madre. Gesù, prima di morire, affida Maria al discepolo prediletto, Giovanni, e affida Giovanni a Maria”.(Estratto dall’Omelia di mons. Cesare Nosiglia per la Festa di Maria Ausiliatrice)
La giornata del 24 maggio è stata scandita dalle numerose Celebrazioni Eucaristiche che si sono tenute presso la Basilica di Maria Ausiliatrice di Valdocco, tra cui la S.Messa delle 9.30 presieduta dall’Ispettore ICP don Leonardo Mancini, il quale si è soffermato sul dono della speranza (così come anche il Rettor Maggiore ha chiesto nella Strenna 2021) in modo particolare per i bambini, i ragazzi e giovani: che possano guardare al futuro immaginando un progetto di vita che piaccia a Dio e Maria Santissima, capace di costruire il bene dei fratelli.
La festa odierna non può non farci domandare perché Maria abbia il titolo di “Aiuto dei cristiani“. Interroghiamo il Vangelo e scopriamo che Maria è una presenza amorevole, è stata presente nella vita di don Bosco e nella nostra vita oggi, è madre che genera, ha in braccio il bambin Gesù. In quanto madre, desidera esercitare la sua maternità. Sentinella del nuovo, collabora alla novità che viene nel mondo. Maria, da buona mamma, si accorge di ciò che manca e sollecita l’intervento di Gesù. È madre che aiuta ad orientarsi e spinge alla disponibilità assoluta. Ci incoraggia ad essere disponibili, indicandoci Gesù ma poi facendosi da parte.
Alle ore 18.30 del 24 maggio si è poi tenuta l’ultima Celebrazione Eucaristica della giornata, presieduta dal Rettor Maggiore don Ángel Fernández Artime per tutti i giovani del Movimento Giovanile Salesiano.
Infine, a conclusione dei festeggiamenti per l’Ausiliatrice, si è tenuto il Santo Rosario e l’affidamento a Maria fuori dalla Basilica e davanti alla statua, sempre da parte del Rettor Maggiore.
In occasione della solennità liturgica della Pentecoste, don Franco Lotto dal santuario Madonna dei Laghi di Avigliana propone una riflessione per accogliere il dono della Parola.
Di seguito il video: