Dal 17 al 20 Aprile 2018, gli allievi più meritevoli dei percorsi triennali e biennali di qualificazione in sette settori professionali e in tre aree trasversali del Cnos-Fap si sono confrontati nel concorso nazionale dei capolavori dei settori professionali. Gli ambiti professionali sono meccanica macchine utensili, elettrico, meccanico d’auto, grafico, energia, ristorazione e serramentista.
Le tre aree trasversali sono matematico-scientifiche, culturali e informatico-digitali. I primi a sfidarsi sono stati 47 giovani provenienti da tutta Italia che si sono ritrovati nella scorsa settimana a San Benigno per i concorsi delle aree cultura e inglese e matematico-scientifico.
Non sono mancati i momenti di convivialità, condivisione e di scoperta delle bellezze del territorio. Una visita agli scavi archeologici dell’Abbazia di Fruttuaria, edificio millenario di San Benigno e ancora una passeggiata in terra sabauda a Valdocco e nel centro storico cittadino. I ragazzi del settore cucina del Cnos-Fap di San Benigno hanno organizzato, inoltre, una cena di Gala.
A conclusione dell’esperienza, la premiazione presso la Sala Consiliare del Comune di Chivasso; qui San Benigno è riuscito a guadagnarsi il podio al terzo posto con una studentessa per l’area culturale e una menzione in una sotto-sezione di logica del concorso matematico.
Il tutto è stato oggetto di un video-reportage a cura di due studenti dell’Istituto Salesiano San Marco di Venezia – presenti a San Benigno in Alternanza Scuola-Lavoro – che verrà consegnato al Cnos-Fap Nazionale.
Si segnala la lettura dell’articolo a cura di Giovanni COSTANTINO de “La Voce E Il Tempo”, che verrà pubblicato nell’edizione cartacea del giornale di Domenica 29 Aprile 2018.
S. BENIGNO, SALESIANI – FORMAZIONE PROFESSIONALE, IL XII CONCORSO NAZIONALE MATEMATICO-SCIENTIFICO
Cnos-Fap: da 40 anni “fabbrica” di mestieri
Formare professionalmente i ragazzi e farne uomini. È la sfida del Cnos Fap Piemonte, l’ente di formazione professionale dei salesiani, che quest’anno festeggia i suoi primi 40 anni di attività. Già don Bosco aprì tra gli anni
‘50 e ’60 dell’Ottocento sei laboratori per calzolai, sarti, legatori, falegnami, tipografi, fabbri. Questo approccio pratico, un apprendistato come preparazione per un’arte o un mestiere manuale attraverso concrete esercitazioni di laboratori, continua oggi nelle aule del Cnos Fap. L’ente oggi conta 15 centri sul territorio piemontese. «L’intelligenza nelle mani» spiega Antonino Gentile, responsabile comunicazione del Cnos Fap Piemonte «è un concetto caro a don Bosco. Con il suo stile ha saputo spronare i suoi ragazzi ad affrontare il lavoro coniugando l’intelletto e la manualità. Partendo dal fare gli allievi dei corsi imparano regole e concetti anche teorici sperimentandoli concretamente. Uno stile che li incita ad essere creativi e a superare i propri limiti».
Nei corsi si viene accompagnati a costruire la propria vita nel rispetto reciproco e delle regole. Un sistema che da’ buoni frutti. Circa il 65% degli allievi dei percorsi biennali e triennali di qualifica trova lavoro mentre il 20% sceglie di proseguire gli studi. «Un modello per i nostri ragazzi» continua Gentile «è Rachid Khadhiri, il giovane ambulante marocchino laureatosi in Ingegneria al Politecnico di Torino, ex-allievo del centro Rebaudengo di Torino». Questa voglia di riuscire tra i ragazzi sta emergendo in queste settimane nel concorso nazionale dei capolavori dei settori professionali. I migliori allievi dei percorsi triennali e biennali di qualificazione si confrontano in sette settori professionali e in tre aree trasversali.
Gli ambiti professionali sono meccanica macchine utensili, elettrico, meccanico d’auto, grafico, energia, ristorazione
e serramentista. Le tre aree trasversali sono matematico scientifiche, culturali e informatico-digitali. I primi a sfidarsi sono stati 47 giovani provenienti da tutta Italia che si sono ritrovati nella scorsa settimana a San Benigno per
i concorsi delle aree cultura e inglese e matematico-scientifico. «Questa competizione» sottolinea don Pietro Mellano, direttore nazionale del Cnos «è stata per loro l’occasione di mettersi alla prova. Oltre ad esprimere la propria preparazione professionale in elaborati complessi, hanno saputo dimostrare le loro potenzialità umane e personali. Un momento di incontro tra giovani diversi che ha visto la nascita di nuove amicizie, dove pur nella competizione nessuno si è sentito escluso». «Ho percepito in questi ragazzi» aggiunge don Riccardo Frigerio, direttore dell’istituto salesiano di San Benigno «il desiderio di non accontentarsi di ciò che fanno tutti, ma di ricercare il modo di cambiare il mondo, il loro mondo a partire da quanto sanno padroneggiare come studenti e uomini. Se don Bosco ha potuto sviluppare la sua congregazione, che oggi anima il Cnos-Fap, è perché ha dato fiducia ai giovani come lievito della società. Credo di aver intravvisto in questi giorni il motivo di tanta fiducia: se sanno puntare in alto, non c’è nulla che li possa fermare».
«In questi anni», continua don Mellano, «come Cnos Fap accanto all’offerta formativa ci stiamo focalizzando sul concreto ingresso dei giovani nel mercato del lavoro». Mentre nei centri formativi gli sportelli lavoro raccolgono le richieste delle aziende di figure professionali i formatori continuano a supportare i loro ex allievi nella ricerca del posto di lavoro. Un sostegno che dura fino a tre anni dopo l’ottenimento della qualifica. «L’introduzione del sistema duale di formazione professionale (50% ore in centro e 50% presso l’azienda)» conclude il direttore «consente un rapporto nuovo di collaborazione tra i centri di formazione e le aziende per facilitare l’inserimento dei giovani. Il nostro obiettivo è dare a tutti un’opportunità di inserirsi nel mondo del lavoro imparando un mestiere».
Proprio don Bosco nel 1852 inventò il primo contratto di apprendistato per uno dei suoi giovani facendosi garante
presso il datore di lavoro.