Rivoli: grande Carnevale in favore dell’inclusione

Notizia a cura dei salesiani di Rivoli.

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Domenica 11 febbraio l’oratorio ha partecipato  al grande Carnevale di Rivoli unendo le forze con l’associazione “Agonismo solidale” per un Carnevale inclusivo.

Insieme per un mondo perfetto” il titolo del carro accompagnato da più di 500 ragazzi.

Le parrocchie di Rivoli, le scuole e tanti amici insieme per sfilare con il “Carcarin” all’insegna del divertimento e della solidarietà nei confronti di chi è più debole e indifeso.

Il carro ha vinto il premio Solidarietà e ha stupito tutti per le belle coreografie e l’allegria dei bambini.

Vigliano Biellese: grande partecipazione al concorso video per la Festa di don Bosco

Notizia a cura dei salesiani di Vigliano Biellese.

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Sono stati 23 i video presentati da appartenenti ai vari settori dell’opera salesiana di Vigliano Biellese per partecipare al concorso indetto in occasione della Festa di don Bosco 2024.

Quattro le categorie previste: bambini, ragazzi, giovani, allievi CFP.

La fantasia è l’abilità dei partecipanti messa alla prova per descrivere in un video di al massimo 60 secondi chi è don Bosco.

In questi giorni le premiazioni per tutti i vincitori e l’arrivederci all’edizione 2025.

Rivoli: festa di Carnevale “Dondisconight”

Notizia a cura dei salesiani di Rivoli.

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Più di 150 ragazzi delle medie per festeggiare il Carnevale si sono ritrovati in oratorio a Rivoli per una serata di animazione e divertimento!

Valsalice: i ragazzi de “Il Salice” intervistano il Direttore in occasione della Festa di don Bosco

Notizia a cura di Tommaso D’Onofrio e Pietro Montariolo per “Il Salice”.

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Mercoledì 31 gennaio si è tenuta la Festa di San Giovanni Bosco. Per l’occasione, abbiamo intervistato il direttore di Valsalice, don Alessandro Borsello, al quale abbiamo chiesto qualche approfondimento sulla festa, su don Bosco e sul mondo salesiano.

Cosa significa questo giorno per i Salesiani?

La festa del 31 è un modo per rendere evidente un evento molto particolare per i salesiani. Fare festa è un’occasione di confronto anche con altre esperienze: per il triennio quest’anno è venuto il Sindaco mentre il biennio è andato al San Giovannino. Tutto questo ci porta a dire che fare festa per noi significa che la scuola non è solo avere lezioni in cattedra ma anche incontrare diversi punti di crescita, stravolgendo ogni tanto la dinamica delle lezioni. Infatti, anche quando c’è una festa si apprende con la Messa, con il confronto e, nel caso di quest’anno, con il sindaco Lorusso. Dunque divertirsi insieme fa capire l’idea di festa e di don Bosco che difatti la considerava molto importante per trasmettere l’educazione ai giovani.

Quale aspetto o episodio della vita di don Bosco usa come ispirazione nella vita di tutti i giorni?

Ciò che più mi colpisce di don Bosco è il suo carattere molto forte sin da quando era un ragazzo. Infatti, si è lanciato in molte imprese non ordinarie e ha dato vita ad una congregazione che ancora oggi è conosciuta in tutto il mondo. Inizialmente un carattere come il suo può spaventare poiché ha una personalità unica e inimitabile e ci si può chiedere: chi di noi è come lui? Invece, ciò che colpisce in positivo è che lui nel tempo si è circondato di giovani ragazzi aiutandoli tutti; ad esempio don Rua e don Barberis, giusto per citarne alcuni. Però quest’ultimi non erano la fotocopia di don Bosco ed erano molto diversi tra di loro. Difatti, vivere come un salesiano non significa essere identici a don Bosco, ma significa proseguire il suo grande progetto con il proprio carattere. Quindi questo suo progetto si può vedere in tutti i salesiani anche se ognuno lo rende in maniera diversa seguendo la propria storia.

Sulle copertine dei diari dei quasi 1000 studenti di Valsalice è impressa questa frase di don Bosco: “Che sia scuola ma anche Casa, Casa che accoglie”. Un suo commento rispetto a questa affermazione. 

Don Bosco non ha mai sperimentato veramente il significato della parola Casa nel senso di focolare domestico; mi riferisco al fatto che lui si è spostato per tutta la vita: prima a Castelnuovo orfano di padre, poi per gli studi a Chieri e poi ancora a Torino e in tutta l’area della provincia. Ed è forse stata questa mancanza di Casa a far maturare in lui l’idea senza precedenti, non solo di dare una Casa a centinaia di ragazzi che non l’avevano ma di pensare a questa Casa come quel contesto in cui ti trovi bene, in cui riesci a portare avanti i tuoi doveri, a perseguire i tuoi obiettivi e a crescere personalmente. Quindi a trovare il meglio di te da condividere con gli altri; tutto ciò in un ambiente in cui senti di essere accolto e amato. Ogni presenza salesiana, non è solo scuola, ma è Casa perché cerca di creare un ambiente, a partire dal semplice cortile per esempio, fatto di relazioni, non sempre facili da instaurare, che ti mettono nelle condizioni di crescere come persona ma anche spiritualmente. Ecco, questa è la Casa di don Bosco.

Cosa pensa della  famosa citazione attribuita a Domenico Savio “La Santità consiste nello stare sempre allegri”?

Don Bosco parlava tanto di Santità, quella Santità che lo stesso Papà Francesco definisce “La Santità della porta accanto” cioè quel modo ordinario di vivere in pienezza la propria vita: nelle relazioni, nel proprio impegno e nella fede cristiana con un orizzonte chiaro che è quello dell’Eternità. Don Bosco diceva proprio “Vi voglio felici nel tempo e nell’Eternità”. Sono sincero, oggi quei concetti di Eternità, di felicità terrena ma soprattutto perpetua e del “vivere in pienezza la propria vita”, non sono sempre così chiari a noi. Oggi inevitabilmente si tende a scambiare questa idea “della pienezza della vita” e della “ricerca della felicità”, come un’esigenza di perseguire la propria autorealizzazione. Ecco, io ritengo che invece don Bosco in un modo unico avesse conciliato un concetto così distante da una qualsiasi persona comune, come lo è la santità, con qualcosa di quotidiano: essere felici. Ma di quella felicità che deriva dal “fare bene” nella propria vita. Per capirci, quello che don Bosco intendeva come essere “buoni cristiani ed onesti cittadini”, ma soprattutto essere felici di quella allegria che non è unilaterale, ma è da donare, accrescere e condividere con il prossimo. Questa è una grande sfida, direi culturale. La nostra società fa difficoltà a comprendere questi concetti, come è evidente dall’accezione spesso negativa che si associa all’idea di “eterno”. Ma ripeto, questa è una sfida che per noi educatori è da affrontare ogni giorno.

Quest’anno è il secondo centenario dopo che il piccolo Giovannino fece il suo celebre “sogno dei nove anni”. Cosa possiamo trarre da questo episodio per la nostra vita di tutti i giorni?

Senza dubbio nell’esperienza di don Bosco, del suo sogno e di come ha saputo realizzarlo, da una parte c’è la tenacia di un ragazzo, poi giovane e poi uomo, di non lasciarsi sopraffare dalle fatiche ma di sapere guardare più in là, prendendo forse anche quelle difficoltà che aveva, come occasione di crescita; lui, per esempio orfano di padre, e poi diventato per antonomasia Padre dei giovani. D’altra parte dobbiamo tornare all’aspetto religioso e spirituale del Santo, che ha sempre saputo intuire che quello che faceva,  che quella “goccia di infinito” che stava creando, non era forse frutto solamente di un suo sogno ma del sogno di Qualcun altro. Ecco, il sogno di Dio è più grande delle mie idee e delle mie aspettative, e questo mi permette di avere una speranza che non viene messa in discussione da nessuna fatica o da nessuna difficoltà. Il sogno di don Bosco è la perfetta unione tra la forza umana e la speranza, che diventa fede in un Dio che crede in noi più di quanto facciamo noi; e quindi mette nel nostro cuore dei sogni perfino più grandi delle nostre aspirazioni.

Santuario Madonna dei Laghi di Avigliana: due giorni di formazione parroci

La casa di spiritualità Madonna dei Laghi di Avigliana presenta una due giorni di formazione per i parroci le giornate di mercoledì 21 e giovedì 22 febbraio 2024.

Sarà un’occasione per condividere il cammino personale, pastorale e ispettoriale di ognuno. Ci sarà anche la possibilità, raccomandata, di invitare alla partecipazione un laico/una laica corresponsabile.

Costo a testa: € 60,00 (pasti e pernottamento); € 40,00 (solo pasti, senza pernottamento).

Programma:

Mercoledì 21 febbraio

  • 9.30 Arrivi e sistemazioni ad Avigliana
  • 10.00 Preghiera
  • 10.10 Condivisione
  • 10.40 Tema 1: Ritorno del seminario
  • 11.00 Momento di condivisione sul tema della formazione dei laici nella parrocchia
  • 12.30 Pranzo
  • 15.00 Ora Media
  • 15.10 Tema 2: PEPSI
  • Pausa
  • 18.15 Vespro e adorazione
  • 19.30 Cena in un locale della zona
  • Notte

Giovedì 22 febbraio

  • 7.30 Meditazione
  • 8.00 Lodi
  • Colazione
  • 9.15 Tema 3: Primo annuncio agli adulti con il diacono Giorgio Agagliati
  • Pausa
  • Lavoro a gruppi
  • 11.30 Avvisi
  • 12.00 Messa
  • 13.00 Pranzo

Per effettuare l’iscrizione entro lunedì 19 febbraio CLICCARE QUI.

Crocetta: il Sogno di don Bosco continua anche nel nostro oratorio

Dal sito dei salesiani della Crocetta.

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“Vidi che don Bosco, per attirare i giovani, dava ad essi libertà e comodità di divertirsi, di giuocare, di correre. Più si faceva chiasso nel cortile, e più egli pareva ne fosse contento; e quando scorgeva che eravamo malinconici, o anche solamente non troppo vivaci, egli stesso si dava attorno per rianimarci con mille industrie, con giuochi nuovi, e così tutti ci riempiva di contentezza” (Memorie Biografiche di Giovanni Bosco, V 299)

Nei giorni in cui la Famiglia Salesiana ricorda in modo speciale il nostro padre don Bosco, anche la nostra casa della Crocetta ha voluto offrirci un’occasione per festeggiare insieme. Sabato 27 gennaio il gruppo Scout in collaborazione con gli animatori dell’Oratorio hanno preparato un pomeriggio di giochi per i più piccoli, donandoci un assaggio dell’aria di gioia e allegria del cortile di Valdocco.

La Messa, animata dai giovani dell’oratorio, ha voluto concludere questa giornata radunandoci insieme dinanzi a Dio, per potere essere comunità che educa e cresce nella fede.

Ringraziamo ancora tutti per quanto riusciamo a fare, per essere, insieme, Chiesa che cammina nella gioia!

Cuneo: che spettacolo “Il sogno che fa sognare”!

Dal sito dei salesiani di Cuneo.

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Il mese di gennaio, speciale per il mondo salesiano proprio perché mese in cui si celebra la festa del caro papà, si è concluso ai SaleCuneo con una magnifica festa tutta all’insegna della gioia e della famiglia, proprio come voleva Don Bosco.

Tutto il mese è stato ricco di momenti ed incontri per arrivare al culmine della festa, svoltasi nel weekend del 3-4 febbraio.

Sabato la serata è iniziata con i vespri e l’apericena aperta a tutti i gruppi di volontari presenti in oratorio, nulla di meglio se non iniziare con il Signore e con degli squisiti piatti preparati da una bella equipe capitanata da Pippi.

La festa è entrata nel vivo con lo spettacolo avente per tema la strenna che anche quest’anno il Rettor Maggiore, don Angel Fernadez Artime, ci ha lasciato: “Il sogno che fa sognare”, dedicata al sogno dei nove anni che Giovannino Bosco fece 200 anni fa.

I presentatori AnnaFrancesco e Marta ci hanno accompagnato alla scoperta dei vari pezzi presentati dai diversi gruppi di giovani.

Hanno aperto la serata i SAVIO di terza media con un video dal titolo: “Qual è il tuo sogno?” e la sigla del gruppo musicisti di don Bosco con un inedito del salesiano Giorgio Ramundo.

MGS 1 ha rappresentato il sogno dei nove anni, subito seguito da MGS triennio che ha presentato uno pezzo sulla differenza tra il sogno di Giovannino che ha dato vita e che continua a generare del bene in tantissimi giovani e i sogni di quelli che oggi il mondo considera “gli arrivati” ricchi, potenti, con tanti follower, ma in realtà vuoti di senso.

MGS 5 ha deciso di ringraziare il papà, mettendo in gioco le numerose qualità artistiche dei giovani del gruppo: musica dal vivo, arte e poesia hanno steso i colori nell’abbozzo fatto da Don Bosco.

Prima della conclusione dello spettacolo ecco il saluto del nostro ospite d’eccezione, don Alberto Goia, per 6 anni direttore dell’oratorio e oggi responsabile della pastorale giovanile ispettoriale che ci ha regalato qualche parola sulla strenna, ricordandoci che quel sogno fatto da Don Bosco è proprio per tutti.

Gli ultimi gruppi ad esibirsi sono stati il gruppo degli universitari che ha presentato il reality show: “che sogno hai?” con un affondo sull’importanza dei sogni altruistici contro quelli egoistici, seguiti da MGS 2 che ha presentato il Sogno di La Navarre, un sogno fatto da Don Bosco nel 1877 con il quale i giovani ci hanno voluto ricordare che per tutta la vita San Giovanni Bosco ha sognato e il buon Dio, per le mani di Maria, gli ha ripetuto più volte “questi giovani sono tuoi!”.

La serata si è conclusa con la Buonanotte, in perfetto stile salesiano regalataci dalla comunità di SDB ed FMA:

“Don Bosco, ritorna
tra i giovani ancor!
Ti chiaman frementi
di gioia e d’amor.”

Commovente il finale dove tutti i giovani del movimento giovanile salesiano sono saliti sul palco a cantare il medley, un grande caos, ma un caos pieno di allegria e santa felicità. Erano così tanti che non ci stavano tutti sul palco… che bello veder così tanti figli di Don Bosco, così splendenti e desiderosi di vivere con i piedi per terra, ma di abitare con il cuore il Cielo.

Museo Casa Don Bosco al convegno IGIIC. L’ottocento nelle arti: ricerche e dialoghi sulla conservazione

Dal sito del Museo Casa Don Bosco di Torino.

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Il 26 gennaio si è svolto il convegno L’Ottocento nelle arti: ricerche e dialoghi sulla conservazioneTradizioni e sperimentazioni agli albori della modernità. Artisti, materiali, tecniche, analisi diagnostiche e problematiche conservative nei dipinti mobili presso l’Accademia di Brera di Milano.

Una giornata di studio organizzata dal gruppo italiano dell’International Institute for Conservation (IGIIC).

La Dottoressa Ana Martín García, Storica dell’Arte (Ph.D student) e Coordinatrice Generale del Museo Casa Don Bosco, era presente come relatrice all’interno del ciclo di conferenze con un intervento tenuto in collaborazione con la Dottoressa Donatella Lami, restauratrice docente e formatore di AuriFoglia Restauri e il Dottore Paolo Triolo, Storico dell’Arte (Ph.D) e diagnostica multispettrale e docente ricercatore presso il DIRAAS, Università degli studi di Genova.

Con il titolo “L’altra accademia: Pittori dei salesiani tra tecniche tradizionali e pigmenti industriali, dal disegno preparatorio ai protagonisti contemporanei della palette pittorica” veniva presentato un caso di studio: due dipinti conservati ed esposti presso la collezione permanente del Museo Casa Don Bosco.

All’interno della giornata di studio, questo intervento era inserito nella categoria “Studi innovativi sulle tecniche pittoriche dell’Ottocento, sulle fonti ottocentesche, di artisti e materiali tra tradizione e innovazione”, presieduto dal prof. Giorgio Bonzanti e Camilla Mazzola.

La relazione dell’intervento sarà pubblicata in un articolo inserito all’interno degli atti del convegno dell’IGIIC 2024.

Cuneo: entriamo in Quaresima

Dal sito dei salesiani di Cuneo.

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Il 14 febbraio si aprirà con il digiuno il tempo austero della Quaresima. Un appuntamento annuale di grazia, una palestra dello spirito in cui permettere a Dio di rinnovare il nostro cuore, con tutta la nostra collaborazione.

Ecco gli appuntamenti e le proposte per un cammino comunitario intenso:

Mercoledì delle ceneri, 14 febbraio

  • Sante Messe in parrocchia alle ore 7.00; 8.30; 18.00; 21.00
  • Ore 17.00: celebrazione di inizio quaresima per bambini e ragazzi del catechismo e dell’oratorio in parrocchia.
  • Ore 18.30: ritiro per i giovani del MGS con testimonianza della novizia Alice, silenzio per la scelta dei propositi, cena del digiuno (raccoglieremo 5 € per le missioni estive) e S. Messa

Via Crucis

  • Ogni venerdì alle ore 15.30 in chiesa parrocchiale

Quaresimali del venerdì sera

Ogni venerdì di quaresima alle 21.00 in chiesa un appuntamento per curare la tua anima in questo tempo di conversione:

  • 16/02: testimonianza su guerra e pace viste nel mondo con d. Daniel Antunez sdb, procuratore Missioni don Bosco
  • 23/02: testimonianza di vita cristiana in ambienti ostili con i chierici salesiani Faraz (Pakistan) e John (Myanmar)
  • 1/03: davanti al cuore di Gesù (adorazione eucaristica)
  • 8/3: testimonianza di servizio tra i migranti di Porta Palazzo con le fma sr. Paola Pignatelli e sr. Julieta Joao
  • 15/3: ricordo dei nuovi cristiani martiri, missionari e laici
  • 22/3: Via Crucis cittadina

Confessioni

  • Ogni giorno durante le celebrazioni eucaristiche
  • Il venerdì sera dalle ore 21.00 alle 22.00
  • Rivolgendosi ad un sacerdote

Carità

Il procuratore delle missioni don Bosco ci indicherà alcuni progetti che sosterremo con collette straordinarie e vendite di beneficenza (oppure in busta chiusa ai salesiani).

In particolare il 16/17 marzo la Violetta di don Bosco per le opere salesiane in Italia a favore dei ragazzi più bisognosi.

Festa di Don Bosco 2024 a Novara: una festa di famiglia

Dal sito dei salesiani di Novara.

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La Festa di don Bosco rappresenta una data fondamentale nel calendario della nostra scuola, sia per le medie che per il liceo, soprattutto quest’anno che ricorre il bicentenario del sogno dei nove anni.

Una giornata che non garantisce soltanto un motivo di svago e giochi con i propri compagni, ma che ci ricorda anche il motivo per cui don Bosco ha fondato i salesiani: la gioia del cuore.

La festa è iniziata con un momento formativo, nelle classi, riguardante la vita di don Bosco, e su come si è poi riflessa in quella dei giovani. In seguito, si è celebrata la S. Messa, che ha rappresentato un’ulteriore occasione di riflessione e preghiera riguardo al tema dei sogni, della loro importanza, delle loro difficoltà e del fondamentale aiuto che Dio può darci a realizzarli.

Dopo la tradizionale merenda a base di pane e salame i nostri giovani si sono dilettati in sfide tra classi, giochi gonfiabili, balli di gruppo e per finire in bellezza una combattuta gara di torte, a cui hanno seguito le premiazioni dei vari tornei.

Ai ragazzi quindi è stato permesso di vivere a pieno lo spirito e l’ambiente accogliente che la scuola cerca di offrire ogni giorno, non solo attraverso l’insegnamento, ma anche attraverso svago e preghiera, perché in fondo il San Lorenzo non è solo una scuola.

Nel pomeriggio un nutrito gruppo di liceali ed oratoriani si è portato a Torino Valdocco per celebrare la festa insieme ad altri 700 giovani del Movimento Giovanile Salesiano del Piemonte e Valle d’Aosta. Stare al centro del carisma salesiano permette di prendere coscienza di essere parte di una realtà più grande delle mura del San Lorenzo.

Da parte dei ragazzi poi, vogliamo esprimere un grande grazie agli insegnanti, educatori, animatori ed ex allievi, e tutti quelli che hanno lavorato dietro le quinte per rendere possibile questa giornata.

E dopo tutto questo divertimento ora si ritorna sui libri!