“Il sogno che fa sognare”: la lettura teologica di don Bozzolo, Rettore Magnifico dell’UPS

Dall’agenzia ANS.

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Il secondo appuntamento nella Basilica di Maria Ausiliatrice di Torino-Valdocco sul Sogno dei Nove Anni di Don Bosco, in relazione alla Strenna 2024 del Rettor Maggiore, ha proposto lunedì 15 gennaio 2024, l’approfondimento teologico di don Andrea Bozzolo, Rettore Magnifico dell’Università Pontificia Salesiana (UPS) di Roma.

Come atteso, questa rilettura del momento fondante del carisma salesiano ha fornito, all’ampio uditorio presente e a quello collegato in streaming, gli elementi che mostrano l’ancoraggio pieno dell’esperienza del piccolo Giovannino alla tradizione biblica e all’annuncio del Vangelo.

Una via originale, quella percorsa dal Rettore Magnifico dell’UPS, per allargare lo sguardo oltre il “programma” educativo del Padre e Maestro dei Giovani – evidente al primo approccio – ed entrare nel cuore della sua spiritualità.

L’incontro, desiderato e organizzato dal Rettore della Basilica, don Michele Viviano, è stato aperto dalla visione delle sequenze del film di Leandro CastellaniDon Bosco” (realizzato nel 1988, a cento anni dalla morte del santo) nelle quali Pio IX chiede al prete di Torino, ancora incerto sulla sua strada, di individuare il momento fondante della sua esperienza. Siamo nel 1858, Don Bosco riscopre con l’aiuto del Papa il nucleo della chiamata per lui, avvenuta nel linguaggio del sogno, quando si stava affacciando alla vita e l’interrogativo che portava con sé era: “Che cosa farò da grande?”.

Il fondatore dei salesiani impiegherà molto tempo a rispettare la richiesta di Pio IX di mettere nero su bianco la memoria di quell’evento così intimo: le reazioni – quando l’aveva raccontato al mattino in famiglia – erano state tra l’ironico e il perplesso: i fratelli prefigurarono un lavoro da mandriano o da capo di una banda di malfattori, la nonna suggerì di non dare peso ai sogni; solo Mamma Margherita intravide il germe di una chiamata al sacerdozio. Lo stesso Giovannino propese per considerarlo una fantasia da cui non farsi condizionare.

Nella sua attività non “userà” esplicitamente quel sogno per attirare i giovani a Valdocco o per delineare il metodo dell’accoglienza, ma continuerà a custodirlo nel cuore. Solo nel 1874, seduto alla scrivania, risponderà al Papa ricostruendo gli elementi di quella che – solo al termine della vita, nell’Eucarestia ultima che celebrerà nella Basilica del Sacro Cuore a Roma, davanti all’immagine di Maria Ausiliatrice – comprenderà essere sarà stata una chiamata personale straordinaria.

È questa la chiave disponibile per rileggere la biografia di questo “fondatore”, pareggiabile a Benedetto da Norcia, a Francesco d’Assisi, a Domenico di Guzman, a Ignazio di Loyola. Con un compito adeguato ai tempi della Storia e della Chiesa: quello della riconducibilità di ogni giovane a un cammino di avvicinamento a Dio, fino a toccare le vette della santità, in una società percorsa dalla teorizzazione della lontananza da Lui come valore apparente di libertà.

Il “caso” di san Domenico Savio – giovane chierichetto di Don Bosco, desideroso di accostarsi al sacramento dell’Eucarestia prima dei tempi allora previsti dalla prassi cattolica – richiamato da una domanda dei presenti, ha dato al relatore l’opportunità di sottolineare quanto la valutazione che dovettero fare i presbiteri, chiamati a dare una risposta, corrispondesse all’invito di Gesù agli apostoli di considerare i piccoli un modello per accogliere il Regno.

C’è una perfetta aderenza teologica del “Sogno dei Nove Anni” alla tradizione ebraica e cristiana: la stessa “via” del sogno è stata seguita da Dio per rivolgersi a Giacobbe e ai patriarchi; e poi a Maria di Nazareth, a Giuseppe, a Paolo di Tarso. È una modalità che non assicura certezze, se non la possibilità di capire retrospettivamente la portata della sollecitazione ricevuta dallo Spirito.

Anche perché questi “sogni” affidano responsabilità immani, che la persona non potrebbe mai accettare se si rendesse conto della loro consistenza. Sono vere sfide alla ragionevolezza e alla concretezza. Sono progetti “impossibili”, ha rimarcato don Bozzolo, ma proprio per questo vengono affidati a persone che hanno fiducia in di Dio. “Tu lo farai possibile” venne risposto a un Giovanni Bosco che, ancora sognante, non aveva perso il senso della realtà e intendeva sapere “come” sarebbe avvenuta la metamorfosi dei lupi in agnelli.

La risposta nel sogno, e nella realtà della fede, è la mano di Colei – alla quale Mamma Margherita ha insegnato a rivolgersi nella preghiera – che si appoggia sulla spalla del ragazzo: la “signora” non dà risposta, non dà istruzioni o raccomandazioni; ma assicura la sua vicinanza, la sua benevolenza, la sua protezione.

È quanto basta per lanciarsi nella sequela di Cristo, senza aspettarsi di avere tutto chiaro. Paradossalmente, ha spiegato il relatore, più luce si riceve più ci si trova nel buio: il discepolo può far strada solo camminando. È una “scommessa” che ha fondamento nella resurrezione di Gesù, ossia nel fatto che ha lasciato traccia della vittoria sulla morte, l’impossibile più estremo.

Il sogno si conclude fra le lacrime: di paura? di gioia? Intanto si sente come pestato. Giovannino domanda ai suoi interlocutori “chi siete?” e non ha risposta. La mamma gli aveva insegnato a chiedere, agli sconosciuti che incontrava, chi fossero. Ma il loro nome non viene detto. È stato così per Abramo, così per Mosè quando sono stati raggiunti dalla Parola: Dio non ha un nome che possiamo conoscere. Quando proviamo a citarlo possiamo solo balbettare qualche consonante. Se è questa la matrice comune all’esperienza dei Nove Anni, si è di fronte a una santità che attraversa tutto il tempo, ad un’opera che supera le contingenze.

Mentre si contempla questo episodio mistico, sorge la domanda – che una giovane ha posto alla conclusione dell’incontro nella Casa di Maria a Valdocco: “Come riconoscere la trascendenza nella nostra esperienza?”.

“La vita è abitata da una chiamata” ha risposto il relatore, “ciò che ci sta intorno non è uno spettacolo. La vita di ciascuno è destinata agli altri, ogni vita è strutturalmente una chiamata. È qualcosa che ci appartiene anche se non l’abbiamo messa noi dentro di noi. Per questa ragione dobbiamo dare spazio alla Parola di Dio perché possa emergere ed essere compresa”.

Questa contemplazione trova un valido ausilio nel libro che a conclusione dell’incontro è stato messo a disposizione dei presenti, e che si trova in libreria: “Il sogno dei nove anni – Lettura teologica” scritto dallo stesso don Bozzolo, edito e tradotto in più lingue dalla Libreria Ateneo Salesiano.

-Antonio R. Labanca

Valsalice: incontro Scuola Genitori sul mondo digitale

Dal sito del Liceo Valsalice.

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Il Liceo Salesiano Valsalice torna con gli appuntamenti di Scuola Genitori: momenti di formazione, informazione e confronto.

Prossimo incontro giovedì 18 gennaio 2024 dalle ore 17.30 alle 19.30 nel Salone Teatro di Valsalice, viale Thovez, 37, per “Il mondo social: accompagnarsi nel mondo digitale, genitori e figli“.

Relatore del giorno prof. Luca Botturi, Professore in Media in Educazione presso la Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana.

All’interno della serata sarà inoltre presentato il Patto Digitale di Comunità Famiglie in Rete di Torino.

 

Vigliano: concorso video brevi per la Festa di Don Bosco 2024!

Notizia a cura della Casa di Vigliano Biellese.

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Fai il tuo video breve (da trenta secondi a un minuto) e partecipa al concorso per la Festa di Don Bosco 2024 di Vigliano Biellese!

Tema del video da proporre: “Don Bosco è…“: racconta chi è per te don Bosco oggi, come hai conosciuto la sua figura, cosa ti piace di lui, presentalo in un minuto…

Categorie dei partecipanti

  • Categoria allievi/e CFP
  • Categoria giovani da 15 a 29 anni
  • Categoria ragazzi da 11 a 14 anni
  • Categoria bambini da 2 a 10 anni

Inviare il video al Direttore dell’Opera salesiana via WhatsApp al numero 3473612671 indicando nome, cognome, categoria e settore (CFP, Oratorio Vigliano, Oratorio San Cassiano, Scuola Infanzia) entro e non oltre il 31 gennaio 2024.

Possono partecipare singoli o gruppi.

L’apposita giuria premia i primi tre classificati per ogni categoria. La premiazione avverrà in momenti diversificati per ogni categoria nei giorni successivi alla Festa del 31 gennaio.

Premi

  • Categoria allievi/e CFP: buoni per consumazione gratuita al bar del CFP e materiale per l’attività sportiva
  • Categoria giovani: materiale per attività sportiva
  • Categoria ragazzi: giochi e materiale per attività sportiva
  • Categoria bambini: giochi per la fascia di età

Festa di don Bosco 2024: il programma delle celebrazioni a Rivoli

Notizia a cura dei salesiani di Rivoli.

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Anche la Casa di Rivoli si appresta a celebrare la Festa di Don Bosco 2024, di seguito il programma completo.

24 Gennaio

  • Rosario e Adorazione con Adma
  • Buonanotte del Direttore
  • Notizie sulla parrocchia da parte del parroco

25-26-27 Gennaio | Triduo di don Bosco

  • Preghiera a don Bosco durante le Messe feriali

28 Gennaio | Festa Patronale

  • Ore 10.30: S. Messa in Viale Carrù
  • Ore 12.30: Pranzo in oratorio con polenta e salsiccia, contributo di € 10. Prenotazioni entro lunedì 22/01 in oratorio
  • Ore 15.00: Spettacolo in teatro con la collaborazione dei gruppi danza dell’ASD Don Bosco Rivoli e della scuola di musica Musicalcentro

Per info:

  • In oratorio: via Stupinigi, 1 Cascine Vica – Rivoli (TO)
  • Tel: 011 959 1840

CFP Fossano: FERRERO e GAI all’insegna dell’alta tecnologia

Dal sito del CFP di Fossano.

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Giovedì 23 novembre abbiamo avuto l’onore di ospitare iMaestri del Lavoro di Cuneo”.

I Sig.ri Mordenti e Fissore sono stati decorati con la “Stella al Merito del Lavoro” conferita con Decreto del Presidente della Repubblica e che comporta il titolo di “Maestro del Lavoro”.

In quell’occasione hanno raccontato agli allievi dil corsi 2^ Termoidraulica e 3^ Elettro, la loro carriera lavorativa all’interno dell’azienda Ferrero di Alba e hanno ricostruito la storia della rinomata azienda dolciaria d’eccellenza, proponendo anche una timeline dell’uscita di ogni prodotto Ferrero negli anni.

Grazie alla loro organizzazione, giovedì 11 gennaio, è stato possibile visitare l’azienda albese, soffermandosi su due linee di produzione: Kinder Cioccolato e Ferrero Rocher.

In due momenti, prima di spiegazione e poi di visione dello stabilimento, i ragazzi hanno potuto approfondire la storia della Ferrero e rendersi conto di una importante realtà lavorativa, attraverso l’esperienza delle linee automatizzate e l’analisi dell’organizzazione aziendale.

Ringraziamo la Ferrero Spa per l’ospitalità e per l’interessante iniziativa proposta. Un grazie particolare a Fissore Matteo, Franco Demaria e Claudio Giovine per l’accurata spiegazione.

Nel pomeriggio, siamo stati ospiti dell’azienda GAI Macchine Imbottigliatrici Spa, a Ceresole d’Alba, realtà di spicco nel campo dell’imbottigliamento.

Gli allievi hanno potuto osservare i magazzini automatizzati che gestiscono i pezzi che vengono prodotti e utilizzati nell’assemblaggio e nella manutenzione dei macchinari presenti nelle aziende che utilizzano le linee di imbottigliamento GAI.

È stato possibile visitare i vari reparti dell’azienda: dalla produzione all’assemblaggio, passando nella divisione dove si progettano e cablano i quadri elettrici.

È sempre molto stimolante osservare e riconoscere le caratteristiche di un’azienda, in particolare in un ambiente contraddistinto da ordine e pulizia come quello dell’azienda GAI.

Grazie a tutti per l’ospitalità, in particolare a Guglielmo Gai, Gianluca Bosio, Paola Fogliato, Giulia Fasano e Anna Bellino, che con maestria e dedizione hanno spiegato i vari processi produttivi e trasmesso il messaggio che per avere successo bisogna impegnarsi e puntare sempre alto!

Ripartono le attività e tornano gli Open Day al CNOS-FAP Agnelli

Dal sito dell’Istituto Agnelli.

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Ultima data disponibile per gli Open Day! Lo Staff Agnelli è pronto per accogliere famiglie e futuri studenti per presentare i suoi percorsi professionali:

  • Automotive – riparazione veicoli a motore
  • Saldocarpenteria
  • Meccanica industriale

Vi aspettiamo sabato 20 gennaio!

Durante gli open day verrà presentata l’offerta formativa del centro, potrete visitare il centro con un nostro formatore ed infine sarà possibile usufruire di un colloquio di orientamento con i nostri orientatori esperti.

Primo turno: dalle 9:00 alle 10:30
Secondo turno: dalle 10:30 alle 12:00

La prenotazione è obbligatoria!

Affrettati e prenota subito:

Ricordiamo anche i prossimi appuntamenti orientativi:

  • 18 gennaio Laboratorio Pratico
  • 20 gennaio Open Day
  • 25 gennaio Laboratorio Pratico

Come procedere per presentare la domanda di iscrizione?

Le domande di iscrizione on line devono essere presentate

  • dalle ore 8:00 del giorno 18 gennaio 2024
  • alle ore 20:00 del 10 febbraio 2024

I genitori e gli esercenti la responsabilità genitoriale (affidatari, tutori) possono accedere al sistema di iscrizioni on line all’interno della Piattaforma Unica, sezione “Orientamento” al sito: https://unica.istruzione.gov.it/it/orientamento/iscrizioni .

Riaprono anche le attività legate alla segreteria didattica e allo Sportello Servizi al Lavoro e Orientamento. Informazioni e prenotazioni all’indirizzo mail orientamento.agnelli@cnosfap.net

“Verso Loreto”: il pellegrinaggio degli universitari di Cuneo

Dal sito dei salesiani di Cuneo.

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Partiti da Cuneo prima dell’alba, inizia il pellegrinaggio dei giovani universitari di Cuneo per il centro Italiaguardando a Loreto come mèta finale.

Dopo le prime ore di viaggio, la prima tappa è il paese natale del novello santo Artemide Zatti, Salesiano di don Bosco.

DA CUNEO A BORETTO

«Da Nazareth può mai venire qualcosa di buono?» (Gv 1,46) è quello che, insieme a Natanaele, ci si potrebbe chiedere pensando a un paesino piccolo come Boretto (RE).

Eppure, questo paesello di poche centinaia di anime è stato protagonista della nascita del più recente santo della famiglia salesiana, il coadiutore Artemide Zatti.

Con la sua vita semplice ma piena, Zatti ci insegna che, prima cosa fra tutti, non è fare la nostra volontà, ma la volontà di Dio. Con un sogno ben preciso in mente, il novello santo coadiutore mostrerà al mondo come sia necessario, come san Giovanni Battista, mettere da parte il proprio io, per fare più spazio a Dio: “credetti, promisi, guarii”.

BRESCELLO, TEATRO DEL “MONDO PICCOLO”

La seconda tappa del pellegrinaggio è il piccolo paese di Brescello (RE), poco distante da Boretto, il quale accoglie pellegrini e turisti con una dedica al Mondo Piccolo, ai suoi protagonisti, don Camillo e Peppone, e al suo creatore, Giovanni Guareschi.

Gli scritti del Guareschi, sui quali si basano le celebri pellicole di “Don Camillo e Peppone”, occupano una posizione di rilievo, sia dal punto di vista storico che artistico, nella letteratura italiana del ‘900.

Spesso, tuttavia, viene sottovalutata o taciuta la profonda carica spirituale e il profondo significato teologico di cui queste opere sono pregne che descrivono, con una precisione quasi profetica, la profonda lotta interiore spirituale di ogni cristiano, quella fra uomo vecchio e uomo nuovofra la Chiesa di Cristo e il mondo.

Di fronte a questa lotta ogni cristiano dovrebbe chiedere al Signore Gesù, come don Camillo davanti al crocifisso: “Cosa possiamo fare noi?”, per lasciarsi poi stupire dalla risposta di Cristo stesso: «“Ciò che fa il contadino quando il fiume travolge gli argini e invade i campi: bisogna salvare il seme […]. Bisogna salvare il seme: la fede. Don Camillo, bisogna aiutare chi possiede ancora la fede a mantenerla intatta”».

SAN MARINO: LA TESTIMONIANZA DI SUOR MARIA GLORIA RIVA

Accolti dalla comunità salesiana locale, veniamo accompagnati al cuore pulsante della Repubblica di San Marino. Qui abbiamo la possibilità di visitare il piccolo centro storico della rocca per poi essere accolti nel monastero delle Suore Adoratrici Perpetue del Santissimo Sacramento.

Ad accoglierci è Suor Maria Gloria Riva, appassionata di storia dell’arte, la quale ci dona una preziosa testimonianza: in un mondo e un tempo sempre più confusi, fumosi, è prezioso e fondamentale per la vita interiore di ogni uomo e donna intraprendere senza paura una incessante e convinta ricerca del bello, della Bellezza autentica, della Verità, quella che parla ad ognuno di noi.

Dopo la testimonianza ci dirigiamo per la notte verso l’oratorio salesiano, dove recuperiamo le forze per la seconda giornata di pellegrinaggio, direzione Rimini.

I GIOVANI SANTI DI RIMINI: ALBERTO MARVELLI E SANDRA SABATTINI

Cosa ci si potrebbe aspettare da un giovane cresciuto in oratorio salesiano, deciso fin da piccolo a scegliere come suoi amici dell’anima e modelli nientemeno che San Domenico Savio e, qualche anno dopo, il Beato Piergiorgio Frassati?

Di tutte le cose che si potrebbero dire sulla vita del Beato Alberto Marvelli, certamente quella che lascia più a bocca aperta non è tanto il suo impegno sociale e politico -senza dubbio di grande importanza, specie per un ragazzo così giovane, il cui aiuto è stato fondamentale per decine di migliaia di abitanti di una Rimini martoriata dalla guerra-, quanto più il suo intimo rapporto con Dio.

All’interno della chiesa parrocchiale di Sant’Agostino è possibile inginocchiarsi e pregare presso la sua tomba, domandando per noi la stessa fede e lo stesso slancio spirituale per raggiungere, insieme a lui, la santità: “salire, salire sempre nelle vie della perfezione, della purezza, della carità, della santità; voglio farmi santo.” (beato Alberto Marvelli)

È sempre nella città di Rimini che incontriamo una cristiana agguerrita, una brillante studentessa di medicina, una volontaria attivissima dell’associazione Papa Giovanni XXIII, la “santa fidanzata”, la beata Sandra Sabattini.

A presentarcela non sono solo i pannelli presenti nella chiesa parrocchiale di S. Girolamo -molto curati e dettagliati- ma alcune delle persone più importanti che sono state accanto a Sandra negli ultimi anni della sua vita.

Le preziose testimonianze di Guido, fidanzato di Sandra -il quale ha voluto partecipare attivamente al suo processo di beatificazione-, e delle sue amiche più strette, ci hanno permesso di conoscere Sandra nella sua vita ordinaria.

È grazie a loro se abbiamo potuto scoprire nella beata Sandra una giovane dalla vita “normale” -in famiglia, nelle amicizie, nello studio universitario, nella preghiera e partecipazione alla S. Messa quotidiane- innamorata di Gesù, che ogni giorno con fatica ha provato, riuscendoci, a dire il suo sì a Dio perché operasse cose sante in lei e con lei: “Non è mia questa vita. È tutto un dono. Abbi cura del regalo fattoti, rendilo più bello e pieno per quando sarà l’ora” (beata Sandra Sabattini)

LORETO: COMUNITA’ CENACOLO E LA SANTA CASA

Ultima tappa del pellegrinaggio è stato il comune di Loreto (AN). Dopo aver avuto la grazia di partecipare alla S. Messa celebrata da don Thierry all’interno della Santa Casa, siamo stati accolti dai giovani della Comunità Cenacolo di Loreto con una cena e una preziosa testimonianza che hanno reso questa seconda giornata di pellegrinaggio ancora più ricca.

Sotto la cupola della Basilica di Loreto si trova quella che la Tradizione cristiana, fin dagli albori della fede, considera la Santa Casa.

Qui è avvenuto il fatto che ha cambiato la storia del mondo: l’Annunciazione dell’Arcangelo Gabriele alla Vergine Maria e il successivo sì della fanciulla di Nazareth al progetto divino.

Queste mura sono state protagoniste nientemeno che della crescita di Nostro Signore, di quella che la teologia chiama “la vita nascosta” di Gesù: gli anni della sua infanzia, adolescenza e adultità, fino ad arrivare all’inizio della sua vita pubblica.

Secondo la Tradizione, la Santa Casa sarebbe stata portata in volo per mare dagli angeli del Signore, al fine di preservarla dalle profanazioni dell’invasione musulmana in Terrasanta.

Negli ultimi decenni, ricerche e studi archeologici sulla struttura e sui materiali della Santa Casa hanno portato ad una conclusione importante: quella di Loreto è, senza ombra di dubbio, la Santa Casa di Nazareth, mèta di pellegrinaggi fin dai primi secoli dell’era cristiana.

Fa sorridere constatare, ancora una volta, come la fede e scienza non siano in contrapposizione, ma come la seconda confermi la prima e le dia al contempo una forza maggiore.

Si compie quanto detto da Gesù: “vi dico che, se questi taceranno, grideranno le pietre” (Lc 19,40).

Finita anche questa mattinata di visita al Santuario di Loreto, dopo una breve pausa pranzo, ci dirigiamo verso i nostri mezzi in direzione Cuneo.

Una sosta a Fontanellato (PR) nella comunità monastica delle Sorelle di Maria Stella del Mattino ci permette di partecipare alla S. Messa e di recuperare le energie per iniziare l’ultimo tratto di strada che ci porterà a casa.

Grati al Signore per questo pellegrinaggio ognuno di noi può cantare e inneggiare alla Vergine Maria, come riportato sulla parte interna della cupola maggiore della Basilica di Loreto, di fronte alla grande magnificenza del mistero divino:

“Vergine Madre, figlia del tuo figlio, umile e alta più che creatura, termine fisso d’etterno consiglio,

tu se’ colei che l’umana natura nobilitasti sì, che ‘l suo fattore non disdegnò di farsi sua fattura.

Nel ventre tuo si raccese l’amore, per lo cui caldo ne l’etterna pace così è germinato questo fiore”

(Dante Alighieri, Paradiso, XXXIII, I-IX)

Il Gennaio Salesiano di Cuneo

Dal sito dei salesiani di Cuneo.

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Gli eventi del Gennaio Salesiano 2024 di Cuneo sono legati alla celebrazione del duecentesimo anniversario del sogno dei nove anni di Don Bosco.

“Ecco il tuo campo, ecco dove devi lavorare…”.

Un invito diretto a tutti a riconoscere il proprio ambito di responsabilità e, al suo interno, a creare un ambiente umanamente ricco, generoso di proposte educative a 360° e soprattutto con gli occhi aperti sul mondo per capire e conoscere le nuove sfide che ci attendono.

In quest’ottica il primo incontro sabato 20 gennaio alle ore 21.00 con il missionario don Roberto Tonetto: “Un salesiano da 25 anni con i lebbrosi della Cina”, testimonianza di una vita consacrata spesa al servizio dei più bisognosi nel carisma di don Bosco.

Nel secondo incontro giovedì 25 gennaio alle ore 21.00 sarà ospite Gigi De Palo, ex-presidente del Forum delle Associazioni Familiari e recente nuovo presidente della Fondazione per la natalità.

In quest’ultima veste sarà il protagonista, insieme alla moglie Anna Chiara Gambini, di “L’inverno demografico italiano… quale futuro dinnanzi a noi?”.

Il tema della denatalità in Italia è sulle pagine di tutti i giornali e i numeri anche se sono solo tali, sono estremamente preoccupanti.

Mentre in Francia e Germania la natalità sale del 2%, in Italia continua a scendere. Ciò comporterà implicazioni importanti sulla nostra società e il modo di vivere ma è soprattutto lo specchio di quanta fiducia hanno le nostre famiglie e di quanto sono supportate socialmente.

Il terzo incontro sabato 3 febbraio alle ore 21.00 “Un sogno che fa sognare”: Accademia dei giovani dell’oratorio sulla Strenna 2024 del Rettor Maggiore presentata dal salesiano don Alberto Goia, Delegato Ispettoriale per la Pastorale Giovanile.

“Con la consapevolezza che per ciascuno Dio ha un sogno, un progetto pensato, desiderato su misura per noi da Dio stesso, occorre esplorare con gli stessi giovani i loro sogni: la vita ha uno scopo per essere vissuta e dobbiamo credere alla bellezza di ciò che siamo; dobbiamo aprirci a desideri grandi come è grande il sogno di Dio su ciascuno dei giovani e lottare per realizzarli.”

-Strenna del Card. Artime, Rettor Maggiore

Tutti gli eventi sono con ingresso libero, è richiesta la prenotazione alla mail prenotazionidonbosco.cuneo@gmail.com.

Ringraziamo per il patrocinio e il sostegno: il Comune di Cuneo, il CSI di Cuneo, l’Auxilium di Cuneo, l’Ufficio Famiglia Diocesi Cuneo – Fossano, il Forum delle Associazioni Familiari di Cuneo e alla Società Cooperativa Sociale GE.S.A.C..

“Il sogno che fa sognare”: la lettura salesiana del Cardinale Ángel Fernández Artime

Dall’agenzia ANS.

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Una condivisione familiare, a cuore aperto, sul Sogno dei Nove Anni di Don Bosco, e una serata in cui approfondire con semplicità, ma sempre con chiarezza, gli spunti offerti dalla strenna di quest’anno: questo è stato, in sintesi, l’evento andato in scena lunedì 8 gennaio 2024 presso la Basilica di Maria Ausiliatrice di Torino, dove l’autore del messaggio della strenna, il Cardinale Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore dei Salesiani, ne ha offerto una lettura dal punto di vista salesiano.

In apertura della serata il Rettore della Basilica e promotore dell’iniziativa, don Michele Viviano, ha introdotto i lavori, spiegando il senso della proposta dei tre lunedì di gennaio (8, 15 e 22) dedicati ad approfondire la strenna del 2024 e ha presto lasciato la parola all’illustre ospite e al conduttore della serata, il prof. Amos Corbini, docente di Filosofia all’Università Statale di Torino.

Dopo la proiezione del video che accompagna la strenna, ha preso il microfono il X Successore di Don Bosco, che con la sua consueta affabilità, a partire dalle immagini del video ha messo al centro del discorso l’educazione salesiana e il suo tratto più caratteristico: quello di saper trasformare, oggi come due secoli fa, “i lupi”, in “agnelli”.

Nella sua dissertazione il X Successore di Don Bosco ha ripercorso i tratti essenziali del testo da lui preparato – raccomandandone la lettura a tutti i presenti che hanno affollato la basilica fin negli ultimi banchi. Così, ha sottolineato come davvero il Sogno dei Nove Anni abbia segnato tutta la vita del Santo dei Giovani, perché ne indirizzò il percorso, motivò ogni suo gesto, e venne ricordato e compreso pienamente dallo stesso Don Bosco solo 63 anni dopo, durante l’emotiva Messa da lui celebrata nella chiesa del Sacro Cuore a Roma, il 16 maggio 1887.

Poi ha fatto riferimento anche ai suoi predecessori alla guida della Congregazione e alle grandi celebrazioni e al primo approfondimento del significato di questo sogno che si ebbe sotto Don Rinaldi, sotto il cui rettorato cadde la ricorrenza del primo centenario, nel 1924.

Con uno sguardo al sogno e uno all’oggi, il Card. Ángel Fernández Artime ha rimarcato che i giovani sono e restano sempre i protagonisti, sia del sogno, sia di ogni iniziativa salesiana.

Un’attenzione particolare è stata poi dedicata ad affrontare la figura di Maria, quella maestra a cui l’affida il signore che compare nel sogno. Il riferimento mariano per Don Bosco fu essenziale, per questo il Rettor Maggiore ha ribadito ancora una volta:

“Se un salesiano non ha un profondo amore per l’Ausiliatrice e la ritiene magari solo una devozione di Don Bosco e di qualche vecchietta, allora, mi dispiace, ma non è salesiano! È duro da dire, ma la nostra Congregazione non si capisce senza la Madonna, perché per Don Bosco Maria è stata tutto”.

Con fare enfatico e appassionato, il Rettor Maggiore ha esortato tutti i membri della Famiglia Salesiana ad essere parte di questo sogno ancora oggi, a portarlo avanti al servizio dei giovani più bisognosi. E ha aggiunto anche alcuni dei suoi sogni personali come Rettor Maggiore:

  • “Che ogni casa salesiana sia uno spazio di relazioni sane ed educative”;
  • “Che la Famiglia di Don Bosco sia riconosciuta sempre di più come quella più vicina ai più bisognosi”;
  • “I nostri ragazzi hanno bisogno di sogni veri, di sfide, di ideali… E noi dobbiamo fare tutto il possibile per far sì che i giovani non abbiano motivi per vivere con entusiasmo”;
  • “Sogno e desidero incontrare ogni giorno, in ogni casa salesiana, salesiani e laici e Famiglia Salesiana che credano nel miracolo che l’educazione salesiana hanno il potere di realizzare”.
  • “Siamo chiamati, come Don Bosco, ad offrire occasioni d’incontro con Gesù, fonte di vita e di gioia”.
  • “E sogno, infine, davvero che nella fedeltà a Don Bosco faremo innamorare i nostri ragazzi, ragazze e giovani di quella Madre senza la quale tutto questo non è possibile”.

Dopo un tempo di dialogo, nel quale il Rettor Maggiore si è messo a disposizione delle domande dei presenti, la serata si è conclusa con l’esecuzione del brano inedito dedicato alla Strenna, opera del Maestro don Maurizio Palazzo, SDB, cantato dai solisti Francesca Incardona, Francesca Rosa e Claudio Poggi, e accompagnato dalla Corale della Basilica di Maria Ausiliatrice.

 

Campo invernale “Show in the snow” al Don Bosco di Chatillon

Notizia a cura dei salesiani di Chatillon.

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Alcuni ragazzi della scuola media Don Bosco di Chatillon hanno partecipato al campo invernaleShow in the Snowdal 2 al 5 gennaio 2024 presso la casa diocesana di Saint Barthelemy (Aosta).

Le giornate sono state organizzate da un gruppo di ex-allievi e i ragazzi hanno apprezzato molto le attività proposte.

Soprattutto la giornata sulla neve è piaciuta molto a tutti, grandi e piccini, e il “campo invernale” si è concluso con la santa messa celebrata dal direttore Don Vincenzo Caccia Sdb, alla quale hanno partecipato anche i genitori degli allievi.

L'”aperitivo” finale ha garantito un clima di famiglia e di fraternità tra tutti.