Animazione Missionaria: il quarto incontro del Corso Partenti 2019/2020

Sabato 11 e domenica 12 gennaio 2020, al Colle Don Bosco e a Valdocco, si è svolto il quarto incontro dedicato al Corso Partenti 2019/2020 promosso dall’Animazione Missionaria dell’Ispettoria del Piemonte e Valle d’Aosta.

Quarto appuntamento per i giovani che si preparano a vivere un’esperienza di missione estiva: quale cornice migliore per approfondire la spiritualità missionaria salesiana se non “andando alle radici” nel luogo dove tutto ebbe inizio? Al Colle don Bosco i ragazzi hanno prima avuto modo di conoscere i vari carismi missionari e poi approfondire quello salesiano che possiamo riassumere in tre aspetti:

  • L’attenzione ai giovani, in particolare quelli più poveri e in difficoltà;
  • Investire nella loro educazione, affinché siano “buoni cristiani e onesti cittadini”;
  • Necessaria una buona dose di allegria.

In Basilica è stata approfondita la storia di don Bosco a partire dall’inizio, dalla cascina dei Becchi: proprio in quei luoghi, il grande dipinto in Basilica ci riporta alle immagini e ai personaggi del sogno dei 9 anni. Il tramonto ha poi sottolineato in modo incredibile la bellezza del Colle delle beatitudini giovanili (com’è l’ha battezzato San Giovanni Paolo II), davvero un luogo dove continuare a sognare… l’estate!

In serata, tappa al museo missionario in compagnia di due giovani salesiani, don Alexis e don Oliver, che fanno parte della 150° spedizione missionaria salesiana: saranno inviati in Lituania e partiranno in questi giorni.
Ci hanno dato testimonianza del loro paese di origine e ciò che i salesiani hanno fatto nelle loro terre, per concludere con una breve presentazione dell’esperienza che li attende.

Dopo aver quindi toccato con mano i luoghi di origine in cui è nato il sogno salesiano che tutt’oggi vive e di cui questi giovani fanno parte, la giornata di sabato si è conclusa con il rientro a Torino Valdocco.

Domenica 12 gennaio, giornata interamente vissuta a Torino Valdocco: al mattino i ragazzi hanno potuto ascoltare la testimonianza di don Silvio Roggia, salesiano di don Bosco e con una forte esperienza missionaria. Oggi si trova a Roma e opera nella congregazione nell’ambito della Formazione dei salesiani; più volte missionario in Africa occidentale, don Silvio ha voluto condividere coi giovani alcune considerazioni sulla missione e alcuni consigli. Cosa ha da dire un luogo povero al nostro cuore? Madre Teresa diceva “Siamo tutti poveri di fronte a Dio”: questo deve essere il punto di partenza della nostra missione. Una chiave di lettura per il ritorno. “L’esperienza che vi apprestate a vivere è un munus” dice don Silvio, “un munus di eccezionale valore durante la vostra vita” (il munus inteso in accezione romana, quando i soldati vinta la battaglia ricevevano in dono il munus, il pezzo di terra, che però diveniva dopo, una responsabilità). Uno sguardo poi a due figure da usare come “decoder”: la Beata Maria Troncatti e il venerabile Vincenzo Cimatti.

Punto di riflessione importante, quello riguardo la “crisi”, situazione esistenziale e spesso anche momento chiave dell’esperienza estiva, della missione in generale: la crisi è sempre rischio e possibilità di crescita. La missione può essere il momento di “gestazione” della propria nuova vita.
Infine, uno sguardo ad un tipico simbolo della cultura ghanese, il Sankofa. Un piccolo uccello, rappresentato mentre avanza guardando all’indietro: per poter camminare, è necessario riconoscere, conservare e custodire quanto fa parte della mia identità, della mia storia.

Don Silvio ha quindi salutato i giovani lasciando loro leggere alcuni tratti della Evangelii Gaudium.

272. L’amore per la gente è una forza spirituale che favorisce l’incontro in pienezza con Dio fino al punto che chi non ama il fratello «cammina nelle tenebre » (1 Gv 2,11), « rimane nella morte » (1 Gv 3,14) e « non ha conosciuto Dio » (1 Gv 4,8). Benedetto XVI ha detto che « chiudere gli occhi di fronte al prossimo rende ciechi anche di fronte a Dio »,[209] e che l’amore è in fondo l’unica luce che « rischiara sempre di nuovo un mondo buio e ci dà il coraggio di vivere e di agire ».[210] Pertanto, quando viviamo la mistica di avvicinarci agli altri con l’intento di cercare il loro bene, allarghiamo la nostra interiorità per ricevere i più bei regali del Signore. Ogni volta che ci incontriamo con un essere umano nell’amore, ci mettiamo nella condizione di scoprire qualcosa di nuovo riguardo a Dio. Ogni volta che apriamo gli occhi per riconoscere l’altro, viene maggiormente illuminata la fede per riconoscere Dio. Come conseguenza di ciò, se vogliamo crescere nella vita spirituale, non possiamo rinunciare ad essere missionari. L’impegno dell’evangelizzazione arricchisce la mente ed il cuore, ci apre orizzonti spirituali, ci rende più sensibili per riconoscere l’azione dello Spirito, ci fa uscire dai nostri schemi spirituali limitati. Contemporaneamente, un missionario pienamente dedito al suo lavoro sperimenta il piacere di essere una sorgente, che tracima e rinfresca gli altri. Può essere missionario solo chi si sente bene nel cercare il bene del prossimo, chi desidera la felicità degli altri. Questa apertura del cuore è fonte di felicità, perché «si è più beati nel dare che nel ricevere » (At 20,35). Non si vive meglio fuggendo dagli altri, nascondendosi, negandosi alla condivisione, se si resiste a dare, se ci si rinchiude nella comodità. Ciò non è altro che un lento suicidio.

273. La missione al cuore del popolo non è una parte della mia vita, o un ornamento che mi posso togliere, non è un’appendice, o un momento tra i tanti dell’esistenza. È qualcosa che non posso sradicare dal mio essere se non voglio distruggermi. Io sono una missione su questa terra, e per questo mi trovo in questo mondo. Bisogna riconoscere sé stessi come marcati a fuoco da tale missione di illuminare, benedire, vivificare, sollevare, guarire, liberare. Lì si rivela l’infermiera nell’animo, il maestro nell’animo, il politico nell’animo, quelli che hanno deciso nel profondo di essere con gli altri e per gli altri. Tuttavia, se uno divide da una parte il suo dovere e dall’altra la propria vita privata, tutto diventa grigio e andrà continuamente cercando riconoscimenti o difendendo le proprie esigenze. Smetterà di essere popolo.

274. Per condividere la vita con la gente e donarci generosamente, abbiamo bisogno di riconoscere anche che ogni persona è degna della nostra dedizione. Non per il suo aspetto fisico, per le sue capacità, per il suo linguaggio, per la sua mentalità o per le soddisfazioni che ci può offrire, ma perché è opera di Dio, sua creatura. Egli l’ha creata a sua immagine, e riflette qualcosa della sua gloria. Ogni essere umano è oggetto dell’infinita tenerezza del Signore, ed Egli stesso abita nella sua vita. Gesù Cristo ha donato il suo sangue prezioso sulla croce per quella persona. Al di là di qualsiasi apparenza, ciascuno è immensamente sacro e merita il nostro affetto e la nostra dedizione. Perciò, se riesco ad aiutare una sola persona a vivere meglio, questo è già sufficiente a giustificare il dono della mia vita. È bello essere popolo fedele di Dio. E acquistiamo pienezza quando rompiamo le pareti e il nostro cuore si riempie di volti e di nomi!

Rivivi il momento:

Festa di San Giovanni Bosco 2020

Il calendario della festa di Don Bosco.

Il ritiro di formazione del Quinquennio ICP in Veneto

Dal 4 al 6 gennaio 2020 si è tenuto l’incontro di formazione del quinquennio ICP – i salesiani di recente ordinazione – con il ritiro nella Regione Veneto, toccando mete come Mogliano Veneto, Venezia e Padova.

Gli ingredienti essenziali di queste giornate hanno riguardato la fraternità, vissuta in primo luogo a partire dai momenti condivisi presso la Comunità Proposta di Mogliano Veneto e presso la Casa Salesiana di Venezia-Castelllo; l’arte, con la visita alla città di Venezia e in particolare alla Cappella degli Scrovegni di Padova; la testimonianza e l’esempio sul tema della confessione, con San Leopoldo Mandic (Padre Leopoldo da Castelnuovo di Cattaro) e sul tema della predicazione, con Sant’Antonio da Padova.

Nell’ultimo giorno del ritiro, il gruppo del quinquennio è tornato infine alla Casa Salesiana di Novara per una merenda “pranzoira”.

Presentazione della Strenna del Rettor Maggiore per il 2020

L’Agenzia d’Informazione Salesiana ANS rende disponibile il nuovo video dedicato alla Strenna 2020 del Rettor Maggiore.

Sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra” (Mt 6,10)

BUONI CRISTIANI E ONESTI CITTADINI

STRENNA 2020

– PREMESSA –

Quando ho pensato alla Strenna di quest’anno, insieme ad altri confratelli salesiani, ho percepito chiaramente quanto il tema fosse importante ed affascinante. Semplice nel titolo, però ampio e complesso da sviluppare. Dopo il lavoro di queste settimane l’ho percepito ancora più chiaramente. Mi sembra un tema affascinante, utile e complesso.
Credo sinceramente che abbiamo bisogno, nella nostra Famiglia Salesiana, in ciascuno dei nostri gruppi, nelle diverse nazioni in cui ci troviamo, e con le opere più svariate, di rivolgere lo sguardo su quegli aspetti che hanno a che vedere con la formazione del cristiano e del cittadino.

→ Dobbiamo rendere sempre più esplicito il messaggio che la nostra missione è Evangelizzatrice e Catechizzante. Senza questo, non siamo Famiglia Salesiana. Possiamo essere ‘fornitori di servizi sociali’, ma non apostoli di bambini, bambine, adolescenti e giovani.

→ Allo stesso tempo è più che evidente che nella nostra missione di educatori non possiamo ‘vivere in un limbo’, senza che nulla abbia a che vedere con la vita, la giustizia, l’uguaglianza di opportunità, la difesa dei più deboli, la promozione di una vita civile ed onesta. Questa dimensione è oggi più urgente che mai, dal momento che le società in cui viviamo non credono molto in questi valori. Noi, quando educhiamo, da che parte stiamo? Proprio in forza di questa domanda è così attuale e necessaria la riflessione della Strenna di quest’anno.

→ A tutto ciò si aggiunge un nuovo ostacolo. Il binomio educativo di Don Bosco, quello stesso binomio che lo orientava nell’Italia dell’Ottocento, si può ritenere ancora valido in un “mondo salesiano” in cui la Famiglia di Don Bosco può trovare casa in paesi con diverse religioni o con una maggioranza non-cristiana, o in società post-cristiane, o addirittura in nazioni ufficialmente laiche o antireligiose?

Per ciò che concerne questo ultimo aspetto, ovvero una Strenna in cui parlare di come essere Buoni Cristiani in società non cristiane, mi sono giunte domande da alcune di queste regioni; ve le presento, contengono indubbiamente una grande sensibilità pastorale. Eccone alcune.

Nelle Ispettorie con una grande maggioranza non-cristiana (altre religioni, agnostici o indifferenti), questa Strenna sarà ben accolta nella misura in cui riuscirà ad offrire qualche spazio di riflessione e qualche idea per l’azione educativa in ambienti “non cristiani” o “postcristiani”. Come si potrebbe presentare il binomio educativo di Don Bosco in modo che anche i nostri laici e giovani non-cristiani possano accettarlo, comprenderlo, seguirlo e metterlo in pratica?

Ai tempi di Don Bosco, nel contesto di una società a maggioranza cristiana, l’utilità sociale era segno di autentica religiosità.
Oggi invece, nei 134 paesi del mondo in cui si è diffuso il carisma, sentiamo piuttosto il bisogno di mantenere l’equilibrio in un atteggiamento di apertura e di inclusione nel processo educativo “per e con” i giovani e i laici non-cristiani, partendo dal primo annuncio del Vangelo di Gesù Cristo attraverso il Sistema Preventivo che crea le relazioni, un clima di famiglia dove si educa e dove la fede viene trasmessa per osmosi.

Bisogna tenere conto degli ambienti pluri-culturali e multi-religiosi delle 40 Ispettorie salesiane che vivono nelle Chiese minoritarie tra le grandi religioni del mondo, soprattutto in Asia e in Africa.

Non basta ripetere quanto Don Bosco ha fatto nell’Ottocento. Possiamo imparare dalle esperienze dei Salesiani che vivono oggi il Sistema Preventivo in paesi a maggioranza non cristiana. Sicuramente hanno tante ricche esperienze di vita, hanno saputo interpretare il pensiero di Don Bosco in contesti multi-religiosi e multi-culturali che il nostro Padre neppure avrebbe potuto immaginare.

Buoni cristiani e onesti cittadini in ambienti a maggioranza non-cristiana o post-cristiana. Ci facciamo alcune domande precise:

• Come mettere in pratica il binomio di Don Bosco tra i giovani e i laici collaboratori non cristiani?
• Come mantenere l’equilibrio tra l’apertura ai non cristiani e il primo annuncio del Vangelo?
• Come tradurre il concetto di ‘buon cristiano’ per la maggioranza dei collaboratori laici non cristiani?
• Come mettere in pratica il pilastro della ‘Religione’ nei contesti multi-religiosi nei quali ci troviamo?
• Come educare i giovani e i laici ai tre pilastri della Spiritualità del Sistema Preventivo di Don Bosco: Ragione –Religione- Amorevolezza?
• Come tradurre nella vita quotidiana i ‘buoni cristiani’ di Don Bosco nella missione condivisa con tanti non cristiani?
• Il Rettor Maggiore crede che il Sistema Preventivo di Don Bosco possa essere pienamente vissuto e messo in pratica anche dai laici collaboratori di altre religioni?
• Come includere i non cristiani nella Comunità Educativo Pastorale (CEP)?
• Cosa dicono gli stessi non cristiani che sono coinvolti nella missione educativa salesiana?
• Quali sono le espressioni più attraenti della pratica del Sistema Preventivo di Don Bosco? Credo che durante lo sviluppo della Strenna si potranno trovare indicazioni che rispondono in un modo o in un altro a questi quesiti, ovviamente più che legittimi, che mi sono stati fatti pervenire.

Il Rettor Maggiore nella sua presentazione, realizzata alla presenza di Madre Yvonne Reungoat, Madre Generale delle FMA, con il suo Consiglio, di don Filiberto González, Consigliere Generale per la Comunicazione Sociale, e di altri membri della Famiglia Salesiana, ha esordito ricordando i tanti modi e le espressioni diverse con cui Don Bosco esortava a formare dei giovani che sapessero essere lievito di un mondo più giusto e più umano.

La Strenna 2020 verrà poi illustrata ulteriormente e approfondita con i responsabili della Famiglia Salesiana nell’ambito delle Giornate di Spiritualità della Famiglia Salesiana che si terranno a Torino-Valdocco a gennaio 2020.

Animazione Missionaria: Dove troverà posto per nascere questo Natale? – intervista a Greta Rosa

Quest’anno l’Animazione Missionaria ha donato ai giovani del Corso Partenti un piccolo segnalibro come augurio per il Natale, ideato da una giovane del Movimento Giovanile Salesiano, Greta Rosa. Un disegno che parla di accoglienza, di migranti e di mettersi in cammino. Un dono per i giovani che si preparano a partire per l’esperienza estiva ma anche un monito per tutti noi, per ricordarci di fare posto a Gesù.

Di seguito, una breve intervista alla giovane che ha ideato il segnalibro e un augurio di un Santo Natale da parte di tutta l’Animazione Missionaria.

DOVE TROVERA’ POSTO PER NASCERE QUESTO NATALE?

Intervista a Greta Rosa, ideatrice del segnalibro di Natale.

A chi è Rivolto?
Ogni anno faccio un biglietto di auguri con un messaggio cristiano. Forse non sono troppo brava ad usare le parole e quindi esprimo quello che penso e ho vissuto in un anno attraverso il disegno. È Rivolto a tutti i miei conoscenti e a tutti quelli a cui potrebbe in qualche modo arrivare. In particolar modo ai ragazzi del corso partenti. Poi in realtà è principalmente rivolto a me. 
Quale messaggio volevi trasmettere con questo disegno?
Mi sono chiesta quale posto potesse avere in questo momento, in questo Natale, la nascita di Gesù e se Lui potesse nascere in me, nonostante le contraddizioni che mi fanno pensare che forse non c’è tanto posto per Lui. Prima di tutto è una ricerca in me. 
Perché hai scelto proprio questo tema?
Perché l’accoglienza è una delle contraddizioni che quotidianamente mi interroga. Quanto io sono veramente accogliente verso i migranti ma anche verso i bisognosi e il semplice conoscente. Proprio perché il tema è quello dell’accoglienza: credo sia un bel messaggio per i ragazzi che si stanno preparando ad una missione estiva in quanto “missione” è innanzitutto “accoglienza”.

Cammino estivo MGS 2020 in Puglia – dal 17 al 24 agosto

Aprono le iscrizioni per il Cammino Estivo 2020 proposto dal Movimento Giovanile Salesiano del Piemonte e Valle d’Aosta.

La meta pensata per questo nuovo viaggio sarà la Puglia, dal 17 al 24 agosto 2020.

Storia, incontri, confronto, formazione, arte, testimoni: la fede viva incontra l’umanità concreta.

Perché questo cammino:

  • perché in questi anni abbiamo percepito che molti giovani hanno fatto un salto di qualità anche grazie a queste iniziative;
  • perché la vita parla alla vita dei ragazzi: vedere luoghi e ascoltare persone concrete
  • perché è un’occasione unica per essere insieme e crescere come mgs: SDB, FMA, giovani condividendo una settimana gomito-a-gomito;
  • perché i SDB e FMA delle singole case possono stare con quelli del proprio centro con l’unica preoccupazione di stare con i giovani, senza altre incombenze organizzative;
  • perché allargare gli orizzonti fa bene a tutti.

Per chi è questo cammino:

  • per giovani dalla 3° superiore terminata in su, fino a 25 anni.

Info e iscrizioni:

M’Interesso di Te – La relazione educativa e l’approccio pedagogico

M’Interesso di Te è un progetto di Salesiani Per il Sociale APS finanziato dal fondo beneficenza di Intesa San Paolo, che si svolge a Torino, Napoli e Catania nei quartieri limitrofi alle grandi stazioni.

Il progetto intercetta attraverso azioni di educativa di strada minori stranieri non accompagnati e neomaggiorenni “invisibili”, fuori dai circuiti dell’accoglienza, in condizioni di vita precarie, con lo scopo di ricostruire con loro un rapporto di fiducia e condividere i loro bisogni e accompagnarli verso l’autonomia attraverso opportunità concrete di socializzazione, formazione, lavoro, abitazione.

Nel video qui riportato, un focus in particolare rispetto alla Relazione Educativa e all’approccio pedagogico con le parole di Luca Velotta, educatore dell’Housing Sociale di San Salvario in cui sono presenti 5 giovani provenienti dal progetto M’Interesso di Te, e don Mario Fissore, incaricato dell’Oratorio.

Nella domenica gaudete l’ordinazione diaconale di Michael Pagani

Domenica 15 dicembre 2019, la terza domenica d’Avvento in gaudete invita tutti a gioire, per la comunità salesiana dell’Istituto Internazionale Don Bosco a Torino “Crocetta” è stata una particolare occasione di gioire per l’ordinazione diaconale di Michael Pagani.

Alle 16,00 nella chiesa di Maria Ausiliatrice si è svolta la solenne celebrazione preseduta dal Mons. Guido Fiandino, il parroco della “Crocetta”, vescovo emerito di Torino. La santa messa hanno concelebrato: l’Ispettore ICP Don Enrico Stasi, direttore della comunità Don Marek Chrzan, i membri del consiglio ispettoriale ICP, confratelli della comunità e gli ospiti venuti per occasione. E’ stato presente un gruppo dei giovani da Cuneo e dalle altre case salesiane di Torino.

Michael è stato accompagnato anche dai suoi genitori e famigliari che vivevano con tutta la comunità questo memento di gioia. Dopo la messa si tiene un piccolo rinfresco di convivialità e di auguri rivolti a Michael, durante il quale tutti possono vivere la gioia della famiglia salesiana in Piemonte e della Chiesa per un nuovo diacono a servizio dei giovani e di tutti bisognosi della presenza del Signore che viene.

Animazione Missionaria: il terzo incontro del Corso Partenti 2019/2020

Domenica 15 dicembre 2019, a Valdocco, si è svolto il terzo incontro dedicato al Corso Partenti 2019/2020 promosso dall’Animazione Missionaria dell’Ispettoria del Piemonte e Valle d’Aosta.

Per l’occasione, ha fatto visita ai ragazzi suor Lidia Sordo, Figlia di Maria Ausiliatrice che ha portato la sua esperienza di 23 anni in terra di missione in Tunisia e dell’ufficio migranti della diocesi di Torino.

Tra le frasi che hanno colpito di più i partecipanti, tante a dir la verità, ne citiamo una:

“il cambiamento non può essere mai imposto ma proposto”

Da qui un confronto insieme su quanto sia cambiato il significato della parola accoglienza: anni fa era un possibile “andare incontro”, oggi è soprattutto da intendere come un l’aiuto per un cammino di integrazione e autonomia. Oggi dobbiamo cercare nella nostra quotidianità, il dialogo con l’altro, anche se la nostra società e il nostro modo di vivere ce lo impediscono.

L’incontro è proseguito con la presentazione da parte di don Stefano Mondin, delegato di pastorale giovanile, dei principi della Dottrina Sociale della Chiesa. Un dialogo e confronto sui pensieri e le azioni della comunità cristiana in ambito sociale, cui ha fatto seguito la presentazione di alcune figure simbolo dell’imprenditoria cattolica (fra tutti, Brunello Cucinelli) e di alcune fra le molte iniziative della Pastorale giovanile nel campo dell’integrazione, della promozione sociale e dell’avviamento al lavoro.

E il cammino continua…

Rivivi il momento:

Rubrica del Direttore, Lucio Reghellin – Lettera di dicembre

Il mese di dicembre si apre con la festa di Maria Immacolata e si chiude con quella del Natale, ma è anche un mese di preparazione agli eventi che si succederanno nel nuovo anno.

E’ un mese dai forti richiami religiosi. Don Bosco ha fatto iniziare idealmente la sua opera l’8 dicembre 1841. Continuamente affermava che tutto ciò che ha realizzato è stato grazie all’aiuto di Maria. Sono vere le parole del salmo 126: Se il Signore non costruisce la casa, invano vi faticano i costruttori.

Formazione

Lo spirito salesiano, che sta alla base dell’Associazione CNOS-FAP, sarà particolarmente vivo nelle celebrazioni che precedono il Natale di Nostro Signore. Tutti saremo in contatto, anche se lontani fisicamente, quando in ogni CFP ed in ogni Casa Salesiana saremo raccolti con le nostre Comunità nel celebrare i ritiri spirituali e così anche quando lo faremo ciascuno nelle proprie famiglie. Don Bosco soleva dare il giusto rilievo alla dimensione trascendente, sottolineando l’importanza che questa aveva (ed ha ancora oggi!) nell’accompagnare quella umana.

In questi anni stiamo puntando molto sulla formazione, con incontri, seminari, ritiri, sia toccando gli aspetti carismatici che quelli tecnico professionali. Stiamo investendo molte risorse. Lo facciamo volentieri per costruire il nostro futuro. “Non è la specie più forte o la più intelligente a sopravvivere, ma quella che si adatta meglio al cambiamento”, frase che ho letto in una sala del Parlamento Europeo, attribuita a Charles Darwin, anche se in realtà pare che lui non l’abbia mai pronunciata. Già Gesù invitava al cambiamento: convertitevi… e credete alla buona notizia.

Convegno Formazione Professionale, Pastorale ed Educazione

E’ un convegno organizzato dai salesiani d’Italia rivolto a coloro che hanno a cuore nei CFP salesiani la dimensione educativa-pastorale. Si attua a distanza di 10 anni dall’ultimo convegno su questo tema tenuto a Roma nel novembre 2009 ‘Educare ed evangelizzare nei contesti della Scuola e della FP’. Si terrà al Colle don Bosco il 19-21 febbraio 2020. L’obiettivo è rilanciare la missione di educare ed evangelizzare i giovani della FP affrontando le sfide attuali alla luce del carisma salesiano, valorizzando le esperienze già in atto.

Saloni dell’Orientamento

Una parte del nostro lavoro è quella di far conoscere la nostra offerta formativa e di fare attività di orientamento: il mese di dicembre è il momento centrale e sono in tanti quelli che organizzano e gestiscono entrambe le attività. In particolare gli Orientatori, che ringrazio.  Il grazie va anche a tutti gli altri operatori che si sono resi disponibili, perché il presidio dei vari saloni e le giornate di open-day avviene principalmente di sabato o in orari serali e richiedono energie e risorse umane ulteriori, dato anche il numero rilevante di eventi a cui siamo invitati. Sono momenti fondamentali per far conoscere la realtà della Formazione Professionale che molte famiglie ignorano.  Molte le informazioni presenti sui Social e sui nostri siti che ne permettono una ulteriore diffusione e grazie anche a tutti coloro che dietro le quinte profondono energie spesso non visibili per svolgere questa parte di attività di comunicazione.

La circolare ministeriale ha fissato dal 7 al 31 gennaio 2020 il periodo delle iscrizioni online.

Consiglio a tutti gli interessati, comunque, di fare una visita al CFP più vicino per rendersi conto personalmente di come funziona la formazione professionale, che preparazione può dare e come sono attrezzati i laboratori e le officine. Attenzione dedicata anche alla predisposizione delle aule per le attività formative di base e trasversali. Tutto questo per consentire ai nostri allievi di acquisire una preparazione adeguata ad affrontare il mondo del lavoro ma anche a proseguire gli studi, conseguendo al termine del percorso formativo titoli come la qualifica e il diploma professionale validi in tutto il territorio europeo.

Una nuova organizzazione

Per reggere l’impatto con le sfide che si presentano quotidianamente e prepararsi in modo adeguato a quelle future anche la nostra Associazione ha bisogno di evolversi, vedi l’Industria 4.0, e quindi di sviluppare un nuovo modello organizzativo perché quello attuale, seppur in continua evoluzione, è stato rilasciato circa 15 anni fa. La struttura organizzativa dei nostri CFP si è modificata: sono emerse nuove figure perchè è stato necessario sviluppare ed erogare nuovi servizi alle persone che entrano in contatto con noi; c’è la necessità di lavorare maggiormente in team. Allora stiamo lavorando per questo e per realizzare il modello del CFP 40 e poterlo è sperimentare nell’anno 2020-21.

Auguro a Tutti un sereno periodo di Avvento e una buona conclusione del 2019, con i piedi piantati bene in terra e lo sguardo rivolto al cielo, come vuole Don Bosco …

Lucio Reghellin

Lucio Reghellin