Giorgio Brevi: il salesiano che conquistò i suoi ragazzi con la chitarra e le partite di pallone
Il Corriere della Sera nella sezione di Torino ha pubblicato in data Martedì 13 Marzo 2018, per la penna di Elisa Sola, l’articolo che racconta la scomparsa di Giorgio Brevi, salesiano coadiutore, attraverso i ricordi delle persone che lo hanno conosciuto con in braccio la sua chitarra e un sorriso sempre rassicurante.
Il salesiano che conquistò i suoi ragazzi con la chitarra e le partite di pallone
Professore dal sorriso dolcissimo, non rinunciava mai a una partita di calcetto o di ping-pong con i suoi ragazzi. Si sono celebrati lunedì, nell’affollatissima basilica della Maria Ausiliatrice, i funerali di Giorgio Brevi, salesiano. Originario di Biella, aveva 53 anni, di cui 34 di vita religiosa. Don Brevi è stato stroncato da una malattia. L’annuncio della morte è stato dato da don Livio Demarie, coordinatore dei salesiani: «La sera dell’otto marzo, dopo grandi sofferenze, vissute con coraggio e serenità in unione a quelle di Cristo, è tornato alla Casa del Padre il nostro giovane confratello salesiano Giorgio».
Dal Cnos – Fap, Centro nazionale opere salesiane di Torino, descrivono Brevi come un uomo che «dedicò la vita ai giovani seguendo l’esempio di Don Bosco». «Lo accoglierà in Paradiso», scrive Luca Olivero. Rita Dianati aggiunge: «Lo ricordo sempre con il sorriso». Ex allievi, amici e insegnanti, tutti quelli che lo hanno conosciuto hanno voluto ricordarlo.
«Che tristezza nel pensarti lontano dai cortili di Valdocco», è il pensiero di Denis Russo, ex alunno che ricorda Brevi come «un’anima delicata, un uomo semplice, votato all’ascolto». «Quante chiacchierate genuine con quella tua posa composta – aggiunge – non si aveva mai la sensazione di non essere ascoltati. Grazie, perché gli anni di Valdocco sono stati i più belli anche grazie a te».
E proprio gli ex scolari di don Giorgio hanno decorato la sua camera mortuaria con poster colorati tappezzati di foto di scampagnate, partite di pallone, campi estivi e lezioni. «Perché noi vogliamo ricordarti così», la scritta a caratteri cubitali che campeggia sul cartellone.
Un amico gli ha dedicato queste parole: «I ricordi che mi legano a te Giorgio sono tanti, e iniziano a San Benigno. La sala musica, gli spettacoli organizzati, le notti in camerata a farti impazzire e, a tal proposito, qualche sera fa ridevo da solo nel ricordare quei periodi. Ricordo anche le lezioni e la pazienza che avevi nell’insegnare. Ti ringrazio, perché oggi quello che sono lo devo anche a te. Fai buon viaggio Giorgio, e non dimenticare mai la tua chitarra».