Quell’idea del Cammino di Don Bosco tra vigneti e prati della collina torinese
Si riporta qui l’articolo pubblicato sulla Sentinella del Canavese (quotidiano), a cura di Angelo Raffino, di venerdì 15 marzo 2019, il quale tratta il ruolo dell’Associazione dilettantistica dell’Asd Nordic Andrate nel cammino di Don Bosco (simbolo e fondatore dei Salesiani).
Pochi sanno del ruolo dell’Asd Nordic walking Andrate nella nascita del percorso che sta riscuotendo successo tra i camminatori. Quell’idea del Cammino di don Bosco tra vigneti e prati della collina torinese:
IVREA. C’è un pezzo di Canavese nel Cammino di don Bosco, il tragitto che dal Santuario di Maria Ausiliatrice, a Torino, termina al Colle don Bosco, nell’astigiano, toccando i luoghi simbolo della storia del santo che fondò la congregazione dei Salesiani e che venne definito da Giovanni Paolo II padre e maestro della gioventù.
È più di un semplice contributo quello di matrice canavesana alla nascita del cammino di don Bosco visto che è dell’Associazione sportiva dilettantistica Nordic walking Andrate, attraverso il presidente Ute Ludwig ed il direttore Claudio Baldi, l’idea originaria. Nel 2010 la proposta viene portata, e accolta, all’interno del progetto Strade di colori e sapori curato dall’allora Provincia di Torino.
Comincia così un lungo lavoro, durato sei anni, in cui l’associazione di Andrate si occupa della ricerca storica, dell’individuazione e della tracciatura dei sentieri. Nel 2016, contestualmente alla pubblicazione della relativa guida, il cammino di don Bosco viene inaugurato ufficialmente.
Il tracciato si dipana lungo i percorsi della collina torinese su una rete, complessiva, di circa 140 chilometri. Per raggiungere la destinazione finale, Colle don Bosco, esistono tre varianti che si differenziano tra loro per l’altimetria ed i comuni attraversati.
Il percorso più lungo, e con il maggiore dislivello, è quello cosiddetto del cammino alto: 55 chilometri per 1.300 metri di dislivello positivo attraverso il parco di Superga e passando per Cinzano. Più agevole è il cammino basso con i suoi 46 km e 615 metri di ascesa totale toccando i comuni di Pecetto e Pino torinese, Chieri e Buttigliera d’Asti. Una via di mezzo tra i due percorsi è rappresentata dal cammino medio che attraverso Baldissero, Pavarolo, Montaldo Torinese, Marentino e Arignano, consente di giungere a Colle don Bosco dopo 42 chilometri e 1.120 metri di dislivello positivo.
All’interno di questi tracciati sono presenti anche due varianti: quella della Canonica di Vezzolano e della Strada del Papa e quella di Buttigliera d’Asti. Il percorso può essere intrapreso sia da escursioni di giornata sia da viaggiatori zaino in spalla impegnati per più giorni. In quest’ultimo caso, studiando i tracciati, è possibile anche pianificare un percorso ad anello con partenza e rientro sempre su Torino.
Il cammino di don Bosco è giovane, vista la data di nascita, e sta già ricevendo i primi positivi riscontri:
«perché – spiega Claudio Baldi -, comincia ad essere percorso autonomamente dagli escursionisti che comprano la guida e si incamminano».
A tal proposito, per chi volesse approfondire, sul sito www.camminodonbosco.it, è possibile reperire una grande varietà di informazioni utili compresa la cartina dei tracciati, e delle loro varianti, e l’elenco delle strutture ricettive presenti lungo il tragitto.