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Crocetta: inaugurazione dell’Anno Accademico 2022-2023 e la prolusione di don Rossano Sala

Martedì 11 ottobre si è svolta, presso la sede torinese della Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale, l’Inaugurazione dell’Anno Accademico 2022-2023 delle facoltà di teologia di Torino e la prolusione di don Rossano Sala, sdb. Di seguito la notizia a cura del sito dei salesiani di Crocetta.

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Nella bellissima cornice del Duomo di Torino e della sede di Torino della Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale, si è svolto martedì 11 ottobre dalle ore 16 l’Inaugurazione dell’Anno Accademico 2022-2023 delle facoltà di teologia di Torino. Intorno al Vescovo di Torino Mons. Roberto Repole, si sono riuniti studenti e docenti, invitati durante l’Eucaristia a vivere la teologia per seguire ed annunciare meglio il Signore. Tra i tanti spunti dell’omelia offerta dal Pastore di Torino, quella di non ridurre la teologia a schemi prefissati, ma di porsi veramente e sinceramente in ascolto a vantaggio delle persone cui tutti siamo inviati.

Dopo la Celebrazione, animata dal coro del seminario di Torino, un buffet in fraternità prima della prolusione di Don Rossano Sala, teologo, salesiano di Don Bosco, già segretario del Sinodo dei giovani e del sinodo panamazzonico e direttore della rivista NPG. Il ricco intervento, in linea con la memoria liturgica di San Giovanni XXIII, è partito dal sessantesimo anniversario del discorso inaugurale del Concilio Vaticano II, nel quale il Papa santo invitava la Madre Chiesa a gioire. Molte le riflessioni, legate sicuramente alla storia del Concilio che segnò uno spartiacque nella storia della Chiesa (letta anche in maniera singolare e provocatoria, a partire dai testimoni presenti che sottolineavano anche questioni pungenti e il fermento del tempo). A partire dalla cosiddetta svolta pastorale del concilio, Don Rossano ha collegato l’importanza di questo grande evento al presente della Chiesa, impegnato nel sinodo della sinodalità, una vera e propria riflessione sulla forma della Chiesa oggi: una Chiesa in movimento, nuovamente missionaria, più sorella, più vicina al mondo e ai giovani, come loro stessi ci hanno ricordato nel Sinodo del 2016: da fare per a essere con, da burocrazia famiglia, i giovani da problema risorsa.

Sinodalità intesa come camminare insieme, dove il fare Chiesa coincide col fare casa, dove le opportunità sono più dei rischi. Una Chiesa dove la missione nasce dalla comunione. Dove la carovana (anche quella della teologia, dove studenti e docenti camminano insieme) di nuovo parte alla ricerca di Cristo, per il bene del mondo.