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Basilica Maria Ausiliatrice – Concerto di beneficenza

Domenica 5 gennaio 2020, alle ore 15:30, presso la Basilica Maria Ausiliatrice Valdocco si terrà un concerto dell’orchestra di fiati San Marco, diretta dal maestro Matteo dal Maso per celebrare la ventesima edizione dell’allestimento della mostra dei presepi, a cura dei volontari della Basilica. L’entrata è libera e le eventuali offerte saranno devolute per le future edizioni della mostra stessa.

Matteo Dal Maso

Nato a Torino, Matteo Dal Maso intraprende giovanissimo gli studi musicali di clarinetto e di sassofono, laureandosi con il massimo dei voti in Clarinetto sotto la guida del M°Vittorio Muò presso il Conservatorio G.Verdi di Torino. Approfondisce così gli studi seguendo i corsi e le masterclass di alcuni docenti e concertisti di fama internazionale, fra cui: Stephan Vermeersch, Calogero Palermo, Antonio Saiote, Enrico Maria Baroni. In seguito si perfeziona alla Scuola di Alto Perfezionamento di Saluzzo, in collaborazione con il Teatro Regio di Torino, seguendo i corsi dei docenti Alessandro Dorella e Luigi Picatto.

Ha inoltre frequentato le masterclasses di musica da camera tenute da docenti di fama internazionale, fra cui: il Polish Piano Trio (Robert Kwiatkowski, Blazej Goliski, Dominika Glapiak), Simone Bernardini (Primo violino dei Berliner Philharmoniker) e Bruno Giuranna (violista e direttore d’orchestra di fama internazionale). Nonostante la giovane età, egli ha già suonato nelle più importanti manifestazioni musicali (Torino Classical Music Festival, Organalia e MiTo Settembre Musica, De Sono, Unione Musicale) esibendosi nelle sale da concerto di maggior prestigio (Teatro Regio di Torino, Auditorium RAI A.Toscanini di Torino, Teatro Toselli di Cuneo) con importanti orchestre, fra cui: Orchestra Filarmonica del Piemonte, Orchestra De Sono e Orchestra del Teatro Regio di Torino.

Come professore d’orchestra, collabora la Lirica Tamagno per la produzione di “Madama Butterfly” e con il Teatro Regio di Torino per le produzioni de “La favola di natale”, “Il carnevale degli animali”, “I Lombardi alla prima crociata” e un Concerto Sinfonico diretto dal M° Mariotti (“Sinfonia no.4” Schubert e “Ouverture Tragica” di Brahms).

Attivo anche come compositore, i suoi lavori cameristici e orchestrali sono tutt’oggi eseguiti nei più importanti teatri italiani, come il Teatro Carignano di Torino, la Reggia della Venaria Reale, il Conservatorio G.Verdi di Torino, il Teatro Comunale di Bologna, il Conservatorio “Santa Cecilia” di Roma, il Conservatorio B.Marcello di Venezia e molti altri, oltre che apprezzati in tutto il mondo; numerose sue composizioni sono state infatti eseguite, fra gli altri, al CityProms di Leeuwarden (Paesi Bassi), alla St. Paul Church di Londra (Londra – UK), all’ Instituto Cultural Municipal di Barra Mansa (Rio de Janeiro – Brasile), al Mid-Atlantic Flute Convention (Reston, Virginia – USA), al Moscow State Tchaikovsky Conservatory (Mosca – Russia) e al Teatro Bolshoi di Mosca (RU).

Nel 2017 intraprende gli studi di Direzione d’Orchestra frequentando i corsi tenuti dal M° Mario Lamberto presso il Conservatorio G.Verdi di Torino e partecipa come direttore all’Italian Opera Workshop tenuto dal M° Vittorio Parisi e incentrato sull l’opera lirica “L’ Elisir d’amore” di G.Donizetti esibendosi, al termine del corso, sul podio della Bellagio Festival Orchestra (NO). Nel 2018 è allievo direttore del M° Giancarlo Guarino (docente del Conservatorio F.A. Bonporti di Trento) approfondendo il repertorio per orchestra d’archi ed esibendosi in concerto con l’Orchestra da Camera “Pro Musica” in veste di direttore. Nel 2019 partecipa in qualità di allievo effettivo a MusicaRivaFestival seguendo la masterclass di direzione d’orchestra tenuta del M°Isaac Karabtchevsky ed esibendosi, al termine del corso, sul podio della Makris Symphony Orchestra. Nel novembre 2019 ha diretto i “Dallas Winds” nella prima esecuzione assoluta dell’ultima opera del compositore americano Kevin Poelking al Morton H. Meyerson Symphony Center di Dallas (Texas, USA), successivamente è stato selezionato come allievo effettivo dal Prof. Mark Heron e dal Prof. Bjørn Sagstad, alla masterclass di direzione d’orchestra presso il Royal Northern College of Music di Manchester (UK).

Inoltre, ottiene grandi risultati in vari concorsi Nazionali, Europei e Internazionali fra cui:

  • Primo premo al Concorso Internazionale Musica Insieme (Asti – 2016)
  • Secondo Premio al Concorso Nazionale “I nuovi talenti del clarinetto” (Salerno – 2017)
  • Secondo Premio al Concorso Internazionale di trascrizione e strumentazione per Banda
    “Ruggero Leoncavallo” (Castellabate, SA 2017)
  • Primo Premio ex-aequo “European Music Competition” di Moncalieri (Moncalieri – TO – 2017)
  • Primo Premio al 42° Concorso Nazionale di Chitarra e Musica da Camera G. Ansaldi (Musica da
  • Camera – Roburent CN – 2018) con premio speciale come “Miglior strumentista non
    chitarrista della rassegna”
  • Secondo Premio al 6° Concorso Chiatarristico Internazionale “a corde libere” (musica da camera
    – Favria TO – 2018)
  • Terzo Premio al Concorso Internazionale di Composizione “Venice FluteFest” (Venezia – 2018)
  • Premio Straordinario “Aurore Musicali” (borsa di studio Walter Baldasso, Torino – 2019)
  • Primo premio al 15° Concorso Chitarristico “Città di Voghera (musica da camera – Voghera PV –
    2019)

Attualmente è direttore artistico e musicale della Filarmonica “San Marco” Wind Orchestra e ,da novembre 2019, è Assistente alla Cattedra di “musica d’insieme per fiati” presso il Conservatorio G.Verdi di Torino.

Filarmonica San Marco

La Filarmonica San Marco è un’orchestra di fiati nata nel 1983 a Buttigliera Alta in provincia di Torino per iniziativa di un gruppo di amici appassionati di musica, con lo scopo di divulgare la cultura musicale fra i giovani del proprio territorio. Cresciuta nel corso degli anni, la filarmonica ha ampliato l’organico grazie ai numerosi diplomati e studenti dei conservatori. Riconosciuta come una delle più promettenti realtà musicali italiane nell’ambito delle orchestre non professionistiche, l’orchestra svolge un’intensa attività concertistica in Italia ed all’estero ed è composta da circa cinquanta musicisti. Propone al pubblico un vasto repertorio che spazia da brani originali per orchestra di fiati, a trascrizioni di brani sinfonici e operistici, a colonne sonore di celebri film. L’orchestra si è esibita in teatri e prestigiose sale da concerto in Torino quali l’Auditorium RAI, l’Auditorium G. Agnelli del Lingotto, il Teatro del Conservatorio Giuseppe Verdi, il Teatro Carignano oltre a numerosi altri palcoscenici della provincia di Torino e della regione Piemonte. Oltre ad aver partecipato a diversi concorsi nazionali ed internazionali tra i quali “La Bacchetta d’Oro” di Fiuggi ed il “Flicorno d’Oro” di Riva del Garda, la Filarmonica San Marco ha portato a termine due incisioni discografiche, “Crescendo” ed “Incanto”, che racchiudono i più significativi brani del suo repertorio. Diretta dal 2005 al 2018 da Stefano Coppo, nel novembre del 2018 la direzione artistica è stata affidata a Matteo Dal Maso. La scelta di nominare Dal Maso come nuovo direttore artistico, contribuisce a delineare un progetto culturale di grande respiro volto a proseguire il lavoro intrapreso in questi decenni e costruire il futuro con la massima attenzione alla professionalità e alla qualità musicale, che rimangono gli elementi più importanti del processo di crescita dell’orchestra, che aspira ad essere una formazione sempre più innovativa pur mantenendo tracce solide della tradizione orchestrale italiana.

Exodus nella Basilica di Maria Ausiliatrice con il Concerto per organo e tuba

Una serata all’insegna della “meditazione musicale” quella di venerdì scorso, 6 dicembre, presso la Basilica di Maria Ausiliatrice dov’è esposta la mostra Exodus di Missioni Don Bosco.

Per la mostra infatti si è tenuto un concerto per organo e tuba con l’esibizione del maestro Maurizio Palazzo, organista titolare della Basilica, il trombettista Roberto Ferioli e il solista di tuba Gianmario Strappati, ambasciatore di Missioni Don Bosco per la musica nel mondo.

L’iniziativa ha voluto così accompagnare con la musica la meditazione sul dramma della tratta di esseri umani che la mostra Exodus sta suscitando nei visitatori con i teleri di Safet Zec.

Basilica Maria Ausiliatrice: Veglia di preghiera Mamma Margherita

Nell’anniversario della morte di Mamma Margherita, la Famiglia Salesiana che si raduna nella Basilica di Maria Ausiliatrice ha celebrato una veglia di preghiera il 25 novembre scorso per ringraziare Dio del dono della mamma di Don Bosco e dei giovani del primo oratorio, per apprezzare il sistema preventivo come vero cammino di spiritualità e per maturare nell’affidamento di tante intenzioni di preghiera all’intercessione della venerabile Margherita Occhiena.

L’animazione dell’incontro è stata curata dal centro locale dei Salesiani Cooperatori, dalle Postulanti FMA e dal coro della Basilica.

Valdocco con gli occhi di… L’organo

A 80 giorni dall’inizio del Capitolo Generale 28, continuano le interviste ANS ai membri della Comunità Salesiana di Valdocco alla scoperta dei luoghi più significativi. Questa settimana è don Maurizio Palazzo il protagonista di “Valdocco con gli occhi di…”. Si riporta l’articolo pubblicato dall’Agenzia d’Informazione Salesiana ANS in merito.

(ANS – Roma) – “La musica ha sempre avuto un’importanza fondamentale, fin dalla fondazione degli oratori, per Don Bosco. Abbiamo delle fotografie nelle quali è raffigurato insieme alla banda musicale”. A parlare è don Maurizio Palazzo, responsabile dell’animazione musicale della Basilica di Maria Ausiliatrice, che nell’ambito dei video “Interviste con gli occhi di…”, a 80 giorni dall’inizio del Capitolo Generale 28°, ci illustra l’organo a canne della Basilica.

Don Palazzo, nel video, ripercorre la storia dell’organo e della sua funzione all’interno della Basilica. Fu il celebre organaro Giovanni Tamburini a progettare e costruire, pochi anni dopo la canonizzazione di Don Bosco, l’organo a canne delle dimensioni attuali, con una consolle complessa, con circa 90 registri e 5.100 canne. Quello della Basilica di Maria Ausiliatrice, infatti, è l’organo più grande di tutto il Piemonte.

Il video completo, con l’intera spiegazione in merito all’organo a canne, è disponibile nei sei canali – suddivisi per lingua – di ANSChannel.

Exodus a Maria Ausiliatrice: Concerto per organo e tuba – Venerdì 6 dicembre 2019

Per la mostra Exodus di Missioni Don Bosco, esposta nella Basilica di Maria Ausiliatrice di Valdocco, è in programma un concerto per organo e tuba per venerdì 6 dicembre alle ore 21.00. Si riporta di seguito il Comunicato Stampa di Missioni Don Bosco.

Per la mostra Exodus di Missioni Don Bosco a Maria Ausiliatrice

Meditazione musicale con il M.o Maurizio Palazzo
all’organo e il solista Gianmario Strappati alla tuba

Il 6 dicembre alle ore 21 nella Basilica con ingresso libero

Un programma di musica classica sarà eseguito venerdì 6 dicembre alle ore 21 nella Basilica di Maria Ausiliatrice a Torino (v. Maria Ausiliatrice, n. 34.).

L’iniziativa intende accompagnare con la musica la meditazione sul dramma della tratta di esseri umani che la mostra Exodus sta suscitando nei visitatori con i teleri di Safet Zec.

https://news.missionidonbosco.org/exodus-di-safet-zec

Si esibiranno il maestro Maurizio Palazzo, organista titolare della Basilica, il trombettista Roberto Ferioli e il solista di tuba Gianmario Strappati, ambasciatore di Missioni Don Bosco per la musica nel mondo.

Nel corso del concerto, che si aprirà con un saluto del presidente di Missioni Don Bosco Giampietro Pettenon, proporranno alcune riflessioni il teologo don Cristian Besso e il rettore della Basilica don Guido Errico.

Inaugurata il 24 ottobre scorso con una meditazione del monaco Enzo Bianchi di Bose, la mostra sta raccogliendo anche a Torino (dopo Venezia e Roma) grandi apprezzamenti. Nel contesto riflessivo della Basilica mariana, la forza della mano artistica di Safet Zec suggerisce di andare oltre le impressioni emotive (spesso motivo di polemica sulla questione della migrazione di massa) per capire la condizione interiore di chi affronta – a piedi o in barca – l’esodo da guerre e dalla negazione dei diritti umani.

La mostra Exodus, un tributo dell’arte visiva alla dignità degli uomini e delle donne alla ricerca della “terra promessa”, si unirà alla meditazione musicale per portare all’attenzione di un pubblico più vasto la campagna STOP TRATTA nella quale Missioni Don Bosco è impegnato da settembre 2015 insieme con il VIS – Volontariato internazionale per lo Sviluppo.

MAURIZIO PALAZZO

Salesiano sacerdote, maestro di cappella ed organista titolare della Basilica di M. Ausiliatrice, presso la Casa Madre salesiana di Valdocco (Torino).

Prima di entrare nella Congregazione ha compiuto gli studi musicali presso il Conservatorio di Torino, svolgendo attività di docente e partecipando a concordi pianistici (terzo classificato al concorso pianistico internazionale di Casale Monferrato nel 1990). Parallelamente all’attività di docenza ha conseguito i diplomi in composizione, musica corale, prepolifonia, e la laurea in lettere moderne con una tesi musicale sperimentale sul compositore O. Messiaen.

Da salesiano, contemporaneamente all’attività pastorale con i giovani, ha composto il musical su di Bosco in occasione del bicentenario della nascita del santo (1815-2015), interamente dal vivo per orchestra, coro e solisti. Vicedirettore di Armonia di Voci, ha pubblicato canti liturgici, articoli musicologici sulla musica sacra, e pubblicazioni musicali per la Elledici. Collabora con l’ufficio CEI per la revisione liturgico-musicale del Nuovo Messale.

Ha ultimamente conseguito il biennio di pratica organistica superiore presso il Conservatorio di Aosta (sotto la guida del M.o Bougeat), studiando anche con i maestri Caporali, Cagnani, Molardi, ed iniziando a svolgere attività concertistica in Italia e all’estero. Uscirà in dicembre un suo Cd di canti mariani per voci femminili e orchestra da camera.

GIANMARIO STRAPPATI

Il giovane tubista tiene concerti in veste di solista, in formazioni cameristiche e orchestrali. Ha registrato per la Rai, Radio Vaticana, Sky Classica, inciso per la casa discografica Concerto-Music Media e pubblicato per le case editrici Accademia e Micropress.

Si è esibito in Romania, Albania, Germania, Moldavia, Slovacchia, Bulgaria, Finlandia, Ungheria, Italia, Montenegro ed in Russia al prestigioso Festival “P.I. Tchaikovsky” accompagnato dall’Orchestra Filarmonica di Bacau, dall’Orchestra Sinfonica Nazionale Bulgara, dall’Orchestra Sinfonica Tchaikovsky (Russia, Udmurtia), dalla State Philarmonic Orchestra di Vidin in Bulgaria, dall’orchestra da camera nazionale della Moldavia e dall’orchestra sinfonica del Kazakistan.

È stato il primo tubista a vincere il prestigioso Premio Nino Rota, precedentemente assegnato ad artisti come K. Ricciarelli e J. Horowitz. Ancona, la sua città, lo ha insignito della cittadinanza benemerita.

Strappati è “Ambasciatore di Missioni Don Bosco per la musica nel mondo”.

ROBERTO FERIOLI

E’ nato a Cento, nella parentela paterna e materna si annoverano cantanti lirici e musicisti.
Nel 1996, a sei anni, ha incominciato a seguire, come uditore, le lezioni del Prof. Prospero Grisendi, Insegnante di tromba presso il Conservatorio di Ferrara. Dopo il pensionamento del Maestro ne è rimasto fedele allievo. Ha tenuto il suo primo concerto a otto anni.

A sedici anni si è diplomato presso il Conservatorio G.B. Martini di Bologna. E’ inoltre laureato in Ingegneria Chimica e di Processo.
Insegna tromba moderna e musica d’insieme per ottoni presso la Scuola di Musica Leonard Bernstein di San Giovanni in Persiceto (BO).
Ha partecipato a vari corsi di perfezionamento sia per la tromba moderna sia per la tromba barocca con docenti e concertisti internazionali, tra cui Roberto Rossi, Vincent Penzarella, J.F. Madeuf, Igino Conforzi e Mark Bennet.

Collabora con varie orchestre barocche ed ha partecipato all’esecuzione e all’incisione, al Teatro Olimpico di Vicenza, delle cantate BWV 119 e BWV 21 di J.S.Bach dirette dal M° M. Radulescu. Collabora inoltre con diverse orchestre sinfoniche ed anche come Professore aggiunto per l’orchestra del Conservatorio di Bologna.
Ha un ricco repertorio di musica antica e moderna per tromba, cornetta, tromba piccola e barocca che viene eseguito in Italia e all’estero.
Tiene diversi concerti per tromba ed organo in ambiti nazionali e rassegne internazionali, presentando repertori di musica italiana del XVII-XVIII secolo, collaborando con gli organisti Davide Casari e Don Maurizio Palazzo.

Basilica Maria Ausiliatrice: 20° Mostra di Presepi

Fervono i preparativi per la mostra dei presepi che ormai festeggia i suoi 20 anni di edizione presso la Basilica di Maria Ausiliatrice, offrendo così la possibilità di prepararsi al meglio al Santo Natale.

La 20° Edizione della mostra dei Presepi vedrà il suo avvio il 1° dicembre 2019 e terminerà il 6 gennaio 2020 nella Cripta della Basilica di Maria Ausiliatrice.

Per l’occasione, sarà esposto il presepe che nel Natale 2015 ha rappresentato il Piemonte nella Mostra al Quirinale di Roma.

La Mostra nasce da un’idea di don Morra che, per numerose edizioni, ha gestito l’iniziativa, poi seguita nel 2016  da don Alberto Guglielmi che ha articolato l’esposizione per aree geografiche: Asia, Africa, Americhe, Europa. Renzo Bailo, responsabile dei volontari della Basilica di Maria Ausiliatrice, sta portando avanti la tradizione cercando di innovarla creando collaborazioni che variano di anno in anno.

Orario:

Sabato – Domenica e Festivi: ore 9.00 – 13.30; 15.00 – 19.30

Giorni Feriali: ore 15.00 – 18.30

31 dicembre: chiuso

Per informazioni:

Tel. 011 52241 – Cell. 347 5144183 – 342 3721175

Per gruppi/scolaresche è possibili prenotare visite: accoglienza@valdocco.it anche in orari diversi da quelli del volantino.

E se la fede avesse ragione? Secondo appuntamento

Si è svolto nella serata di giovedì 14 novembre il secondo appuntamento de “E se la fede avesse ragione?” presso la Basilica Maria Ausiliatrice di Valdocco. Incontro dal tema: “Il senso di celebrare”.

Rivivi qui la diretta dell’incontro

Publiée par Luca Ramello sur Jeudi 14 novembre 2019

Scarica qui il libretto in pdf

La Voce e il Tempo: Mostra “Exodus” a Maria Ausiliatrice

La Voce e il Tempo dedica un articolo alla mostra “Exodus” esposta nella Basilica di Maria Ausiliatrice di Valdocco. Si riporta di seguito l’articolo che sarà pubblicato domenica 17 novembre 2019, a cura di Federica Bello.

«Exodus»: l’arte contro l’odio nel mondo

MARIA AUSILIATRICE – UNA MOSTRA DI TREDICI GRANDI TELERI PER DENUNCIARE IL DRAMMA DELLE MIGRAZIONI E DEGLI EFFETTI DEI CONFLITTI SULLA VITA DI UOMINI, DONNE E BAMBINI

«La foto del piccolo Alan sulla spiaggia di Bodrum che ha fatto il giro del mondo e ha emozionato e mobilitato l’opinione pubblica è stata eseguita nel settembre 2015. L’immagine di Alan, da me rielaborata, è entrata a far parte anche del mio immaginario ed è presente in mostra. Vorrei che anche la mia pittura contribuisse a consolidare e far crescere tale necessaria mobilitazione morale, che sola può lacera- re un’insopportabile cappa d’indifferenza».

Così Safet Zec, pittore e incisore nato in Bosnia nel 1943 e costretto a fuggire dalla Jugoslavia nel 1992 a causa del conflitto, descrive il senso della sua opera «Child Triptyc» (tempera su carta e tela di 3 metri per 6 circa) che fa parte del ciclo «Exodus» che fino al 20 dicembre si può ammirare nell’allestimento realizzato all’interno della basilica torinese di Maria Ausiliatrice. Una mostra di tredici grandi teleri realizzati dall’artista per denunciare il dramma delle migrazioni e degli effetti dei conflitti sulla vita di uomini donne e bambini, voluta dai salesiani di Valdocco e da Amici di Don Bosco per richiamare l’attenzione sulla situazione di tanti giovani e ragazzi come Alan, vittime dell’odio e della tratta.

«Sradicamento, abbandono, dolore, perdita identitaria, ma anche accoglienza e speranza in un futuro migliore sono solo alcune delle sensazioni», spiega Giampietro Pettenon, presidente di Missioni don Bosco, «trasmesse dalle opere di Safet Zec che trovano infatti la loro ideale collocazione nella Basilica di Maria Ausiliatrice a Valdocco, il luogo dove don Bosco a metà ‘800 accoglieva i ragazzi più vulnerabili ed emarginati, lontani dal luogo di nascita e senza famiglia».

«Nella Basilica di Maria Ausiliatrice», evidenzia il rettore don Guido Errico, «c’è un continuo passaggio di giovani, di famiglie, di persone, sostando qui e vedendo le opere esposte avranno un’ulteriore occasione per riflettere e pregare per le tante vittime dei conflitti, delle migrazioni e per trovare stimoli e forza per azioni concrete di aiuto, sensibilizzazione».

Tra le opere, significativo l’accostamento di «Man with children» accanto alla cappella che accoglie il Santo:

«L’uomo che tiene sul petto due bambini», commenta Enzo Bianchi, fondatore della Comunità di Bose, che ha inaugurato la mostra, «rivela un atteggiamento pittorico di Zec: dal colore terreo del fondo emerge la figura dell’uomo e il pittore gioca su un ripensamento. Ci fa vedere i forti tratti come un disegno preparatorio in cui l’uomo non è nell’atto di alzarsi, ma ha tutte e due le ginocchia a terra. Zec non vuole raccontare il dolore, ma la capacità di quest’uomo di sollevarsi, di riprendere il cammino del suo esodo. Il predominio non è del dolore che viene relegato a pochi incisivi tratti, ma alla ripartenza carica di colore».

La mostra è approdata a Torino dopo Venezia e Roma ed è visitabile tutti i giorni dalle ore 10 alle 16, compatibilmente con le celebrazioni eucaristiche. L’ingresso è libero.

Federica BELLO

Valdocco con gli occhi di… La tipografia

A 108 giorni dall’inizio del Capitolo Generale 28, continuano le interviste ANS ai membri della Comunità Salesiana di Valdocco alla scoperta dei luoghi più significativi. Questa settimana è il Sig. Luigi Bacchin il protagonista di “Valdocco con gli occhi di…”. Si riporta l’articolo pubblicato dall’Agenzia d’Informazione Salesiana ANS in merito.

(ANS – Roma) – La tipografia salesiana è stata costruita da Don Bosco nel 1883. La fece aprire per far stampare le sue edizioni, che generalmente venivano stampate fuori Torino, ma anche per dare un lavoro ai ragazzi. A raccontarci della tipografia salesiana di Valdocco è il suo responsabile, il sig. Luigi Bacchin, che ne parla nell’ambito del progetto “Interviste con gli occhi di…”.

A 108 giorni esatti dall’inizio del Capitolo Generale 28, il sig. Bacchin ci racconta la storia e l’evoluzione della tipografia, dai primi anni in cui si stampava con l’utilizzo dei caratteri mobili, fino all’avvento delle nuove tecnologie.

La tipografia è stata infine chiusa nel 2012, all’indomani dei festeggiamenti per il 150° anniversario dalla fondazione. Nel 2013, tuttavia, i superiori hanno deciso di tenere aperto l’ambiente e di esporvi macchine antiche, così da ricreare l’ambiente della tipografia, come era ai tempi di Don Bosco.

Inaugurazione della mostra «Exodus» a Maria Ausiliatrice con Enzo Bianchi

Nella serata di ieri, giovedì 24 ottobre 2019, alle ore 21.00, si è tenuta l’inaugurazione della mostra «Exodus», ciclo pittorico di Safet Zec presso la Basilica di Maria Ausiliatrice (via Maria Ausiliatrice 32,Torino). Tra gli ospiti invitati alla presentazione della mostra, Enzo Bianchi, monaco fondatore della Comunità monastica di Bose. Si riporta l’articolo pubblicato in merito all’iniziativa da parte di Missioni Don Bosco.

L’opera di Safet Zec è oggi paragonabile, senza timore di apparire esagerati, a quella di Michelangelo nel Rinascimento. Lo ha affermato ieri sera  Enzo Bianchi nella basilica di Maria Ausiliatrice a Torinoall’inaugurazione della mostra “Exodus” che presenta tredici teleri dell’artista bosniaco.

Di fronte a oltre trecento persone, il priore di Bose ha dichiarato la sua impressione e l’apprezzamento di fronte alle opere che, passando attraverso la descrizione del dramma epocale delle migrazioni di massa, comunica il suo sentire. È quello che dovrebbe fare l’arte, l’arte sacra in particolare, per essere considerata tale.

La mostra, che da domani sarà visibile tutti i giorni fino al 20 dicembre 2019 (rispettando i tempi delle liturgie che si svolgono in basilica) è il messaggio che Missioni Don Bosco rilancia con convinzione con la campagna “Stop Tratta” che dal 2015 porta l’attenzione dei benefattori e degli osservatori alle radici del fenomeno migratorio. In sette Paesi africani, come ha spiegato Giampietro Pettenon nel saluto di apertura, si va incontro ai giovani per presentare i rischi di una fuga che comporta nella maggior parte dei casi sofferenza, dolore, morte. Come disse papa Francesco nella sua visita del 2015 a Torino, l’azione educativa dei salesiani o va nel concreto delle situazioni o non ha senso. Nel caso dei giovani Africani significa, alla luce del resoconto della prima fase della campagna, aver sensibilizzato un milione di giovani e le loro famiglie, dato la possibilità a quattrocentomila ragazze e ragazzi di frequentare i corsi di formazione professionale e a metà di loro di avviarsi già a un lavoro. Un modo per non  riempire dei loro corpi i cimiteri di sabbia o di acqua che tanti loro compagni attraversano.

Che questa iniziativa sia espressione della tensione educativa e missionaria dei salesiani in Italia e nel resto del mondo è venuto a testimoniarlo don Francesco Cereda, vicario del Rettor Maggiore, che ha introdotto la riflessione di apertura di Exodus. Citando i Padri della Chiesa, ha sottolineato come la questione della povertà e dell’esclusione debbano tornare al centro dell’attenzione. Come è possibile celebrare l’eucarestia senza dare il pane a chi incontriamo per la strada. Compito primo di un cristiano è di dare accoglienza ai bisogni dei fratelli.

Introdotto dalle domande di don Cristian Besso, docente della facoltà teologica salesiana di Torino, Enzo Bianchi ha affrontato con forza gli argomenti che l’evento ha suggerito.

La prima questione è stata quella della valutazione estetica delle opere, aspetto non trascurabile dal momento che l’iconografia cristiana ha sempre prestato attenzione alla qualità. Se una buona parte delle produzioni che oggi sono inserite nelle chiese sarebbe da escludere da quegli spazi perché incapaci di andare oltre la superficie di una rappresentazione, le opere di Zec meritano l’accoglienza che stanno ricevendo anche in occasioni come l’attuale esposizione nella basilica torinese. L’impatto che il priore di Bose ebbe con la visione di una deposizione che i Gesuiti hanno voluta per un altare nella Chiesa del Gesù a Roma è stato folgorante. Dal particolare di un telo trasparente che evoca pensieri  e interpretazioni spirituali di una tristissima vicenda vissuta dagli uomini, di ieri e di oggi, che abbracciano il corpo crocifisso sulla croce, Bianchi ha percepito l’anima di Safet Zec e da allora se ne è fatto alfiere. Il monaco e l’artista si sono conosciuti e frequentati, e hanno trovato un tratto esistenziale condiviso: la vicenda della guerra nella ex Jugoslavia. Il conflitto fratricida, che ha spezzato la pace raggiunta in Europa dopo l’epilogo del nazismo, è nella vita dell’artista quale pietra miliare della sua formazione. Il dolore che traspare in ogni sua opera è figlio della sua personale vicenda umana e culturale. In quegli stessi territori, la Bosnia, il Kosovo, la Serbia, Enzo Bianchi aveva fatto in precedenza il suo percorso iniziatico visitando le comunità monastiche ortodosse schiacciate dal regime di Tito. I Balcani sono un crocevia del continente, cucina delle contraddizioni nelle quali anche noi Italiani ci siamo ritrovati partecipando attivamente ai bombardamenti con i nostri aerei. Ed è da quel crogiolo che sono arrivati a noi i primi migranti “da esodo”: gli Albanesi che avevano alimentato con le immagini che provenivano loro dalle nostre televisioni il miraggio di una vita migliore.

Lo stesso motivo che spinge negli ultimi decenni alle disperanti migrazioni dall’Africa e dell’Asia verso l’Europa. Dobbiamo ricordarci che l’esodo di cui parla la Bibbia è davvero molto simile a quello che vediamo sotto i nostri occhi in questo tempo. Anche gli Ebrei fuggirono dall’Egitto per sottrarsi a una schiavitù e per cercare un luogo diverso in cui vivere: migranti economici anch’essi. Un pugno di uomini e di donne profughi in misura proporzionalmente pari ai milioni di persone che  nel  Terzo Millennio fuggono dalle guerre, dalle carestie, dalle persecuzioni, alla ricerca di una terra che permetta loro di costruire il futuro.

Il dialogo fra don Cristian Besso e Enzo Bianchi ha toccato il tema dei giovani, che stanno fuori dalla Chiesa in misura crescente, come i poveri e le donne. Tre “categorie” di persone verso le quali occorre ripensare radicalmente le modalità di azione: non sono né la dottrina, né la spiritualità, né la morale, né un generico richiamo a Dio che possono suscitare la loro attenzione, ma la persona di Gesù con la quale stabilire un rapporto individuale a partire dalle domande che la vita suscita e che ruotano intorno al “perché” vivere e non al “come” vivere.

Un pensiero finale a Maria, figura che sta riguadagnando attenzione nel dialogo ecumenico. Considerare lei madre che abbraccia il figlio bambino e lo abbraccerà poi esangue, costituisce un’ulteriore motivazione a guardare alle opere di Zec, dove le braccia che accolgono e sollevano sono un tema che ritorna insistentemente, con l’effetto di suscitare emulazione. Sensazione questa che ha espressa anche don Guido Errico, rettore della basilica, il quale ha indicato le figure di padri che portano in braccio i figli, volutamente poste ai lati dell’urna di Don Bosco. Un messaggio per i salesiani in particolare, ma estensibile a tutte le figure maschili a contatto con i giovani: trovare nella prassi educativa la capacità di manifestare una vera, profonda vicinanza con i giovani. Ne può nascere un rapporto fra questi e gli adulti davvero significativo, portatore di forza decisiva per la loro crescita.

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La mostra rimarrà aperta al pubblico fino al 20 dicembre 2019.