Dall’agenzia ANS.
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(ANS – Città del Vaticano) – Registrato sabato 16 dicembre 2023 all’Auditorium della Conciliazione, il Concerto di Natale in Vaticano è andato in onda lunedì 25 dicembre su Canale 5 in prima serata. Gli artisti, presentati da Federica Panicucci, hanno lanciato l’appello a sostenere un progetto della Procura Missionaria salesiana “Missioni Don Bosco” di Torino che offre alle ragazze che vivono in strada a Freetown, in Sierra Leone, un percorso educativo di recupero e di reinserimento sociale.
La manifestazione canora ha visto esibirsi sul palco dell’Auditorium della Conciliazione grandi artisti nazionali e internazionali, da Al Bano e Orietta Berti a Joss Stone, Christopher Stone, passando per Riccardo Cocciante, Alex Britti, Alexia e tante altre voci melodiose e virtuosi suonatori, senza dimenticare la presenza sempre suggestiva e trascinante dei due cori: il “Virginia State Gospel Choir” e il Piccolo Coro “Le dolci note”.
Durante la manifestazione è stato continuamente richiamato il fine benefico dell’iniziativa, che sarà possibile continuare a sostenere fino al 3 gennaio, donando con sms o chiamata da rete fissa al numero solidale 45594.
La sede beneficiaria del progetto di solidarietà legato al Concerto di Natale quest’anno è la Sierra Leone, uno dei Paesi africani più poveri al mondo, dove il 38% dei bambini soffre di malnutrizione cronica. Una condizione disperata che minaccia ogni giorno la loro salute e la loro stessa sopravvivenza. Miseria, vulnerabilità e mancanza di fonti di reddito per le famiglie sono solo alcuni dei fattori scatenanti di questa piaga che colpisce i più piccoli e i più fragili, ai quali si aggiungono le gravi conseguenze di 11 anni di una sanguinosa guerra interna, di disastri naturali, come inondazioni, smottamenti o incendi, e della tragica epidemia di Ebola, che hanno avuto un impatto terribile sulla popolazione di questa terra.
Nel Paese i Salesiani di Don Bosco operano in tre comunità: Bo, dove si dedicano a progetti agricoli e pastorali; Lungi, dove gestiscono diverse scuole; e Freetown, dove sono divisi in due presenze e si occupano della parrocchia, della scuola, del centro giovanile e del “Don Bosco Fambul”.
Il loro impegno è volto allo sviluppo sociale e umano dei giovani, professionalizzandoli attraverso il lavoro per fronteggiare le situazioni di maggiore vulnerabilità. L’obiettivo è educare i giovani e dare loro un’autonomia, indirizzandoli verso un percorso di vita e di crescita come cittadini produttivi.
Nel 2016 il centro “Don Bosco Fambul” ha attivato il programma “Girls Shelter” (Rifugio per Ragazze) attraverso la costruzione e l’avvio di un rifugio temporaneo per le ragazze di età compresa tra i 9 e i 17 anni vittime di sfruttamento sessuale. Il progetto offre un ambiente sicuro e accogliente volto a proteggere, riabilitare e reintegrare le ragazze nella società, utilizzando un approccio olistico per rispondere alle loro esigenze fisiche, psicologiche, spirituali, morali e sociali.
L’obiettivo è proteggere, riabilitare e reintegrare le ragazze fuori da contesti di prostituzione. Dalla sua fondazione nel 2016, “Girls Shelter” ha riunito con successo oltre 550 ragazze alle loro famiglie e ha fornito loro opportunità educative (formali e informali) e sostegno. I risultati sono stati eccellenti poiché pochissime ragazze sono tornate in strada.
Ad indirizzare le ragazze al “Don Bosco Girls Shelter” sono un’apposita linea telefonica – la Don Bosco Child Line 323, il dipartimento gemello “Don Bosco Mobil” e i principali partner istituzionali: il Ministero del Welfare Sociale, il Ministero degli Affari di Genere e dell’Infanzia, l’Unità di Supporto alle Famiglie della Polizia della Sierra Leone. Inoltre, gli assistenti sociali del programma visitano i luoghi dove la prostituzione è più diffusa, avvicinano le ragazze, conquistano la loro fiducia e, presentando loro un’opportunità di vita differente, le invitano a raggiungere il rifugio.
Grazie alla solidarietà promossa dal “Concerto di Natale in Vaticano 2023” i salesiani intendo accrescere il numero delle ragazze assistite: se nel 2020 sono state 36 e nel 2021 invece 115, per l’anno prossimo l’obiettivo è aiutare 180 giovani, potenziando le seguenti attività: individuazione e accoglienza delle ragazze abusate; riabilitazione attraverso un percorso di guarigione fisica, emotiva e psicologica e un accompagnamento che integra vitto, alloggio e formazione al lavoro; e infine, rintracciamento e ricongiungimento famigliare, per il pieno reinserimento sociale delle giovani. Inoltre, verranno sviluppati anche gli ambiti del sostegno legale in favore delle minori e dei loro diritti violati, e il lavoro in rete, per rendere il supporto alle giovani il più efficace possibile.