Borgomanero: teatro e robotica in conclusione dell’anno scolastico
Notizie a cura dei salesiani di Borgomanero.
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Olimpiadi di robotica Fanuc: il Don Bosco Borgomanero in finale
Il liceo don Bosco ha preso parte al concorso nazionale di robotica promosso da Fanuc ed ha partecipato alla finale nazionale, unico liceo italiano tra i 14 team in gara nella due giorni conclusiva delle “olimpiadi”.
Grazie alla coppia Alessandro Zitelli ed Erik Ceratti, il don Bosco si è classificato al quinto posto, totalizzando 110 punti.
La preparazione alle Olimpiadi è avvenuta durante tutto l’anno scolastico, con un percorso che è stato possibile grazie all’uso del robot collaborativo Fanuc, presente nel nostro FAB LAB e donato dalla Cimberio Spa.
Ma non solo Olimpiadi: al don Bosco infatti – grazie alla collaborazione con la Fondazione Academy (costituita da CNVV), sei ragazzi si sono preparati (nell’ambito del loro PCTO) per superare l’esame che consente loro di ottenere il patentino Fanuc di robotica.
Anche questa è una prima nazionale per un liceo, un passo importante verso le competenze STEM, che ha riguardato ragazze e ragazzi del LES e del Classico: Alessandro Zitelli e Erik Ceratti (4a innovazione), Aurora Patrinostro e Tommaso Mongini (II classico), Giovanni Bonomo e Giovanni Giordani (III classico).
Medea e Anfitrione: due spettacoli proposti dal Liceo Classico
Mercoledì 5 giugno la Prima liceo classico porterà in scena la celebre tragedia “Medea” di Euripide allo spazio teatro di via De Amicis 23 a Borgomanero (ore 20.45).
La regia è di Giovanni Siniscalco che ha proposto uno spettacolo per riflettere sulla complessità delle passioni umane. Invece a Varese (Giardini e Salone Estensi), venerdì 24 maggio c’è stata la performance conclusiva del Progetto Laiv In della Fondazione Cariplo, dove il Gruppo teatro del Don Bosco ha presentato -ottenendo un grosso successo di pubblico – una rilettura attuale dell’Anfitrione, concentrandosi sul furto di identità.
Guidati dalla regia di Franco Aquaviva, il gruppo teatrale del Don Bosco di Borgomanero, ha ottenuto molto successo davanti ad un pubblico che non ha mai smesso di applaudire, ridere e divertirsi, con “Sosia a chi?“.
Si è trattato della messa in scena di un adattamento di un filone di Plauto, trasformato alle esigenze contemporanee, partendo – in fase di scrittura – dal chiedersi oggi quale sia l’equivalente di sosia, cioè del personaggio che a un certo punto trova sé stesso duplicato esattamente uguale.
Non solo: è il Dio mercurio che prende le sue le sue sembianze per proteggere il Dio Giove che nel frattempo sta sviluppando una tresca amorosa con la moglie del generale Anfitrione. Così il tema della sostituzione di identità ha trovato un equivalente contemporaneo nel furto di identità digitale, che è stato approfondito nei casi di furto o duplicazione di account personali, con i conseguenti problemi legale e di situazioni sempre più complicate o imbarazzanti. Questo parallelismo si è mantenuto nelle due storie che procedono contemporaneamente nello spettacolo intenso e comico di 20 minuti.
Ieri a Varese per gli attori del don Bosco è andata molto bene: una giornata molto intensa, tutta concentrata sul teatro, cominciata alle 10.00 e finita alle 17.00. Molto interessante il confronto con tutti i gruppi di teatro a scuola di Lombardia e Piemonte, con un alternarsi sul doppio palco dl spettacoli che le classi di ciascun istituto portavano al festival. Gli spettatori si muovevano da una sala all’altra vedendo le performance in due luoghi diversi Una tecnica interessante che ha permesso un confronto con il teatro realizzato dalle altre scuole nell’ambito del progetto della Fondazione Cariplo. Inoltre vi erano diversi laboratori di performance artistiche di alto livello collegate al teatro.
Il gruppo del don Bosco ha partecipato a due laboratori il primo curato da un terzetto di stuntman del cinema e il secondo sulla fotografia creativa. Gli stuntman del cinema hanno lavorato sulla simulazione sul set di pugni e schiaffi.
Un work shop molto utile anche per lo spettacolo della nostra scuola, in quanto già inserito nel pezzo di Anfitrione e quindi un utile approfondimento su quella tecnica.
Invece il secondo laboratorio era sulla fotografia creativa, anche questo molto interessante con un video proiettore che proiettava delle parole sui volti che poi venivano fotografati.
I ragazzi sono stati molto contenti di queste due attività, ma molto di più ancora del livello della loro presentazione.