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Missioni Don Bosco: Concerto di Natale in Vaticano 2024

Si riporta di seguito il Comunicato Stampa di Missioni Don Bosco del 14 dicembre 2024.

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Concerto di Natale in Vaticano 2024

All’Auditorium della Conciliazione gli artisti cantano per “il futuro”

Coinvolti da Missioni Don Bosco per dare voce ai minori vulnerabili
Due progetti esemplari dei salesiani in Nigeria e in Ucraina

All’insegna della dichiarazione “il futuro è la nostra missione”, la Onlus radicata nella Casa Madre dei salesiani a Torino Valdocco, Missioni Don Bosco, invita il pubblico televisivo a seguire il 32° Concerto di Natale in Vaticano che sarà trasmesso da Canale 5 la sera del 25 dicembre in prima serata, con replica il 26.

Numerosi i cantanti italiani e stranieri che hanno accolto la proposta di esibirsi per l’appello solidale a inviare SMS solidali al numero 45594 a sostegno di due fra i numerosi progetti nel mondo che vanno incontro ai minori, soprattutto a quelli più ostacolati nella loro crescita affettiva e intellettiva.

Sul palco dell’Auditorium della Conciliazione a Roma salgono anche due testimoni diretti:

  • p. Linus Onyenagubo, responsabile accoglienza rete “Bosco Boys” in Nigeria
  • p. Mykhaylo Chaban, responsabile della comunità salesiana dell’Ucraina

intervistati da Federica Panicucci, amabile guida della serata.

È la prima volta che Missioni Don Bosco propone agli spettatori del Concerto di Natale di aiutare due particolari progetti, fra le centinaia in atto in tutto il mondo (i salesiani sono in 136 Paesi), che risultano esemplari degli interventi, secondo la pedagogia di Don Bosco, a favore dei minori più vulnerabili dal punto di vista fisico e psicologico.

Il Concerto di Natale gode del patrocinio della Fondazione Cultura per l’Educazione, del Dicastero Vaticano per la Cultura e l’Educazione.

I numerosi artisti, di prestigio nazionale e internazionale, sono stati ricevuti in udienza privata dal Santo Padre questa mattina.

 

Missioni Don Bosco: “Il vostro 5×1000 fa miracoli nel mondo”

Il presidente di Missioni Don Bosco, don Daniel Antunez, Sdb, dà conto dell’amministrazione del 5×1000 destinato a questa Onlus in un messaggio, riportato di seguito. L’aiuto portato mediante i salesiani a bambini, famiglie e comunità in numerosi Paesi del mondo ha spesso il sapore del miracolo poiché arriva in maniera insperata in situazioni difficili. Il messaggio, trasmesso nella giornata che ricorda le apparizioni di Fatima ai tre pastorelli, persone semplici alle quali un miracolo ha cambiato la vita, è perciò particolarmente significativo.

 

Torino Valdocco, 13 maggio 2022

Festa della Madonna di Fatima

Il messaggio del presidente di Missioni Don Bosco

“Il vostro 5×1000 fa miracoli nel mondo”

Attraverso i missionari, i fondi raccolti con la donazione fiscale in Italia vanno a beneficio dei minori e delle loro famiglie nei Paesi in difficoltà

 

Possiamo dire di essere nati nel 1875, l’anno della partenza dei primi giovani salesiani da Valdocco. Li inviò lo stesso Don Bosco, anziano, caricandoli di una responsabilità per la Patagonia, dove erano diretti, e per l’intera storia missionaria dei salesiani nel mondo. Un fallimento avrebbe compromesso il sogno di estendere la proposta educativa per i giovani in America latina e nel resto del mondo. Il risultato fu positivo, se oggi io sono qui: provengo infatti dall’Argentina e di fatto sono il derivato di quella spedizione missionaria.

La Onlus Missioni Don Bosco, fondata nel 1991, prosegue in forma moderna l’azione di sostegno all’attività dei salesiani in tutti i continenti dove scuole, centri di formazione professionale, oratori e parrocchie offrono opportunità concrete alla vita quotidiana e alle prospettive di vita di oltre un milione di giovani.

Un missionario anzitutto entra in ascolto delle realtà in cui viene mandato: conoscere la lingua e la mentalità delle popolazioni, raccogliere le sfide allo sviluppo umano integrale, spesso compromesso da ingiustizie profonde e da condizionamenti che provengono purtroppo anche dalla relazione con i Paesi sviluppati.

La nostra associazione fa la sua principale scommessa sulla formazione ai mestieri di cui ha bisogno il territorio e che i giovani possono apprendere, a beneficio proprio e delle loro comunità. Il nostro slogan è:

“Il futuro è la nostra missione”.

La declinazione particolare, che appartiene al nostro carisma, è quella di dedicarci specialmente ai ragazzi e alle ragazze in difficoltà, emarginati, sfruttati.

Il 5×1000 ci consente di aggiungere qualche “miracolo” all’attività ordinaria. Ogni progetto richiede un impegno di definizione degli obiettivi e di studio di fattibilità che i missionari sostengono anche con il nostro supporto, poi cerchiamo il sostegno dei benefattori. La possibilità di destinare una parte delle tasse alla nostra organizzazione ci permette di affrontare con maggiore coraggio progetti di lunga durata e innovativi, quelli più complessi perché rivolti a destinatari diversi. Sorgono centri polifunzionali dove si concentrano i servizi per comunità vaste nelle aree periferiche delle città, nei campi profughi, nei territori sfavoriti dal punto di vista geografico. Il carattere “miracoloso” dei risultati ci viene raccontato dai missionari, che lo rilevano dal sorriso di un bambino o dalla gratitudine di una madre che vedono trasformata in positivo la loro esistenza grazie a un intervento inatteso e provvidenziale.

Diamo conto della destinazione dei fondi del 5×100 nelle pagine del nostro sito www.missionidonbosco.org, come per ogni altro progetto che sosteniamo.

Ogni anno la difficoltà è quella di scegliere tra i tanti progetti che arrivano. Ma spesso è purtroppo l’urgenza a stabilire le priorità. Quest’anno l’Ucraina con le grandi devastazioni e migrazioni che conosciamo richiede un intervento che stiamo già attuando per l’accoglienza ma che, su pressante richiesta dei salesiani del posto, interpretiamo già in chiave di ricostruzione: il ritorno a una vita quotidiana che dovrà fare i conti con la perdita di genitori e figli, di case e lavoro, di equilibrio mentale.

La presenza dei salesiani in 134 Paesi ci tiene aggiornati sulle esigenze che permangono nelle aree più povere del mondo: bambini minacciati da fame, miseria, abbandono scolastico ed emarginazione. E spesso anche nei Paesi che consideriamo “sviluppati” si trovano quei cancri sociali che richiedono il coraggio della vicinanza, la pazienza dell’educazione, la progettualità della fantasia.

Anche quest’anno abbiamo messo a fuoco nella nostra comunicazione alcuni di questi progetti, trainanti anche per tanti altri.

Come tanti altri amici che si occupano dell’aiuto allo sviluppo nei Paesi poveri, la nostra strategia è attenta a educarci e a sensibilizzare i nostri interlocutori a intervenire sulle cause dell’arretramento economico di interi popoli.

E non possiamo mettere al primo posto le guerre che in questo momento si stanno combattendo proprio là dove, invece che armi, occorrerebbe inviare aratri: abbiamo una presenza molto significativa di salesiani in Siria e nel Medio Oriente, in Etiopia, Congo e Sud Sudan, in Venezuela e Colombia… Paesi dove gli interessi strategici di potenze grandi e piccole compromettono alla base le possibilità di conciliazione e quindi di costruzione.

Subito dopo, i cambiamenti climatici stanno disegnando il presente e il futuro di intere regioni in ogni continente. Vediamo crescere gli effetti in Madagascar e nelle Filippine, in Bolivia e in Mozambico… Mentre inseguiamo le emergenze, dovremmo convincerci e convincere i nostri governanti e i manager delle grandi imprese a una decisa inversione di rotta.

La conoscenza e la divulgazione di queste realtà, e delle soluzioni praticabili dal basso anche attraverso l’azione dei nostri missionari – ormai avvertiti dei danni dello sfruttamento delle risorse del pianeta, oltre che dei coltivatori, dei minatori, dei manovali – è la sfida che abbiamo raccolta e che ci proponiamo di affrontare con nuova intraprendenza.

-Don Daniel Antúnez

presidente di Missioni Don Bosco, Onlus