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Storie di Orgoglio Astigiano, Roberto Pasquero: “Oltre cent’anni di Don Bosco e cinema Lumière” – La Voce di Asti

Si riporta di seguito l’articolo apparso su La Voce di Asti.

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Oltre un secolo di storia: di un oratorio, di un cinema che ha segnato le domeniche pomeriggio di tantissime famiglie. Un luogo che sa di casa. Oltre la porta del Lumière mi sta aspettando don Roberto Pasquero, gestore di sala, palestra e altre attività collaterali. 73 anni di pura energia, mi racconta una fiaba bellissima. Lo ascolto come una bimba, con grande meraviglia.

Come nasce l’oratorio Don Bosco, quando e perché?

Nasce nel 1919 quando l’allora parroco di Santa Maria Nuova, don Stefano Robino, aveva chiamato i Salesiani ad Asti. All’epoca non era sorto nella zona attuale, ma tra via Cafasso e via Prandone. Pensa che quando sono arrivati i Salesiani qui gli tiravano castagne. È da lì avevano sviluppato l’oratorio e, con questo, la squadra sportiva e, nel 1920, anche il cinema. Più che altro era un teatro all’epoca. Qualche tempo dopo si era aggiunto anche il pensionato, nel 1922, per i giovani che venivano da fuori Asti e frequentavano le scuole cittadine. Il Don Bosco si è quindi sviluppato in quella zona come pensionato, oratorio e cinema, vivendo appieno i disagi e le difficoltà nel corso del periodo fascista.

Come si arriva allora all’attuale zona del Don Bosco?

Era necessario ingrandirsi e la zona dell’epoca non lo permetteva. Così, negli anni Sessanta ci fu il trasferimento in zona nord, la nostra attuale casa. A quei tempi qui non c’era davvero nulla. Nel 1962 è nata la parrocchia, tanto che nel 2012 abbiamo celebrato il 50esimo anniversario. Inizialmente era stata una cosa contrastata, perché qui tutti dicevano che c’erano soltanto “grilli e gaggie”. Poi, pian piano, si sono sviluppati il Borgo, lo Stadio, si sono insediate la Questura, la Polizia Stradale, i Vigili del Fuoco, la Croce Rossa, l’ospedale.

Quali cambiamenti ci sono stati nel corso del tempo?

All’epoca del boom economico il pensionato era piazzato in quello che attualmente è il palazzo dell’Asl, con l’oratorio e poi la scuola media, rimasta attiva fino agli anni Novanta. Si sentiva la necessità di fare una scuola media ai tempi, poi venuta meno insieme al pensionato. La chiesa parrocchiale attuale è stata inaugurata nel 1977, poi si sono sviluppati gli ambienti dell’oratorio. Da tre anni le nostre aule sono usate dal Castigliano e ospitano anche il catechismo, così come l’Estate Ragazzi, progetto che l’anno scorso ha contato oltre 500 iscritti.

L’essenza dell’oratorio?

È un ambiente che copre la persona intera, dove puoi trovarti bene, in cui hai la possibilità di coltivare amicizie importanti. E anche come oratorio, oltre che come cinema, siamo la realtà più storica sul territorio. Cerchiamo di agire da onesti cittadini e bravi cristiani, come diceva Don Bosco. È la filosofia con cui portiamo avanti tutte le attività.

Come nasce e si sviluppa il cinema Lumière?

Inizialmente con il teatro era l’unico divertimento domenicale. Il cinema, anche proprio a livello storico, ha poi un po’ soppiantato il teatro. Con l’avvento del colore c’è stata la grande evoluzione del cinema, insieme al sonoro. Conserviamo ancora uno storico proiettore all’ingresso. Li abbiamo cambiati nel 2010 e nel 2013 siamo poi passati al digitale.

È stato complesso il passaggio al digitale nel cinema?

Sì, sono stati anni complessi quelli del passaggio dalla pellicola al digitale. Devo dire però che oggi lavoriamo bene; a livello regionale siamo tra le monosale che hanno sempre i risultati migliori. La nostra struttura è solida, con tanti affezionati. Facciamo molta selezione sul materiale, puntiamo sui film di qualità, di contenuto.

Asti si vuole bene a sufficienza secondo te?

Asti, a mio parere, non si vuole sufficientemente bene. Io vengo da fuori, sono di Chieri. Vivo ad Asti da 15 anni, da quando sono stato mandato in questa città. Asti è sempre terribilmente critica su tutto e su tutti, non c’è mai nulla che funziona a detta dei più e questo è un grande limite. E invece gli astigiani dovrebbero imparare a dirsi che spesso fanno anche belle cose, a riconoscere i propri successi. Ogni tanto sembra persino che abbiamo paura di vendere i nostri prodotti, al contrario di Alba. Non la sento una città coesa e questo è un limite. Abbiamo un teatro che è la fine del mondo, una cultura altissima (Asti dopo Torino ha i risultati migliori in Piemonte come cinema, ma perché il livello culturale è alto), abbiamo librerie che nascono come i funghi, mentre altrove muoiono. Quando sono arrivato ad Asti nel settembre 2009 la prima cosa che mi è stata detta era che il cinema Lumière dovesse chiudere, che non c’erano più speranze.

E poi? Che hai detto?

Ho detto “ma provuma almeno!” (ride, ndr). Proviamo a rischiare. E ce la siamo cavata. Oggi, a 73 anni, sono orgoglioso di essere astigiano d’adozione. In generale, in ogni città in cui ho vissuto, ho sempre cercato di inserirmi al meglio: se sono residente devo sapere cosa si fa qui. Bisogna potenziare ancora di più le realtà di cui essere orgogliosi, far sentire la loro voce sempre più.

Un consiglio ai giovani?

Prepararsi bene, studiare, impegnarsi, essere qualificati (oggi più che mai). E lanciarsi, non avere paura di sbagliare. Nella vita bisogna rischiare, fare qualcosa, non adattarsi a essere trainati, ma diventare trainanti. Il futuro è dei giovani! Noi più anziani siamo stati abituati in un certo modo, ci hanno insegnato a darci da fare e ad accontentarci di ciò che avevamo. E abbiamo imparato tante cose. Nella mia vita salesiana ho imparato tanto. Quando sono arrivato qui non sapevo come gestire la questione del cinema, anche se mio papà da giovane faceva l’operatore. Poi traffichi, ti informi e impari. È il film della vita.

Il grande salto

Diventare trainanti e smetterla di adattarsi a essere trainati. Una grande verità, una bellissima e coraggiosa filosofia di vita. Ultimamente dico spesso di credere fortemente negli esseri umani. È una frase che torna ripetutamente nei miei discorsi e che la chiacchierata con don Roberto mi ha ulteriormente risvegliato. Il suo entusiasmo, la sua voglia di fare, di mettersi in gioco, mi spingono a pensare che nella vita si possa fare qualsiasi cosa. Ognuno di noi dovrebbe imparare a diventare trainante, in primis per se stesso, alimentandosi di nuova linfa ogni giorno, superando i propri limiti, uscendo dalla propria zona di comfort. Rischiando.

Perché tutti i cambiamenti più importanti della nostra vita hanno un prezzo: è il grande salto. Il grande salto nel buio.

Nizza Monferrato: “Personaggi illustri, illustri sconosciuti” – Archivio storico FMA

L’Archivio storico delle Figlie di Maria Ausiliatrice a Nizza Monferrato propone, in collaborazione con la parrocchia, le associazioni del territorio, la scuola dell’Istituto Nostra Signora delle Grazie, i vari componenti della Famiglia Salesiana e con l’Amministrazione Comunale, un ciclo di incontri presso il salone Sannazaro sul tema “Personaggi illustri, illustri sconosciuti. 4 serate per conoscere i nostri concittadini“. Tra i relatori dell’iniziativa, don Egidio Deiana, sdb studioso di don Bosco, parroco della realtà salesiana di Alessandria.

Di seguito la notizia pubblicata su lavocediasti.it.

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Prima iniziativa un ciclo di 4 incontri in salone Sannazaro: ‘Personaggi illustri, illustri sconosciuti. 4 serate per conoscere i nostri concittadini’. Si inizia il 14 marzo

Diverse iniziative, a Nizza Monferrato, delle Figlie di Maria Ausiliatrice.

La prima iniziativa prevede un ciclo di 4 incontri in salone Sannazaro: Personaggi illustri, illustri sconosciuti. 4 serate per conoscere i nostri concittadini (14, 21, 28 marzo, 4 aprile).

Si alternano 4 relatori d’eccezione. Il 14 marzo don Egidio Deiana, salesiano studioso di don Bosco, presenterà alcuni nicesi nel mondo che, divenuti salesiani, si sono contraddistinti in diversi campi, tra essi: don Michele Foglino, missionario universale, don Anacleto Ghione, scrittore di don Bosco ed educatore culturale del popolo, don Giuseppe Giovine, guida spirituale alessandrina.

Il 21 marzo suor Marisa Chinellato presenterà la figura di Emilia Mosca di San Martino, nicese di adozione, educatrice e cittadina operosa

Il 28 marzo suor Maria Vanda Penna presenterà la figura di Angela Vallese, pioniera missionaria: dal Monferrato alle terre della “fine del mondo”

Il 4 aprile Giuseppe Baldino presenterà la figura di alcuni illustri nicesi, tra cui Francesco CirioVittorio BuccelliBartolomeo Bona.

Il 7 maggio, don Egidio Deiana presenterà: Vita e viti: per un vino buono dal Piemonte alle Americhe; serata che precederà una mostra su materiale enologico molto originale.

Il 26 aprile, i membri della compagnia teatrale “alla Madonna” metteranno in scena Vite ri-evocate, don Bosco e dintorni a Nizza, una rievocazione ambientata nello scenario di Casa-madre in occasione della presenza della Madre generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice.

Il 14 maggio l’evento: Vite innestate. Mornese, Nizza M., il mondo per ricordare la presenza di una cittadina illustre: Maria Domenica Mazzarello, cofondatrice con don Bosco della congregazione salesiana femminile.

Il 24 maggio solenne festa di Maria Ausiliatrice.

Dal 12-26 giugno Massimo Ricci, nei locali dell’Istituto Nostra Signora delle Grazie proporrà la mostra Appunti di paesaggio e il 17 giugno nella serata proporrà Intuizioni di bellezza. In dialogo con l’autore in cui spiegherà le tecniche e il significato delle opere che ha eseguito alla Madonna.

Dal 23 al 25 settembre la 5edizione del cammino pellegrinaggio Mor…Nizza.

Gli eventi di quest’anno proposti dall’Archivio storico delle Figlie di Maria Ausiliatrice, sono in collaborazione con la parrocchia, con le associazioni del territorio, in particolar modo Spasso Carrabile, l’Erca, Tele Nizza, con la scuola dell’Istituto Nostra Signora delle Grazie e i vari componenti della Famiglia Salesiana Aperta e con l’Amministrazione Comunale.

Parrocchia Don Bosco Asti: Don Carlo Picottino a fine agosto sarà trasferito a Rivoli. Al suo posto, don Paolo Audisio Di Somma

Don Carlo Picottino, parroco del Don Bosco di Asti, al compimento del 75° anno di età ha rassegnato le dimissioni nelle mani del vescovo e dei superiori religiosi salesiani. L’occasione di salutarlo alla Messa di domenica 25 agosto alle 11,30.

Si riporta l’articolo pubblicato su la Voce di Asti  il 19 agosto in merito al trasferimento di Don Carlo Picottino.

la Voce di Asti – Asti: il parroco del don Bosco a fine agosto sarà trasferito a Rivoli. Al suo posto arriva don Paolo Audisio Di Somma

Don Carlo Picottino, parroco del don Bosco di Asti, al compimento del 75° anno di età ha rassegnato le dimissioni nelle mani del vescovo e dei superiori religiosi salesiani.

Tanti gli impegni in varie parrocchie del Piemonte, a partire dal 1987 quando assunse il primo incarico nella parrocchia di Torino-Monterosa (Barriera di Milano), poi successivamente ad Altessano ove si è impegnato a costruire la nuova chiesa in onore di Santa Gianna Beretta Molla.

Poi parroco a Vercelli, al Belvedere e contemporaneamente a Caresanablot.

Nuovamente in Barriera di Milano a Torino nella Parrocchia della “Risurrezione di Gesù” a pochi passi dall’ospedale San Giovanni Bosco.

Ad Asti in questi ultimi tre anni è stato apprezzato per il suo carattere deciso, ma concreto, per aver dato una spinta ai gruppi famiglia ed alla catechesi e per l’impegno nelle celebrazioni e nelle confessioni per le quali ha attrezzato uno spazio apposito chiamato la “cappella della misericordia”.

Ora i superiori salesiani gli hanno chiesto di trasferirsi a Rivoli come collaboratore della Parrocchia “San Giovanni Bosco” e, alla fine di agosto si recherà nella nuova sede.

Per questo la comunità parrocchiale e gli amici sono invitati domenica 25 agosto alla Messa delle 11,30 che don Carlo presiederà, come tutte le domeniche di questi anni. Sarà l’occasione per salutarlo e dire a lui il “grazie” autentico per il bene operato nella parrocchia e in Asti.

Dopo la Messa seguirà un rinfresco nei locali dell’oratorio e la possibilità di condividere un piatto di pasta in allegra compagnia.

L’invito è esteso a chi vorrà partecipare. Per maggiori informazioni ci si può rivolgere alla direzione dell’oratorio.

Nel frattempo la parrocchia si prepara ad accogliere il nuovo parroco che sarà ufficialmente insediato il 21 settembre, ma arriverà dai primi del prossimo mese: don Paolo Audisio Di Somma.