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Cinema Teatro Agnelli: “Circoscrizioni al Cinema”

Anche il Cinema Teatro Agnelli partecipa al progetto “Circoscrizioni al Cinema”, nell’ambito della stretta collaborazione inaugurata con Circoscrizioni al Centro, per potenziare la sinergia tra le attività della Città e quelle radicate sul territorio. In occasione delle festività natalizie parte un’iniziativa a favore della riscoperta del cinema come momento di cultura e di socialità, attraverso il coinvolgimento diretto delle Circoscrizioni che diventano strumento di trasmissione dell’iniziativa e di stimolo alla partecipazione dei propri residenti.

L’iniziativa consiste nella distribuzione di 1.000 voucher per ogni circoscrizione. Ogni singolo voucher dà diritto a 1 ingresso gratuito under 14 + 1 ridotto per il rispettivo accompagnatore. (I voucher saranno convertiti in biglietti presso le biglietterie dei cinema aderenti) e nella proiezione di una rassegna per i più giovani di classici di animazione e film natalizi a cura del Museo Nazionale del Cinema n 4 sale dedicate (Agnelli, Baretti, Maffei, Monterosa).

I voucher hanno validità dal 23 dicembre 2022 al 31 gennaio 2023. questo link tutte le iniziative natalizie della Circoscrizione Cinema Teatro Agnelli.

Programma:

26 dicembre

  • Cine Baretti ore 18: VERSI PERVERSI – Jan Lachauer, Jakob Schuh, Bin-Han To
  • Cine Teatro Maffei ore 15.30 e ore 18: IL BAMBINO CHE SCOPRI’ IL MONDO – Alê Abreu

27 dicembre

  • Cine Teatro Agnelli ore 16: PRINCIPI E PRINCIPESSE – Michel Ocelot
  • Cine Teatro Monterosa ore 16: A CHRISTMAS CAROL – Robert Zemeckis

28 dicembre

  • Cine Teatro Agnelli ore 16: IL GRUFFALÒ & GRUFFALÒ E LA SUA PICCOLINA – AAVV
  • Cine Teatro Monterosa ore 16: A CHRISTMAS CAROL – Robert Zemeckis

29 dicembre

  • Cine Teatro Monterosa ore 16: VERSI PERVERSI – Jan Lachauer, Jakob Schuh, Bin-Han To

30 dicembre

  • Cine Teatro Monterosa ore 16: VERSI PERVERSI – Jan Lachauer, Jakob Schuh, Bin-Han To

02 gennaio

  • Cine Baretti ore 18: VERSI PERVERSI – Jan Lachauer, Jakob Schuh, Bin-Han To

03 gennaio

  • Cine Teatro Agnelli ore 16: LA STREGA ROSSELLA E BASTONCINO – Jan Lachauer, Max Lang

04 gennaio

Cine Teatro Agnelli ore 16: VERSI PERVERSI – Jan Lachauer, Jakob Schuh, Bin-Han To

05 gennaio

  • Cine Teatro Monterosa ore 16: LA BELLA E LA BESTIA-UN MAGICO NATALE

06 gennaio

  • Cine Baretti ore 18: VERSI PERVERSI – Jan Lachauer, Jakob Schuh, Bin-Han To
  • Cine Teatro Monterosa ore 16: LA BELLA E LA BESTIA-UN MAGICO NATALE

07 gennaio

  • Cine Teatro Monterosa ore 16: IL GRINCH – Ron Howard

08 gennaio

  • Cine Teatro Monterosa ore 16: IL GRINCH – Ron Howard

Un progetto di Città di Torino, nell’ambito di Circoscrizioni al Centro, realizzato da Fondazione per la Cultura Torino, in collaborazione con Biblioteche Civiche TorinesiAgisAnecAcecMuseo Nazionale del Cinema di Torino e Film Commission Torino Piemonte

Il “DON BOSCO” di Goffredo Alessandrini (1935) al CINETEATRO MONTEROSA

Nell’ ambito della 39 Edizione del TORINO FILM FESTIVAL, domenica 5 Dicembre, alle ore 16.00 presso il CINEMA MONTEROSA, verrà proiettato il primo film su DON BOSCO, per la regia di Goffredo Alessandrini. Restauro digitale a cura di CSC – Archivio nazionale del cinema d’impresa, in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema, la Cineteca di Bologna e il George Eastman Museum di Rochester.

Di seguito il Comunicato Stampa.

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COMUNICATO STAMPA
Il “DON BOSCO” di Goffredo Alessandrini (1935) al CINETEATRO MONTEROSA

Nell’ ambito della 39 Edizione del TORINO FILM FESTIVAL, domenica 5 Dicembre, alle ore 16, verrà proiettato presso il CINEMA MONTEROSA, unica proiezione al di fuori delle sale del festival, il primo film su DON BOSCO, per la regia di Goffredo Alessandrini.

Restauro digitale a cura di CSC – Archivio nazionale del cinema d’impresa, in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema, la Cineteca di Bologna e il George Eastman Museum di Rochester.

BIGLIETTERIA
Ingresso unico 6 Euro.

I biglietti si possono acquistare online sul sito www.teatromonterosa.it oppure direttamente alla cassa del cinema prima della proiezione.

La nuova vita di Don Bosco: sul set del Tff salesiani autentici
La sezione “Back to Life” sui film restaurati propone il lavoro di Goffredo Alessandrini del 1935

Nell’epoca dei film in digitale, il restauro delle vecchie pellicole resta l’ultima occasione per maneggiare quelle lunghe strisce di celluloide che hanno fatto sognare generazioni di spettatori. È un lavoro super-specialistico, che solo le cineteche e gli archivi sono in grado di fare. Il Torino Film Festival ci ha costruito intorno una sezione, «Back to Life», che presenta cinque gemme d’altri tempi riportate a nuova vita. La più antica è «Don Bosco», girato nel 1935 da un Goffredo Alessandrini poco più che trentenne, una professionalità creata tra Torino, Castelnuovo e il Monferrato (e gli studi Fert-Microtecnica per gli interni).

Gli interventi di ricostruzione, digitalizzazione e ripulitura dell’immagine sono stati realizzati per l’Archivio nazionale del cinema d’impresa da Ilaria Magni, Diego Pozzato e la responsabile Elena Testa, con il contributo del Museo Nazionale del Cinema, della Cineteca di Bologna e dell’americano George Eastman Museum di Rochester.
Il risultato che si vedrà in sala è un’ operazione che parte da lontano. Quelli erano ancora i tempi di Sergio Toffetti nel ruolo di responsabile dell’archivio di Ivrea.

«Avevamo acquisito l’intero fondo cinematografico dei salesiani, che contava 500 film di ogni genere, anche etnico», racconta lo storico del cinema. «Tra quelle pellicole c’era il “Don Bosco” di Alessandrini, a lungo considerato perduto. È un lavoro interessante, che segna l’esordio nella produzione di Riccardo Gualino, prima ancora che fondasse la Lux Film. Il soggetto era di Onorato Castellino, professore di economia all’Università e per un certo periodo presidente della Compagnia di San Paolo».

Il budget è notevole, a disposizione due milioni di lire, con i quali vengono girati 40.000 metri di pellicola (di cui solo 2.500 montati). Racconterà tempo dopo il regista Goffredo Alessandrini: «Nel film c’è un solo attore professionista, gli altri erano presi dalla strada, come si dice. Ma i preti erano Salesiani autentici, che si prestarono tutti quanti. Mi ero interessato così tanto anche ai luoghi dove si girava. Mi ricordo certi conventi come quello di Chieri. E ho in mente che quell’inverno Torino era una città bianca di neve, ma con il sole e il cielo azzurro».

«Le parti davvero belle sono proprio le scene di natura», conferma infatti Sergio Toffetti. «Sono girate in un bianco e nero molto suggestivo, contrastato, quasi macchiaiolo. Giovanni Bosco è impersonato da Gianpaolo Rosmino, attore di contorno in molti film muti, come “Ma l’amor mio non muore”. Il regista Alessandrini fino a quel momento aveva girato solo due commedie, mentre in seguito avrebbe diretto film molto belli come “Luciano Serra pilota”, “Giarabub”, “Noi vivi”. Oggi è un regista un po’ dimenticato, e proprio per questo la proiezione del suo “Don Bosco” è un’ottima occasione per rivalutarlo e conoscerne la storia cinematografica».