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Parte il corso animatori a Cumiana

Partito venerdì 22 febbraio il corso animatori alla scuola don Bosco di Cumiana. Ecco l’articolo pubblicato sul sito www.donboscocumiana.it:

La primavera è alle porte e noi della scuola “don bosco” guardiamo già all’estate. Con una serie di incontri ci proponiamo di mettere solide basi alle motivazioni educative degli animatori.

Venerdì 22 febbraio una ventina di exallievi della nostra scuola ha partecipato al primo incontro gestito dai Novizi di Monte Oliveto che, a turno, accompagneranno i ragazzi in un cammino di crescita secondo l’insegnamento di Don Bosco.

I giovani animatori, entusiasti dopo questa prima tappa ricca di stimoli, si sono dati appuntamento per il secondo incontro che si terrà nel mese di marzo.

 

Oratorio Santi Pietro e Paolo – Festa di carnevale 2019

Arriva dall’Oratorio Santi Pietro e Paolo di Torino la notizia dell’imminente festa di carnevale che si terrà nel centro torinese:

Venerdì 1 marzo 2019 dalle 16.30 alle 19.00 festeggeremo il Carnevale presso l’Oratorio santi Pietro e Paolo – via Giaccosia 8.

Si trascorrerà un pomeriggio super mega fantastico. Ci sarà la classica sfilata in maschera dove verrà premiata la maschera più bella!!! Ci saranno giochi, animazione, merenda e… tanto divertimento!

L’Oratorio San Luigi si sposterà all’Oratorio Santi Pietro e Paolo fino alle 19.00.

Don Bosco San Salvario – Movida Spirituale: Per chi vivo?

Si pubblica una notizia proveniente da DonBoscoSanSalvario riguardo all’appuntamento con la Movida Spirituale, un momento organizzato nella parrocchia Santi Pietro e Paolo, nel pieno quartiere di San Salvario a Torino, in cui ci sarà la possibilità per tutti i giovani di sperimentare la gioia ed il bene generato:

“È bene ricevere un bagno di popolo. Condividere la vita della gente e imparare a scoprire quali sono i suoi interessi e le sue ricerche, quali sono i suoi aneliti e le sue ferite più profonde; e di che cosa ha bisogno da noi. Ciò è fondamentale per non cadere nella sterilità di dare risposte a domande che nessuno si fa”

Papa Francesco

L’appuntamento della Movida Spirituale in largo Saluzzo permette ai salesiani e ai giovani del territorio di ricevere – come dice papa Francesco- un mare di bene da un bagno di folla.
Questa condivisione di vita con i giovani della notte aiuta a scoprire i loro interessi, le loro passioni, le loro preoccupazioni e le domande più grandi che portano nel cuore. E’ una bella e semplice occasione per farsi vicini e per risvegliare in loro il senso di Dio e le domande fondamentali della vita.

Ecco perché Venerdì 1 marzo 2019, dalle 21.30 alle 24.00, presso la chiesa Santi Pietro e Paolo in via Saluzzo 25/bis, si terrà l’appuntamento della Movida Spirituale dal tema: “Per chi vivo? Amore e senso della vita”.
All’interno della chiesa ci sarà la possibilità di vivere un momento di adorazione eucaristica e di fermarsi qualche minuto in preghiera aiutati dal canto. Nel sagrato ci si potrà sfidare a calcio balilla, bere del tè caldo e cantare insieme canzoni del repertorio giovanile sul tema proposto. Il tutto sarà organizzato dalla comunità salesiana del san Giovannino, dalla parrocchia Santi Pietro e Paolo con la collaborazione dei novizi salesiani di Monte Oliveto – Pinerolo e degli studenti di teologia della Crocetta.

Vi aspettiamo!!!

Nasce il nuovo sito per la Casa per Ferie di Oulx

Online il nuovo sito per la Casa ferie per gruppi dei Salesiani di Oulx (TO). Nato dalla collaborazione dell’ufficio di Comunicazione Sociale dell’Ispettoria Piemontese, questa piattaforma web è una finestra aperta nell’universo digitale che dà innumerevoli possibilità di conoscere e promuovere le bellezze del territorio dell’Alta Val di Susa.

La casa Salesiana di Oulx è l’ideale per l’accoglienza di gruppi numerosi che possono gestirsi in autonomia grazie all’indipendenza delle varie camerate che arrivano ad ospitare fino a 70 persone.

Con la presenza di importanti spazi esterni offre anche diverse soluzioni per lo sport ed il gioco.

Offre inoltre la possibilità di 4 Itinerari per vivere e scoprire al meglio questo territorio:

 

Housing sociale della parrocchia Santi Pietro e Paolo Apostoli

La Parrocchia Santi Pietro e Paolo di Torino – San Salvario – destinata a diventare una casa di ospitalità per giovani immigrati ed italiani che abbiano il desiderio di vivere assieme, formare una comunità e costruire un progetto di autonomia nel lavoro e nello studio.

Queste le parole di don Mauro Mergola, parroco dell’opera salesiana San Luigi di Torino, per raccontare il progetto di Housing Sociale che partirà a breve nella struttura. Progetto nato attraverso un bando della Compagnia di San Paolo per social Housing, al quale appunto ha partecipato la parrocchia di Torino, ottenendo cosi un finanziamento per avviare i lavori. Con l’aiuto inoltre del CEIConferenza Episcopale Italiana – che ha coperto parte dei costi dei lavori legati alla struttura, questo progetto potrà realmente partire.

Sarà dedicata a tutti i giovani di sesso maschile dai 18 ai 39 che hanno il desiderio di vivere in comunità aderendo a pieno al progetto.

Scopri di più sul progetto:

In attesa di avere le autorizzazioni del comune vi presentiamo la struttura dell'housing sociale della parrocchia Santi Pietro e Paolo Apostoli di via Saluzzo 25bis.Cerchiamo 18 piumini per letti singoliPentole per piastre ad induzione elettrica Partecipa anche tu.

Publiée par Santi Pietro e Paolo – Torino sur Dimanche 17 février 2019

 

 

Torino Agnelli – Carnival Party

Arriva la festa di carnevale all’oratorio Agnelli di Torino. Venerdi 1 marzo tornerà la VPS (Via Paolo Sarpi), una festa Discoratorio organizzata per tutti i ragazzi frequentanti la scuola media ed animata da tutti i giovani animatori del gruppo medie con il supporto anche di quelli del biennio e del triennio.

Ingresso dalle ore 21,00.

 

Savio Club al Colle don Bosco – 16/17 febbraio

Si è svolto nel week end del 16 e 17 febbraio 2019, presso il Colle Don Bosco, la due giorni dei Savio Club. Sono stati circa 400 i ragazzi che hanno preso parte all’evento, 100 i giovani della terza media e i restanti della prima e seconda, provenienti da 30 case salesiane e parrocchie varie da tutto il Piemonte e della Valle d’Aosta.

L’equipe di animazione era composta da novizi salesiani e postulanti – quindi coloro che in questo anno della loro esistenza si confrontano seriamente sulla vita consacrata salesiana – alcuni animatori ed animatrici delle case del Movimento Giovanile Salesiano (MGS) e da giovani Salesiani e giovani figlie di Maria Ausiliatrice. A supporto dell’animazione, un’ altra equipe numerosa composta da alcune famiglie, hanno aiutato per la logistica.

– Prima e seconda media –

Tema cardine della due giorni è stato quello del fare bene le cose: la spiritualità del quotidiano aiuta a fare in modo che l’ordinario diventi straordinario, fare bene il proprio dovere in pieno stile salesiano con gioia ed allegria. Attraverso alcuni episodi della vita di Domenica Savio si è portato un esempio di una vita ordinaria, di un bene compiuto nell’ordinario, in la famiglia, a scuola e nel gioco.

Partendo dal Vangelo del giovani ricco, si è portato un esempio (non positivo) di una persona che ha fatto come voleva nella sua vita senza saper rinunciare alle sue ricchezze superflue:

«Figli, quanto è difficile entrare nel regno di Dio! È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio» Mc 10,17-27

Dopodiché sono seguite due testimonianze che hanno portato un esempio positivo, di chi si è impegnato a fare bene il proprio dovere: un novizio ed una coppia con figli. Il tutto è stato condito da momenti di preghiera, di gioco insieme, di momenti dove in forma teatrale si rappresentavano degli episodi della vita di Domenico Savio. E poi ancora momenti di riflessione, le confessioni di lavoro a gruppi e di giochi che con dinamismo facevo entrare in questa dinamica.

– Terza media –

Sono state tre le tematiche affrontate:

  • la scelta per il proprio futuro,
  • il progetto di dio,
  • l’amico dell’anima per camminare non da soli.

Attraverso un gioco iniziale hanno fatto esperienza dell’importanza di scegliere e di rischiare ogni volta che si compie una scelta e hanno riflettuto su ciascuna di queste tre parole d’ordine.

Dopo la serata, la veglia della basilica inferiore. Al mattino, attraverso 3 stand, i ragazzi ruotando nelle 3 postazioni hanno potuto riflettere su questi filoni:

  1. Le confessioni: confrontandosi sull’importanza di centrare le scelte giuste, di non sbagliare bersaglio.
  2. Una testimonianza di giovani che hanno spiegato che cosa voglia dire avere delle amicizie sane e che mi aiutano a crescere . E quindi, come io posso avere dei coetanei che mi aiutano a crescere e a maturare?
  3. Un brano biblico anche loro sul giovane ricco che ha scelto anche lui una sua strada.

Il pensiero della buonanotte è stato dato da Suor Carmela Busia:

Ho condiviso con loro ciò che ha riempito i miei occhi e sicuramente anche il mio cuore, cioè davanti ai miei occhi e dentro il mio cuore, un cortile pienissimo di ragazzi e di animatori in mezzo a loro, 500 persone che hanno reso vivo questo cortile illuminato dal sole quindi benedetti da dio con questo sole bellissimo e un cortile dove ogni punto era animato, vivo e che ha fatto molto ricordare i primi cortili di Valdocco, dove tutto era vita.

La domenica si è conclusa alle ore 15 con la Santa Messa nella Basilica Superiore presieduta da don Enrico Stasi, Ispettore del Piemonte – Valle d’Aosta – Lituania.

Ti ringrazio Signore perché tu mi vuoi felice.

E’ stato questo l’invito che è stato rivolto ai ragazzi presenti, tenendo bene a mente questa considerazione quando ci si sveglia al mattino e ricordandoselo in ogni momento della giornata.

Quindi un po’ tutto il weekend è stato all’insegna della felicità, una felicità data dalla disponibilità di tanta gente a stare con i ragazzi e una felicità data da i ragazzi che accolgono con entusiasmo la proposta che facciamo. Tutto questo vissuto e immaginando che don Bosco guardasse questi ragazzi, questo cortile e sorridesse dalla bellezza che si vedeva.

 

 

Borgomanero – Arriva Don Alessandro Botalla!

Arriva da Borgomanero l’entusiasta notizia della new entry tra i salesiani dell’istituto: Don Alessandro Botalla. Ecco l’intervista che gli hanno dedicato delle giovani del centro:

Qualche domanda delle nostre bloggers per conoscere meglio la “new entry” tra i Salesiani: Don Alessandro Botalla…

Com’è stato diventare prete?

Bellissimo, un dono grande, che prima di tutto non è solo per me, ma anche per coloro che incontro.

Come si trova in questa nuova scuola?

Benissimo, ho trovato un’ ambiente accogliente, vivace e dinamico.

Com’è stato il suo periodo di studio di formazione per diventare prete?

Sono stati anni belli, intensi, ricchi, soprattutto di giovani e ragazzi.

Come si trova con i ragazzi di questa scuola?

Benissimo, è stato facile sentirsi bene e accolti.

Le piace insegnare religione?

Si, molto. E’ un’opportunità fantastica.

Don Botalla è stato molto disponibile per questa intervista, ormai fa parte di questa immensa famiglia qui al Don Bosco.

Alternanza scuola lavoro al San Luigi: È possibile imparare insegnando?

A fine novembre 2018 è partito un corso di italiano gestito da un gruppo di ragazzi del liceo scientifico statale “Galileo Ferraris” di Torino, sotto la forma del progetto “alternanza scuola-lavoro”.

Il progetto prevede che i giovani del liceo si mettano a disposizione al fine di insegnare attraverso dialoghi, giochi ed altre attività la lingua italiana a dei ragazzi che frequentano l’oratorio San Luigi di Torino, oratorio voluto e fondato da Don Bosco nel 1847.

Spesso i ragazzi che hanno bisogno di imparare la lingua italiana provengano da altre nazioni. Gli “allievi” di questa curiosa classe sono per lo più giovani ospiti di un centro d’accoglienza per minori stranieri non accompagnati con sede in una delle aree dell’oratorio San Luigi e alcuni ragazzi che vivono il progetto educativa di strada attraverso Spazio Anch’Io che si trova all’interno del parco Valentino di Torino.

Molto belle sono le parole usate da alcuni dei ragazzi del liceo che conducono questo progetto:

È possibile imparare insegnando?

Assolutamente sì! Questa esperienza ne offre la prova.

Si tratta di uno scambio: io offro possibilità di esprimersi e di realizzarsi in maniera migliore; allo stesso tempo ricevo il potere di capire e un ripasso sull’empatia. I ruoli delle due parti sono assolutamente intercambiabili, non si è insegnanti e non si è allievi, ma si è persone desiderose di progredire nella propria vita.

L’espressione “alternanza scuola-lavoro” viene spesso associata, e ahimè non senza motivo, a inutilità e perdita di tempo. L’esperienza con i ragazzi salva l’alternanza dalla condanna, poiché di inutilità e perdita di tempo proprio non si può parlare. Il mio ovvio consiglio è quindi, di buttarsi in questo percorso di scambio di nozioni, idee e pensieri, per riuscire a capire e riflettere in modo migliore.”

All’inizio pensavo di poter essere utile a qualcuno, di poter utilizzare ciò che avevo imparato in anni di studio per aiutare chi ne avesse avuto bisogno, imparando una lingua difficile come la nostra.

Ma ciò che facciamo non è semplicemente insegnare le regole di grammatica come maestri o professori, ma instaurare un rapporto tra noi e i ragazzi che abbiamo la fortuna di conoscere.

Così ci troviamo difronte a persone ben disposte, ottimiste e con tanta voglia di imparare quello che sta a fondamento del nostro paese: l’italiano. Nel frattempo, possiamo conoscere qualcosa in più riguardo a culture molto lontane dalla nostra, raccontate da ragazzi che in quel paese hanno vissuto per anni.

Certamente è una grande risorsa ed opportunità per i ragazzi che beneficiano del prezioso lavoro dei loro compagni liceali:

Per me è utile venire qui perché mi preparo all’esame di terza media assieme ai miei amici.

Ho scoperto che potevo venire a questo corso il venerdì pomeriggio perché me lo ha detto il mio professore.

Vengo qui da poco e mi trovo bene.

Mi trovo bene perché mi diverto è utile ed è una grande opportunità.” Con poche ma semplici parole ci dice Muslum arrivato da poco in Italia dopo un lungo e duro viaggio dall’Iraq.

Il progetto prevede che siano i giovani che si occupino dei giovani stessi, così come voleva Don Bosco.

L’animazione Missionaria al San Luigi

Si è svolto la sera di sabato 9 febbraio l’incontro con il gruppo missionario presso l’oratorio Salesiano San Luigi di Torino. Ecco l’articolo proveniente da donBoscoSanSalvario.it:

La sera di sabato 9 febbraio sono venuti a trovarci venti ragazzi del gruppo partenti di Animazione Missionaria di Valdocco, che quest’estate faranno esperienze di missione in Nigeria, Albania e Benin, accompagnati nel percorso di avvicinamento da Suor Carmela e Don Fabio.

Dopo un primo momento di cena condivisa in cui i ragazzi hanno fatto conoscenza tra loro, Don Mauro ha presentato le iniziative della comunità nel territorio di San Salvario. In seguito, la parola è passata ai ragazzi, sia ai minori della comunità che ai partenti, che si sono presentati a vicenda, tramite l’ausilio di loro foto proiettate.

Per concludere la serata, un ragazzo della comunità si è esibito cantando una canzone e il gruppo partenti ha proposto un bans coinvolgendo i minori del San Luigi. Infine, si è tenuto un momento di confronto tra i nostri ospiti e l’equipe della comunità presente che ha presentato brevemente il lavoro “dietro le quinte”. E’ stata una bella occasione di scambio interculturale, con il coinvolgimento festoso e positivo di tutti i partecipanti.

Enrico Gallo – Servizio Civile presso il San Luigi

Lasciare spazio alla domanda e allo stupore, rileggere la propria storia attraverso lo sguardo degli altri e non fare delle proprie abitudini una gabbia che ci fa percepire come sbagliato tutto ciò che esce dai nostri schemi.

Nell’incontro interculturale siamo chiamati a far nostri questi atteggiamenti se desideriamo davvero non essere solo una accozzaglia di persone dalla lingua e dal colore della pelle diverso ma un giallo e un rosso che diventano arancione, un verde e un blu che diventano viola. Pierluigi Dovis, direttore dell’ufficio diocesano della Caritas di Torino, ci ha infatti raccontato che diventare altro da sé non vuol dire assimilarsi ma mantenere la differenza e farne punto di partenza per superare la rigidità della nostra identità. Identità che nell’incontro con un tu si arricchisce di un tassello del mosaico che va a comporre la nostra storia.

Incontrare i minori non accompagnati della comunità del San Luigi e i giovani della movida del sabato sera a Torino ha permesso ai ragazzi del corso partenti di sperimentare la fatica del lasciarsi trasformare in prima persona dalla relazione con l’altro. Per quanto diverse e all’apparenza lontane, le nostre storie sfregano tra loro e il grido che ciascuno di noi ha dentro di sè rimarrebbe eco infinito se non permettessimo a un altro di salvarci. Che bellezza, alla fine, riscoprirci nuovi, più ricchi e meno soli.

Martina Cociglio – Animazione Missionaria