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Oratori senza frontiere! – L’animazione al tempo della fase 3

Da un’idea della Cooperativa Sociale ET, in collaborazione con la Pastorale Giovanile Salesiana del Piemonte e Valle d’Aosta e l’Ufficio di Comunicazione Sociale:

Oratori senza frontiere!

Il primo gioco online nella fase 3 che vede sfidarsi due oratori con sfide semplici e di sicuro divertimento! 50 muniti di giochi e sfide in modalità social.

L’appuntamento è previsto per mercoledì 22 luglio 2020 alle ore 10.30 in diretta streaming sui canali social della cooperativa sociale E.T @cooperativasocialeet, della Pastorale Giovanile @mgspiemontevalledaostaelituania e in diretta TV su Rete 7 (canale 12 del digitale terrestre).

Gli oratori saranno rappresentati per categorie di fascia, dalla prima elementare alle 3 media con animatore e aiuto animatore! 10 prove da superare per vincere l’ambito titolo e per lanciare la sfida ad un altro oratorio!

Chi sarà il più veloce? Chi il più abile?

In questa sfida: l’Oratorio Salesiano Michele Rua di Torino e l’Oratorio Salesiano Rebaudengo.

Conduce Egidio Carlomagno.

L’animazione dei Delegati di Pastorale Giovanile, tra novità e tratti inossidabili

Pubblichiamo dall’agenzia salesiana ANS l’intervista al Consigliere Generale per la PG, don Miguel Ángel García Morcuende sul futuro dell’animazione della Pastorale Giovanile.

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(ANS – Roma) – Il Dicastero di Pastorale Giovanile (PG) ha introdotto una nuova modalità di animazione per i Delegati ispettoriali di PG e l’ha adoperata per la prima volta la settimana scorsa. Abbiamo chiesto al Consigliere Generale per la PG, don Miguel Ángel García Morcuende, di parlarci di questa novità.

Don Miguel Ángel, potrebbe illustrarci in cosa consiste questa nuova modalità?

All’inizio di un nuovo sessennio, tenendo conto delle sfide pastorali attuali ed alla luce del cammino della Chiesa e del Capitolo Generale 28°, vogliamo condividere personalmente con tutti i Delegati ispettoriali per la Pastorale Giovanile uno spazio di confronto, scambio e riflessioni che riteniamo fondamentali per programmare il sessennio 2020-2026. Come sappiamo non è possibile al momento prevedere degli incontri regionali secondo i modi e le dinamiche che sono state usate negli ultimi incontri. Per fare questo e superare i limiti delle distanze, faremo lungo il corso: un incontro iniziale online di 4 mattine con tutti i Delegati di ogni Regione; un incontro “face to face” personale online con me ed il referente regionale per valutare le sfide e le prospettive di ogni Ispettoria nell’ambito della Pastorale giovanile e i suoi processi; per i nuovi Delegati, opportunamente, si proporrà un incontro online, secondo le regioni e le lingue, per un cammino di vicinanza ed accompagnamento che aiuti a capire il ruolo e le dinamiche della missione ed azione del Delegato di PG, d’accordo con il “Manuale del Delegato Ispettoriale di Pastorale Giovanile”.

Questa scelta è stata dovuta solo alla situazione generata da COVID-19 o hanno inciso anche altre motivazioni?

Da una parte, il cambio di metodologia quest’anno si è dovuto a COVID-19. Ma anche come Dicastero ci proponiamo di perseguire tre mete fondamentali, sempre con l’idea di costruire ponti con le realtà ispettoriali: ascoltare, accompagnare e sostenere i Delegati per la Pastorale Giovanile che hanno una forte responsabilità istituzionale in contesti di riferimento molti diversi; comprendere la realtà dei giovani sul piano socio-culturale e religioso, per identificare con i Delegati le proposte adeguate ai loro bisogni umani e spirituali; assistere, per ultimo, gli stessi Delegati, affinché promuovano una progettualità fondamentale, che preveda l’individuazione di priorità, obiettivi, modalità operative nell’Ispettoria.

Nella programmazione dei lavori del Dicastero che ruolo avrà questa nuova metodologia? Sarà un elemento centrale o dovrà essere necessariamente integrato con altre opzioni?

Per l’animazione della vita della Congregazione a livello delle aree geografiche sono previsti altri spazi di animazione estremamente legati all’incontro personale. Facciamo molta attenzione alle visite, in modo che siano un momento di ascolto attento e ugualmente occasione di apertura di orizzonti alla comunione con tutta la Congregazione. Si tratta di rinforzare il coordinamento e la collaborazione nelle Regioni e della loro articolazione con il Dicastero. Incontri di formazione, contatti frequenti, elaborazione degli strumenti e sussidi sono altri mezzi.

Secondo lei, si tratta di un modello replicabile anche a livello più locale o ad altri ambiti di animazione salesiana?

Penso di sì. Infatti, nella Pastorale Giovanile, la nostra Congregazione ha sempre investito molto. Tanti confratelli dedicano le energie migliori in questa missione, che non è né semplice, né facilmente realizzabile. Perciò, una sfida oggi più che mai sentita e accolta è l’accompagnamento dei Delegati per la PG a livello personale, grazie al quale ciascuno si possa sentire sostenuto nel cammino e aiutato a svolgere l’impegno pastorale nella cura delle persone a lui affidate, sempre in sintonia con la realtà e i contesti nei quali operiamo.

Nel dialogo con i Delegati sto sperimentando che, prima ancora di essere impegnati in un servizio che ha livelli di competenze da attivare, iniziative e sinergie da mettere in campo, essi offrono una grande testimonianza, che è provocazione per tutti, anche per la vita dei giovani.

Campo della Parola: 26 luglio – 1 agosto 2020 Pracharbon

Si conferma per il 2020 il Campo della Parola!

Il campo si svolgerà a Pracharbon e sarà aperto ai ragazzi e alle ragazze che hanno terminato la 3° media e la 1° superiore (SE resteranno dei posti accoglieremo anche i ragazzi di seconda e terza superiore).

A causa delle nuove norme legate all’emergenza sanitaria in corso, la capienza della casa sarà ridotta. Per questo motivo quest’anno si farà un solo campo privilegiando alcune fasce d’età.

Il numero dei posti sarà quindi limitato per poter garantire il rispetto delle normative e il necessario distanziamento sociale negli ambienti chiusi.

Il campo inizierà domenica 26 luglio con arrivi dalle ore 17.00 e terminerà dopo il pranzo di sabato 1° agosto.

Il contributo richiesto per la partecipazione è di 140€.

Informazioni ed iscrizioni (fino ad esaurimento posti) versando la caparra di 50 € presso il responsabile del proprio centro.

Per il pranzo di sabato 1° agosto ci sarà la possibilità di prenotare il pasto preparato dalla nostra cucina al costo di 10 € a persona, (i figli da 6 anni in giù NON pagano).

Le iscrizioni, entro il 14 luglio, avverranno tramite il form a cui potete accedere cliccando qui o dal pulsante sottostante dedicato.

Per facilitare il lavoro dei responsabili, si chiede cortesemente di compilare il modulo in tutte le sue parti.

Ulteriori dettagli sulle questioni tecniche, logistiche e sanitarie verranno comunicati agli iscritti.

Contatti

Don Paolo Pollonepaolo.pollone@31gennaio.net

Suor Paola Casaliscasalis.paola@gmail.com

CAMPO DELLA PAROLA

Pracharbon, 26 luglio – 1 agosto 2020

Per i ragazzi e alle ragazze che hanno terminato la 3° media e la 1° superiore

 

“Nel cuore del mondo”: il numero estivo di Note di Pastorale Giovanile dedicato alla proposta pastorale

Pubblichiamo alcuni stralci della newsletter estiva di Note di Pastorale Giovanile che lancia il nuovo numero della rivista dedicato alla proposta pastorale, “Nel cuore del mondo”.

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Cari Amici, gentili Amiche,

questa NL – come in genere quelle dell’estate – presenta sostanzialmente gli studi di approfondimento della proposta educativo-pastorale per i giovani dei nostri ambienti salesiani.
È la prima tappa di un cammino triennale che si concluderà – simbolicamente – con il 200° anniversario del sogno dei 9 anni di Giovannino Bosco, un “tema generatore” per i Salesiani e i giovani, nella cui logica sta benissimo un cammino spirituale e “pastorale” da proporre.
Ecco perché vi dedichiamo il numero intero di NPG, rimandando le altre rubriche ai prossimi.

Buon lavoro, buona estate, nel modo in cui sarà possibile e prudente viverla.
Buona pastorale “aperta”.

«TUTTO CONCORRE AL BENE»: programma di incontri on line per le realtà parrocchiali di Piemonte e Valle d’Aosta

Si riporta di seguito l’articolo a cura di don Luca Ramello dedicato al progetto formativo “Tutto concorre al bene” proposto dalla Diocesi di Torino per la Pastorale giovanile del Piemonte e della Valle d’Aosta. A seguire, le informazioni utili e la locandina con il programma.

Il primo incontro formativo online previsto per domani, venerdì 12 giugno 2020, alle ore 21.00, dal tema “questo tempo non sapete valutarlo? (Lc 12,56)” sarà disponibile sulla Pagina Facebook MGS Piemonte, Valle d’Aosta e Lituania.

Il laborioso e complesso cammino di ripartenza degli Oratori dopo il lungo lockdown per la pandemia da Covid-19, sta giungendo finalmente alle sue battute finali.

Ciò non significa che tutti gli Oratori diocesani e regionali potranno riaprire nell’immediato: alcuni inizieranno le attività estive a partire già dalla prossima settimana, altri dal 22 giugno o nel mese di luglio, molti altri invece riapriranno a settembre. Come si era già precisato nei passati interventi su «La Voce e il Tempo», sono tre i criteri pastorali di fondo per le attività degli Oratori dei prossimi mesi: la modularità circa le attività proposte, la gradualità della riapertura in ragione della preparazione e la differenziazione in relazione alle forze educative disponibili.

Tuttavia – ed è il senso di questa nuova comunicazione – il progetto formativo nato dall’intenso lavoro di queste settimane e dagli incontri con tutto il clero – l’ultimo proprio mercoledì u.s. – non riguarda solo chi farà attività estive ma sarà un’occasione preziosa per tutti gli Oratori che, in questi mesi o in autunno, vorranno riprendere le loro attività pastorali.

È un appello sincero ai parroci, ai preti giovani (ai quali si esprime sincera gratitudine per la pronta collaborazione e la partecipe condivisione) e a tutti i responsabili di Oratorio: il progetto formativo «TUTTO CONCORRE AL BENE» (Rm 8,28), offerto a tutta la nostra Regione Ecclesiastica, Piemonte e Valle D’Aosta, è un’occasione preziosa da non perdere, per poter rimettere in moto i cuori, le menti e le volontà delle nostre comunità educanti.

>>> Leggi tutto l’articolo

PROGETTO FORMATIVO ORATORI ESTIVI 2020

Facendo tesoro del lavoro di queste settimane, degli incontri con tutto il clero e in relazione alla nuova documentazione, è stato preparato un progetto formativo, offerto a tutta la nostra Regione Ecclesiastica, Piemonte e Valle D’Aosta.

È una proposta: molti Oratori stanno già facendo la loro formazione, per cui i moduli qui presentati sono un’opportunità, anche a integrazione dei singoli percorsi.

In allegato la descrizione del progetto e la locandina con il programma dettagliato.

VADEMECUM ORATORI ESTIVI 2020

A partire dai moduli formativi e con il lavoro delle Commissioni, si preparerà un vademecum per la riapertura degli Oratori. Resta ovviamente necessario risolvere un’ampia serie di dubbi e incertezze, per le quali il Tavolo Oratori è continuamente operativo, in stretto contatto con le Istituzioni, tra cui l’avvio dei campi estivi e le attività AGESCI. Su questi aspetti confidiamo di poter avere indicazioni chiare nel più breve tempo possibile.

CONSULENZA E ACCOMPAGNAMENTO

L’Ufficio di Pastorale Giovanile e la NOI TORINO restano a disposizione per chiarimenti, sostegno e accompagnamento dell’avvio delle attività estive, sia dal punto di vista educativo quanto normativo.

Per ulteriori info:

“E… adesso vivi!”: disponibile online il sussidio di preghiera della Diocesi di Novara

Per il mese di giugno 2020, l’Ufficio per la pastorale giovanile della Diocesi di Novara offre la possibilità di leggere gratuitamente il sussidio per la preghiera quotidiana per l’estate “E… adesso vivi!”.

Il sussidio, curato dall’Ufficio per la Pastorale giovanile della diocesi ed edito dalla Stampa diocesana novarese, offre ogni giorno la lettura del Vangelo, una meditazione, una preghiera e spunti per la riflessione, da fare da soli o in famiglia.

Il sussidio continuerà ad essere proposto in formato PDF e scaricabile gratuitamente anche nei prossimi mesi estivi, fino a settembre.

Il libretto può essere scaricato gratuitamente da questo link:
Giugno2020_libretto di preghiera

Tutte le informazioni sul sussidio di preghiera si possono trovare nella pagina dedicata del sito.

Chi fosse interessato ad ordinare il sussidio per la preghiera o ad avere maggiori informazioni, può scrivere a giovani@diocesinovara.it

Don Attard e il progetto per la Formazione Permanente salesiani e laici in Europa: “Non calato dall’alto, ma realizzato nella sinodalità”

Pubblichiamo l’intervista a don Fabio Attard dell’agenzia salesiana ANS sul suo nuovo incarico.

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(ANS – Roma) – “È una frontiera che ha bisogno di molta riflessione, molta preghiera e anche dell’impegno a studiare bene le opportunità già esistenti, per offrire delle proposte che rispondano alle esigenze di chi chiede di essere accompagnato e formato”. Così don Fabio Attard, per 12 anni Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile della Congregazione, inquadra il nuovo incarico a lui affidato – e prima non esistente: quello di Responsabile per la Formazione Permanente dei salesiani e dei laici in Europa.

Don Fabio, come nasce questo nuovo incarico che le è stato assegnato?

Bisogna risalire al cammino fatto dalla Congregazione negli ultimi 20-25 anni. Già il Capitolo Generale 24°, nel 1996, con il tema “Salesiani e Laici”, studiava le sfide e le opportunità della Congregazione in questa stagione della Chiesa. Già all’epoca si riconobbe che in parecchie Ispettorie erano attivi dei cammini comuni tra salesiani e laici: nella condivisione della missione, ma anche dei percorsi di formazione. Poi nel 2004, durante il primo degli incontri biennali degli Ispettori d’Europa, l’allora Rettor Maggiore, Don Pascual Chávez, invitò a ripensare la missione salesiana in maniera sempre più condivisa con i laici. E nei successivi appuntamenti biennali, e poi specialmente nell’ultimo biennio, 2018-2020, il tema è stato approfondito sempre meglio, anche perché, come sappiamo, uno dei nuclei tematici del Capitolo Generale 27° era proprio “la missione condivisa”. Quest’incarico, dunque, si situa come frutto di questo lungo percorso.

In cosa consisterà il suo lavoro futuro in tal senso?

Iniziamo da un dato: non si parte da zero. In molte Ispettorie europee ci sono già degli eccellenti percorsi pedagogici, pastorali, carismatici e di spiritualità salesiana. Quindi l’idea è in primo luogo valorizzare ciò che è già esistente in quest’ambito peculiare che è la formazione comune tra salesiani e laici. Ad esempio in Germania, Belgio, Spagna, Italia, Francia e Portogallo ci sono già dei cammini sistematici e strutturati.

In quasi tutte le Ispettorie, poi, ci sono dei corsi occasionali, che sicuramente nel futuro andranno ulteriormente ordinati e articolati.

Un secondo passo, che è stato chiesto nei dibattiti degli ultimi due anni, sarà poi realizzare una proposta continentale per rafforzare questa formazione: si tratta cioè di formare dei salesiani e dei laici che possano seguire dei laboratori specifici in maniera tale da poter dare poi il loro contributo nei corsi formativi locali una volta tornati nelle loro Ispettorie.

Attualmente, dunque, sono impegnato soprattutto in un lavoro di raccolta e condivisione, sia delle risorse già disponibili, sia delle aspettative che ci sono. L’idea è arrivare a formare, entro il prossimo anno, un organismo che possa coordinare le proposte già esistenti e guidare poi un ulteriore sviluppo in questo campo.

Vogliamo realizzare un progetto strategico e operativo da discutere poi con le Ispettorie e con quanti hanno già partecipato alla riflessione in questi ultimi due anni. Seguendo il principio della sinodalità, non vogliamo arrivare con un progetto calato dall’alto, ma con un progetto che presupponga tutto il cammino fatto e che sia l’espressione di tutti coloro che vi sono coinvolti.

Che portata ha il progetto?

Solo ad un primo livello troviamo circa 25mila laici impegnati direttamente nelle nostre opere salesiane: che siano scuole, Centri di Formazione Professionale, oratori e centri giovanili, parrocchie od opere sociali.

Poi ci sono le migliaia di giovani coinvolti nel Movimento Giovanile Salesiano (MGS), molti dei quali provengono da Ispettorie che hanno già dei percorsi formativi con una certa tradizione; senza dimenticare poi gli incontri dei “Confronto” e le proposte di Esercizi Spirituali per animatori europei, che hanno rafforzato questa dimensione continentale.

Ancora, c’è il campo molto interessante e fiorente del Volontariato Missionario Salesiano: si tratta di centinaia di giovani che già adesso ricevono un’ottima formazione prima, durante e dopo l’esperienza missionaria, e per il quale è stata già messa in campo una buona sinergia tra i Dicasteri di Pastorale Giovanile e Missioni, con il Manuale del Volontariato Missionario. In tal senso, a livello europeo, il terreno è già molto ben preparato.

Pensiamo, poi, a tutti coloro che non sono direttamente impiegati, ma che sono pastoralmente impegnati nelle nostre opere.

E, infine, rientra in questo ambito anche lo sterminato campo dei laici della Famiglia Salesiana. Già ci sono corsi di formazione a livello di gruppi, ma c’è anche il desiderio, da parte del Segretariato della Famiglia Salesiana, di fortificare dei percorsi formativi di portata europea.

Un’ultima cosa: cosa si porta dietro dopo 12 anni come Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile?

Mi sento molto fortunato ad affrontare questa nuova obbedienza dopo la bellissima esperienza di 12 anni come Consigliere per la Pastorale Giovanile. Per prima cosa, mi sento molto grato e debitore verso tutti coloro – salesiani, laici, giovani – che sono impegnati nella Pastorale Giovanile.

In secondo luogo, mi sento molto più ricco oggi, perché in questi anni abbiamo vissuto il metodo del discernimento, tanto caro a Papa Francesco e che è proprio del nostro fondatore, Don Bosco. Credo molto nella dinamica del processo: l’esperienza di un percorso che studia, riflette, riconosce il presente; cerca di interpretare alla luce di Dio e del carisma le sfide che abbiamo; per poter poi decidere quali passi compiere.

E poi mi porto dietro il desiderio dei laici collaboratori di essere formati nel carisma e la sete dei giovani di trovare adulti educatori significativi che li aiutino a scoprire il senso della vita.

Gian Francesco Romano

FMA Piemonte e Valle d’Aosta: il Triduo di Madre Mazzarello 2020

All’inizio di questo mese dedicato a Maria, le Figlie di Maria Ausiliatrice del Piemonte e Valle d’Aosta propongono il Triduo di Madre Mazzarello riprendendo le parole che Papa Francesco ha rivolto ai giovani (e non solo) durante la scorsa veglia di Pasqua:

Se sei debole e fragile nel cammino, se cadi, non temere, Dio ti tende la mano e ti dice: “Coraggio!”. Ma tu potresti dire, come don Abbondio: «Il coraggio, uno non se lo può dare» (I Promessi Sposi, XXV). Non te lo puoi dare, ma lo puoi ricevere, come un dono.

Il tema centrale del Triduo sarà il CORAGGIO, guardando come Madre Mazzarello ha vissuto il coraggio nella sua vita.

Durante il triduo ogni giorno verrà proposto un video di 5 minuti sui seguenti temi e dalle seguenti persone:

  • primo giorno 10 maggio: il coraggio di ANDARE (l’esperienza del tifo) – Novella (postulante);
  • secondo giorno 11 maggio: il coraggio di ASCOLTARE (la nuova chiamata: a te le affido) – sr Marisol e sr Romina (juniores Novara);
  • terzo giorno 12 maggio:il coraggio di RESTARE (l’esperienza della seconda Valponasca) – sr Luigina (Mornese).

CONCLUSIONE

  • il giorno 13 maggio: sr Elide (Ispettrice) farà una conclusione del cammino e un augurio per la festa;
  • il giorno 14 maggio: ci sarà un messaggio da Nizza dalla camera della morte di Mazzarello.

Qui di seguito trovate il video lancio della proposta.
Gli altri video si potranno vedere sul sito delle FMA Piemonte.

Un mese con Maria – maggio 2020

Ecco il mese di maggio: mese per eccellenza dedicato a Maria e in particolare, per tutti coloro che sono vicini a don Bosco, il mese in cui si festeggia Maria Ausiliatrice.

Per tutto il mese, la Pastorale Giovanile Ispettoriale, con il contributo della Comunità Salesiana Maria Ausiliatrice, dei novizi del Colle don Bosco, dei giovani della Comunità Proposta di Valdocco, dei chierici dell’Istituto Don Bosco Torino – Crocetta, propone un percorso guidato per riscoprire le gioie ed i frutti della devozione a Maria. La pagina che permette di navigare tra tutti i materiali prodotti ed offerti è disponibile sul sito della Pastorale Giovanile.

Per ogni giorno del mese di maggio saranno disponibili:

  • un’immagine Instagram rivolta a tratteggiare un particolare del “volto di Maria”;
  • un video di spiegazione del pensiero del giorno (realizzato dai chierici della Crocetta);
  • i pensieri di don Bruno Ferrero tratti dal libro “Don Bosco. La storia infinita“;
  • il rimando ad una pagina di materiali pensati per i più piccoli con video-storie, disegni da colorare realizzati dall’artista salesiano Luigi Zonta, un impegno “per essere più buoni” e tanto altro;
  • riflessioni giornaliere rivolte ai ragazzi più grandi.

 

Inoltre, per tutto il mese di maggio, sarà possibile la partecipazione “televisiva” alla S.Messa quotidiana in diretta dalla Basilica Maria Ausiliatrice di Torino (Valdocco) dal lunedì al sabato alle ore 9.00, alla domenica e nei giorni festivi alle ore 12.00, sulla Pagina Facebook ICP, la Pagina Facebook della Basilica e su Rete 7 (canale 12 del digitale terrestre). Sempre sugli stessi canali, a partire dal 15 maggio, avrà inizio la novena di Maria Ausiliatrice in diretta alle ore 17.00.

“Quali sono i nostri grandi sogni?”: il commento pedagogico di don Sala al messaggio del Papa ai Capitolari

Pubblichiamo il commento pedagogico scritto da don Rossano Sala al messaggio che Papa Francesco ha rivolto ai partecipanti al 28° Capitolo Generale.

Il Capitolo Generale 28°, un po’ come il Concilio Vaticano I, sarà ricordato come un Capitolo interrotto. Non dalle truppe italiane che entrarono a Roma, ma da un invisibile e aggressivo virus che si è diffuso così velocemente nel mondo tanto da bloccare ogni cosa.
Abbiamo cominciato con grande entusiasmo sabato 16 febbraio e dovevamo terminare, secondo il programma prestabilito, sabato 4 aprile. Invece abbiamo dovuto sospendere questo bel momento di grazia sabato 14 marzo, esattamente dopo 4 settimane di lavori. Abbiamo avuto il tempo di studiare la relazione del Rettor Maggiore sullo stato della Congregazione, di vivere alcuni momenti di spiritualità iniziali e di lavorare al primo e al secondo nucleo del tema capitolare. Abbiamo terminato con le elezioni del nuovo Consiglio Generale per il sessennio 2020-2026.
Siamo tornati a casa alla spicciolata e un po’ furtivamente come l’esercito d’Israele dopo la morte di Assalonne (cfr. 2Sam 19,4) – in verità alcuni non lo hanno ancora fatto, perché sono tuttora bloccati a Valdocco –, senza un Documento finale che possa fare da mappa condivisa per il prossimo sessennio. È stata solo presentata all’assemblea la prima bozza del primo nucleo, che è stata sostanzialmente accolta nel suo insieme, e sono stati fatti i lavori delle commissioni sul secondo nucleo. I membri del CG 28, viste le circostanze, hanno demandato al Consiglio Generale, attraverso una votazione ufficiale, il compito di rielaborare ciò che è stato prodotto.

In attesa di quello che i nostri superiori ci diranno e ci daranno, che cosa ci rimane di questa esperienza? Forse un’unica cosa, il Messaggio al CG 28 di papa Francesco. Ritengo che questo testo sia una preziosa carta di navigazione, perché è un piccolo programma per il nostro rinnovamento carismatico. Leggendolo e meditandolo abbiamo compreso che il Santo Padre non solo ci vuole bene, ma vuole anche il nostro bene ed ha a cuore la nostra Congregazione. Tutti hanno compreso che quello che ci ha scritto non è un discorso di circostanza, ma è la parola di un padre che viene dal cuore e che chiede a tutti di ripartire da don Bosco, invitandoci a realizzare ciò che lui ha ripetutamente chiamato “Opzione Valdocco”.
Per questo ho ritenuto opportuno offrire un breve commento pedagogico-pastorale al Messaggio al CG 28, che dobbiamo considerare prima di tutto un dono di un amico. L’intento di ciò che segue è quindi un invito a non dimenticarci delle parole che il successore di Pietro ha rivolto alla nostra Congregazione.
Una nota tecnica per la lettura. Il testo che segue ha volutamente un andamento “meditativo”. Si sono evitati riferimenti ad altri documenti sia salesiani che ecclesiali – le tante citazioni che si troveranno tra virgolette «» si riferiscono solo ed esclusivamente al Messaggio al CG 28 di papa Francesco – per offrire una riflessione fraterna e semplice che aiuti i singoli salesiani, le comunità religiose e le comunità educativo pastorali a fare propria la ricchezza delle parole che il Santo Padre ci ha donato. In vista di questo obiettivo al termine di ogni punto vengono proposte alcune domande per l’approfondimento personale o comunitario.

Francesco ci invita a tornare sui passi di don Bosco
Il Messaggio inviato da Francesco al CG 28 viene dal suo cuore di pastore. È evidente, leggendolo tutto d’un fiato, che non ha nulla di formale e freddo, ma tutto profuma di quella familiarità tipica del carisma salesiano. Non c’è nulla di generico, ma tutto è calibrato sul nostro carisma. Se lo confrontiamo con altri messaggi scritti a diverse Congregazioni e istituti religiosi nelle circostanze dei loro Capitoli Generali, vediamo che qui si tratta di un messaggio personale, pensato e desiderato proprio per noi in questo momento storico. Sappiamo che molte volte Francesco consegna un testo ufficiale scritto e poi parla a braccio, parla dal cuore. Non sappiamo come sarebbe andato l’incontro previsto nel pomeriggio di venerdì 6 marzo, dove il Santo Padre aveva previsto di essere tra noi a Torino, in un gesto di squisita delicatezza, attenzione e vicinanza. Mi immagino che avrebbe letto e commentato con qualche breve digressione il messaggio preparato. Probabilmente non avrebbe detto molto altro, perché in questo Messaggio al CG 28 egli esprime il suo stile pastorale in pienezza: la sua preoccupazione per i giovani, soprattutto per i più poveri; la sua tensione perché i religiosi ritornino ad essere profeti per la Chiesa e per il mondo; la sua amicizia speciale con i figli di don Bosco.
Mi piace pensare che questo messaggio si è già concretizzato nel Sinodo sui giovani: dall’ottobre 2016, quando fu reso pubblico il tema del Sinodo (“I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”) fino al 25 marzo 2019 (quando è stata firmata l’Esortazione Apostolica postsinodale Christus vivit) la Chiesa universale ha cercato di prendere sul serio il mondo giovanile alla luce del vangelo e del cambiamento d’epoca in cui siamo immersi. È stato un “Sinodo salesiano”, perché la Chiesa tutta si è occupata di ciò che a noi sta a cuore più di ogni altra cosa: i giovani!