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Collegi universitari, la proposta dei Salesiani per gli studenti

La rete dei collegi dei Salesiani in Italia ha prodotto un documento locandina per promuovere le strutture sul territorio nazionale.

I Collegi Universitari offrono agli studenti uno spazio familiare di accoglienza, con ambienti idonei e confortevoli per lo studio e un progetto di formazione umana e cristiana. Generalmente si trovano associati a un’opera salesiana, nella quale sono presenti altre proposte ( oratorio centro giovanile, parrocchia, scuola ecc), e nella quale si integrano e si inseriscono. In tal modo, gli studenti sono accompagnati nel loro cammino dalla Comunità Salesiana responsabile dell’Opera. La gestione operativa è affidata generalmente a un responsabile laico o salesiano, insieme ad altri tutori e al personale di servizio. In quanto opere educative salesiane, i Collegi Universitari sono chiamati a promuovere delle comunità in cui si elabori un progetto di formazione e si offra un’esperienza di accompagnamento educativo e pastorale. In Italia i Collegi Universitari sono 16.

 

 

Mattarella visita il Centro “Don Bosco” di Ashaiman: “Qui si respira anzitutto lo spirito salesiano”

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Ashaiman) – “Avevamo a cuore di passare da qui, per visitare questo centro, per vedere quel che c’era stato illustrato, l’attività che concretamente qui si svolge e, soprattutto, per il modello che presenta, per la formula, che costituisce un modello anche per altre realtà che possono seguire questa formula”: così si è espresso il Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella, sabato 6 aprile 2024, nel corso della sua visita Centro di Formazione Professionale salesiano “Don Bosco” ad Ashaiman, non lontano dalla Capitale, Accra, in una delle ultime tappe della sua Visita di Stato in Africa Occidentale.

Accompagnato dalla figlia Laura e dal viceministro degli Esteri Edmondo Cirielli, il Capo dello Stato Italiano ha osservato i laboratori e gli spazi di formazione del centro salesiano, sede di un’importante sperimentazione di cooperazione internazionale, sviluppata in collaborazione tra la “Confindustria – Alto Adriatico”, l’agenzia per il lavoro “Umana – SpA”, la Regione Friuli-Venezia Giulia, l’ONG salesiana “Volontariato Internazionale per lo Sviluppo” (VIS), sindacati ed altri partner.

“Sono lietissimo di essere qui” ha esordito dopo i saluti e i ringraziamenti ufficiali, il Presidente Mattarella. “Ho visitato alcuni reparti potendo vedere concretamente l’attività che si svolge e la grande perizia che hanno questi ragazzi grazie alla formazione” ha aggiunto Mattarella.

Forte della sua conoscenza diretta del mondo salesiano, passata anche attraverso i molteplici contatti con le realtà salesiane intrattenuti nei suoi oltre nove anni di Presidenza, il Capo dello Stato ha percepito immediatamente il calore e il clima tipici delle case di Don Bosco. “Ho visto, come mi aspettavo, che qui si respira anzitutto lo spirito salesiano. È ben espresso da questa immagine qui: Don Bosco seguito da una moltitudine di giovani. E qui, come in tanti altri luoghi, in ogni continente, vi è questo rapporto strettissimo, costante, intenso, volto alla formazione dei giovani che, dall’insegnamento di Don Bosco, viene recepito”.

Mattarella ha parlato ai ragazzi da vero conoscitore e ammiratore di Don Bosco, presentando lui stesso il Santo piemontese ai giovani presenti: “Vedete ragazzi, Don Bosco ha iniziato così in Italia: c’erano moltitudini di ragazzi, alle volte senza neppure famiglia, senza preparazione, senza possibilità di futuro, senza opportunità di lavoro. Il suo impegno è stato allora in Italia questo, e ha avuto grande successo”.

Successivamente, ha rimarcato il valore del progetto di cooperazione internazionale che coinvolge il centro: un percorso di educazione e formazione tecnica rivolto ai giovani allievi ghanesi per migliorare la loro formazione professionale in Italia, creando opportunità di interscambio lavorativo e rafforzando i rapporti esistenti tra i due Paesi. Nello specifico, grazie a questo progetto 250 giovani ghanesi dei percorsi tecnico-professionali verranno selezionati dall’Ufficio di Servizi per il Lavoro del centro (il “Don Bosco Job Service Office”) in collaborazione con “Umana Spa” e dopo avere frequentato un corso di lingua curato dal VIS, saranno successivamente inseriti nel tessuto lavorativo delle aziende del Friuli-Venezia Giulia, in ambiti quali la cantieristica, l’edilizia e le infrastrutture, la logistica e la movimentazione delle merci, ma anche l’alberghiero e il terziario.

Ecco perché parlando di quest’iniziativa Mattarella ha parlato di una “formula di straordinaria efficacia per la formazione qui di giovani che aspirano al lavoro e l’addestramento, poi, nelle industrie del nostro Nord Est” rimarcando che “i giovani possono decidere se continuare a lavorare in quelle aziende in Italia o investire qui con la preparazione conseguita”.

“È una formula felice – ha sottolineato ancora il Capo dello Stato italiano – ed è importante che il nuovo Presidente della Confindustria italiana, Orsini, abbia assunto nel suo programma nazionale questa formula, perché venga ripetuta nelle altre organizzazioni del nostro Paese, in Italia”.

Già a partire dal mese di maggio i primi 30 ragazzi inizieranno i corsi di lingua italiana e di educazione civica organizzati dal VIS in collaborazione con l’Università per gli Stranieri di Siena. I corsi, dalla durata di due mesi e mezzo, consentiranno agli studenti di sostenere l’esame di certificazione linguistica in Lingua Italiana di livello A1 e di sviluppare la conoscenza e la comprensione delle strutture sociali, economiche, giuridiche e civili della società italiana – un’attività che mira ad agevolare un’integrazione graduale e positiva nel contesto sociale e culturale italiano.

Prima di congedarsi dal personale e dagli allievi del centro salesiano, Mattarella ha rimarcato ancora la bontà di questo progetto e il suo significato più importante, con un messaggio e una visione tipicamente salesiani: “Qui, come in altre iniziative, si respira lo spirito di questa collaborazione fra Ghana e Italia: quella di avere la consapevolezza che il nostro futuro è comune e che viene affidato ai giovani, e abbiamo quindi la responsabilità della loro formazione per il loro futuro”.

“Sto per ripartire per l’Italia, lasciando a malincuore questo magnifico Paese – ha concluso, infine –. Sono lieto di trascorre queste ultime ore qui in Ghana, in questa realtà, con i giovani ghanesi, con la collaborazione che per loro intendiamo svolgere e che concretamente qui viene svolta”.

La parrocchia dei “senza”: seminario di studio sulla parrocchia salesiana

Dal 14 al 16 novembre, a Roma San Tarcisio, si è svolto il Seminario di studio sulla parrocchia salesianaLa parrocchia dei senza“.

Questa espressione, “dei senza”, viene dall’esperienza di Don Bosco del 1847, quando l’Arcivescovo Luigi Fransoni ha emanato il decreto formale nel quale lo autorizzava

“ad istruire ed ammettere alla prima Comunione quei giovani che intervengono alla sua pia istituzione”, specificando di conferire al nostro fondatore la possibilità di ammettere i medesimi giovani al Sacramento della Cresima. In altra sede il buon Arcivescovo si spingeva ancora oltre arrivando ad affermare al cospetto dei suoi preti che “le cappelle degli Oratorii saranno le parrocchie di quei fanciulli che le frequentano”.

Davanti a tanta chiarezza di indicazioni “Don Bosco si compiaceva di chiamar l’Oratorio «La parrocchia dei fanciulli abbandonati»” (MB III, 196-197). In altre parole, la parrocchia dei ragazzi senza parrocchia, senza comunità di riferimento.

Questa idea di abbandono, di mancanza ha portato ad immaginare questo seminario come un pensatoio in cui, ispirati dal recente insegnamento della congregazione e accompagnati dal magistero ecclesiale, dalle attese delle Chiese locali, proviamo a riflettere e abbozzare uno stile salesiano italiano condiviso che possa portarci a fare senza: fare senza personalismi, fare senza individualismi, fare senza settorialismi. L’augurio che davvero questi giorni possano essere occasione di fare senza per aprirci alla possibilità di fare con, in uno stile eminentemente sinodale e compartecipativo.

Sollecitati dalla pubblicazione del documento “La parrocchia e il Santuario affidati ai Salesiani” da parte del Settore PG della Congregazione, attraverso questo seminario di studio, si è voluto continuare la riflessione favorendo uno scambio tra le Ispettorie italiane su alcuni temi che risultano particolarmente significativi per il nostro contesto nazionale. Non si intende elaborare un nuovo documento, ma piuttosto crescere in una sensibilità comune offrendo agli Ispettori delle prospettive per affrontare alcune situazioni particolari.

Il seminario è iniziato con due riflessioni: una di don Miguel Ángel García Morcuende, consigliere per la Pastorale Giovanile, per la parte che riguarda la congregazione; una seconda di mons. Luigi Renna, arcivescovo di Catania, per un approfondimento circa le attese della chiesa locale nei confronti dei salesiani. Dopodiché, attraverso i focus group si è fatto uno scambio di buone prassi per una convergenza nazionale sul tema della parrocchia salesiana. 

 

Italia – Insediamento del nuovo Superiore dell’Ispettoria Lombardo-Emiliana: don Roberto Dal Molin

Dall’agenzia ANS.

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Milano, Italia – luglio 2023 – Nella mattina di sabato 22 luglio, presso la Basilica minore di Sant’Agostino a Milano, si è insediato il nuovo Superiore dell’Ispettoria salesiana Lombardo-Emiliana (ILE), don Roberto Dal Molin. La cerimonia d’insediamento, unita alla celebrazione della Messa, è stata presieduta da Juan Carlos Pérez Godoy, Consigliere per la Regione Mediterranea. Presente anche don Giuliano Giacomazzi, già Ispettore ILE, che è stato designato all’ufficio del Centro Nazionale Opere Salesiane – Formazione e Aggiornamento Professionale (CNOS-FAP), con sede a Roma. Alla cerimonia hanno partecipato numerosi rappresentanti delle Comunità Salesiane di ILE, venuti a ringraziare don Giacomazzi e ad accogliere don Dal Molin, insieme a vari Ispettori, salesiani e collaboratori pervenuti dalle altre Ispettorie italiane. Per la Famiglia Salesiana hanno partecipato l’Ispettrice delle Figlie di Maria Ausiliatrice dell’Ispettoria Lombarda (ILO), suor Stefania Saccuman, con molte consorelle; nonché i gruppi di Salesiani Cooperatori, Exallievi, gruppi missionari e anche giovani dalle case. Una menzione particolare, sottolineata nei ringraziamenti da don Giuliano Giacomazzi, è stata riservata ai dirigenti delle Opere salesiane di Varese e Castel de’ Britti, affidate alla gestione dei laici.

 

 

Salesiani Cuneo: i festeggiamenti per la festa di Don Bosco

Anche i  SaleCuneo sono pronti ad iniziare i festeggiamenti in vista della festa di San Giovanni Bosco a fine mese.
Di seguito il programma completo degli appuntamenti di questo fine mese e di inizio febbraio:

Martedì 24 gennaiofesta di san Francesco di Sales

  • 18.00 rosario nella commemorazione di Maria Ausiliatrice in chiesa
  • 18.30 s. Messa solenne e venerazione della reliquia del santo

Sabato 28 gennaio

  • 21.00 tavola rotonda su giovani, formazione e lavoro in teatro
Da lunedì 30 a venerdì 2/03
  • 7.30 buongiorno don Bosco – 10 minuti in chiesa per bambini,
    ragazzi e giovani (…e genitori) prima di andare a scuola

Martedì 31 gennaiofesta liturgica di san Giovanni Bosco, presieduta da Mons. Piero Del Bosco (Vescovo di Cuneo)

  • 16.30 partenza dei giovani per Valdocco: Messa e festa MGS
  • 18.30 s. Messa solenne e venerazione della reliquia del santo

Venerdì 3 febbraio

  • 21.00 adorazione eucaristica, catechesi e confessioni in chiesa

Sabato 4 febbraiofesta patronale don Bosco Cuneo, presieduta da d. Stefano Martoglio SDB (Vicario del Rettor Maggiore)

  • 16.30 festa elementari e medie (messa, merenda e giochi)
  • 19.00 primi Vespri della festa in chiesa parrocchiale
  • 19.30 apericena degli amici del don Bosco di Cuneo in oratorio – iscrizioni presso il responsabile di ogni gruppo
  • 21.00 “Come lievito nella famiglia umana” in teatro – don Stefano presenta la strenna del Rettor Maggiore
    spettacolo dei giovani dell’oratorio

Domenica 5 febbraiofesta patronale don Bosco Cuneo

  • 10.30 s. Messa solenne e venerazione della reliquia del santo
    presiede mons. Edoardo Cerrato CO (Vescovo di Ivrea)
  • 12.45 pranzo e festa dei giovani del MGS con le comunità SDB e FMA

CFP Fossano: Nostromo

Il Nostromo è il più esperto dei sottufficiali adibiti al servizio di coperta: ricopre la funzione di depositario delle conoscenze tradizionali di arte marinaresca acquisite in seguito a una lunga esperienza di navigazione. Anche il CFP di Fossano ha il suo nostromo.

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Nella marina italiana, sia mercantile sia militare, il Nostromo è il più esperto dei sottufficiali adibiti al servizio di coperta.

In pratica è un vecchio saggio che ricopre la funzione di depositario delle conoscenze tradizionali di arte marinaresca acquisite in seguito a una lunga esperienza di navigazione; un “vecio”, insomma. Anche nei porti esiste la funzione di nostromo: è un incarico che richiede molto mestiere, perché presiede al controllo totale di tutto ciò che si muove in porto: arrivi, partenze, movimenti, carico e scarico delle merci.

Anche noi, nel nostro CFP, abbiamo il ruolo di nostromo: è il signor Tommasino Scotto. In otto anni di attività in veste di economo nella casa salesiana di Fossano, lo abbiamo visto sovrintendere una varietà enorme di faccende: arrivi, partenze, carico e scarico di ogni tipologia di materiale; è stato un tuttofare versatile capace di svolgere sia le complesse mansioni legate alla gestione economica, sia le innumerevoli piccole e grandi attività necessarie al normale funzionamento di qualsiasi istituzione. E in una struttura di notevoli dimensioni come è la casa salesiana fossanese ha avuto il suo bel daffare.

La carriera professionale di ogni lavoratore è lunga e sono innumerevoli gli incontri con persone che restano indimenticabili per le ragioni più svariate. Tommasino è una di queste: un collega che meriterebbe il grado di Nostromo per la sua pluriennale esperienza in diverse case salesiane oltre che con Papa Wojtyla e Papa Ratzinger. Ci mancherà la sua cordialità che si manifestava con una grande semplicità e un’altrettanto grande discrezione. Nel caso di Tommasino potremmo aggiungere la caratteristica di persona amichevole, disponibile, generosa, ricca di dedizione e premura, un collega dotato di un carattere aperto, con cui era facile trovare una soluzione alle difficoltà.

Purtroppo il futuro di Tommasino è stato pianificato lontano da Fossano, a ricoprire altri incarichi, in altre strutture, con altre persone ma, siamo sicuri, con la stessa solerzia.

Siamo molto dispiaciuti e consapevoli che ci mancheranno le sue qualità professionali e umane, ma non spetta a noi decidere l’equipaggio con cui prendere il largo. Al Nostromo Tommasino auguriamo di navigare a lungo in acque ricche di soddisfazioni: a volte troverà il mare calmo, altre volte sarà burrasca. Siamo sicuri che con la sua esperienza saprà infrangere anche le onde più alte.

Scuola media di Bra: concluso il SUMMER CAMP 2022

Il Summer Camp organizzato dalla scuola media salesiana di Bra si è concluso con grande soddisfazione dei partecipanti e degli organizzatori: circa 60 gli allievi che hanno partecipato suddivisi in gruppi da 15, dalla IV primaria alla II media.

Di seguito la notizia pubblicata su Istituto S. Domenico Savio di Bra:

Anche quest’anno il Summer Camp organizzato dalla scuola media salesiana si è concluso con grande soddisfazione dei partecipanti e degli organizzatori. La proposta è in linea con il potenziamento della lingua inglese che viene offerto da vari anni a tutti gli allievi. Oltre all’ora in più curricolare, é prevista la conversazione con una docente madrelingua e, per chi ne ha la possibilità, il viaggio studio all’estero di 15 giorni: quest’estate la méta sarà l’Irlanda, mentre due anni fa è stata Londra.

Erano 60 gli allievi che hanno partecipato al Summer Camp suddivisi in gruppi da 15, dalla IV primaria alla II media. Numerosi gli attuali e anche i futuri allievi della scuola media salesiana, che potevano così conoscere meglio compagni e ambiente. Quattro i docenti madrelingua, uno per ogni gruppo, che ruotavano ogni giorno nei vari gruppi in modo che i ragazzi potessero ascoltare accenti diversi e migliorare la capacità di ascolto e comprensione. Erano coordinati dalla prof.ssa Chiara Noello, insegnante nella scuola salesiana, che assicurava il collegamento con il programma svolto, o che si svolgerà, durante l’anno scolastico.

L’esperienza, che si ripropone da vari anni, intende simulare l’esperienza all’estero a costi decisamente accessibili a tutti. Al mattino tre ore di lezioni e al pomeriggio due ore di attività sempre in lingua inglese. La possibilità di arrivare già alle 7.30 e di uscire alle 17.30 permette alle famiglie di lasciare i figli in luogo sicuro e divertente. Infatti possono giocare debitamente assistiti e usufruire della mensa interna.

Imparare divertendosi, secondo il famoso motto pedagogico. Questo vuole essere il Summer Camp, che senza dubbio verrà riproposto il prossimo anno.

Due salesiani nella lista dei nuovi cardinali annunciati

Papa Francesco ha annunciato, dopo la preghiera mariana del 29 maggio, la convocazione del concistoro del 27 agosto per la creazione dei 21 nuovi cardinali. Nella lista sono presenti anche due salesiani: Mons. Virgilio Do Carmo Da Silva, S.D.B. – Arcivescovo di Dili (Timor Est) e Mons. Lucas Van Looy sdb – Arcivescovo emerito di Gent (Belgio).

Di seguito è riportato l’articolo pubblicato su ANS

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(ANS – Roma) – Oggi 29 maggio, domenica dell’Ascensione e 56ma Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, Papa Francesco dopo la preghiera mariana del Regina Coeli e la riflessione sul Vangelo, ha annunciato la convocazione del concistoro del 27 agosto per la creazione dei 21 nuovi cardinali. È una gioia notare che due salesiani sono nella lista dei nuovi annunciati: mons. Virgilio Do Carmo Da Silva, S.D.B. – Arcivescovo di Dili (Timor Est) e mons. Lucas Van Looy sdb – Arcivescovo emerito di Gent (Belgio).

Lucas Van Looy è nato il 28 settembre 1941 a Tielen, Belgio. Ha studiato presso i Gesuiti a Turnhout e presso il Collegio Don Bosco a Hechtel. Entrato nei Salesiani di Don Bosco, ha emesso la prima professione il 25 agosto 1962 e successivamente la professione perpetua il 6 marzo 1968. È stato ordinato sacerdote il 12 settembre 1970.  Ha lavorato in Corea del Sud dal 1972 al 1984. In seguito, ha ricoperto diverse responsabilità di leadership nella Congregazione: Consigliere generale per le Missioni salesiane dal 1984 al 1990, Consigliere generale per la Pastorale giovanile dal 1990 al 1996 e Vicario del Rettor Maggiore dal 1996 al 2003.  È stato nominato vescovo della dioesi di Gent da Papa Giovanni Paolo II il 19 dicembre 2003 e consacrato vescovo dal cardinale Godfried Danneels il 1° febbraio 2004. Papa Francesco ha accettato il suo ritiro nel dicembre 2018, ma gli ha chiesto di rimanere come vescovo fino alla nomina del suo successore. Il 27 novembre 2019, Papa Francesco ha accettato le sue dimissioni e ha nominato Lode Van Hecke come suo successore.

Virgílio do Carmo da Silva è nato il 27 novembre 1967 a Venilale, Timor Est. Dopo aver frequentato le scuole primarie e secondarie salesiane a Fatumaca, è entrato nei Salesiani di Don Bosco e ha emesso la prima professione il 31 maggio 1990. Ha emesso la professione perpetua il 19 marzo 1997 ed è stato ordinato sacerdote il 18 dicembre 1998.Dal 1999 al 2004 e di nuovo dal 2007 al 2014 da Silva è stato maestro dei novizi per i Salesiani. Dal 2005 al 2007 ha conseguito la licenza in Spiritualità presso l’Università Pontificia Salesiana di Roma. Dal 2009 al 2014 è stato direttore della Scuola Tecnica di Nossa Senhora de Fátima a Fatumaca. Nel 2015 è diventato Ispettore di Timor Est e visitatoria d’Indonesia. Il 30 gennaio 2016 è stato nominato da Papa Francesco Vescovo di Dili. Nel settembre 2019, Papa Francesco ha nominato Mons. Virgílio do Carmo da Silva come primo arcivescovo di Timor Est.

RMG – Direttamente dall’Ucraina: “Grazie per il vostro aiuto”

Dall’agenzia salesiana ANS.

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(ANS – Roma) – È un lavoro instancabile e senza pause, quello che vede coinvolta la Famiglia Salesiana di tutto il mondo a sostegno della popolazione ucraina vittima della guerra. “Vogliamo ringraziare tutti quanti per il vostro aiuto, per ogni dono fatto con il cuore, per i materiali offerti, così come per ricordarvi di noi nelle vostre preghiere”, afferma don Augustin Szczerbiński, salesiano polacco dell’Ispettoria di Cracovia, attualmente impegnato a Bibrka, in Ucraina, nelle operazioni di soccorso.

Il lavoro è intenso anche superata la frontiera polacco-ucraina. A darsi da fare nelle case salesiane polacche ci sono tutti: salesiani, volontari, giovani, adulti, gli stessi rifugiati, come Tatiana, lei stessa scappata dall’Ucraina. Anziché fermarsi e piangere su quanto ha dovuto lasciare dietro di sé per via della guerra, adesso si dà da fare giorno e notte, e con grande zelo, per inviare quanto più materiale utile possibile ai suoi connazionali in difficoltà: “Stiamo impacchettando tutto per l’Ucraina: articoli sanitari, alimenti, pannolini, prodotti per donne e bambini… C’è un intero gruppo di volontari. Dio vi benedica” testimonia la giovane.

La macchina dei soccorsi che si è andata creando, all’inizio quasi spontaneamente, ma che via via si è strutturata in maniera sempre più coordinata e professionale, non si limita a distribuire aiuti: sta producendo anche un’unione più profonda e intima in tutto il corpo mondiale della Famiglia Salesiana.

“Questa situazione davvero ci sta unendo, con questi aiuti da salesiani ad altri salesiani, che poi finiscono a chi è più nel bisogno”, aggiunge ancora don Szczerbiński. Dietro di lui altri volontari impegnati nelle operazioni di soccorso scaricano nella navata destra della chiesa, trasformata per necessità in un magazzino, gli aiuti appena arrivati da Cracovia, che sono destinati alle altre opere salesiane a Leopoli, Peremyshlany e Zhytomyr.

E mentre procedono le attività sul campo, avanzano anche le attività di coordinamento. Mercoledì scorso c’è stato un incontro congiunto tra diversi responsabili salesiani delle Ispettorie di Cracovia (PLS) e di Varsavia (PLE). Vi hanno partecipato, da parte di PLS, l’Ispettore, don Marcin Kaznowski, l’Economo, don Gabriel Stawowy, il Presidente del Volontariato Missionario Salesiano, don Tadeusz Goryczka, e don Marcin Wosiek, Coordinatore dell’accoglienza dei rifugiati e Responsabile della sezione media; mentre da parte di PLE c’erano il Direttore della Procura Missionaria salesiana, don Jacek Zdzieborski, e l’Economo ispettoriale, don Krzysztof Grzendziński, che ha anche l’incarico di supervisionare l’implementazione delle attività, dei servizi e dei programmi salesiani per i rifugiati in Ucraina, Polonia, Slovacchia e in tutte le realtà salesiane direttamente coinvolte.

Successivamente, nella giornata di ieri, don Grzendziński ha aggiornato il Consiglio ispettoriale di PLE e fatto un bilancio di quanto realizzato finora e, insieme, hanno discusso varie idee per un lavoro sempre più efficacemente coordinato.

Dal resto del mondo, infine, si segnala come procedano anche le mobilitazioni, le raccolte di beni e fondi di solidarietà, così come le iniziative di ogni tipo: in Francia e Belgio sono sempre attive le campagne di tante scuole e associazioni giovanili; in Australia si stanno raccogliendo donazioni in denaro e lo stesso avviene anche in Madagascar, in Corea del Sud, nell’Ispettoria dell’Africa Est e in quella dell’Italia-Sicilia, dove i salesiani, dopo aver accolto i primi rifugiati, hanno annunciato un’altra iniziativa: da lunedì prossimo, in collaborazione con il CIR (Consiglio Italiano per i Rifugiati), apriranno a Catania uno sportello di assistenza aperto a tutti i cittadini ucraini che mira a garantire loro l’accesso ai diritti e offrirà informazioni su protezione internazionale, protezione temporanea, ricongiungimento familiare, accoglienza e orientamento ai servizi.

26 gennaio 1854: “Da tal sera fu posto il nome di Salesiani…”

La sera del 26 gennaio 1854, Don Bosco, nella sua camera di Valdocco, radunò intorno a sé i giovani Michele Rua, Giovanni Cagliero, Giuseppe Rocchietti e Giacomo Artiglia, proponendo loro una grande prova di esercizio pratico della carità verso il prossimo, prendendo così il nome di “Salesiani“. Di seguito l’articolo ANS.

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Quando passando dalla balconata esterna si entra nella cameretta di Valdocco che Don Bosco ha abitato dal 1853 al 1861, successivamente anticamera della stanza dove visse fino alla fine della sua vita, si ripercorre esattamente lo stesso tragitto che la sera del 26 gennaio hanno fatto Michele Rua, Giovanni Cagliero, entrambi sedicenni, e con loro Giuseppe Rocchietti, 17 anni, e Giacomo Artiglia, il più giovane, 15 anni.

Cosa è successo lo ha scritto Michele Rua su un taccuino che ora si trova in quella stessa stanza, uno dei ricordi più preziosi del “Museo Casa Don Bosco”. Se lo si vede una volta non lo si dimentica più, per le sue dimensioni: 10 cm per 5 cm, poco più grande di una scatola di fiammiferi. È fatto di poche pagine, ma solo la prima è stata utilizzata da Michele, che con la bella grafia che sempre lo contraddistingue, ha tramandato questa memoria:

“La sera del 26 gennaio 1854 ci radunammo nella stanza del Sig. D. Bosco; Esso Don Bosco, Rocchietti, Artiglia, Cagliero e Rua; e ci venne proposto di fare con l’aiuto del Signore e di S. Francesco di Sales una prova di esercizio pratico della carità verso il prossimo, per venirne poi ad una promessa, e quindi se parrà possibile e conveniente di farne un voto al Signore. Da tal sera fu posto il nome di Salesiani a coloro che si proposero e si proporranno tale esercizio”.

Questo documento così minuto è come un certificato di battesimo: da tal sera fu posto il nome di SALESIANI. È molto bello riandare con la memoria a quell’umile inizio, straordinariamente fecondo, nell’anno in cui si celebra il quarto centenario della morte di San Francesco di Sales. Lui è stato con noi fin dagli inizi. 13 anni prima Giovanni Bosco diacono lo aveva già scelto come modello da imitare. Scrive nei suoi propositi in preparazione alla ordinazione sacerdotale: “La carità e la dolcezza di San Francesco di Sales mi guidino in ogni momento”. Con la “prova di esercizio pratico della carità verso il prossimo” iniziata quella sera di 168 anni fa, San Francesco di Sales entra nel nome di tutti quelli che continueranno a fare della carità verso il prossimo, come l’ha vissuta Don Bosco, la loro ragione di vita.

L’anno scorso in quelle camerette è stato realizzato uno dei video-semi per la diffusione di “Giovani Salesiani e Accompagnamento – Orientamenti e Direttive”. Sono tre minuti che val la pena di rivedere: un semplice sguardo al “team” di giovani salesiani che hanno collaborato a girare quel video in 5 lingue – (da sinistra a destra) Kenneth dalla Nigeria; Brandon dal Guatemala; Giorgio, Orazio, Silvio, italiani; Jean Paul dal Congo; Felix dall’India; Anselmo dal Brasile – già dice come quel piccolo seme sia diventato grande e continui a crescere.

Don Bosco ha visto lontano e non poteva usare un nome più indovinato per farci crescere nell’esercizio pratico della carità verso il prossimo, con la dolcezza di Francesco di Sales così come lui l’ha interpretata e vissuta, fin da quei primi tempi dell’Oratorio di Valdocco.

Il video realizzato nelle camerette di Don Bosco a Valdocco: “Accompagnare i primi passi come Don Bosco”.