Suffragio sig. Michele RINERO
Bisogna crederci davvero, ed allora si può assaporare tutta la gioia di un bimbo che riceve il regalo da Gesù Bambino.
È quasi sempre una sorpresa , ma è sempre un dono di amore.
Ed oggi ci rendiamo conto che, tra il Natale 1933 e l’Epifania 1934, il 2 gennaio, Gesù Bambino ha fatto un dono stupendo: Michele.
È stato un regalo dolce, tenero, capace di suscitare ammirazione ed amicizia, una luce discreta, umile ma inestinguibile nella comunità.
Lo è stato in famiglia nei 18 anni trascorsi prima del noviziato, certamente passati ad aiutare la famiglia nei campi.
Come salesiano coadiutore, ha accolto come più che normale l’obbedienza a lavorare i campi per il Signore, non solo simbolicamente, ma con la dura fatica che la terra esige. Al Colle ed a Cumiana.
Cosa hanno visto in lui i Superiori, quando nel 1970 se lo sono portati alla Pisana?
Non so cosa, ma certamente hanno visto giusto e si sono portati con sé quel dono prezioso di Gesù Bambino.
“Furti” che i “Superiori” compiono ancora oggi …
A Roma, è come se gli avessero detto: fa tutto quello che puoi, aiutaci. E si è dato da fare, instancabile.
La sacrestia e la portineria, soprattutto, sono stati il suo pulpito.
Da lì ha impartito lezioni insuperabili di semplicità, di bontà, di servizio, di fedeltà e di vita spirituale.
Il suo sorriso era appena accennato: indicava allo stesso tempo simpatia ed accoglienza, gioia di vivere in Comunità; e faceva capire il desiderio di non sfociare nella risata che avrebbe guastato la sua intima unione con Dio.
E la Comunità della Pisana, si è goduto questo dono di Gesù Bambino per 45 anni.
Poi l’ha riportato a noi.
Così devoto, non trovava più le pagine giuste del breviario, la Pisana; che avrebbe dovuto conoscere a memoria, aveva troppi corridoi sconosciuti.
A Casa Beltrami ha ripreso la sua missione di angelo della casa.
E Gesù Bambino ha voluto riprenderselo proprio nel giorno di Natale.
Sono sicuro che, se nel nostro paradiso ci fossero delle gerarchie di meriti, il Sig. Michele sarebbe in prima fila
Don Giorgio