Lettera di un giovane ai salesiani

Gli incaricati dell’Animazione Vocazionale delle singole Ispettorie italiane hanno posto attenzione alle parole dei giovani in vista del CG28

Nelle singole regioni i giovani sono stati interpellati per vivere prima il Sinodo, poi i capitoli ispettoriali, e poi ancora il capitolo generale. Questo ascolto è stato l’humus nel quale è nata questa lettera: avendo nelle orecchie le loro esortazioni, coloro che per incarico hanno un occhio sulla realtà vocazionale, si sono immedesimati in un giovane. Uno di quelli che in quest’anno ha scrutato i salesiani della sua opera di riferimento. Ne è nata una lettera, indirizzata a ciascun confratello. Ci sono dentro riconoscenza, augurio e speranza, per ricordarci ancora una volta che il dono più prezioso che possiamo offrire ai giovani è la nostra santità, e che questa passa per il nostro “sì” feriale.

Caro salesiano che lavori e ti spendi per me in italia, in questi ultimi mesi ci siamo visti davvero poco, eppure non ho smesso di guardarti ed apprezzare diverse cose di te. Mi colpisce come continui a camminare sorridendo con gli occhi, in questa situazione così particolare, così piena di spine. Ci hai parlato spesso della gioia, quella vera, quella di chi ha una stoffa buona, ma vederla ora costante in te è un dono che mi fa davvero bene, mi rasserena, mi dice che è possibile anche in questo tempo guardare con Speranza al domani, pur sentendo la puntura ad ogni passo. 

Ho notato come tu abbia custodito la tua vocazione, che per te non un è monolite freddo da sorvegliare, ma un albero da far germogliare ogni giorno. Non hai smesso di procedere nel pergolato della vita salesiana, attento che non ci perdessimo e premuroso nel non lasciare indietro gli altri che sono la tua famiglia. Immagino che lo scoraggiamento di non vederci ti abbia bussato, e che dall’esterno non tutti abbiano compreso bene quanto ti pesi la nostra assenza, ma credo che proprio in questo tempo, nel silenzio del tuo cuore, tu abbia ri-scelto il Signore, in modo nuovo, ancora una volta. Questa è perseveranza, questa è fedeltà: nel nascondimento delle tue scelte segrete e feriali mi hai mostrato che amare come Gesù, oggi, è possibile. Sì, oggi, quando tutti, nessuno escluso, sentiamo la fatica delle chiusure e l’impossibilità di vedersi in faccia. Lo vivi tu, lo vivono tutti i tuoi confratelli, lo vivono le famiglie dei miei amici. 

Vedendoti con tempi e modi limitati, scorgo da te in meet, in chiesa o in cortile, che cosa sia qui la santità. Sì, hai letto bene: santità. Quella normale, possibile, di casa. Come dire… salesiana! Ho bisogno come il pane di vederti puntare lì, e so di essere esigente, perché solo gli sprovveduti sono illusi che tu passeggi fra morbidi petali. Proprio perchè so che fantasia zelante e gioiosa dedizione rischiano di affievolirsi, ti ringrazio se riesci a leggere spesso le vite dei santi. Lì, come mi hai insegnato, ci sono maestri per creare un ambiente di generosità fresca e coinvolgente, attingendo ad una Fonte che mai si secca, e che vuole per tutti Vita in abbondanza. So che don Bosco dice a te, prima che a me, quelle parole all’orecchio che ti fanno guardare la meta, non tanto come luogo di riposo, ma di festa piena, in tanti. 

Con i cortili vuoti e la casa deserta, ho percepito che hai pregato per me, forse più di prima. E credo che anche i salesiani che abitano con te siano stati contenti di pregare con te più a lungo, con più calma. Spesso, spiando dalla serratura del portone della tua casa, ti ho visto col Rosario in mano mentre nel corridoio buio o nel cortile, da solo, parlavi a Maria di me, dei miei amici. Non so quanti altri adulti hanno fatto tanto per me, ma so che tu non ti sei risparmiato. 

Non solo. Ultimamente ti ho visto anche stanco, con gli occhi arrossati per gli innumerevoli incontri di gruppo online: proprio tu, che fino a qualche mese fa – tra infiniti incontri, confessioni e chiacchierate – sembravi avere energie inesauribili! Ho sentito che anche tu sei stato colpito dalla spina di questo virus, e per un po’ sei rimasto fermo a letto; ho sentito che sei rimasto solo in camera, tu così abituato a donarti alla gente e a noi giovani ogni giorno; mi hanno detto di lutti e di ricoveri in ospedale fra i tuoi conoscenti, fra i confratelli dell’ispettoria… Ti ho visto così, e sinceramente ti sento vicino a me, alla mia esperienza di vita! Le tue debolezze sono le mie debolezze. Stiamo davvero camminando fianco a fianco in questo cammino di spine: sapere che ci sei anche tu mi dà sicurezza e sostegno per camminare a testa alta. 

Permettimi di dirti una cosa: niente di tutto questo che io ho visto di te lo getterò via. Non desidero archiviarlo quanto prima o dimenticarlo, perchè le spine non hanno senso da sole, ma difendono e fanno parte della rosa. Guardando il tuo quotidiano vedo che è possibile continuare ad amare anche oggi, sorridere, spendersi per gli altri, pregare per chi sta peggio. Pensavo che la carità fosse un giardino bello e profumato in cui camminare, e forse è realmente così. Ma ora vedo soprattutto che la carità è accogliere con bontà il quotidiano così come viene, senza sceglierlo o fantasticarlo, senza subirlo, senza lamentarsi e al contempo rimanere uniti a Dio e agli altri. Se è davvero così… cosa ci può buttare giù?

Uscendo dal cancello della tua casa (quando posso venire) o chiuso in casa (quando non ho alternative) in queste settimane immagino quanta ricchezza hai intorno a te. Se sei più giovane, penso che potresti “rubare” da quelli più anziani le iniziative antiche, inventate dall’estro di chi ti ha preceduto, e come te ha vissuto tempi complicati. Quanta fatica per me andare a passare un po’ di tempo con i miei nonni e ascoltare le loro storie! Se sei coi capelli bianchi o più curvo, sarai una fanfara di incoraggiamento a chi si butta, più giovane, nelle nuove sperimentazioni pastorali da inventare. Nella mia fantasia, potete riversarvi gli uni negli altri fiumi di energia contenta e vi fate un mare di bene, come don Bosco a Valdocco coi suoi figli, nei refettori poveri di luce ma straripanti di speranza e confidenza. Che bello pensare che i miei salesiani, in un caseggiato vicino a casa mia, hanno queste potenzialità vive, ogni giorno! 

Un’ultima cosa. Forse alla fine di questo tempo ci guarderemo in faccia gli uni gli altri e ci scorgeremo un po’ segnati, affaticati, disorientati, e forse anche in pochi rispetto ai cortili di qualche mese fa. Ma non mi preoccupo, non mi abbatto! Ti ho visto camminare sulle spine per tutto questo tempo, e ti ho visto farlo con dignità e donando dignità a chi barcollava, senza perdere la speranza, unito al tuo Signore. Per questo sono sicuro che ti vedrò respirare di novità, al sentore della prima brezza leggera che guarirà le nostre ferite di questo tempo. Sono sicuro che ti vedrò rinvigorito nella passione apostolica e nel desiderio di santità, perché in questo tempo hai avuto in mente e nel cuore noi giovani e il tuo Signore. E chissà quanti altri giovani, come me, guardandoti così rinnovato, rimarranno affascinati dal profumo di risurrezione che spanderai, e torneranno nella nostra casa salesiana con accresciuta stima in don Bosco. Forse ti sorprenderai nel vederli attorniarti e scegliere di lavorare al tuo fianco, gomito a gomito, gioiosi di spendere tempo ed energia per i giovani, come tu hai insegnato loro. 

E allora mio caro salesiano, insieme, se necessario torneremo a camminare su altre spine, quelle che il Signore vorrà. Senza paura. Ancora una volta, pieni di speranza.

Evento di apertura del progetto Labs to Learn

Per chiunque se lo fosse perso, ricordiamo l’evento di apertura del progetto ‘Labs to Learn‘ attraverso degli estratti dei momenti salienti della giornata. Le tematiche proposte durante l’evento di apertura diventeranno una base importante per la realizzazione del progetto.

“Labs to learn” è stato avviato il 12 ottobre. Riteniamo importante coinvolgere le diverse comunità interessate per raccontare le azioni progettuali ed evidenziare il tratto distintivo dei dispositivi che abbiamo immaginato per favorire l’apprendimento e l’inclusione sociale.
Nel contempo, desideriamo offrire una breve occasione di confronto e di riflessione sulla situazione giovanile, tra scuola, povertà educativa ed opportunità di crescita.

(Alessandro Brescia – Responsabile progetto)

Di seguito alcune pillole per rivivere i momenti salienti della giornata:

 

Valentina Bellis – Responsabile Azioni e Territori

Metodo di studio e Comunità.

“Un progetto sfidante! Sfidante perché in questo momento in cui abbiamo iniziato a lavorare sul metodo di studio e sulla comunità ci rendiamo conto di come questo modello debba essere implementato.”

Alessandro Brescia – Responsabile di progetto

Monitoraggio e valutazione.

“Un progetto molto articolato che si svilupperà su tre anni e che richiederà quindi un monitoraggio molto puntuale; perché l’ambizione del progetto è anche quella di misurare la bontà e l’efficacia delle azioni messe in campo.”

Rosita De Luigi – Docente universitaria presso UNIMC

Monitoraggio.

“L’università di Macerata diventa partner di questo progetto per seguire e per tracciare la filiera delle riflessioni educative-pedagogiche che saranno messe in campo e le prassi che riusciremo a sviluppare.”

Francesco profumo – Presidente della Fondazione Compagnia di San Paolo

Guardare oltre.

“Il futuro significa guardare alle nuove generazioni e quindi pensare a progetti educativi che ci consentano nel corso degli anni di formare i ragazzi verso quelle che saranno le sfide del futuro.”

Lorenzo Benussi – Chief Innovation Officer Fondazione per la scuola

Don Leonardo Mancini – Ispettore Salesiani Piemonte e Valle d’Aosta

Riconessioni.

“Un progetto molto articolato che si svilupperà su tre anni e che richiederà quindi un monitoraggio molto puntuale; perché l’ambizione del progetto è anche quella di misurare la bontà e l’efficacia delle azioni messe in campo.”

 

Novena all’Immacolata 2020

“Vidi una donna di maestoso aspetto” – Novena all’Immacolata 2020

Suffragio Don Italo SPAGNOLO

Carissimi Confratelli, ieri è mancato all’Ospedale Gradenigo di Torino, dove era ricoverato dal 12 novembre per una polmonite bilaterale, causata dal Covid 19, don Italo Spagnolo missionario salesiano in Nigeria dal 1982 sino al gennaio 2019 e attualmente appartenente alla Comunità di Torino San Giovanni Evangelista, Vicario parrocchiale nella Parrocchia “Sacro Cuore di Maria” in Torino. Lo ricordiamo nella preghiera. In allegato gli appuntamenti di suffragio.

Il segretario Ispettoriale 

La celebrazione delle esequie verrà trasmessa in diretta streaming sulla pagina Facebook di Salesiani Piemonte e sul link dedicato del Sito SalesianiPiemonte.it.

La nostra comunità prega per il Salesiano Sacerdote.

Le esequie saranno celebrate lunedì 30 alle ore 15.00 nella Parrocchia di S. Giuseppe Operaio a Vigliano B.se (BI).

Gli incontri di suffragio:

Rosario: 

  • Domenica 29 novembre ore 17.00nella Chiesa S. Giovanni Evangelista a Torino (TO)

Funerale:

  • Lunedì 30 novembre, ore 15.00
    nella Parrocchia di S. Giuseppe Operaio a Vigliano B.se (BI).

Breve profilo biografico:

Don Italo nasce il 16 maggio 1941 a Trivero, paese vicino a Biella. E’ il secondo di tre figli di papà Giuseppe e mamma Ida. Con Elio e Silvano arricchiranno la vita di quella famiglia. Fin da piccolo si dimostra un bambino buono, intelligente, calmo, studioso, un bravo chierichetto, infatti il viceparroco suggerisce alla famiglia di mandarlo in seminario, ma questo costava troppo per le risorse delle famiglie, che si manteneva con il lavoro di papà e mamma operai nelle fabbriche tessili del Biellese. Ma proprio questo fu l’occasione che fece incontrare il piccolo Italo con i salesiani e conoscere don Bosco, di cui fu un innamorato e testimone fedele per tutta la vita. Infatti ai figli degli operai veniva offerto un mese di colonia estiva al mare, a Vallecrosia dai Salesiani. Quelle esperienze estive diventano decisive. Si trova bene. Così tra qualche conversazione e qualche lettera con la famiglia, la decisione fu presa: comincia la Scuola Media nell’Aspirantato Salesiano di Casale Monferrato nel 1952. Dopo la terza media bisognava prendere una prima decisione. Mamma Ida lo incoraggia: “Se il Signore ti vuole prete e Salesiano, io non farò altro che ringraziarlo per la tua vocazione”. Papà Giuseppe, pur non opponendosi, non ha dato subito il suo assenso: “Per adesso pensa a studiare seriamente e a comportarti bene. Poi si vedrà”. In quel clima prende la decisione e dice il suo sì al Signore e a don Bosco. Nel 1957 inizia il noviziato a Pinerolo e il 16 agosto fa la sua prima Professione. Quindi lo studentato filosofico di Foglizzo e la Teologia alla Pontificia Università Salesiana di Roma. E’ il 21 dicembre 1968, a Roma, viene ordinato sacerdote salesiano. Rimane ancora a Roma per un anno conseguendo il Baccalaureato in Sacra Teologia all’Università pontificia Salesiana di Roma. Percorso didattico che continuerà negli anni seguenti conseguendo anche il dottorato in Filosofia, all’Università Cattolica di Milano (1974), e nella stessa sede, il diploma di Assistente Tecnico in Psicometria (1976). Completerà il suo percorso di studi a Roma nel 1980 con la qualificazione all’Insegnamento in Scienze Umane. Intanto in quegli anni inizia il suo impegno attivo in varie case della ex-Ispettoria Novarese. Dal 1971 al 1974 e insegnante e catechista ad Asti, Casale Monferrato e Borgo San Martino. Dal 1974, a soli 33 anni, i superiori lo chiamano a ricoprire ruoli di responsabilità e di guida in varie Comunità. Direttore e Preside nelle Scuole Medie e Superiori di Muzzano Biellese (1974-77), Novara (1977-1980) e Vercelli (1980-82). Sono anni in cui inizia a maturare nel suo cuore la vocazione missionaria. Soprattutto quelli della formazione in cui aveva preso parte con entusiasmo a gruppi missionari, maturando quel desiderio di partire per le missioni, ma, con il passare del tempo, era svanito tra gli impegni pastorali e le responsabilità dei miei primi anni di vita sacerdotale. Poi d’improvviso… il colpo di fulmine. A metà agosto del 1980 l’Ispettoria Novarese concludeva l’ultima fase del Capitolo Ispettoriale e si doveva dare al Rettor Maggiore una risposta esplicita alla domanda: “Che cosa intende fare la vostra Ispettoria per il Progetto Africa?”. Quella stessa sera salendo le scale per andare a letto, si è accostato all’Ispettore e gli ha sussurrato: “Io mi rendo disponibile per il Progetto Africa”. L’ispettore, don Bosoni, lo prende sul serio. Lui e il coadiutore Giovanni Patrucco sono i primi dell’Ispettoria pronti a partire per il Progetto Africa, destinazione Nigeria, nella diocesi di Ondo! Era l’agosto 1980. Partirà nel 1982, insieme al signor Patrucco, raggiungendo padre Wade, un argentino, che li aveva preceduti di pochi mesi. E’ l’inizio della missione salesiana in Nigeria. Scriverà: “È stata una meravigliosa avventura! Era tutto da inventare! Ci sembrò di essere proprio come don Bosco ai suoi primi tempi a Valdocco ma con il bagaglio di tutta la tradizione salesiana”. Nel giro di pochi anni sono cresciuti i laboratori di saldatura, meccanica, falegnameria, informatica, moto-meccanica. La scuola tecnica di Ondo è stato il primo istituto privato in Nigeria legalmente riconosciuto. Toccando con mano l'affermazione del Rettor Maggiore, don Viganò: ”Il Progetto Africa è una grazia di Dio per la nostra Congregazione!” Nei primi anni tutta la sua attività si svolge primariamente nella città di Ondo. E’ superiore e parroco prima nella parrocchia di San Patrizio (1982-1986) e poi in quella di San Giovanni Bosco, (1986-1998). Negli stessi anni fonda una scuola, il Don Bosco Technical Institute, di cui è anche preside (1986-2003). Viene quindi destinato per alcuni anni in Ghana, come direttore e parroco a Sunyani, dal 2003 al 2009. Ritorna in Nigeria, ad Akure, come direttore e parroco. Nel 2013, però, improvvisa ecco l’insorgere della malattia, una forma tumorale del sangue nel sistema linfatico. Questa lo obbliga a fermarsi e a tornare in Italia per farsi curare. Nel 2014, dopo la chemioterapia, “strappa” al medico curante il permesso di ritornare in Nigeria. Il Superiore, esonerandolo dalla responsabilità di direttore-parroco a Akure, gli propone di far parte della nuova missione a Sagamu. Nonostante la malattia si trova “incaricato” della nuova presenza dove si “butta” con il suo solito entusiasmo. Il ritornare della malattia, però. lo obbliga a ritornare nel gennaio del 2019 in Italia per riprendere le cura. Inizia la sua presenza e impegno nella nostra Comunità del San Giovannino. Anche qui si fa subito conoscere e apprezzare, sia dai Confratelli che dalla gente, per la sua disponibilità, affabilità, dolcezza, ma anche per l’esperienza pastorale che mette a servizio con generosità. Purtroppo anche lui viene colpito dal Covid. E per lui è devastante, polmonite bilaterale, che dopo qualche giorno lo obbliga al ricovero e, dopo un apparente miglioramento, in 24 ore la situazione precipita conducendolo all’incontro con il Signore che ha sempre amato e servito, con cuore oratoriano, portando nel cuore dell’Africa. Concludo con alcune sue parole con cui concludeva un’intervista pochi anni fa: “A 76 anni continuo a vivere con gioia ed entusiasmo la mia vocazione  salesiana, come agli inizi. La vocazione salesiana è onnicomprensiva: ci  dà il senso di Dio e di lavorare incondizionatamente per il suo Regno,  totalmente liberi; ci dà la gioia della comunità che ci sostiene in ogni  circostanza; ci offre un campo d’azione stupendo: stare e lavorare con i  giovani ed essere vicino alla gente con lo spirito di don Bosco  gratifica immensamente. Ci si dona, ci si sacrifica, si ama e si è  ricambiati”. Lo affidiamo allora al Signore perché lo accolga tra le sue braccia di Pastore buono.

Don Claudio Durando

Primo webinar di formazione sul Metodo di Studio

Si è tenuto martedì 24 novembre 2020, il primo webinar di formazione sul Metodo di Studio rivolto a tutte le scuole partner del progetto Labs to Learn. L’incontro, svolto attraverso la piattaforma zoom e moderato da Rosanna Todiscoreferente per la formazione del progetto, ha presentato le seguenti tematiche:

  • Presentazione generale del progetto e specifica del dispositivo Metodo di Studio. Presentazione del programma formativo e dei formatori,
  • Connessioni tra formazione, supervisione e metodo di studio,
  • Il ruolo delle famiglie: il patto di corresponsabilità,
  • Metodo di studio: come e perché scegliere la classe e note operative.

Attraverso la pagina “Materiale informativo” sarà possibile usufruire di tutte le registrazioni dei webinar che si svolgeranno in questo percorso di formazione che terminerà a giugno 2021.

Online il sito di e-commerce della libreria di Valdocco

Da oggi attivo il negozio online della libreria del cortile di Valdocco. Dopo aver ricevuto moltissime richieste in merito, la libreria si fa virtuale per connettere tutte le realtà salesiane.

Valdocco Shop è l’e-commerce del negozio di ricordi religiosi e libri all’interno del cortile della Basilica di Maria Ausiliatrice.

Dagli anni ’60 il nostro punto vendita è a servizio del mondo salesiano e dei tanti pellegrini che arrivano da tutte le parti del mondo, e che possono qui acquistare ricordi, regali, libri. È inoltre al servizio non solo delle comunità salesiane sul territorio, ma di tutto il tessuto religioso/pastorale piemontese.

– Linea Valdocco

All’interno del negozio è presente un ampio settore di oggettistica: idee regalo, materiali di utilità per le parrocchie, gadget per oratori e ragazzi.

Siamo il punto di riferimento in Italia per l’oggettistica devozionale con l’immagine di don Bosco e di Maria Ausiliatrice.

– Linea Valdocco

Altrettanto curato è il catalogo dei libri, prevalentemente di tema spirituale e pastorale, con un ampio settore sul nostro fondatore don Bosco, e su tutte le tematiche di interesse nel mondo salesiano.

Valdocco Shop è la piattaforma che permette di ampliare il servizio e raggiungere i devoti nelle differenti richieste.

 

 

Appuntamento online per gli esercizi spirituali

Dal 26 al 29 novembre ci sarà il consueto appuntamento con gli esercizi spirituali, dedicati ad universitari e giovani lavorati. Il tema di quest’anno sarà ‘Nel cuore del mondo‘. La grande novità di quest’anno riguarda la trasmissione sul web di questo appuntamento. Infatti queste giornate si svolgeranno completamente online, attraverso la piattaforma Meet. Di seguito tutte le informazioni e la lista degli appuntamenti per seguire le giornate di esercizi spirituali:

EESP Universitari on line

(26) 27, 28 e 29 novembre

Nel cuore del mondo

INFORMAZIONI:

APPUNTAMENTI:

  • Giovedì 26 novembre

    • h 21.00 Invieremo un video di introduzione
  • Venerdì 27 novembre

    • h. 21.00 Introduzione al tema e compieta fatta da don Leonardo
  • Sabato 28 novembre

    • h. 10.00 catechesi con don Leonardo
    • h 18.30 per chi desidera la possibilità del rosario insieme
    • h 21.30 preghiera di compieta con meditazione
  • Domenica 29 novembre

    • h 16.30 catechesi con don Leonardo
    • h 21.00 gruppi di condivisione

 

Ciclo di incontri sul vino in diretta dal museo Casa Don Bosco

Museo ‘Casa Don Bosco’, partecipa e ospita la diretta del ciclo di incontri webinar organizzati da Vendemmia a Torino – Grapes in town. Gli incontri si inseriscono all’interno di un ciclo di incontri più ampio avente come tema portante il vino e la vendemmia nelle loro varie declinazioni.

Di seguito i video delle dirette trasmesse su Facebook già andate in onda.

  • Stefania De Vita

    direttrice del Museo Casa Don Bosco di Torino

  • Mauro Carosso

    delegato AIS Piemonte di Torino

  • Krizia Ribotta Giraudo

    social media manager di Vendemmia a Torino – Grapes in Town

  • Stefania De Vita

    direttrice del Museo Casa Don Bosco di Torino

  • Marco Gallo

    direttore della sede operativa Cnos-Fap di Torino Valdocco

  • don Gianluca Brisotto

    salesiano e enologo

  • Krizia Ribotta Giraudo

    social media manager di Vendemmia a Torino – Grapes in Town

  • Stefania De Vita

    direttrice del Museo Casa Don Bosco di Torino

  • Luca Cristaldi

    responsabile Area Italia & Pm VIS

  • Fadi Batarseh

    Manager Cantina Cremisan

  • don Pietro Bianchi

    Direttore Cantina di Cremisan

  • Adele Amato

    Coordinatrice Ufficio Pianificazione e Sviluppo Ispettoria MOR

11 novembre 2020

Il miglior vino servito.

  • Stefania De Vita

    direttrice del Museo Casa Don Bosco di Torino

  • Mike Pace

    collaboratore della direzione del Museo Casa Don Bosco di Torino

  • Krizia Ribotta Giraudo

    social media manager di Vendemmia a Torino – Grapes in Town

Professione perpetua di don Matteo Vignola da Betlemme il 22 novembre

Il confratello Matteo Vignola farà la professione perpetua domenica 22 novembre a Betlemme. Di seguito il link per seguire l’evento in diretta:

Venerdì 20 novembre, per le comunità che lo desiderano, il confratello Matteo Vignola darà un pensiero di buonanotte alle ore 19.00 via piattaforma Meet.

 

 

X edizione del Festival della Dottrina sociale della Chiesa a Torino

Dal 23 al 26 novembre Torino sarà protagonista del percorso intitolato ‘Memoria del futuro‘ per la decima edizione del Festival della Dottrina sociale della Chiesa.

Di seguito il comunicato per l’invito alla partecipazione e la locandina dell’evento.

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Gentilissime/gentilissimi

Il Festival della Dottrina Sociale della Chiesa (DSC) è l’evento culmine di un anno di impegni e attività, che alla fine di novembre, oramai da 9 anni, si svolge con partecipanti da tutta Italia e diversi Paesi del mondo a Verona, mossi ed ispirati dalla gratuità del bene comune, dalla sussidiarietà e solidarietà nel confrontarsi, ritrovarsi e fare rete sui propri territori. Questi i principi ispiratori della Dottrina Sociale della Chiesa, che assieme all’idea cardine della persona al centro, propone valori universali, condivisibili anche dai non cattolici. Monsignor Adriano Vincenzi ha chiuso la scorsa edizione dichiarando che il Festival nella sua continuità sarebbe giunto in 10 città nel 2020.

Torino è la città dei santi sociali, protagonisti attivi dell’evangelizzazione. La Chiesa torinese, con la sua ricchezza di carismi ed organizzazioni, ha sempre mantenuto nel corso dei decenni questa sua caratterizzazione specifica, di essere nella società civile seme e fermento della novità di Cristo. Per questo e altri motivi abbiamo deciso di proporre la nostra città ad ospitare una serie di iniziative a partire dal 23 novembre al 26 novembre 2020. Il titolo del percorso è:

MEMORIA DEL FUTURO

Comunità educanti e imprenditive:

le radici torinesi della Dottrina Sociale della Chiesa

per alimentare il futuro

L’Obiettivo del percorso non è solo promuovere un evento ma è la proposta di scrittura della CARTA DEI VALORI DI TORINO: la declinazione dei valori della DSC alla luce della realtà del territorio torinese con riferimento alle azioni concrete che i cattolici locali condividono e propongono a tutti i soggetti del territorio.

Gli incontri si svolgeranno in diretta live dal canale Opera Torinese del Murialdo e dal canale Atelier dell’Impresa Ibrida.

Altri incontri si svolgeranno sulla Piattaforma ZOOM con iscrizione obbligatoria.

Nella speranza di trovare la vostra adesione vi chiediamo di divulgare a tutte le persone che riterrete interessati.

Mi è gradita l’occasione per porgere cordiali saluti.

Alessandro Svaluto Ferro

Direttore Pastorale Sociale e del lavoro