L’Istituto Tecnico Superiore Agroalimentare per il Piemonte compie due anni: quattro chiacchiere con Franco Burdese
Riportiamo l’intervista fatta a Franco Burdese, direttore della Fondazione Agroalimentare, rilasciata per il quotidiano online Targatocn:
Giovedì 21 luglio la Fondazione “Istituto Tecnico Superiore Agroalimentare per il Piemonte” compie due anni dalla sua costituzione.
La Fondazione Agroalimentare è una delle sette Fondazioni nate in Piemonte per gestire i corsi di Diploma ITS, Istruzione Tecnica Superiore, proposti ai giovani diplomati sia in cerca di prima occupazione sia disoccupati, che può coinvolgere anche occupati. In questi due anni di lavoro sono tre le aree di azione individuate come sedi operative della Fondazione: la provincia di Cuneo con sede presso la sede salesiana del CNOS-FAP di Bra, città dove agisce l’istituto Velso Mucci, scuola di riferimento; l’area della Città Metropolitana di Torino con sede presso La Piazza dei Mestieri; Vercelli con sede presso il CIOFS-FP, formazione delle suore salesiane.
Il mese di luglio vedrà concludersi questa prima tornata, che rilascerà i primi Diplomi di Stato: produzione e trasformazione del riso, produzione e trasformazione ortofrutticola e produzione e trasformazione brassicola.
Franco Burdese è il Direttore della Fondazione e ha così commentato questi due anni di lavoro:
“Forse siamo stati fortunati ma siamo stati anche bravi a costituire una Fondazione variegata nei suoi soci, coesa e capace a centrare gli obiettivi prefissati. A confermare la nostra capacità progettuale i recenti risultati del Bando Regionale sugli ITS che ci hanno visti su diciassette corsi presentati quarti col Mastro Birraio, quinti con il Gastronomo di Torino e settimi con l’Ortofrutta a Cuneo. Un finanziamento importante quello messo a disposizione dalla Regione Piemonte attraverso il Fondo Sociale Europeo e dal Ministero dell’Istruzione, che darà l’opportunità ad una novantina di giovani di formarsi affiancati da imprese che rappresentano un’eccellenza nei tre settori proposti: ortofrutta, birraio e gastronomo”.
Quindi una Fondazione attenta alle esigenze del territorio che ha saputo plasmarsi in base alle indicazioni del mondo imprenditoriale?
“Vero – prosegue Franco Burdese – siamo da subito stati attenti al contributo delle imprese. Il Ministero dell’Istruzione chiede che almeno il 60% dei docenti provengano dal mondo del lavoro. Abbiamo superato di gran lunga questa soglia con chi ha fatto scuola nei nostri corsi. L’attenzione si è anche concentrata in attività di coinvolgimento delle aziende. A novembre 2016 un centinaio addetti ai lavori, presso la Gai Macchine imbottigliatrici, hanno ragionato con noi su sei settori dell’agroalimentare dalla birra, al vino, alle carni passando per riso, cereali, frutta e verdura. È nata qui l’esigenza di differenziarci portando un corso di trasformazione ortofrutticola a Cuneo e ideando il Gastronomo a Torino. La conferma sulla bontà del percorso Mastro Birraio ci è giunta direttamente da Teo Musso, fondatore di Baladin, che partecipando ai lavori ci ha detto che dopo il percorso pionieristico dei mastri birrai artigiani formare giovani consapevoli a questa professione era la strada giusta”.
Cosa deve fare un giovane diplomato, od un lavoratore che vuole progredire nelle sue conoscenze nel settore agroalimentare, per partecipare ai vostri corsi?
“Dopo la determina della Direzione Coesione Sociale della Regione Piemonte datata 30 giugno la nostra Fondazione su indicazioni del Presidente Fabrizio Berta emanerà entro il mese di luglio il bando per gli allievi che vorranno partecipare alla selezione che si svolgerà nel mese di ottobre. Tutto il materiale informativo è reperibile sul link agroalimentarepiemonte.it.
L’ispirazione a questa formazione post-diploma terziaria non accademica alternativa a quella universitaria, ha avuto come partner strategico l’Università di Pollenzo che non ha avuto paura della concorrenza degli ITS?
“Assolutamente no, nessuna paura di conflitto – afferma il Direttore Franco Burdese – da parte dell’UNISG di Pollenzo. Da subito tanta collaborazione con il Vice Presidente Silvio Barbero, artefice dell’amalgama tra le nostre componenti e Presidente del Comitato Tecnico Scientifico della Fondazione Agroalimentare. C’è molto della collaborazione con Barbero e con l’Università nel nuovo corso gastronomo. I tanti contatti, da Eataly a Lavazza, La Granda sino a Novacoop, tutte realtà di spicco del settore che l’Università ha facilitato verso la collaborazione con la nostra Fondazione. L’attestazione del lavoro svolto è giunta nell’ambito di Terra Madre al Salone del Gusto 2016 direttamente da Carlo Petrini. L’iniziativa ideata insieme alla Rete Nazionale degli Istituti Agrari, all’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e alla rete degli ITS Agroalimentari – Rete AgrITS, ha portato alla realizzazione presso il Teatro Don Bosco a Torino del convegno dal titolo “Le nuove professionalità per l’agricoltura del futuro.” Il Ministro Martina e Carlo Petrini hanno esortato gli allievi degli Istituti Agrari ed Agrotecnici nell’appassionarsi al mondo dell’agricoltura e dell’agroalimentare. La positività di Petrini e Martina ci hanno confermato che quella imboccata dal nostro ITS era la strada giusta, quello della collaborazione con le scuole superiori”.
A proposito di scuole superiori. Quale il rapporto con gli Istituti che dovrebbero favorire poi l’accesso ai corsi ITS?
“Abbiamo pensato che il miglior approccio con la scuola fosse lavorare assieme. In collaborazione con Slow Food Educa abbiamo avviato un progetto dal titolo “Mangia…bevi responsabilmente!?”: l’obiettivo è stato quello di condividere con gli allievi delle scuole superiori il giusto approccio al cibo ed in particolare con gli alimenti. Progetto che ha avuto un ottimo successo, presentato alle duecento scuole del Piemonte a cui hanno aderito oltre cinquanta Istituti. Abbiamo trascorso una giornata con gli studenti ragionando con esperti di Slow Food educa di un approccio corretto al cibo. Positivo il rapporto che si è creato con molti Istituti, che ha portato a sostenere diversi progetti nell’ambito del PON Istruzione; in caso di approvazione, i progetti si avvieranno nell’anno scolastico 2017/18″.
Terminati gli esami di stato sarà poi il mondo del lavoro a sancire il successo dei corsi con l’assunzione degli allievi diplomati. Per i futuri allievi non resta che attendere la pubblicazione del bando della Fondazione Agroalimentare per le prossime ed imminenti iscrizioni alle selezioni per i tre corsi: l’Ortofrutta a Cuneo e il Gastronomo ed il Mastro Birraio a Torino.