IUSTO: nuovo corso IFTS, Open Day e Corso Lavoro di Prossimità

Una panoramica delle iniziative offerte dall’Istituto Universitario Salesiano di Torino nelle prossime settimane.

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IFTS – Tecniche per l’amministrazione economico-finanziaria

CORSO TOTALMENTE FINANZIATO

Il corso IFTS “Tecniche per l’amministrazione economica e finanziaria” è un’opportunità formativa post-diploma gratuita, progettata per persone interessate ad acquisire competenze tecniche nell’ambito della gestione amministrativa e contabile.

Cosa imparerai?

  • Formazione economica-finanziaria con un focus sulla sostenibilità
  • Nozioni di contabilità
  • Lettura del Bilancio aziendale
  • Controllo di gestione
  • Utilizzo dei principali software di contabilità (SAP, Zucchetti, Finsystem..)
  • ESG dedicata al bilancio di sostenibilità

Perché scegliere questo corso?

  • 800 ore di formazione (di cui 400 di stage)
  • Occupazione all’interno del servizio amministrativo-gestionale di aziende di qualunque settore, con una competenza nella gestione delle procedure amministrative.
  • Preparazione del Bilancio di Sostenibilità (ESG).
  • Approccio pratico con laboratori e stage per inserirti nel mondo del lavoro

Avvio previsto: settembre 2025

Posti limitati – Selezione obbligatoria

PARTECIPA ALLA PRESENTAZIONE ONLINE O IN PRESENZA IL 9 LUGLIO ORE 15:30!

Invia una email a info@ius.to segnalando la modalità di partecipazione.

VIENI A CONOSCERE LA NOSTRA UNIVERSITÀ!

Open Day nelle seguenti date:
  • Sabato 28 giugno per la presentazione delle Lauree magistrali in Psicologia (REQUISITO: LAUREATO O LAUREANDO IN PSICOLOGIA)
  • Giovedì 10 luglio per la presentazione delle Lauree triennali: SCIENZE DELL’EDUCAZIONE – PSICOLOGIA E COMUNICAZIONE

CORSO DI PERFEZIONAMENTO UNIVERSITARIO –

Il lavoro di prossimità: modelli, metodi e strumenti
Progettato ed erogato in partnership con Gruppo Abele – Università della Strada
  • Destinatari: Il corso si rivolge a laureate e laureati di I e II livello. Possono accedere al percorso coloro che sono in possesso di un titolo riconosciuto da ordinamenti previgenti per svolgere la professione di: animatore, educatore, infermiere, assistente sociale o similari. Possono altresì accedere al percorso operatrici e operatori in possesso di diploma di scuola media superiore a cui si aggiunge una esperienza pregressa di lavoro di almeno tre anni in contesti educativi, di cura e riabilitativi.
  • Crediti ECTS: 26 | Crediti ECM: 100
  • Durata del corso: 208 ore, settembre 2025 – aprile 2026, con interruzione nel mese di dicembre
  • Sede: Il corso si svolgerà presso IUSTO, Piazza Conti di Rebaudengo 22, Torino e presso sedi formative attigue a servizi di prossimità.

PARTECIPA ALLA PRESENTAZIONE DEL CORSO IL 21 LUGLIO, ORE 17.00 ONLINE O IN PRESENZA, CONFERMA LA TUA PRESENZA INVIANDO UNA MAIL A info@ius.to!

CORSO FINANZIATO – Tecniche di leadership e team building

Corso di formazione per lavoratori occupati 2023-2027.

IUSTO organizza corsi di formazione e aggiornamento per la formazione continua e permanente per i lavoratori occupati.

A disposizione del singolo iscritto un buono di partecipazione (voucher) pari al 70% del costo del corso.

Don Bosco Italia, rinnovato il sito dei Salesiani

Da lunedì 16 giugno il sito donboscoitalia.it è online con una nuova versione grafica e completamente rinnovato anche nei contenuti.

Il lavoro di restyling ha reso il sito più funzionale e restituisce una fotografia attuale e aggiornata del lavoro quotidiano dei Salesiani in Italia.

La sezione degli ambiti di azione è stata aggiornata con i documenti fondativi di ogni realtà, per essere fruibili e scaricabili.

La parte dell’Italia Salesiana ha una cartina dell’Italia con lo schema di tutte le Case d’Italia. Ogni scheda contiene i dati relativi ai contatti presenti nell’annuario del Segretariato generale che verranno aggiornati all’inizio di ogni anno pastorale.

La parte delle news è categorizzata per Ispettorie e ambiti di azione così da valorizzare quanto accade nei territori: questa sezione è realizzata con il contributo di tutti gli uffici di comunicazione sociale delle Ispettorie.

Salesiani per il Sociale: quasi una famiglia su quattro in Italia a rischio povertà, al via la campagna per non lasciare da soli i bambini più fragili

Povertà e diseguaglianze sociali in Italia sono in aumento, riguardano quasi una famiglia su quattro ed espongono soprattutto i minori al rischio di un futuro incerto, privo di opportunità di crescita, integrazione e realizzazione personale. Per continuare a rimanere al fianco di bambini e ragazzi a rischio di povertà ed esclusione sociale, dal 17 giugno al 7 luglio 2025 “Salesiani per il Sociale APS” – rete associativa che da oltre trent’anni è impegnata nella tutela e nella protezione di minori e giovani – promuove la campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi “Non lasciamo al buio i bambini più fragili”.

Tutti possono donare chiamando da rete fissa o inviando un SMS al numero solidale 45598. In particolare, attraverso i fondi raccolti, saranno potenziate e migliorate le attività di realtà salesiane in quartieri difficili di alcune città con oltre 500mila abitanti – Palermo, Napoli, Roma, Genova – nonché il supporto a minori stranieri non accompagnati.

Nel 2024 in Italia il 23,1% della popolazione ha rischiato la povertà o l’esclusione sociale. Circa 13 milioni e 525mila persone si sono, cioè, trovate in difficoltà tali da non poter affrontare spese impreviste, non potersi permettere un pasto adeguato o non poter pagare l’affitto o le bollette. A livello territoriale il Mezzogiorno si conferma la ripartizione con la maggiore incidenza di rischio di povertà o esclusione sociale e ad essere più colpite risultano le coppie con almeno tre figli (34,8% rispetto a 32% del 2023) ed i monogenitori (32,1% rispetto a 29,2%).

“La povertà educativa non è più un’emergenza ma un dato strutturale della nostra società – spiega don Francesco Preite, Presidente nazionale di Salesiani per il sociale –. Con il nostro lavoro di prossimità, interveniamo proprio in contesti difficili, con l’obiettivo di garantire a bambini, adolescenti e giovani una vita piena e dignitosa. Ispirandosi al metodo educativo di Don Bosco, la rete di associazioni Salesiani per il Sociale opera in tutto il territorio nazionale attraverso case-famiglia, comunità di accoglienza, centri diurni e altri servizi, presidiando in maniera capillare le periferie, dove spesso mancano opportunità di sviluppo sociale e culturale, specialmente nel Mezzogiorno. Anche il più piccolo aiuto può essere prezioso ed è per questo che abbiamo dato vita alla Campagna ‘Non lasciamo al buio i bambini più fragili’, per sostenere le iniziative attive su tutto territorio nazionale, che hanno l’obiettivo di rispondere in maniera concreta e innovativa ai bisogni educativi dei minori e delle loro famiglie”.

Ogni anno, Salesiani per il Sociale raggiunge oltre 100mila beneficiari, offrendo protezione e supporto attraverso una rete attiva in più di 600 realtà territoriali in tutta Italia, con 97 servizi socioeducativi, tra cui 33 case-famiglia e 45 centri diurni. I bambini e i ragazzi trovano in questi luoghi protezione, calore familiare e figure educative che li aiutano a crescere in un ambiente sicuro.

Salesiani per il Sociale ha esteso la rete di accoglienza con strutture dedicate ai minori non accompagnati che arrivano in Italia, dove possono ricevere cibo, vestiti e assistenza per contattare i propri familiari, oltre a frequentare corsi di italiano e costruire un percorso verso l’autonomia. Strutture che accolgono anche minori affidati dalla giustizia minorile, garantendo loro un supporto educativo e un ambiente sicuro per il reinserimento e lo sviluppo personale.

La campagna “Non lasciamo al buio i bambini più fragili” ha il supporto informativo di La7 e Mediaset.

Il valore della donazione sarà di 2 euro per ciascun SMS inviato da cellulari WINDTRE, TIM, Vodafone, Iliad, PosteMobile, Fastweb, Coop Voce, Tiscali; sarà di 5 o 10 euro per le chiamate da rete fissa TIM, Vodafone, WINDTRE, Fastweb, Tiscali, Geny Communications e, sempre per la rete fissa, di 5 euro da Convergenze, PosteMobile.

Cagliero 11 – “Rilanciare > Compassione” – Giugno 2025

Si allega di seguito il  Cagliero 11 n°198 con l’intenzione missionaria salesiana del mese di Giugno 2025.

Intenzione Missionaria Salesiana, alla luce dell’intenzione di preghiera del Santo Padre.

Preghiamo perché possiamo usare compassione e misericordia nella relazione con coloro a cui siamo mandati.

Per la nostra compassione verso il mondo.

 

Cari amici,

nella missione dei Salesiani la compassione e la misericordia non sono ideali, ma azioni vitali che modellano il nostro rapporto con Dio e con coloro a cui prestiamo servizio, poiché siamo chiamati a imitare il “Buon Pastore” Gesù alla maniera di Don Bosco. Viviamo la nostra vocazione con profonda empatia, comprensione e attenzione, poiché la compassione ci invita a stare accanto a coloro che sono meno privilegiati, specialmente i giovani, offrendo non solo aiuti materiali ma anche sostegno emotivo e spirituale.

La spiritualità salesiana ci insegna ad abbracciare la misericordia, come faceva Don Bosco, vedendo la dignità di ogni persona. Mentre rilanciamo il nostro impegno in questa missione, riflettiamo su come approfondire le nostre relazioni con coloro ai quali siamo inviati. Possiamo essere strumenti dell’amore di Dio, mostrando misericordia nelle nostre parole e azioni, e preghiamo di poter vivere le nostre relazioni con compassione e misericordia, riflettendo l’amore di Dio in tutto ciò che facciamo.

Don Jose Joseph SDB,
Tesoriere, Economato Generale Salesiano

Torino: incontro ADMA Primaria con il Rettor Maggiore Don Fabio Attard

Sabato 24 maggio, nei locali di Valdocco, nel corso dei festeggiamenti per la ricorrenza di Maria Ausiliatrice, il nuovo Consiglio dell’ADMA Primaria, entrato in carica proprio il 24 maggio, è stato ricevuto dal Rettor Maggiore Don Fabio Attard.

Durante l’incontro i 6 membri del Consiglio hanno presentato un documento di lavoro, finalizzato ad orientare il cammino del sodalizio nei prossimi due anni. Il documento è stato inteso come uno strumento di lavoro aperto, destinato a guidare il consiglio e l’associazione a Torino Valdocco e nel mondo. Uno degli obiettivi principali del nuovo consiglio, anche in considerazione del minor numero di membri (6 anzichè 8), è spingere per un maggiore coinvolgimento degli altri associati, creando equipe per supportare l’organizzazione delle varie attività.

Don Fabio Attard, nel sottolineare un’incoraggiante crescita dell’ADMA, vista come segno tangibile dello spirito, soprattutto in India, in particolare nella visitatoria di Bangalor, e a Madrid in Spagna, ha invitato a riflettere su questa crescita nel contesto di un cambiamento epocale, facendo riferimento soprattutto alle sfide affrontate dalle prime comunità cristiane, descritte negli atti degli apostoli. In un mondo che, come diceva Papa Francesco, sta vivendo un cambio d’epoca, si assiste ad una crescita delle opere salesiane, anche in contesti umanamente inaspettati, come appunto l’India con una piccola minoranza cristiana.

Il carisma salesiano – ha continuato Don Attard – non è visto come un oggetto statico, ma come “l’azione dello spirito“, che è sempre fluido e dialogante. Il carisma interroga gli associati oggi, così come Maria fu interpellata nell’annunciazione. La bellezza del carisma salesiano è che per Don Bosco non ci sono barriere, non ci sono né culture, né continenti, né contesti nei quali il carisma non funziona. La Famiglia Salesiana, come congregazione e famiglia mondiale, è “molto conosciuta e molto rispettata“. Questa è un’eredità che comporta una responsabilità a 360 gradi. Fondamentale quindi – ha aggiunto Don Fabio Attard – il ruolo dell’ADMA Primaria che deve porsi come animatrice dei vari gruppi nel mondo, mantenendo una grande forza interna, ma incoraggiando a guardare verso l’esterno, pensando “glocalmente” (localmente e globalmente).

Nel corso dell’incontro, il Rettor Maggiore ha inoltre ribadito l’importanza della dimensione mariana nell’identità salesiana, nata dall’incondizionato Amore di Don Bosco per Maria che si lega ad una chiara identità crisitica. Riflettendo ancora sulla crescita, il Rettor Maggiore invita a chiedersi “cosa ci sta chiedendo lo Spirito“. Accanto alla dimensione effettiva e organizzativa, c’è una dimensione affettiva: “l’amore di Dio dove ci sta spingendo?“. Nel domandarsi come accompagnare la crescita e creare una circolarità tra le varie realtà mondiali, Don Fabio Attard ha messo in evidenza che il movimento non deve essere a senso unico (dal centro alle periferie), ma è importante che la periferia diventi anche soggetto, sottolineando inoltre il riconoscimento di cui gode la Famiglia Salesiana, e con questa l’ADMA, anche in contesti molto difficili, laddove è lo spirito che cammina e che parla ovunque. Riconoscimento – ha concluso il Rettor Maggiore – che deve essere considerato come una maggiore responsabilità, legata anche all’essere figlie e figli di un grande sognatore.

Al termine dell’incontro Don Fabio Attard, nel ricevere in dono il foulard dell’ADMA, ha fatto presente che fornirà il proprio contributo al documento di lavoro presentato dal Consiglio che, in coerenza da quanto emerso da quest’incontro, proseguirà nel suo cammino con l’obiettivo di coinvolgere maggiormente gli associati e strutturare l’animazione dei gruppi nel mondo.

Ritiro ADMA Primaria a Cumiana e Valdocco

Nelle domeniche 11 e 18 maggio il gruppo ADMA Primaria si è ritrovato presso la casa Salesiana di Cumiana (Torino) ed a Valdocco per proseguire il cammino formativo sul tema “La Preghiera e le preghiere”.

Oggetto degli incontri, che hanno visto la partecipazione attiva di oltre 100 famiglie nelle due distinte sedi, le preghiere Salve o Regina e Angelus. Al termine delle giornate, è stata officiata la S. Messa, con una particolare intenzione di preghiera per il pontificato di Papa Leone XIV.

L’intonazione complessiva del Salve Regina, il vocabolario che impiega, lo stesso fraseggio, ci introducono in un’atmosfera lontana, dal sapore quasi cavalleresco, ha sottolineato Don Roberto Carelli che ha animato la catechesi a Cumiana. La Salve Regina si apre con un saluto garbato. rivolgendosi a Maria in qualità di Regina. a motivo dell’eccellenza dei doni ricevuti. Venerare Maria come Regina significa riconoscere la sua potente intercessione e ricorrere con fiducia ad essa.

Insieme a Regina Madre di misericordia configura il secondo termine chiave, insistendo sulla maternità di Maria, anzi, sulla sua duplice identità: Madre di Gesù e Madre nostra. Vengono poi introdotti coloro che invocano Maria come Regina e Madre di misericordia:

«A te ricorriamo, esuli figli di Eva; a te sospiriamo, gementi e piangenti in questa valle di lacrime»

La condizione umana viene descritta con poche, rapide parole, capaci però di intercettare l’essenziale. Siamo figli di Eva, coloro che sono segnati dalla macchia di una colpa dalla quale, per grazia, soltanto Maria fu esente e riconosciamo di essere esuli da questo mondo, di tendere col desiderio ai beni del Cielo. La descrizione della condizione umana si completa poi col riferimento a «questa valle di lacrime», espressione che risente dell’era travagliata in cui la preghiera fu composta: frequenti carestie, devastazioni e soprusi, malattie endemiche, rimedi medici inadeguati; un mondo così doveva sembrare davvero un esilio, da cui sperare di evadere il più presto possibile! Nel cuore del Salve o Regina è la supplica a Maria che viene chiamata Avvocata, quasi per accertarci che venga in nostro soccorso.

Due sono le richieste che vengono avanzate: «Rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi» e «Mostraci, dopo questo esilio, Gesù, il frutto benedetto del tuo seno». L’una riguarda il tempo presente, l’altra la nostra vita futura. Nella prima supplica si chiede a Maria di posare i suoi occhi su di noi, quegli occhi che ispirano conforto perché pieni di misericordia; la seconda supplica, quella decisiva, coincide con la nostra salvezza: «Mostraci, dopo questo esilio, Gesù, il frutto benedetto del tuo seno» Sembra infatti di scorgere, implicita, la supplica rivolta alla Madonna di venire Lei stessa a prenderci all’atto della nostra morte e introdurci a Gesù, mostrandoci Lei quel Volto santo.

Una morte così non spaventa; anzi, ha un sapore dolce, quasi desiderabile. Chiudere gli occhi a questo mondo, assistiti dalla più premurosa della Madre, è davvero una grazia incomparabile. E
così, ha concluso Don Carelli, termina la Salve Regina, con lo sguardo e il desiderio rivolti al Cielo: l’atteggiamento spirituale connaturale per un cristiano, in vigilante attesa, per esser pronti a correre incontro al Signore che certamente verrà.

Nella preghiera mariana dell’Angelus, esplorata da Don Manolo Jimenez nel ritiro di Valdocco, è necessario considerare l’irruzione di Dio nella nostra storia e il suo invito ad associarci al suo piano di salvezza, chiamati, come Maria, a concepire la presenza del Signore Gesù. Si esprime quindi una disponibilità totale per il servizio ed una flessibilità nell’accogliere gli eventi inopinati, nonché una apertura ai cambiamenti personali o istituzionali che il discernimento ci suggerisce.

Con l’Angelus si palesa anche la consapevolezza di avere quotidianamente nelle mani la Parola di Dio, punto di partenza delle preghiera e fonte di discernimento.

“Il verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi”.

Diviene – ha concluso Don Jimenez – il nostro modo di far sì che Dio abiti in mezzo a noi: farci per tutti segno e mediazione della carità di Cristo Buon Pastore.

Il prossimo importantissimo appuntamento dell’ADMA Primaria è a Valdocco il 24 del corrente mese per la celebrazione della Festa di Maria Ausiliatrice, con l’annuale processione per le vie di Torino.

Novena mondiale della Famiglia Salesiana a Maria Ausiliatrice: riscoprire Maria come Madre

Dall’agenzia ANS.

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Proseguendo una bella e ormai consolidata tradizione, anche quest’anno sulle pagine social dell’Agenzia iNfo Salesiana (ANS) viene proposto a tutti i membri della Famiglia Salesiana un percorso di devozione mariano da condividere nelle comunità, nei gruppi e con chiunque desidera affidarsi alla “Madonna di Don Bosco”: i video della novena mondiale della Famiglia Salesiana a Maria Ausiliatrice.

Quest’anno la novena vuole condurre i fedeli a riscoprire cosa sia possibile fare per tornare a Maria, riscoprendo la propria figliolanza, all’insegna del motto: “Essere Figli”.

“La novena è tutta incentra tutto sul nostro essere figli, che è molto più complicato di quanto si pensi. La Madonna sa farci da Madre, sa aspettarci, sa sceglierci. Sta a noi avere la capacità di essere figli, sempre, a qualunque età”

hanno spiegato i curatori della novena.

“Nella storia, Maria appare ai piccoli perché loro, senza sovrastrutture, si fidano di ciò che vedono e si affidano. Ma non solo: Maria parla ai piccoli perché affida ai suoi figli sin da subito il suo messaggio d’amore. Fa sentire loro la sua presenza, la sua vicinanza. Come fa ogni mamma. E sarà questo amore, questo accompagnamento continuo, questa presenza discreta che renderà i bambini degli adulti amati, consapevoli e capaci di vivere e coltivare la speranza”

hanno aggiunto ancora.

Ecco perché, a partire da questa idea, in questa novena viene posto l’accento sui figli della più grande delle madri; e attraverso di loro è possibile scorgere le caratteristiche di Maria, madre di questi figli, madre di tutta l’umanità.

Nei giorni dal 15 al 23 maggio, dunque, in preparazione alla grande festa del 24, la novena proporrà attraverso i suoi video, nove esperienze mariane nelle quali la Madonna si è manifestata. In ogni giornata verranno tratteggiati un veggente, l’alto luogo di fede che è nato dall’incontro con Maria, e la proposta di un tema.

Diversi sono i punti comuni di ogni esperienza:

  • Tutti i giovani scelti da Maria sono “puri di cuore” (e per questo, come da Beatitudine, vedranno Dio);
  • Tutti ricevono un messaggio da trasmettere alla Chiesa e alla gente;
  • Tutti devono superare scetticismo e calunnie;
  • Tutti sono all’origine di un “alto luogo” di fede e conversione, perché come dice Gesù “Io vi dico che, se questi taceranno, grideranno le pietre”;
  • I grandi santuari sono oggi “pietre” che gridano all’umanità la presenza di Dio.

Inoltre, in ogni giornata, la novena svilupperà una tematica diversa, atta a presentare un diverso aspetto della figliolanza:

  • Essere Figli – Umiltà e fede;
  • Essere Figli – Semplicità e speranza;
  • Essere Figli – Obbedienza e dedizione;
  • Essere Figli – Stupore e riflessione;
  • Essere Figli – Fiducia e preghiera;
  • Essere Figli – Sofferenza e guarigione;
  • Essere Figli – Giustizia e dignità;
  • Essere Figli – Dolcezza e quotidianità;
  • Essere Figli – Costruzione e sogno;

E ad ognuna di queste tematiche viene affiancata la figura di Maria come Madre.

Nei pochi minuti dei video della novena, la struttura prevede per ogni giorno:

  • L’essere figli declinato secondo la tematica del giorno
  • L’enunciazione del fatto storico, preceduto da un titolo che si incentra sul “figlio” al quale Maria si è mostrata.
  • Il fatto storico della manifestazione mariana, formato da due parti: un pezzo di racconto in prima persona ed un breve testo a metà tra la prosa e il saggio che spiega i fatti
  • Una frase di chiusura che diventa monito per chi sta guardando la novena e che si lega alla tematica
  • L’intervento del Rettor Maggiore
  • La voce dei ragazzi che attualizza nella realtà concreta odierna il messaggio e la dimensione dell’essere figli
  • La preghiera conclusiva, composta a sua volta da titolo specifico in relazione alla tematica del giorno, una breve sintesi sempre in relazione alla tematica, la preghiera vera e propria e un’Ave Maria finale.

I video saranno accessibili in italiano, inglese, spagnolo, francese e portoghese nei diversi canali linguistici di ANSChannel e su TELEGRAM SDB.ORG. Ogni video sarà reso visibile con un giorno d’anticipo – quindi i primi video saranno pubblici il 14 maggio.

Nei giorni precedenti all’inizio della novena verranno anche diffusi il libretto con tutti i testi.

Cagliero 11 – “Ripensare > lavoro” – Maggio 2025

Si allega di seguito il  Cagliero 11 n°197 con l’intenzione missionaria salesiana del mese di Maggio 2025.

Intenzione Missionaria Salesiana, alla luce dell’intenzione di preghiera del Santo Padre.

Chiediamo il coraggio di entrare con spirito missionario nel mondo del lavoro e di contribuire a dare maggiore dignità a chi lavora in condizioni difficili.

Per il lavoro dignitoso.

 

Cari amici,

il lavoro è una benedizione. Una volta ho avuto l’opportunità di parlare con un dipendente. Gli ho chiesto: “Signore, vedo sempre che fa il suo lavoro con gioia. È davvero felice?”. Lui ha risposto: “Padre, mantenere pulito il campus è certamente un modo per guadagnarmi da vivere e sostenere la mia famiglia. Ma oltre a questo, trovo che lavorare qui sia una benedizione sotto molti aspetti. Quindi come potrei non apprezzarlo? Sento la responsabilità di assicurarmi che loro e io diventiamo una vera benedizione per l’istituzione”. È davvero stimolante.

Credo che il lavoro, con tutto il suo valore, sia una benedizione. Ci permette di crescere come esseri umani e ci dà la possibilità di realizzarci. Ci permette di partecipare alla Sua creazione, di ricrearla e di “darle” dignità. In effetti, è una benedizione di Dio. Ovunque siamo, anche nelle missioni, quando guardiamo al lavoro in questo modo, iniziamo a goderne e gli permettiamo di renderci più umani e più divini.

Don Jose Lorbeth Vivo SDB,
Membro del Settore per la Pastorale Giovanile

156° anniversario della fondazione ADMA: 18 Aprile 1869 – 18 Aprile 2025

Si riporta di seguito il Comunicato Stampa dell’ADMA.

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18 APRILE 1869 – 18 APRILE 2025. 156 ANNI DELL’ADMA.

Mosso dallo Spirito Santo e rispondendo alle urgenze e ai segni dei tempi, Don Bosco diede vita a varie forze apostoliche e a un vasto movimento di persone, che in diversi modi operavano a favore dei giovani e dei ceti popolari.

L’Associazione di Maria Ausiliatrice fu fondata da Don Bosco, come strumento privilegiato per “promuovere la venerazione al Santissimo Sacramento e la devozione in Maria Aiuto dei Cristiani”. Venne canonicamente eretta nel Santuario di Maria Ausiliatrice a Torino, il 18 aprile 1869, e fu “da lui considerata quasi parte integrante della società salesiana”.

Il 5 aprile 1870 Pio IX la eresse in Arciconfraternita, con diritto di aggregare a sé le Associazioni sorte in ogni parte del mondo con le stesse finalità e con la stessa denominazione. Il 5 luglio 1989, il Rettor Maggiore don Egidio Viganò riconobbe ufficialmente l’appartenenza dell’Associazione di Maria Ausiliatrice alla Famiglia Salesiana. I testimoni diretti videro nell’Associazione dei Devoti di Maria Ausiliatrice una delle iniziative più care a Don Bosco e una delle più risonanti, dopo quella delle due Congregazioni religiose dei Salesiani e delle Figlie di Maria Ausiliatrice e dell’Associazione dei Salesiani Cooperatori.

Fu Mons. Ottaviano Riccardi, Arcivescovo di Torino, ad approvare la formazione dell’ADMA il 18 aprile 1869. Don Bosco ha attribuito la nascita dell’Associazione alle ripetute richieste provenienti da tutto il mondo e da persone di ogni età e condizione durante e dopo la costruzione e la consacrazione della Basilica di Torino. Oltre ad essere un’associazione fondata da Don Bosco, è uno dei 32 Gruppi della Famiglia Salesiana, un’associazione laicale, un itinerario di formazione, santificazione e apostolato salesiano, un cammino condiviso di difesa e testimonianza della fede cattolica; un gruppo che vive e propaga il culto di Gesù nell’Eucaristia.

Far parte dell’ADMA significa percorrere un cammino di santificazione e di apostolato secondo il Carisma di Don Bosco, assumendo come Madre e modello Maria Ausiliatrice. Più di 50 paesi e 800 gruppi. Ciascun gruppo nel mondo si fa interprete della propria realtà locale e attualizza la fedeltà al carisma di Don Bosco, vivendo un cammino di santità e semplicità nel quotidiano. Molto importante il coinvolgimento dei giovani nel cammino spirituale dell’ADMA per far loro sperimentare la maternità della Chiesa e di Maria. Intensa è anche l’azione pastorale ed educativa con le giovani coppie e le famiglie.

Nel 2003 la Santa Sede ha approvato il rinnovato Regolamento, a testimonianza della vitalità dell’Associazione, che desidera camminare in armonia pastorale e spirituale con la Chiesa e con la Famiglia Salesiana. Con l’animatore spirituale Don Gabriel De Jesùs Cruz Trejo, l’ADMA si propone di individuare i percorsi più adatti alle realtà locali per rendere concreta la spiritualità mariana e per mantenere saldi i valori propri del sodalizio, pur riconoscendo di operare in una realtà oggi vieppiù in movimento.

Quest’anno l’anniversario dell’Associazione coincide con il Venerdì Santo che rappresenta, nel mistero della Pasqua, il modo più autentico di vivere e celebrare l’ADMA.

Chiusura dei lavori torinesi del CG29: approvato il documento finale, si procede in cammino con Maria

Dall’agenzia ANS.

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La chiusura spirituale del Capitolo Generale 29° (CG29) dei Salesiani di Don Bosco avverrà con la celebrazione eucaristica dei Capitolari in Vaticano e l’attraversamento della Porta Santa: la coincidenza della scadenza anticipata del sessennio 2020 con questo Giubileo (un altro “segno” da comprendere) dà motivo di localizzare a Roma le ultime ore dell’assise salesiana.

Con un notevole sforzo organizzativo (il trasferimento di circa 250 persone da Torino alla Capitale, con le necessità di trasporto anche di un bagaglio consistente a causa dei due mesi di assenza dalle loro case) e di accoglienza nelle diverse strutture (San Callisto, Pio XI, Bufalotta, UPS e Sede Centrale Salesiana) i partecipanti a vario titolo al Capitolo (250 circa fra Ispettori, delegati e assistenti) concludono così alla tomba di Pietro il cammino e la “conversazione dello spirito” che ha caratterizzato in maniera speciale l’esperienza.

Aria di ritorno alle comunità, che attendono i confratelli e le conclusioni da essi raggiunte nel lavoro alla Casa Madre di Valdocco. Il tempo-limite per quasi tutti è la Domenica di Pasqua, festa della Speranza di salvezza che entra e agisce nella Storia. I richiami alle situazioni di sofferenza estrema di molti fra i partecipanti che provengono da Paesi in guerra, colpiti dagli eventi catastrofici o dai cambiamenti climatici sono stati costanti nell’impegno del Capitolo.

L’ultima “buonanotte” è stata affidata – a significare tutte queste situazioni di sofferenza – alla testimonianza di don Andrii Platosh SDB, della Visitatoria “Maria Ausiliatrice” dell’Ucraina greco-cattolica. Il suo intervento, seguito con grande partecipazione da tutti – chi riconoscendosi nella sofferenza espressa (i salesiani di Myanmar, Congo, Corno d’Africa, Sudan, Terra Santa…), chi attivo nella fraternità attraverso gli aiuti di varia natura – ha suggellato il senso globale del Capitolo, che assume le sofferenze dei più colpiti da ingiustizie e violenze e le fa diventare “progetto” di restituzione di dignità e diritti.

Il Rettor Maggiore, Don Fabio Attard, ha lasciato un saluto “interlocutorio”, in attesa di quello definito a Roma, fondato su un grande senso di gratitudine per quanto compiuto dai Capitolari: “Io sono stato l’ultimo arrivato, da solo due settimane, voi siete qui da otto…”; e ha anche lanciato l’invito a gioire del clima respirato nell’incontro e a portare, con coraggio, nelle rispettive Ispettorie ogni tesoro raccolto al CG29.

Tutto quanto è stato elaborato ha trovato confluenza nel documento finale, approvato nella mattina di martedì 8 aprile. Non era facile convergere su espressioni necessariamente sintetiche, complicate dalle diverse sfumature che le stesse parole e i concetti possono avere nelle differenti lingue dei 136 Paesi di presenza salesiana. È questa la prima sfida dell’intercultura, ma ci sono i presupposti che il messaggio sia formulato nella maniera più congrua. Con il testo scritto, infatti, parleranno i partecipanti, i quali hanno riempito i loro polmoni della volontà condivisa di rendere più vicino al Signore il loro impegno quotidiano, anzi di “fare ciò che Lui dirà”, come è stato a lungo meditato in questi giorni.

Sono le parole di Maria a Cana, ed è ancora Maria ad aver dato a don Eunan McDonnel la traccia per una profonda meditazione sulla frase del Vangelo di Luca: “Conservò queste cose nel suo cuore”. È quanto occorre fare anche ora: dopo l’agitazione delle giornate torinesi, del viaggio di rientro, della festa del ritorno…  i Capitolari avranno modo di lasciar decantare i tanti pensieri affluiti nelle loro menti. Il processo, come suggerito dall’Ispettore dell’Irlanda, sarà quello di far sì che il ripensamento avvenga a livello del cuore, più che del cervello. È stato sperimentato in maniera reale l’incontro con Maria durante il tempo disteso della preghiera del penultimo giorno di lavoro assembleare: mettere con semplicità le proprie mani nelle sue, per consegnare le cose che preoccupano, ma anche quelle che hanno dato entusiasmo pastorale in queste settimane.

Su quest’onda, Don Attard ha anticipato che il suo dono migliore sarà la consegna nella giornata di mercoledì 9 aprile – giornata di preparazione dei bagagli e di ultimi contatti tra i confratelli qui presenti – della “medaglia di Maria”, che nel frattempo avrà trascorso una notte al Colle Don Bosco (affidata al suo Direttore, don Thathireddy Vijayabhaskar, che pochi giorni fa è stato scelto dal Rettor Maggiore come suo Segretario personale) nel punto esatto in cui nacque Giovanni Bosco. “Non è un gesto di devozionismo” ha detto, “ma un atto di reale affidamento alla nostra Madre”.

C’è da attendersi che fra i primi atti di Don Attard ci sia proprio una riflessione sulla devozione all’Ausiliatrice come aspetto carismatico dello spirito salesiano, sull’esempio di quanto fece il suo predecessore Don Egidio Viganò.