Dicastero Comunicazione Sociale: Newsletter e Messaggio di Don Gildasio Dos Santos Mendes

Si riporta di seguito la Newsletter del Dicastero della Comunicazione con il messaggio per i Delegati da parte di Don Gildasio Dos Santos Mendes sdb, Consigliere per la Comunicazione Sociale.

Don Gildasio Dos Santos Mendes sdb Consigliere per la Comunicazione Sociale 

Belo Horizonte, Brasile, 7 aprile 2020. 

Carissimi Fratelli e Sorelle! 

È con gioia e gratitudine, che vi scrivo la mia prima Newsletter da Consigliere per la Comunicazione Sociale della Congregazione Salesiana. 

Io e voi crediamo di essere comunicatori con i giovani nella cultura digitale. 

Nel nome di Gesù Cristo, noi crediamo che comunicare è essere a servizio degli altri. 

Con questo sentimento voglio presentare i miei complimenti e ringraziare ognuno di voi che crede e si dedica all’importante servizio di comunicazione nella Congregazione Salesiana! 

I giovani sono i migliori comunicatori dell’era di Internet e delle reti sociali! 

Don Bosco amava e credeva nei giovani. Essi sono i comunicatori più originali. Sono con noi! Siamo con loro! 

Per questo motivo, la Congregazione Salesiana è nel mondo una delle maggiori istituzioni di comunicazione dei valori umani e cristiani. 

Durante il Capitolo generale 28, tenutosi a Torino, nei mesi di febbraio e marzo di quest’anno, noi Salesiani abbiamo rinnovato il nostro impegno e l’importanza della comunicazione nella Congregazione in questi tempi mediatici. 

In risposta di fede e gratitudine a questa nuova missione che la Congregazione Salesiana mi affida come Consigliere per la Comunicazione, prendo questo importante servizio con gioia e disponibilità, unitamente ai nostri Ispettori, ai Delegati per la comunicazione, ai Laici e ai Giovani. 

Sede Centrale Salesiana, Via Marsala, 42 – 00185 Roma – Italia – Tel. 06.4927221 – www.sdb.org – gmendes@sdb.org 

Con un profondo senso di Congregazione, unito al Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, e al Consiglio Generale, ai nostri Ispettori, Delegati per la comunicazione e alle nostre Comunità, continuiamo insieme ad amare, educare ed evangelizzare i giovani con speranza e tanto lavoro al servizio della nostra missione con i nostri destinatari. 

A don Filiberto Gonzalez Plasencia, che per dodici anni è stato Consigliere per la Comunicazione Sociale, vogliamo esprimere il nostro profondo apprezzamento e gratitudine per il suo impegno e servizio alla comunicazione nella Congregazione Salesiana. Egli ci lascia un bell’esempio di testimonianza e amore per la comunicazione. 

La Congregazione è maturata nel suo lavoro di comunicazione. Questo è il risultato dell’impegno, del sostegno e del lavoro degli Ispettori, dei loro Delegati, dei Direttori, dei Salesiani, dei Laici e dei Giovani delle nostre presenze e del lavoro svolto nelle diverse aree della comunicazione. 

Ogni Ispettoria e ogni Comunità porta una vasta gamma di esperienze di comunicazione sociale: radio, periodici, televisione, produzione di video, case editrici, reti di notizie, newsletter, siti web, reti sociali, produzione musicale, letteratura. E tutto ciò dev’essere sempre aggiornato e messo a servizio della nostra missione con i giovani, specialmente i più poveri. 

La comunicazione è molto dinamica, veloce ed esigente. Ecco perché è essenziale rafforzare la nostra comunicazione istituzionale, aggiornare i nostri sistemi e piattaforme di comunicazione, dare priorità ai processi di discernimento, al lavoro in collaborazione, alla condivisione di studi interdisciplinari e ricerche da parte degli educatori delle nostre Università, a continuare la formazione dei nuovi Salesiani con una visione sinodale, al servizio della missione evangelizzatrice dei Salesiani nella Chiesa e nelle culture in cui lavoriamo. 

Oggi abbiamo un buon testo di comunicazione sociale: il Sistema Salesiano di Comunicazione Sociale, costruito lungo gli anni con la partecipazione di molti di noi. Ma è tempo di rivedere e aggiornare insieme questo documento, alla luce dei più recenti documenti della Chiesa e delle nuove sfide e opportunità della cultura mediatica. 

Questo sarà uno dei primi lavori che faremo, coinvolgendoci tutti in questo processo. 

La comunicazione va di pari passo con la comunità! Siamo una Famiglia Salesiana in comunicazione. Comunicare sempre di più nella rete tra Salesiani, FMA, Cooperatori, ADMA, Exallievi e altri rami della Famiglia Salesiana è un gesto profetico di comunicare in un modo sinodale. 

Sappiamo che comunicare in un modo sinodale richiede una nuova mentalità di presenza e un servizio incondizionato agli altri, specialmente ai più poveri della società. 

Ai giorni nostri, comunicare in modo evangelico significa abbracciare nella fede i dolori e le speranze delle persone. 

La più recente crisi del Coronavirus ha colpito tutto il mondo, causando grandi difficoltà, sofferenza e angoscia nelle famiglie e nelle società. 

Il Dicastero per la Comunicazione con la sua Équipe di lavoro ha fornito una copertura significativa di notizie e messaggi in questi tempi difficili che il mondo sta affrontando con questa crisi. 

Il 24 marzo, al termine della Novena Straordinaria a Maria Ausiliatrice, celebrata in tutto il mondo salesiano, il Rettor Maggiore ci ha invitato a fare un Atto di Affidamento, rinnovando la nostra fiducia in Maria Santissima con il cuore di Don Bosco in questo tempo di prova e sofferenza causate dalla pandemia di Coronavirus. 

Dalla Basilica del Sacro Cuore, a Roma, dove Don Bosco ha celebrato la Messa del 16 maggio 1887, il Rettor Maggiore, di fronte al quadro di Maria Ausiliatrice, ha affidato i popoli di tutto il mondo a Colei che ha fatto tutto

Di recente, Papa Francesco, in occasione della preghiera in solidarietà con le vittime del Coronavirus, ha condiviso con noi che la fede in Cristo ci apre a nuove speranze. “Abbiamo un’ancora: nella sua croce siamo stati salvati. Abbiamo un timone: nella sua croce siamo stati riscattati. Abbiamo una speranza: nella sua croce siamo stati risanati e abbracciati affinché niente e nessuno ci separi dal suo amore redentore”. 

Possa la Madonna, comunicatrice di vita e speranza, proteggerci e guidarci affinché siamo, ovunque, annunciatori della Pasqua e della Nuova Vita. 

don Gildásio Mendes dos Santos – SDB Consigliere Generale per la Comunicazione Sociale 

Salesiani Cooperatori, il messaggio di Pasqua del coordinatore mondiale

Pubblichiamo il messaggio per la Pasqua del coordinatore mondiale dell’Associazione dei Salesiani Cooperatori, Antonio Boccia.

Carissimi Salesiane Cooperatrici e Salesiani Cooperatori, Delegate e Delegati, Consiglieri Mondiali, siamo in prossimità della Pasqua e con piacere condivido con voi questo messaggio.

L’emergenza sanitaria che stiamo vivendo in questi giorni sta cambiando le nostre abitudini quotidiane. Le restrizioni che in molti Paesi si stanno attuando ci costringono ad un isolamento sociale al quale non avremmo mai pensato.

Tutti noi a vari livelli, familiare, lavorativo, associativo siamo convolti e la cosa non ci lascia indifferenti. Questa emergenza è entrata violentemente nelle nostre vite e, a volte, fatichiamo a reagire.
Ma non dobbiamo scoraggiarci.

Come Salesiani Cooperatori siamo chiamati a vivere la nostra Promessa nelle condizioni di vita in cui ci troviamo. Anche adesso che c’è questa pandemia.
Nel Congresso di Roma svolto nel 2018, come Associazione dei Salesiani Cooperatori, abbiamo accolto le sfide per il sessennio, ponendo l’attenzione su molti aspetti che ci interpellano anche in questo periodo.

Poniamo attenzione alle Famiglie, partendo dalla nostra e facendoci portatori di speranza verso quelle che vivono vicino a noi, preoccupandoci se hanno bisogno del necessario per vivere, perché ci potrebbero essere famiglie in cui manca il lavoro. Abbiamo cura degli anziani, dei malati, facendo sentire la nostra presenza nei modi in cui ognuno può fare.

Poniamo attenzione ai Giovani, che in questi momenti si sentono disorientati. Sono costretti a stili di vita non sempre vicini alla loro naturale voglia di aggregarsi e stare insieme. Diventiamo punti di riferimento da adulti nella fede trasferendo loro speranza nel futuro. Raccontiamo loro di esperienze passate vissute in situazioni simili (terremoti, guerre, …) per aiutarli a capire che insieme e con fiducia supereremo anche questi giorni difficili. Crediamo anche noi che “Tutto andrà bene”.

Poniamo attenzione ai Salesiani Cooperatori dei nostri Centri, i Delegati, gli Aspiranti per evitare il senso di abbandono che si può venire a creare per la difficoltà di comunicare, di incontrarci. Facciamoci prossimi ai familiari di coloro che sono morti a causa di questa pandemia.

Manteniamo vivi i contatti con tutti i nostri fratelli e sorelle della Famiglia Salesiana nelle realtà in cui viviamo. Fanno parte della nostra famiglia e dobbiamo avere gesti di attenzione anche verso di loro.

Accogliamo le parole di Papa Francesco che ci invita a fare emergere la creatività dell’Amore.

Come Salesiani essere creativi è un nostro tratto caratteristico.
Gli attuali mezzi di comunicazione ci vengono aiuto (video-chat, social,…). Sfruttiamoli per diffondere speranza.

Impegniamo il tempo donato per pregare, fare formazione, mantenere vive le relazioni, anche solo telefonicamente.

Troviamo modi nuovi di essere prossimi a tutti quelli che conosciamo anche con la solidarietà economica attraverso interventi locali. In questo momento sono più efficaci contatti con quelle situazioni che ogni Centro conosce.

Non possiamo far scorrere le giornate senza viverle da protagonisti dove ci troviamo, con i mezzi che abbiamo a disposizione, restando a casa e rispettando le norme imposte dai vari Governi. Anche questo è un modo per concretizzare il nostro essere “Buoni Cristiani e Onesti Cittadini”.

L’entusiasmo, la gioia, la speranza che in questi momenti riusciremo a donare è basata sulla certezza che il Signore non ci abbandona.

Lui è in mezzo a noi adesso, anche se a volte è difficile scorgere la sua presenza, ci sostiene e ci invita ad avere speranza.

Lui che è passato dalla croce del Venerdì Santo continua a dirci che dopo c’è la Domenica della Resurrezione.

Questa è la creatività dell’Amore che dobbiamo far emergere dal nostro quotidiano di questi giorni.

Auguro una Buona Pasqua del Signore a tutti e a ciascuno con insieme tutti vostri cari.

Cristo è veramente Risorto

Il Coordinatore Mondiale

Vivere in un mondo digitalizzato. Un invito a coltivare uno sguardo profondo

Pubblichiamo l’editoriale di don Rossano Sala sul prossimo numero di Note di Pastorale Giovanile.

Sono connesso dunque esisto!

È sempre più una realtà che il mondo giovanile viva immerso nella nuova atmosfera offerta dalla connessione alla rete virtuale: la vita reale tende a coincidere con l’interazione senza interruzione con la rete, creando non semplicemente un doppione della vita “in carne e ossa”, ma un suo perfezionamento o una sua mutazione. Attraverso i personal media in qualunque momento si può essere contemporanei con tutti gli eventi che avvengono nel mondo (pensiamo, ad esempio, alle potenzialità di “Twitter” che ci rende partecipi in tempo reale degli eventi che accadono). Il concetto stesso di vita diviene socializzato in un modo nuovo, in una forma deterritorializzata in cui lo spazio e il tempo assumono forme differenti rispetto all’esistenza passata.
In questo nuovo mondo ciò che viene a mancare radicalmente, dal punto di vista educativo, è la possibilità dell’assistenza nel senso classico del termine: per definizione i personal media sono individuali e prevedono un uso “asociale” e non accompagnato, perché l’educatore non può essere presente e non può quindi “assistere”. Se invece il personal media è utilizzato per relazionarsi ad altri – come di solito avviene –, attraverso un social network, allora in questo nuovo areopago è possibile che un singolo educatore o un’istituzione di pastorale giovanile sia presente, ma certamente in una maniera molto differente rispetto al passato: egli è presente, ma in forma leggera e amicale, paritaria e non gerarchica. È il giovane che decide con chi essere collegato e con chi relazionarsi: la privacy garantita dal personal media esclude di principio la presenza di un educatore e lascia il soggetto in situazione di sostanziale solitudine autoreferenziale nella gestione della propria relazione con le offerte della rete.
Il vero fulcro della decisione e dell’azione è il soggetto individuale ritenuto in genere responsabile e capace di decidere al meglio delle sue amicizie, delle sue frequentazioni e soprattutto delle sue azioni in rete. Sappiamo però, dai dati emergenti e soprattutto dall’esperienza educativa, che non è sempre così: gli adolescenti e i giovani appaiono troppe volte vittime sottomesse di questi strumenti più che gestori responsabili della loro “libertà virtuale”. Solo per fare un esempio, la diffusione a macchia d’olio della pornografia, del sexting e del gioco d’azzardo via internet sono piaghe del mondo giovanile – e non solo – che non si possono sottovalutare, ma emergono come segni di un autismo esistenziale e una relazione oggettivante che deve far riflettere seriamente la società nel suo insieme, nel momento in cui si vorrebbe proporre come società educante.

Continuare a pensare nell’era digitale

La rete allora, potremmo dire, non solo tendenzialmente ci rende più stupidi – in quanto indebolisce e riduce la capacità di lettura profonda della realtà e ci toglie quello spirito critico che ha bisogno di concentrazione e distanza riflessiva per essere vigile e reattivo – ma ci offre opportunità inedite e non filtrate di scadere in alcuni comportamenti che rischiano di non solo di essere moralmente inqualificabili, ma di diventare patologici sotto ogni punto di vista, disgregando un tessuto sociale, culturale e morale condiviso che sempre fa da piattaforma ad una civiltà umana degna di questo nome.
Per i giovani questo non può che aumentare la fatica nello sforzo di diventare adulti, accordando la propria esistenza con le esigenze di verità, di bontà, di bellezza, di giustizia e di santità che risiedono nel loro cuore e che rischiano di essere sempre più schiacciate:

Alla fine, quello che è davvero importante non è tanto il processo del divenire quanto ciò che diventiamo. Negli anni Cinquanta Martin Heidegger osservò: “La rivoluzione della tecnica che ci sta travolgendo nell’era atomica potrebbe riuscire ad avvincere, a stregare, a incantare, ad accecare l’uomo così che un giorno il pensiero calcolante sarebbe l’unico ad avere ancora valore”. La nostra capacità di impegnarci nel “pensiero meditante”, che Heidegger vedeva come la vera essenza dell’umanità, potrebbe soccombere a un troppo rapido progresso. L’avanzata tumultuosa della tecnologia rischierebbe di sommergere quei raffinati pensieri, emozioni, e percezioni che nascono soltanto dalla contemplazione e dalla riflessione[1].

Un indebolimento e una maggiore fragilizzazione dell’umano sono delle conseguenze inevitabili al fatto che siamo sommersi da un’enorme quantità di materiale comunicativo, che non abbiamo il tempo di valutare, ma che siamo costretti ad assumere in forma bulimicamente irriflessa. Il sovraffollamento della carta stampata, delle centinaia di canali televisivi e di connessioni continue segnano certamente una vera e propria aggressione mediatica organizzata da cui difendersi e prendere distanza critica. Capacità che, senza ombra di dubbio, nessun adolescente e nessun giovane possiede per natura propria e nemmeno per grazia infusa. Ciò che fino a questo momento risulta essere assodato è che «siamo di fronte a una crisi di proporzioni epocali: si sta verificando una sorta di sfaldamento dello statuto antropologico tradizionale dell’individuo»[2].

Forti nella tribolazione: il testo della Via Crucis del Papa

La Libreria Editrice Vaticana ha pubblicato il testo con le meditazioni della Via Crucis che Papa Francesco farà venerdì santo in Piazza San Pietro. Il testo, scaricabile, è disponibile in cinque lingue.

Cinque detenuti, una famiglia vittima di omicidio, la figlia di un ergastolano, un’educatrice, un magistrato di sorveglianza, la madre di un carcerato, una catechista, un sacerdote accusato ingiustamente, un frate volontario, un poliziotto, tutti collegati alla Cappellania della casa di Reclusione “Due Palazzi” di Padova: sono questi gli autori delle meditazioni.

Il libro pensato dal Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede  è disponibile gratuitamente sul sito internet della Libreria Editrice Vaticana: un compendio ausiliario per condividere, meditare e pregare assieme. “La fede – scrive Andrea Tornielli nell’introduzione – non annulla il dolore, non annulla la sofferenza e non toglie automaticamente l’angoscia. Però aiuta ad avere una speranza”.

La Via Crucis si svolgerà venerdì santo e verrà trasmessa in diretta TV su Rai Uno, a partire dalle ore 21.

 

VIS, con resto@ttivo percorsi didattici e formativi, digitali e gratuiti

Pubblichiamo il comunicato stampa del VIS Volontariato Internazionale per lo Sviluppo con li quale viene lanciata una nuova campagna a servizio di chi è costretto a restare in casa, proponendo contenuti e strumenti digitali che per i prossimi due mesi saranno messi a disposizione di docenti, famiglie, giovani in formazione, bambine e bambini.

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Roma, 2 aprile 2020 – resto@ttivo è la campagna che il VIS Volontariato Internazionale per lo Sviluppo lancia oggi pensando a chi è costretto a restare in casa, offrendo gratuitamente sui propri canali strumenti e risorse sulle tematiche dello sviluppo sostenibile, dell’intercultura e della cittadinanza globale e continuando a svolgere la propria missione educativa con nuove modalità.

Un kit didattico pensato per spiegare ai più piccoli cosa sta succedendo con il coronavirus, web talk con esperti per aiutare gli adulti a riflettere sulle relazioni digitali o sul rapporto tra l’attuale emergenza e lo sviluppo sostenibile. E ancora, lettura di fiabe tratte dal libro “L’orizzonte alle spalle”, realizzato dal VIS sulla base di storie raccolte da migranti subito dopo il loro viaggio, videolezioni sulla progettazione nella cooperazione, l’invito a giocare online per vivere in prima persona l’esperienza di un bimbo che abita in Palestina in una città attraversata da un muro.

Queste e altre proposte saranno messe a disposizione di docenti, famiglie, giovani, bambine e bambini sui canali di comunicazione del VIS nell’arco dei prossimi due mesi, fino alla fine di maggio. Alcuni contenuti sono stati ideati e sviluppati specificamente per questo periodo; altri, già realizzati, vengono ora riproposti e attualizzati.

Il progetto si colloca nell’ambito delle iniziative già attive per aiutare tutti coloro che in questo periodo stanno fronteggiando l’emergenza coronavirus, affiancandosi all’appello già lanciato dal VIS a donare a favore della Protezione Civile per supportare medici, infermieri e personale sanitario.

 

La Rai propone lo speciale su Don Bosco

“Passato e presente”, il programma di Paolo Mieli su Rai3 e Rai Storia dedica (in replica) tutta la Settimana Santa ad argomenti di storia del cristianesimo. Domenica 5 aprile, delle Palme, tocca allo speciale su Don Bosco.

La programmazione

Lunedì su Rai3 (ore 13.15) è la volta di Ignazio di Loyola e i Gesuiti: difensori dei poveri e servitori dei potenti; liberi pensatori, ma fedeli a Cristo fino alla morte. Martedì (Rai3, ore 13.15) Paolo di Tarso, ebreo convertito, il più instancabile annunciatore del Vangelo di Cristo. Mercoledì (Rai3, ore 13.15) si parlerà delle persecuzioni di Diocleziano contro i cristiani. Mentre giovedì (Rai3, ore 13.15) il tema saranno gli ultimi giorni di Gesù: quali sono le fonti più significative, in ambito non cristiano, che testimoniano la figura storica di Gesù? Venerdì (Rai3, ore 13.15) la storia e le vicende del Santo Sepolcro fatto costruire da Costantino. E proprio Costantino e la Chiesa sarà la puntata conclusiva di sabato su Rai Storia alle 20.30.

 

UN SOGNO PER TUTTI: compiere vent’anni nel tempo del COVID-19

La Cooperativa sociale UN SOGNO PER TUTTI di Via Val della Torre di Torino compie 20 anni, anche al tempo dell’emergenza sanitaria. Si riporta di seguito il Comunicato Stampa a cura del Presidente Andrea Torra.

E’ il 30 marzo 2000 quando tre educatori scelgono di dare vita ad una nuova realtà educativa, scelgono di chiamarla UN SOGNO PER TUTTI, dai sogni di don Bosco a quelli di tutti i ragazzi più fragili.

E’ il 30 marzo 2000 quando non si può neanche immaginare di essere in più di 30 il 30 marzo del 2020.

E’ il 30 marzo 2000 quando non si può immaginare di essere in una situazione di pandemia come siamo il 30 marzo del 2020.

E’ il 30 marzo del 2000 quando si vive di incertezze, poi tutte superate grazie agli sforzi profusi da chi nel tempo è arrivato e si è fermato con noi, dopo 20 anni vorremmo forse tornare a quel tipo di incertezze, ma siamo qui a riconfermare il nostro impegno a favore sì dei ragazzi più fragili, ma anche delle loro famiglie, di chi vive ai margini, di chi potenzialmente può trasformarsi in escluso sia esso anziano o disabile.

Oggi i nostri servizi dopo un mese di convivenza con il COVID sono stati rimodulati ma continuano i loro cammini.

Cammina il Centro Diurno Minori con l’attività online che va ad intercettare i minori inseriti, offrendoci uno spaccato della loro vita domestica, che spesso ci sfugge.

Camminano i servizi scolastici educativi, con educatori inseriti nelle piattaforme didattiche delle scuole, che organizzano recuperi scolastici e doposcuola online, mettendo a disposizione le loro competenze relazionali e supportando cosi docenti e minori.

Camminano i Progetti Preventivi Mirati che continuano ad incrociare le famiglie con cui lavoriamo cercando momenti di rassicurazione e di ascolto e di supporto.

Camminano il progetto di Housing del Condominio Solidale che non ha mai smesso di accompagnare nelle difficoltà anziani residenti e ospiti temporanei nella quotidianità, inventandosi strumenti nuovi.

Corre il progetto di sviluppo comunitario CiVediamo a favore degli anziani che continua una incessante opera di monitoraggio della salute degli anziani e una continua informazione.

Vuole camminare lontano il Progetto nazionale WILL che attraverso asset building, accompagnamento educativo, formazione, orientamento e community engagement non ha interrotto la propria attività e ha colto questo momento di parziale pausa per esser pronto a ripartire a pieno ritmo.

Fanno piccoli passi alcuni laboratori extrascolastici grazie alla fantasia dei conduttori che hanno trovato ogni possibile forma online per stare vicini ai ragazzi.

Traguarda lontano la direzione di cooperativa che non smette di progettare, di raccogliere gli stimoli, di trasformarli in piccole azioni concrete, dai fondi per l’emergenza del bando #andràtuttobene, alla pianificazione delle coabitazioni giovanili solidali, all’attività di animazione estiva; si preoccupa di come trasformare l’assistenza specialistica nelle scuole, di programmare le azioni FAMI per tempi che verranno; si batte per garantire quanto dovuto ai propri utenti., ai propri soci, ai propri lavoratori.

Un sogno per tutti, risponde così, alle tante telefonate, richieste di call, di interviste, ai questionari e alle preoccupazioni di chi ci chiede cosa stiamo facendo: Un Sogno per Tutti continua a sognare.

Torino 31.03.2020

il Presidente

Andrea Torra

COVID-19, il messaggio del Rettor Maggiore

Il messaggio del Rettor Maggiore, don Ángel Fernández Artime, per il tempo di emergenza sanitaria che sta vivendo il mondo: “Don Bosco continua ad accompagnarci e la nostra Madre Ausiliatrice ci porta nelle sue braccia. Preghiamo gli uni per gli altri”

Pastorale Giovanile CEI: Il messaggio per la Domenica delle Palme

Si riporta di seguito il messaggio rivolto alle realtà di Pastorale Giovanile e dedicato alla Domenica delle Palme di Don Michele Falabretti, responsabile del servizio nazionale per la Pastorale giovanile della Conferenza episcopale italiana.

Cari amici,
si avvicina la Domenica delle Palme, appuntamento tradizionale per la pastorale giovanile che quest’anno avrà inevitabilmente una versione inedita.
Nessuno di noi avrebbe mai immaginato una situazione del genere: le parole non sono sufficienti a dire ciò che ci abita il cuore e nello stesso tempo sono necessarie perché qualcosa cominci a essere raccontato e riconosciuto. Stiamo per ripercorrere la grande settimana in cui Gesù patisce, muore e risorge e forse mai come quest’anno vediamo il suo dolore nell’esperienza di molti ammalati, dei loro cari, di chi si sta prendendo cura di loro. La morte, in diverse zone d’Italia, non ha risparmiato nessuna famiglia: tutti hanno avuto almeno un parente o un amico caro da salutare. L’ombra della morte si prolungherà ancora per molto tempo anche a causa dell’impossibilità di celebrare i riti del congedo: è un’esperienza di morte che in un certo senso si raddoppia.

La Settimana Santa ci viene incontro come la risposta cristiana al desiderio di speranza, di vita, di respiro che tutti cerchiamo in questo tempo. Per questo sarà ancora più importante aiutare i ragazzi, gli adolescenti, i giovani a non perdere la possibilità di pregare insieme. Le forme che questo tempo ci offre sono un dono: la tecnologia aiuta a non perdersi di vista, ad accorciare le distanze, a ritrovarsi vicini; anche se non poter essere fisicamente presenti alle celebrazioni rende la preghiera non solo inedita, ma anche più faticosa. La figura di Papa Francesco nella Piazza vuota, ci ha però caricato di fiducia e di speranza.

Mi rendo conto che parlare in questo contesto di GMG diocesana può sembrare fuori luogo, ma è necessario che vi dica poche parole.
Non ho idea di come il Papa ricorderà questa domenica: la messa delle Palme trasmessa dalle televisioni sarà la sua. Ci metteremo in ascolto delle sue parole. Vi avviso, però, che quest’anno era previsto il passaggio della Croce dalla diocesi di Panamá a quella di Lisbona. Il gesto è stato rinviato alla domenica di Cristo Re il 22 novembre p.v.

Se lo riterrete opportuno, potrete utilizzare quella domenica come punto di riferimento per un appuntamento “fisico”. Altri – ho saputo – stanno organizzando iniziative on line: credo che sia bello. In questi tempi sto seguendo molti dei vostri siti che con grande creatività offrono percorsi di vicinanza a accompagnamento per i piccoli e i più grandi. Vi ringrazio per la vostra creatività, testimonianza di una passione che nemmeno la pandemia riesce a spegnere. Vi chiedo, se lo desiderate, di condividere con noi un messaggio, una riflessione su questo tempo. Stiamo continuando ad utilizzare il titolo del convegno ‘dare casa al futuro’ perché crediamo che mai come in questo momento, la parola casa e la parola futuro siano così vicine. Potete caricare i vostri video su Instagram con l’hashtag #darecasaalfuturo e taggando il nostro account (@pg_ita), oppure inviarli sulla mail giovani@chiesacattolica.it

Ricordo a tutti che abbiamo pubblicato sul sito e sui social il link per leggere o scaricare il Messaggio del Papa per la GMG di domenica prossima: potrete utilizzarlo per le iniziative a cui state pensando.

Restiamo vicini con la preghiera, ma anche con il ricordo e l’amicizia. Molti si stanno augurando che un tempo così difficile ci renda migliori e ci permetta di tornare alle nostre cose con un rinnovamento interiore. Me lo auguro anche io, anche se credo che non sarà un automatismo: ci dovremo lavorare e spero che lo si possa fare insieme. Intanto ci lasciamo avvolgere dal mistero di Gesù che entra in Gerusalemme: il suo ingresso nella nostra storia, vita, città segni uno spazio di silenzio dove sentiamo di poter essere vicini a lui e vicini tra di noi.

Vi abbraccio: almeno da qui si può!

Don Michele Falabretti

#IUSTONONSIFERMA: garantire la continuità didattica

Di seguito la comunicazione dell’Istituto Universitario Salesiano di Torino IUSTO con tutte le informazioni utili per gli studenti per garantire la continuità didattica.

#IUSTONONSIFERMA

In coerenza con le ultime dichiarazioni del Presidente del Consiglio, nei limiti del consentito, cercheremo di garantire la continuità didattica e i servizi ai nostri studenti.

Per  problemi relativi alla fruizione delle lezioni a distanza è disponibile il nostro help desk contattabile attraverso l’apertura di un ticket sul nostro sito.  More Info

INFORMAZIONI UTILI

Rimane sempre attivo il numero dell’Infopoint – 011 2340083 (dal lun al ven con orario 10-13.30/14.30-17.00) e tutti gli uffici sono raggiungibili tramite indirizzo di posta elettronica reperibile sul nostro sito www.ius.to

È comunque possibile iscriversi ai corsi, le lezioni saranno programmate appena sarà possibile:

I nostri Open Day, che purtroppo abbiamo dovuto rimandare, ma appena sarà possibile verranno riprogrammati. Conferma l’interesse ti aggiorneremo sulle date!