Come vivere nella rivoluzione tecnologica. La rivoluzione digitale e noi

Mercoledì 8 maggio, presso il Centro Congressi dell’Unione Industriale di Torino, alle ore 10.00, don Luca Peyron, incaricato della Pastorale Universitaria dell’Arcidiocesi di Torino e docente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, affronterà il tema “Come vivere nella rivoluzione tecnologica. La rivoluzione digitale e noi“, con la presentazione del suo nuovo libro Incarnazione digitale, edito da Elledici. Il tema verrà discusso assieme a Vincenzo Camarda, docente del Liceo Classico V. Gioberti di Torino.

Di fronte alle sfide di una contemporaneità impastata di tecnologia, il nuovo volume di don Luca Peyron trova una importante collocazione nel dibattito sulla rivoluzione digitale, portando al centro dell’analisi il tema di Dio e della speranza, suggerendo spunti di riflessione educativi e generali.
Si è voluto così chiedere all’Autore di rispondere ad alcune domande in merito all’argomento, alle quali si aggiungeranno le riflessioni dell’incontro previsto per l’8 maggio presso l’Unione Industriale di Torino.

“Incarnazione digitale”. Qual è l’attualità di questo tuo nuovo libro?

L’attualità del libro sta in 4 tra le ultime notizie relative alla rivoluzione digitale da cui si evincono alcune delle questioni fondamentali in gioco:

La ricerca di una università spagnola che ha dimostrato come 1/4 degli europei vorrebbe che fosse un’intelligenza artificiale a decidere e prendere posizione circa le questioni politiche europee;
La recente protesta dei rider (coloro che si occupano delle consegne di pasti a domicilio), che hanno condiviso sui Social un elenco di personaggi della musica e dello spettacolo accusati di non dare la mancia ai fattorini;
Tutto quello che normalmente accade sui Social Media rispetto al bullismo e non solo;
“L’internet delle cose”: come la rivoluzione digitale cambierà completamente il nostro modo di lavorare.
Sono 4 temi che toccano tutti gli aspetti dell’umano, a cui si aggiunge anche la dimensione spirituale, cioè il modo di stare nella realtà e di capire se esiste o meno una trascendenza.
Rispetto a tutto questo, è evidente che le generazioni attuali devono prendere posizione. Non si può però prendere posizione senza tener conto anche del proprio battesimo.

Quale potrebbe essere allora una “via di salvezza” per le generazioni di oggi?

Una via di salvezza è sicuramente quella di non pensare alla digitalizzazione in termini di “digitismo” o “digitalismo”. La rivoluzione digitale non è infatti da intendere come “salvezza dell’essere umano”. L’uomo però, attraverso la digitalizzazione, può scoprire quelle domande esistenziali su se stesso, le cui risposte tuttavia non sono da ricercarsi nel digitale.

I prossimi appuntamenti del libro Incarnazione digitale di don Luca Peyron:

  • Sabato 11 maggio alle ore 15.00 – Laboratorio vocazionale a Trieste presso Prosvetni Dom (via Nazionale, 51 Opicina);
  • Domenica 12 maggio alle ore 17.00 – con Giuseppe Tipaldo al 32° Salone Internazionale del Libro di Torino presso il Lingotto Fiere.

Novena Mondiale a Maria Ausiliatrice

Si ripete anche in questo 2019, 15-24 maggio, l’esperienza della novena mondiale a Maria Ausiliatrice, con testimonianze sulla santità della Famiglia Salesiana e il commento del Rettor Maggiore dei Salesiani di Don Bosco, Don Ángel Fernández Artime.

L’iniziativa, lanciata per la prima volta nel maggio del 2018, a motivo del 150° anniversario di consacrazione della Basilica di Maria Ausiliatrice a Torino, viene ripetuta anche quest’anno, che ha visto celebrarsi il 150° anniversario di fondazione dell’Associazione di Maria Ausiliatrice e che ha già in programma nel prossimo mese di novembre l’VIII Congresso Internazionale di Maria Ausiliatrice (a Buenos Aires, Argentina).

Se l’anno scorso il tema guida erano i sogni di Don Bosco, quest’anno la novena approfondisce “le beatitudini della Famiglia Salesiana”, presentate del Rettor Maggiore alle ultime Giornate di Spiritualità della Famiglia Salesiana (clicca qui per saperne di più). In questo modo la novena, oltre ad essere un omaggio a Maria Ausiliatrice e uno strumento di unità devozionale tra i tutti gruppi della Famiglia Salesiana, rilancia ancora il tema centrale della Strenna 2019: la santità del quotidiano.

La struttura della novena prevede per ogni giorno un video diverso, nel quale verranno presentati:

  • una delle beatitudini salesiane;
  • un motto riferito al Magnificat di Maria;
  • una testimonianza da parte di un membro della Famiglia Salesiana su una figura di santità salesiana;
  • il commento del Rettor Maggiore;
  • la preghiera finale.

I video della novena saranno resi disponibili in sei lingue (italiano, inglese, spagnolo, francese, portoghese e polacco) su vari canali:

Anche i giovani sdb di Nave hanno realizzato una Novena in preparazione a M. Ausiliatrice:

Valdocco – Presentazione del libro “Da donna a donna. Lettere a Maria di Nazareth”

«Parliamone tranquillamente, chiacchierando da amiche, io donna, tu donna, Maria»

Giovedì 9 maggio 2019, presso presso il Salone Missioni Don Bosco di Valdocco, si terrà la presentazione del libro edito Effatà “Da donna a donna. Lettere a Maria di Nazareth” di  Silvia Falcione Baradello.
L’appuntamento è previsto per le ore 17:00, al quale interverranno, oltre all’autrice, la Responsabile del progetto NUR di Betlemme Maria Bottiglieri e la giornalista Cristiana Savio.
Al termine della presentazione del libro, prevista per le ore 18:30, si terrà la Messa in ricordo di Maurizio Baradello nella chiesa di San Francesco di Sales.

 

 

Etiopia – Gli scritti di Teresio Bosco su Don Bosco tradotti in lingua tigrina

Si riporta l’articolo proveniente dalla redazione Ans, Agenzia di Informazione Salesiana, del 29 aprile 2019 riguardo la traduzione dei testi di don Teresio Bosco in lingua tigrina, la lingua ufficiale dell’Eritrea, allo scopo di diffondere il carisma salesiano.

(ANS – Addis Abeba) – Al fine di diffondere sempre più il carisma di Don Bosco, gli scritti del grande storico salesiano don Teresio Bosco, recentemente scomparso, sono stati tradotti anche in lingua tigrina, la lingua ufficiale dell’Eritrea, parlata anche nella parte settentrionale dell’Etiopia.

Il lavoro era stato iniziato quasi due anni fa dal salesiano coadiutore Berhane Teklemariam che ha raccolto la grande sfida di compiere il lavoro di traduzione e allo stesso tempo ha voluto dare questo contributo come dono ai salesiani dell’Eritrea, che fino a qualche anno fa erano parte di un’unica Visitatoria insieme all’Etiopia e che poi, a motivo della politica internazionale, sono stati obbligati a separarsene.

Ad ogni modo, questa novità editoriale è stata accolta molto positivamente dai Salesiani di entrambe le sponde, in Etiopia ed Eritrea e la redazione, la stampa e la pubblicazione sono state realizzate dall’editrice salesiana “Don Bosco Printing Press” di Addis Abeba, in Etiopia.

Il libro, di oltre 400 pagine, fornisce una traduzione quasi letterale dell’opera di don Teresio Bosco e contribuirà sicuramente a diffondere il carisma salesiano in entrambi i Paesi.

“Valdocco Project”: vacanze per giovani rifugiati e richiedenti asilo

Riportiamo la notizia proveniente dalla redazione da Ans, Agenzia iNfo Salesiana, del 25 aprile 2019 riguardo al progetto che sta prendendo vita nell’Ispetoria della Gran Bretagna“Valdocco Project”. Il progetto, a cura della Pastorale Giovanile, ha la finalità di offrire l’opportunità di una vacanza ai giovani rifugiati e richiedenti asilo di età compresa tra i 14 e i 17 anni.

Buona lettura!

(ANS – Londra) – La Pastorale Giovanile Salesiana dell’Ispettoria della Gran Bretagna (GBR) sta sviluppando un nuovo progetto per offrire l’opportunità di una vacanza ai giovani rifugiati e richiedenti asilo di età compresa tra i 14 e i 17 anni. Il “Valdocco Project” si ispira al carisma salesiano e prende il nome dal luogo in cui Don Bosco iniziò a dare speranza e gioia ai giovani emarginati.

Il progetto intende così dare risposta agli appelli di Papa Francesco alla compassione verso i rifugiati e richiedenti asilo e “riconoscere e accogliere il Signore Gesù tra i più piccoli e vulnerabili”; inoltre risponde anche agli inviti del Rettor Maggiore alla Famiglia Salesiana in Europa a cercare modalità pratiche per offrire assistenza in merito alla crisi dei rifugiati, prestando “particolare attenzione ai minori non accompagnati e ai giovani”.

L’esclusione, l’incertezza e, purtroppo, l’ostilità, hanno gravi ripercussioni soprattutto sui giovani rifugiati e richiedenti asilo, che possono rimanere intrappolati nelle nuove società e con limitate possibilità per ricostruirsi una vita. Una vacanza, da parte sua, può offrire un senso di libertà e di normalità, cioè quello che i giovani rifugiati e richiedenti asilo raramente provano.

L’équipe di Pastorale Giovanile salesiana di GBR si è riunita a novembre per iniziare a pianificare e sviluppare tale progetto, che si prevede avrà luogo effettivamente dal 3 al 10 agosto 2019 a Liverpool.

Danny Sweeney, uno dei membri dell’équipe, ha dichiarato: “Per questo programma pilota abbiamo pensato a Liverpool perché è una delle aree del Regno Unito in cui i richiedenti asilo spesso restano dispersi dopo aver presentato inizialmente la loro domanda di accoglienza. Essendo questa una nuova area per la nostra Pastorale Giovanile Salesiana, quest’esperienza ci permetterà di radicarci in una comunità locale, e anche, speriamo, di incoraggiare il contatto con le famiglie, oltre che con i giovani che parteciperanno”.

Un sostegno al radicamento all’interno della comunità verrà dai membri locali della Famiglia Salesiana che sono coinvolti nelle scuole o che lavorano direttamente con i giovani richiedenti asilo della zona.

L’équipe di volontari e organizzatori è davvero intenzionata a raggiungere questi giovani, la cui infanzia è stata sconvolta dalla guerra e dalle persecuzioni, e che hanno subito il trauma di dover fuggire dalle loro case per giungere in uno posto straniero, dove l’accoglienza nei loro confronti spesso è incerta.

Danny ha visto con i suoi occhi la situazione e il trattamento dei giovani richiedenti asilo al confine con il Regno Unito, presso Calais, mentre lavorava come volontario: “Mi sono convinto ancor più che è disperatamente necessaria una risposta più accogliente e compassionevole. Con la nostra équipe di Pastorale Giovanile non siamo in grado di cambiare le politiche nazionali, ma abbiamo l’esperienza e le capacità per offrire ai giovani la possibilità di evadere un po’ dal loro quotidiano, di divertirsi, di incontrare nuovi amici e trascorrere del tempo con gli animatori salesiani”.

I responsabili del “Valdocco Project” sperano che esso abbia effetti a lungo termine, fornendo delle basi ai giovani rifugiati e richiedenti asilo “per costruire la propria vita in modo positivo e per potersi inserire responsabilmente nella società”, come prescrive il Quadro di Riferimento della Pastorale Giovanile Salesiana.

D’altra parte, come recita lo stesso testo, “l’opzione per i giovani poveri e abbandonati e a rischio è stata al centro della Famiglia Salesiana e delle sua attività dal tempo di Don Bosco fino ad oggi”.

Sri Lanka, a soccorrere le vittime anche i salesiani

Pubblichiamo le notizie provenienti da Info Ans – Agenzia iNfo Salesiana – e Vita – società editrice del mensile dedicato al racconto sociale – a seguito dei tragici attentati avvenuti in Sri Lanka nel giorno di Pasqua. Il Superiore della Visitatoria salesiana – don Joseph Almeida – ha diramato, nella giornata di mercoledì 24 aprile, un comunicato che di seguito riportiamo.

Cari amici,

sono davvero rattristato di dovervi scrivere queste poche righe sugli orribili eventi che si sono svolti la mattina della domenica di Pasqua, 21 aprile 2019, in Sri Lanka. Sebbene probabilmente siete già a conoscenza di una tragedia di proporzioni epiche, vorrei condividere con voi alcune informazioni al riguardo.

Le devastanti esplosioni – sei alle 8:45 del mattino di Pasqua e poi altre due qualche ora dopo – hanno lasciato l’isola in lutto. Esse hanno interessato la chiesa di Sant’Antonio a Colombo, la chiesa di San Sebastiano nella città costiera occidentale di Negombo e un’altra chiesa nella città orientale di Batticaloa intorno alle 8:45 (ora locale), mentre si stavano recitando le preghiere della domenica di Pasqua. Tre esplosioni sono state segnalate negli hotel a cinque stelle – lo Shangri-La, il Cinnamon Grand e il Kingsbury. Secondo il rapporto delle Nazioni Unite, almeno 45 bambini figurano tra le oltre 359 vittime degli attentati suicidi in Sri Lanka. Tre agenti di polizia sono stati uccisi in un’esplosione durante un’incursione. Almeno 38 dei morti erano stranieri, tra cui cittadini americani, australiani, bengalesi, inglesi, cinesi, danesi, olandesi, indiani, giapponesi, portoghesi, sauditi e turchi.

L’ufficio del presidente ha dichiarato lunedì (22/4) che a partire dalla mezzanotte sarebbe entrata in vigore la Legge d’Emergenza, dando alla polizia ampi poteri per trattenere e interrogare i sospetti senza un mandato del tribunale. Gli attacchi hanno segnato la fine della calma che perdurava su questa isola dell’Oceano Indiano da quando si concluse l’aspra guerra civile, 10 anni fa.

Gli attentatori hanno preso di mira affollamenti di persone composti da un gran numero di anziani, donne e bambini. I conteggi ufficiali tengono conto solo di coloro che sono morti o feriti. Non tengono conto però di coloro che sono scomparsi o che potrebbero essere stati lacerati dalle esplosioni a tal punto da non aver lasciato parti del corpo identificabili.

Le autorità dello Sri Lanka hanno detto che un piccolo gruppo islamista radicale, il National Thowheeth Jama’ath (NTJ), ha effettuato gli attacchi, con l’aiuto del gruppo militante internazionale ISIS. Dopo gli attentati, i servizi di sicurezza dello Sri Lanka hanno arrestato almeno 59 sospetti. Il governo ha iniziato le operazioni di soccorso insieme alle organizzazioni della società civile.

Non ci sono salesiani o case salesiane che sono stati direttamente colpiti dalla carneficina. Tuttavia dobbiamo ancora valutare se alcuni dei nostri parrocchiani o exallievi siano tra le vittime, uccisi o feriti.

Voglio ringraziarvi per le vostre preghiere e la vostra vicinanza. A causa della situazione di grande tensione e della limitazione dei movimenti non siamo attualmente in grado di raggiungere le vittime; tuttavia noi salesiani stiamo valutando la situazione insieme alla Chiesa locale e ad alcune ONG per vedere come meglio servire le vittime della tragedia e la Nazione dello Sri Lanka in questo momento di crisi.

Vi prego di continuare ad accompagnarci con le vostre preghiere e il vostro sostegno affinché la pace prevalga, le vittime siano debitamente assistite e tutti noi possiamo restare uniti di fronte a un male così grande. Vi terrò aggiornati e presto condividerò con voi i nostri piani per andare incontro alle vittime e ai sofferenti.

Grazie, sinceramente vostro,

don Joseph Almeida, SDB,

Superiore della Visitatoria dello Sri Lanka

Fiona May testimonial per Missioni Don Bosco

Da questa settimana è ufficiale il ruolo da “testimonial” di Fiona May in relazione alle attività benefiche di Missioni Don Bosco.

L’atleta olimpica (ora anche attrice) ha accettato l’invito a farsi portavoce delle campagne a sostegno dei progetti che l’ente salesiano di Valdocco sostiene in tutto il mondo.

La prima uscita pubblica sarà in occasione della Festa della Mamma del 12 maggio, attraverso un post incentrato sull’accoglienza e il sostegno delle bambine ospitate dal Centro di Luanda in Angola.

I bambini e il loro futuro sono il tema di fondo dell’impegno di Fiona May. È una sfida sul piano degli interventi educativi ma anche su quello della comunicazione: Missioni Don Bosco sostiene questa sfida con la campagna 5×1000 di quest’anno.

“Crediamo in un futuro fatto di opportunità e di integrazione con il tessuto sociale, un futuro a portata di mano per ogni bambino, per ogni ragazzo svantaggiato”

afferma Giampietro Pettenon, Presidente di Missioni Don Bosco.

Per la sua storia e il suo impegno, la campionessa Fiona May è fra le persone più credibili per portare lontano un grande progetto come quello di Missioni Don Bosco, che oggi partecipa alla formazione di 1.140.000 giovani con 3.500 case salesiane.

 

 

 

 

 

Festa di San Domenico Savio nella casa natia

Nella casa natia di Domenico Savio, a San Giovanni di Riva presso Chieri, ci si prepara ai festeggiamenti della ricorrenza liturgica del giovane Santo, sulla scia della Strenna 2019 “Perchè la mia gioia sia in voi” (Gv 15,11) – La Santità anche per te”.

Un ricco calendario di appuntamenti e iniziative tra sabato 11 e domenica 12 maggio 2019.

Sabato 11 Maggio

  • H. 20:30 - "Ricercatori di Luce"

    Condivisione di Don Luca Ramello
    (Responsabile Pastorale Giovanile Diocesi di Torino)
    Testimonianza di Pierluigi Dovis
    (Direttore della Caritas Diocesi di Torino)

    Info presso Sr. Cristina Biasi: sr.cristinabiasi@yahoo.it

  • Domenica 12 Maggio

    • H. 10:45 - "Farsi Santi"

      Omaggio a San Domenico Savio davanti al monumento

      • H. 11:00 - Santa Messa

        Presiede Don Gianfranco Laiolo (Responsabile Progetto “Bambini Liberi”)
        Celebrazione animata dalle corali della Parrocchia

        • H. 13:00 - Pranzo (su prenotazione)

          Preparato dagli amici di San Giovanni

          • H. 14:30 - Famiglia in gioco

            Mini torneo di pallavolo e di ping pong per ragazzi e adulti
            Intrattenimento Musicale del coro Free Spirit di Chieri – Raffaele Lo Buono

            • H. 16:30 - Conclusione

              Chiusura dei giochi, merenda e saluti

            Per maggiori informazioni sull’iniziativa:
            . Associazione “La Casetta” +39.347.9659860
            . Parrocchia di Riva presso Chieri +39.346.0773708
            . Amici di San Giovanni +39.335.1595027

            Si riporta la locandina con i dettagli dell’iniziativa:

             

            18 aprile 1869-2019: festeggiamo i 150 anni di ADMA

            Oggi, giovedì 18 aprile, festeggiamo i 150 anni dalla fondazione dell’Associazione di Maria Ausiliatrice (ADMA).

            Per l’occasione, don Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore, ha rivolto un saluto speciale ai soci dell’ADMA e a tutti i membri della Famiglia Salesiana, ricordando il valore dell’Eucaristia e dell’affidamento all’Ausiliatrice nella spiritualità salesiana.

            Riportiamo di seguito il messaggio del Rettor Maggiore.

            Miei cari fratelli e sorelle della Famiglia Salesiana in tutto il mondo, ricevete il mio saluto affettuoso in questa Domenica delle Palme.

            Vi saluto oggi perché il Giovedì Santo, tra quattro giorni, si festeggerà il 150° anniversario della fondazione di quella che oggi chiamiamo “Associazione di Maria Ausiliatrice”, che all’epoca era l’Arciconfraternita di Maria Ausiliatrice.

            Nel documento della fondazione si legge un testo del nostro amato padre Don Bosco.

            “Nella chiesa dedicata a Maria Ausiliatrice di Torino e con l’’autorizzazione del Reverendo Arcivescovo di Torino, l’Associazione dei devoti che intendono promuovere la gloria della divina Madre del Salvatore è canonicamente costituita, per meritare la Sua protezione, nella vita e in particolare al momento della morte. Due sono i mezzi proposti come mezzi speciali: estendere la devozione alla Vergine Santissima e la venerazione a Gesù nel Santissimo Sacramento”.

            Lo leggiamo nel documento delle letture cattoliche che comunicano questo messaggio, perché è un’occasione per poter dire che quello che stiamo celebrando è qualcosa di bello.

            Sebbene quello che vi ho appena letto sia l’inizio della lettera che mi accingo a rendere pubblica per tutta la Famiglia Salesiana, oggi voglio soltanto farvi arrivare un saluto dall’altare di questo luogo, l’altare di Maria Ausiliatrice nella Basilica del Sacro Cuore. L’altare che mi piace chiamare “delle lacrime e i singhiozzi di Don Bosco”, perché in questo luogo Don Bosco ha avuto quella manifestazione di ciò che era la sua vita, interamente accompagnata, senza dubbio, dal Signore, che lo ha guidato sempre con la protezione unica e speciale della Madre. Perché “Lei ha fatto tutto”, come diceva Don Bosco.

            Le mie parole di oggi sono di felicitazione per questi 150 anni, importanti per tutto il mondo salesiano, per la nostra Famiglia Salesiana, per gli 800 gruppi giuridicamente costituiti di questa nostra Associazione “ADMA”.

            Ed è un invito a realizzare quanto proposto da Don Bosco: estendere la devozione alla nostra Madre Maria Ausiliatrice, con la certezza che con l’Eucaristia e con Lei, nostra Madre, abbiamo questi due grandi pilastri che sostengono personalmente la nostra vita, la Famiglia Salesiana e la Chiesa.

            Colgo l’occasione per ricordare a tutta la Famiglia Salesiana che, sotto la guida dell’Associazione di Maria Ausiliatrice, celebreremo alla fine dell’anno, nell’ultima parte, il Congresso Mariano Mondiale a Buenos Aires, Argentina, dove Maria sarà proposta come modello di fede per tutti voi, cari fratelli e sorelle.

            Il mio affettuoso saluto, le mie parole di incoraggiamento e la mia preghiera davanti alla nostra Madre Ausiliatrice, per tutti voi, per le nostre Congregazioni, Istituti, Famiglie e Comunità.

            A presto!

            Tre escursioni alla scoperta del “Cammino di Don Bosco”

            TORINO. Tre cammini (alto, medio e basso) per scoprire le terre che hanno dato i natali e che hanno visto Don Bosco muovere i primi passi. E’ quanto organizza l’associazione Nordic Walking Andrate, nell’ambito del progetto “Strade di Colori e Sapori”, con la collaborazione e il patrocinio della Città Metropolitana di Torino.

            Il Cammino Don Bosco è un itinerario di poco più di 160 km, che dal centro di Torino raggiunge il Colle Don Bosco secondo tre vie: il Cammino alto, che passa per la Basilica di Superga, l’Abbazia di Vezzolano e Castelnuovo Don Bosco; il Cammino medio, che attraversa Baldissero Torinese, Pavarolo, Montaldo Torinese, Marentino, passando per il Lago di Arignano; il Cammino basso, che tocca i parchi della collina torinese, Pecetto Torinese, Chieri e Buttigliera d’Asti.

            Per i prossimi appuntamenti e il programma delle escursioni visita il sito.