La Consolata in dialogo con Torino: ospite il Rettor Maggiore, Card. Ángel Fernàndez Artime

Tornano al Santuario della Consolata, con il settimanale diocesano “La Voce e Il Tempo“, gli incontri e i dibattiti pubblici sui grandi temi di attualità.

In particolare, lunedì 4 dicembre alle ore 21.00 verrà ospitato il Card. Ángel Fernàndez Artime, Rettor Maggiore dei Salesiani.

Nel suo intervento, il Rettor Maggiore toccherà il tema a lui caro dei giovani e della sfida educativa.

Tutte le serate sono a ingresso libero e coordinate da giornalisti di “La Voce e il Tempo”, appuntamento presso il Santuario in Piazza della Consolata, Torino.

 

Farmi trasportare dal Servizio Civile con i salesiani – Luca Dirodi

Pubblichiamo con piacere la lettera a cura di Luca Dirodi, ex Operatore Volontario del Servizio Civile con i Salesiani di Valdocco, che parla di come l’esperienza abbia segnato il suo futuro.

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C’è chi lo chiama caso, chi fortuna, chi provvidenza. È che se tre anni fa non avessi iniziato il Servizio Civile con i Salesiani oggi non sarei potuto diventare dottorando in una prestigiosa università italiana, la Scuola Normale Superiore di Pisa.

Non è una storia movimentata, ma fatta di semplici interconnessioni impreviste. Sono venuto a conoscenza del Servizio Civile appunto per caso, fortuna, provvidenza. Insomma, quella cosa lì.

Uscivamo dal periodo più duro della Pandemia Covid-19 e cercavo qualcosa che mi facesse vivere delle relazioni con altre persone. Un’amica mi ha messo in contatto con i Salesiani di Valdocco.

Inizialmente non avevo certezza di dove avrei voluto fare servizio ma grazie ad un incontro di orientamento con la coordinatrice dell’Ufficio Servizio Civile Salesiani Piemonte e Valle d’Aosta che ha saputo cogliere quali fossero le mie potenzialità e i miei desideri, sono stato accompagnato alla scelta del Centro di Formazione Professionale a Valdocco, Torino.

In 12 mesi ho svolto attività di animazione, sostegno allo studio con ragazzi e ragazze in formazione presso il Centro. Senza aspettative, ma con la sola intenzione di vivere il qui e ora dell’esperienza, improvvisamente sono stato catapultato in un anno di risate, litigate, confidenze, gioco: proprio le relazioni che stavo cercando.

In un clima di famiglia, attraverso delle relazioni significative, mi sono sentito accolto e valorizzato.

E poi ecco di nuovo quella cosa lì, un po’ accidentale, che è arrivata senza averla cercata: durante uno degli incontri di formazione generale, del Servizio Civile, incontro degli operatori del Social Community Theatre Centre che si occupa di Teatro e Ricerca, Teatro e Salute, Teatro e Formazione.

SPOILER: prima del Servizio Civile ho studiato e lavorato per anni nel mondo del teatro e del cinema, ma in quel periodo avevo deciso di abbandonare quella strada.

E invece no! Ecco che torna vestita in modo diverso e mi stuzzica così tanto che decido di volerla seguire incuriosito. Mi iscrivo ad uno dei corsi del SCT Centre.

Il primo giorno che andai a Spazio BAC, a qualche centinaio di metri da dove svolgevo Servizio Civile, dove si teneva il corso, c’era nella testa la solita sensazione di competizione che provavo ogni volta che mi avvicinavo al mondo del teatro e del cinema e agli attori, nel voler dimostrare di essere il più bravo. Senza saperlo avevo già di fronte un modello di teatro diverso, fatto da persone diverse.

Il Servizio Civile termina, ma come in un continuum fatto di casualità incontro un Professore universitario che si mostra anche lui interessato a questa strana metodologia teatrale e insieme decidiamo di scrivere una tesi.

Dopo un anno di lavoro mi laureo con una tesi in Sociologia del territorio e Teatro sociale e di comunità e un mese dopo entro in un dottorato che studia la società e la politica grazie a un mio progetto di ricerca basato proprio sul Teatro sociale e di comunità.

Uno dei motivi, forse il principale, per il quale oggi mi trovo a iniziare una nuova e stimolante esperienza, è proprio l’anno di Servizio Civile.

Certo non è stato quell’anno a farmi dire “Guarda, tu, fra tre anni, farai un dottorato”, però è indubitabile che proprio grazie a quell’esperienza ho maturato una serie di competenze, ho avuto la possibilità di costruire una bella rete di relazioni e si sono innescati tutta una serie di accadimenti senza i quali oggi non potrei provare una grande soddisfazione e gratificazione.

Grazie Servizio Civile con i Salesiani!

-Luca Dirodi

Siglata partnership fra Confindustria Moda e la Federazione CNOS-FAP

Pubblichiamo il comunicato stampa del CNOS-FAP Nazionale sull’accordo siglato ieri a Torino con Confindustria Moda.

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Torino, 26 settembre 2023 – Secondo le stime del Censis, in Italia entro il 2030 andranno in pensione 1.9 milioni di lavoratori, di cui circa il 6% nell’industria della Moda ed Accessorio. Nello stesso arco di tempo, si stima che la crisi demografica porterà ad avere 1.3 milioni di studenti in meno.

Per prevenire l’aggravarsi delle difficoltà che gli imprenditori già incontrano nel trovare nel mercato del lavoro operatori con le giuste competenze, Confindustria Moda, la federazione che riunisce le sette associazioni italiane della Moda e dell’Accessorio, e CNOS-FAP, Federazione Nazionale dei Centri di Formazione Professionale Salesiani, annunciano la firma di un accordo triennale di partenariato per promuovere la formazione professionale nell’industria della Moda e dell’Accessorio in Italia e nel mondo.

L’obiettivo di questa partnership è promuovere l’occupazione giovanile nel settore, fornendo una formazione professionale di alta qualità, soprattutto per ragazze e giovani in Italia, anche provenienti da altri Paesi. Gli obiettivi specifici includono l’attrazione dei giovani verso la formazione professionale, il potenziamento delle competenze degli studenti e dei formatori nel settore moda e accessorio, e lo sviluppo di percorsi formativi dedicati a questo settore in varie regioni italiane.

Il progetto prevede anche lo scambio internazionale attraverso la rete dei DBTech Salesiani per facilitare l’inserimento occupazionale di giovani stranieri nel settore moda ed accessorio, formati nei Paesi d’origine nelle scuole salesiane. Il coordinamento di questa partnership sarà gestito da un Comitato di Coordinamento composto da rappresentanti di Confindustria Moda e CNOS-FAP.

L’accordo avrà una durata di tre anni, dal 2023 al 2026, con possibilità di rinnovo.

“Questo accordo rappresenta per noi l’apertura di un nuovo fronte per la nostra missione salesiana” afferma don Giuliano Giacomazzi, Direttore Generale della Federazione CNOS FAP. “Con esso inizia una collaborazione strategica con il mondo della Moda e dell’Accessorio inserendosi nel processo di valorizzazione del Made in Italy. La speranza è di offrire alle ragazze e ai ragazzi un accompagnamento formativo ed educativo che promette sbocchi lavorativi particolarmente promettenti e aperti all’innovazione, secondo la ricca tradizione di don Bosco e dei Salesiani, in una comune visione condivisa con Confindustria Moda, a cui esprimiamo tutta la nostra gratitudine.”

“Siamo orgogliosi di firmare questo accordo con una realtà quotidianamente impegnata nel supportare l’integrazione nella società dei giovani di tutto il mondo come CNOS-FAP” commenta Ercole Botto Poala, Presidente di Confindustria Moda “La sfida della formazione è particolarmente sentita oggi nell’industria della Moda e Accessorio, motore fondamentale dell’economia italiana, per la difficoltà
sempre crescente nel trovare nel mercato i professionisti con le competenze necessarie. Con questa partnership compiamo un importante passo avanti per aiutare le imprese nelle loro sfide quotidiane, contribuendo anche alla nobile missione dei Salesiani di promuovere una giusta integrazione”.

Questo accordo è promosso dal Comitato Education di Confindustria Moda, che da anni è impegnato nel contatto del mismatch fra la domanda di competenze delle imprese e l’offerta del sistema educativo. I successi ottenuti negli anni dal Comitato Education, presieduto da Paolo Bastianello, sono ulteriore conferma dei risultati che il settore può raggiungere lavorando come sistema.

Il Rettor Maggiore alla 154ª Spedizione Missionaria: “Grazie a questa chiamata speciale sentiamo la vitalità della nostra congregazione”

Dal sito infoANS.

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Nel pomeriggio del 23 settembre, il Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, ha incontrato i missionari dei Salesiani di Don Bosco e delle Figlie di Maria Ausiliatrice della 154ª Spedizione Missionaria.

Il giorno successivo, nella Basilica di Maria Ausiliatrice di Torino, il Rettor Maggiore ha presieduto la celebrazione eucaristica durante la quale ha consegnato la Croce Missionaria ai 24 salesiani partenti.

Madre Chiara Cazzuola, Madre Generale delle FMA, ha consegnato la Croce Missionaria alle 13 FMA partenti.

L’incontro fraterno del 23 settembre si è aperto con il Rettor Maggiore che ha invitato i missionari a ricordare che il loro è un dono di Dio che ha bisogno di essere alimentato. Come missionari devono essere soprattutto testimoni del Vangelo. È seguito un momento di dialogo durante il quale il X Successore di Don Bosco ha risposto alle domande e alle riflessioni dei missionari.

Il giorno successivo, durante la solenne ed emozionante cerimonia nella Basilica di Maria Ausiliatrice di Torino, il Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, ha consegnato la Croce Missionaria ai 24 missionari in partenza, mentre la Madre Generale delle FMA, Madre Chiara Cazzuola, l’ha consegnata alle 13 FMA in partenza.

“Al suo appello missionario del 18 dicembre 2022, 43 confratelli hanno risposto presentando la loro disponibilità missionaria. Dopo un cammino di discernimento, coinvolgendo i candidati, i loro Ispettori e direttori, 24 confratelli sono stati accettati a far parte della 154ª spedizione missionaria”

ha precisato don Alfred Maravilla, Consigliere Generale per le Missioni nella sua presentazione dei candidati.

“Oggi facciamo come Don Bosco fece l’11 novembre 1875. La vocazione missionaria è una chiamata speciale per alcuni dentro la nostra comune vocazione salesiana. Grazie a questa chiamata speciale sentiamo la vitalità della nostra congregazione”

ha sottolineato il Rettor Maggiore nella sua omelia.

RMG – Annunciato il tema del Capitolo Generale 29: “Appassionati per Gesù Cristo, dedicati ai giovani”

Dall’agenzia ANS.

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ANS – Roma) – In occasione dell’invio missionario salesiano, domenica 24 settembre 2023, a Torino-Valdocco, il Rettor Maggiore dei Salesiani, Don Ángel Fernández Artime, ha comunicato il tema del Capitolo Generale 29° (CG29): “APPASIONATI PER GESÙ CRISTO, DEDICATI AI GIOVANI. Per un vissuto fedele e profetico della nostra vocazione salesiana”.

“Nel giorno in cui celebriamo l’invio missionario della 154ª Spedizione Missionaria a Valdocco, come fece nostro padre Don Bosco in quell’11 novembre 1875, provo anche la gioia di poter condividere con voi la riflessione e la decisione che abbiamo preso in questi giorni, dopo aver svolto un’ampia consultazione con le Ispettorie, sul nostro prossimo XXIX Capitolo Generale”, ha manifestato il Rettor Maggiore nel comunicare il tema del CG29.

Presentando i punti salienti della Lettera di Convocazione del CG29, che verrà emanato a norma dell’art. 150 delle Costituzioni Salesiane e sarà reso pubblico nei prossimi giorni, il Rettor Maggiore ha illustrato le motivazione profonde della scelta del tema,  affermando che questo “è frutto di una ricca e profonda riflessione che abbiamo portato avanti nel Consiglio Generale sulla base delle risposte ricevute dalle Ispettorie e della visione che abbiamo della Congregazione in questo momento”.

Come “segno principale dell’unità della Congregazione nella sua diversità” (C. 146), il Capitolo Generale 29  si aprirà a Torino-Valdocco il 16 febbraio 2025 per concludersi il 12 aprile 2025, alla vigilia della Settimana Santa, nello stesso giorno in cui Don Bosco arrivò a Valdocco con i suoi ragazzi, nell’anno 1846, adattando la tettoia a cappella.

Inoltre, il X Successore di Don Bosco ha anche comunicato chi sarà il Regolatore del Capitolo: don Alphonse Owoudou, Consigliere Regionale per l’Africa e il Madagascar.

Una scelta, che ha spiegato il Rettor Maggiore, è avvenuta “dopo aver rivisto la storia degli ultimi Capitoli Generali e dei loro Regolatori, e tenendo conto della realtà della nostra Congregazione e della diversità culturale ed etnica, nonché della crescita della Congregazione, soprattutto nella Regione Africa-Madagascar, ma anche dell’Asia Sud e di alcune realtà dell’Asia Est-Oceania”.

Partendo dall’obiettivo proprio di un Capitolo Generale, che è quello di “offrire un momento di progettazione, in cui si approfondiscono le sfide principali che si presentano alla Congregazione e si scelgono le linee prioritarie di azione per il suo futuro” (art. 1 Regolamento), il Rettor Maggiore sottolinea che “c’è il desiderio e l’aspettativa di un Capitolo Generale coraggioso, in cui si affrontino le cose; non vogliamo perderci in frasi che possono suonare bene, ma non toccano la vita. In generale, i confratelli desiderano vedere una Congregazione salesiana sempre fedele al Signore e con lui fedele a Don Bosco. Vorrebbero che fossimo tutti coloro che vivono con questa passione per Dio e per la missione”.

“La cosa importante – ha aggiunto ancora il Rettor Maggiore parlando del CG29 – è crescere nel sentirci consacrati da Dio, e al tempo stesso essere significativi, profetici. Per questo vogliamo muoverci lungo una scia di concretezza, molto pratica, di condivisione anche delle buone pratiche”.

Il tema del Capitolo Generale, ha spiegato Don Á.F. Artime, è unico, ed è articolato in tre nuclei:

–        Nucleo 1: Animazione e cura della vita vera di ciascun salesiano.

–        Nucleo 2: Insieme Salesiani, Famiglia Salesiana e Laici ‘Con’ e ‘Per’ i Giovani.

–        Nucleo 3: Una coraggiosa verifica e riprogettazione del Governo della Congregazione a tutti i livelli.

Con grandi speranza e fiducia, il Rettor Maggiore conclude la sua Lettera chiedendo la benedizione della Madonna e affidandoLe la preparazione e la celebrazione del CG29: “Che la nostra Madre Ausiliatrice, Madre della Chiesa ci accompagni come ha accompagnato per tutta la vita Don Bosco, fino al momento di fargli capire che ‘aveva fatto tutto Lei’”.

Salesiani Cooperatori: incontro alla Casa Angelo Custode di Alessandria

Dal sito dei salesiani di Alessandria.

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Domenica 24 settembre, presso la Casa Angelo Custode, i Salesiani Cooperatori hanno trascorso una giornata all’insegna della preghiera, della riflessione, della condivisione fraterna, dell’allegria.

Dopo un momento di preghiera, don Mauro Mergola ha spiegato ad un’assemblea attenta e partecipe il significato profondo delle parole “Amati, chiamati, inviati”, rifacendosi al Progetto di Vita Apostolica e successivamente i Salesiani Cooperatori, divisi in gruppi, hanno meditato sulle considerazioni del sacerdote, confrontandosi e scambiandosi testimonianze di vita.

La Messa è stata il cuore della domenica e l’Eucaristia l’autentica presenza, motore di ogni attività cristiana.

Il pranzo condiviso con le suore ha permesso di continuare la giornata in un clima di famiglia con tanti piatti e tante chiacchierate mentre un paio di giochi hanno ricordato a tutti l’allegria tanto raccomandata da Don Bosco.

La giornata si è conclusa con l’affidamento a Maria Ausiliatrice, tramite il santo Rosario, davanti alla statua che accoglie chiunque entri nella bella Casa delle Figlie di Maria Ausiliatrice.

Lavoro minorile: Salesiani, martedì 26 settembre si presenta in Vaticano, in prima visione, il documentario “Canillitas”

Dall’agenzia SIR.

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Martedì 26 settembre si terrà, a partire dalle 10,30, un doppio evento nella Sala Benedetto XVI del Campo Santo Teutonico (Vaticano): la prima visione e una tavola rotonda sul nuovo documentario “Canillitas” prodotto da Misiones Salesianas. “La sfida educativa dei salesiani”, il titolo dell’evento.
“Nella Repubblica Domenicana sono 340mila i minori che lavorano: sono minori, figli della povertà, della violenza sulle strade, di quartieri abbandonati, di famiglie disgregate. Sono dei canillitas, bambini che muovono gli stinchi (le gambe) per trovare da vivere con lavori informali, convinti che in questo modo si aiuti la famiglia, si affermi la propria identità e si consegua un riconoscimento sociale.
Ma cosa serve davvero per combattere la diseguaglianza sociale e il lavoro minorile? Dissuasione, ammonimento, repressione, carcere sono misure sufficienti? Studi recenti dimostrano che tra pene più severe e diminuzione dei reati non vi è una relazione statisticamente significativa. Occorre altro: la devianza, come la sfida educativa, sono entrambe un processo, un percorso che si costruisce e si compie nel tempo”. A ricordarlo sono i Salesiani della Repubblica Dominicana che da 38 anni investono in opportunità e relazioni lanciando il Progetto Canillitas con Don Bosco. Hanno accompagnato più di 93.000 bambini e bambine, adolescenti e giovani, hanno aiutato più di 70.000 famiglie e, indirettamente, ci sono stati più di 150.000 beneficiari. Offrono formazione professionale, educazione, relazioni, supporto, amicizia.
La Fondazione Don Bosco nel mondo è l’organismo della Congregazione Salesiana che si occupa di sostenere i progetti educativi, sociali, di accoglienza e formazione dei giovani e delle persone vulnerabili, come Canillitas con Don Bosco. “È per noi importante testimoniare, con questo evento, la concretezza della presenza salesiana nel mondo – afferma Alberto Rodriguez Mármol, presidente della Fondazione –. Circa 15.000 missionari che ci presentano le loro proposte di progetto per rispondere agli urgenti bisogni dei giovani in 136 Paesi, a cui noi come Fondazione cerchiamo di dare risposta tutti i giorni, con il necessario sostegno economico, morale e di comunicazione verso i nostri donatori e verso l’opinione pubblica. Siamo convinti che la creazione a cardinale del nostro rettor maggiore, don Ángel Fernández Artime, sia una grande opportunità per portare i Canillitas di tutto il mondo sin nel cuore della Chiesa, perché il carisma di Don Bosco sia operante, vitale e riconoscibile”.
Il documentario “Canillitas”, diretto da Raúl de la Fuente (vincitore di tre Premi Goya), narra la piaga del lavoro minorile nel mondo attraverso gli occhi di Edwin, Cristóbal, Moisés, Aquiles, Kioranny e Abril. Le loro sono vicende crude, di povertà, violenza, dissoluzione di nuclei familiari, ma anche storie di rinascita, di speranza, di un nuovo inizio. “Tutti frequentano le scuole del Progetto Canillitas, partecipano ai laboratori manuali e di livellamento scolastico e, soprattutto, tornano ad essere bambini a cui piace correre, giocare e sognare di diventare sportivi, medici, artisti, avvocati – commenta Alberto López Herrero, produttore del documentario –. Il processo di trasformazione è in atto e la pedagogia salesiana è efficace e in grado di valorizzare le potenzialità dei ragazzi, rigenerare il tessuto sociale, rivitalizzare le comunità e migliorare la vita dei quartieri più degradati nel mondo, in rete con tutte le agenzie educative presenti nel territorio”.

 

Scuola, incontro al Centro Nazionale Opere Salesiane su orientamento, strumenti strategici, competenze e valutazione

Mercoledì 20 settembre, nella sede del Centro Nazionale delle Opere Salesiane, si è svolto un incontro sul tema della scuola tra il dott. Damiano Previtali, Dirigente dell’Ufficio IX per la Valutazione del Sistema nazionale di istruzione e di formazione, Don Stefano Mascazzini, responsabile del CNOS Scuola e Don Elio Cesari, presidente CNOS. L’incontro ha visto al centro un dialogo e un confronto su alcune tematiche, in particolare su: orientamento, strumenti strategici per la scuola, certificazione delle competenze e Sistema di Valutazione per l’IeFP.
“Desidero ringraziare in modo particolare il dott. Previtali per l’incontro di oggi e per l’attenzione alle tematiche della scuola legate al mondo salesiano che da tempo manifesta”, dice don Elio Cesari, presidente CNOS.

Visita privata, congiunta, dei Presidenti della Repubblica italiana e tedesca, Sergio Mattarella e Frank-Walter Steinmeier, presso la comunità di migranti dell’Associazione Don Bosco 2000

Da infoANS.

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Il prossimo 21 settembre, il Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, e il Presidente della Repubblica Federale Tedesca, Frank-Walter Steinmeier, si uniranno in una storica visita privata, congiunta, a Piazza Armerina, per esplorare il lavoro svolto dalla comunità di accoglienza migranti di “Don Bosco 2000” e per conoscere le attività di cooperazione circolare con le missioni in Africa.

Questa visita sottolinea l’importanza della solidarietà internazionale e dell’integrazione, nonché il riconoscimento del lavoro essenziale svolto dalle comunità di accoglienza come “Don Bosco 2000” nel promuovere la pace, la comprensione e l’unità tra le nazioni.

Non è la prima volta che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella visita realtà salesiane. Ad aprile dello scorso anno aveva visitato l’Istituto SalesianoG. Bearzi” di Udine, la scuola frequentata da Lorenzo Parelli, lo studente che perse la vita in un incidente mentre svolgeva l’ultimo giorno di tirocinio in una fabbrica di Lauzacco.

Inoltre, nel 2015, in visita alla Basilica di Maria Ausiliatrice di Torino, aveva confidato all’allora Vicario del Rettor Maggiore, don Francesco Cereda, di custodire l’immagine di Don Bosco nel suo studio.

Ora, a Piazza Armerina, Sergio Mattarella incontrerà la comunità di migranti che negli anni si è distinta per progetti di integrazione, come ad esempio la squadra di calcio “Asd Don Bosco Aidone”, composta da giovani migranti dei centri Sai, e le iniziative di integrazione tra famiglie ucraine accolte dai migranti subsahariani che oggi sono integrati nel tessuto sociale siciliano.

“Questa visita rappresenta un riconoscimento immenso per il duro lavoro svolto da tutti gli operatori di Associazione Don Bosco 2000 in oltre un decennio di attività – ha scritto, in un post Facebook, Agostino Sella, Presidente di Don Bosco 2000 –. Ma non è solo un riconoscimento; è anche uno stimolo e un invito a intensificare i nostri sforzi nell’accoglienza in Italia e nella cooperazione circolare in Africa”

ha aggiunto.

L’Associazione Don Bosco 2000, nata nel 1998, è un punto di riferimento nell’accoglienza e nell’integrazione di migranti e rifugiati provenienti da diverse parti del mondo.

Nell’ambito dell’accoglienza, l’Associazione opera attraverso interventi specifici e multidisciplinari in materia di assistenza legale, supporto psicologico e riabilitativo, servizi sanitari ed offerte formative. Gli interventi sono destinati a sostenere i minori, i migranti, i giovani, le donne e le famiglie, italiane e straniere, vittime dirette e indirette di qualunque forma di abuso, di discriminazione e diseguaglianze socio-culturali.

“Don Bosco 2000” svolge la propria attività in Italia, Senegal, Gambia e Mali e ha cinque diversi centri in Sicilia, situati nelle province di Catania ed Enna (Piazza Armerina, Aidone, Catania, Villarosa e Pietraperzia).

Un nuovo riconoscimento a don Giuseppe Costa, SDB, per il suo libro “Girovagando tra cronache ed eventi. Quarant’anni di giornalismo”

Da infoANS.

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È stato l’arcivescovo di Napoli, Mons. Domenico Battaglia, a presiedere sabato 16 settembre 2023, nella Basilica dell’Incoronata Madre del Buon Consiglio, la cerimonia di consegna dei premi della XI edizione del “Premio Cardinale Michele Giordano”, promosso dall’Ordine dei Giornalisti della Campania.

Tra i premiati c’era anche don Giuseppe Costa, Co-portavoce della Congregazione Salesiana, per il libro “Girovagando tra cronache ed eventi. Quarant’anni di giornalismo”, edito da Nemapress.

Dopo aver ricevuto il premio dedicato alla memoria del Cardinale Giordano, per 19 anni alla guida dell’arcidiocesi partenopea, don Costa ha preso la parola per ringraziare la giuria del riconoscimento e, a partire dal tema sviluppato attraverso il suo libro – una raccolta di articoli che sono best practices per chi vuole apprendere il mestiere di giornalista – ha auspicato una condizione “meno precaria” per l’editoria cattolica, chiamata ad una nuova stagione di creatività ed audacia.

Nel corso della cerimonia sono stati premiati anche: Andrea Tornielli, Direttore editoriale del Dicastero vaticano per la Comunicazione, per il libro “Vita di Gesù”; padre Vittorio Trani, cappellano del carcere “Regina Coeli a Roma, per il libro “Come è in cielo, così sia in terra”; e Fabio Bolzetta, giornalista di Tv2000, per “La Chiesa nel digitale”; oltre a Fabio Marchese Ragona, vaticanista di Mediaset, per il testo “Luca Attanasio”; e al pastore presbiteriano Marcelo Figueroa, per le “Le diversità riconciliate”.

Insieme al libro di don Costa, infine, una menzione speciale è stata data anche al libro “Il Sinodo fra le macerie”, di don Armando Sannino, docente della Pontificia Università Lateranense.