Giornata mondiale delle comunicazioni sociali 2024: “Intelligenza artificiale e sapienza del cuore: per una comunicazione pienamente umana”

Dal quotidiano Avvenire.

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Guarda a un argomento di strettissima attualità, tra speranza di futuro e paure, il tema scelto dal Papa, per la prossima Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, la 58ª, che sarà celebrata il 12 maggio 2024. Francesco infatti rifletterà sull’intelligenza artificiale. Questo dunque il titolo che ribadisce come al centro debba comunque sempre esserci la persona umana: “Intelligenza artificiale e sapienza del cuore: per una comunicazione pienamente umana.” L’evoluzione dei sistemi di intelligenza artificiale – sottolinea una nota di accompagnamento all’annuncio del tema – rende sempre più naturale comunicare attraverso e con le macchine, in modo che è diventato sempre più difficile distinguere il calcolo dal pensiero, il linguaggio prodotto da una macchina da quello generato dagli esseri umani. Come tutte le rivoluzioni anche questa basata sull’intelligenza artificiale, pone nuove sfide affinché le macchine non contribuiscano a diffondere un sistema di disinformazione a larga scala e non aumentino anche la solitudine di chi già è solo, privandoci di quel calore che solo la comunicazione tra persone può dare. È importante guidare l’intelligenza artificiale e gli algoritmi, perché vi sia in ognuno una consapevolezza responsabile nell’uso e nello sviluppo di queste forme differenti di comunicazione che si vanno ad affiancare a quelle dei social media e di Internet. È necessario che la comunicazione sia orientata a una vita più piena della persona umana.

Servizio Civile all’Estero con Salesiani per il Sociale: 66 volontari in partenza dopo circa 70 ore di formazione

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – Venerdì 29 settembre 2023, con l’ultimo gruppo in partenza, si è concluso il ciclo di formazione per i volontari del Servizio Civile Universale all’Estero di Salesiani per il Sociale. Ventidue giorni, divisi in quattro sessioni per i 66 volontari, che raggiungeranno ora le sedi in Brasile (Sao Leopoldo, nel Rio Grande do Sul), Albania e Spagna, e iniziare così l’esperienza di volontariato annuale.

Il loro servizio consisterà in attività di animazione e sostegno allo studio, gruppi formativi.

I giovani presteranno servizio accanto a bambini e giovani in situazione di marginalità, nei centri giovanili, scuole, case di accoglienza, servizi per migranti.

A Roma, nella sede di Salesiani per il Sociale, i giovani operatori volontari, suddivisi in due contingenti, hanno partecipato alla formazione organizzata per sostenerli nel loro servizio. L’obiettivo è stato quello di fornire conoscenze che andassero dalle nozioni tecniche (normative, sicurezza) a quelle specifiche, attraverso con il coinvolgimento di formatori interni ed esterni all’Ufficio Nazionale, per un totale di 35 risorse umane impiegate. Alla formazione ha partecipato anche don Santiago Domínguez Fernandez, che coordina questo progetto dal 2002 per conto dei Salesiani di Spagna.

Sistema Preventivo, gestione di gruppi, comunicazione efficace, progettazione sociale, competenze relazionali ed educative, gestione delle situazioni di crisi, sono invece i contenuti affrontati nell’arco delle giornate, e che hanno fornito ai giovani volontari strumenti per poter affrontare la loro esperienza.

“Per Salesiani per il Sociale, il Servizio Civile è un asse fondamentale delle attività gestite dall’Ufficio Nazionale. Educare i giovani al servizio, al volontariato, alla pace è un modo per accompagnare i ragazzi a una cittadinanza attiva, accanto agli ultimi – ha dichiarato nella circostanza don Francesco Preite, Presidente di Salesiani per il Sociale. “Con la formazione offerta in questo mese abbiamo voluto fornire ai nostri volontari gli strumenti per affrontare al meglio quest’anno di servizio”.

Ideato a Chioggia lo stemma del nuovo cardinale don Ángel Fernández Artime

Da La nuova Venezia e Mestre

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Ideato a Chioggia lo stemma del nuovo cardinale don Angel Fernandez Artime, spagnolo, rettore maggiore dei Salesiani. A curarne l’esegesi il noto araldista chioggiotto, Giorgio Aldrighetti, mentre il disegno è firmato da Enzo Parrino, famoso grafico di Monterotondo (Roma). Don Artime è uno dei ventuno nuovi cardinali proclamati da papa Francesco il 30 settembre. Dopo l’annuncio della chiamata a un ruolo così prestigioso, monsignor Artime si è rivolto al grand’ufficiale chioggiotto perché si occupasse dello stemma cardinalizio. Dopo lo studio di rito, Aldrighetti ha proposto la sua idea. Nello stemma, ormai ufficiale, compaiono tre figure che simboleggiano la pietà, le origini e la missione del nuovo cardinale: il monogramma incoronato di Maria Ausiliatrice; l’ancora; il Buon Pastore. Sotto il motto “Sufficit tibi gratia mea” come espressione di massima fiducia in Dio. Il monogramma fa riferimento alla Madonna di Don Bosco, punto cardine dei salesiani; l’ancora simboleggia le radici marinare della famiglia del nuovo cardinale; il Buon Pastore la missione tra il gregge di Dio. Per Aldrighetti, socio ordinario dell’Istituto araldico genealogico italiano e socio onorario dell’Istituto romeno di Araldica e genealogia “Sever Zotta”, decorato pontificio e dell’Ordine di Malta, non si tratta del primo incarico per blasonatura e esegesi di stemmi ecclesiastici. In precedenza ha ideato lo stemma del cardinale Giovanni Cheli, del cardinale Renato Corti, dell’arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola, del patriarca di Venezia, monsignor Francesco Moraglia, del cardinale Raniero Cantalamessa. predicatore della casa pontificia. Al momento dell’elezione Papa Francesco, nel 2013, dopo le indicazioni fornite da Aldrighetti alla segreteria di Stato del Vaticano, lo stemma papale è stato modificato, scegliendo una stella a 8 raggi, al posto di quella originaria, a 5 punte.

 

Centenario morte Beato Luigi Variara: S. Messa per tutta la Famiglia Salesiana

Nell’anno del centenario della morte del Beato Luigi Variara, le Figlie dei Sacri Cuori di Gesù e Maria invitano tutta la Famiglia Salesiana a lodare il Signore con la Santa messa di sabato 21 ottobre 2023, alle ore 10.00 presso la Basilica Maria Ausiliatrice di Torino – Valdocco.

Presieduta dal Rettore della Basilica, don Michele Viviano, sarà seguita da un rinfresco.

Messaggio del Santo Padre Francesco per la 97ª Giornata Missionaria Mondiale 2023

Dal sito della Santa Sede.

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Cuori ardenti, piedi in cammino (cfr Lc 24,13-35)

Cari fratelli e sorelle!

Per la Giornata Missionaria Mondiale di quest’anno ho scelto un tema che prende spunto dal racconto dei discepoli di Emmaus, nel Vangelo di Luca (cfr 24,13-35): «Cuori ardenti, piedi in cammino».

Quei due discepoli erano confusi e delusi, ma l’incontro con Cristo nella Parola e nel Pane spezzato accese in loro l’entusiasmo per rimettersi in cammino verso Gerusalemme e annunciare che il Signore era veramente risorto. Nel racconto evangelico, cogliamo la trasformazione dei discepoli da alcune immagini suggestive: cuori ardenti per le Scritture spiegate da Gesù, occhi aperti nel riconoscerlo e, come culmine, piedi in cammino. Meditando su questi tre aspetti, che delineano l’itinerario dei discepoli missionari, possiamo rinnovare il nostro zelo per l’evangelizzazione nel mondo odierno.

1. Cuori ardenti «quando ci spiegava le Scritture». La Parola di Dio illumina e trasforma il cuore nella missione.

Sulla via da Gerusalemme a Emmaus, i cuori dei due discepoli erano tristi – come traspariva dai loro volti – a causa della morte di Gesù, nel quale avevano creduto (cfr v. 17). Di fronte al fallimento del Maestro crocifisso, la loro speranza che fosse Lui il Messia è crollata (cfr v. 21).

Ed ecco, «mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro» (v. 15). Come all’inizio della vocazione dei discepoli, anche ora nel momento del loro smarrimento, il Signore prende l’iniziativa di avvicinarsi ai suoi e camminare al loro fianco. Nella sua grande misericordia, Egli non si stanca mai di stare con noi, malgrado i nostri difetti, i dubbi, le debolezze, nonostante la tristezza e il pessimismo ci inducano a diventare «stolti e lenti di cuore» (v. 25), gente di poca fede.

Oggi come allora, il Signore risorto è vicino ai suoi discepoli missionari e cammina accanto a loro, specialmente quando si sentono smarriti, scoraggiati, impauriti di fronte al mistero dell’iniquità che li circonda e li vuole soffocare. Perciò, «non lasciamoci rubare la speranza!» (Esort. ap. Evangelii gaudium, 86). Il Signore è più grande dei nostri problemi, soprattutto quando li incontriamo nell’annunciare il Vangelo al mondo, perché questa missione, in fin dei conti, è sua e noi siamo semplicemente i suoi umili collaboratori, “servi inutili” (cfr Lc 17,10).

Esprimo la mia vicinanza in Cristo a tutti i missionari e le missionarie nel mondo, in particolare a coloro che attraversano un momento difficile: il Signore risorto, carissimi, è sempre con voi e vede la vostra generosità e i vostri sacrifici per la missione di evangelizzazione in luoghi lontani. Non tutti i giorni della vita sono pieni di sole, ma ricordiamoci sempre delle parole del Signore Gesù ai suoi amici prima della passione: «Nel mondo avete tribolazioni, ma abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!» (Gv 16,33).

Dopo aver ascoltato i due discepoli sulla strada per Emmaus, Gesù risorto «cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui» (Lc 24,27). E i cuori dei discepoli si riscaldarono, come alla fine si confideranno l’un l’altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?» (v. 32). Gesù infatti è la Parola vivente, che sola può far ardere, illuminare e trasformare il cuore.

Così comprendiamo meglio l’affermazione di San Girolamo: «Ignorare le Scritture è ignorare Cristo» (In Is., Prologo). «Senza il Signore che ci introduce è impossibile comprendere in profondità la Sacra Scrittura, ma è altrettanto vero il contrario: senza la Sacra Scrittura restano indecifrabili gli eventi della missione di Gesù e della sua Chiesa nel mondo» (Lett. ap. M.P. Aperuit illis, 1). Perciò, la conoscenza della Scrittura è importante per la vita del cristiano, e ancora di più per l’annuncio di Cristo e del suo Vangelo. Altrimenti, che cosa si trasmette agli altri se non le proprie idee e i propri progetti? E un cuore freddo, potrà mai far ardere quello degli altri?

Lasciamoci dunque sempre accompagnare dal Signore risorto che ci spiega il senso delle Scritture. Lasciamo che Egli faccia ardere il nostro cuore, ci illumini e ci trasformi, affinché possiamo annunciare al mondo il suo mistero di salvezza con la potenza e la sapienza che vengono dal suo Spirito.

2. Occhi che «si aprirono e lo riconobbero» nello spezzare il pane. Gesù nell’Eucaristia è culmine e fonte della missione.

I cuori ardenti per la Parola di Dio spinsero i discepoli di Emmaus a chiedere al misterioso Viandante di restare con loro sul far della sera. E, intorno alla mensa, i loro occhi si aprirono e lo riconobbero quando Lui spezzò il pane. L’elemento decisivo che apre gli occhi dei discepoli è la sequenza delle azioni compiute da Gesù: prendere il pane, benedirlo, spezzarlo e darlo a loro. Sono gesti ordinari di un capofamiglia ebreo, ma, compiuti da Gesù Cristo con la grazia dello Spirito Santo, rinnovano per i due commensali il segno della moltiplicazione dei pani e soprattutto quello dell’Eucaristia, sacramento del Sacrificio della croce. Ma proprio nel momento in cui riconoscono Gesù in Colui-che-spezza-il-pane, «egli sparì dalla loro vista» (Lc 24,31). Questo fatto fa capire una realtà essenziale della nostra fede: Cristo che spezza il pane diventa ora il Pane spezzato, condiviso con i discepoli e quindi consumato da loro. È diventato invisibile, perché è entrato ora dentro i cuori dei discepoli per farli ardere ancora di più, spingendoli a riprendere il cammino senza indugio per comunicare a tutti l’esperienza unica dell’incontro con il Risorto! Così Cristo risorto è Colui-che-spezza-il-pane e al contempo è il Pane-spezzato-per-noi. E dunque ogni discepolo missionario è chiamato a diventare, come Gesù e in Lui, grazie all’azione dello Spirito Santo, colui-che-spezza-il-pane e colui-che-è-pane-spezzato per il mondo.

A questo proposito, occorre ricordare che un semplice spezzare il pane materiale con gli affamati nel nome di Cristo è già un atto cristiano missionario. Tanto più lo spezzare il Pane eucaristico che è Cristo stesso è l’azione missionaria per eccellenza, perché l’Eucaristia è fonte e culmine della vita e della missione della Chiesa.

Lo ha ricordato il Papa Benedetto XVI: «Non possiamo tenere per noi l’amore che celebriamo nel Sacramento [dell’Eucaristia]. Esso chiede per sua natura di essere comunicato a tutti. Ciò di cui il mondo ha bisogno è l’amore di Dio, è incontrare Cristo e credere in Lui. Per questo l’Eucaristia non è solo fonte e culmine della vita della Chiesa; lo è anche della sua missione: “Una Chiesa autenticamente eucaristica è una Chiesa missionaria”» (Esort. ap. Sacramentum caritatis, 84).

Per portare frutto dobbiamo restare uniti a Lui (cfr Gv 15,4-9). E questa unione si realizza attraverso la preghiera quotidiana, in particolare nell’adorazione, nel rimanere in silenzio alla presenza del Signore, che rimane con noi nell’Eucaristia. Coltivando con amore questa comunione con Cristo, il discepolo missionario può diventare un mistico in azione. Che il nostro cuore brami sempre la compagnia di Gesù, sospirando l’ardente richiesta dei due di Emmaus, soprattutto quando si fa sera: “Resta con noi, Signore!” (cfr Lc 24,29).

3. Piedi in cammino, con la gioia di raccontare il Cristo Risorto. L’eterna giovinezza di una Chiesa sempre in uscita.

Dopo aver aperto gli occhi, riconoscendo Gesù nello «spezzare il pane», i discepoli «partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme» (cfr Lc 24,33). Questo andare in fretta, per condividere con gli altri la gioia dell’incontro con il Signore, manifesta che «la gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù. Coloro che si lasciano salvare da Lui sono liberati dal peccato, dalla tristezza, dal vuoto interiore, dall’isolamento. Con Gesù Cristo sempre nasce e rinasce la gioia» (Esort. ap. Evangelii gaudium, 1). Non si può incontrare davvero Gesù risorto senza essere infiammati dal desiderio di dirlo a tutti. Perciò, la prima e principale risorsa della missione sono coloro che hanno riconosciuto Cristo risorto, nelle Scritture e nell’Eucaristia, e che portano nel cuore il suo fuoco e nello sguardo la sua luce. Costoro possono testimoniare la vita che non muore mai, anche nelle situazioni più difficili e nei momenti più bui.

L’immagine dei “piedi in cammino” ci ricorda ancora una volta la perenne validità della missio ad gentes, la missione data alla Chiesa dal Signore risorto di evangelizzare ogni persona e ogni popolo sino ai confini della terra. Oggi più che mai l’umanità, ferita da tante ingiustizie, divisioni e guerre, ha bisogno della Buona Notizia della pace e della salvezza in Cristo. Colgo pertanto questa occasione per ribadire che «tutti hanno il diritto di ricevere il Vangelo. I cristiani hanno il dovere di annunciarlo senza escludere nessuno, non come chi impone un nuovo obbligo, bensì come chi condivide una gioia, segnala un orizzonte bello, offre un banchetto desiderabile» (ibid., 14). La conversione missionaria rimane l’obiettivo principale che dobbiamo proporci come singoli e come comunità, perché «l’azione missionaria è il paradigma di ogni opera della Chiesa» (ibid., 15).

Come afferma l’apostolo Paolo, l’amore di Cristo ci avvince e ci spinge (cfr 2 Cor 5,14). Si tratta qui del duplice amore: quello di Cristo per noi che richiama, ispira e suscita il nostro amore per Lui. Ed è questo amore che rende sempre giovane la Chiesa in uscita, con tutti i suoi membri in missione per annunciare il Vangelo di Cristo, convinti che «Egli è morto per tutti, perché quelli che vivono non vivano più per sé stessi, ma per colui che è morto e risorto per loro» (v. 15). A questo movimento missionario tutti possono contribuire: con la preghiera e l’azione, con offerte di denaro e di sofferenze, con la propria testimonianza. Le Pontificie Opere Missionarie sono lo strumento privilegiato per favorire questa cooperazione missionaria a livello spirituale e materiale. Per questo la raccolta di offerte della Giornata Missionaria Mondiale è dedicata alla Pontificia Opera della Propagazione della Fede.

L’urgenza dell’azione missionaria della Chiesa comporta naturalmente una cooperazione missionaria sempre più stretta di tutti i suoi membri ad ogni livello. Questo è un obiettivo essenziale del percorso sinodale che la Chiesa sta compiendo con le parole-chiave comunione, partecipazione, missione. Tale percorso non è sicuramente un piegarsi della Chiesa su sé stessa; non è un processo di sondaggio popolare per decidere, come in un parlamento, che cosa bisogna credere e praticare o no secondo le preferenze umane. È piuttosto un mettersi in cammino come i discepoli di Emmaus, ascoltando il Signore Risorto che sempre viene in mezzo a noi per spiegarci il senso delle Scritture e spezzare il Pane per noi, affinché possiamo portare avanti con la forza dello Spirito Santo la sua missione nel mondo.

Come quei due discepoli narrarono agli altri ciò che era accaduto lungo la via (cfr Lc 24,35), così anche il nostro annuncio sarà un raccontare gioioso il Cristo Signore, la sua vita, la sua passione, morte e risurrezione, le meraviglie che il suo amore ha compiuto nella nostra vita.

Ripartiamo dunque anche noi, illuminati dall’incontro con il Risorto e animati dal suo Spirito. Ripartiamo con cuori ardenti, occhi aperti, piedi in cammino, per far ardere altri cuori con la Parola di Dio, aprire altri occhi a Gesù Eucaristia, e invitare tutti a camminare insieme sulla via della pace e della salvezza che Dio in Cristo ha donato all’umanità.

Santa Maria del cammino, Madre dei discepoli missionari di Cristo e Regina delle missioni, prega per noi!

Roma, San Giovanni in Laterano, 6 gennaio 2023, Solennità dell’Epifania del Signore. 

FRANCESCO

Cagliero 11 – “Per il Sinodo” – Ottobre 2023

Si allega di seguito il  Cagliero 11 n°178 con l’intenzione missionaria salesiana del mese di Ottobre 2023.

Intenzione Missionaria Salesiana, alla luce dell’intenzione di preghiera del Santo Padre.

Preghiamo per la Chiesa, perché adotti l’ascolto e il dialogo come stile di vita a ogni livello, lasciandosi guidare dallo Spirito Santo verso le periferie del mondo.

Perché i membri della Famiglia Salesiana in Paraguay si uniscano sul cammino sinodale.

Cari amici,

saluti di pace dalla Cambogia! E mentre lo faccio, mi vengono in mente le parole di San Paolo in 1 Cor 13,4-7:

“L’amore è paziente, l’amore è benigno… l’amore sopporta ogni cosa”.

Questo di solito è facile quando si tratta dei giovani affidati alle nostre cure, ma è relativamente più fastidioso quando si tratta di noi stessi, dei nostri confratelli, dei fratelli religiosi o dei nostri collaboratori laici della missione.

Don Bosco ringiovanisca ciascuno di noi con rinnovata passione per le anime e ci unisca nell’amore.

Auguro a tutti i lettori di Cagliero 11 amore e pace dalla terra delle meraviglie.

Don Arun Michael Charles, SDB

Coordinatore Regionale per l’Animazione Missionaria della regione EAO (Asia Orientale – Oceania) e DIAM per la Cambogia

 

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Don Ángel Fernández Artime diventa Cardinale: tutti gli appuntamenti da non perdere

Dal sito infoANS.

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Dopo settimane di attesa in tutta la Famiglia Salesiana, sabato prossimo, 30 settembre 2023, Don Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore dei Salesiani, verrà solennemente creato Cardinale dal Santo Padre Francesco, nell’ambito di un Concistoro Ordinario Pubblico che vedrà la creazione di altri 20 cardinali tra arcivescovi, vescovi, patriarchi e presbiteri.

La cerimonia, per la prima volta nel Pontificato di Francesco, si svolgerà sul sagrato della basilica di San Pietro, anziché all’interno della basilica vaticana, e avrà inizio alle ore 10:00 (UTC+2). Il rito prevede l’imposizione della berretta, la consegna dell’anello e l’assegnazione del Titolo o Diaconia a ciascuno dei 21 cardinali nominati.

Grazie alla collaborazione con Vatican News, l’intera cerimonia sarà visibile in diretta sulla pagina Facebook dell’Agenzia ANS, in lingua originale. Inoltre, sarà visibile anche sui canali di Vatican News in originaleitalianoinglesespagnolofranceseportoghese e tedesco.

A seguire, dalle 11:30 alle 13:30, il Card. Fernández Artime riceverà in visita di cortesia familiari, amici e devoti di Don Bosco e della sua opera che vorranno felicitarsi con lui per questo nuovo servizio ecclesiale affidatogli dal Papa. Le visite di cortesia al Rettor Maggiore avranno luogo all’interno della Galleria Lapidaria del Palazzo Apostolico, con ingresso dal Portone di Bronzo.

La giornata di celebrazioni proseguirà poi con un momento di celebrazione festosa presso la Sede Centrale Salesiana, e un secondo momento – per un numero più selezionato di ospiti – presso l’Ambasciata di Spagna presso la Santa Sede.

Uno dei momenti più attesi dalla Famiglia Salesiana internazionale sarà poi quello che verrà vissuto il giorno successivo, domenica 1° ottobre 2023alle ore 11:00, quando il X Successore di Don Bosco presiederà la sua prima Eucaristia da cardinale nella Basilica del Sacro Cuore: un gesto significativo, espressione della devozione personale di Don Á.F. Artime, così come della volontà della Congregazione di rilanciare il ruolo di questa basilica, che tanta fatica costò a Don Bosco, come centro internazionale della devozione al Sacro Cuore di Gesù.

Per dare la possibilità a tutta la Famiglia Salesiana nel mondo di partecipare, pur se a distanza, a questa celebrazione, anche la Messa del 1° ottobre sarà trasmessa in diretta streaming sul canale YouTube di ANSChannel in tre lingue (italiano, inglese e spagnolo).

Da ultimo, non va dimenticato che tra i primi impegni cardinalizi del Rettor Maggiore c’è quello di mercoledì 4 ottobre, quando, alle ore 9, sul sagrato della basilica di San Pietro, Papa Francesco presiederà la celebrazione eucaristica in occasione dell’apertura dell’Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi. In quell’occasione, infatti, sono stati invitati a concelebrare con il Santo Padre tutti i cardinali di nuova creazione, insieme al resto del Collegio Cardinalizio e ai Patriarchi, gli arcivescovi, i vescovi e i presbiteri, membri del Sinodo, oltre agli altri arcivescovi, vescovi e presbiteri muniti di apposito biglietto.

La creazione a cardinale del Rettor Maggiore dei Salesiani di Don Bosco è un evento straordinario in sé, in quanto senza precedenti nella storia della Congregazione. Ecco perché già adesso nella Congregazione e nella Famiglia Salesiana si respira un profondo senso di attesa e gratitudine per questa nomina, segno di attenzione e considerazione anche verso Don Bosco e il suo carisma; e saranno moltissimi, per questo, gli Ispettori, vescovi e cardinali salesiani, così come i Superiori Maggiori e Responsabili dei vari gruppi della Famiglia Salesiana, che non perderanno l’occasione per stringersi attorno a Don Ángel Fernández Artime in queste giornate così significative.

La Consolata in dialogo con Torino: ospite il Rettor Maggiore, Card. Ángel Fernàndez Artime

Tornano al Santuario della Consolata, con il settimanale diocesano “La Voce e Il Tempo“, gli incontri e i dibattiti pubblici sui grandi temi di attualità.

In particolare, lunedì 4 dicembre alle ore 21.00 verrà ospitato il Card. Ángel Fernàndez Artime, Rettor Maggiore dei Salesiani.

Nel suo intervento, il Rettor Maggiore toccherà il tema a lui caro dei giovani e della sfida educativa.

Tutte le serate sono a ingresso libero e coordinate da giornalisti di “La Voce e il Tempo”, appuntamento presso il Santuario in Piazza della Consolata, Torino.

 

Farmi trasportare dal Servizio Civile con i salesiani – Luca Dirodi

Pubblichiamo con piacere la lettera a cura di Luca Dirodi, ex Operatore Volontario del Servizio Civile con i Salesiani di Valdocco, che parla di come l’esperienza abbia segnato il suo futuro.

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C’è chi lo chiama caso, chi fortuna, chi provvidenza. È che se tre anni fa non avessi iniziato il Servizio Civile con i Salesiani oggi non sarei potuto diventare dottorando in una prestigiosa università italiana, la Scuola Normale Superiore di Pisa.

Non è una storia movimentata, ma fatta di semplici interconnessioni impreviste. Sono venuto a conoscenza del Servizio Civile appunto per caso, fortuna, provvidenza. Insomma, quella cosa lì.

Uscivamo dal periodo più duro della Pandemia Covid-19 e cercavo qualcosa che mi facesse vivere delle relazioni con altre persone. Un’amica mi ha messo in contatto con i Salesiani di Valdocco.

Inizialmente non avevo certezza di dove avrei voluto fare servizio ma grazie ad un incontro di orientamento con la coordinatrice dell’Ufficio Servizio Civile Salesiani Piemonte e Valle d’Aosta che ha saputo cogliere quali fossero le mie potenzialità e i miei desideri, sono stato accompagnato alla scelta del Centro di Formazione Professionale a Valdocco, Torino.

In 12 mesi ho svolto attività di animazione, sostegno allo studio con ragazzi e ragazze in formazione presso il Centro. Senza aspettative, ma con la sola intenzione di vivere il qui e ora dell’esperienza, improvvisamente sono stato catapultato in un anno di risate, litigate, confidenze, gioco: proprio le relazioni che stavo cercando.

In un clima di famiglia, attraverso delle relazioni significative, mi sono sentito accolto e valorizzato.

E poi ecco di nuovo quella cosa lì, un po’ accidentale, che è arrivata senza averla cercata: durante uno degli incontri di formazione generale, del Servizio Civile, incontro degli operatori del Social Community Theatre Centre che si occupa di Teatro e Ricerca, Teatro e Salute, Teatro e Formazione.

SPOILER: prima del Servizio Civile ho studiato e lavorato per anni nel mondo del teatro e del cinema, ma in quel periodo avevo deciso di abbandonare quella strada.

E invece no! Ecco che torna vestita in modo diverso e mi stuzzica così tanto che decido di volerla seguire incuriosito. Mi iscrivo ad uno dei corsi del SCT Centre.

Il primo giorno che andai a Spazio BAC, a qualche centinaio di metri da dove svolgevo Servizio Civile, dove si teneva il corso, c’era nella testa la solita sensazione di competizione che provavo ogni volta che mi avvicinavo al mondo del teatro e del cinema e agli attori, nel voler dimostrare di essere il più bravo. Senza saperlo avevo già di fronte un modello di teatro diverso, fatto da persone diverse.

Il Servizio Civile termina, ma come in un continuum fatto di casualità incontro un Professore universitario che si mostra anche lui interessato a questa strana metodologia teatrale e insieme decidiamo di scrivere una tesi.

Dopo un anno di lavoro mi laureo con una tesi in Sociologia del territorio e Teatro sociale e di comunità e un mese dopo entro in un dottorato che studia la società e la politica grazie a un mio progetto di ricerca basato proprio sul Teatro sociale e di comunità.

Uno dei motivi, forse il principale, per il quale oggi mi trovo a iniziare una nuova e stimolante esperienza, è proprio l’anno di Servizio Civile.

Certo non è stato quell’anno a farmi dire “Guarda, tu, fra tre anni, farai un dottorato”, però è indubitabile che proprio grazie a quell’esperienza ho maturato una serie di competenze, ho avuto la possibilità di costruire una bella rete di relazioni e si sono innescati tutta una serie di accadimenti senza i quali oggi non potrei provare una grande soddisfazione e gratificazione.

Grazie Servizio Civile con i Salesiani!

-Luca Dirodi

Siglata partnership fra Confindustria Moda e la Federazione CNOS-FAP

Pubblichiamo il comunicato stampa del CNOS-FAP Nazionale sull’accordo siglato ieri a Torino con Confindustria Moda.

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Torino, 26 settembre 2023 – Secondo le stime del Censis, in Italia entro il 2030 andranno in pensione 1.9 milioni di lavoratori, di cui circa il 6% nell’industria della Moda ed Accessorio. Nello stesso arco di tempo, si stima che la crisi demografica porterà ad avere 1.3 milioni di studenti in meno.

Per prevenire l’aggravarsi delle difficoltà che gli imprenditori già incontrano nel trovare nel mercato del lavoro operatori con le giuste competenze, Confindustria Moda, la federazione che riunisce le sette associazioni italiane della Moda e dell’Accessorio, e CNOS-FAP, Federazione Nazionale dei Centri di Formazione Professionale Salesiani, annunciano la firma di un accordo triennale di partenariato per promuovere la formazione professionale nell’industria della Moda e dell’Accessorio in Italia e nel mondo.

L’obiettivo di questa partnership è promuovere l’occupazione giovanile nel settore, fornendo una formazione professionale di alta qualità, soprattutto per ragazze e giovani in Italia, anche provenienti da altri Paesi. Gli obiettivi specifici includono l’attrazione dei giovani verso la formazione professionale, il potenziamento delle competenze degli studenti e dei formatori nel settore moda e accessorio, e lo sviluppo di percorsi formativi dedicati a questo settore in varie regioni italiane.

Il progetto prevede anche lo scambio internazionale attraverso la rete dei DBTech Salesiani per facilitare l’inserimento occupazionale di giovani stranieri nel settore moda ed accessorio, formati nei Paesi d’origine nelle scuole salesiane. Il coordinamento di questa partnership sarà gestito da un Comitato di Coordinamento composto da rappresentanti di Confindustria Moda e CNOS-FAP.

L’accordo avrà una durata di tre anni, dal 2023 al 2026, con possibilità di rinnovo.

“Questo accordo rappresenta per noi l’apertura di un nuovo fronte per la nostra missione salesiana” afferma don Giuliano Giacomazzi, Direttore Generale della Federazione CNOS FAP. “Con esso inizia una collaborazione strategica con il mondo della Moda e dell’Accessorio inserendosi nel processo di valorizzazione del Made in Italy. La speranza è di offrire alle ragazze e ai ragazzi un accompagnamento formativo ed educativo che promette sbocchi lavorativi particolarmente promettenti e aperti all’innovazione, secondo la ricca tradizione di don Bosco e dei Salesiani, in una comune visione condivisa con Confindustria Moda, a cui esprimiamo tutta la nostra gratitudine.”

“Siamo orgogliosi di firmare questo accordo con una realtà quotidianamente impegnata nel supportare l’integrazione nella società dei giovani di tutto il mondo come CNOS-FAP” commenta Ercole Botto Poala, Presidente di Confindustria Moda “La sfida della formazione è particolarmente sentita oggi nell’industria della Moda e Accessorio, motore fondamentale dell’economia italiana, per la difficoltà
sempre crescente nel trovare nel mercato i professionisti con le competenze necessarie. Con questa partnership compiamo un importante passo avanti per aiutare le imprese nelle loro sfide quotidiane, contribuendo anche alla nobile missione dei Salesiani di promuovere una giusta integrazione”.

Questo accordo è promosso dal Comitato Education di Confindustria Moda, che da anni è impegnato nel contatto del mismatch fra la domanda di competenze delle imprese e l’offerta del sistema educativo. I successi ottenuti negli anni dal Comitato Education, presieduto da Paolo Bastianello, sono ulteriore conferma dei risultati che il settore può raggiungere lavorando come sistema.