Un nuovo riconoscimento a don Giuseppe Costa, SDB, per il suo libro “Girovagando tra cronache ed eventi. Quarant’anni di giornalismo”

Da infoANS.

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È stato l’arcivescovo di Napoli, Mons. Domenico Battaglia, a presiedere sabato 16 settembre 2023, nella Basilica dell’Incoronata Madre del Buon Consiglio, la cerimonia di consegna dei premi della XI edizione del “Premio Cardinale Michele Giordano”, promosso dall’Ordine dei Giornalisti della Campania.

Tra i premiati c’era anche don Giuseppe Costa, Co-portavoce della Congregazione Salesiana, per il libro “Girovagando tra cronache ed eventi. Quarant’anni di giornalismo”, edito da Nemapress.

Dopo aver ricevuto il premio dedicato alla memoria del Cardinale Giordano, per 19 anni alla guida dell’arcidiocesi partenopea, don Costa ha preso la parola per ringraziare la giuria del riconoscimento e, a partire dal tema sviluppato attraverso il suo libro – una raccolta di articoli che sono best practices per chi vuole apprendere il mestiere di giornalista – ha auspicato una condizione “meno precaria” per l’editoria cattolica, chiamata ad una nuova stagione di creatività ed audacia.

Nel corso della cerimonia sono stati premiati anche: Andrea Tornielli, Direttore editoriale del Dicastero vaticano per la Comunicazione, per il libro “Vita di Gesù”; padre Vittorio Trani, cappellano del carcere “Regina Coeli a Roma, per il libro “Come è in cielo, così sia in terra”; e Fabio Bolzetta, giornalista di Tv2000, per “La Chiesa nel digitale”; oltre a Fabio Marchese Ragona, vaticanista di Mediaset, per il testo “Luca Attanasio”; e al pastore presbiteriano Marcelo Figueroa, per le “Le diversità riconciliate”.

Insieme al libro di don Costa, infine, una menzione speciale è stata data anche al libro “Il Sinodo fra le macerie”, di don Armando Sannino, docente della Pontificia Università Lateranense.

RMG – I cardinali salesiani nella storia

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – Con sorpresa di molti – primo fra tutti, l’interessato – lo scorso 9 luglio Papa Francesco ha nominato cardinale il X Successore di Don Bosco, Don Ángel Fernández Artime. La sorpresa riguardava una porpora assegnata ad un Superiore Maggiore in carica e, volendo, anche per la relativamente giovane età del prescelto (63 anni). Ma non è affatto sorprendente, invece, che un Figlio di Don Bosco venga chiamato a servire la Chiesa in tal veste. Finora i vari Pontefici ne hanno creati già 19 – senza contare il Rettor Maggiore, che diverrà cardinale il prossimo 30 settembre. Proprio in vista di quell’avvenimento, a partire da oggi e nei prossimi giorni, proveremo a riscoprire brevemente le loro figure e le loro missioni.

Prima di farlo, pare però necessaria una nota su chi sono e cosa fanno i cardinali.

Secondo il Diritto Canonico (cann. 349 e seguenti) “i Cardinali di Santa Romana Chiesa costituiscono un Collegio peculiare cui spetta provvedere all’elezione del Romano Pontefice”; inoltre “assistono il Romano Pontefice sia agendo collegialmente quando sono convocati insieme per trattare le questioni di maggiore importanza, sia come singoli, cioè nei diversi uffici ricoperti prestandogli la loro opera nella cura soprattutto quotidiana della Chiesa universale”.

Essi vengono individuati dal Santo Padre tra gli “uomini che siano costituiti almeno nell’ordine del presbiterato, in modo eminente distinti per dottrina, costumi, pietà e prudenza nel disbrigo degli affari;  coloro che già non siano Vescovi, devono ricevere la consacrazione episcopale” (cann. 351 §1).

Ed ecco di seguito la lista dei salesiani creati cardinali, in ordine cronologico, e con la data della nomina.

  • Giovanni Cagliero (1915)
  • August Cardinal Hlond (1927)
  • Raúl Silva Henríquez (1962)
  • Štěpán Trochta (1969 in pectore, e poi 1973)
  • Alfonso Maria Stickler (1985)
  • Rosalio José Castillo Lara (1985)
  • Miguel Obando Bravo (1985)
  • Antonio María Javierre Ortas (1988)
  • Antonio Ignacio Velasco Garcia (2001)
  • Óscar Andrés Rodríguez Maradiaga (2001)
  • Tarcisio Bertone (2003)
  • Joseph Zen Ze-kiun (2006)
  • Raffaele Farina (2007)
  • Angelo Amato (2010)
  • Riccardo Ezzati Andrello (2014)
  • Charles Maung Bo (2015)
  • Daniel Fernando Sturla Berhouet (2015)
  • Cristóbal López Romero (2019)
  • Virgilio do Carma da Siva (2022)
  • Ángel Fernández Artime (2023)

Consulta Nazionale della Pastorale Giovanile della CEI, il saluto di don Michele Falabretti

Dal 11 al 13 settembre 2023 si è tenuta la Consulta Nazionale della Pastorale Giovanile della CEI al Priorato di S. Pierre, in Val d’Aosta. Per i Salesiani in Italia ha partecipato don Elio Cesari, nuovo coordinatore nazionale della Pastorale Giovanile.

Si trattava dell’ultimo incontro coordinato da don Michele Falabretti, al termine dei suoi undici anni come Direttore del Servizio Nazionale per la PG: don Michele ha voluto offrire con questa occasione un tempo per fare una verifica del lavoro fatto e condividere alcune prospettive di futuro.

Facendo riferimento ad un articolo – intervista che sarà pubblicato sul numero di gennaio di Note di Pastorale Giovanile, don Falabretti ha suddiviso il lavoro secondo tre tempi:

– Primo tempo: Undici anni

– Secondo tempo: Le sfide di oggi

– Terzo tempo: Verso il futuro

Il clima di condivisione e di gratitudine reciproca ha permesso di vivere questo tempo come un lavoro utile da consegnare al prossimo direttore della PG nazionale.

Molto toccante il ringraziamento finale di don Michele:

Alla CEI, dunque, devo riconoscenza per avermi coinvolto in un’avventura che ho sempre ritenuto immeritata. Un’esperienza che mi ha fatto vedere il mondo. Quello italiano, di cui pensavo di conoscere qualcosa ma che un po’ alla volta mi si è rivelato come molto più grande e più bello di quanto immaginassi. Penso ai luoghi: l’Italia è davvero un paese meraviglioso. Ma penso soprattutto alle persone, alle storie e tradizioni cristiane, alla fede e alla spiritualità che attraversa il Paese più del genio artistico (che spesso ne è solo un’espressione).

Penso alle diocesi, ai loro vescovi, agli incaricati di pastorale giovanile e ai loro collaboratori che spesso mi hanno accolto e ospitato, talvolta alla loro tavola e nelle loro case. Ho ascoltato molto, ho ricevuto accoglienza, rispetto e fiducia: non me ne sono mai andato da un posto con la sensazione di essere stato mal sopportato o di aver perso tempo. La storia di fede delle chiese in Italia, con le sue tradizioni, è davvero incredibile e non c’è come girare per poterla capire e in un certo senso toccare.

Vorrei dire grazie a Note di Pastorale Giovanile, in particolare a don Rossano e a don Giancarlo, ma anche a don Claudio e a don Roberto: il lavoro di questi anni è stato tanto, ma mi ha costretto a fermarmi e a pensare.

Vorrei dire grazie a chi ha lavorato quotidianamente con me in ufficio: senza di loro avrei potuto fare un decimo di ciò che ho fatto. Alla Consulta nazionale che mi ha aiutato a non chiudermi nei miei pensieri e spesso mi ha costretto a rivedere le mie convinzioni; a chi ho disturbato spesso e senza apparire mi ha sostenuto con preziosi consigli e contributi di lavoro. Un grazie speciale ai giovani che mi hanno accompagnato nei momenti in cui il lavoro si faceva frenetico, quelli che abbiamo chiamato gli “animatori di Casa Italia”; mi hanno riempito di affetto e non mi hanno fatto mancare la cosa più importante: lo sguardo dei giovani sulla vita, senza il quale il nostro lavoro non avrebbe senso.

Come Salesiani in Italia, esprimiamo la grande riconoscenza a don Michele per il suo servizio serio e profondo, continuando con il suo successore l’impegno nella collaborazione per il bene di tanti giovani.

Al servizio del “soffio dello Spirito”: il girotondo della santità della Famiglia Salesiana

Dal sito infoANS.

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Tempo per fare sintesi, rinnovare la comunione tra tutti e, infine, coltivare la passione per quello che, è stato ribadito, è un vero ministero: questo è stato il senso dell’ultima sessione del seminario per la promozione delle Cause di Beatificazione e Canonizzazione della Famiglia Salesiana, conclusosi nella mattinata di domenica 10 settembre 2023.

Una sessione che ha visto anche la presenza continua del Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, che non ha perso l’occasione per incoraggiare a far emergere la santità della Famiglia di Don Bosco:

“Bisogna assicurare che quanto di bello abbiamo vada avanti, perché non sono cose nostre – ha affermato –. Noi siamo al servizio del soffio dello Spirito, e dobbiamo aiutare a far sentire questo soffio”.

La mattinata si era aperta dapprima con la celebrazione comunitaria dell’Eucaristia domenicale, nella quale sempre il Rettor Maggiore, con riferimento alle letture del giorno, aveva consegnato tre punti chiave: amare il prossimo come sintesi di tutti i comandamenti; evitare i pettegolezzi come prima forma di carità; la mutua preghiera quale espressione di autentica carità tra fratelli e sorelle.

Nell’ultimo momento di confronto in aula, poi, don Pierluigi Cameroni, Postulatore Generale per le Cause dei Santi della Famiglia Salesiana, ha aggiornato per sommi capi sul lavoro compiuto dalla Postulazione Generale rispetto al precedente seminario (con 7 inchieste chiuse, 5 aperte, 6 positio consegnate, solo per citare quache dato).

Soprattutto, ha rinnovato l’invito a tutti i presenti a concepire il proprio servizio dell’animazione in maniera organica e completa, intessendo sinergie e collaborazioni a tutti i livelli.

Non sono mancati, inoltre, i suggerimenti sui passi da compiere per favorire la conoscenza della santità, la diffusione delle devozioni, e in definitiva, la promozione delle Cause.

A motivo della particolarità e della significatività di quest’esperienza, nell’ultima sessione dei lavori ha trovato spazio anche la presentazione della collezione dell’Archivio Storico del Perù sul Servo di Dio don Luis (Luigi) Bolla, SDB.

Il lavoro di raccolta della straordinaria documentazione sulla vita del salesiano, che spese tutta la sua vita missionaria (60 anni) tra gli indigeni Achuar e Schuar di Ecuador e Perù, è avvvenuto in accordo con quelle comunità e ha richiesto l’impegno di personale dedicato e altamente qualificato, ma alla fine ha messo insieme un patrimonio documentario straordinario, sia per conoscere la vita del Servo di Dio, sia a livello etnografico in relazione alle popolazioni indigene: 25 serie di reperti, con documenti di ogni tipo, decine di diari, mappe, fotografie, cartoline… e oggetti personali di don Bolla, come il suo tawásap, la corona di piume simbolo del suo status presso gli Achuar; o i suoi stivali, contenenti ancora il fango della Foresta Amazzonica da lui percorsa.

Le parole conclusive le ha pronunciate “a braccio” il X Successore di Don Bosco. Toccato dagli interventi cui aveva assistito nei giorni precedenti e dalla relazioni da lui lette, ha voluto raccontare con la sua testimonianza diretta quanto sia commovente, viva e vera la santità salesiana in tutto il mondo:

“Nei miei viaggi in 118 Paesi del mondo ho vissuto in questi anni delle realtà bellissime: ho potuto constatare quello di cui avete parlato vedendolo sul campo: ho conosciuto direttamente la storia dei martiri spagnoli della Guerra Civile; ho ammirato la storia di don Vincenzo Cimatti attraverso il suo bellissimo museo in Giappone; posso parlarvi della Causa di don Silvio Galli a Chiari o dello stesso don Bolla in Perù; sono stato accanto alle suore Ferrandine nei momenti difficili di rallentamento nella Causa del loro fondatore, e ho gioito con le Salesiane Oblate del Sacro Cuore quando è ripartita quella di Mons. Giuseppe Cognata…”.

Dopo aver elogiato le relazioni di alto livello e la qualità riscontrata durante tutto il seminario, il Rettor Maggiore, da un lato ha messo in guardia dal pericolo “che la nostra pigrizia e distrazione rovini quello che la grazia ha compiuto”, ma dall’altro ha proseguito il suo messaggio di incoraggiamento facendosi testimone del “bellissimo movimento” di persone impegnato a “rintracciare e recuperare tante storie salesiane”.

Nella consapevolezza che “ogni santo mostra una parola di Dio”, Don Á.F. Artime ha infine esortato a perseverare con tenacia nel servizio:

“Trasmettete e condividete tutto questo, con gli attori delle cause, nelle diocesi e con il resto della Famiglia Salesiana!”.

Proprio in quest’ottica la Postulazione Generale ha già proposto alcuni piccoli passi possibili per dare continuità ai processi in corso: in vista del IV seminario, fissato per il 2026, realizzare degli appuntamenti online ogni 6 mesi tra tutti gli animatori delle Cause; e, a livello spirituale, dedicare ciascuno un momento di preghiera ogni sabato per affidare a Maria Ausilitrice tutte le cause della Famiglia Salesian, e in particolare quella di Mamma Margherita.

Elledici: sussidio “Passo dopo passo” distribuito in Piazza San Pietro, il ringraziamento del Papa durante l’Angelus

L’editrice Elledici, ospite in Piazza San Pietro, ha omaggiato i presenti con 5000 copie del sussidio per la catechesiPasso dopo passo“, un’iniziativa apprezzata anche dal Papa durante l’Angelus del giorno.

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L’editrice salesiana Elledici, in occasione dell’inizio dell’anno catechistico, ha avuto l’onore di essere ospitata in piazza San Pietro per l’Angelus del Papa, dove ha allestito 4 postazioni per omaggiare, con particolare attenzione verso i bambini e i ragazzi, 5000 copie del sussidio per la catechesiPasso dopo passo“.

Papa Francesco, dopo la preghiera dell’Angelus, ha annunciato e benedetto l’iniziativa dell’editrice sottolineando:

È un bel regalo!”

e ha colto l’occasione per ringraziare i catechisti della loro preziosa opera e per augurare ai ragazzi e alle ragazze del catechismo la gioia di incontrare Gesù.

“Nel girotondo dei santi”: III Seminario di promozione delle Cause di Canonizzazione e Beatificazione della Famiglia Salesiana

Dall’agenzia ANS.

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Dal 6 al 10 settembre si svolgerà a Torino, presso la Casa Madre salesiana, il III Seminario di promozione delle Cause di Beatificazione e Canonizzazione della Famiglia Salesiana, dopo quelli organizzati nel 2016 e nel 2018.

Uno dei frutti più belli nati da Don Bosco è la schiera di santi e di candidati alla santità che in forme e condizioni diverse hanno incarnato il suo carisma.

“Infatti, mentre esprimiamo un profondo e religioso senso di gratitudine e di lode per la santità già riconosciuta nella nostra Famiglia e per quella in via di riconoscimento, siamo consapevoli di aver ricevuto una preziosa eredità che merita di essere conosciuta e valorizzata, sotto diversi aspetti: liturgico-celebrativo, spirituale, pastorale, ecclesiale, educativo, culturale”

sottolinea don Pierluigi Cameroni, Postulatore Generale delle Cause dei Santi della Famiglia Salesiana.

L’iniziativa del Seminario si propone pertanto di promuovere la conoscenza, l’imitazione e l’intercessione di questi fratelli e sorelle della Famiglia Salesiana che il Signore ha donato come modelli di vita, compagni di viaggio e intercessori, nonché di illustrare e approfondire alcune dinamiche legate a come una Causa viene concretamente trattata, sia da un punto di vista giuridico, che teologico. Nello specifico:

“il Seminario si propone di valorizzare il patrimonio spirituale, pastorale ed educativo di santità nato da Don Bosco; comprendere il vero significato e le finalità di una Causa di canonizzazione; offrire orientamenti e buone pratiche al fine di promuovere le Cause dei candidati alla santità canonizzata della Famiglia Salesiana; aiutare nell’accertamento e accompagnamento di asseriti miracoli”.

Sono circa 80 i partecipanti, in rappresentanza delle oltre 60 Cause seguite dalla Postulazione. Si tratta di un evento ecclesiale, perché le Cause di Beatificazione e Canonizzazione sono un bene della Chiesa, e insieme un incontro di Famiglia Salesiana, considerando che circa la metà dei 32 gruppi hanno almeno una Causa in corso.

Ospitato a Valdocco, quest’anno il Seminario permetterà di vivere i luoghi di Don Bosco, visitare la Casa-Museo con lo spazio a tema per le figure di santità della Famiglia Salesiana, “risalire” in preghiera al Colle Don Bosco e andare a trovare Mamma Margherita a Capriglio.

Tutti luoghi che parlano di una santità incarnata e della concretezza dei legami grazie ai quali tanti giovani sono divenuti santi a casa di Don Bosco: luoghi che insegnano ad essere tessitori di vangelo nelle rispettive case e comunità.

 

Forum SYM: Immaginare un Movimento Giovanile Salesiano mondiale. I risultati del confronto

Dal sito infoANS.

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Al mattino di mercoledì 2 agosto 2023, mentre già centinaia di migliaia di giovani affollavano e riempivano di entusiasmo le strade di Lisbona, una selezionata rappresentanza di ragazzi e ragazze del Movimento Giovanile Salesiano (MGS) partecipava al “Forum SYM” (dall’acronimo dell’MGS in inglese).

La loro missione: “Immaginare un Movimento Giovanile Salesiano mondiale”. Ora, a distanza di qualche giorno, dopo aver raccolto e organizzato la grande quantità di materiali prodotti e condivisi durante quell’appuntamento, il Settore per la Pastorale Giovanile dei Salesiani di Don Bosco, guidato da don Miguel Angel García Morcuende, presenta i risultati di questo confronto.

A partecipare a quest’atteso confronto, tenuto presso la Casa Ispettoriale dei salesiani di Lisbona, nell’ambito della Giornata del Movimento Giovanile Salesiano (SYM Day) durante la GMG di Lisbona 2023, sono stati circa 250 giovani, che hanno dialogato con il Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, la Madre Generale FMA, Madre Chiara Cazzuola, il Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile SDB, don Miguel Angel García Morcuende, e la Consigliera Generale per la Pastorale Giovanile FMA, suor Runita Borja.

Dopo la registrazione dei partecipanti, il forum è iniziato con un contributo sul tema dell’evento – Immaginare il Movimento Giovanile Salesiano Mondiale – offerto da suor Borja e don García Morcuende.

La presentazione si è conclusa con il seguente spunto di riflessione, per la successiva condivisione nei diversi gruppi linguistici: identificate un’importante questione o sfida globale su cui pensate che il Movimento Giovanile Salesiano possa dare un contributo significativo e visibile, e proponete di conseguenza delle linee di azione concrete.

La diversità delle risposte richiama già da sola l’attenzione sia dei giovani, sia degli adulti SDB, FMA e della Famiglia Salesiana sulla necessità di rispondere alle sfide del tempo.

I giovani chiedono di essere formati su vari aspetti della loro crescita, come l’identità, il discernimento vocazionale, la fede e la spiritualità salesiana; SDB, FMA e membri della Famiglia Salesiana sono chiamati ad accompagnare i giovani, specialmente i poveri e i migranti, e le loro famiglie.

I giovani desiderano formare la propria identità venendo assistiti nel loro sviluppo sessuale, affettivo, emotivo e mentale, per poter vivere una vita degna.

Vivendo seriamente la loro vita con Cristo, vogliono scoprire la loro vocazione, approfondire la loro fede cattolica ed essere al servizio dei loro compagni e della Chiesa.

Hanno anche espresso il desiderio di crescere nella spiritualità giovanile salesiana e nell’ecologia integrale.

E nel perseguire questi aspetti di crescita, sperano di essere accompagnati dalle loro famiglie nel vivere la fede.

I risultati di questa splendida riflessione chiedono anche un accompagnamento da parte degli SDB, delle FMA e dell’intera Famiglia Salesiana. Questo accompagnamento significa prendersi del tempo per ascoltare i giovani, per camminare con loro alla scoperta della loro vocazione, per approfondire la conoscenza e la pratica della fede cattolica e della spiritualità salesiana, e per prendersi cura delle famiglie.

Il mondo, infatti, pone ai nostri giovani e alla Famiglia Salesiana sfide sempre più grandi.

Si spera che il Forum SYM serva come esperienza concreta di ascolto dei giovani, e che sproni la Famiglia Salesiana a quell’accompagnamento gioioso e significativo che i giovani tanto desiderano.

Gerusalemme: VIII Convegno Mondiale dell’Associazione Biblica Salesiana

Dal sito InfoANS.

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Dal 21 al 27 agosto scorsi si è tenuto a Gerusalemme, presso il Seminario Teologico SalesianoRatisbonne” l’VIII Convegno Mondiale dell’Associazione Biblica Salesiana.

L’obiettivo era far memoria dei 40 anni dal primo incontro realizzato a Cremisan, Betlemme, oltre ad un bilancio delle attività e un progetto per il futuro, rispondendo alle nuove esigenze del tempo.

“Quaranta anni fa, l’allora Rettor Maggiore ha voluto che tutti i Salesiani e le figlie di Maria Ausiliatrice che nel loro percorso di studio hanno avuto una certa specializzazione nella parte biblica, potessero incontrarsi per scambiarsi idee, per vedere cosa si potesse fare insieme per sviluppare una lettura salesiana dello studio biblico. E l’idea è stata geniale!”

ha spiegato don Alejandro León Mendoza, Superiore dell’Ispettoria salesiana del Medio Oriente, che ha ospitato il Convegno. Per l’Ispettore, questo evento ha rappresentato anche un’occasione per ricordare i primi convegni, che si tenevano appunto a Cremisan.

Tra i relatori, è intervenuto anche don Giorgio Zevini, uno dei fondatori, che ha affermato come l’Associazione abbia avuto una grande crescita nel corso degli anni, malgrado le sfide, che durante il Convegno si sono potute affrontare.

“Noi ci siamo orientati prevalentemente su tre grande aree – ha spiegato don Zevini – L’area della qualificazione culturale e professionale dell’Associazione Biblica Salesiana, la quale, attraverso lo studio personale, la ricerca, le pubblicazioni, i viaggi in Terra Santa, le diverse conferenze, ha potuto dare un contributo notevole in questo campo soprattutto a servizio sempre della Congregazione. Una seconda area – ha proseguito – è stata quella dei giovani, soprattutto per offrire un servizio qualificato intorno alla Parola di Dio, per far vedere la bellezza e la ricchezza che porta il Vangelo nella loro vita, soprattutto a livello di vita spirituale. Una terza e grande area è stata quella che riguarda il servizio di animazione biblico-pastorale a tutta la Famiglia Salesiana”.

Durante le giornate, inoltre, si è discusso in merito ai mezzi di comunicazione e all’importanza di

“riuscire a portare il carisma salesiano all’interno di diverse culture, attraverso il servizio della Parola di Dio. Una parola di Dio – ha aggiunto ancora don Zevini – che non va presentata a livello teorico, dottrinale, astratta, ma a livello di esperienza, di lettura spirituale del testo, in modo tale che i giovani comprendano che prima di afferrare i contenuti religiosi, la cosa fondamentale è l’educazione alla fede”.

Don Francisco Sanchez, salesiano che lavora nell’animazione biblico-pastorale con i giovani, in Messico, ha rimarcato come

“al di là della diversità umana e culturale dei giovani, loro vogliono fare esperienza con Cristo vivo. Questo – ha continuato il religioso – ha che fare con lo sviluppo della propria esistenza. Oggi l’importante è dare ai giovani una formazione che li aiuti ad essere protagonisti dell’evangelizzazione”.

In questo senso, ha affermato,

“è bello se noi parliamo ai giovani di Gesù, ma è più bello quando è un giovane a parlare agli altri coetanei di Gesù”.

Oltre ai lavori intensi di questi giorni, come il rinnovo dello Statuto dell’Associazione da presentare al Rettor Maggiore, i partecipanti hanno potuto incontrare il Patriarca di Gerusalemme, Pierbattista Pizzaballa, OFM. È stato un momento cordiale di ascolto reciproco delle sfide pastorali, culturali e religiose della Terra Santa.

Infine, anche la visita ai luoghi santi è stata parte integrante delle giornate del Convegno: un modo per vivere l’esperienza dell’avvicinamento ai luoghi degli eventi del Vangelo. Una di queste visite, guidata da don Eugenio Alliata, dello “Studium Bibilicum Franciscanum”, è stata al Santuario di Betania.

“Tutto lo sforzo che abbiamo fatto è stato di rivedere, ripensare e programmare il miglior servizio professionale che, come biblisti, possiamo offrire ai Salesiani e alla Pastorale Giovanile – ha detto don Juan José Bartolomé, Presidente dell’Associazione Biblica Salesiana – Accompagnare i giovani nella fede con la Parola di Dio, illuminare la vita dei membri della Famiglia Salesiana con la Parola di Dio, affinché tutti si avvicinano alla parola di Dio che è Cristo Gesù”.

Strenna per il 2024: ecco le novità per partecipare al concorso per il poster

Dal sito InfoANS.

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Da quando il Settore per la Comunicazione Sociale della Congregazione ha lanciato il concorso per il poster della Strenna per il 2024, in tutta la Famiglia Salesiana si sono mobilitati grafici, illustratori e designer.

Diverse sono le proposte già pervenute alla Sede Centrale Salesiana. Ed ora, per favorire la partecipazione, è stata prorogata la scadenza per la presentazione delle proposte, e vengono offerte delle linee guida dettagliate sui requisiti tecnici necessari.

Il tema della Strenna del Rettor Maggiore per il 2024, annunciato dal Rettor Maggiore al termine dell’ultima sessione plenaria estiva del Consiglio Generale, ha suscitato grande interesse e forte entusiasmo in tutta la Famiglia Salesiana globale.

Il richiamo al sogno dei 9 anni di Don Bosco, anticipazione e riferimento fondamentale per tutta la sua azione apostolica, è un invito potente per laici e consacrati a rinnovarsi nella sequela del Fondatore, per trovare in essa una via di santificazione e di servizio.

In quest’ottica, il poster della Strenna, come tutti i sussidi che l’accompagneranno, diventa un importante volano per la trasmissione del messaggio del Rettor Maggiore che farà da guida e filo conduttore per tutto l’anno bicentenario di quel sogno, il 2024.

“«Il sogno che fa sognare». Un cuore che trasforma i lupi in agnelli’” è il motto da tradurre in immagini.

Ma secondo degli opportuni parametri: ecco dunque che dal Settore per la Comunicazione si ricorda che:

  • il manifesto deve avere un fascino e un linguaggio universali;
  • le immagini devono essere avvolgenti o neutre, in grado di “parlare” a tutti;
  • la didascalia della Strenna deve essere messa chiaramente in evidenza;
  • le dimensioni del poster devono essere: 48 per 67 cm; il modello cromatico prescelto è quello in CMYK (Ciano, Magenta, Giallo e Nero, in inglese);
  • la risoluzione grafica di almeno 150 dpi pixel/inch (pollice).

Al fine di favorire un’ancora maggiore partecipazione da parte di centri grafici ed illustratori, è stato deciso di posticipare la scadenza per la presentazione delle proposte dal 5 settembre 2023 a domenica 10 settembre.

Ogni proposta dovrà essere inviata per e-mail all’indirizzo direttore@infoans.org.

Successivamente, il Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, con la sua équipe, provvederà alla fase della selezione definitiva del poster.

Gli autori dei primi tre poster selezionati saranno anche omaggiati con un premio in denaro del valore rispettivamente di 2.000, 1.250 e 750 euro.

Cagliero 11 – “Per le persone che vivono ai margini” – Settembre 2023

Si allega di seguito il  Cagliero 11 n°177 con l’intenzione missionaria salesiana del mese di Settembre 2023.

Intenzione Missionaria Salesiana, alla luce dell’intenzione di preghiera del Santo Padre.

Preghiamo perché le persone che vivono ai margini della società, in condizioni di vita disumane, non siano dimenticate dalle istituzioni e non siano mai considerate scarti.

Per le persone che vivono ai margini.

Cari amici,

Saluti da Nairobi/Valdocco. Mi sento privilegiato e fortunato ad unirmi all’équipe del Settore per le Missioni della Congregazione, in cui collaboriamo con il Consigliere per le missioni don Alfred Maravilla, nel valorizzare la dimensione missionaria salesiana secondo il sogno e le idee di Don Bosco.

Mentre è in corso la preparazione della 154a spedizione missionaria, mi vengono in mente alcune raccomandazioni di Don Bosco alla prima spedizione missionaria:

“Abbi cura speciale degli ammalati, dei bambini, degli anziani e dei poveri, e otterrai la benedizione di Dio e la benevolenza delle persone”.

Queste parole rimangono attuali non solo per i missionari che si apprestano ad avventurarsi nel mondo della missione, ma per tutti noi figli di Don Bosco.

Auguro ai nuovi missionari le benedizioni di Dio mentre si trasferiscono nelle nuove terre di missione e auspico che molti altri salesiani ogni giorno siano toccati e spinti a rispondere alla chiamata missionaria.

Che Don Bosco continui a guidare ognuno di noi. Auguri a tutti i lettori del Cagliero 11.

Don Eric Mairura, SDB, Nuovo membro del Settore per le Missioni