Il Rettor Maggiore alla 154ª Spedizione Missionaria: “Grazie a questa chiamata speciale sentiamo la vitalità della nostra congregazione”

Dal sito infoANS.

***

Nel pomeriggio del 23 settembre, il Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, ha incontrato i missionari dei Salesiani di Don Bosco e delle Figlie di Maria Ausiliatrice della 154ª Spedizione Missionaria.

Il giorno successivo, nella Basilica di Maria Ausiliatrice di Torino, il Rettor Maggiore ha presieduto la celebrazione eucaristica durante la quale ha consegnato la Croce Missionaria ai 24 salesiani partenti.

Madre Chiara Cazzuola, Madre Generale delle FMA, ha consegnato la Croce Missionaria alle 13 FMA partenti.

L’incontro fraterno del 23 settembre si è aperto con il Rettor Maggiore che ha invitato i missionari a ricordare che il loro è un dono di Dio che ha bisogno di essere alimentato. Come missionari devono essere soprattutto testimoni del Vangelo. È seguito un momento di dialogo durante il quale il X Successore di Don Bosco ha risposto alle domande e alle riflessioni dei missionari.

Il giorno successivo, durante la solenne ed emozionante cerimonia nella Basilica di Maria Ausiliatrice di Torino, il Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, ha consegnato la Croce Missionaria ai 24 missionari in partenza, mentre la Madre Generale delle FMA, Madre Chiara Cazzuola, l’ha consegnata alle 13 FMA in partenza.

“Al suo appello missionario del 18 dicembre 2022, 43 confratelli hanno risposto presentando la loro disponibilità missionaria. Dopo un cammino di discernimento, coinvolgendo i candidati, i loro Ispettori e direttori, 24 confratelli sono stati accettati a far parte della 154ª spedizione missionaria”

ha precisato don Alfred Maravilla, Consigliere Generale per le Missioni nella sua presentazione dei candidati.

“Oggi facciamo come Don Bosco fece l’11 novembre 1875. La vocazione missionaria è una chiamata speciale per alcuni dentro la nostra comune vocazione salesiana. Grazie a questa chiamata speciale sentiamo la vitalità della nostra congregazione”

ha sottolineato il Rettor Maggiore nella sua omelia.

RMG – Annunciato il tema del Capitolo Generale 29: “Appassionati per Gesù Cristo, dedicati ai giovani”

Dall’agenzia ANS.

***

ANS – Roma) – In occasione dell’invio missionario salesiano, domenica 24 settembre 2023, a Torino-Valdocco, il Rettor Maggiore dei Salesiani, Don Ángel Fernández Artime, ha comunicato il tema del Capitolo Generale 29° (CG29): “APPASIONATI PER GESÙ CRISTO, DEDICATI AI GIOVANI. Per un vissuto fedele e profetico della nostra vocazione salesiana”.

“Nel giorno in cui celebriamo l’invio missionario della 154ª Spedizione Missionaria a Valdocco, come fece nostro padre Don Bosco in quell’11 novembre 1875, provo anche la gioia di poter condividere con voi la riflessione e la decisione che abbiamo preso in questi giorni, dopo aver svolto un’ampia consultazione con le Ispettorie, sul nostro prossimo XXIX Capitolo Generale”, ha manifestato il Rettor Maggiore nel comunicare il tema del CG29.

Presentando i punti salienti della Lettera di Convocazione del CG29, che verrà emanato a norma dell’art. 150 delle Costituzioni Salesiane e sarà reso pubblico nei prossimi giorni, il Rettor Maggiore ha illustrato le motivazione profonde della scelta del tema,  affermando che questo “è frutto di una ricca e profonda riflessione che abbiamo portato avanti nel Consiglio Generale sulla base delle risposte ricevute dalle Ispettorie e della visione che abbiamo della Congregazione in questo momento”.

Come “segno principale dell’unità della Congregazione nella sua diversità” (C. 146), il Capitolo Generale 29  si aprirà a Torino-Valdocco il 16 febbraio 2025 per concludersi il 12 aprile 2025, alla vigilia della Settimana Santa, nello stesso giorno in cui Don Bosco arrivò a Valdocco con i suoi ragazzi, nell’anno 1846, adattando la tettoia a cappella.

Inoltre, il X Successore di Don Bosco ha anche comunicato chi sarà il Regolatore del Capitolo: don Alphonse Owoudou, Consigliere Regionale per l’Africa e il Madagascar.

Una scelta, che ha spiegato il Rettor Maggiore, è avvenuta “dopo aver rivisto la storia degli ultimi Capitoli Generali e dei loro Regolatori, e tenendo conto della realtà della nostra Congregazione e della diversità culturale ed etnica, nonché della crescita della Congregazione, soprattutto nella Regione Africa-Madagascar, ma anche dell’Asia Sud e di alcune realtà dell’Asia Est-Oceania”.

Partendo dall’obiettivo proprio di un Capitolo Generale, che è quello di “offrire un momento di progettazione, in cui si approfondiscono le sfide principali che si presentano alla Congregazione e si scelgono le linee prioritarie di azione per il suo futuro” (art. 1 Regolamento), il Rettor Maggiore sottolinea che “c’è il desiderio e l’aspettativa di un Capitolo Generale coraggioso, in cui si affrontino le cose; non vogliamo perderci in frasi che possono suonare bene, ma non toccano la vita. In generale, i confratelli desiderano vedere una Congregazione salesiana sempre fedele al Signore e con lui fedele a Don Bosco. Vorrebbero che fossimo tutti coloro che vivono con questa passione per Dio e per la missione”.

“La cosa importante – ha aggiunto ancora il Rettor Maggiore parlando del CG29 – è crescere nel sentirci consacrati da Dio, e al tempo stesso essere significativi, profetici. Per questo vogliamo muoverci lungo una scia di concretezza, molto pratica, di condivisione anche delle buone pratiche”.

Il tema del Capitolo Generale, ha spiegato Don Á.F. Artime, è unico, ed è articolato in tre nuclei:

–        Nucleo 1: Animazione e cura della vita vera di ciascun salesiano.

–        Nucleo 2: Insieme Salesiani, Famiglia Salesiana e Laici ‘Con’ e ‘Per’ i Giovani.

–        Nucleo 3: Una coraggiosa verifica e riprogettazione del Governo della Congregazione a tutti i livelli.

Con grandi speranza e fiducia, il Rettor Maggiore conclude la sua Lettera chiedendo la benedizione della Madonna e affidandoLe la preparazione e la celebrazione del CG29: “Che la nostra Madre Ausiliatrice, Madre della Chiesa ci accompagni come ha accompagnato per tutta la vita Don Bosco, fino al momento di fargli capire che ‘aveva fatto tutto Lei’”.

Salesiani Cooperatori: incontro alla Casa Angelo Custode di Alessandria

Dal sito dei salesiani di Alessandria.

***

Domenica 24 settembre, presso la Casa Angelo Custode, i Salesiani Cooperatori hanno trascorso una giornata all’insegna della preghiera, della riflessione, della condivisione fraterna, dell’allegria.

Dopo un momento di preghiera, don Mauro Mergola ha spiegato ad un’assemblea attenta e partecipe il significato profondo delle parole “Amati, chiamati, inviati”, rifacendosi al Progetto di Vita Apostolica e successivamente i Salesiani Cooperatori, divisi in gruppi, hanno meditato sulle considerazioni del sacerdote, confrontandosi e scambiandosi testimonianze di vita.

La Messa è stata il cuore della domenica e l’Eucaristia l’autentica presenza, motore di ogni attività cristiana.

Il pranzo condiviso con le suore ha permesso di continuare la giornata in un clima di famiglia con tanti piatti e tante chiacchierate mentre un paio di giochi hanno ricordato a tutti l’allegria tanto raccomandata da Don Bosco.

La giornata si è conclusa con l’affidamento a Maria Ausiliatrice, tramite il santo Rosario, davanti alla statua che accoglie chiunque entri nella bella Casa delle Figlie di Maria Ausiliatrice.

Lavoro minorile: Salesiani, martedì 26 settembre si presenta in Vaticano, in prima visione, il documentario “Canillitas”

Dall’agenzia SIR.

***

Martedì 26 settembre si terrà, a partire dalle 10,30, un doppio evento nella Sala Benedetto XVI del Campo Santo Teutonico (Vaticano): la prima visione e una tavola rotonda sul nuovo documentario “Canillitas” prodotto da Misiones Salesianas. “La sfida educativa dei salesiani”, il titolo dell’evento.
“Nella Repubblica Domenicana sono 340mila i minori che lavorano: sono minori, figli della povertà, della violenza sulle strade, di quartieri abbandonati, di famiglie disgregate. Sono dei canillitas, bambini che muovono gli stinchi (le gambe) per trovare da vivere con lavori informali, convinti che in questo modo si aiuti la famiglia, si affermi la propria identità e si consegua un riconoscimento sociale.
Ma cosa serve davvero per combattere la diseguaglianza sociale e il lavoro minorile? Dissuasione, ammonimento, repressione, carcere sono misure sufficienti? Studi recenti dimostrano che tra pene più severe e diminuzione dei reati non vi è una relazione statisticamente significativa. Occorre altro: la devianza, come la sfida educativa, sono entrambe un processo, un percorso che si costruisce e si compie nel tempo”. A ricordarlo sono i Salesiani della Repubblica Dominicana che da 38 anni investono in opportunità e relazioni lanciando il Progetto Canillitas con Don Bosco. Hanno accompagnato più di 93.000 bambini e bambine, adolescenti e giovani, hanno aiutato più di 70.000 famiglie e, indirettamente, ci sono stati più di 150.000 beneficiari. Offrono formazione professionale, educazione, relazioni, supporto, amicizia.
La Fondazione Don Bosco nel mondo è l’organismo della Congregazione Salesiana che si occupa di sostenere i progetti educativi, sociali, di accoglienza e formazione dei giovani e delle persone vulnerabili, come Canillitas con Don Bosco. “È per noi importante testimoniare, con questo evento, la concretezza della presenza salesiana nel mondo – afferma Alberto Rodriguez Mármol, presidente della Fondazione –. Circa 15.000 missionari che ci presentano le loro proposte di progetto per rispondere agli urgenti bisogni dei giovani in 136 Paesi, a cui noi come Fondazione cerchiamo di dare risposta tutti i giorni, con il necessario sostegno economico, morale e di comunicazione verso i nostri donatori e verso l’opinione pubblica. Siamo convinti che la creazione a cardinale del nostro rettor maggiore, don Ángel Fernández Artime, sia una grande opportunità per portare i Canillitas di tutto il mondo sin nel cuore della Chiesa, perché il carisma di Don Bosco sia operante, vitale e riconoscibile”.
Il documentario “Canillitas”, diretto da Raúl de la Fuente (vincitore di tre Premi Goya), narra la piaga del lavoro minorile nel mondo attraverso gli occhi di Edwin, Cristóbal, Moisés, Aquiles, Kioranny e Abril. Le loro sono vicende crude, di povertà, violenza, dissoluzione di nuclei familiari, ma anche storie di rinascita, di speranza, di un nuovo inizio. “Tutti frequentano le scuole del Progetto Canillitas, partecipano ai laboratori manuali e di livellamento scolastico e, soprattutto, tornano ad essere bambini a cui piace correre, giocare e sognare di diventare sportivi, medici, artisti, avvocati – commenta Alberto López Herrero, produttore del documentario –. Il processo di trasformazione è in atto e la pedagogia salesiana è efficace e in grado di valorizzare le potenzialità dei ragazzi, rigenerare il tessuto sociale, rivitalizzare le comunità e migliorare la vita dei quartieri più degradati nel mondo, in rete con tutte le agenzie educative presenti nel territorio”.

 

Scuola, incontro al Centro Nazionale Opere Salesiane su orientamento, strumenti strategici, competenze e valutazione

Mercoledì 20 settembre, nella sede del Centro Nazionale delle Opere Salesiane, si è svolto un incontro sul tema della scuola tra il dott. Damiano Previtali, Dirigente dell’Ufficio IX per la Valutazione del Sistema nazionale di istruzione e di formazione, Don Stefano Mascazzini, responsabile del CNOS Scuola e Don Elio Cesari, presidente CNOS. L’incontro ha visto al centro un dialogo e un confronto su alcune tematiche, in particolare su: orientamento, strumenti strategici per la scuola, certificazione delle competenze e Sistema di Valutazione per l’IeFP.
“Desidero ringraziare in modo particolare il dott. Previtali per l’incontro di oggi e per l’attenzione alle tematiche della scuola legate al mondo salesiano che da tempo manifesta”, dice don Elio Cesari, presidente CNOS.

Visita privata, congiunta, dei Presidenti della Repubblica italiana e tedesca, Sergio Mattarella e Frank-Walter Steinmeier, presso la comunità di migranti dell’Associazione Don Bosco 2000

Da infoANS.

***

Il prossimo 21 settembre, il Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, e il Presidente della Repubblica Federale Tedesca, Frank-Walter Steinmeier, si uniranno in una storica visita privata, congiunta, a Piazza Armerina, per esplorare il lavoro svolto dalla comunità di accoglienza migranti di “Don Bosco 2000” e per conoscere le attività di cooperazione circolare con le missioni in Africa.

Questa visita sottolinea l’importanza della solidarietà internazionale e dell’integrazione, nonché il riconoscimento del lavoro essenziale svolto dalle comunità di accoglienza come “Don Bosco 2000” nel promuovere la pace, la comprensione e l’unità tra le nazioni.

Non è la prima volta che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella visita realtà salesiane. Ad aprile dello scorso anno aveva visitato l’Istituto SalesianoG. Bearzi” di Udine, la scuola frequentata da Lorenzo Parelli, lo studente che perse la vita in un incidente mentre svolgeva l’ultimo giorno di tirocinio in una fabbrica di Lauzacco.

Inoltre, nel 2015, in visita alla Basilica di Maria Ausiliatrice di Torino, aveva confidato all’allora Vicario del Rettor Maggiore, don Francesco Cereda, di custodire l’immagine di Don Bosco nel suo studio.

Ora, a Piazza Armerina, Sergio Mattarella incontrerà la comunità di migranti che negli anni si è distinta per progetti di integrazione, come ad esempio la squadra di calcio “Asd Don Bosco Aidone”, composta da giovani migranti dei centri Sai, e le iniziative di integrazione tra famiglie ucraine accolte dai migranti subsahariani che oggi sono integrati nel tessuto sociale siciliano.

“Questa visita rappresenta un riconoscimento immenso per il duro lavoro svolto da tutti gli operatori di Associazione Don Bosco 2000 in oltre un decennio di attività – ha scritto, in un post Facebook, Agostino Sella, Presidente di Don Bosco 2000 –. Ma non è solo un riconoscimento; è anche uno stimolo e un invito a intensificare i nostri sforzi nell’accoglienza in Italia e nella cooperazione circolare in Africa”

ha aggiunto.

L’Associazione Don Bosco 2000, nata nel 1998, è un punto di riferimento nell’accoglienza e nell’integrazione di migranti e rifugiati provenienti da diverse parti del mondo.

Nell’ambito dell’accoglienza, l’Associazione opera attraverso interventi specifici e multidisciplinari in materia di assistenza legale, supporto psicologico e riabilitativo, servizi sanitari ed offerte formative. Gli interventi sono destinati a sostenere i minori, i migranti, i giovani, le donne e le famiglie, italiane e straniere, vittime dirette e indirette di qualunque forma di abuso, di discriminazione e diseguaglianze socio-culturali.

“Don Bosco 2000” svolge la propria attività in Italia, Senegal, Gambia e Mali e ha cinque diversi centri in Sicilia, situati nelle province di Catania ed Enna (Piazza Armerina, Aidone, Catania, Villarosa e Pietraperzia).

Un nuovo riconoscimento a don Giuseppe Costa, SDB, per il suo libro “Girovagando tra cronache ed eventi. Quarant’anni di giornalismo”

Da infoANS.

***

È stato l’arcivescovo di Napoli, Mons. Domenico Battaglia, a presiedere sabato 16 settembre 2023, nella Basilica dell’Incoronata Madre del Buon Consiglio, la cerimonia di consegna dei premi della XI edizione del “Premio Cardinale Michele Giordano”, promosso dall’Ordine dei Giornalisti della Campania.

Tra i premiati c’era anche don Giuseppe Costa, Co-portavoce della Congregazione Salesiana, per il libro “Girovagando tra cronache ed eventi. Quarant’anni di giornalismo”, edito da Nemapress.

Dopo aver ricevuto il premio dedicato alla memoria del Cardinale Giordano, per 19 anni alla guida dell’arcidiocesi partenopea, don Costa ha preso la parola per ringraziare la giuria del riconoscimento e, a partire dal tema sviluppato attraverso il suo libro – una raccolta di articoli che sono best practices per chi vuole apprendere il mestiere di giornalista – ha auspicato una condizione “meno precaria” per l’editoria cattolica, chiamata ad una nuova stagione di creatività ed audacia.

Nel corso della cerimonia sono stati premiati anche: Andrea Tornielli, Direttore editoriale del Dicastero vaticano per la Comunicazione, per il libro “Vita di Gesù”; padre Vittorio Trani, cappellano del carcere “Regina Coeli a Roma, per il libro “Come è in cielo, così sia in terra”; e Fabio Bolzetta, giornalista di Tv2000, per “La Chiesa nel digitale”; oltre a Fabio Marchese Ragona, vaticanista di Mediaset, per il testo “Luca Attanasio”; e al pastore presbiteriano Marcelo Figueroa, per le “Le diversità riconciliate”.

Insieme al libro di don Costa, infine, una menzione speciale è stata data anche al libro “Il Sinodo fra le macerie”, di don Armando Sannino, docente della Pontificia Università Lateranense.

RMG – I cardinali salesiani nella storia

Dall’agenzia ANS.

***

(ANS – Roma) – Con sorpresa di molti – primo fra tutti, l’interessato – lo scorso 9 luglio Papa Francesco ha nominato cardinale il X Successore di Don Bosco, Don Ángel Fernández Artime. La sorpresa riguardava una porpora assegnata ad un Superiore Maggiore in carica e, volendo, anche per la relativamente giovane età del prescelto (63 anni). Ma non è affatto sorprendente, invece, che un Figlio di Don Bosco venga chiamato a servire la Chiesa in tal veste. Finora i vari Pontefici ne hanno creati già 19 – senza contare il Rettor Maggiore, che diverrà cardinale il prossimo 30 settembre. Proprio in vista di quell’avvenimento, a partire da oggi e nei prossimi giorni, proveremo a riscoprire brevemente le loro figure e le loro missioni.

Prima di farlo, pare però necessaria una nota su chi sono e cosa fanno i cardinali.

Secondo il Diritto Canonico (cann. 349 e seguenti) “i Cardinali di Santa Romana Chiesa costituiscono un Collegio peculiare cui spetta provvedere all’elezione del Romano Pontefice”; inoltre “assistono il Romano Pontefice sia agendo collegialmente quando sono convocati insieme per trattare le questioni di maggiore importanza, sia come singoli, cioè nei diversi uffici ricoperti prestandogli la loro opera nella cura soprattutto quotidiana della Chiesa universale”.

Essi vengono individuati dal Santo Padre tra gli “uomini che siano costituiti almeno nell’ordine del presbiterato, in modo eminente distinti per dottrina, costumi, pietà e prudenza nel disbrigo degli affari;  coloro che già non siano Vescovi, devono ricevere la consacrazione episcopale” (cann. 351 §1).

Ed ecco di seguito la lista dei salesiani creati cardinali, in ordine cronologico, e con la data della nomina.

  • Giovanni Cagliero (1915)
  • August Cardinal Hlond (1927)
  • Raúl Silva Henríquez (1962)
  • Štěpán Trochta (1969 in pectore, e poi 1973)
  • Alfonso Maria Stickler (1985)
  • Rosalio José Castillo Lara (1985)
  • Miguel Obando Bravo (1985)
  • Antonio María Javierre Ortas (1988)
  • Antonio Ignacio Velasco Garcia (2001)
  • Óscar Andrés Rodríguez Maradiaga (2001)
  • Tarcisio Bertone (2003)
  • Joseph Zen Ze-kiun (2006)
  • Raffaele Farina (2007)
  • Angelo Amato (2010)
  • Riccardo Ezzati Andrello (2014)
  • Charles Maung Bo (2015)
  • Daniel Fernando Sturla Berhouet (2015)
  • Cristóbal López Romero (2019)
  • Virgilio do Carma da Siva (2022)
  • Ángel Fernández Artime (2023)

Consulta Nazionale della Pastorale Giovanile della CEI, il saluto di don Michele Falabretti

Dal 11 al 13 settembre 2023 si è tenuta la Consulta Nazionale della Pastorale Giovanile della CEI al Priorato di S. Pierre, in Val d’Aosta. Per i Salesiani in Italia ha partecipato don Elio Cesari, nuovo coordinatore nazionale della Pastorale Giovanile.

Si trattava dell’ultimo incontro coordinato da don Michele Falabretti, al termine dei suoi undici anni come Direttore del Servizio Nazionale per la PG: don Michele ha voluto offrire con questa occasione un tempo per fare una verifica del lavoro fatto e condividere alcune prospettive di futuro.

Facendo riferimento ad un articolo – intervista che sarà pubblicato sul numero di gennaio di Note di Pastorale Giovanile, don Falabretti ha suddiviso il lavoro secondo tre tempi:

– Primo tempo: Undici anni

– Secondo tempo: Le sfide di oggi

– Terzo tempo: Verso il futuro

Il clima di condivisione e di gratitudine reciproca ha permesso di vivere questo tempo come un lavoro utile da consegnare al prossimo direttore della PG nazionale.

Molto toccante il ringraziamento finale di don Michele:

Alla CEI, dunque, devo riconoscenza per avermi coinvolto in un’avventura che ho sempre ritenuto immeritata. Un’esperienza che mi ha fatto vedere il mondo. Quello italiano, di cui pensavo di conoscere qualcosa ma che un po’ alla volta mi si è rivelato come molto più grande e più bello di quanto immaginassi. Penso ai luoghi: l’Italia è davvero un paese meraviglioso. Ma penso soprattutto alle persone, alle storie e tradizioni cristiane, alla fede e alla spiritualità che attraversa il Paese più del genio artistico (che spesso ne è solo un’espressione).

Penso alle diocesi, ai loro vescovi, agli incaricati di pastorale giovanile e ai loro collaboratori che spesso mi hanno accolto e ospitato, talvolta alla loro tavola e nelle loro case. Ho ascoltato molto, ho ricevuto accoglienza, rispetto e fiducia: non me ne sono mai andato da un posto con la sensazione di essere stato mal sopportato o di aver perso tempo. La storia di fede delle chiese in Italia, con le sue tradizioni, è davvero incredibile e non c’è come girare per poterla capire e in un certo senso toccare.

Vorrei dire grazie a Note di Pastorale Giovanile, in particolare a don Rossano e a don Giancarlo, ma anche a don Claudio e a don Roberto: il lavoro di questi anni è stato tanto, ma mi ha costretto a fermarmi e a pensare.

Vorrei dire grazie a chi ha lavorato quotidianamente con me in ufficio: senza di loro avrei potuto fare un decimo di ciò che ho fatto. Alla Consulta nazionale che mi ha aiutato a non chiudermi nei miei pensieri e spesso mi ha costretto a rivedere le mie convinzioni; a chi ho disturbato spesso e senza apparire mi ha sostenuto con preziosi consigli e contributi di lavoro. Un grazie speciale ai giovani che mi hanno accompagnato nei momenti in cui il lavoro si faceva frenetico, quelli che abbiamo chiamato gli “animatori di Casa Italia”; mi hanno riempito di affetto e non mi hanno fatto mancare la cosa più importante: lo sguardo dei giovani sulla vita, senza il quale il nostro lavoro non avrebbe senso.

Come Salesiani in Italia, esprimiamo la grande riconoscenza a don Michele per il suo servizio serio e profondo, continuando con il suo successore l’impegno nella collaborazione per il bene di tanti giovani.

Al servizio del “soffio dello Spirito”: il girotondo della santità della Famiglia Salesiana

Dal sito infoANS.

***

Tempo per fare sintesi, rinnovare la comunione tra tutti e, infine, coltivare la passione per quello che, è stato ribadito, è un vero ministero: questo è stato il senso dell’ultima sessione del seminario per la promozione delle Cause di Beatificazione e Canonizzazione della Famiglia Salesiana, conclusosi nella mattinata di domenica 10 settembre 2023.

Una sessione che ha visto anche la presenza continua del Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, che non ha perso l’occasione per incoraggiare a far emergere la santità della Famiglia di Don Bosco:

“Bisogna assicurare che quanto di bello abbiamo vada avanti, perché non sono cose nostre – ha affermato –. Noi siamo al servizio del soffio dello Spirito, e dobbiamo aiutare a far sentire questo soffio”.

La mattinata si era aperta dapprima con la celebrazione comunitaria dell’Eucaristia domenicale, nella quale sempre il Rettor Maggiore, con riferimento alle letture del giorno, aveva consegnato tre punti chiave: amare il prossimo come sintesi di tutti i comandamenti; evitare i pettegolezzi come prima forma di carità; la mutua preghiera quale espressione di autentica carità tra fratelli e sorelle.

Nell’ultimo momento di confronto in aula, poi, don Pierluigi Cameroni, Postulatore Generale per le Cause dei Santi della Famiglia Salesiana, ha aggiornato per sommi capi sul lavoro compiuto dalla Postulazione Generale rispetto al precedente seminario (con 7 inchieste chiuse, 5 aperte, 6 positio consegnate, solo per citare quache dato).

Soprattutto, ha rinnovato l’invito a tutti i presenti a concepire il proprio servizio dell’animazione in maniera organica e completa, intessendo sinergie e collaborazioni a tutti i livelli.

Non sono mancati, inoltre, i suggerimenti sui passi da compiere per favorire la conoscenza della santità, la diffusione delle devozioni, e in definitiva, la promozione delle Cause.

A motivo della particolarità e della significatività di quest’esperienza, nell’ultima sessione dei lavori ha trovato spazio anche la presentazione della collezione dell’Archivio Storico del Perù sul Servo di Dio don Luis (Luigi) Bolla, SDB.

Il lavoro di raccolta della straordinaria documentazione sulla vita del salesiano, che spese tutta la sua vita missionaria (60 anni) tra gli indigeni Achuar e Schuar di Ecuador e Perù, è avvvenuto in accordo con quelle comunità e ha richiesto l’impegno di personale dedicato e altamente qualificato, ma alla fine ha messo insieme un patrimonio documentario straordinario, sia per conoscere la vita del Servo di Dio, sia a livello etnografico in relazione alle popolazioni indigene: 25 serie di reperti, con documenti di ogni tipo, decine di diari, mappe, fotografie, cartoline… e oggetti personali di don Bolla, come il suo tawásap, la corona di piume simbolo del suo status presso gli Achuar; o i suoi stivali, contenenti ancora il fango della Foresta Amazzonica da lui percorsa.

Le parole conclusive le ha pronunciate “a braccio” il X Successore di Don Bosco. Toccato dagli interventi cui aveva assistito nei giorni precedenti e dalla relazioni da lui lette, ha voluto raccontare con la sua testimonianza diretta quanto sia commovente, viva e vera la santità salesiana in tutto il mondo:

“Nei miei viaggi in 118 Paesi del mondo ho vissuto in questi anni delle realtà bellissime: ho potuto constatare quello di cui avete parlato vedendolo sul campo: ho conosciuto direttamente la storia dei martiri spagnoli della Guerra Civile; ho ammirato la storia di don Vincenzo Cimatti attraverso il suo bellissimo museo in Giappone; posso parlarvi della Causa di don Silvio Galli a Chiari o dello stesso don Bolla in Perù; sono stato accanto alle suore Ferrandine nei momenti difficili di rallentamento nella Causa del loro fondatore, e ho gioito con le Salesiane Oblate del Sacro Cuore quando è ripartita quella di Mons. Giuseppe Cognata…”.

Dopo aver elogiato le relazioni di alto livello e la qualità riscontrata durante tutto il seminario, il Rettor Maggiore, da un lato ha messo in guardia dal pericolo “che la nostra pigrizia e distrazione rovini quello che la grazia ha compiuto”, ma dall’altro ha proseguito il suo messaggio di incoraggiamento facendosi testimone del “bellissimo movimento” di persone impegnato a “rintracciare e recuperare tante storie salesiane”.

Nella consapevolezza che “ogni santo mostra una parola di Dio”, Don Á.F. Artime ha infine esortato a perseverare con tenacia nel servizio:

“Trasmettete e condividete tutto questo, con gli attori delle cause, nelle diocesi e con il resto della Famiglia Salesiana!”.

Proprio in quest’ottica la Postulazione Generale ha già proposto alcuni piccoli passi possibili per dare continuità ai processi in corso: in vista del IV seminario, fissato per il 2026, realizzare degli appuntamenti online ogni 6 mesi tra tutti gli animatori delle Cause; e, a livello spirituale, dedicare ciascuno un momento di preghiera ogni sabato per affidare a Maria Ausilitrice tutte le cause della Famiglia Salesian, e in particolare quella di Mamma Margherita.