Italia – “Meeting Giovani” e “Meeting Ragazzi” del Movimento Giovanile Salesiano del Triveneto

Oltre 2000 tra ragazzi e giovani hanno partecipato ai Meeting del Movimento Giovanile Salesiano (MGS) organizzati dall’Ispettoria Salesiana del Triveneto (INE)

***

Dall’agenzia ANS:

(ANS – Mogliano Veneto) – Oltre 2000 tra ragazzi e giovani hanno partecipato ai Meeting del Movimento Giovanile Salesiano (MGS) organizzati dall’Ispettoria Salesiana del Triveneto (INE) nei giorni 26 febbraio e 5 marzo 2023. Sono state due domeniche all’insegna del divertimento e con una proposta formativa coinvolgente, capace di parlare ai cuori dei giovani che vi hanno partecipato, i quali sono diventati essi stessi protagonisti nel corso degli eventi.

Domenica 26 febbraio più di 600 giovani tra i 14 e i 20 anni, provenienti dalle varie case salesiane del territorio si sono incontrati per formarsi assieme a partire dalla proposta formativa annuale “Noi ci s(t)iamo”. Provocati dalla testimonianza di don Claudio Burgio, sacerdote diocesano cappellano presso il carcere minorile “Cesare Beccaria” di Milano, i giovani hanno potuto ascoltare storie di redenzione.

“Non esistono ragazzi cattivi”

ha spiegato don Burgio, facendo suo lo stile salesiano di Don Bosco nell’incontrare i ragazzi che finiscono in carcere.

Domenica 5 marzo è stata la volta del Meeting dedicato ai ragazzi dagli 11 ai 14 anni, dal titolo “Direzione Cielo”, che – in ascolto dell’incontro tra Michele Magone e Don Bosco – attraverso uno spettacolo emozionante, hanno potuto riflettere sull’importanza di avere dei sogni da realizzare, con l’aiuto di Dio e di adulti significativi ad accompagnarli. Una domenica all’insegna del divertimento e del gioco che ha coinvolto circa 1.400 di loro.

Due meeting, quelli vissuti, in cui gli stessi ragazzi sono stati protagonisti con il loro servizio. Circa 150 giovani hanno infatti preparato il primo incontro, mentre circa 300 ragazzi di terza media si sono messi a disposizione per coinvolgere i loro coetanei nel secondo incontro. Una forma di protagonismo giovanile che fa loro scoprire la bellezza del servizio e dell’impegno sociale.

Ad entrambi gli incontri era presente anche il Consigliere per la Regione Mediterranea, don Juan Carlos Pérez Godoy, SDB, che ha celebrato l’Eucarestia. Ai giovani ha ricordato l’importanza di vivere una vita bella, buona e vera, mentre ha invitato i ragazzi a consegnare i loro desideri alle mani del buon Dio, che per ciascuno di essi ha un sogno che chiama a realizzare con Lui.

Italia – Pubblicato un nuovo numero della rivista “Itinerarium”

Dall’Agenzia ANS.

***

(ANS – Messina) – È stato recentemente pubblicato un nuovo numero, l’82° della sua storia, di “Itinerarium”, la rivista quadrimestrale multidisciplinare dell’Istituto Teologico “San Tommaso” di Messina, Aggregato alla Facoltà di Teologia della Università Pontificia Salesiana (UPS) di Roma.

Quest’edizione della rivista si apre con l’Editoriale di don Giovanni Russo, Direttore di Itinerarium, nonché dell’Istituto Teologico e della Scuola Superiore di Bioetica di Messina ad esso associata. In tale contributo, dal titolo “Est e ovest per la coesistenza umana. “Navigare nello stesso mare, scegliendo la rotta dell’incontro anziché quella dello scontro’”, don Russo prende spunto dal discorso pronunciato da Papa Francesco nel suo recente viaggio in Bahrein (3-6 novembre 2022) per dire che tutti i popoli compongono un’unica famiglia, chiamata a tendere all’amicizia e alla pace.

Nella Sezione Monografica viene approfondita la Lettera Apostolica di Papa Francesco intitolata Desiderio desideravi, con la quale il Santo Padre ha condiviso con tutti i fedeli “alcune riflessioni sulla Liturgia, dimensione fondamentale per la vita della Chiesa”. L’analisi viene condotta con un approccio multidisciplinare, attraverso quattro contributi:

  • Marcello PAVONE, L’ars celebrandi nella Lettera Apostolica Desiderio desideravi. Apprendere, curare, custodire, trasfigurare.
  • Antonino ROMANO, L’omelia e la formazione liturgica nella Desiderio desideravi. Considerazioni catechetiche.
  • Giuseppe COSTA, Desiderio desideravi hoc Pascha manducare vobiscum, antequam patiar (Lc 22,15). Analisi esegetica della pericope lucana, alla base scritturistica della Lettera Apostolica Desiderio Desideravi di Papa Francesco.
  • Giovanni RUSSO, La Liturgia: antidoto al veleno della mondanità spirituale. Considerazioni etiche sulla Desiderio Desideravi.

L’area della Miscellanea raccoglie invece studi e interventi di diversi studiosi che, come ben illustra il nome della sezione, spaziano su vari argomenti. Il numero raccoglie i seguenti testi:

  • Nunzio BOMBACI, Affidare alla scrittura il segreto delle vite. La riflessione di Maria Zambrano.
  • Imanol BAGENETA MESSEGUER, La actividad editorial de Jean de Fabrègues y Emmanuel Mounier: “Esprit” y “Réaction
  • Giovanni DONATO, Lavoro e santificazione in Giorgio La Pira.
  • Nicola ANTONAZZO, Buone prassi per la costruzione del Villaggio dell’Educazione. Il contributo dell’Istituto Teologico “San Tommaso” al Global Compact on Education.
  • Maria Teresa PACILE’, Il niggun della speranza. Elie Wiesel, sentinella contro il male politico contemporaneo.
  • Calogero DELLO SPEDALE ALONGI, L’Eucaristia nel pensiero di Mons. Eugenio Giambro.

Completano questo numero le Note e discussioni, dove sono accolti gli ultimi due elaborati:

  • Nunzio BOMBACI, Un altro Verga? Note in margine a G. Savoca Verga cristiano. Dal privato al vero.
  • Manlio SODI, Attualità e implicanze di una “Storia della Catechesi”. Nota bibliografica

RMG – Pubblicazione di “UNA PASTORALE GIOVANILE CHE EDUCA ALL’AMORE”

Dall’agenzia ANS.

***

(ANS – Roma) – Dopo due anni di ascolto, sintesi e riflessione, il Settore per la Pastorale Giovanile ha pubblicato in sei lingue il testo “UNA PASTORALE GIOVANILE CHE EDUCA ALL’AMORE”.

Don Miguel Angel García Morcuende, uno dei due autori, spiega che

“Don Bosco consapevolmente scelse di coinvolgersi direttamente nella vita e nelle situazioni fisiche, emotive, mentali e spirituali dei suoi ragazzi. Molte delle loro storie di abbandono e solitudine nascondevano situazioni complesse che lui stesso aiutava a illuminare e ad orientare. L’attenzione alla dimensione affettiva era costantemente contemplata nel suo Sistema Preventivo”.

Antonella Sinagoga, da parte sua, commenta che

“in una chiave interpretativa attuale l’educazione all’affettività è oggi un’opportunità per ascoltare e accogliere preoccupazioni, dubbi e ricerche in una prospettiva integrata. Affettività e sessualità sono due aspetti essenziali del benessere e sono destinati ad accompagnare le relazioni delle persone per tutta la vita”.

Il libro vuole essere uno strumento per gli educatori per sistematizzare i concetti e gli atteggiamenti legati all’educazione affettiva e sessuale. Questa combinazione di conoscenze e atteggiamenti porterà gradualmente allo sviluppo di competenze e criteri che aiuteranno l’educatore ad accompagnare e guidare i giovani in modo flessibile e appropriato a tutti i contesti di vita.

  • Il primo capitolo è una lettura della situazione attuale in cui, principalmente, il sesso è ridotto a cosa, espresso ed esibito in modo mercificato, il che impedisce lo sviluppo di relazioni autentiche. Tutto ciò costituisce una responsabilità per l’educatore.
  • Nel secondo capitolo, dopo una ridefinizione delle principali caratteristiche dell’adolescenza e dei corrispondenti compiti di sviluppo, si passa a considerare alcune delle domande e delle perplessità dei giovani rispetto al rapporto tra relazioni e corporeità.
  • Il terzo capitolo presenta alcune premesse concettuali per la costruzione di un quadro teorico che permetta di affrontare e trattare il tema nel modo più completo possibile. Delle comprensioni poco critiche possono impedire all’educatore di affrontare questi temi in modo sufficientemente equilibrato.
  • Per dare senso a questo delicato e rilevante ambito della missione educativa, il quarto capitolo esplora il grande esempio di Gesù, riconoscendo come, in alcuni episodi evangelici, egli abbia creato luoghi concreti di accoglienza.
  • Il quinto capitolo esamina il cammino della Chiesa, soffermandosi in particolare su Amoris Laetitia, che segue la via del dialogo, dando importanza all’ascolto e alla comprensione.
  • Nel sesto capitolo vengono presentate alcune riflessioni pratiche sugli ambiti da esplorare per la crescita personale degli educatori. Queste pagine servono ad approfondire e ad elaborare le sfide emerse negli incontri di studio con i Delegati di Pastorale Giovanile.
  • Nel settimo capitolo vengono affrontati in chiave salesiana dieci criteri educativi, tutti legati ai temi trattati in precedenza.

I lettori potranno approfondire i legami tra Sacra Scrittura, Magistero, etica, scienze umane e vita reale. Questo percorso di studio e condivisione, che ha coinvolto 60 persone e diverse università, ha offerto l’opportunità di riflettere su un tema complesso, attuale e, per certi aspetti, controverso dell’educazione all’amore; si tratta, dunque, di un “lavoro in corso” in cui sono raccolti alcuni criteri fondamentali, finalizzati all’accompagnamento globale degli adolescenti e dei giovani verso la maturità affettiva.

Missioni Don Bosco: lettera aperta del presidente Antúnez per i 10 anni dall’elezione di Papa Francesco

Si pubblica di seguito il comunicato stampa di Missioni Don Bosco con la lettera aperta del suo Presidente, don Daniel Antúnez, inviata a Papa Francesco per i 10 anni dalla sua elezione.

***

9 marzo 2023

Nella ricorrenza dei 10 anni dall’elezione a Papa del cardinale Bergoglio il presidente di Missioni Don Bosco don Daniel Antúnez, anch’egli argentino, invia a Francesco una lettera aperta.

 

Caro Francesco,

celebro con te e con tutti i battezzati la tua missione, e soprattutto il servizio, di guida della nostra Chiesa in cammino. Incredibilmente sono passati già 10 anni da quella sera dell’uscita sul balcone della basilica di San Pietro, quando si annunciò il tuo nome come Padre-Fratello-Pastore di tutti noi credenti.

Mentre aspettavamo l’annuncio, l’ansia e il cuore acceleravano, per vedere il nuovo vescovo di Roma. Sentire pronunciare il tuo nome: “Jorge Mario Bergoglio”, è stata una cosa inaspettata. Tutti i fedeli in piazza e nel mondo si chiedevano: di dove è? chi è? chi lo conosce? qual è la sua origine? La risposta cominciò a risuonare: è un Argentino.

La scelta del nome Francesco è stato il primo segnale di una volontà che con il tempo è diventata segno di identità. Vederti apparire quella sera non fu soltanto una gioia. Quando si aprì la finestra avvertii come l’aria cominciava a circolare. Ho sentito una grande speranza e una profonda, intima fiducia quando hai fatto gli auguri di buona notte e di buon riposo: quanta umanità in quelle poche parole!

In questi anni ci hai tramesso ciò che è fondamentale: l’amore per i poveri, i bisognosi, i peccatori, soprattutto lo stimolo a vedere in loro un Dio misericordioso, tenero e vicino. E sei andato oltre, promuovendo una Chiesa povera e al servizio, che non deve seguire le strade del potere e dei beni materiali, ma deve essere una Chiesa capace di mostrare al mondo il volto di un Dio che invita ad andare incontro all’altro.

Come hai detto, tu arrivi dalla fine del mondo dove il vento ti spinge ad andare avanti; così è il vento in Patagonia: non ti lascia stare in piedi, fermo. È un’aria che rinnova, rimuove e, soprattutto, ti muove. In questo mi sento di dire che tu sei così, un vento che soffia e che vuole che la Chiesa, con ognuno di noi, possa sentire questo vento come una nuova Pentecoste. Non dobbiamo avere paura, lasciamo operare lo Spirito che rinnova tutte le cose!

Che la Madonna sia per tutta la Chiesa e per la tua vita ragione di speranza.

Prego per te.

Grazie, Francesco.
Don Daniel Antúnez, salesiano di Don Bosco

Il nostro presidente, don Daniel Antúnez, la sera dell’elezione a Papa di Jorge Mario Bergoglio si trovava insieme con mons. Joaquín Mariano Sucunza, vescovo vicario di Buenos Aires, a seguire la diretta televisiva da piazza San Pietro.

Ricorda che il cardinale argentino era dato fra gli eleggibili al soglio pontificio, ma l’attesa dei suoi diocesani rimase sotterranea fino a che il 13 marzo 2013 non fu pronunciato l’Habemus Papam da mons. Jean-Louis Pierre Tauran.

Mentre i fedeli presenti in Vaticano nella loro gran maggioranza si interrogavano sull’identità del nuovo successore di Pietro, in tutta l’Argentina e l’America Latina fu un’esplosione di gioia e fu subito colto il senso della scelta del Sacro Collegio.

Il ricordo – ma soprattutto il messaggio ancora vivo di quel momento – viene espresso da don Antúnez, allora membro dell’Ispettoria salesiana dell’Argentina oggi alla guida di Missioni Don Bosco, nella lettera aperta a papa Francesco.

Grazie per l’attenzione.

Cordiali saluti,
Antonio R. Labanca, Ufficio Stampa Missioni Don Bosco

Spagna – La comunicazione salesiana apre strade alle nuove tendenze digitali con la IX Giornata Nazionale di Comunicazione

Il 1° marzo si è svolta a Madrid la IX Giornata Nazionale della Comunicazione, per riflettere su come integrare e adattare le nuove tendenze digitali nel lavoro quotidiano di comunicazione.

***

Dall’agenzia ANS:

(ANS – Madrid) – Il 1° marzo si è svolta a Madrid la IX Giornata Nazionale della Comunicazione, sul tema “Apriamo strade: nuove tendenze della comunicazione, condividendo esperienze e creando progetti per migliorare la nostra comunicazione e la presenza salesiana nell’ambiente digitale”. All’evento hanno partecipato 90 responsabili di comunicazione delle presenze salesiane della Spagna, guidati da don Javier Valiente, Delegato Nazionale per la Comunicazione Sociale salesiana, e Carlos Martín, Delegato di Comunicazione Sociale dell’Ispettoria “Maria Ausiliatrice” (SMX).

Il relatore principale, Jordi San Ildefonso, Amministratore Delegato dell’azienda “Metricool”, ha analizzato le nuove tendenze digitali e le sfide e le opportunità che esse offrono. Ha incoraggiato i partecipanti a continuare a migliorare le reti sociali delle presenze salesiane; ad utilizzare i podcast, lo strumento che cambierà la formazione; a fare brevi video nelle varie reti sociali e a lavorare sull’autenticità per creare legami emozionali e generare fiducia. Il tutto con uno sguardo all’Intelligenza Artificiale.

L’incontro è servito a riflettere su come integrare e adattare queste tendenze nel lavoro quotidiano di comunicazione; e ad avere l’opportunità di iniziare a lavorare su una proposta formale di educazione alla comunicazione per le scuole, sfruttando la possibilità offerta dalla nuova legge sull’educazione. Insomma, a continuare ad aprire strade per la comunicazione.

Con le parole di don Valiente: “La comunicazione per noi salesiani serve a raccontare la nostra vita, chi siamo, cosa facciamo, e per costruire ponti e stabilire relazioni utilizzando tutti i canali possibili con il nostro ambiente. Come istituzione, a livello Ispettoriale o locale, ci aiuta a stabilire un rapporto con il nostro pubblico, con la Famiglia Salesiana, gli educatori, i lavoratori, le famiglie, altre entità, l’amministrazione pubblica e la società in generale”.

“In questa direzione – prosegue il Delegato Nazionale per la Comunicazione Sociale della Spagna salesiana – un’altra sfida è influenzare l’opinione pubblica, trasmettere la nostra visione, il nostro essere Salesiani e Chiesa, per aiutare a costruire un mondo secondo la logica del Vangelo. E, seguendo l’esempio di Don Bosco, la comunicazione ci aiuta anche a mettere al centro la vita dei giovani, a dar loro voce e a mobilitarci per lavorare a favore dei giovani, soprattutto di quelli più in difficoltà”.

La X Giornata Nazionale di Comunicazione Sociale, che si svolgerà nel 2024, promette già ora di essere il culmine di dieci anni di investimento salesiano nella comunicazione e di dare slancio alle presenze salesiane per continuare ad investire sulla comunicazione.

Università Salesiana, webinar online “L’età tradita – Il ruolo degli adulti significativi”

Mercoledì 15 marzo, dalle ore 18.30 alle ore 19.30, sul canale Youtube dell’Università Pontificia Salesiana si svolgerà un webinar online “L’età tradita – Il ruolo degli adulti significativi”. Introduce il prof. Zbigniew Formella, direttore dell’Istituto di Psicologia dell’UPS; interviene il prof. Matteo Lancini, psicologo e psicoterapeuta dell’Università Milano Bicocca; modera il prof. Alessandro Ricci, UPS.

Cagliero 11 – “Per le vittime di abusi” – Marzo 2023

Si allega di seguito il  Cagliero 11 n°171 con l’intenzione missionaria salesiana del mese di Marzo 2023.

Intenzione Missionaria Salesiana, alla luce dell’intenzione di preghiera del Santo Padre.

Preghiamo per quanti soffrono a causa del male ricevuto da parte di entrambi della comunità ecclesiale: perchè trovino nella Chiesa stessa una risposta concreta al loro dolore e alle loro sofferenze.

Per le vittime di abusi dalla parte dei preti e religiosi in Irlanda.

Ciao amici,

Dal cuore della misericordia sgorga compassione, per-dono e sacrificio. Mentre la Chiesa, con il suo cuore materno, si rivolge all’umanità ferita, riabbracciando i beneficiari dell’amore misericordioso di Dio, siamo obbligati ad essere compassionevoli e misericordiosi verso coloro che sono feriti dai peccati.

Quest’anno, noi Suore Missionarie di Maria Ausiliatrice celebriamo il centenario di Ordinazione sacerdotale del nostro fondatore, il Venerabile Stefano Ferrando, e il centenario del suo arrivo in India. Il suo motto sacerdotale – Sulla Croce è la Salvezza – divenne la forza motrice delle sue avvincenti attività missionarie.

Fissando lo sguardo sulla ruvida croce, simbolo dell’amore sacrificale e della misericordia, pasceva il suo gregge con un cuore simile a quello di Gesù.

Che anche noi possiamo diventare generosi dispensatori verso chi è nel bisogno.
Suor Philomena Mathew, MSMHC (Suore Missionarie di Maria Ausiliatrice) Superiora Generale

 

Conclusa con successo la formazione sul tema della Salute Digitale per adolescenti

Dal sito InfoANS.

***

Il Settore per la Pastorale Giovanile della Congregazione Salesiana ha tenuto tre webinar sulla salute digitale, nei giorni 16, 20 e 24 febbraio. Animati dall’esperto Guillermo Cánovas, hanno visto la partecipazione di 300 persone in ciascuno dei tre appuntamenti, in rappresentanza di tutte le Regioni della Congregazione. Ogni sessione è stata resa accessibile in 5 lingue.

Il senso di questa formazione è stato affrontare il tema della salute digitale, un concetto che comprende tutti gli aspetti che incidono direttamente sui bambini e gli adolescenti che sono in contatto quotidiano con le nuove tecnologie e da cui dipende il loro sano sviluppo.  La presenza e la partecipazione di tante persone del mondo salesiano ha dimostrato l’importanza del mondo digitale nell’educazione salesiana.

La formazione ha avuto il chiaro obiettivo pratico di fornire agli educatori i meccanismi necessari per sviluppare il senso critico dei minori, evitare manipolazioni e condizionamenti intenzionali e prepararli ad affrontare questo mondo complesso.

Sono state affrontate sfide molto importanti, cui è necessario dare risposta immediatamente; questioni che riguardano direttamente non solo l’educazione dei giovani, ma soprattutto la loro libertà e capacità di prendere decisioni:

  • In primo luogo, la “dieta digitale”, ovvero l’identificazione e il controllo (autoregolazione) degli usi patologici, sui quali il relatore ha fornito molte informazioni, con riferimento alla vita quotidiana e ai progressi della psicologia e delle neuroscienze
  • In secondo luogo, lo stress digitale e il suo impatto sulla salute, sulle relazioni e sul rendimento scolastico. È stato possibile riflettere pedagogicamente su come identificare e lavorare con questa realtà.
  • In terzo luogo, il crescente impatto delle reti sociali. Si è riflettuto sulle ragioni delle reti, sull’identità digitale, sull’impronta digitale e sulla reputazione individuale. Allo stesso tempo, sono stati approfonditi i temi della privacy, del furto d’identità e del diritto all’oblio. L’uso di WhatsApp e Instagram è la principale fonte di informazioni su ogni individuo: le proprie fotografie, la propria posizione in ogni momento della giornata, le proprie abitudini, i gusti, le preoccupazioni, i contatti e le relazioni che instaura, gli eventi a cui partecipa o i luoghi che frequenta…

Don Miguel Angel García Morcuende, Consigliere Generale per la Pastorale Giovanile, ha dichiarato al termine della formazione:

“La Salute Digitale è un tema educativo-pastorale non solo di grande attualità, ma soprattutto di estrema necessità, ed è costantemente richiesto dagli educatori. Copre aspetti su cui dobbiamo essere formati: dallo sviluppo dell’identità dei minori a contatto con internet e le nuove reti sociali, alle questioni relative alla loro sicurezza e privacy, compresi i problemi di salute e l’impatto sulle relazioni sociali che instaurano: dalla prevenzione delle tecno-dipendenze alla cura dei contenuti di fronte a ciò che chiamiamo ‘infossicazione’ (intossicazione informativa); dalle possibili modifiche dei loro processi cognitivi e dello sviluppo del loro cervello, ai nuovi modi di leggere ed elaborare le informazioni”.

Giornata Missionaria Salesiana 2023: disponibili i video

Il Settore per le Missioni Salesiane ha lanciato il video della Giornata Missionaria Salesiana 2023Cura del creato, la nostra missione”, in due versioni: la prima per gli adulti, gli educatori e i salesiani, e una più breve “YOUNG EDITION” per i giovani. Di seguito la notizia a cura di InfoANS.

***

Nella vigilia della memoria dei Santi martiri salesiani Luigi Versiglia e Callisto Caravario, il 24 febbraio 2023, il Settore per le Missioni Salesiane ha lanciato il video della Giornata Missionaria Salesiana 2023Cura del creato, la nostra missione”, in due versioni: la prima per gli adulti, gli educatori e i salesiani, e una più breve “YOUNG EDITION” per i giovani.

Nel video vengono presentati i temi sviscerati nel libretto della Giornata Missionaria Salesiana (GMS) di quest’anno, sull’ecologia integrale, con le esortazioni del Rettor Maggiore e di Papa Francesco a prendersi cura della Casa Comune.

La GMS propone un mandato coinvolgente, un itinerario comune che coinvolga tutte le Comunità Educativo-Pastorali con lo stesso entusiasmo che Don Bosco infondeva nei suoi ragazzi.

“Tutti noi possiamo agire per essere una parte attiva, responsabile, che guarda, ama e si occupa del Creato in ogni suo aspetto, non per una tendenza new age, ma conducendo una vita alla luce del Vangelo – spiegano dal Settore per le Missioni –. Imparando da Gesù e da Don Bosco possiamo pregare, osservare e progettare, aiutare i giovani ad avere un cuore e una mente missionari e, infine, verifichiamo quanto i nostri progetti missionario abbiano fatto crescere i singoli e la comunità”.

Per questo, l’invito rivolto dal Settore per le Missioni è: “Dio ci chiama: rispondiamogli con prontezza insieme”.

I video della GMS 2023 sono disponibili, nelle due versioni, in italiano, inglese, spagnolo, francese e portoghese:

ITA – ITA YOUNG EDITION

ENG – ENG YOUNG EDITION

ESP – ESP YOUNG EDITION

FRA – FRA YOUNG EDITION

POR – POR YOUNG EDITION

“Vincerà chi avrà servito meglio il suo popolo” – il presidente di Missioni Don Bosco interviene sulla guerra in Ucraina

Si riporta di seguito il comunicato stampa di Missioni Don Bosco sul primo anniversario dall’inizio della guerra in Ucraina.

***

24 Febbraio 2023

A un anno dall’inizio della guerra in Ucraina

 

Don Daniel, sei è stato in Ucraina subito dopo lo scoppio della guerra. Hai condiviso la preoccupazione e l’impegno dei salesiani di Lviv e di Kyiv per salvare i bambini senza famiglia, le donne che fuggivano con i figli piccoli…

Non è facile esprimere i sentimenti di quel viaggio di pochi giorni che ho fatto con un confratello di Valdocco. Ma quello che mi è rimasto impresso è l’incredulità della gente, che fino al 23 febbraio pensava che le minacce russe non si potessero tradurre in un’aggressione.

E ancora dopo i primi giorni aveva la speranza che la guerra durasse così a lungo. Oggi invece la paura più profonda è che questo conflitto sia destinato a diventare una realtà endemica, un incendio che non si sa quando si estinguerà.

Ce lo insegnano le situazioni della Siria, in guerra da 10 anni, del Congo, con i suoi episodi di guerriglia che continuano da 30 anni.

Eppure si dovrà trovare un modo per uscire da questa tragica situazione.

La via è quella di abbassare la guardia. “Il più grande non è chi dirà di aver vinto, ma colui che meglio avrà servito la causa del suo popolo”, c’è scritto nel Vangelo.

Come nei conflitti fra persone, famiglie, gruppi, anche fra le nazioni si può ragionare quanto sia migliore chi sa rinunciare a qualcosa in vista di un bene superiore.

Questo non è perdere, è essere grande.

Questa è una considerazione che non piace a nessuna delle parti, nel conflitto russo-ucraino come in qualsiasi altro.

ll Papa ha detto che il grande male del modo è la corsa agli armamenti. Tornando dal Congo ha fatto notare che un anno di spesa per le armi corrisponde al fabbisogno alimentare della intera Africa.

Vediamo povertà, miserie morali, bisogni mai soddisfatti… e c’è la guerra.

Perché sostenere progetti di sviluppo in paesi in guerra?

Noi di Missioni Don Bosco proviamo a ristabilire un equilibrio, attraverso l’istruzione e la creazione di opportunità di sviluppo di quelle comunità.

Le guerre non hanno l’effetto di portare tutti allo stesso livello, anzi sono moltiplicatrici di corruzione, di discriminazioni, di violenze.

In questi casi può sembrare che l’aiuto esterno possa andare distrutto, ma attraverso i nostri missionari – anche in Ucraina in questo momento – arriviamo alle persone che hanno più bisogno, le aiutiamo a sopravvivere in assenza di protezioni, facciamo in modo che i giovani possano coltivare i loro sogni.

I benefattori danno generosamente anche in queste situazioni, come recentemente è accaduto per il soccorso alla popolazione terremotata di Siria e Turchia.

Resistenza per prepararsi al dopo, alla ricostruzione materiale e morale dell’Ucraina?

Certo. Noi siamo il ponte che fa arrivare l’aiuto anche in situazioni apparentemente senza sbocco. Questo aiuta ad alimentare la speranza che è possibile far finire la guerra.

Insieme con Papa Francesco che tutte le domeniche non perde l’occasione dell’Angelus per chiedere al mondo di pregare per la pace anche noi confidiamo che una forza superiore è la sola che può aiutare l’umanità a districarsi dai lacci dell’odio.

Padre Maksym Ryabukha, salesiano di Lviv – Leopoli che Missioni Don Bosco ha conosciuto a Kyiv qualche giorno prima dello scoppio della guerra, nel frattempo è stato consacrato vescovo di Donetsk.

A lui abbiamo chiesto di descriverci l’anima ucraina in questo lungo tempo di guerra:

“La vita di tutti i cittadini ucraini, come alla fine dei conti di tutto il continente europeo e di tutto il mondo si divide su “prima” e “dopo” quella data.

La vita di sicurezza, di valori garantiti, di possibilità aperte, di gioia e di felicità si è cambiata in un momento.

Le bombe, gli spari, il terrore, l’ingiustizia, l’urlo delle sirene hanno cambiato la vita di tutti, non risparmiando nessuno.

I ragazzi erano pieni di vita, di sogni, di gioia e di serenità. Si è tornati appena a scuola dopo lunghissimi mesi di chiusura a casa per il covid.

Da poche settimane si gustava la felicità di stare di nuovo insieme, la possibilità di studiare non attraverso lo schermo del computer ma dal vivo… Ritornare a sperimentare l’amicizia reale, i rapporti diretti, l’esperienza del gruppo.

Una sola notte ha rubato tutto. Da lì in poi tanta paura, tanto terrore, tanta delusione…”.