Una vetrina mondiale per i giovani registi: il DBGYFF per un futuro più verde

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – Manca solo un mese all’atteso “Don Bosco Global Youth Film Festival” (DBGYFF), il festival cinematografico giovanile salesiano che tornerà in scena per radunare giovani registi, educatori e comunità di tutto il mondo. In programma dal 17 al 18 ottobre 2024, questo festival cinematografico si concentrerà sull’impegno dei giovani e sulla conservazione dell’ambiente, con proiezioni in centinaia di località e Paesi di tutto il mondo. Il Gran Finale si terrà il 18 ottobre al “Loreto Theater” dello Sheen Center di New York, dove saranno presentati i migliori film e saranno proclamati i vincitori mondiali della competizione.

Il DBGYFF è stato concepito per dare ai giovani la possibilità di rispondere alle sfide globali più urgenti, rendendoli protagonisti della speranza e agenti attivi della trasformazione sociale. Il tema del 2024, “Ho un Sogno – Giovani e cambiamento climatico – Rendere la Madre Terra più pulita e più verde”, sottolinea il potenziale dei giovani nell’offrire soluzioni innovative ai problemi ambientali. L’evento di quest’anno è particolarmente degno di nota per la diversità e il volume delle candidature. Dei 1.287 film arrivati al festival, da 110 Paesi e oltre 60 lingue, 120 sono stati selezionati attraverso una rigorosa valutazione da parte di 114 membri della Giuria Preliminare provenienti da 49 Paesi. Questi film sono ora all’esame di 15 autorevoli membri della Grande Giuria, che selezioneranno i vincitori nelle varie categorie.

I film selezionati offrono acute riflessioni sullo stato del pianeta, mostrando come i giovani percepiscano con chiarezza l’urgente necessità di proteggere l’ambiente. E per dare mostra di tutto questo, istituzioni educative e culturali di tutto il mondo si stanno già preparando per ospitare le proiezioni dei film selezionati, nei giorni del 17 e 18 ottobre 2024.

Il festival offre alle istituzioni un’opportunità unica di portare il dibattito ambientale globale nelle loro comunità locali, promuovendo la riflessione e l’azione su questioni urgenti. Sebbene, infatti, i film siano ovviamente il fulcro del festival, il DBGYFF funge anche da strumento educativo: ogni proiezione va oltre il semplice intrattenimento, perché suscita discussioni e confronto, incoraggia il pensiero critico tra i giovani spettatori, consente loro di condividere i propri pensieri su questioni globali, e promuove un pensiero analitico sulle sfide e sulle potenziali soluzioni legate al cambiamento climatico.

Una caratteristica distintiva del DBGYFF è la sua portata globale. Affrontando un’ampia gamma di temi legati alla sostenibilità – dall’inquinamento alla preservazione ambientale –, il festival mette in luce le diverse sfide che le varie regioni del mondo devono affrontare. Per le istituzioni ospitanti, questo significa anche l’opportunità di prendere parte ad una conversazione più ampia, che unisce le comunità locali con gli sforzi globali e sottolinea la natura collettiva delle iniziative per il clima.

Il DBGYFF celebra in particolare la creatività dei giovani registi emergenti e il loro impegno a usare l’arte come catalizzatore del cambiamento. I film selezionati rappresentano il duro lavoro e le prospettive significativi di tanti giovani registi e le istituzioni ospitanti avranno la possibilità di mettere in mostra i loro talenti e le loro impressioni. Attraverso le loro storie, questi registi trasmettono le loro paure, le loro speranze e le loro idee innovative, lanciando un appello convincente all’azione per la Casa Comune.

Per tutte le istituzioni interessate a ospitare il festival dal 17 al 18 ottobre, il processo è semplice e diretto. Dopo la registrazione – a questo link – la sede candidata riceverà tutte le risorse e il kit di strumenti per l’organizzazione del festival. In questo modo le scuole, gli istituti e i centri comunitari, anche quelli con limitate risorse, potranno facilmente organizzare e condividere i potenti messaggi di questi 120 film con il loro pubblico.

Il festival è totalmente gratuito e qualsiasi istituzione di qualsiasi parte del mondo interessata a ospitarlo può facilmente farlo.

Mentre inizia il conto alla rovescia per il 17-18 ottobre, cresce l’attesa per questa celebrazione del talento, della creatività e dell’azione dei giovani. Il DBGYFF serve a ricordare il potenziale dei giovani per realizzare e guidare un cambiamento positivo, ispirando le comunità e presentando idee innovative nella ricerca di un futuro sostenibile e di un domani migliore per tutti.

Primo incontro formativo del progetto A.U.D.E

Il 3 settembre si è svolto il primo showcase formativo del progetto A.U.D.EAtelier Urbani Digitali Educativi, promosso dalla Città di Torino in collaborazione con la Fondazione per la Scuola e AGS per il Territorio, grazie al contributo del Dipartimento per le Politiche della Famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

L’evento, dal titolo Make&Learn: Esperienze innovative ed inclusive di Maker Education e Robotica Educativa, ha segnato l’avvio ufficiale delle attività formative del programma.

La mattinata del 3 settembre è stata arricchita dagli interventi di numerosi speaker. Tra questi:

  • Giulia Guglielmini, Presidente della Fondazione per la Scuola, ha evidenziato l’impegno della Fondazione nella formazione continua per migliorare il futuro di ogni studente;
  • Claudio Sciaraffa, Dirigente della Divisione Servizi Educativi della Città di Torino;
  • Valentina Bellis, Direttrice dell’Ufficio Progettazione e Sviluppo della Pastorale Giovanile;
  • Manuele Manco, Project Manager della Pastorale Giovanile;
  • Fabio Sandrolini, rappresentante dell’Associazione ASVAPP;
  • Daniele Barca, Dirigente Scolastico dell’Istituto Comprensivo 3 di Modena;
  • Francesco Bombardi, architetto esperto nella progettazione di ambienti di apprendimento innovativi;
  • Luciano Sciascia, Program Manager della Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo;
  • Valentina Sacchetto, Coordinatrice educativa del progetto.

L’incontro ha inoltre permesso di presentare il team di educatori e facilitatori digitali del progetto.

Nel pomeriggio del 3 settembre e durante la giornata del 4 settembre, i partecipanti iscritti hanno avuto l’opportunità di visitare gli spazi dei tre Atelier e prendere parte a un workshop formativo guidato dall’architetto Francesco Bombardi e dagli operatori degli Atelier.

La presentazione ufficiale del progetto è prevista per il 27 settembre.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Cagliero 11 – “Per una missione condivisa” – Ottobre 2024

Si allega di seguito il  Cagliero 11 n°190 con l’intenzione missionaria salesiana del mese di Ottobre 2024.

Intenzione Missionaria Salesiana, alla luce dell’intenzione di preghiera del Santo Padre.

Preghiamo perché la Chiesa continui a sostenere in ogni modo uno stile di vita sinodale, nel segno della corresponsabilità, promuovendo la parteci-pazione, la comunione e la missione condivisa tra sacerdoti, religiosi e laici.

Perchè i salesiani della Colombia siano sempre aperti e accoglienti verso i confratelli di altri Paesi. 

Cari amici,

il mio cammino salesiano è iniziato quasi 25 anni fa, quando ho risposto alla chiamata al lavoro missionario. Quello che pensavo sarebbe stato un viaggio temporaneo per soddisfare un desiderio profondo è diventato presto la passione della mia vita e il modo in cui esprimo e vivo la mia fede. Ma perchè? Cos spinge il desiderio di donarsi continuamente? Cosa spinge la stragrande maggioranza dei missionari laici che prestano servizio con i Salesiani a tornare, a servire di più e a rimanere in contatto? Le risposte a queste domande non sono sempre state chiare, ma con l’intenzione papale di questo mese per la “missione condivisa”, la risposta è diventata molto più chiara.

Don Bosco ha precorso i tempi in molti modi, sia nel suo approccio all’istruzione , all’emancipazione dei giovani o alla giustizia sociale. Era un innovatore. una delle sue innovazioni durature è lo spirito di collaborazione con cui i Salesiani svolgono i loro ministeri. Come missionario laico, non sono stati solo i ministeri specifici a farmi tornare, ma questo senso di missione condivisa. ,Lo spirito salesiano è vivo in questa collaborazione, e sono sempre desideroso di condividere la sua bellezza con gli altri!

In don Bosco,

Adam Rudin
Direttore, Salesian Lay
Missioners, New Rochelle , USA

UPS Torino Crocetta: INTORNO ALLA SINDONE – Percorsi di Fede, Storia, Scienza e Pastorale

Si pubblica di seguito il Comunicato Stampa dell’Università Pontificia Salesiana – Sezione di Torino in collaborazione con il Centro Internazionale di Studi sulla Sindone (CISS), il Museo della Sindone di Torino e l’Associazione Cultores Sindonis. 

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INTORNO ALLA SINDONE

Percorsi di Fede, Storia, Scienza e Pastorale

Si tratta di incontri con cadenza mensile (un sabato mattina al mese dalle ore 9 alle 12) da novembre 2024 ad aprile 2025. Si alterneranno come relatori alcuni docenti dell’Università Pontificia Salesiana insieme a membri del Comitato scientifico del CISS. L’approccio è multidisciplinare grazie al coinvolgimento di esperti nelle scienze teologiche, storiche, fisiche, chimiche e mediche. L’introduzione al corso sarà affidata a don Cristian Besso, Preside della Sezione UPS di Torino. Interverranno come relatori don Roberto Carelli, don Paolo Merlo, don Silvano Oni, don Luca Ramello (docenti UPS); don Alberto Nigra (docente Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale); Gian Maria Zaccone, Enrico Simonato, Paolo Di Lazzaro, Nello Balossino, Paola Iacomussi, Walter Memmolo, Francesco Violi, Federico Valle (membri comitato scientifico CISS).

Si intende offrire ai partecipanti le conoscenze necessarie per selezionare, affrontare ed organizzare in maniera obiettiva e critica, in base ai metodi teologici, scientifici e storici le tematiche più rilevanti ed attuali riguardanti la Sindone. Il progetto formativo si inserisce nel contesto del prossimo Giubileo che ha come tema centrale la speranza cristiana e in linea di continuità con quando indicato dall’arcivescovo di Torino che intende nel prossimo anno giubilare accompagnare i giovani ad un incontro particolare con la Sindone:

“Non faremo un’ostensione classica – dice mons. Roberto Repole – ma sperimentiamo modi nuovi di essere custodi della Sindone. Prima di tutto partendo dai giovani, con i quali abbiamo intrapreso un percorso di catechesi sui fondamenti del cristianesimo, perché può essere bello che siano loro anzitutto a riprendere contatto con questo telo e, attraverso di lui, con la freschezza del Vangelo, soprattutto il senso profondo della passione, morte e resurrezione di Gesù”.

In quest’ottica i Salesiani di Don Bosco che ospitano questo corso, impegnati carismaticamente per il bene e l’educazione della gioventù, sono stati da sempre legati spiritualmente alla Sindone e hanno visto tra i loro membri numerosi studiosi e divulgatori nel mondo del messaggio e dell’immagine dell’uomo della Sindone.
Il Centro Internazionale di Studi sulla Sindone con sede a Torino è un istituto culturale, unico centro al mondo ad essere ufficialmente riconosciuto dall’Arcivescovo di Torino, Custode Pontificio della Sindone, a cui presta la propria attività di consulenza sul telo e per coordinare e sviluppare studi, ricerche e iniziative in Italia e all’estero.
Questa serie di incontri è pensata, non solo per gli studenti di teologia, ma anche per un pubblico più vasto: volontari culturali – in particolare i volontari della Sindone e del Museo della Sindone – docenti di religione o di altre discipline, operatori pastorali e più in generale tutti coloro che vogliono approfondire con un approccio interdisciplinare il vasto e ricco ambito degli studi sindonici.

L’iscrizione è gratuita ed obbligatoria entro il 18 ottobre 2024 inviando una mail a info@sindone.it

Per gli iscritti sarà possibile acquistare a prezzi ridotti materiali didattici di approfondimento a cura del CISS. La partecipazione alle lezioni è consigliata in presenza oppure con collegamento in diretta streaming su piattaforma Zoom per i non residenti.

Assemblea straordinaria mondiale degli Exallievi di Don Bosco a Torino-Valdocco

La Presidenza mondiale degli Exallievi Don Bosco ha convocato, dal 2 al 6 ottobre a Torino-Valdocco presso la Casa Madre dei Salesiani, l’assemblea straordinaria mondiale degli Exallievi avente come tema “Camminare insieme: Cambiare per continuare“.

Un evento a cui parteciperanno 200 delegati provenienti da 40 paesi in rappresentanza dell’Asia, Africa, America, Europa, Australia. Dopo la pandemia, che ha obbligato gli Exallievi a rinnovare le loro cariche tramite la piattaforma online, è il primo incontro in presenza che vedrà riunita tutta la leadership mondiale di coloro i quali sono grati per l’educazione ricevuta alla scuola di Don Bosco.

“L’obiettivo di questo evento globale è quello di riunire gli Exallievi e gli amici di Don Bosco di tutto il mondo – afferma il Presidente confederale Bryan Magro– per celebrare il nostro carisma, la nostra identità, la nostra spiritualità e la nostra missione. Sarà un momento unico in cui molti Paesi di varie regionisi riuniranno in uno spirito di famiglia e manifesteranno il loro amore e la nostra gratitudine verso Don Bosco. Vogliamo riflettere sul passato per programmare il futuro”.

 

“Vogliamo essere un vasto movimento a servizio della Chiesa e della Famiglia Salesiana in particolare- afferma il salesiano Domenico Duc Nam, delegato mondiale degli Exallievi di Don Bosco – per testimoniare come si può essere, oggi, buoni credenti ed onesti cittadini. Sarà anche l’occasione per celebrare il 150° anniversario della fondazione degli Exallievi, che non abbiamo celebrato causa Covid-19; quest’assemblea mondiale rappresenterà un’occasione speciale per onorare il nostro ricco patrimonio e per festeggiare, insieme alla Famiglia Salesiana, i 200 anni dal sogno di Don Bosco. Partecipare a questa assemblea significa condividere una missione, arricchirla con le varie esperienze locali, modificare lo Statuto e renderci competitivi alle sfide del XXI secolo”.

Nella cinque giorni i delegati avranno l’opportunità di visitare i luoghi che hanno visto protagonista il Santo dei giovani. Inoltre, per i non partecipanti, sarà possibile seguire i lavori dell’assise online.

Per info

Cagliero 11 – “Per il grido della Terra” – Settembre 2024

Si allega di seguito il  Cagliero 11 n°189 con l’intenzione missionaria salesiana del mese di Settembre 2024.

Intenzione Missionaria Salesiana, alla luce dell’intenzione di preghiera del Santo Padre.

Preghiamo perché ciascuno di noi ascolti con il cuore il grido della Terra e delle vittime dei disastri naturali e dei cambiamenti climatici, impegnandosi in prima persona a custodire il mondo che abitiamo.

Per i poveri e gli sfruttati del Bangladesh e per l’aiuto concreto dei salesiani.

Cari amici,

mi è caro poter scrivere queste righe e ringrazio molto chi me lo ha consentito, perché mi permettono di potervi incontrare, almeno per iscritto, e condividere con voi la gioia della nuova spedizione missionaria, che questo numero di Cagliero 11 ricorda.

Una spedizione missionaria dice, più chiaramente di ogni parola umana, la fedeltà alla chiamata di Dio e la freschezza del Carisma Salesiano fino ai confini del mondo. Il Dono di Dio del Carisma Salesiano ha dentro, da sempre ed in modo sempre nuovo, la dimensione della Missionarietà, la partecipazione al cuore della Chiesa… oltre ogni visione, cultura, appartenenza.

Questo è vero da sempre, e tutti lo sappiamo, ma vederlo rinnovato nella nuova spedizione missionaria in “carne ed ossa” è un dono grande. Rinnova la nostra Fede e la nostra Speranza.

Sì! Perché la testimonianza di chi parte tiene viva la dimensione missionaria in tutti noi, lì dove siamo e con coloro che fanno parte della nostra esistenza.

La Speranza non delude mai, ci sostiene e questo evento ormai prossimo la rende ancora più forte e viva. La Speranza sia con voi! Sempre!

Don Stefano Martoglio SDB
Vicario del Rettor Maggiore

Pubblicato un nuovo numero di “Ricerche Storiche Salesiane”

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – È stato pubblicato il numero 82, relativo al semestre gennaio-giugno 2024, di “Ricerche Storiche Salesiane” (RSS), la rivista semestrale di storia religiosa e civile, pubblicata dall’Istituto Storico Salesiano (ISS). Come sempre, tanti sono i contributi rilevanti e di spessore, per appassionati e non.

La rivista accoglie, nel settore STUDI di questo numero, quattro saggi:

Il primo contributo è di Ana Martín García che tratta: “Dalla narrazione, all’immagine, all’immaginario salesiano: l’iconografia del Sogno dei Nove Anni di Don Bosco nelle arti visive”. In occasione del Bicentenario del Sogno dei Nove Anni di Don Bosco, questo articolo approfondisce la storia e l’iconografia di questo avvenimento (1824). La scena è stata ufficialmente costituita tra la beatificazione (1929) e la canonizzazione (1934), periodo in cui stata rappresentata per la prima volta nelle arti. Pertanto, l’obiettivo principale di questa ricerca è l’analisi dell’inizio e dell’evoluzione della rappresentazione iconografica del sogno nelle arti visive. L’interesse di questo studio risiede nel fatto che queste immagini formulano una parte importante dell’essenza dell’immaginario salesiano: le opere sono incorporate nel campo della cultura visuale come elementi efficaci per la narrazione e la configurazione dell’identità visiva della vita del santo.

Segue la ricerca della storica Grazia Loparco: “I collegi delle Figlie di Maria Ausiliatrice in Italia tra continuità e cambiamenti”. Lo studio, presentato in due parti, riguarda i collegi delle Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA) in Italia. Come istituzione educativa tipica per l’educazione delle ragazze nel XIX e metà del XX secolo, i numerosi collegi contribuirono alla diffusione dell’istruzione femminile. Essi andavano incontro alle esigenze delle famiglie e alle difficoltà poste dalla mobilità per raggiungere le scuole. Per la Chiesa costituirono ambienti educativi preziosi e diffusi sul territorio, per non disperdere la fede in tempi di profondi cambi culturali. L’analisi delle fonti ricostruisce la vita e l’offerta formativa tipica dello spirito salesiano per preparare madri e maestre cristiane in grado di esercitare un influsso in famiglia e nella società avviata alla secolarizzazione. Nella valutazione di quest’opera, tra le molte altre promosse dalle FMA, resta il fatto che nella loro comprensione i collegi esprimevano in modo più compiuto l’educazione integrale secondo il Sistema Preventivo, preparando le educande alle responsabilità della vita adulta.

Il terzo articolo, di Paolo Pieraccini, presenta: “Don Antonio Belloni e gli orfani di Palestina (1863-1890). Un’opera di beneficenza troppo a lungo ignorata, propedeutica all’approdo dei Figli Di Don Bosco in Terra Santa (15 Giugno 1891)”. Don Antonio Belloni iniziò la sua attività educativa e assistenziale nell’area di Betlemme nel 1863.  Egli dovette presto far fronte a complicazioni di ogni genere, prima fra tutte quella di reperire adeguate risorse per garantire strutture e servizi educativi adeguati a un numero sempre più cospicuo di giovani assistiti. Fin dal 1869 iniziò ad accarezzare il progetto di cedere il suo orfanotrofio a qualche solida congregazione religiosa cattolica, che avrebbe potuto farsene carico molto meglio di un semplice prete privo di protezioni politico-religiose, di adeguate risorse finanziarie e di coadiutori capaci e numerosi. Solo verso la fine dell’ottavo decennio dell’Ottocento maturarono le condizioni che permisero a Belloni di realizzare il progetto di affidare le sue istituzioni ai salesiani: innanzitutto la morte di Don Bosco (gennaio 1888) – che si era sempre mostrato titubante a rispondere ai reiterati inviti di Belloni stesso – e quella del patriarca latino di Gerusalemme Vincenzo Bracco (giugno 1889), che non gradiva l’arrivo dell’ennesima ingombrante congregazione religiosa in diocesi.

Questo settore si chiude con l’articolo di don Thomas Anchukandam, SDB: “José Luis Carreño Etxeandia Sdb – Un modello missionario salesiano in un contesto pluralista e globalizzato”. José Luis Carreño Etxeandìa SDB raggiunse l’India nel giugno del 1933 e, grazie alle sue doti di natura e di grazia, si dimostrò uno dei missionari più intrepidi e creativi che abbiano mai raggiunto un Paese noto per il suo contesto multiculturale e plurireligioso. Grazie al duro lavoro e all’impegno, si dimostrò l’architetto di quello che sarebbe diventato il Campus del Sacro Cuore a Tirupattur, la culla dei salesiani nell’India meridionale. Ma soprattutto, grazie alla sua apertura di cuore e di mente, don Carreño riuscì a stringere amicizia e a conquistare l’affetto e la collaborazione della popolazione, di cui solo una minima parte professava la fede cristiana. Inoltre, sebbene il termine “missionario” sia spesso associato a coloro che predicano il proprio credo religioso per convertire gli altri alla propria fede, già nel periodo precedente al Concilio Vaticano II, don Carreño, attraverso i suoi sforzi di dialogo pratico, dimostrò di essere un missionario di stampo post-conciliare. Il presente studio è un tentativo di presentare questo grande Figlio di Don Bosco a un pubblico più ampio, anche se la Congregazione Salesiana continua a muoversi in nuovi territori di missione e quindi è chiamata ad affrontare nuove e sempre diverse sfide culturali e sociali. In verità, don Carreño, attraverso la sua vita e le sue attività, ha mostrato come si possa portare la Buona Novella ai poveri, accogliere e sollevare gli orfani, moltiplicare il riso per le masse, predicare una visione più gioiosa della vita agli oppressi e ai rassegnati e incarnare la compassione e l’amore di un Salvatore crocifisso e sacramentato a un mondo tormentato.

Nel settore FONTI è presentato un testo originale: lo studioso salesiano don Aldo Giraudo ha elaborato criticamente: “I manoscritti francesi delle conferenze di Don Bosco ai cooperatori di Marsiglia (1880-1881)”. La fondazione dell’opera salesiana di Marsiglia (luglio 1878) si colloca in un contesto politico particolarmente delicato per la Chiesa francese. L’“Oratoire Saint-Léon”, sollecitato dall’intraprendente abbé Guiol curato di Saint-Joseph, e strenuamente sostenuto dal generoso contributo del laicato cattolico cittadino, che aveva costituito la “Societé Beaujour per la tutela delle opere sociali cattoliche”, era destinato al ricovero e all’istruzione dei ragazzi di ceto operaio e dei fanciulli immigrati italiani abbandonati a sé stessi. I due discorsi di Don Bosco ai cooperatori marsigliesi (20 febbraio 1880 e 17 febbraio 1881) mostrano la sintonia del santo con le istanze e gli ideali che animavano le varie componenti del cattolicesimo locale, in reazione alla svolta laicistica del governo repubblicano; nello stesso tempo ne documentano lo zelo pastorale, la lucida percezione delle problematiche, insieme all’ampiezza di vedute, alla capacità di adattamento e all’abilità pratica e progettuale. Attorno a lui si sviluppa un movimento di ammirazione, attrazione e adesione, che ne amplifica il prestigio, favorito dalla fama taumaturgica: egli lo orienta in prospettiva caritativa, educativa e pastorale, secondo il suo inconfondibile carisma.

Nel settore PROFILI sono contenuti due saggi. Il primo è della ricercatrice Piera Cavaglià, che presenta: “Madre Caterina Daghero al governo dell’Istituto FMA per 43 anni”. Invece il secondo è della studiosa Margarita Acedo: “In memoriam di sor María Felipa Nuñez Muñoz (1930-2023). Maestra, Licenciada en Filosofia y Letras y en Historia Contemporanea y Doctora en Historia Contemporanea”.

Nel settore NOTA c’è un articolo di don Stanisław Zimniak, SDB: “Annotazioni e riflessioni su alcuni elementi metodologici per lo studio della memoria storica salesiana”.

Nel settore RECENSIONI sono state recensite pubblicazioni sugli argomenti relativi alle personalità ed all’attività salesiane: Petr Zelinka, “Salesiáni Dona Boska v Československu (1924-1939) [Salesiani di don Bosco in Cecoslovacchia (1924-1939)]. Olomouc, Vydavatelství FF UP 2021; Paola Cuccioli – Grazia Loparco (a cura di), “Le Figlie di Maria Ausiliatrice in Italia (1872-2022). Case e opere. (Centro Studi Figlie di Maria Ausiliatrice – Associazione Cultori di Storia Salesiana, Percorsi 7/1-2). 2 voll. Teramo, Edizioni Palumbi 2023; Penny Rose Chinir – Euginia Laloo – Lily Perumpettikunnel (ed.), “History of the FMA in Northern India 1923-1983. 3 voll. Shillong, Vendrame Institute Publications, Sacred Heart Theological College 2023.

Nel settore SEGNALAZIONI si presentano i seguenti volumi: salesiani di Jaén, “50 años 1970-2020. Salesianos Jaén. ¡Aquí con pocos medios, se evangeliza! Historia de los Salesianos en Jaén. Cincuenta años narrados desde el corazón de quiénes lo han vivido. Jaén, Casa Salesiana San Juan Bosco de Jaén 2021; Eliane Anschau Petri, “Maria Domenica Mazzarello, donna forte e resiliente. (Percorsi 6). Teramo, Edizioni Palumbi 2023; Philomena D’Souza (ed. by), “FMA India. History of Her Growth. South India 1922-1982. Vol. I. 1922-1945. Daughters of Mary Help of Christians – FMA (Salesian Sisters of Don Bosco)” Chennai. The New Leader Publications 2023.

A cura di don Stanisław Zimniak, caporedattore delle RSS

La preghiera del CG29 disponibile ora anche nella versione musicata

Dall’agenzia ANS.

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Per favorire la preparazione spirituale di tutti i Salesiani in vista del 29° Capitolo Generale (CG29) della Congregazione – in programma a Torino-Valdocco dal 16 febbraio al 12 aprile 2025, sul tema “APPASSIONATI PER GESÙ CRISTO, DEDICATI AI GIOVANI” – è stata realizzata una versione musicata della preghiera ufficiale del Capitolo che, prendendo spunto dal primo verso della preghiera, s’intitola “Padre Buono”. La musica per la preghiera è stata composta dallo stesso Regolatore del Capitolo Generale 29°, don Alphonse Owoudou, in una maniera del tutto particolare e innovativa: utilizzando l’Intelligenza Artificiale (IA).

“Ho una certa pratica, sin dai tempi dello studio all’Università Pontificia Salesiana, con alcuni strumenti di registrazione ed editing, che uso anche per realizzare delle brevi meditazioni – ha raccontato ad ANS don Owuodou –. In questo caso, ho fornito all’IA delle indicazioni sulla musica e sul testo, ma poi sono dovuto intervenire personalmente in più aspetti”.

La canzone, realizzata attualmente nella sola versione italiana, riprende infatti quasi integralmente il testo della preghiera, ma prevede al contempo l’introduzione di un ritornello e alcune altre modifiche necessarie per renderla più orecchiabile musicalmente.

“Il primo risultato non mi soddisfaceva – ha proseguito don Owoudou –. Era un brano piuttosto lungo, con diverse ripetizioni e chitarre rock che stonavano con l’impostazione meditativa che avevo dato per la melodia. Così ho provveduto a fare dei tagli ‘chirurgici’, separando il testo in più strofe, eliminando i ritornelli eccessivi e lasciando ciò che mi convinceva. Alla fine, ho raggiunto i 3 minuti di canzone che, una volta che ho fatto sentire anche ad altre persone, ho visto che piace”.

Il risultato è uno strumento prezioso per tutti i Figli di Don Bosco che si preparano a vivere l’importante tappa del CG29.

“Ora che sono stati completati i 93 Capitoli Ispettoriali ricevo tanti riscontri dai confratelli che stanno adottando la preghiera preparatoria. Alcuni pregano meglio con le immagini, altri con le parole, altri ancora con la musica… Ecco il perché di quest’opzione”

conclude il Regolatore del CG29.

Don Owoudou ha anche voluto ringraziare don Francesco Marcoccio, Direttore della comunità della Sede Centrale Salesiana, per aver preparato la preghiera per il CG29; e in merito al canto “Padre Buono” ha assicurato che nei prossimi giorni un artista nigeriano, Francis E., ultimerà la realizzazione della sola base musicale, utilizzabile per produrre delle altre versioni in lingua della medesima canzone, o semplicemente come accompagnamento.

Il brano “Padre Buono” – preghiera per il CG29, è stato infine accompagnato da un video realizzato dall’Agenzia iNfo Salesiana (ANS), che aggiunge alla musica anche la potenza evocativa delle immagini.

Come se vedesse l’invisibile – Il nuovo libro di Gildàsio Mendes Dos Santos

Si segnala il nuovo libro edito da EllediciCome se vedesse l’invisibile” di Gildàsio Mendes Dos Santos.

Di seguito le principali informazioni e il rimando alla scheda del libro sul sito Elledici.

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A conclusione delle celebrazioni del Bicentenario del «Sogno dei nove anni» di don Bosco, questo libro si propone di approfondire il sogno fatto da Giovannino a nove anni alla luce di un secondo sogno fatto dall’ormai giovane prete a Valdocco, nell’anno 1844.

Evidentemente, per un bambino, un sogno, anche se rivelato da Dio, non è facile da assimilare e capire rapidamente. Questo verrà interpretato progressivamente e troverà conferme durante tutte le esperienze di vita, nell’esistenza quotidiana, nella riprova dei fatti accennati nel sogno e nella gradualità degli accadimenti.

Ma quando don Bosco ha fatto suo in modo esplicito ed esperienziale questo sogno? Dal 1844 al 1846, vive con intensità e non senza sofferenze una continua peregrinazione, cercando un luogo per i suoi giovani a Torino, per concretizzare quanto intravisto nel sogno.

È, quindi, nel don Bosco adulto che il sogno diventa vita, esistenza, esperienza. Vivendo personalmente questa ricerca di un luogo per vivere e accogliere i suoi giovani, ha sviluppato e integrato il valore dell’ospitalità nella sua vita, spiritualità e prassi educativa.

  • Pagine: 80
  • Prezzo: € 9,50
  • EAN: 9788801069112
  • Codice Elledici: 06911

Italia – Conclusi gli Esercizi Spirituali estivi dell’ADMA

Dall’agenzia ANS.

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Torino, Italia – luglio 2024 – Si è concluso domenica 7 luglio il primo turno degli Esercizi Spirituali estivi dell’ADMA Primaria di Torino, svoltosi sotto il tema: “Lampada ai miei passi è la tua Parola”. Le giornate di ritiro sono state organizzate a Valdocco, da giovedì 4 a domenica 7 luglio e hanno visto la partecipazione di circa 40 persone, appartenenti ad età e condizioni diverse: famiglie con bambini piccoli e ragazzi, adulti e anziani, a sottolineare la missione dell’Associazione di Maria Ausiliatrice (ADMA) nell’offrire proposte di formazione intergenerazionali, in cui persone che stanno attraversando fasi diverse della vita possono arricchirsi a vicenda e camminare insieme, unite dalla fede comune in Gesù e dall’affidamento a Maria Ausiliatrice. Le catechesi sono state guidate con grande cura e profondità da don Gabriel de Jesus Cruz Trejo, Animatore Spirituale dell’ADMA Primaria. Preziosissima è stata anche la presenza di suor Lucrecia Uribe Duque, Figlia di Maria Ausiliatrice, Animatrice Spirituale dell’Associazione, che ha accompagnato i partecipanti favorendo un clima di amicizia e di condivisione. A questo primo turno di Esercizi seguiranno nel mese di agosto, come tradizione ormai da molti anni, cinque turni organizzati nella casa salesiana di Pracharbon, in Val d’Ayas (Val d’Aosta).