Online il nuovo sito della Sezione di Torino dell’UPS

È online il rinnovato sito della Sezione di Torino dell’Università Pontificia Salesiana.

Con una veste grafica completamente rinnovata funzionalità utili per lo studente, tutto è a portata di mano!

Il sito si adatta bene a qualsiasi tipo di dispositivo, anche in modalità responsive, per smartphone e tablet.

Una nuova finestra, nel mondo digitale, a quella che da 100 anni è una finestra sul Mistero, per tante generazioni di studenti di teologia.

Salesiani per il Sociale, lo sguardo al futuro per costruire comunità solidali nella rete sociale salesiana

Tre giorni per guardare al futuro, per “organizzare la speranza” costruendo comunità solidali. Salesiani per il Sociale ha radunato a Roma, dal 9 all’11 giugno quasi centro soci e rappresentati di associati da tutta Italia per presentare il documento di restituzione del processo dal basso, un cammino iniziato a settembre 2022 e che durante i mesi scorsi ha toccato dodici sedi incontrando operatori, educatori, volontari, salesiani e laici.

Il Presidente, don Francesco Preite, molto soddisfatto dell’Assemblea, ha detto: “Dare la possibilità di confrontarsi con esperti ed operatori sulle questioni sociali più urgenti del mondo giovanile italiano e restituire le varie riflessioni dei soci nel documento “Organizzare la speranza” è il modo migliore per festeggiare i 30 anni della rete sociale salesiana Salesiani per il sociale. La prossima tappa sarà quella di aiutare i territori a confrontarsi con le linee di azione condivise emerse nel documento e provare a concretizzarle per rendere concreta la speranza di comunità più solidali con e per i giovani”.

Il tema centrale dell’attività di Salesiani per il Sociale sono i giovani poveri, come ha sottolineato don Stefano Aspettati, ispettore delegato per l’Emarginazione e il disagio giovanile. “Questo è un momento favorevole per l’associazione, che è nata per federare tante realtà e che oggi ha il compito di svolgere un ruolo culturale e di animazione per tutta la rete che si occupa di giovani poveri”.

Una rete sociale “coesa, perché tutte le nostre attività si fanno all’interno di ambienti educativi che hanno dentro la scuola, la formazione professionale, l’oratorio, le parrocchie…noi offriamo una pluralità di inserimento educativo e lavoriamo in interazione con tante realtà”, ha detto don Roberto Dal Molin, presidente del Centro Nazionale delle Opere Salesiane.

Il dibattito e la riflessione attorno al tema delle comunità solidali è iniziato con un panel dedicato alla povertà educativa e al fenomeno dei giovani NEET: a discuterne, Antonio Russo, Portavoce Alleanza contro la povertà; Marco Pagniello, Direttore Caritas italiana; Orazio Giancola, Università La Sapienza di Roma; Vanessa Pallucchi, Portavoce Forum Terzo Settore. Insieme, hanno ragionato su come la povertà educativa non sia solo un fenomeno che riguarda i giovanissimi, ma anche una fetta di popolazione adulta, perché riguarda la competenza acquisita e non solo il livello di istruzione. Si tratta di un problema di opportunità, come ha sottolineato don Marco Pagniello, di un “pavimento appiccicoso” per il quale i figli subiscono la condizione culturale, sociale ed economica delle famiglie. Educativamente povero è chi, arrivato a 15 anni, abbandona la scuola perché sente che si tratta di un luogo non suo. Per contrastare questo fenomeno c’è bisogno di “politiche di ampio respiro”, ha spiegato Antonio Russo, ovvero riforme strutturali per mettere al centro dell’agenda politica la scuola, l’istruzione. Da parte sua, il Terzo Settore, aggiunge Vanessa Pallucchi, deve continuare a lavorare in rete, non perdere il cammino comune per rimanere un soggetto che dialoga con le istituzioni con proposte educative integrate.

Gli oltre 500 contributi raccolti sulla piattaforma digitale Organizzare la speranza oppure durante gli incontri territoriali hanno formato il documento di restituzione presentato in assemblea. “Si tratta di un materiale di sintesi prezioso, che racconta l’Italia salesiana, una base da ascoltare, da prendere in considerazione per la progettazione del sociale delle realtà associate a Salesiani per il Sociale. Un processo che non è stato facile far partire, ma che poi ha coagulato attorno a sé consenso, idee, spunti. Un documento di restituzione che potrà diventare un documento programmatico”, ha sottolineato don Francesco Preite, presidente di Salesiani per il Sociale.

Il documento è stato discusso con i coordinatori dei comitati territoriali, coloro che hanno accolto nei territori la cabina di regia e l’ufficio nazionale: hanno avuto un ruolo attivo negli incontri, e per questo a loro è stata chiesta una restituzione dal lor punto di vista: don Domenico Luvarà, Coordinatore Comitato Sicilia; don Davide Perego, Incaricato Presidio Lombardo-Emiliana; don Emanuele De Maria, Coordinatore Comitato Italia Centrale; don Gianpaolo Roma, Coordinatore Comitato Italia Meridionale, don Massimo Zagato, Incaricato Presidio Nord est e don Stefano Mondin, Coordinatore Comitato Piemonte Valle d’Aosta hanno sottolineato ricchezze e criticità del documento, dal punto di vista di quanto hanno raccolto dopo gli incontri territoriali.

Cura della formazione, co-progettazione, dialogo costruttivo con la formazione professionale per dare accoglienza e inserimenti lavorativi ma anche un momento bello per la vita delle ispettorie, per la cura delle relazioni con le associative dei territori. Serve darsi organizzazione per poter lavorare e proseguire il processo iniziato con gli incontri territoriali.

Come costruire la comunità solidale: tema sul quale hanno ragionato Ciro Bisogno, Presidente PGS; Cristiano Tanas, Presidente CGS; Fabio Attard, Coordinatore Don Bosco Formation; Lorenzo Napoli, Presidente TGS e Rafael Bejarano, Referente per le Opere e Servizi Sociali del Settore PG – sede centrale.

Quanto emerso è che serve andare incontro all’altro per fare comunione, aprire il dialogo nella rete associativa per lavorare insieme e per tornare a parlare con i giovani che non sono solo i destinatari delle opere, ma ne sono i protagonisti. Lavorare in rete con chi persegue i nostri fini, anche con ambienti laici. Dobbiamo insistere sulla rete, che è la chiave per lavorare bene insieme. Alimentare e accendere i riflettori sui problemi dei nostri territori, per non essere considerati solo come erogatori di servizi, ma come mezzi che costruiscono comunità, per arrivare a tutti i nostri giovani.  C’è il desiderio di non perdere l’identità e il carisma, perché noi siamo nati così, siamo nati con l’invito di “conoscere la città”, così come fece don Giuseppe Cafasso con Don Bosco, appena arrivato a Torino. Gli dice: conosci la città! Il tema della corresponsabilità è legato a quello della rete, per collaborare, per lavorare insieme: sensibilità e ascolto devono essere le chiavi per entrare nelle esigenze dei territori.

Il panel Next Generation ha avuto al centro la testimonianza dei giovani volontari del Servizio Civile di ritorno dall’esperienza all’estero. Ciascuno ha scelto una sfida del documento Organizzare la speranza e molti di loro hanno testimoniato la loro volontà di discutere, dire la loro sul tema del lavoro, della scuola, del futuro. Meglio di chiunque altro hanno saputo raccontare i loro territori, le esperienze dei loro coetanei, la difficoltà per alcuni di riuscire a frequentare la scuola. La tenacia, la passione educativa e la voglia cambiare la loro vita e quella di chi incontrano hanno toccato tutti i presenti. Le loro storie, quelle dei loro amici, le riflessioni delle sfide scelte hanno offerto spunti di riflessione per tutti. Le loro speranze guardano al futuro (“come diceva il beato Rosario Livatino, alla fine non ci verrà chiesto se siamo stati credenti ma credibili”, ha citato Valeria) ma sono concentrati sul presente, perché è nel presente che si costruisce la vita delle persone.  “Spero che i giovani possano avere un lavoro dignitoso che possa farli tornare a casa con serenità e con dignità”, ha concluso Valeria.

 

Missioni Don Bosco: lettera a Mapendo per la Giornata Mondiale del Bambino Africano

Si pubblica di seguito il Comunicato Stampa di Missioni Don Bosco per la Giornata Mondiale del Bambino Africano.

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COMUNICATO STAMPA

13 giugno 2023

Lettera a Mapendo, bambino africano

di don Daniel Antúnez, presidente di Missioni Don Bosco

 

Ben trovate tutte, ben trovati tutti.

In vista della imminente Giornata del bambino africano indetta dall’Onu, il presidente di Missioni Don Bosco, don Daniel Antúnez esprime le sue considerazioni rivolgendo una lettera a Mapendo, un bambino dell’Africa che incontrò nel suo viaggio lo scorso anno nella Repubblica democratica del Congo.

Nel testo, don Antúnez ricorda il primo incontro:

All’inizio mi guardavi con curiosità, ma anche con paura – non ti nascondo che ero un po’ a disagio. A poco a poco, ti sei avvicinato, ci siamo avvicinati, e ci siamo riconosciuti: siamo uguali, non abbiamo differenze… mi sono sentito accettato, meno alieno alla tua realtà, meno straniero, più vicino: il tuo sorriso mi ha riempito l’anima”.

La lettera completa e alcune fotografie scattate in occasione del viaggio di don Antùnez in Congo R.D sono allegate a questo comunicato e  siamo a disposizione per qualsiasi approfondimento.

Riteniamo utile corredare l’informazione con alcuni dati statistici sull’azione salesiana in Africa e sui progetti in corso sostenuti da Missioni Don Bosco.

Grazie per la vostra attenzione.

Buona giornata.

Giornata Missionaria Salesiana 2023: Ecologia Ambientale

Dal sito InfoANS.

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All’interno degli approfondimenti mensili per la Giornata Missionaria Salesiana 2023Cura del creato: la nostra missione”, il professor Luca Fiorani offre una prospettiva scientifica del cambiamento climatico, inserendola in un’ottica di ecologia integrale.

Il dato meteorologico e climatico più importante è la temperatura. Spesso i climatologi, per dare evidenza del riscaldamento globale, mostrano il grafico dell’anomalia della media annuale globale della temperatura superficiale o, brevemente, anomalia della temperatura globale.

Perché è così importante questo aumento di temperatura? In primo luogo, ricorda che stiamo parlando di aumento medio. Sui continenti, è quasi 2 °C, sugli oceani è meno di 1 °C, a causa della proprietà dell’acqua di assorbire molto calore a parità di aumento di temperatura. In secondo luogo, bisogna ricordare tutti gli effetti negativi diretti e indiretti dell’aumento di temperatura. Tra quelli diretti ricordiamo: desertificazione, inondazioni, sprofondamento di zone abitate… tra quelli indiretti: guerre, migrazioni, tensioni sociali

Che fare? Cadere in depressione? No. L’umanità si sta muovendo nella giusta direzione, cominciando dal Protocollo di Montreal del 1987 che ha messo al bando i clorofluorocarburi. Come forse ricorderai, negli anni ‘80 del secolo scorso gli scienziati avevano scoperto che quei gas provocavano il buco dell’ozono. Oggi, il buco si sta chiudendo. Nel 2015, è stato adottato l’Accordo di Parigi che prevede una riduzione delle emissioni di gas serra, in modo da non far aumentare la temperatura del pianeta più di 2 °C. Il 2 marzo 2022, l’Assemblea ONU per l’ambiente ha istituito un Comitato intergovernativo di negoziazione (INC) per elaborare entro il 2024 un trattato per la riduzione della plastica.

E tu? Puoi fare molto con gli stili di vita, le opzioni di consumo, la scelta dei governanti e le campagne di opinione. Per convincerti che le tue azioni sono importanti, ti racconto una storia (vera) scientifica. 2.5 miliardi di anni fa, l’ossigeno non era presente nell’atmosfera e la vita umana non sarebbe stata possibile. Poi, grazie al piccolo contributo di innumerevoli e (apparentemente) insignificanti organismi unicellulari – i cianobatteri – l’aria si è arricchita di ossigeno fino ad assumere la sua composizione attuale. Grandi tra uno e dieci milionesimi di metro, sono talmente semplici da non avere organelli e da riprodursi per mera scissione ma… contengono clorofilla e producono ossigeno grazie alla fotosintesi.

L’articolo integrale è disponibile sul libretto della GMS 2023, in italianoinglesespagnolofrancese e portoghese.

“Non solo semi sull’asfalto”, i Salesiani vicino ai giovani per la GMG

Da Vatican News.

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di Layla Perroni

Mancano meno di due mesi alla Giornata Mondiale della Gioventù organizzata a Lisbona per la prima settimana di agosto. Presso le comunità salesiane, attive dal 1945 per la tutela e l’accoglienza dei giovani provenienti da situazioni di disagio, ci si prepara a fianco dei ragazzi. Educazione e sensibilizzazione sono le linee guida in vista della Gmg. Don Marco Cimini, educatore del Borgo Ragazzi don Bosco, a Roma, racconta a Radio Vaticana – Vatican News l’entusiasmo di quanti parteciperanno: “Mi viene in mente uno dei ragazzi che ha coinvolto con convinzione, e anche senza remore, i suoi compagni di scuola assieme alle loro famiglie per far capire e comprendere la portata di questo evento”.

Sono 50 i giovani del Borgo Ragazzi don Bosco – una delle numerose comunità salesiane presenti sul territorio nazionale – che hanno aderito all’iniziativa della Giornata Mondiale della Gioventù. La comunità, da settembre scorso e fino a maggio, ha organizzato tante attività per coloro che sono in partenza, tra cui quella dell’autofinanziamento. Con grande sorpresa degli educatori, l’iniziativa ha riscosso un successo inaspettato anche tra quelli che non parteciperanno all’evento. “I ragazzi si sono sentiti coinvolti in prima persona e si sono dati da fare con la consapevolezza che il tutto è finalizzato ad un obiettivo che non solo li riguarda da vicino, ma che rappresenta anche una vera e propria esperienza sia di natura comunitaria che religiosa”, sottolinea don Marco.

Accanto all’autofinanziamento, la comunità salesiana con sede a Roma si è impegnata nell’educazione dei giovani in previsione della Gmg. Don Marco, in partenza lui stesso con i ragazzi, racconta di un episodio avvenuto presso la Basilica del Sacro Cuore situata vicino alla stazione Termini della capitale, gestita dai salesiani. “Abbiamo condiviso un toccante momento di preghiera con i ragazzi di Roma e del Lazio che parteciperanno alla Gmg e legati al mondo salesiano. La celebrazione è stata fatta all’altare di Santa Maria Ausiliatrice, elemento architettonico che don Bosco stesso ha voluto qui a Roma. Per me è stato indicativo anche questo, visto e considerato che la tematica dell’iniziativa di Lisbona è attorno alla figura di Maria”.

In un videomessaggio rivolto a quanti prenderanno parte all’evento in programma a Lisbona dall’1 al 6 agosto, Papa Francesco ha incoraggiato a guardare con speranza a quei giorni, “perché si cresce molto in una Giornata come questa”. “La Chiesa – diceva il Papa – ha la forza dei giovani. Quindi, andate avanti”. A tal proposito, don Marco, in accordo con queste parole, aggiunge: “Se io dovessi pensare alla speranza, oltre che a Gesù Cristo, io penso ai giovani. Così come se volessi trovarvi un sinonimo, mi viene in mente solo il termine ragazzi”. Di fronte alle tante ‘colpe’ che si possono addurre alle nuove generazioni, “io sono convinto che i giovani siano delle spugne che assorbono tutto ciò che gli accade intorno e come tali, credo debbano essere educate con il tempo, fino a essere trasformate in filtri, capaci di far emergere tutto ciò che di buono esiste nel mondo”.

La vivacità e l’energia dei ragazzi rappresentano il fulcro della Gmg. Don Marco, infatti, è convinto che i giovani abbiano una marcia in più: “Nonostante alcuni dei minori che accogliamo vengano dalla strada o abbiano situazioni familiari difficili, questi possiedono una grande capacità di saper leggere le situazioni in maniera molto più fresca. Sembra  che non ti prestino attenzione a volte – conclude il sacerdote -, ma in realtà quando si dialoga seriamente, ti rendi conto di quanto sia rimasto di quello che hai detto in precedenza, di quanto non sia stato solo un seme buttato sull’asfalto”.

I giovani come protagonisti sui social media

Dal sito InfoANS.

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Nell’ultimo decennio i social media sono diventati isole di evangelizzazione, dove fioriscono sempre più iniziative; e, al tempo stesso, le nuove tecnologie stanno aprendo la strada a forme innovative di comunicazione, contribuendo a influenzare l’evangelizzazione in acque inesplorate. Le generazioni più giovani stanno naturalmente familiarizzando con le possibilità che la comunicazione digitale offre e diventano sempre più protagoniste di azioni concrete.

Di questo protagonismo giovanile all’interno del mondo digitale ne parla, approfonditamente, don Maciej Makuła, SDB, membro del Settore Comunicazione Sociale, che in questi mesi sta offrendo originali contributi per analizzare i diversi aspetti della comunicazione, nella Chiesa e nella Famiglia Salesiana.

Nel suo articolo per il mese di giugno, don Makuła si concentra appunto sui giovani e sulla loro capacità di muoversi tra i social media, acquisendo sempre maggiore esperienza, una cultura mediatica rilevante e imparando i principi etici.

“Scoprire i segni dei tempi, creare strumenti e lanciare progetti con i giovani nel campo dei media sta diventando una sfida urgente per la Chiesa del XXI secolo – spiega l’autore del testo –. I social media stanno fermentando come un lievito per l’azione pastorale e persino per la proclamazione del kerigma. Da qui l’importanza di una formazione adeguata, di una rete di contatti con i giovani di tutto il mondo e di evangelizzare con i giovani online”.

Come afferma ancora don Makuła,

“questo articolo, partendo dall’esortazione Christus Vivit, presenterà alcune riflessioni relative all’insegnamento della Chiesa sul coinvolgimento dei giovani nei progetti mediatici –. […] Dal momento che si muovono così bene nelle reti sociali, bisogna coinvolgerli perché le riempiano di Dio, di fraternità, di impegno”.

Un ampio spazio, poi, è dedicato alla Famiglia Salesiana e al modo in cui si avvicina ai giovani nel mondo digitale.

“La Famiglia Salesiana e i suoi singoli membri hanno molte predisposizioni uniche per salpare verso il continente digitale missionario, come abbiamo potuto osservare per anni in tutti i continenti – prosegue l’autore –. Questo è diventato particolarmente evidente durante la pandemia, quando sono state mobilitate enormi forze salesiane per contattare i giovani digitalmente. Molte istituzioni salesiane avevano attività professionali da presentare a questo proposito, che hanno avuto e hanno ancora oggi risultati tangibili”.

Il testo completo dell’articolo, in formato PDF, può essere scaricato CLICCANDO QUI.

Le giornate di Esercizi Spirituali del Consiglio Generale

Dal sito InfoANS.

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Dal 1° all’8 giugno, nell’ambito delle attività della sessione plenaria estiva del Consiglio Generale, il Rettor Maggiore dei Salesiani di Don Bosco, Don Ángel Fernández Artime, e i membri del suo Consiglio Generale, partecipano ad una settimana di Esercizi Spirituali. A predicarli è don Giuseppe Roggia, SDB.

Il luogo scelto per gli Esercizi Spirituali del Consiglio Generale quest’anno è stato la casa rosminiana di Domodossola – Monte Calvario. Storicamente, dal febbraio 1828, con la venuta del Beato Antonio Rosmini, la casa divenne culla dell’Istituto della Carità (Padri Rosminiani) da lui fondato. Il complesso di edifici costruito sulla sommità del monte, con il passare di quei primi decenni dell’Ottocento, ritrovò in parte la sua vitalità di casa per ritiri spirituali e luogo di preghiera, diventando soprattutto casa di formazione dell’Istituto.

Il predicatore degli esercizi, don Giuseppe Roggia, SDB, ha impostato, con profonda conoscenza e con molta saggezza il cammino degli Esercizi sulla lectio continua della lettera di San Paolo ai Filippesi e sulla lectio salesiana del sogno delle 10 colline.

Gli Esercizi Spirituali sono coordinati da don Stefano Martoglio, Vicario del Rettor Maggiore.

“È la prima volta che il Rettor Maggiore con il suo Consiglio comincia la sessione del plenum con gli Esercizi Spirituali: un modo per cominciare guardando all’interiorità e alla cura spirituale che prepara ogni servizio di animazione e governo”

ha sottolineato don Martoglio.

Le giornate di Esercizi Spirituali sono momenti privilegiati di preghiera, riflessione e condivisione fraterna. Come affermano le Costituzioni Salesiane, “gli Esercizi Spirituali sono per la comunità e per ogni salesiano occasioni particolari di ascolto della Parola di Dio, di discernimento della sua volontà e di purificazione del cuore” (Cost. 91).

Al termine della settimana di Esercizi Spirituali il Rettor maggiore ed il suo Consiglio rientrano a Torino-Valdocco, per cominciare le sessioni di lavoro.

“Costruiamo comunità solidali – 30 anni di rete sociale salesiana”: dal 9 all’11 giugno assemblea nazionale di Salesiani per il Sociale

Dal 9 all’11 giugno, nell’opera salesiana del Pio XI, si terrà l’assemblea nazionale di Salesiani per il Sociale. “Costruiamo comunità solidali – 30 anni di rete sociale salesiana” è il titolo di questo appuntamento che si svolge nell’anno in cui Salesiani per il Sociale compie 30 anni dalla fondazione.

“L’assemblea di Salesiani per il sociale rappresenta un confronto fondamentale per coloro che sono impegnati nella missione salesiana sociale in Italia. Tre giorni nei quali, salesiani e laici si confrontano sulle questioni educative, sociali e culturali del nostro tempo cercando di indicare prospettive e buone prassi, risposte concrete a bisogni e povertà sempre più crescenti. Organizzare la speranza è stato un processo partecipativo dal basso che ci restituisce prospettive ed indicazioni per costruire comunità solidali con e per i giovani”, spiega don Francesco Preite, presidente di Salesiani per il Sociale.

Dopo l’appuntamento dello scorso settembre, quando è iniziato il processo partecipativo dal basso “Organizzare la speranza”, in questa assemblea si metteranno al centro del dibattito alcuni dei temi emersi durante gli incontri territoriali. Da dicembre a maggio, in dieci appuntamenti, la cabina di regia  insieme con l’ufficio nazionale e con il presidente, don Francesco Preite, ha incontrato i soci, salesiani e laici, riflettendo sulle 5 aree di intervento di Salesiani per il sociale (Servizio Civile Universale; Tutela dei minori; Inserimento sociale e lavorativo dei giovani; Migranti; Formazione della rete associativa). Quanto raccolto in questi incontri fa parte del Documento di restituzione che verrà discusso durante l’assemblea, e costituirà la base culturale condivisa per gli indirizzi di azione per i prossimi anni.

L’assemblea nazionale offrirà anche momenti di riflessione e dibattito sui temi che rappresentano l’ossatura delle attività dell’associazione: giovani, lavoro, nuove povertà, rete associativa.

Ecco il programma.

Venerdì 9 giugno

Ore 14,00 Arrivi e sistemazione e registrazione Assemblea

Ore 15,00 Saluti istituzionali

  • Maria Teresa Bellucci, Vice-ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali (video)
  • Roberto Dal Molin, Segretario Conferenza Ispettori Salesiani Italia, Presidente e Direttore Centro Nazionale Opere Salesiane (CNOS)
  • Stefano Aspettati, Ispettore salesiano delegato Emarginazione e Disagio Giovanile

Ore 15,15 Presentazione Assemblea
Francesco Preite, Presidente Salesiani per il sociale

Ore 15,30  Lectio Lc 7,11-17
don Rafael Bejarano, Referente per le Opere Sociali nel Settore della Pastorale Giovanile della Congregazione Salesiana

Ore 16,00 I panel: Povertà educativa e giovani neet. Quale risposte del Terzo Settore alle misure del governo?
Modera: Marta Rossi

  • Antonio Russo, Portavoce Alleanza contro la povertà
  • Marco Pagniello, Direttore Caritas italiana
  • Orazio Giancola, Università La Sapienza di Roma
  • Vanessa Pallucchi, Portavoce Forum Terzo Settore

Ore 17,30 Break

Ore 18,00 II panel: Il processo dal basso visto dai territori (presentazione e confronto)
Modera: Andrea Farina

  • Domenico Luvarà, Coordinatore Comitato Sicilia
  • Davide Perego, Incaricato Presidio Lombardo-Emiliana
  • Emanuele De Maria, Coordinatore Comitato Italia Centrale
  • Gianpaolo Roma, Coordinatore Comitato Italia Meridionale
  • Massimo Zagato, Incaricato Presidio Nord est
  • Stefano Mondin, Coordinatore Comitato Piemonte Valle d’Aosta

Ore 20,00 Cena

Ore 21,30  Incontro per Comitati territoriali SxS

Sabato 10 giugno

Ore 8,00  S. Messa

Ore 9,00 III panel: L’opzione salesiana per i giovani ad alto rischio sociale e la corresponsabilità laicale nelle CEP. Come coniugare pastorale Giovanile, corresponsabilità laicale e opere sociali nelle CEP locali?
Modera: Renato Cursi

  • Ciro Bisogno, Presidente PGS
  • Cristiano Tanas, Presidente CGS
  • Fabio Attard, Coordinatore Don Bosco Formation
  • Lorenzo Napoli, Presidente TGS
  • Rafael Bejarano, Referente per le Opere e Servizi Sociali del Settore PG – sede centrale

Ore 11,00 Break

Ore 11,30 Laboratori territoriali di confronto sul documento e linee futuro.

  • Comitato Sicilia (facilitatore: Isabella Codisco)
  • Comitato Meridionale (facilitatore: Andrea Farina)
  • Comitato Centrale (facilitatore: Vitandrea Marzano)
  • Comitato Piemonte Valle d’Aosta (facilitatore: Micol Trillo)
  • Presidio Nord-est (facilitatore: Riccardo Mariani)
  • Presidio Lombardo-Emiliano (facilitatore: Renato Cursi)

Ore 13,00 Pranzo

Ore 15,30 Salesiani per il sociale next generation: in ascolto dei giovani. Dialogo in Assemblea con i giovani.
Modera: Valentina Bellis, Vice-presidente SxS

Ore 17,00 Break

Ore 17,30 Salesiani per il sociale – documenti parte 1

  • Presentazione ed approvazione del Bilancio sociale 2022,
  • Presentazione ed approvazione della Relazione di missione 2022 con allegato il documento di restituzione del processo partecipativo “Organizzare la speranza 21-25”,
  • Presentazione ed approvazione del Bilancio consuntivo 2022 e del Bilancio preventivo 2023
  • Interventi dei Soci, dibattito e votazioni

Ore 20,00  Cena

Domenica 11 giugno

Ore 9,00 Salesiani per il sociale – documenti parte 2
Elezione Organo di controllo: dott. Stefano Santini (dottore commercialista e revisore legale)
Presentazione programmazione e calendario 2022-2023

Ore 12,00  Santa Messa

Ore 13,00 Pranzo

Per seguire la diretta:

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La Congregazione Salesiana partecipa alla Settimana Laudato Si’

Dall’agenzia ANS.

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(ANS – Roma) – Nel corso della Settimana Laudato Si’, lanciata da Papa Francesco dal 21 al 28 maggio 2023 si sono svolti diversi eventi a livello locale per celebrare il Creato e diffondere il messaggio della Laudato Si’ sull’ascolto del grido della terra e del grido dei poveri. Anche la Congregazione Salesiana ha partecipato attivamente.

In particolare, segnaliamo che si è tenuta a Roma la presentazione dell’opuscolo La nostra casa comune prodotto congiuntamente dallo “Stockholm Environmental Institute” (www.sei.org) e dal Vaticano. La presentazione è stata organizzata dal Dicastero per il Servizio allo Sviluppo Umano Integrale della Santa Sede, presso l’Istituto di Studi Classici Svedese; sono intervenuti il Cardinale Michael Czerny, S.J., Prefetto del Dicastero, il Direttore dell’Istituto, Måns Nilsson, l’ambasciatore di Svezia presso la Santa Sede, on. Andrés Jato, il Direttore esecutivo del Movimento Laudato Si’, Tomás Insua, VIS e Salesiani di Don Bosco, rappresentati da Emanuela Chiang, e Caritas Internationalis.

Il libretto che è stato presentato mette insieme scienza e fede in modo molto semplice e adatto a qualsiasi lettore, per comunicare sia dal punto di vista scientifico, sia dal punto di vista della fede quanto sia importante riconoscere le interconnessioni e – partendo dai dati scientifici – attingere alla fede per assumere un atteggiamento di cura reale verso la Creazione.

Il testo è disponibile in diverse lingue (Italiano, Inglese, Francese, Spagnolo e Portoghese) a questo link.

“Invitiamo tutti a scaricare ed utilizzare questo prezioso strumento” ha commentato la dott.ssa Chiang, Referente del Settore per la Pastorale Giovanile per l’ambito dell’ecologia integrale.

Il 26 maggio, inoltre, si è svolta a Bruxelles la Giornata di Riflessione sulla Laudato Si’, organizzato dalla European Laudato Si’ Alliance (ELSIA), di cui i salesiani sono membro attraverso il Don Bosco International (DBI). Il tema di quest’anno era: “Quali competenze per la conversione ecologica?”

Il 2023, infatti, è l’Anno europeo delle competenze. Affrontare le sfide poste dal cambiamento climatico e dall’aumento delle disuguaglianze sociali richiede una serie di competenze, e non solo tecniche. Ci vogliono: visione, “saper pensare fuori dagli schemi”, disponibilità all’ascolto, empatia, narrazione e determinazione a metterle tutte al servizio del cambiamento radicale che Papa Francesco ha chiamato ad innescare attraverso tutto il suo magistero. Per il Settore Pastorale Giovanile ha partecipato Emanuela Chiang.

Ansa – Artime (Salesiani), lavoriamo per una pace giusta in Ucraina

Dall’agenzia ANSA.

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(ANSA) – CITTA DEL VATICANO, 30 MAG – “Sono pienamente d’accordo con il Santo Padre e credo che lui ci offre su questo tanta luce e tanta fortezza”: lo ha detto il Rettor Maggiore dei Salesiani, don Angel Fernandez Artime, parlando della missione di pace tra Ucraina e Russia voluta dal Papa.

“Penso che anche quando i movimenti politici e le nazioni vanno per una strada, noi dobbiamo continuare ad offrire questi elementi di speranza, di cercare l’incontro e il dialogo quando è possibile”, ha aggiunto il decimo successore di Don Bosco.

Il salesiano parla anche della giustizia: “Credo che dobbiamo fare un cammino di dialogo e, se possibile, come il Santo Padre cerca, un cammino per la pace nella giustizia”. Fernandez Artime ha parlato del conflitto in Ucraina a margine della presentazione del libro “Il carisma della presenza e della speranza”, a cura di don Giuseppe Costa, che ripercorre i viaggi del Rettor Maggiore negli ultimi quindici mesi. “Sono stato in Ucraina e in Russia prima della guerra, ora è difficile una visita, continuiamo ad accompagnarli diversamente”. “Questa realtà della guerra è un grande dolore, per me è incredibile che oggi stiamo di nuovo vivendo una guerra”.
I Salesiani sono in Russia con alcune presenze: “Lavoriamo in mezzo a quella gente con i ragazzi e le famiglie e la guerra non è l’espressione di quelle famiglie. In Ucraina abbiamo una presenza molto forte. Sedici opere salesiane tra l’Ucraina greco-cattolica e quella latina: accogliamo le famiglie e già prima della guerra avevamo una casa per orfani e ragazzi abbandonati, parrecchie scuole e spazi per i giovani. Ci sono anche i salesiani che quotidianamente vanno sulla linea del conflitto per portare gli aiuti. La nostra idea è continuare ad aiutare l’Ucraina salesianamente”.
“Le case salesiane hanno accolto i profughi ucraini scappati dalla guerra nei loro centri in Polonia, Slovacchia, in Italia e anche nella stessa Valdocco”, il cuore dei luoghi di don Bosco.
“E’ stata una grande emozione ricevere, un anno fa, nella casa di Don Bosco, le prime 84 persone che erano venute lì per poter vivere. La maggior parte di loro sono tornati in Ucraina”. (ANSA).