Diploma per dirigenti di enti di Terzo Settore: alta formazione promossa da UPS, Salesiani per il Sociale APS e Forum del Terzo Settore

Di seguito il comunicato stampa di Salesiani per il Sociale APS, UPS e Forum del Terzo settore sul Diploma per dirigenti di terzo settore.

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(Roma, 16 giugno 2021) – La Facoltà di Scienze dell’Educazione dell’Università Pontificia Salesiana, attraverso l’Istituto di Metodologia Pedagogica, in collaborazione con l’associazione Salesiani per il Sociale APS ed il Forum Nazionale del Terzo Settore, organizzano un corso di alta formazione per Dirigenti di Enti di Terzo Settore.

Il riassetto del comparto del Terzo Settore, guidato dalle linee della legge di riforma (L. 106/2006) e dai successivi dispositivi applicativi, come il Codice del terzo settore (D. Lgs 117/17) impone un aggiornamento nella gestione e nel coordinamento di questi Enti che sono appunto coinvolti in una grande stagione di cambiamenti.

Il percorso universitario intende quindi formare i dirigenti del Terzo Settore affinché siano in grado di rispondere ai bisogni sociali, culturali e individuali, di valorizzare la mission della propria organizzazione e di assumere decisioni per il bene delle comunità nelle quali operano. I destinatari sono figure dirigenziali interessate ad approfondire competenze di pianificazione strategica e sviluppo di particolari aree del proprio ente di appartenenza. Persone orientate alla dirigenza e che intendono acquisire elementi formativi per una gestione competente di Enti del Terzo Settore, o che vogliono qualificare un ruolo attuale o imminente.

“Nell’insieme della proposta formativa e culturale della nostra Istituzione, che ha come punto di riferimento fondamentale l’educazione e l’attenzione al mondo giovanile, questo Corso assume un grande rilievo per la sua capacità di rispondere ad un’esigenza evidente della nostra società nelle sue compagini e diverse comunità e aggregazioni. Esso favorisce il rapporto virtuoso tra la loro identità e valori di riferimento, e gli aspetti professionalizzanti e le specifiche competenze tecniche di cui c’è sempre più bisogno per assolvere pienamente alla missione propria di ogni Ente del Terzo Settore di operare in vista del bene comune e della fraternità e amicizia sociale”, il commento del Rettore dell’Università Pontificia Salesiana, prof. Mauro Mantovani.

“In un momento storico in cui il Terzo Settore è chiamato a dare risposte nuove nel sociale, ad avere la capacità di leggere bisogni, necessità che cambiano di continuo, come Salesiani in Italia abbiamo voluto promuovere un percorso formativo di alto livello per dirigenti degli enti del Terzo Settore. Crediamo che la formazione sia il punto cardine per riuscire a vincere la sfida nel sociale”, spiega don Roberto Dal Molin, presidente di Salesiani per il Sociale APS.

“Il Terzo settore è l’unico che ha registrato, dal 2008 ad oggi – prima della crisi del Coronavirus – una costante crescita in termini numerici ed economici, tanto da essere interessato da una riforma che ha l’obiettivo di ridisegnarne il perimetro e riconfigurarne il quadro normativo. Crediamo che in questo momento sia di grande importanza investire sulla formazione dei soggetti interessati da questa riforma, perché siano in grado di gestire con competenza le proprie organizzazioni e di rispondere ai nuovi bisogni emergenti nelle comunità”, così Claudia Fiaschi, Portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore.

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METODOLOGIA

Lezioni frontali, laboratori di formazione, tirocini e lezioni di approfondimento, in presenza e a distanza, dando priorità, nei fine settimana predisposti da calendario, alla formazione in presenza.

CONTENUTI

A partire da una serie di temi generatori presentati da autorevoli esperti, i contenuti saranno sviluppati nell’ambito delle seguenti aree:

  • sviluppo e trasformazioni del terzo settore;
  • organizzazione e gestione;
  • comunicazione e strategie di fundraising;
  • diritto;
  • amministrazione e fiscalità;
  • imprenditorialità – generatività nel contesto delle dinamiche di sviluppo umano, sociale e locale.

COMITATO SCIENTIFICO

Dott. Carlo Borgomeo, Dott.ssa Claudia Fiaschi, Prof. Leonardo Becchetti, Prof. Emanuele Rossi, Prof. Mauro Mantovani.

DURATA DEL CORSO

Settembre 2021 – Ottobre 2022

QUOTA DI ISCRIZIONE

Comprensiva di materiali, sussidi, registrazione e certificazioni, accesso alla piattaforma online, card servizi universitari e accesso alla biblioteca: 3.000,00.

Il “Sacramento Salesiano della presenza” illustrato nel terzo video del Rettor Maggiore

Nella giornata di ieri, 14 giugno, è stato pubblicato il terzo video della serie “È ora di Capitolo 28”, con il quale il Rettor Maggiore dei Salesiani, Don Ángel Fernández Artime, approfondisce la terza Linea Programmatica del sessennio contenuta nel documento “Riflessioni post-capitolari”, intitolata: “Vivere il ‘SACRAMENTO SALESIANO’ DELLA PRESENZA”. Di seguito l’articolo pubblicato dall’Agenzia d’Informazione Salesiana ANS e il relativo video.

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Circondato dai giovani che animano la realtà dell’opera “Sacro Cuore” a Roma, il Rettor Maggiore nel video cita Papa Francesco e il suo messaggio inviato ai Salesiani per il Capitolo Generale 28° (CG28). “Il salesiano è il ricordo vivente di una presenza dove disponibilità, ascolto, gioia, dedizione, sono le note essenziali per risvegliare i processi. La gratuità della presenza salva la Congregazione da ogni ossessione attivista e da ogni riduzionismo tecnico-funzionale”.

Don Á.F. Artime ricorda anche quanto espresso dagli stessi giovani che hanno partecipato al CG28 a Torino l’anno scorso, e il loro appello a compiere un cammino insieme ai Salesiani.

Il X Successore di Don Bosco afferma pertanto che vivere il sacramento salesiano della presenza significa mantenere il “tono oratoriano” in ogni presenza salesiana, affinché ogni centro ed opera nel mondo sia “un altro Valdocco”.

È in questo modo che il Salesiano per i giovani di oggi vive la sua fedeltà al Signore e a Don Bosco.

Il video è disponibile – in italiano, spagnolo, inglese, francese e portoghese – nei canali linguistici di ANSChannel.

Un bilancio prima dell’estate: cose fatte e nuovi progetti! – Amici di don Bosco

L’Associazione Amici di Don Bosco, vista la vicina conclusione dell’anno scolastico 2020-2021, ha deciso di fare un bilancio sui mesi passati e di pensare a tutti i nuovi progetti futuri. Di seguito la notizia degli aggiornamenti pubblicata sul sito dell’associazione.

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La fine dell’anno scolastico è alle porte, la campagna vaccinale ci sta regalando un po’ di speranza e ci prepariamo con qualche rassicurazione in più a fare le valigie e a concederci un po’ di vacanza. È tempo di bilanci! E anche per la fucina delle idee di Amici di Don Bosco è il momento di fare una breve pausa, guardare a cosa si è fatto per dar forma a nuovi progetti autunnali.

COSA ABBIAMO FATTO NEL 2021 FINO AD ORA

  • Point Break. Nel ciclo di appuntamenti dedicati alle fragilità nelle relazioni degli adottivi abbiamo parlato di maternità, di paternità e di disgregazione della famiglia. Diventare genitore per una persona adottata implica fare i conti con le proprie origini, con l’elaborazione del lutto dell’infertilità dei genitori adottivi, con il difficile equilibrio tra desiderio di condivisione e pudore. Il divorzio nella famiglia adottiva mette di fronte alla ferita dell’abbandono, alla frustrazione per il fallimento di un progetto familiare e all’inevitabile senso di responsabilità. Ci hanno accompagnati nelle riflessioni il gruppo di adottati adulti AAA e alcuni professionisti: Nicoletta Palai, ginecologa e sessuologa, Laura Ferrari, psicologa, e Stefano Ardagna, avvocato.
  • Vamos a cocinar. In collaborazione con l’associazione Unidos por Colombia ci siamo lanciati nel mondo della cucina colombiana per imparare a preparare arroz con leche, cocadas, patacones e hogao. Ci siamo vestite da palenqueras, abbiamo ballato la cumbia, imparato trabalenguas e molti aneddoti sulle tradizioni culturali colombiane. Mentre aspettiamo le foto dei papà travestiti da hombre caimán, ringraziamo Mayil Georgi e Pilar Herrera per il loro prezioso lavoro prendendo in prestito le parole di una delle bambine che hanno partecipato rivolte a Mayil: “é bello che tu ci faccia ricordare tutte queste cose”. Molto più di un corso di cucina colombiana.
  • Laboratorio di arteterapia per bambini con Irina Galleri. Cinque compagni di viaggio, una terapeuta della Scuola italiana di Art Therapy in tirocinio e 10 intensi incontri per comunicare attraverso il linguaggio artistico: un gruppo in cui dare sfogo all’immaginazione, sentirsi parte di un vissuto comune e rispecchiarsi nell’altro.
  • Leggere… che passione! Le prime quattro tappe del viaggio nell’incantato mondo dei libri per bambini e ragazzi accompagnati da Janca Anselmo, maestra “a righe”, formatrice, appassionata di letteratura per l’infanzia e mamma-lettrice, ce le siamo lasciate alle spalle. Cosa abbiamo scoperto? Che leggere insieme e per i propri figli crea legami, apre porte, accompagna in avventure attraverso spazi inesplorati. Che leggere belle storie e libri con belle illustrazioni (diversi dai libri con le figure – che non aggiungono nulla al racconto – ma autentici albi illustrati che suggeriscono molteplici possibilità alla narrazione) è un modo per creare relazioni.
  • Yoga, corpo ed emozioni. Dopo una lezione di prova per convincere anche i più yoga-scettici, è partito il corso in tre incontri che Laura D’Amore ha dedicato alla gestione dell’ansia, della rabbia e della paura. A partire da una domanda: come possono i genitori accogliere e aiutare a gestire le ansie, le paure e la rabbia dei figli, se non sono in grado di fare lo stesso con le proprie?
  • Raccontare l’adozione. Voci che ci parlano di costruzioni e appartenenze. Incontro a cura di Amici di Don Bosco all’interno del progetto Ama con il cuore, in collaborazione con S.R.A.I., Associazione di Famiglie Adottive AMA, Consorzio Socio Assistenziale Alba, Langa e Roero, CN Asl 2
  • Presentazione del graphic novel di Andrea Ferraris “Una zanzara nell’orecchio”. Finalmente un incontro in presenza, nel cortile di Valdocco, con un firma copia informale annaffiato da buon vino . Questo perché “Una zanzara nell’orecchio” non è il solito libro sull’adozione e meritava una presentazione insolita. Un genere letterario ancora poco conosciuto in Italia, una voce narrante non scontata, quella di un uomo alla ricerca prima dell’istinto, e poi del ruolo paterno, una prospettiva ancora poco esplorata, che è quella dei papà adottivi. Un libro realista e sincero che narra la storia di Sarvari, disegnata da Andrea e colorata da Daniela.
  • Te contaré una historia. Una nuova edizione del laboratorio di fiabe in spagnolo, aperto a tutte le coppie in attesa per la Colombia e per la prima volta alle coppie del Servizio Regionale per le Adozioni Internazionali della Regione Piemonte. Un’occasione per percorre insieme un cammino attraverso i “cuentos de hadas”, le canzoncine, le filastrocche e individuare quegli elementi utili per una prima comunicazione con i propri figli e per l’acquisizione di un lessico familiare.
  • Laboratori narrazione “Prima che tu arrivassi” e “Diario di un esploratore”. Dulcis in fundo, due nuove edizioni dei nostri laboratori di narrazione rivolti rispettivamente alle coppie in attesa e ai genitori adottivi: un’occasione per fissare su carta le emozioni e i vissuti legati all’esperienza dell’attesa e a quella della genitorialità, per lasciarne traccia e farne memoria, per conoscersi e riconoscersi.

Un primo semestre molto denso e partecipato, iniziato con la Tombola tra Amici: nulla di più familiare, intimo, divertente di una tombolata che ha distribuito premi e soprattutto risate alle nostre famiglie sparse in tutta la penisola!
E se questi mesi sono stati “caldi”, quelli si preannunciano altrettanto!

COSA BOLLE IN PENTOLA
Dopo la pausa estiva riprenderanno gli appuntamenti lasciati in sospeso:

  • tre incontri di Point Break dedicati al lutto in adozione, al drop out scolastico e alle dipendenze, sempre a cura degli AAA e con la presenza di esperti e professionisti;
  • quattro incontri di Leggere… che passione! con nuovi suggerimenti di Janca per la lettura per bambini e ragazzi;
  • tre incontri di Vamos a cocinar con uno speciale Dia de las velitas di preparazione al Natale.

E poi prenderà finalmente forma il progetto “A fior di pelle” che avevamo dovuto “congelare” a causa delle restrizioni per il contenimento dell’emergenza sanitaria: nella seconda metà di ottobre ospiteremo la mostra fotografica “La mia storia sulla pelle”, che il Centro Terapie per l’Adolescenza ha promosso per raccontare, attraverso il tatuaggio come narrazione sul corpo, storie di giovani adottati o in affido. Ci è sembrata una bella occasione di riflessione sui segni indelebili (anche metaforici, non necessariamente incisi per sempre) che il passato lascia in ciascuno di noi e su come possiamo decidere di farne una narrazione.

Rimanete sintonizzati e continuate a seguirci per non perdervi nulla!

Leclerc gioca a calcetto dopo il GP di Baku: partita al campo dei salesiani di Vallecrosia

Charles Leclerc, pilota della Ferrari, dopo il quarto posto nel GP di F1 di Baku ha giocato una partita di calcetto al campo dei salesiani di Vallecrosia. Di seguito la notizia pubblicata sul sito di Fanpage.

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Charles Leclerc è arrivato al quarto posto nel GP di F1 a Baku, in Azerbaigian. Una gara folle quella corsa dal pilota della Ferrari che partiva anche dalla pole position. Dopo le fatiche dovute a sorpassi, pit stop e colpi di scena, il giovane monegasco ha voluto prendersi qualche ora di puro relax per staccare la spina dalle pressioni del Mondiale in corso concentrandosi su se stesso. Una giornata all’insegna del divertimento e della serenità in compagnia dei suoi amici. Leclerc ha giocato una partita di calcetto al campo sportivo dei salesiani di Vallecrosia in meno di 24 ore dalla gara di Baku.

Uno sprint nella giornata di ieri che ha visto il pilota della Ferrari trascorrere qualche ora vicino a Imperia, in Liguria. Come una persona qualunque, si è voluto diverte insieme a un ristretto gruppo di amici. Fuori dal campo il giovane della ‘Rossa’ è stato poi accolto da decine di ragazzini dell’oratorio per i consueti selfie e autografi. Tutti erano infatti sorpresi dalla presenza di Leclerc in campo. A fine serata poi il pilota della Rossa si è rimesso in moto con la sua Ferrari ‘Roma’ di colore nero in direzione Montecarlo per fare rientro a casa e concentrarsi al prossimo Gran Premio di F1.

Leclerc è stato immortalato in alcuni video che compaiono sul suo profilo ufficiale di Instagram. Ripreso da filmati pubblicati da amici e fidanzate degli stessi amici di Leclerc, il pilota della Ferrari si è mostrato sereno e divertito. Come ormai siamo abituati a vederlo di solito, ovvero sempre con il sorriso stampato sul viso.

Si è voluto prendere qualche ora di relax lontano da tutti per staccare la spina da ogni cosa. Il giovane pilota monegasco non è estraneo a uscite di questo tipo, essendo anche membro della Nazionale Piloti insieme a molti altri suoi colleghi di Formula 1 come il compagno di scuderia Carlos Sainz, Pierre Gasly e Antonio Giovinazzi.

Un nuovo video della serie “CaglieroLIFE” – ANS

È online il nuovo video della serie “CaglieroLIFE“, un cortometraggio prodotto dal Settore per le Missioni della Congregazione salesiana e la “Don Bosco Intuition Entertainers Media” (DBIEM). Di seguito la notizia pubblicata su “ANS“.

Abbiamo tutti bisogno e ci meritiamo qualcuno su cui fare affidamento”.

È questo il messaggio fondamentale del nuovo video della serie “CaglieroLIFE” del mese di giugno.

I video della serie “CaglieroLIFE” sono brevi elaborati multimediali di circa un minuto che il Settore per le Missioni della Congregazione salesiana ha iniziato a produrre dallo scorso febbraio grazie alla collaborazione con la “Don Bosco Intuition Entertainers Media” (DBIEM), con sede in Francia.

Essi mirano a completare il bollettino missionario cartaceo “Cagliero11” e presentano un tema legato all’intenzione salesiana del mese, da poter utilizzare come strumento di animazione, discussione e condivisione all’interno dei vari gruppi giovanili.

In questo mese di giugno 2021, in cui la rivista “Cagliero11” raggiunge il significativo traguardo del 150° numero, il video di “CaglieroLIFE” approfondisce nello specifico il tema della fiducia: “Dio ama chi ha fiducia”.

Il video si può trovare sul canale YouTube del Settore per le Missioni Salesiane, sul sito sdb.org e, successivamente verrà caricato sulla pagina Facebook del Settore.

Università Pontificia Salesiana, pubblicata la ricerca “Catechisti oggi in Italia”

Ecco alcuni dei dati che emergono dall’indagine sui catechisti promossa dall’Istituto di Catechetica dell’Università Pontificia Salesiana di Roma. Di seguito l’articolo pubblicato, il 04 giugno 2021, su “ACI Stampa“.

“Formano un movimento consistente, sono consapevoli dell’importanza del proprio ruolo nelle comunità cristiane, vedono nella testimonianza lo strumento migliore per educare, chiedono una formazione di qualità, per la maggior parte sono donne ma cresce la presenza maschile”.

Sono alcuni dei dati che emergono dall’indagine sui catechisti promossa dall’Istituto di Catechetica dell’Università Pontificia Salesiana di Roma presentati ieri nella sala Juan Vecchi dell’Università Pontificia Salesiana e ha visto la partecipazione di Monsignor Valentino Bulgarelli, Sottosegretario della CEI e Direttore dell’Ufficio Catechistico Nazionale.

La ricerca “Catechisti oggi in Italia”, realizzata in piena pandemia, conferma alcune tendenze rilevate in altre indagini precedenti e mette in luce nuove criticità per questo settore vitale della chiesa italiana. Soprattutto alla luce del Motu Proprio “Antiquum misterium” con cui il Papa ha istituito il ministero laicale di catechista, nel segno di una valorizzazione del ruolo dei laici nella comunità.

“È netto il rifiuto di un’idea di catechesi vista come trasmissione di nozioni da apprendere e come percorso finalizzato alla sola ricezione dei sacramenti. La catechesi, piuttosto, è intesa come una realtà dinamica, nella logica della formazione permanente alla vita cristiana, che ha lo scopo primario di mettere le persone in relazione con Gesù Cristo e favorire un’esistenza coerentemente ispirata ai valori evangelici”

si legge nel comunicato di presentazione.

L’indagine sui catechisti promossa dall’Istituto di Catechetica dell’Università Pontificia Salesiana di Roma segue a distanza di oltre 15 anni l’ultima ricerca di settore. Una delle più importanti novità è la scelta del “Mixed Method” come metodologia di riferimento. Questa tipologia di analisi prevede due distinti momenti: una fase qualitativa, basata su interviste e focus goup mirati, da cui derivare le ipotesi su cui fondare la seconda fase, quantitativa, realizzata tramite un questionario.

È la prima volta che il metodo si applica al campione dei catechisti italiani e il cambio di prospettiva è di grande portata: “Nel nostro caso sono proprio i catechisti italiani che prendono direttamente la parola; più che essere oggetto di definizioni da parte dei ricercatori sono essi stessi coautori nella ricerca dei significati dei loro racconti“, così il pensiero del salesiano Antonino Romano, ideatore del progetto d’indagine.

Dai dati della ricerca emerge che si è di fronte a un momento ecclesiale numericamente consistente, con una tendenza all’innalzamento dell’età sempre più accentuata, cosa che rispecchia in qualche modo l’invecchiamento della popolazione che frequenta le nostre parrocchie. 50 anni è l’età media degli intervistati (la fascia più consistente tra i 41-60 anni); sotto i 40 anni si trova il 33,5% del campione maschile e il 16% di quello femminile. Il livello culturale è elevato (il 79,9% del campione è diplomato o laureato) mentre è piuttosto basso in proporzione il numero di persone che possiedono un titolo di studio ecclesiale “professionalizzante”. Quasi la metà del campione (47,3%) dichiara di essere catechista da più di 12 anni e il 19,3% svolge questo servizio da 7 a 12 anni. Le new entry non sono costituite solo da giovani reclute, ma riguardano persone più adulte in età.

L’attività catechistica principale rimane quella della preparazione ai sacramenti (41,2% con fanciulli della scuola primaria; 24,1% con preadolescenti della scuola media; 7,4% con adolescenti; 4,7% con persone che si preparano al matrimonio). Solo il 3,9% si rivolge agli adulti in genere e il 6,1% ha come interlocutori appartenenti a comunità, associazioni, movimenti.

Sempre dalla ricerca si evince che gli intervistati manifestano un rifiuto netto di un’idea di catechesi vista come trasmissione di nozioni da apprendere e come percorso finalizzato alla sola ricezione dei sacramenti. La catechesi, piuttosto, è intesa come una realtà dinamica, nella logica della formazione permanente alla vita cristiana, che ha lo scopo primario di mettere le persone in relazione con Gesù Cristo e favorire un’esistenza coerentemente ispirata ai valori evangelici. Si ritiene che la significatività della catechesi nell’attuale società della comunicazione sia possibile a patto che si rinnovi «profondamente nel linguaggio che utilizza» (48,6%); curi “maggiormente la preparazione dei catechisti” (43,8%); si aggiorni nei contenuti che trasmette (15,4%).

La ricerca indica che traspare l’esigenza di un ripensamento dei percorsi di educazione alla fede. Tra le esigenze più sentite l’attenzione da dedicare ai giovani e agli adulti; la piena valorizzazione delle famiglie e una migliore collaborazione con le varie agenzie educative presenti sul territorio; la necessità di una più solida competenza nell’utilizzo dei social media. Gli intervistati indicano tre ambiti su cui concentrare gli sforzi per renderla significativa nell’attuale società della comunicazione: il profondo rinnovamento del linguaggio, la cura della preparazione dei catechisti, l’aggiornamento dei contenuti che trasmette.

Le motivazioni che sono ritenute alla base della scelta di diventare catechista sono diverse: la più condivisa si riferisce alla “missione evangelizzatrice di ogni cristiano» (84%); seguono «la pluralità di esperienze di fede“; il “desiderio di insegnare la fede»; «una richiesta del parroco»; “una vocazione ecclesiale particolare“. Le ultime due motivazioni sono “la necessità di lavorare in gruppo” (33,8) e il “bisogno di autorealizzarsi” (14,2%).

Tra le aspettative dei catechisti verso le proprie comunità, quasi all’unanimità, sono ritenuti sempre importanti “la collaborazione delle famiglie” (99,5%) e “il sostegno del parroco” (99,2%).

Un’area del questionario mirava a far riflettere gli intervistati sull’importanza e il valore del linguaggio nella catechesi: il 65,1% dei catechisti intervistati afferma che “vivere coerentemente la propria fede” è l’espressione che esprime meglio il significato di “comunicare il messaggio cristiano”, che il riferimento a quanto vissuto e testimoniato personalmente e al messaggio evangelico trasmesso da Gesù di Nazaret costituiscono la fonte più autentica a cui attingere per comunicare correttamente il messaggio cristiano.

L’Università Pontifica Salesiana è un’Università di Diritto Pontificio della Santa Sede. La qualità della ricerca, la passione per l’educazione, il clima di forte internazionalità con la continua e convinta azione pastorale, tracciano e disegnano il volto identificativo dell’UPS, rendendola, così, sempre più l’Università di San Giovanni Bosco, fondatore della Congregazione e della Famiglia Salesiana, “Educatore, Padre e Maestro della gioventù”.

Italia – Un volume raccoglie le Lettere Circolari di Don Chávez ai salesiani

Dal sito dell’agenzia salesiana ANS.

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(ANS – Roma) – Le Lettere circolari ai Salesiani emanate da Don Pascual Chávez Villanueva, Rettor Maggiore emerito, vengono raccolte in questa opera unica (1.386 pagine) dal sig. Marco Bay, SDB, per favorire la rilettura dei 12 anni del Rettorato (2002-2014) e riscoprire l’operato, la guida, il governo, gli eventi, gli incontri, le ricorrenze, le scelte e l’animazione da parte di Don Chávez della Società di San Giovanni Bosco e della Famiglia Salesiana. Il volume, edito dall’editrice salesiana LAS, gode della presentazione di Don Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore e X Successore di Don Bosco.

Don Chávez indica chiaramente che “per poterle valorizzare meglio nelle varie comunità, si suggerisce che siano scritte in un linguaggio semplice e discorsivo e che si alternino quelle ricche di contenuto su temi impegnativi con altre familiari e informali sulla vita della Congregazione. … Cercherò – indica ancora lo stesso Chávez – di essere fedele a questa richiesta, al fine di aiutare a sviluppare di più il senso di Congregazione e di stimolare a riflettere sul carisma, due cose entrambe indispensabili per assicurare l’unità nella diversità, uno dei compiti più preziosi che io debba svolgere. Così la comunicazione del Rettore Maggiore sarà messa al servizio dell’animazione e del governo, partendo da ciò che si è fatto o si sta facendo nella Congregazione e dai suoi bisogni e dalle sue sfide”.

Infine, “lo scopo è sempre quello di far conoscere e valorizzare tutto ciò che siete e state facendo, raccogliere le sfide che la missione salesiana incontra, riflettere ad alta voce, cercando di attingere al nostro ricco patrimonio salesiano, per rispondervi con la mente, lo spirito e l’intraprendenza di Don Bosco”.

“Ci auguriamo che la lettura sia di gradimento alla Famiglia salesiana per dare continuità al cammino di speranza che continua in tutto il mondo” conclude il curatore del volume, sig. Bay.

Marco Bay attualmente collabora con la Segreteria Generale della Congregazione Salesiana e per l’editrice LAS ha pubblicato altre opere compilative con riferimento a don Juan Edmundo Vecchi (1931-2002) e don Renato Ziggiotti (1892-1983), rispettivamente VIII e V Successore di Don Bosco alla guida della Congregazione Salesiana.

Italia – Un volume raccoglie le Lettere Circolari di Don Chávez ai salesiani

 

 

Cagliero 11 – “La bellezza del matrimonio” Giugno 2021

Si allega di seguito il  Cagliero 11 n°150 con l’intenzione missionaria salesiana del mese di Giugno 2021.

Intenzione Missionaria Salesiana, alla luce dell’intenzione di preghiera del Santo Padre.

INTENZIONE MISSIONARIA SALESIANA
ALLA LUCE DELL’INTENZIONE DI PREGHIERA DEL SANTO PADRE

La bellezza del matrimonio

Per matrimoni cristiani provenienti dall’ambiente salesiano nella Repubblica Democratica del Congo.

Preghiamo per i giovani che si preparano al matrimonio con il sostegno di una comunità cristiana: perché crescano nell’amore, con generosità, fedeltà e pazienza.

Cari confratelli e amici,

ringrazio di cuore per questa possibilità che mi è stata data, di condividere un saluto e un ringraziamento per questa opera “diffusione di bene” che è il CAGLIERO 11.

Un compleanno impegnativo è stato raggiunto: 150! Il numero 150, un bene che dura nel tempo e aiuta tutti noi a non dimenticarci mai di una parte di noi fondamentale: lo spirito Missionario! Se Dio è il tuo Dio, la fede in lui esce fuori in ogni tua azione, in ogni tua parola, in ogni tua decisione…così è l’energia del Cristo Risorto che entra in noi… e da noi a tutti coloro che ci stanno intorno, fin dove il Signore vorrà.

Questo Spirito di Risurrezione viene a noi anche con foglio missionario che ci raggiunge ovunque e ci aiuta a non dimenticare mai quello che siamo veramente: Figli di Dio. Grazie per tutti coloro che, con cuore e competenza, di questo CAGLIERO 11 si prendono cura da 150 numeri!

Don Stefano Martoglio, SDB
Vicario del Rettor Maggiore

Dicastero Comunicazione Sociale: Newsletter speciale di maggio – Don Gildasio Dos Santos Mendes

Si riporta di seguito la Newsletter del Dicastero della Comunicazione, di Maggio 2021, da parte di Don Gildasio Dos Santos Mendes sdb, Consigliere per la Comunicazione Sociale.

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MARIA
COMUNICATRICE NELLA VITA DI GESÙ E NELLA PRIMA COMUNITÀ

Cari amici!

Scrivo questa newsletter di maggio, qui, nella città di Fatima, in Portogallo, dove oggi partecipo ad una celebrazione mariana insieme ai giovani e alla Famiglia Salesiana di questa Ispettoria.

La lettura dei testi che si riferiscono alla Madre di Gesù, nei Vangeli di Luca e Giovanni, ci offre aspetti importanti e molto rilevanti del modo di comunicare della Madonna.

Vorrei sottolineare, tra le altre cose, tre grandi momenti di comunicazione profonda e sorprendente della Madre di Gesù.

Il primo è la sua visita a Santa Elisabetta. Maria va a casa sua. Le comunica, come il suo più grande dono, la sua ricchezza interiore, la sua gioia in Dio, il suo canto di gioia e di esaltazione: “Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente” (Lc 1: 49).

Maria fa una profonda esperienza della grazia di Dio, che le dà il dono speciale di essere la Madre del Salvatore. Racconta a Elisabetta le cose meravigliose che Dio fa in lei.

Maria sperimenta la meraviglia della chiamata di Dio e, interiormente, porta nel suo cuore e nella sua anima una profonda gratitudine perché il Signore ha fatto grandi cose nella sua vita.

Maria è la comunicatrice della grazia di Dio, del suo incondizionato e amorevole “Sì” a Colui che l’ha scelta come sua eletta. Comunica a Elisabetta la meravigliosa e grande notizia: che lei sarà la madre di Gesù, del Salvatore. La comunicazione interpersonale di Maria con Elisabetta avviene nell’incontro di due donne profondamente coinvolte nell’amore di Dio.

Maria rimane con Elisabetta. Vediamo in questo gesto una comunicazione tra sorelle, una comunicazione di attenzione e di cura che l’una ha per l’altra. La comunicazione tra Maria ed Elisabetta è incentrata sulla grande missione di essere la Madre del Salvatore.

Nel secondo caso, a Cana di Galilea, Maria è la comunicatrice delle relazioni umane, dell’empatia, della sensibilità e dell’apertura agli altri. Maria interpreta la situazione con fede, uscendo da sé stessa, verso gli altri, notando che il vino era finito: Nel frattempo, venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno più vino». (Giovanni 2,3).

Maria è la comunicatrice sensibile ai sentimenti di coloro che partecipano alla festa. Sente i loro cuori turbati dalla mancanza di vino, che faceva parte di quel sacro rito. Maria è la comunicatrice che guarda nel profondo degli occhi di suo Figlio e gli comunica, con fiducia materna, che “non hanno più vino”.

A Cana, Maria è la comunicatrice che valorizza il gruppo, che sa vivere in comunità, che partecipa ai suoi riti e si unisce alla gioia degli invitati. La sua comunicazione con Gesù e con gli invitati alla festa è fatta di un’autorità amorevole, attiva, ferma e creativa: La madre dice ai servi: «Fate quello che vi dirà» (Gv 2, 5). Maria prende l’iniziativa. Lei guida. Fa il primo passo, dialoga, interroga, ascolta e agisce per trovare una soluzione alla mancanza di vino. Maria, comunicatrice di grande leadership, ha una sensibilità specifica per gli altri e un atteggiamento attivo immediato.

Nel terzo caso, nel Cenacolo, vediamo Maria silenziosamente presente tra i discepoli di Gesù. Negli Atti degli Apostoli (1,14), Luca menziona l’umile presenza di Maria quando ricevono lo Spirito Santo. Maria è una donna di comunione, di integrazione nella comunità; si inserisce tra i discepoli come donna e come Madre di Gesù. Maria interagisce, ascolta, prega, accompagna, partecipa alla comunità che sta nascendo. Pur essendo la Madre di Gesù, non si pone al di sopra dei discepoli. Comunica con la sua presenza amichevole e umile, con il suo profondo senso della comunità.

Maria, Madre di Gesù e comunicatrice del piano di Dio nella sua vita. Maria, guida della comunità emergente. Maria, comunicatrice della tenerezza di Dio per tutti gli uomini e le donne di tutti i tempi.

Un abbraccio fraterno!

Fatima, Portogallo, 15 Maggio 2021.

DON GILDÁSIO MENDES DOS SANTOS
Consigliere Generale per la Comunicazione Sociale

Italia – La “Nuova Primavera” che attende l’Associazione dei Salesiani Cooperatori

Dal sito dell’agenzia ANS.

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(ANS – Torino) – Per la Festa di Maria Ausiliatrice i principali responsabili ed animatori dell’Associazione dei Salesiani Cooperatori (SSCC) hanno condiviso dei messaggi per indicare le vie di futuro da percorrere. “È tempo di pensare ad un nuovo profilo del Salesiano Cooperatore… Liberiamo tutta la nostra creatività salesiana” è l’invito del Coordinatore Mondiale, Antonio Boccia. “Voi siete ‘Salesiani nel mondo’ secondo l’intuizione originale di Don Bosco, che vi vuole collaboratori appassionati di Dio nelle nostre grandi opzioni di missione salesiana: impegno per il benessere dei giovani, della famiglia, dell’ambiente sociale e politico attraverso il Sistema Preventivo” gli hanno fatto eco i Delegati mondiali per i SSCC dei Salesiani e delle Figlie di Maria Ausiliatrice, rispettivamente il sig. Dominic Nguyen Duc Nam e suor Lucrecia Uribe.

“Sono chiaramente visibili i cambiamenti che la società contemporanea ha subito in questo ultimo te,po. Queste difficoltà devono rappresentare anche delle opportunità di crescita per ognuno dal punto di vista personale e per tutta l’Associazione, nella misura in cui sapremo ravvivare la rete di relazioni che in questo periodo si sono ‘assopite’” esordisce il signor Boccia.

Che poi prosegue: “Dovremo condividere le esperienze, far cresce la consapevolezza che l’Associazione oltre al Centro locale ha un respiro provinciale, regionale, mondiale per dare tranquillità, fiducia e aumentare il senso di appartenenza. È tempo di pensare ad un nuovo profilo del Salesiano Cooperatore.

Non possiamo non tenere conto che questi tempi stanno fortemente condizionando le nostre vite personali, professionali, familiari ed associative. Immagino un Salesiano Cooperatore maggiormente attento al bene comune, presente e impegnato in ambito sociale, con particolare attenzione ai poveri, alle famiglie, ai giovani. Che si riappropri dello specifico di Salesiano come educatore. Diventi portatore di entusiasmo e vitalità nella Chiesa, crescendo nella consapevolezza di appartenere ad una Famiglia Carismatica.

Non dobbiamo aspettare che l’emergenza finisca per attivare questi processi. Dobbiamo essere protagonisti nella costruzione dell’“Amicizia Sociale” che Papa Francesco ci indica come futuro se vogliamo vivere in un mondo più attento ai bisogni degli altri.

Concretizzare l’essere “il buon Samaritano” partendo da situazioni di reale bisogno, privilegiando gli ambiti della nostra missione. In questo tempo di difficoltà negli incontri, molti si sono attivati sfruttando le nuove tecnologie di comunicazione per mantenere vive le relazioni con il maggior numero di Salesiani Cooperatori.

Sono segni tangibili che è già iniziata una NUOVA PRIMAVERA per l’Associazione dei Salesiani Cooperatori e per tutta la Famiglia Salesiana. Liberiamo tutta la nostra creatività salesiana. Diventiamo dei leader attivando processi di relazioni inclusive che valorizzano tutti i Salesiani Cooperatori e gli altri Gruppi della Famiglia Salesiana che ci sono prossimi. Educhiamo alla solidarietà economica come strumento di crescita personale che rafforza il nostro senso di appartenenza.

È in corso un cambio epocale in tutto il mondo non spaventiamoci per i bruschi cambiamenti, ma viviamo da protagonisti questo tempo seminando speranza. Abbiamo la Madonna di Don Bosco che non ci lascia da soli ad affrontare questi tempi”.

Da parte loro i Delegati SDB ed FMA hanno aggiunto: “Come Famiglia siamo felici di poter celebrare insieme l’anniversario della nostra Associazione, tanto cara a Don Bosco. In quest’occasione noi due Delegati Mondiali, a due voci ma con gli stessi sentimenti, vogliamo inviare un saluto comune ad ogni Consigliere Regionale e, attraverso ognuno di loro, vogliamo raggiungere ognuno dei 30.000 membri dell’Associazione.

Anche se serviamo questa missione da poco tempo, entrambi abbiamo potuto vedere la profonda identità e riconoscere il grande impegno apostolico che l’Associazione sta assumendo. Infatti, è attraverso di voi che il carisma salesiano si rende più evidente, più contagioso, più dinamico e attuale.

Abbiamo individuato in voi alcuni tratti che sono presenti in tutte le Regioni:

–      Siete persone ricche di umanità, elemento tipico dell’umanesimo di San Francesco di Sales, che vi aiuta ad avere una visione positiva di voi stessi, del mondo e della Chiesa. Sappiamo bene che state cercando di vivere fino in fondo l’arte di vedere Dio in ogni cosa e di contemplarla con lo sguardo di Dio.

–      State vivendo con gioia la vostra vocazione battesimale, testimoniando un immenso amore per la Chiesa, partecipando con gioia e responsabilità da veri figli alle diverse attività delle parrocchie. Ogni giorno avete l’opportunità di rinnovare la vostra vocazione, dono dello Spirito, per partecipare come veri discepoli di Gesù, inserendovi nelle realtà temporali con una chiara identità carismatica.

–      Siete ‘Salesiani nel mondo’ secondo l’intuizione originale di Don Bosco, che vi vuole collaboratori appassionati di Dio nelle nostre grandi opzioni di missione salesiana: l’impegno per il benessere dei giovani, della famiglia, dell’ambiente sociale e politico attraverso il Sistema Preventivo Salesiano. Perciò vi invitiamo a svolgere questa missione apostolica nello spirito salesiano, nelle circostanze in cui ognuno di voi vive.

L’Associazione è nata nel mese dedicato a Maria Ausiliatrice. Ella fu sempre presente nella vita di Don Bosco come Maestra e Guida per trovare e compiere la volontà di Dio. La Madonna sia luce e forza nel cammino per risposte specifiche alle esigenze pastorali ed educative del tempo presente.

Con il Rettor Maggiore e con tutta la Famiglia Salesiana, vogliamo esprimere il nostro affetto a ciascuno di voi, un affetto che vogliamo trasformare in umile e gioioso servizio”.