Salesiani per il Sociale APS, don Francesco Preite è il nuovo presidente

Di seguito il comunicato stampa relativo all’assemblea nazionale di Salesiani per il Sociale APS di oggi, durante la quale sono stati rinnovati il presidente e il consiglio direttivo.

COMUNICATO STAMPA

ASSEMBLEA 2021, DON FRANCESCO PREITE È IL NUOVO PRESIDENTE
DI SALESIANI PER IL SOCIALE APS

 

(Roma, 19 maggio 2021) – L’assemblea Nazionale di Salesiani per il Sociale APS ha eletto il nuovo presidente per il quadriennio 2021-2025, che sarà don Francesco Preite, attuale direttore dell’istituto salesiano Redentore di Bari. Don Francesco è nato a Potenza, fa parte dell’Ispettoria salesiana Meridionale e ha 44 anni.  

Nel saluto all’assemblea, il nuovo presidente ha voluto sottolineare tre aspetti: “Sempre per e con i giovani. Tutto quello che siamo e che facciamo, la nostra identità e la nostra missione di Associazione, è per i giovani, specialmente i più poveri. Siamo una grande comunità nazionale, fatta di persone e di Enti del Terzo Settore con un buon radicamento territoriale: desidero davvero raccomandarvi di ricercare costantemente innanzitutto il dialogo con le Comunità Educative Pastorali locali ed i Comitati territoriali di riferimento. Scegliere il Sud. Non come semplice luogo geografico ma come scelta preferenziale rivolta ai più fragili, che popolano le periferie delle nostre Città, dei nostri territori, della nostra Italia. È evidente che laddove mancano diritti, servizi, cultura educativa, il disagio è più forte ed i ragazzi sono più esposti ai pericoli. Non siamo eroi, ma siamo persone chiamate nel Buon Samaritano a rendere un servizio educativo ai giovani. Continuiamo insieme a scegliere la via dell’educazione e del servizio responsabile per costruire un pezzo di Italia con e per i giovani. Ce lo chiede don Bosco, ce lo chiedono i giovani”.

A presentare all’assemblea don Francesco Preite è stato don Stefano Aspettati, superiore della Circoscrizione Italia Centrale e ispettore delegato per l’Emarginazione e disagio. “Don Francesco, ora direttore della comunità di Bari Redentore, ha maturato un’esperienza poliedrica, con una grande attenzione per i giovani emarginati e poveri e con un grande impegno anche in prima persona in un quartiere difficile. Siamo sicuri che saprà proseguire l’opera di generazione di una comunità dentro l’ufficio nazionale”, ha concluso don Aspettati. 

Durante l’assemblea, che si è svolta in modalità on line per le restrizioni dovute all’emergenza sanitaria, è stato rinnovato anche il consiglio direttivo formato, oltre che dal presidente, da: Jennifer Avakian (Ass. Casa Don Bosco Taranto), Valentina Bellis (Circoscrizione Piemonte e Valle D’Aosta Torino), Rino Balzano (Ass. Piccoli passi Torre Annunziata, Luciano Piras (Coop. Soc. Differenze Sassari) e Corrado Caiano (La Lunga Domenica Prato). 

Nella sua relazione, il presidente uscente, don Roberto Dal Molin ha raccontato l’ultimo anno di vita associativo. Un anno caratterizzato dall’emergenza sanitaria che si è trasformata in emergenza sociale e alla quale, come rete Salesiani per il Sociale APS, abbiamo fatto fronte. “Grazie per tutto quello che avete fatto e state facendo, senza clamori o titoloni da quotidiano, nella vita di tutti i giorni per tanti ragazzi e per le loro famiglie; siete il volto e cuore di Don Bosco”, ha detto don Roberto Dal Molin. Passando in rassegna quanto fatto, don Roberto Da Molin ha sottolineato il lavoro della sede centrale e tutti i contesti di partecipazione dove Salesiani per il Sociale è presente, così come i progetti in atto e l’attività di raccolta fondi. 

“Il futuro presidente e il Consiglio Direttivo eletti oggi sapranno certamente accompagnare la rete delle nostre associazioni in modo adeguato e propositivo”, ha concluso. 

L’assemblea ha poi approvato il bilancio ed eletto i tre probiviri, don Gianluigi Pussino, Alessandro Brescia e Michela Vallarino.

 

Ufficio Stampa “Salesiani per il Sociale”

Ermanno Giuca – Marta Rossi
Sede Nazionale, Via Marsala 42 – 00185 Roma
Tel 06.4940522 – Fax 06.44701712
Email: comunicazione@salesianiperilsociale.it
Web: www.salesianiperilsociale.it

RMG – Il Rettor Maggiore nomina don Daniel Antúnez nuovo Procuratore di Missioni Don Bosco

Dal sito di ANS.

***

(ANS – Roma) – Dopo le riunioni e gli incontri realizzati negli ultimi mesi, il Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, ha nominato don Daniel Antúnez, salesiano argentino appartenente all’Ispettoria Argentina Sud, nuovo Procuratore di “Missioni Don Bosco”, la Procura Missionaria Salesiana di Torino.

“Missioni Don Bosco”, così come “Misiones Salesianas”, Procura Missionaria di Madrid, e “Salesian Missions”, di New Rochelle, dipende direttamente dal Rettor Maggiore.

Don Daniel Antúnez è stato economo ispettoriale dell’Ispettoria del “Beato Zeffirino Namuncurá” dell’Argentina Sud (ARS), fino al mese di febbraio di quest’anno. Di lui, oltre all’ottimo lavoro svolto per la sua Ispettoria, il Rettor Maggiore ha sottolineato la ricca esperienza in campi molto diversi. La sua persona aggiungerà senza dubbio una grande ricchezza al gruppo umano (composto principalmente da uomini e donne laici) su cui “Missioni Don Bosco” conta in questo momento.

Don Ángel Fernández Artime, inoltre, ha sottolineato il valore dell’internazionalità che la Congregazione Salesiana continua a vivere in questo tempo presente.

Nel nominare il nuovo Procuratore, infine, il Rettor Maggiore ha voluto anche esprimere la sua profonda gratitudine al sig. Giampietro Pettenon, SDB, che per 7 anni ha svolto un magnifico servizio alla guida di “Missioni Don Bosco” e che continuerà il suo lavoro fino al 1° settembre di quest’anno.

700 anni dalla morte di Dante Alighieri: la «Commedia» e l’arte figurativa – La Voce e il Tempo

A 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, il suo capolavoro della Divina Commedia viene ormai utilizzato come spunto privilegiato di pittori e artisti per la realizzazione di celebri dipinti e affreschi. Don Natale Maffioli scrive un articolo su Dante e l’arte pubblicato su “La Voce e il Tempo” domenica 16 maggio. Di seguito la notizia.

Su una parete della navata sinistra (guardando l’altare) della cattedrale di Firenze, Santa Maria del Fiore, è stato realizzato un affresco che risulta essere emblematico per la città stessa e per uno dei suoi fi gli più illustri, si tratta del ritratto di Dante Alighieri e di una sintesi pittorica dell’opera sua, la «Divina Commedia». Il lavoro è del 1456 ed è opera di Domenico di Michelino (1417-1491) su un disegno di Alesso Baldovinetti (1425-1499), entrambi pittori affermati nella Firenze del XV secolo. Dante è ritto al centro della pittura, con l’abbigliamento consacrato da una tradizione secolare: un robone rosso, tipico dei giudici e dei notai, il copricapo dello stesso colore, coronato con un serto di alloro, segno dell’incoronazione a poeta (onore proposto per lui dal bolognese Giovanni del Virgilio, ma Dante non sopravvisse tanto da riceverlo). Con la sinistra squaderna un libro fermato alla pagina dell’incipit del suo capolavoro letterario, la «Commedia».

L’ambientazione non è casuale, sulla sinistra dell’affresco difatti si dispiega il contenuto delle cantiche: il luogo della pena, il luogo dell’espiazione e il luogo della gloria, quest’ultimo è collocato su nel cielo, quasi invisibile, indeterminato ma è quanto il poeta ha descritto. A destra è rappresentata, in modo mirabile, la città di Firenze, la città degli uomini, il luogo della gloria degli uomini, ed è rappresentata nei minimi dettagli: si intravvede una porta tra le mura della città (probabilmente si tratta di porta San Gallo), l’abside ella cattedrale con la cupola del Brunelleschi, il campanile di Giotto, la torre del Palazzo Vecchio, quella del Bargello e il campanile della Badia. Il poeta indica con la destra le realtà ultraterrene, ma il suo sguardo è rivolto alla città da lui tanto amata.

Il pittore, di certo su indicazione dei committenti, ha dato ampio spazio alla descrizione di Firenze, e non a caso. In contrapposizione all’Inferno è delineato il ‘Paradiso’ terreno; le due porte si fronteggiano, quasi a significare che se da una parte si va all’eterno dolore, «lasciate ogni speranza voi ch’entrate», dall’altra, per una riconoscibile porta cittadina quasi a manifestare che Firenze è già un luogo, anche se laico, dove risiede l’umana perfezione e la felicità. L’esaltazione è quindi rivolta alla ‘gloria terrestre’ secondo una tendenza tipicamente rinascimentale. Alla base della pittura una scritta:

«Qui caelum cecinit, tribunale mediumque imumque, Lustra vitque animo cuncta poeta suo, Doctusa dest Dantes, sua quem Florentia saepesensit consilii sacpietate patrem. Nilpotuit tanto morssavanocere poeta Quem vivum virtus, carmen, imago facit» (Che cantava del cielo e delle due regioni, a metà strada e nell’abisso, dove le anime sono giudicate, sorvegliando tutto nello spirito, lui è qui, Dante, il nostro maestro poeta. Firenze ritrovata spesso in lui un padre, saggio e forte. Nella sua devozione la morte non poteva causare danni aun tale bardo. Per lui la vera vita ha guadagnato il suo valore, i suoi versi e questa la sua effige).

L’arte tra le arti

Un’opera d’arte, vuoi letteraria che figurativa, non nasce dal niente, come un fungo dopo un temporale, ma ha dei precedenti e dei postumi, e anche se questi non sono immediatamente districabili, sono pur sempre rintracciabili. Questo accade anche per un’opera determinante per la storia della letteratura e per l’arte come la «Divina Commedia», e per il suo autore, la prima porta con sé non solo la memoria degli studi del suo autore ma pure di quanto ha visto, delle le sue visioni e in ultima analisi, di quanto ha sperimentato di persona. Allora è necessario, in un lavoro che voglia celebrare il settimo centenario della dipartita del poeta, esplorare, ancora una volta, quanto lo ha anticipato e quanto il poeta ha  conosciuto sia della letteratura che delle arti figurative dell’epoca sua. Celebrare la «Commedia» significa ricordare il testo di Bonvesin de la Riva (Milano 1250- 1313), il Libro delle tre Scritture.
L’opera del poeta milanese costituisce un antecedente (anche se di valore marginale) dell’opera dantesca, sono infatti numerosi gli elementi comuni: la ripartizione dei tre regni ultraterreni, e la distribuzione delle pene e delle glorie, non è presente nel lavoro di Bonvesin la descrizione del Purgatorio. La lingua italiana, nel milanese è spuria mentre in Dante è altissima.
Certamente la «Commedia» ha offerto spunti ideologici anche ai pittori, a coloro che l’hanno intesa come un ‘prontuario’ per le loro opere per la cosiddetta ‘Biblia Pauperum’, per coloro che hanno tratto spunto, oppure hanno descritto, se non puntualmente ma per gli stessi motivi di Dante, le pene e le gioie delle realtà dei ‘Novissimi’. Faccio riferimento, ad esempio, al «Giudizio Finale», un truce affresco di Taddeo di Bartolo (1263-1422), un pittore senese, che l’ha dipinto nel 1393 sulla controfacciata della Collegiata di San Gimignano. Oppure agli affreschi di Andrea Orcagna per Santa Croce a Firenze della metà del Trecento. Ma anche al «Giudizio Finale» della padovana Cappella degli Scrovegni, realizzati da Giotto tra il 1303 e il 1306, certamente contemporaneo e, a quanto si dice, amico del poeta, si tenga però presente che numerose sono le incongruenze per collegare i due artisti, visto che la cantica dell’Inferno fu pubblicata nel 1325. Ben più aderente al testo dantesco, anche se tarda, è l’opera di Sandro Botticelli (1445-1510). I cento disegni (realizzati tra il 1480 e il 1495), distribuiti tra Berlino (il nucleo più consistente) e la Biblioteca Apostolica Vaticana, rappresentano, in modo sorprendente, su pergamena colorata a tempera, la grande voragine dell’Inferno. Il pittore si è servito di espedienti i più diversi per realizzare il capolavoro: ha tracciato i contorni con lo stilo d’argento che poi ha ripassato a penna utilizzando l’ocra, l’oro o il nero. Non sono molti i disegni ultimati, l’unico completo è la descrizione del grande imbuto infernale, è una suggestiva raffigurazione dell’insieme dove spiccano le figure miniaturizzate dei dannati e dei due viaggiatori in una persistente narrazione con la presenza di gli elementi naturalistici come il fiume che circonda la città di Dite o la grande scarpata. Si tratta infine, di un viaggio tra il letterario, il didattico, il morale e il filosofico.

La ritrattistica dantesca

A questo punto viene spontaneo attardarci nel valutare i ritratti di Dante, dai realistici agli idealizzati, dai più antichi ai recenti, tutti realizzati da artisti anche di grande levatura; abbiamo già visto il tardo ritratto dipinto da Domenico di Michelino nel duomo di Firenze, ma andiamo per ordine: tra i primi figura quello nel ciclo del palazzo dell’arte dei Giudici e dei Notai di autore ahimè ignoto e decisamente ammalorato. Il ciclo pittorico di cui fa parte ritrae i più antichi poeti fiorentini, e tra questi figurano Dante e Boccaccio (anche se il Boccaccio non era fiorentino di nascita ma di Certando), il volto del nostro poeta è leggermente diverso da come siamo avvezzi a ricordarlo, aveva sì un naso prominente ma non troppo aquilino, la rappresentazione è verosimile perché è di pochi anni precedente quello della cappella del palazzo Podestà meglio conosciuto come palazzo del Bargello. Questo raccolto ambiente sacro (dove i condannati a morte trascorrevano la loro ultima notte) era stato affrescato, tra il 1330 e il 1337, da pittori della bottega di Giotto, e raffiguravale storie di Maria Maddalena e il Giudizio Finale il ciclo è frammentario, ma tra i lacerti del Giudizio, nel novero dei Beati, si trova anche il ritratto di Dante, l’attribuzione è plausibile perché la data della fine dei lavori di affresco coincide con quella di morte del poeta.

Altri artisti si sono cimentati, per motivi diversi, con la figura del poeta. È di un’epoca tra 1448 e il 1451 il ritratto di Dante realizzato da Andrea del Castagno; fu dipinto su una loggia della Villa Carducci Pandolfini, nell’attuale quartiere fiorentino di Legnaia in compagnia di altri personaggi significativi della storia fiorentina, oltre al nostro, poeti come Francesco Petrarca, Giovanni Boccaccio. Verso la metà dell’Ottocento furono strappati e collocati nel Museo del Bargello, per finire poi nel «Cenacolo di Sant’Apollonia» assieme a ben noti lavori di Andrea del Castagno. Dopo la tragica alluvione del 1966 il ritratto di Dante fu esposto agli Uffizi, dove si trova attualmente.
Dante è stato raffigurato con il viso severo, la tradizionale guarnacca di colore rosso e il copricapo guarnito con pelliccia, con la sinistra da segno di voler intervenire su un argomento che gli sta a cuore e con la mano destra regge un libro, sintesi della sua produzione letteraria. Un singolare ritratto del ‘Divino Poeta’ lo troviamo nel transetto della cattedrale di Orvieto nella cappella di San Brizio. Alla base degli affreschi, grandiosi, entro una complessa cornice di grottesche, il pittore Luca Signorelli ha realizzato un’immagine del poeta. Luca ha narrato, sulle ampie pareti della cappella, le vicende terminali della storia umana. La stesura dell’affresco era iniziata nel 1447 con l’intervento del Beato Angelico e Benozzo Gozzoli, dopo un lungo tergiversare l’affresco era stato terminato dal Signorelli nel 1502. Il ciclo caro all’epoca narra «La predica e i fatti dell’Anticristo», il «Finimondo», la «Risurrezione della carne», la «Salita al Paradiso e la chiamata all’Inferno» i «Dannati all’Inferno», e i «Beati in Paradiso». La serie comprende tematiche più ampie desunte anche dalla «Legenda aurea» di Jacopo da Varagine, ma la monumentalità delle figure che le rende quasi una rassegna di corpi poderosi rimanda al michelangiolesco «Giudizio Universale» (realizzato tra il 1536 e il 1541) dove, grazie alla passione del pittore per la «Commedia» presenta particolari degni per grandiosità del testo letterario.

Presentazione dell’Epistolario di Don Bosco a cura di don Francesco Motto

Mercoledì 19 maggio in diretta streaming si terrà la presentazione del nuovo Epistolario di Don Bosco “Un nuovo volto di Don Bosco – Lettere del triennio 1884-1886”, a cura di don Francesco Motto.

Programma:

15:00 – Saluto del decano della FSE, prof. Mario Llanos
15:10 – Presentazione del curatore del volume,  prof. Francesco Motto (ISS)

Intervengono:

15:30 – prof. Giancarlo Cursi (FSE)
15:50 – prof. Carlo Maria Zanotti (FSE)
16:10 – prof. Andrea Farina (FSE) 

Modera: prof. Thomas Anchukandam, direttore dell’ISS

 

#Buonanotte con Maria 2021

Come già lo scorso anno, l’Associazione Salesiani Cooperatori del Piemonte e Valle d’Aosta ha scelto la formula della #Buonanotte online per offrire una riflessione e accompagnarci ogni sera della Novena a Maria Ausiliatrice.

Nove Centri Locali hanno offerto la loro disponibilità e dal 15 maggio alle 20.30 saranno presentati in anteprima sul canale YouTube Salesiani Cooperatori ICP i loro brevi video, preparati per aiutarci a pregare insieme.

Il filo conduttore in questo 2021 non poteva che essere la Speranza. Per questo le meditazioni ruoteranno su nove temi che vogliono essere nove semi di speranza!

Si comincia con La preghiera in famiglia… alla scuola di Mamma Margherita, la prima Salesiana Cooperatrice. Con un piccolo cambio di programma rispetto alla scaletta iniziale, seguirà una meditazione sul Prendersi cura; poi i protagonisti saranno i Bambini e quindi di nuovo la Famiglia amata e fraterna.

A metà del percorso, la riflessione sarò sul Valore dell’incontro e quindi sul Senso di responsabilità.
Nelle tre serate che ci separano dalla Festa di Maria Ausiliatrice, scopriremo Buone notizie, per farci guidare e accompagnare successivamente da Giovani e Inclusione.
L’ultimo appuntamento non è il punto di arrivo ma, ancora una volta, di ripartenza… per questo la Novena si chiuderà con una meditazione Dare il meglio di sé.

Buona Festa di Maria Ausiliatrice!

PS:
Tutti video, come quelli dell’edizione 2020, saranno sempre disponibili sulla playlist dedicata sul canale YouTube dei Salesiani Cooperatori ICP. Vi invitiamo ad iscrivervi al canale, anche per ricevere le notifiche delle prossime pubblicazioni.

I sussidi del Dicastero per la Comunicazione Sociale per la 55° Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali

Dal sito di ANS.

***

(ANS – Roma) – Ieri, 16 maggio, nella Solennità dell’Ascensione del Signore, è stata celebrata la 55° Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali. Il tema del Messaggio di Papa Francesco è: «Vieni e vedi» (Gv 1,46). Comunicare incontrando le persone dove e come sono. Con questo tema, il Santo Padre ha voluto sottolineare l’importanza del fare esperienza, del “vedere con i propri occhi”.

In occasione di questa Giornata, il Dicastero per la Comunicazione Sociale dei Salesiani di Don Bosco ha realizzato dei sussidi – poster, video e la Lectio – per pregare e riflettere insieme sul tema scelto dal Santo Padre. Tutte le risorse sono state curate da don Harris Pakkam e da don Ricardo Campoli, mentre ANS si è occupata della traduzione dei materiali.

Lo scopo di questa iniziativa è quello di indirizzare i materiali agli animatori e ai delegati di Comunicazione Sociale, per diffondere e approfondire il tema di questa 55° Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali. Questi sussidi, dunque, consentiranno a chiunque lo vorrà – salesiani e non – di approfondire il Messaggio di Papa Francesco e di comprendere più a fondo l’importanza del «Vieni e vedi».

 

 

“Noi Famiglia Salesiana”: nuova rivista della Consulta ICP – N°0

“NOI FAMIGLIA SALESIANA” è la nuova rivista della Consulta della Famiglia Salesiana dell’Ispettoria ICP.

La Consulta dell’Ispettoria ICP presenta oggi una nuova rivista, dal titolo ‘NOI FAMIGLIA SALESIANA’, che nasce dal desiderio di diffondere tra i suoi gruppi un più profondo senso di Famiglia, Comunione e Condivisione.
Questo N°0 è la rampa di lancio dell’iniziativa, da giugno la rivista uscirà ogni tre mesi… ma non vogliamo ‘spoilerare’ troppo i contenuti… a tutti voi la sorpresa… di riscoprirci famiglia!!!

I MEMBRI DELLA FAMIGLIA SALESIANA ICP

  • SDB
  • FMA
  • EXALLIEVE/I FMA
  • EXALLIEVI/E SDB
  • ADMA (Associazione di Maria Ausiliatrice)
  • SSCC (Salesiani Cooperatori)
  • VDB (Volontarie di Don Bosco)
  • Concregazione San Michele Argancgelo
  • Suore Missionarie di Maria
  • Aiuto dei Cristiani
  • Figlie dei Sacri Cuori
  • Fraternità Contemplativa
  • Maria di Nazaret

COSA
“Noi famiglia salesiana”

COME
Con questa nuova rivista in formato digitale

CHI
Ideata dalla Consulta della Famiglia Salesiana dell’Ispettoria ICP (organo di comunione che riunisce i rappresentanti di ogni gruppo di FS presenti sul nostro territorio).

PERCHÉ
Nasce dal desiderio di:

  • costruire una rete di comunione
  • raccontarci e condividere esperienze, progetti, sogni
  • rinvigorire il carisma salesiano
  • stimolare in tutti noi il senso di appartenenza
  • gioire insieme della bellezza della nostra famiglia
  • offrire spunti di riflessione personale

QUANDO
Ogni tre mesi

Arrivederci… al numero 1

 

Festa di Maria Ausiliatrice: disponibili i libretti della novena mondiale – Info ANS

In prossimità della Festa di Maria Ausiliatrice arrivano due notizie di rilievo: dal 13 maggio sono disponibili in rete i libretti riguardanti la Novena mondiale ed inoltre, è stato espresso il programma delle celebrazioni del 23 e 24 maggio dalla Basilica di Maria Ausiliatrice a Torino. Di seguito l’articolo pubblicato su “Info ANS“.

A poco più di 10 giorni dalla Festa di Maria Ausiliatrice arrivano due novità di rilievo per i membri della Famiglia Salesiana che intendono prepararsi adeguatamente per questa ricorrenza: in primo luogo, sono da oggi disponibili in rete i libretti che accompagnano la celebrazione della Novena mondiale promossa dalla Sede Centrale Salesiana; inoltre, è stato chiarito in forma ufficiale il programma delle celebrazioni previste per il 23 e 24 maggio dalla Basilica di Maria Ausiliatrice a Torino.

I libretti, che hanno visto il coordinamento congiunto dell’Associazione di Maria Ausiliatrice (ADMA), di “IME Comunicazione” e dell’Agenzia iNfo Salesiana, presentano per ogni giorno della Novena il riferimento biblico da cui partire per la riflessione, l’attualizzazione del brano del Vangelo, un episodio tratto dalla vita di Don Bosco e la preghiera finale. Gli interventi dei testimoni e degli influencer restano accessibili, invece, esclusivamente attraverso i video della novena.

I libretti sono stati elaborati in italiano, inglese, spagnolo, francese e portoghese e sono scaricabili liberamente sul sito istituzionale della Congregazione: www.sdb.org

I video del primo giorno della novena saranno disponibili su ANSChannel a partire da oggi, 13 maggio, per quel che riguarda la lingua inglese. Nelle altre lingue (italiano, spagnolo, francese, portoghese e con i sottotitoli in polacco), lo saranno da domani, 14 maggio. La pubblicazione dei video procederà analogamente per tutti i giorni a seguire, con i video in inglese disponibili con due giorni d’anticipo e quelli nelle altre lingue con un giorno d’anticipo.

Sempre da domani, 14 maggio, sempre sul sito SDB.ORG sarà anche possibile iniziare a scaricare i video della novena nelle varie lingue.

Per la giornata del 24 maggio, e per la veglia del giorno precedente, infine, è stato pubblicato il programma delle celebrazioni ufficiali dalla Basilica di Maria Ausiliatrice di Torino.

Nella giornata di domenica 23, mons. Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino, presiederà la messa vespertina delle ore 18:30. Successivamente, alle ore 20:30, Don Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore, presiederà la recita del Rosario dal cortile di Valdocco e offrirà la “buona notte” salesiana.

Lunedì 24, invece, sarà il Rettor Maggiore a presiedere l’Eucaristia delle ore 18:30. Anche in questo caso, alle ore 20:30, farà seguito un Rosario meditato, con preghiera finale di affidamento all’Ausiliatrice.

L’Eucaristia del 23 maggio alle ore 18:30 (presieduta da mons. Nosiglia) e quella del 24 maggio alle ore 18:30 (presieduta dal Rettor Maggiore) saranno entrambe visibili in diretta sulla pagina Facebook di ANS.

Giovani Salesiani e accompagnamento – Persona e comunità responsabili insieme: 9° video

Continua l’approfondimento e la riflessione sul testo del Dicastero per la Formazione “Giovani Salesiani e accompagnamento – Orientamenti e direttive” attraverso  i video dedicati, da utilizzare come “piccoli semi” per la formazione delle case salesiane. Di seguito la notizia dell’Agenzia d’Informazione Salesiana ANS e l’9° video uscito per il mese di maggio.

È giunto al nono video-seme il percorso per favorire la lettura, riflessione e condivisione sui principali nuclei tematici di “Giovani salesiani e accompagnamento – orientamenti e direttive”. questo penultimo episodio si focalizza su tre sottotitoli del testo: 4.13 accompagnamento spirituale olistico; 4.14 valutazioni trimestrali come aiuto alla crescita; e 4.15 assumersi la responsabilità personale della formazione (dal n° 166 al n° 171).

Nei tre minuti del video messaggio si dà soprattutto rilevanza al punto centrale (4.14), essendo questo anche uno degli aspetti emersi con più forza dalla ricerca su giovani salesiani e accompagnamento, a cui hanno partecipato oltre 4.000 tra giovani in formazione e loro guide.

Da quella indagine infatti è emerso che se da un lato questo può essere uno strumento prezioso di accompagnamento comunitario, dove l’équipe dei formatori si impegna a sostenere il cammino di ognuno incoraggiando, consigliando, correggendo, rafforzando l’itinerario di crescita personale; dall’altro ci sono anche molti segnali che indicano come un cattivo funzionamento di questo strumento può minare alla radice la fiducia tra formatori e formandi, che è come l’anima che rende vivo ed efficace l’accompagnamento in tutte le sue espressioni.

Si richiama un passaggio chiave della Ratio a riguardo delle valutazioni. “Nel periodo della formazione iniziale, per valutare e stimolare il processo formativo personale si compiano gli scrutini ogni tre mesi. Si mettano a confronto gli obiettivi della fase e il cammino del confratello, verificando la maturazione vocazionale in continuità con le valutazioni precedenti. Il confratello sia coinvolto nella verifica con diverse modalità” (FSDB 296). Il coinvolgimento del giovane in formazione non è soltanto una scelta di metodo. Corrisponde piuttosto ad un’altra convinzione basilare per la formazione, già espressa con chiarezza da San Giovanni Paolo II in Pastores dabo Vobis: “Ogni formazione è ultimamente autoformazione” (PdV 69). Senza la piena partecipazione di chi è il protagonista principale di ogni percorso formativo, non può esserci cammino di crescita vocazionale.

A conclusione del video, girato nel post noviziato di San Tarcisio, a Roma, interviene anche il Rettor Maggiore emerito Don Pasqual Chavez, che è membro di quella comunità, e che conclude con queste parole: “La conversione parte dagli occhi e dal cuore. Quando diventiamo mistici nel nostro modo di stimarci a vicenda, nel riconoscere davvero in ogni fratello la presenza di Dio, allora il nostro vivere e lavorare insieme diventa profezia di fraternità; è questo il primo servizio che possiamo offrire ai giovani e che darà vita a nuove generose vocazioni”.

Il video è visibile su ANSChannel.

Inoltre, lo si può scaricare insieme ai materiali di animazione connessi, così come si può accedere agli 8 video-semi precedenti e ai relativi sussidi, dalla sezione multimedia della pagina dedicata alla formazione sul sito www.sdb.org