Formazione e accompagnamento per Ispettori di recente nomina

Si è concluso il 19 giugno il Corso per Ispettori di recente nomina con il Consiglio Generale eletto dal Capitolo Generale 28°. Di seguito le informazioni pubblicate da Info ANS.

Dallo scorso 6 giugno sette Ispettori stanno condividendo le loro giornate con il Rettor Maggiore e i suoi primi collaboratori, mentre conoscono nel dettaglio la tabella di marcia e gli orientamenti della Congregazione e presentano al Consiglio Generale la realtà delle loro circoscrizioni.

Al Corso, coordinato dal Vicario del Rettor Maggiore, don Stefano Martoglio, hanno preso parte:

  • Don José Pastor Ramírez, Ispettore delle Antille (ANT);
  • Don Giovanni D’Andrea, Ispettore dell’Italia-Sicilia (ISI);
  • Don Sigfried Kettner, Ispettore dell’Austria (AUS);
  • Don Leonardo Mancini, Superiore della Circoscrizione speciale Piemonte e Valle d’Aosta (ICP);
  • Don Melchor Trinidad, Ispettore degli Stati Uniti Ovest (SUO);
  • Don Mychajlo Czaban, Superiore della Visitatoria dell’Ucraina (UKR);
  • Don Peter Timko, Ispettore della Slovacchia (SLK).

Rispetto al Corso per Ispettori dello scorso marzo questa nuova edizione vede un piccolo aumento nella partecipazione – sono riusciti a raggiungere Roma, tra le numerose difficoltà ai viaggi di questo periodo, sette Ispettori invece di sei – e un aumento più significativo nella composizione geografica: non più solo Ispettori di Paesi dell’Unione Europea, ma anche dell’area europea extra-Schengen e anche dal continente americano.

Gli elementi giuridici rilevanti nell’esercizio dell’incarico di governo, così come le caratteristiche del compito di animazione, nonché i riferimenti fondamentali per l’identità e la disciplina religiosa restano, come di consueto, i cardini dei lavori assembleari del gruppo di Ispettori. Mentre i colloqui individuali, con il Rettor Maggiore e gli altri Consiglieri di Settore permettono la condivisione di obiettivi e progetti, favoriscono l’adozione di uno sguardo più ampio sulle realtà della Congregazione e alimentano il clima di fraternità.

La condizione di relativo regresso dei contagi di Covid-19 in Italia permette a quest’edizione del corso anche delle prime “uscite”: poche, vicine – dentro Roma – e sempre nella massima sicurezza, ma di indubbio valore. Proprio oggi, infatti, gli Ispettori possono visitare e conoscere la realtà dell’Università Pontificia Salesiana, la sua ampia e moderna biblioteca, e anche le significative realtà di ricerca salesiana dell’Istituto Storico Salesiano (ISS) e dell’Associazione dei Cultori di Storia Salesiana (ACSSA); e nel pomeriggio, quasi come traguardo spirituale dell’intero percorso, gli Ispettori vivono un momento di pellegrinaggio, preghiera e raccoglimento presso le Catacombe di San Callisto.

Sempre nel percorso di un graduale ritorno alla normalità, dal prossimo settembre si prevede anche di riprendere, in quel di Torino, i corsi di formazione e accompagnamento rivolti dal Rettor Maggiore e il suo Consiglio agli Ispettori giunti a metà del loro mandato

“Noi Famiglia Salesiana”: N°1 della Rivista NFS

La Consulta della Famiglia salesiana dell’Ispettoria presenta il primo numero di NOI FAMIGLIA SALESIANA. Lo strumento di collegamento e comunicazione intende essere un agile strumento per raccontare e condividere esperienze, progetti, sogni… e così costruire una rete di comunione che parta dal senso di appartenenza ad un comune carisma salesiano che va continuamente ravvivato con gioia partendo dal riconoscere la bellezza della comune famiglia di don Bosco.
Il prossimo numero sarà online tra 3 mesi.

Arrivederci… al numero 2

 

Direttorio per la catechesi: una sezione dedicata nel sito di NPG

Nel sito di Note di Pastorale Giovanile è disponibile una sezione sulla catechesi, con articoli rivolti anzitutto agli animatori giovanili, perché siano catechisti e perché quanto di formativo viene proposto sia trasformato in catechesi genuina. A cura di Cesare Bissoli.

Diploma per dirigenti di enti di Terzo Settore: alta formazione promossa da UPS, Salesiani per il Sociale APS e Forum del Terzo Settore

Di seguito il comunicato stampa di Salesiani per il Sociale APS, UPS e Forum del Terzo settore sul Diploma per dirigenti di terzo settore.

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(Roma, 16 giugno 2021) – La Facoltà di Scienze dell’Educazione dell’Università Pontificia Salesiana, attraverso l’Istituto di Metodologia Pedagogica, in collaborazione con l’associazione Salesiani per il Sociale APS ed il Forum Nazionale del Terzo Settore, organizzano un corso di alta formazione per Dirigenti di Enti di Terzo Settore.

Il riassetto del comparto del Terzo Settore, guidato dalle linee della legge di riforma (L. 106/2006) e dai successivi dispositivi applicativi, come il Codice del terzo settore (D. Lgs 117/17) impone un aggiornamento nella gestione e nel coordinamento di questi Enti che sono appunto coinvolti in una grande stagione di cambiamenti.

Il percorso universitario intende quindi formare i dirigenti del Terzo Settore affinché siano in grado di rispondere ai bisogni sociali, culturali e individuali, di valorizzare la mission della propria organizzazione e di assumere decisioni per il bene delle comunità nelle quali operano. I destinatari sono figure dirigenziali interessate ad approfondire competenze di pianificazione strategica e sviluppo di particolari aree del proprio ente di appartenenza. Persone orientate alla dirigenza e che intendono acquisire elementi formativi per una gestione competente di Enti del Terzo Settore, o che vogliono qualificare un ruolo attuale o imminente.

“Nell’insieme della proposta formativa e culturale della nostra Istituzione, che ha come punto di riferimento fondamentale l’educazione e l’attenzione al mondo giovanile, questo Corso assume un grande rilievo per la sua capacità di rispondere ad un’esigenza evidente della nostra società nelle sue compagini e diverse comunità e aggregazioni. Esso favorisce il rapporto virtuoso tra la loro identità e valori di riferimento, e gli aspetti professionalizzanti e le specifiche competenze tecniche di cui c’è sempre più bisogno per assolvere pienamente alla missione propria di ogni Ente del Terzo Settore di operare in vista del bene comune e della fraternità e amicizia sociale”, il commento del Rettore dell’Università Pontificia Salesiana, prof. Mauro Mantovani.

“In un momento storico in cui il Terzo Settore è chiamato a dare risposte nuove nel sociale, ad avere la capacità di leggere bisogni, necessità che cambiano di continuo, come Salesiani in Italia abbiamo voluto promuovere un percorso formativo di alto livello per dirigenti degli enti del Terzo Settore. Crediamo che la formazione sia il punto cardine per riuscire a vincere la sfida nel sociale”, spiega don Roberto Dal Molin, presidente di Salesiani per il Sociale APS.

“Il Terzo settore è l’unico che ha registrato, dal 2008 ad oggi – prima della crisi del Coronavirus – una costante crescita in termini numerici ed economici, tanto da essere interessato da una riforma che ha l’obiettivo di ridisegnarne il perimetro e riconfigurarne il quadro normativo. Crediamo che in questo momento sia di grande importanza investire sulla formazione dei soggetti interessati da questa riforma, perché siano in grado di gestire con competenza le proprie organizzazioni e di rispondere ai nuovi bisogni emergenti nelle comunità”, così Claudia Fiaschi, Portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore.

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METODOLOGIA

Lezioni frontali, laboratori di formazione, tirocini e lezioni di approfondimento, in presenza e a distanza, dando priorità, nei fine settimana predisposti da calendario, alla formazione in presenza.

CONTENUTI

A partire da una serie di temi generatori presentati da autorevoli esperti, i contenuti saranno sviluppati nell’ambito delle seguenti aree:

  • sviluppo e trasformazioni del terzo settore;
  • organizzazione e gestione;
  • comunicazione e strategie di fundraising;
  • diritto;
  • amministrazione e fiscalità;
  • imprenditorialità – generatività nel contesto delle dinamiche di sviluppo umano, sociale e locale.

COMITATO SCIENTIFICO

Dott. Carlo Borgomeo, Dott.ssa Claudia Fiaschi, Prof. Leonardo Becchetti, Prof. Emanuele Rossi, Prof. Mauro Mantovani.

DURATA DEL CORSO

Settembre 2021 – Ottobre 2022

QUOTA DI ISCRIZIONE

Comprensiva di materiali, sussidi, registrazione e certificazioni, accesso alla piattaforma online, card servizi universitari e accesso alla biblioteca: 3.000,00.

Il “Sacramento Salesiano della presenza” illustrato nel terzo video del Rettor Maggiore

Nella giornata di ieri, 14 giugno, è stato pubblicato il terzo video della serie “È ora di Capitolo 28”, con il quale il Rettor Maggiore dei Salesiani, Don Ángel Fernández Artime, approfondisce la terza Linea Programmatica del sessennio contenuta nel documento “Riflessioni post-capitolari”, intitolata: “Vivere il ‘SACRAMENTO SALESIANO’ DELLA PRESENZA”. Di seguito l’articolo pubblicato dall’Agenzia d’Informazione Salesiana ANS e il relativo video.

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Circondato dai giovani che animano la realtà dell’opera “Sacro Cuore” a Roma, il Rettor Maggiore nel video cita Papa Francesco e il suo messaggio inviato ai Salesiani per il Capitolo Generale 28° (CG28). “Il salesiano è il ricordo vivente di una presenza dove disponibilità, ascolto, gioia, dedizione, sono le note essenziali per risvegliare i processi. La gratuità della presenza salva la Congregazione da ogni ossessione attivista e da ogni riduzionismo tecnico-funzionale”.

Don Á.F. Artime ricorda anche quanto espresso dagli stessi giovani che hanno partecipato al CG28 a Torino l’anno scorso, e il loro appello a compiere un cammino insieme ai Salesiani.

Il X Successore di Don Bosco afferma pertanto che vivere il sacramento salesiano della presenza significa mantenere il “tono oratoriano” in ogni presenza salesiana, affinché ogni centro ed opera nel mondo sia “un altro Valdocco”.

È in questo modo che il Salesiano per i giovani di oggi vive la sua fedeltà al Signore e a Don Bosco.

Il video è disponibile – in italiano, spagnolo, inglese, francese e portoghese – nei canali linguistici di ANSChannel.

Un bilancio prima dell’estate: cose fatte e nuovi progetti! – Amici di don Bosco

L’Associazione Amici di Don Bosco, vista la vicina conclusione dell’anno scolastico 2020-2021, ha deciso di fare un bilancio sui mesi passati e di pensare a tutti i nuovi progetti futuri. Di seguito la notizia degli aggiornamenti pubblicata sul sito dell’associazione.

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La fine dell’anno scolastico è alle porte, la campagna vaccinale ci sta regalando un po’ di speranza e ci prepariamo con qualche rassicurazione in più a fare le valigie e a concederci un po’ di vacanza. È tempo di bilanci! E anche per la fucina delle idee di Amici di Don Bosco è il momento di fare una breve pausa, guardare a cosa si è fatto per dar forma a nuovi progetti autunnali.

COSA ABBIAMO FATTO NEL 2021 FINO AD ORA

  • Point Break. Nel ciclo di appuntamenti dedicati alle fragilità nelle relazioni degli adottivi abbiamo parlato di maternità, di paternità e di disgregazione della famiglia. Diventare genitore per una persona adottata implica fare i conti con le proprie origini, con l’elaborazione del lutto dell’infertilità dei genitori adottivi, con il difficile equilibrio tra desiderio di condivisione e pudore. Il divorzio nella famiglia adottiva mette di fronte alla ferita dell’abbandono, alla frustrazione per il fallimento di un progetto familiare e all’inevitabile senso di responsabilità. Ci hanno accompagnati nelle riflessioni il gruppo di adottati adulti AAA e alcuni professionisti: Nicoletta Palai, ginecologa e sessuologa, Laura Ferrari, psicologa, e Stefano Ardagna, avvocato.
  • Vamos a cocinar. In collaborazione con l’associazione Unidos por Colombia ci siamo lanciati nel mondo della cucina colombiana per imparare a preparare arroz con leche, cocadas, patacones e hogao. Ci siamo vestite da palenqueras, abbiamo ballato la cumbia, imparato trabalenguas e molti aneddoti sulle tradizioni culturali colombiane. Mentre aspettiamo le foto dei papà travestiti da hombre caimán, ringraziamo Mayil Georgi e Pilar Herrera per il loro prezioso lavoro prendendo in prestito le parole di una delle bambine che hanno partecipato rivolte a Mayil: “é bello che tu ci faccia ricordare tutte queste cose”. Molto più di un corso di cucina colombiana.
  • Laboratorio di arteterapia per bambini con Irina Galleri. Cinque compagni di viaggio, una terapeuta della Scuola italiana di Art Therapy in tirocinio e 10 intensi incontri per comunicare attraverso il linguaggio artistico: un gruppo in cui dare sfogo all’immaginazione, sentirsi parte di un vissuto comune e rispecchiarsi nell’altro.
  • Leggere… che passione! Le prime quattro tappe del viaggio nell’incantato mondo dei libri per bambini e ragazzi accompagnati da Janca Anselmo, maestra “a righe”, formatrice, appassionata di letteratura per l’infanzia e mamma-lettrice, ce le siamo lasciate alle spalle. Cosa abbiamo scoperto? Che leggere insieme e per i propri figli crea legami, apre porte, accompagna in avventure attraverso spazi inesplorati. Che leggere belle storie e libri con belle illustrazioni (diversi dai libri con le figure – che non aggiungono nulla al racconto – ma autentici albi illustrati che suggeriscono molteplici possibilità alla narrazione) è un modo per creare relazioni.
  • Yoga, corpo ed emozioni. Dopo una lezione di prova per convincere anche i più yoga-scettici, è partito il corso in tre incontri che Laura D’Amore ha dedicato alla gestione dell’ansia, della rabbia e della paura. A partire da una domanda: come possono i genitori accogliere e aiutare a gestire le ansie, le paure e la rabbia dei figli, se non sono in grado di fare lo stesso con le proprie?
  • Raccontare l’adozione. Voci che ci parlano di costruzioni e appartenenze. Incontro a cura di Amici di Don Bosco all’interno del progetto Ama con il cuore, in collaborazione con S.R.A.I., Associazione di Famiglie Adottive AMA, Consorzio Socio Assistenziale Alba, Langa e Roero, CN Asl 2
  • Presentazione del graphic novel di Andrea Ferraris “Una zanzara nell’orecchio”. Finalmente un incontro in presenza, nel cortile di Valdocco, con un firma copia informale annaffiato da buon vino . Questo perché “Una zanzara nell’orecchio” non è il solito libro sull’adozione e meritava una presentazione insolita. Un genere letterario ancora poco conosciuto in Italia, una voce narrante non scontata, quella di un uomo alla ricerca prima dell’istinto, e poi del ruolo paterno, una prospettiva ancora poco esplorata, che è quella dei papà adottivi. Un libro realista e sincero che narra la storia di Sarvari, disegnata da Andrea e colorata da Daniela.
  • Te contaré una historia. Una nuova edizione del laboratorio di fiabe in spagnolo, aperto a tutte le coppie in attesa per la Colombia e per la prima volta alle coppie del Servizio Regionale per le Adozioni Internazionali della Regione Piemonte. Un’occasione per percorre insieme un cammino attraverso i “cuentos de hadas”, le canzoncine, le filastrocche e individuare quegli elementi utili per una prima comunicazione con i propri figli e per l’acquisizione di un lessico familiare.
  • Laboratori narrazione “Prima che tu arrivassi” e “Diario di un esploratore”. Dulcis in fundo, due nuove edizioni dei nostri laboratori di narrazione rivolti rispettivamente alle coppie in attesa e ai genitori adottivi: un’occasione per fissare su carta le emozioni e i vissuti legati all’esperienza dell’attesa e a quella della genitorialità, per lasciarne traccia e farne memoria, per conoscersi e riconoscersi.

Un primo semestre molto denso e partecipato, iniziato con la Tombola tra Amici: nulla di più familiare, intimo, divertente di una tombolata che ha distribuito premi e soprattutto risate alle nostre famiglie sparse in tutta la penisola!
E se questi mesi sono stati “caldi”, quelli si preannunciano altrettanto!

COSA BOLLE IN PENTOLA
Dopo la pausa estiva riprenderanno gli appuntamenti lasciati in sospeso:

  • tre incontri di Point Break dedicati al lutto in adozione, al drop out scolastico e alle dipendenze, sempre a cura degli AAA e con la presenza di esperti e professionisti;
  • quattro incontri di Leggere… che passione! con nuovi suggerimenti di Janca per la lettura per bambini e ragazzi;
  • tre incontri di Vamos a cocinar con uno speciale Dia de las velitas di preparazione al Natale.

E poi prenderà finalmente forma il progetto “A fior di pelle” che avevamo dovuto “congelare” a causa delle restrizioni per il contenimento dell’emergenza sanitaria: nella seconda metà di ottobre ospiteremo la mostra fotografica “La mia storia sulla pelle”, che il Centro Terapie per l’Adolescenza ha promosso per raccontare, attraverso il tatuaggio come narrazione sul corpo, storie di giovani adottati o in affido. Ci è sembrata una bella occasione di riflessione sui segni indelebili (anche metaforici, non necessariamente incisi per sempre) che il passato lascia in ciascuno di noi e su come possiamo decidere di farne una narrazione.

Rimanete sintonizzati e continuate a seguirci per non perdervi nulla!

Leclerc gioca a calcetto dopo il GP di Baku: partita al campo dei salesiani di Vallecrosia

Charles Leclerc, pilota della Ferrari, dopo il quarto posto nel GP di F1 di Baku ha giocato una partita di calcetto al campo dei salesiani di Vallecrosia. Di seguito la notizia pubblicata sul sito di Fanpage.

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Charles Leclerc è arrivato al quarto posto nel GP di F1 a Baku, in Azerbaigian. Una gara folle quella corsa dal pilota della Ferrari che partiva anche dalla pole position. Dopo le fatiche dovute a sorpassi, pit stop e colpi di scena, il giovane monegasco ha voluto prendersi qualche ora di puro relax per staccare la spina dalle pressioni del Mondiale in corso concentrandosi su se stesso. Una giornata all’insegna del divertimento e della serenità in compagnia dei suoi amici. Leclerc ha giocato una partita di calcetto al campo sportivo dei salesiani di Vallecrosia in meno di 24 ore dalla gara di Baku.

Uno sprint nella giornata di ieri che ha visto il pilota della Ferrari trascorrere qualche ora vicino a Imperia, in Liguria. Come una persona qualunque, si è voluto diverte insieme a un ristretto gruppo di amici. Fuori dal campo il giovane della ‘Rossa’ è stato poi accolto da decine di ragazzini dell’oratorio per i consueti selfie e autografi. Tutti erano infatti sorpresi dalla presenza di Leclerc in campo. A fine serata poi il pilota della Rossa si è rimesso in moto con la sua Ferrari ‘Roma’ di colore nero in direzione Montecarlo per fare rientro a casa e concentrarsi al prossimo Gran Premio di F1.

Leclerc è stato immortalato in alcuni video che compaiono sul suo profilo ufficiale di Instagram. Ripreso da filmati pubblicati da amici e fidanzate degli stessi amici di Leclerc, il pilota della Ferrari si è mostrato sereno e divertito. Come ormai siamo abituati a vederlo di solito, ovvero sempre con il sorriso stampato sul viso.

Si è voluto prendere qualche ora di relax lontano da tutti per staccare la spina da ogni cosa. Il giovane pilota monegasco non è estraneo a uscite di questo tipo, essendo anche membro della Nazionale Piloti insieme a molti altri suoi colleghi di Formula 1 come il compagno di scuderia Carlos Sainz, Pierre Gasly e Antonio Giovinazzi.

Un nuovo video della serie “CaglieroLIFE” – ANS

È online il nuovo video della serie “CaglieroLIFE“, un cortometraggio prodotto dal Settore per le Missioni della Congregazione salesiana e la “Don Bosco Intuition Entertainers Media” (DBIEM). Di seguito la notizia pubblicata su “ANS“.

Abbiamo tutti bisogno e ci meritiamo qualcuno su cui fare affidamento”.

È questo il messaggio fondamentale del nuovo video della serie “CaglieroLIFE” del mese di giugno.

I video della serie “CaglieroLIFE” sono brevi elaborati multimediali di circa un minuto che il Settore per le Missioni della Congregazione salesiana ha iniziato a produrre dallo scorso febbraio grazie alla collaborazione con la “Don Bosco Intuition Entertainers Media” (DBIEM), con sede in Francia.

Essi mirano a completare il bollettino missionario cartaceo “Cagliero11” e presentano un tema legato all’intenzione salesiana del mese, da poter utilizzare come strumento di animazione, discussione e condivisione all’interno dei vari gruppi giovanili.

In questo mese di giugno 2021, in cui la rivista “Cagliero11” raggiunge il significativo traguardo del 150° numero, il video di “CaglieroLIFE” approfondisce nello specifico il tema della fiducia: “Dio ama chi ha fiducia”.

Il video si può trovare sul canale YouTube del Settore per le Missioni Salesiane, sul sito sdb.org e, successivamente verrà caricato sulla pagina Facebook del Settore.

Università Pontificia Salesiana, pubblicata la ricerca “Catechisti oggi in Italia”

Ecco alcuni dei dati che emergono dall’indagine sui catechisti promossa dall’Istituto di Catechetica dell’Università Pontificia Salesiana di Roma. Di seguito l’articolo pubblicato, il 04 giugno 2021, su “ACI Stampa“.

“Formano un movimento consistente, sono consapevoli dell’importanza del proprio ruolo nelle comunità cristiane, vedono nella testimonianza lo strumento migliore per educare, chiedono una formazione di qualità, per la maggior parte sono donne ma cresce la presenza maschile”.

Sono alcuni dei dati che emergono dall’indagine sui catechisti promossa dall’Istituto di Catechetica dell’Università Pontificia Salesiana di Roma presentati ieri nella sala Juan Vecchi dell’Università Pontificia Salesiana e ha visto la partecipazione di Monsignor Valentino Bulgarelli, Sottosegretario della CEI e Direttore dell’Ufficio Catechistico Nazionale.

La ricerca “Catechisti oggi in Italia”, realizzata in piena pandemia, conferma alcune tendenze rilevate in altre indagini precedenti e mette in luce nuove criticità per questo settore vitale della chiesa italiana. Soprattutto alla luce del Motu Proprio “Antiquum misterium” con cui il Papa ha istituito il ministero laicale di catechista, nel segno di una valorizzazione del ruolo dei laici nella comunità.

“È netto il rifiuto di un’idea di catechesi vista come trasmissione di nozioni da apprendere e come percorso finalizzato alla sola ricezione dei sacramenti. La catechesi, piuttosto, è intesa come una realtà dinamica, nella logica della formazione permanente alla vita cristiana, che ha lo scopo primario di mettere le persone in relazione con Gesù Cristo e favorire un’esistenza coerentemente ispirata ai valori evangelici”

si legge nel comunicato di presentazione.

L’indagine sui catechisti promossa dall’Istituto di Catechetica dell’Università Pontificia Salesiana di Roma segue a distanza di oltre 15 anni l’ultima ricerca di settore. Una delle più importanti novità è la scelta del “Mixed Method” come metodologia di riferimento. Questa tipologia di analisi prevede due distinti momenti: una fase qualitativa, basata su interviste e focus goup mirati, da cui derivare le ipotesi su cui fondare la seconda fase, quantitativa, realizzata tramite un questionario.

È la prima volta che il metodo si applica al campione dei catechisti italiani e il cambio di prospettiva è di grande portata: “Nel nostro caso sono proprio i catechisti italiani che prendono direttamente la parola; più che essere oggetto di definizioni da parte dei ricercatori sono essi stessi coautori nella ricerca dei significati dei loro racconti“, così il pensiero del salesiano Antonino Romano, ideatore del progetto d’indagine.

Dai dati della ricerca emerge che si è di fronte a un momento ecclesiale numericamente consistente, con una tendenza all’innalzamento dell’età sempre più accentuata, cosa che rispecchia in qualche modo l’invecchiamento della popolazione che frequenta le nostre parrocchie. 50 anni è l’età media degli intervistati (la fascia più consistente tra i 41-60 anni); sotto i 40 anni si trova il 33,5% del campione maschile e il 16% di quello femminile. Il livello culturale è elevato (il 79,9% del campione è diplomato o laureato) mentre è piuttosto basso in proporzione il numero di persone che possiedono un titolo di studio ecclesiale “professionalizzante”. Quasi la metà del campione (47,3%) dichiara di essere catechista da più di 12 anni e il 19,3% svolge questo servizio da 7 a 12 anni. Le new entry non sono costituite solo da giovani reclute, ma riguardano persone più adulte in età.

L’attività catechistica principale rimane quella della preparazione ai sacramenti (41,2% con fanciulli della scuola primaria; 24,1% con preadolescenti della scuola media; 7,4% con adolescenti; 4,7% con persone che si preparano al matrimonio). Solo il 3,9% si rivolge agli adulti in genere e il 6,1% ha come interlocutori appartenenti a comunità, associazioni, movimenti.

Sempre dalla ricerca si evince che gli intervistati manifestano un rifiuto netto di un’idea di catechesi vista come trasmissione di nozioni da apprendere e come percorso finalizzato alla sola ricezione dei sacramenti. La catechesi, piuttosto, è intesa come una realtà dinamica, nella logica della formazione permanente alla vita cristiana, che ha lo scopo primario di mettere le persone in relazione con Gesù Cristo e favorire un’esistenza coerentemente ispirata ai valori evangelici. Si ritiene che la significatività della catechesi nell’attuale società della comunicazione sia possibile a patto che si rinnovi «profondamente nel linguaggio che utilizza» (48,6%); curi “maggiormente la preparazione dei catechisti” (43,8%); si aggiorni nei contenuti che trasmette (15,4%).

La ricerca indica che traspare l’esigenza di un ripensamento dei percorsi di educazione alla fede. Tra le esigenze più sentite l’attenzione da dedicare ai giovani e agli adulti; la piena valorizzazione delle famiglie e una migliore collaborazione con le varie agenzie educative presenti sul territorio; la necessità di una più solida competenza nell’utilizzo dei social media. Gli intervistati indicano tre ambiti su cui concentrare gli sforzi per renderla significativa nell’attuale società della comunicazione: il profondo rinnovamento del linguaggio, la cura della preparazione dei catechisti, l’aggiornamento dei contenuti che trasmette.

Le motivazioni che sono ritenute alla base della scelta di diventare catechista sono diverse: la più condivisa si riferisce alla “missione evangelizzatrice di ogni cristiano» (84%); seguono «la pluralità di esperienze di fede“; il “desiderio di insegnare la fede»; «una richiesta del parroco»; “una vocazione ecclesiale particolare“. Le ultime due motivazioni sono “la necessità di lavorare in gruppo” (33,8) e il “bisogno di autorealizzarsi” (14,2%).

Tra le aspettative dei catechisti verso le proprie comunità, quasi all’unanimità, sono ritenuti sempre importanti “la collaborazione delle famiglie” (99,5%) e “il sostegno del parroco” (99,2%).

Un’area del questionario mirava a far riflettere gli intervistati sull’importanza e il valore del linguaggio nella catechesi: il 65,1% dei catechisti intervistati afferma che “vivere coerentemente la propria fede” è l’espressione che esprime meglio il significato di “comunicare il messaggio cristiano”, che il riferimento a quanto vissuto e testimoniato personalmente e al messaggio evangelico trasmesso da Gesù di Nazaret costituiscono la fonte più autentica a cui attingere per comunicare correttamente il messaggio cristiano.

L’Università Pontifica Salesiana è un’Università di Diritto Pontificio della Santa Sede. La qualità della ricerca, la passione per l’educazione, il clima di forte internazionalità con la continua e convinta azione pastorale, tracciano e disegnano il volto identificativo dell’UPS, rendendola, così, sempre più l’Università di San Giovanni Bosco, fondatore della Congregazione e della Famiglia Salesiana, “Educatore, Padre e Maestro della gioventù”.

Italia – Un volume raccoglie le Lettere Circolari di Don Chávez ai salesiani

Dal sito dell’agenzia salesiana ANS.

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(ANS – Roma) – Le Lettere circolari ai Salesiani emanate da Don Pascual Chávez Villanueva, Rettor Maggiore emerito, vengono raccolte in questa opera unica (1.386 pagine) dal sig. Marco Bay, SDB, per favorire la rilettura dei 12 anni del Rettorato (2002-2014) e riscoprire l’operato, la guida, il governo, gli eventi, gli incontri, le ricorrenze, le scelte e l’animazione da parte di Don Chávez della Società di San Giovanni Bosco e della Famiglia Salesiana. Il volume, edito dall’editrice salesiana LAS, gode della presentazione di Don Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore e X Successore di Don Bosco.

Don Chávez indica chiaramente che “per poterle valorizzare meglio nelle varie comunità, si suggerisce che siano scritte in un linguaggio semplice e discorsivo e che si alternino quelle ricche di contenuto su temi impegnativi con altre familiari e informali sulla vita della Congregazione. … Cercherò – indica ancora lo stesso Chávez – di essere fedele a questa richiesta, al fine di aiutare a sviluppare di più il senso di Congregazione e di stimolare a riflettere sul carisma, due cose entrambe indispensabili per assicurare l’unità nella diversità, uno dei compiti più preziosi che io debba svolgere. Così la comunicazione del Rettore Maggiore sarà messa al servizio dell’animazione e del governo, partendo da ciò che si è fatto o si sta facendo nella Congregazione e dai suoi bisogni e dalle sue sfide”.

Infine, “lo scopo è sempre quello di far conoscere e valorizzare tutto ciò che siete e state facendo, raccogliere le sfide che la missione salesiana incontra, riflettere ad alta voce, cercando di attingere al nostro ricco patrimonio salesiano, per rispondervi con la mente, lo spirito e l’intraprendenza di Don Bosco”.

“Ci auguriamo che la lettura sia di gradimento alla Famiglia salesiana per dare continuità al cammino di speranza che continua in tutto il mondo” conclude il curatore del volume, sig. Bay.

Marco Bay attualmente collabora con la Segreteria Generale della Congregazione Salesiana e per l’editrice LAS ha pubblicato altre opere compilative con riferimento a don Juan Edmundo Vecchi (1931-2002) e don Renato Ziggiotti (1892-1983), rispettivamente VIII e V Successore di Don Bosco alla guida della Congregazione Salesiana.

Italia – Un volume raccoglie le Lettere Circolari di Don Chávez ai salesiani