Maker Lab San Salvario: Unione Europea interattiva e Microlearning nella collaborazione scolastica

All’Oratorio San Luigi si sono conclusi con entusiasmo gli ultimi moduli del Maker Lab, in collaborazione con le scuole I.C. Manzoni e I.C. Peyron.

Questi percorsi educativi hanno visto la partecipazione di 4 adolescenti provenienti dalla Peyron e 18 della Manzoni.

Durante questo terzo anno di collaborazione con la scuola I.C. Peyron, il Maker Lab ha preso la forma di una mappa mentale interattiva sull’Unione Europea.

I ragazzi, attraverso l’utilizzo di apple pencil e iPad, hanno saputo delineare una panoramica vivida e dinamica della storia, cultura e delle opportunità presenti all’interno dell’Unione Europea.

Con la scuola I.C. Manzoni, invece alla prima (speriamo non l’ultima) collaborazione,  il progetto si è concentrato sulla costruzione di un sito che avesse al suo interno pillole di Microlearning.

Questa piattaforma online è stata concepita per rendere l’apprendimento più accessibile e coinvolgente, offrendo contenuti didattici in piccole dosi facilmente assimilabili.

I ragazzi coinvolti hanno contribuito con idee, competenze e dedizione, creando un’opera collettiva che riflette la diversità delle loro prospettive e soprattutto della loro provenienza.

Hanno superato le loro difficoltà linguistiche e personali mettendosi a servizio dei propri compagni mettendoci letteralmente la faccia. 

Indubbiamente il successo di questo progetto va oltre la mera realizzazione di prodotti tangibili. Ha anche fornito un terreno fertile per la crescita personale dei ragazzi coinvolti, degli operatori e ha saputo, non senza difficoltà, creare una rete tra diverse realtà educative.

L’Oratorio San Luigi è orgoglioso di aver potuto collaborare con le scuole partner e spera che la fine del progetto non voglia dire anche la fine di questo lavoro collettivo, bensì costituisca una solida base per una ri-progettazione futura di interventi educativi comuni per favorire il benessere dei ragazzi e prevenire la dispersione scolastica.

Quaresima 2024 in Basilica Maria Ausiliatrice

“…in Quaresima agire è anche fermarsi. Fermarsi in PREGHIERA, per accogliere la PAROLA DI DIO, e fermarsi come il Samaritano, in presenza del FRATELLO FERITO. L’amore di Dio e del prossimo è un unico amore.”

Papa Francesco, Messaggio per la Quaresima 2024

In cammino verso la Pasqua, si pubblicano gli eventi in programma per questa Quaresima 2024:

MERCOLEDÌ DELLE CENERI | 14 febbraio 2024

Rito penitenziale delle ceneri in ogni Messa:

  • Mattino: ore 07.00 – 08.00 – 09.00 – 10.00
  • Sera: ore 17.00 – 18.30 CONCELEBRAZIONE – 21.00

QUARESIMA DI FRATERNITÀ

Per il “fratello ferito” più vicino delle case di accoglienza dei salesiani del San Luigi e del San Paolo di Torino (50%) e di quello più lontano dell’Ucraina attraverso le presenze salesiane (50%).

I 5 VENERDÌ DI QUARESIMA

16-23 Febbraio | 01-08-15 Marzo

VIA CRUCIS | ore 17.30 – 18.15

  • Venerdì 22 marzo ore 20.30 | all’esterno e animata dai gruppi

ADORAZIONE con “LECTIO DIVINA” animata dai laici

  1. Venerdì 16 febbraio: ore 19.30 – 21.00 | Mc 1,12-15 Vangelo della 1a Dom. di Quaresima, Lectio di WALTER CORDERO
  2. Venerdì 23 febbraio: ore 19.30 – 21.00 | Mc 9,2-10 Vangelo della 2a Dom. di Quaresima, Lectio di VALENTINA CLERICO
  3. Venerdì 01 marzo: ore 19.30 – 21.00 | Gv 2,13-25 Vangelo della 3a Dom. di Quaresima, Lectio di GIANCARLO DEMANUELE
  4. Venerdì 08 marzo: ore 19.30 – 21.00 | Gv 3,14-21 Vangelo della 4a Dom. di Quaresima Lectio dei CONIUGI CORBINI, AMOS e PINA
  5. Venerdì 15 marzo: ore 19.30 – 21.00 | Gv 12,20-33 Vangelo della 5a Dom. di Quaresima, Lectio di ANNARITA LAMONACA

MOSTRA SULLA SINDONE

  • Esposta ogni giorno per tutto il tempo della Quaresima negli orari di apertura della Basilica

CELEBRAZIONE DEL VESPRO

  • Sabato: Primi Vespri ore 19.00 – 19.30
  • Domenica: Secondi Vespri e Adorazione ore 16.00 – 16.45

PREGHIERA PERSONALE

  • In Cripta (cappella delle reliquie):
    • ogni venerdì e sabato 11:00-12:30
    • ogni venerdì, sabato e domenica 14:00-15:30
  • In Cappella Pinardi: ogni giorno ore 7.00 – 19.00

PREGHIERA COMUNITARIA DEL ROSARIO

Animato e presieduto dal presbitero:

  • Da Lunedì a Venerdì: ore 16:30
  • Sabato: ore 17:00

CONFESSIONI

  • da Lunedì a Sabato: ore 07.00 – 12.30 / 15.00 – 19.00
  • Domenica: ore 07.30 – 13.00 / 15.00 – 19.00 / 20.30 – 22.00

SANTE MESSE

  • da Lunedì a Sabato:

    • mattina: ore 07.00 – 08.00 – 09.00 – 10.00

    • pomeriggio: ore 17.00 – 18.30 | Sabato: ore 18.00

  • Domenica: ore 08.00 – 09.30 – 11.00 – 12.30 | 17.00 – 18.30 | 21.00

SOLENNITÀ DI SAN GIUSEPPE

  • Lunedì 18 Marzo: ore 20:30 film su San Giuseppe “CUORE DI PADRE” (2022, Goya Producciones)
  • Martedì 19 Marzo: S. Messe secondo gli orari feriali

Agnelli: Edison Next in visita e laboratorio sperimentale di mindfulness

Notizie a cura dell’Istituto Agnelli di Torino.

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EDISON NEXT IN VISITA ALL’AGNELLI

Nella giornata di giovedì 8 febbraioEdison Next, importantissima realtà nel settore energetico è stata in vista presso il nostro Istituto.

Obiettivo, presentare l’azienda ed iniziare un percorso di selezione di profili nel settore informatico, finalizzati all’inserimento in organico.

Ennesima opportunità per gli studenti di V Informatica per avvicinarsi al mondo del lavoro e dell’impresa!

LABORATORIO SPERIMENTALE DI MINDFULLNESS PER LA V LICEO A

Questa settimana la 5LA ha partecipato a un laboratorio esperienziale di mindfulness, tappa conclusiva di un percorso di tre incontri incentrato sulle emozioni che ha fuso insieme biochimica, letteratura e psicologia.

L’obiettivo è stato quello di fornire alla classe conoscenze scientifiche e pratici strumenti per riconoscere e vivere le proprie emozioni.

Questo percorso è stato strutturato e tenuto dai docenti di disciplina, dalla dottoressa Eleonora Planera, psicologa e psicoterapeuta, e dalla dottoressa Vittoria Castrale.

Accompagnare i ragazzi alla scoperta del mondo delle emozioni significa aiutarli ad orientarsi: uno dei criteri per compiere responsabilmente delle scelte è quello di sviluppare una consapevolezza forte di sé.

Giornata dello Sport al Collegio Don Bosco di Borgomanero

Notizia a cura dei salesiani di Borgomanero.

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Giovedì 15 febbraio al Collegio Don Bosco di Borgomanero si rinnova l’appuntamento annuale con la Giornata dello Sport, l’iniziativa per la promozione delle attività sportive e la conoscenza dei valori che lo sport trasmette attraverso prove pratiche e la testimonianza di atleti e professionisti del settore.

La giornata è dedicata a Filippo Allorio, giovane studente dell’istituto, vittima due anni fa di un incidente sugli sci.

In mattinata è prevista una conferenza con ospiti importanti del mondo sportivo nazionale e internazionale. Ciascuno racconterà la propria esperienza, fatta di successi, ma anche di fatiche e fallimenti. L’incontro si focalizzerà proprio sulla gestione di questi ultimi.

Interverranno Cristiano Longoni, psicoterapeuta e psicologo dello sport, Paola Cardullo, ex pallavolista della nazionale italiana, Cristiano Tara, Ironman di fama internazionale, Riccardo Bagaini atleta paralimpico della nazionale italiana di atletica leggera.

Durante tutta la giornata, inoltre, gli studenti potranno sperimentare lo sport nelle sue varie forme.

La scuola offre infatti la disponibilità alle associazioni sportive del territorio di promuovere le attività che propongono, facendo fare delle prove ai ragazzi.

 

Esposizione Nazionale dei Capolavori 2024: I giovani talenti di oggi, la nostra scommessa di domani

Pubblichiamo il comunicato stampa del CNOS-FAP nazionale sull’evento di lancio di presentazione dell’Esposizione dei Capolavori, che si svolgerà a Milano, Istituto Salesiano San Ambrogio giovedì 29 febbraio alle ore 10.

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Il concetto di Esposizione e di Capolavori risale al tempo di don Bosco, quando nel 1884 partecipò all’Esposizione Nazionale della Scienza e della Tecnica di Torino con il suo padiglione denominato: Don Bosco – fabbrica di carta, tipografia, fonderia, legatoria e libreria salesiana; un gioiello di innovazione e tecnologia in cui i protagonisti erano i giovani di Valdocco.

Il Capolavoro è lo strumento educativo che nella tradizione salesiana rappresenta la modalità migliore per stimolare gli allievi, il loro apprendimento, la loro creatività, il loro essere protagonisti del proprio processo formativo.

Il Capolavoro è il terreno di gioco in cui i giovani si misurano con il mondo delle imprese e del lavoro che a breve dovrà accoglierli e inserirli nei processi produttivi e valorizzarli nei propri talenti.

L’Esposizione dei Capolavori è l’ambiente per eccellenza dove le aziende entrano in gioco da leader, protagoniste nel misurare il livello di preparazione professionale degli allievi, e l’evento in cui si rafforza e consolida la sinergia tra il mondo del lavoro e il Centro di Formazione Professionale.

È una opportunità formativa che persegue la promozione della qualità della Istruzione e Formazione Professionale integrando in un unico evento tutti gli aspetti elencati, fornendo ai giovani la possibilità di un confronto con l’esterno sul valore di quanto realizzato, delle conoscenze acquisite nei percorsi formativi, sollecitando i Centri di Formazione Professionale ad uno scambio qualificante per saggiare le loro capacità, coinvolgendo le aziende nell’opera di validazione del lavoro formativo svolto.

Nel contesto Salesiano, il Capolavoro è sia uno strumento di apprendimento sia una prova mediante la quale l’allievo dei corsi di istruzione e formazione professionale dimostra di possedere le competenze necessarie a fronteggiare i compiti ed i problemi per l’ambito professionale in cui si è formato e si accinge a meritare una qualifica professionale. Il valore formativo e valutativo del capolavoro indica la competenza intesa come la padronanza della persona dimostrata nell’azione, esprime la capacità di utilizzare le conoscenze, le abilità e le attitudini personali in situazione di lavoro.

Il 29 febbraio 2024 alle ore 10,00 a Milano presso l’Istituto Salesiano S. Ambrogio (via Copernico, 9) si svolgerà l’Evento Lancio dellEsposizione Nazionale dei Capolavori – edizione 2024, iniziativa che la Sede Nazionale del CNOS-FAP (Centro Nazionale Opere Salesiane – Formazione Aggiornamento Professionale) promuove dal 2008.

Alla presenza del Cardinale Ángel Fernández Artime, Rettor Maggiore Superiore dei Salesiani, per sottolineare come si innova la tradizione di don Bosco e raccontare la visione salesiana del mondo della formazione professionale e della dignità del lavoro.

Alla presenza dell’Assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro della Regione Lombardia Simona Tironi, rappresentante dell’Istituzione Regionale che investe ingenti risorse nel Sistema dell’Istruzione e Formazione Professionale scommettendo sui giovani talenti e su un Sistema Regionale forte.

Alla presenza di Giovanni Brugnoli, Vicepresidente di Confindustria con delega al Capitale Umano, rappresentante significativo di quel mondo produttivo, che denuncia un mismatch tra domanda e offerta di lavoro, che dovrà valorizzare i giovani talenti di oggi in una scommessa di crescita per il domani di tutti.

Con la partecipazione di grandi imprese e aziende nazionali e internazionali che quotidianamente sono stakeholders dei Centri di Formazione Professionale salesiani del CNOS-FAP e collaborano per il raggiungimento degli obiettivi formativi dei giovani attraverso l’innovazione tecnologica e il know-how dei propri professionisti.

Un sogno… che continua a far sognare anche a Vercelli!

Dal sito dei salesiani di Vercelli.

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Un sogno… che continua a far sognare anche a Vercelli! Molteplici sono state infatti le iniziative per festeggiare don Bosco nel segno della tradizione ed anche dell’innovazione; proprio in questa linea gli animatori ed i ragazzi delle superiori che frequentano l’oratorio Belvedere di Vercelli hanno messo le mani… in pasta!

Sono stati infatti preparati, insieme ai loro animatori, dei biscotti speciali (e ad edizione limitata!): i “biscotti di Don Bosco”, chiamati così non solo perché realizzati nel mese salesiano, ma anche perché riproducevano la forma del volto del Santo.

Le formine sono state prodotte utilizzando la stampante 3D presente nel laboratorioMaker Labdell’oratorio.

Domenica 28 gennaio i ragazzi hanno poi distribuito i biscotti ai fedeli al termine della Santa Messa di Don Bosco, presieduta dal Vicario Ispettoriale don Michele Molinar.

I biscotti vogliono essere un “simbolo” della “dolcezza salesiana” che si ispira a quella di San Francesco di Sales, come scrisse Don Bosco tra i suoi propositi sacerdotali il giorno della sua ordinazione:

“Che la carità e la dolcezza di Francesco di Sales mi guidino in ogni cosa”.

Dopo la distribuzione dei biscotti la festa si è conclusa con un momento di convivialità nel salone dell’oratorio.

Immancabile un momento di festa sabato pomeriggio 27 gennaio per i ragazzi della scuola primaria e secondaria di primo grado che hanno potuto conoscere meglio Don Bosco attraverso un grande “gioco dell’oca” con prove a tema.

Mercoledì 31 gennaio la Santa Messa per gli alunni del nostro Centro di Formazione Professionale, preparata dalle confessioni del lunedì precedente e presieduta dal Direttore della Casa don Claudio Giovannini, ha aperto la giornata di festa: dopo la celebrazione, sono state distribuite cioccolata calda e brioches e sono state proposte caccia al tesoro, sfide e giochi per gli allievi della Scuola.

Alle 18.00 ancora un momento di celebrazione rivolto, questa volta, a tutta la città di Vercelli, che ha saputo dimostrare, con una numerosa presenza di amici, exallievi e simpatizzanti, il legame al Santo ed all’opera che la comunità salesiana ha realizzato nella sua ormai più che centenaria presenza; la solennità di questo momento è stata sottolineata dalla presenza dell’Arcivescovo Mons. Marco Arnolfo che ha presieduto la S. Messa e che ha richiamato alcuni tratti fondamentali della santità e della vita di don Bosco.

Al termine della celebrazione la benedizione con la reliquia e la preghiera all’altare dedicato.

Di seguito è avvenuta la tradizionale ed attesa distribuzione delpane di don Bosco”, e nel cortile della scuola, per coloro che han vinto il freddo, un buon piatto di panissa offerto dagli “Amici della Panissa” di Albano V.se.

Ultimo appuntamento per festeggiare don Bosco è stata la presentazione della Strenna del Rettor Maggiore venerdì 9 febbraio guidata da don Claudio.

È stato un bel momento di condivisione durante il quale c’è stato l’ascolto di don Angel, la rielaborazione di alcune sue parole, il confronto a piccoli gruppi misti sulla nostra situazione, uno sguardo al futuro con un canto dalle parole ispirate al “Sogno dei 9 anni” che ci ha fatto emozionare tutti.

Rivoli: grande Carnevale in favore dell’inclusione

Notizia a cura dei salesiani di Rivoli.

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Domenica 11 febbraio l’oratorio ha partecipato  al grande Carnevale di Rivoli unendo le forze con l’associazione “Agonismo solidale” per un Carnevale inclusivo.

Insieme per un mondo perfetto” il titolo del carro accompagnato da più di 500 ragazzi.

Le parrocchie di Rivoli, le scuole e tanti amici insieme per sfilare con il “Carcarin” all’insegna del divertimento e della solidarietà nei confronti di chi è più debole e indifeso.

Il carro ha vinto il premio Solidarietà e ha stupito tutti per le belle coreografie e l’allegria dei bambini.

Vigliano Biellese: grande partecipazione al concorso video per la Festa di don Bosco

Notizia a cura dei salesiani di Vigliano Biellese.

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Sono stati 23 i video presentati da appartenenti ai vari settori dell’opera salesiana di Vigliano Biellese per partecipare al concorso indetto in occasione della Festa di don Bosco 2024.

Quattro le categorie previste: bambini, ragazzi, giovani, allievi CFP.

La fantasia è l’abilità dei partecipanti messa alla prova per descrivere in un video di al massimo 60 secondi chi è don Bosco.

In questi giorni le premiazioni per tutti i vincitori e l’arrivederci all’edizione 2025.

Rivoli: festa di Carnevale “Dondisconight”

Notizia a cura dei salesiani di Rivoli.

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Più di 150 ragazzi delle medie per festeggiare il Carnevale si sono ritrovati in oratorio a Rivoli per una serata di animazione e divertimento!

Valsalice: i ragazzi de “Il Salice” intervistano il Direttore in occasione della Festa di don Bosco

Notizia a cura di Tommaso D’Onofrio e Pietro Montariolo per “Il Salice”.

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Mercoledì 31 gennaio si è tenuta la Festa di San Giovanni Bosco. Per l’occasione, abbiamo intervistato il direttore di Valsalice, don Alessandro Borsello, al quale abbiamo chiesto qualche approfondimento sulla festa, su don Bosco e sul mondo salesiano.

Cosa significa questo giorno per i Salesiani?

La festa del 31 è un modo per rendere evidente un evento molto particolare per i salesiani. Fare festa è un’occasione di confronto anche con altre esperienze: per il triennio quest’anno è venuto il Sindaco mentre il biennio è andato al San Giovannino. Tutto questo ci porta a dire che fare festa per noi significa che la scuola non è solo avere lezioni in cattedra ma anche incontrare diversi punti di crescita, stravolgendo ogni tanto la dinamica delle lezioni. Infatti, anche quando c’è una festa si apprende con la Messa, con il confronto e, nel caso di quest’anno, con il sindaco Lorusso. Dunque divertirsi insieme fa capire l’idea di festa e di don Bosco che difatti la considerava molto importante per trasmettere l’educazione ai giovani.

Quale aspetto o episodio della vita di don Bosco usa come ispirazione nella vita di tutti i giorni?

Ciò che più mi colpisce di don Bosco è il suo carattere molto forte sin da quando era un ragazzo. Infatti, si è lanciato in molte imprese non ordinarie e ha dato vita ad una congregazione che ancora oggi è conosciuta in tutto il mondo. Inizialmente un carattere come il suo può spaventare poiché ha una personalità unica e inimitabile e ci si può chiedere: chi di noi è come lui? Invece, ciò che colpisce in positivo è che lui nel tempo si è circondato di giovani ragazzi aiutandoli tutti; ad esempio don Rua e don Barberis, giusto per citarne alcuni. Però quest’ultimi non erano la fotocopia di don Bosco ed erano molto diversi tra di loro. Difatti, vivere come un salesiano non significa essere identici a don Bosco, ma significa proseguire il suo grande progetto con il proprio carattere. Quindi questo suo progetto si può vedere in tutti i salesiani anche se ognuno lo rende in maniera diversa seguendo la propria storia.

Sulle copertine dei diari dei quasi 1000 studenti di Valsalice è impressa questa frase di don Bosco: “Che sia scuola ma anche Casa, Casa che accoglie”. Un suo commento rispetto a questa affermazione. 

Don Bosco non ha mai sperimentato veramente il significato della parola Casa nel senso di focolare domestico; mi riferisco al fatto che lui si è spostato per tutta la vita: prima a Castelnuovo orfano di padre, poi per gli studi a Chieri e poi ancora a Torino e in tutta l’area della provincia. Ed è forse stata questa mancanza di Casa a far maturare in lui l’idea senza precedenti, non solo di dare una Casa a centinaia di ragazzi che non l’avevano ma di pensare a questa Casa come quel contesto in cui ti trovi bene, in cui riesci a portare avanti i tuoi doveri, a perseguire i tuoi obiettivi e a crescere personalmente. Quindi a trovare il meglio di te da condividere con gli altri; tutto ciò in un ambiente in cui senti di essere accolto e amato. Ogni presenza salesiana, non è solo scuola, ma è Casa perché cerca di creare un ambiente, a partire dal semplice cortile per esempio, fatto di relazioni, non sempre facili da instaurare, che ti mettono nelle condizioni di crescere come persona ma anche spiritualmente. Ecco, questa è la Casa di don Bosco.

Cosa pensa della  famosa citazione attribuita a Domenico Savio “La Santità consiste nello stare sempre allegri”?

Don Bosco parlava tanto di Santità, quella Santità che lo stesso Papà Francesco definisce “La Santità della porta accanto” cioè quel modo ordinario di vivere in pienezza la propria vita: nelle relazioni, nel proprio impegno e nella fede cristiana con un orizzonte chiaro che è quello dell’Eternità. Don Bosco diceva proprio “Vi voglio felici nel tempo e nell’Eternità”. Sono sincero, oggi quei concetti di Eternità, di felicità terrena ma soprattutto perpetua e del “vivere in pienezza la propria vita”, non sono sempre così chiari a noi. Oggi inevitabilmente si tende a scambiare questa idea “della pienezza della vita” e della “ricerca della felicità”, come un’esigenza di perseguire la propria autorealizzazione. Ecco, io ritengo che invece don Bosco in un modo unico avesse conciliato un concetto così distante da una qualsiasi persona comune, come lo è la santità, con qualcosa di quotidiano: essere felici. Ma di quella felicità che deriva dal “fare bene” nella propria vita. Per capirci, quello che don Bosco intendeva come essere “buoni cristiani ed onesti cittadini”, ma soprattutto essere felici di quella allegria che non è unilaterale, ma è da donare, accrescere e condividere con il prossimo. Questa è una grande sfida, direi culturale. La nostra società fa difficoltà a comprendere questi concetti, come è evidente dall’accezione spesso negativa che si associa all’idea di “eterno”. Ma ripeto, questa è una sfida che per noi educatori è da affrontare ogni giorno.

Quest’anno è il secondo centenario dopo che il piccolo Giovannino fece il suo celebre “sogno dei nove anni”. Cosa possiamo trarre da questo episodio per la nostra vita di tutti i giorni?

Senza dubbio nell’esperienza di don Bosco, del suo sogno e di come ha saputo realizzarlo, da una parte c’è la tenacia di un ragazzo, poi giovane e poi uomo, di non lasciarsi sopraffare dalle fatiche ma di sapere guardare più in là, prendendo forse anche quelle difficoltà che aveva, come occasione di crescita; lui, per esempio orfano di padre, e poi diventato per antonomasia Padre dei giovani. D’altra parte dobbiamo tornare all’aspetto religioso e spirituale del Santo, che ha sempre saputo intuire che quello che faceva,  che quella “goccia di infinito” che stava creando, non era forse frutto solamente di un suo sogno ma del sogno di Qualcun altro. Ecco, il sogno di Dio è più grande delle mie idee e delle mie aspettative, e questo mi permette di avere una speranza che non viene messa in discussione da nessuna fatica o da nessuna difficoltà. Il sogno di don Bosco è la perfetta unione tra la forza umana e la speranza, che diventa fede in un Dio che crede in noi più di quanto facciamo noi; e quindi mette nel nostro cuore dei sogni perfino più grandi delle nostre aspirazioni.