Teatro Oratorio San Luigi di Chieri: in scena la commedia “R lenguasi der me pais!” – MARZO 2022

Presso il Teatro Oratorio San Luigi di Chieri, nei fine settimana del mese di marzo, l’Associazione Filodrammatica Can. G. Tosco è lieta di presentare la commedia “R lenguasi der me pais!“: un lavoro teatrale in dialetto piemontese, con alcune battute in siciliano, capace di raccontare storie di vita tipiche della bassa montagna, con divertenti gag in scena, chiacchiericci di paese, fraintendimenti, ma con un lieto fine.

Programmazione – MARZO 2022:

  • Sabato 5 marzo alle ore 21.00
  • Domenica 6 marzo alle ore 15.30
  • Sabato 12 marzo alle ore 21.00
  • Domenica 13 marzo alle ore 15.30
  • Venerdì 25 marzo alle ore 21.00
  • Sabato 26 marzo alle ore 21.00

Per accedere allo spettacolo è necessario il Green pass rafforzato e la mascherina FFP2 NR.

Di seguito la locandina con tutte le informazioni.

 

 

Salesiani Vigliano: premiati due architetti per il concorso di riqualificazione della piazza

Presso la realtà salesiana di Vigliano Biellese, la scorsa domenica si è tenuta la premiazione del Concorso di idee per la riqualificazione della piazza antistante la chiesa di San Giuseppe operaio. Di seguito un breve resoconto dell’evento.

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Domenica 6 febbraio, nell’ambito delle celebrazioni per la festa di don Bosco, sì è svolta presso il salone dell’Istituto Salesiano di Vigliano Biellese la premiazione relativa al concorso di idee pubblicato dalla Parrocchia di San Giuseppe operaio per la riqualificazione della piazza antistante la chiesa parrocchiale stessa con la collaborazione del comune di Vigliano.

Presenti alla premiazione il sindaco e il vicesindaco, parte della commissione giudicatrice. Durante l’incontro, sono stati presentati i vari progetti: otto i lavori recapitati alla commissione da diversi architetti (un paio di partecipazioni erano di gruppi di lavoro) con una serie di idee molto interessanti per riqualificare uno spazio che oggi è sostanzialmente adibito a parcheggio, con un certo deterioramento generale e un notevole abbassamento rispetto al piano stradale limitrofo.

Nella foto, i due giovani architetti vincitori del concorso, Elena Crestale e Sara Gentile, che hanno illustrato ampiamente il loro lavoro pensato per una riqualificazione della piazza capace di armonizzarsi con l’ambiente circostante: la chiesa, l’istituto salesiano (un tempo collegio per le operaie), i villaggi operai e le altre realizzazioni volute nel tempo dagli industriali Rivetti che avevano dato forma a questa parte di Vigliano Biellese intorno alla loro grande fabbrica. Un attenzione particolare è riservata anche al collegamento con l’oratorio, il cui ingresso si affaccia sulla piazza.

La chiesa vivrà nel 2028 il centenario della sua consacrazione al culto e potrebbe essere così valorizzata dalla realizzazione di questa riqualificazione voluta anche dall’amministrazione comunale di Vigliano.

Cinema Teatro Don Bosco di Cuneo – Gennaio Salesiano 2022

La Sala della Comunità del Cinema Teatro Don Bosco di Cuneo segnala gli incontri dedicati al “Gennaio Salesiano 2022” con tre serate (18/02, 25/02 e 5/03) sulla tematica della ricerca del proprio sogno da realizzare e costruire nella realtà di tutti i giorni, riprendendo il “sogno dei nove anni” di don Bosco.
Di seguito il Comunicato Stampa.

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Comunicato stampa

GENNAIO SALESIANO 2022
18 e 25 febbraio – 5 marzo | ore 21

All’età di nove anni ho fatto un sogno, che mi rimase profondamente impresso nella mente per tutta la vita. Nel sonno mi parve di essere vicino a casa, in un cortile assai spazioso, dove stava raccolta una moltitudine di fanciulli, che si trastullavano. Alcuni ridevano, altri giocavano, non pochi bestemmiavano. All’udire quelle bestemmie mi sono subito lanciato in mezzo di loro, adoperando pugni e parole per farli tacere…

Ancora bambino Giovannino Bosco fa un sogno che costituisce l’intuizione alla base di  tutta la sua opera educativa e pastorale. Un personaggio del sogno convincerà Giovannino ad  avvicinarsi ai coetanei con la ragionevolezza, l’amore e l’interesse per le cose del loro mondo:  i fondamenti di un metodo educativo che a fine ottocento rappresentava un approccio 

straordinariamente nuovo ed originale. 

Nel 2024 ricorrerà il duecentesimo anniversario di questo sogno, che rappresenterà per  Don Bosco il cardine di tutto il modo di vivere e pensare e in particolare di sentire la presenza  di Dio nella vita di ciascuno e nella storia del mondo. 

Il sogno è il filo conduttore del Gennaio Salesiano 2022 (che per esigenze di tipo  “pandemico “ è stato spostato a febbraio): l’evento culturale che i gruppi della Famiglia  Salesiana dell’oratorio Don Bosco di Cuneo organizzano annualmente in occasione delle festa  liturgica del Santo fondatore dei Salesiani. 

Il progetto che Giovannino vede in sogno e non capisce nei suoi nove anni di età, sarà  dal Santo vissuto e costruito attraverso momenti di lotta, difficoltà, entusiasmo tipici della vita  di tutti i giorni ma ancorati e legati alla convinzione che Dio ha disegnato qualcosa di speciale  per lui: il caso quindi, originalissimo, di un sognatore coi piedi per terra 

L’evento “Gennaio Salesiano 2022” si articolerà tre serate (18/02, 25/02 e 5/03) in cui la tematica della ricerca del proprio sogno da realizzare e costruire nella realtà di tutti i giorni si  rende evidente nelle esperienze di vita di personaggi noti e meno noti: ognuno con la sua storia da raccontare. 

Un papà di un ragazzo del nostro oratorio così descriveva la sua esperienza di vita: “…  ho sempre sognato per me esperienze straordinarie, impegni con grandi responsabilità, viaggi  per il mondo. Ho trovato un’ordinarietà quasi banale, agli occhi di molti. L’ordinarietà della vita  di marito, papà e insegnante. Eppure questo quotidiano mi chiede di rimettere in gioco  quell’umiltà, quella fortezza e quell’essere robusto di chi cammina e fa camminare, di chi indica  la strada e contemporaneamente ascolta chi cammina con lui, anche se più piccolo, perché la  strada si fa insieme. Che bello essere cacciatori e accompagnatori di sogni!”. Questo è lo  scopo del Gennaio Salesiano 2022: incontrare cacciatori e accompagnatori di sogni, persone  che hanno creduto, lavorato e costruito un sogno. 

La prima serata, venerdì 18 febbraio Campioni: l’equilibrio tra una medaglia e la vita, ci  permetterà di incontrare campioni dello sport straordinari come il ct della nazionale italiana di  pallavolo Fefè De Giorgi, il campione olimpico di marcia a Mosca 1980 Maurizio Damilano il  campione di sci alpino paralimpico cuneese Aldo Baudino: attraverso le loro esperienze conosceremo quanta forza di carattere sia necessaria e quanto duro occorra lavorare per  costruire un sogno o ricostruirsi una vita. 

Una dell’icone più affascinanti di don Bosco lo rappresenta in equilibrio su una corda tesa  tra terra e cielo impegnato a far divertire i ragazzi. Il camminatore sul filo ha bisogno di due  qualità essenziali: equilibrio e autocontrollo con gli occhi ben fissi sull’obbiettivo da raggiugere,  cioè la fine della corda su cui sta camminando: grandi campioni ci racconteranno la difficoltà di  camminare “sul filo” del successo sportivo e successivamente le difficoltà di ritornare a  camminare “con i piedi per terra” quando “l’esibizione finisce” 

La seconda serata, venerdì 25 febbraio, avrà come ospite Don Marco Pozza,  cappellano delle carceri di Padova, autore di numerose pubblicazioni, personaggio televisivo  ed intervistatore di Papa Francesco in numerosi programmi e libri. Le Storie dal sottosuolo ci  aiuteranno a capire in che modo (e se è possibile) ricostruire ( o costruire per chi non ce l’ha  ancora ) i sogni infranti di chi vive in carcere. E’ possibile in una realtà tanto cruda essere  cacciatori e accompagnatori di sogni? E i suoi sogni di ragazzo c’entrano ancora qualcosa con  la sua vita attuale? 

Infine, la terza serata, sabato 5 marzo rappresenta la realizzazione del sogno di Don  Bosco: le fiere e i lupi sono diventati ragazzi dell’oratorio che celebrano la festa della loro vita  ed iniziano a costruire i loro sogni. Musica, canti balli: una festa oratoriana in piena regola sul  palco del teatro Don Bosco. Dai bambini della scuola materna sino agli adulti per celebrare il  sognatore con i piedi per terra. 

Le serate sono state rese possibili grazie al sostegno degli sponsor, in particolare Olimac e La Guida. Senza il loro supporto l’Oratorio e la Famiglia Salesiana non sarebbero riusciti a  portare a termine il progetto: un grazie di cuore. 

Per le serate del 18 e 25 febbraio il prezzo del biglietto d’ingresso è di € 3,00.  La gestione della sala avverrà nel rispetto delle norme di igiene e sicurezza per il  contrasto dell’epidemia da Covid-19. Per l’accesso è necessario mostrare il green pass  valido ed indossare una mascherina FFP2. 

La Sala sarà aperta un’ora prima dello spettacolo: si invita il pubblico a presentarsi in  anticipo per svolgere in tutta calma le operazioni di ingresso e biglietteria. È possibile prenotare il posto inviando una mail 

prenotazionidonbosco.cuneo@gmail.com con nome, numero di telefono e quantità di  biglietti desiderati. 

Altre informazioni e aggiornamenti disponibili su www.salecuneo.it/cinema-teatro

Salesiani Vercelli: i festeggiamenti per San Giovanni Bosco

Di seguito un breve resoconto dei festeggiamenti dedicati a San Giovanni Bosco che si sono svolti presso la realtà salesiana di Vercelli.

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“Padre, maestro ed amico…noi giovani del mondo guardiamo ancora a te!”

Le parole di questo canto ben esprimono i sentimenti di festa, di riconoscenza e di gioia che hanno caratterizzato l’appena conclusa festa di don Bosco nella comunità di Vercelli.

Diversi momenti ed attività hanno scandito il mese di gennaio per potersi preparare a vivere meglio questo giorno. 

I ragazzi del catechismo sono stati coinvolti nel concorso “Indovina don Bosco” nel quale, attraverso un gioco, potevano scoprire una frase di don Bosco.

Dal 22 gennaio è iniziata la novena che ha visto, al mattino, la trasmissione in streaming della S. Messa delle ore 9.00 con una riflessione ricavata dall’esperienza di don Bosco e alle 17.30 un momento di riflessione e preghiera nel quale diversi gruppi della Comunità Pastorale hanno presentato i tratti di personaggi che ruotano attorno alla figura del Santo: Lunedì 24: S. Francesco di Sales (animata dalla Comunità Salesiana), Martedì 25: Alexandrina Maria da Costa (animata dai Salesiani Cooperatori), Mercoledì 26: Beato Pianzola (animata dalle Suore Pianzoline che mantengono vivo il carisma del Fondatore attraverso la loro presenza presso la Parrocchia di Sant’Antonio), Giovedì 27: Alberto Marvelli (animata dagli Ex-allievi), Venerdì 28: Michele Magone (animata dai ragazzi catechismo).

La giornata di venerdì 28 è stata caratterizzata da un doppio appuntamento: nella mattina i ragazzi del Centro di Formazione Professionale, divisi per classi insieme ai loro formatori, si sono recati in Chiesa, davanti all’altare di don Bosco per un momento di preghiera e riflessione durante il quale hanno potuto ascoltare il racconto del sogno dei nove anni; dopo la lettura è seguito un momento di riflessione personale e per concludere la preghiera a don Bosco. Durante la giornata ciascun formatore ha avuto modo di ricordare l’importanza di questa giornata che, oltre ad essere un momento di festa, caratterizza l’identità della nostra scuola.

Alla sera è stato il momento di conoscere la Strenna del Rettor Maggiore per questo 2022, una conoscenza che è diventata preghiera guidata da don Alberto Goia e Suor Carmela Busia che ringraziamo molto per la loro presenza e che ha visto protagonisti soprattutto i giovani degli oratori salesiani della città, quello del Belvedere e del Sacro Cuore – FMA.

Cuore della festa sono state le due Celebrazioni Eucaristiche di domenica 30 e lunedì 31.

Domenica 30, durante la celebrazione eucaristica presieduta da don Michele Molinar, tre giovani, Martina, Davide e Gabriele, hanno fatto la loro promessa come Salesiani Cooperatori, testimoniando con la loro scelta la vivacità e l’attualità della spiritualità di don Bosco. Importanti anche alcuni passaggi dell’omelia nei quali è stato sottolineato come ciascuno di noi possa essere “pastore”, guida di chi ci sta accanto.

Lunedì 31 alle 10.30 la S. Messa è stata celebrata dal Direttore don Guido Candela con la partecipazione di un nutrito gruppo di allievi del CFP, mentre alle 18.30 il nostro Arcivescovo don Marco Arnolfo ha presieduto la concelebrazione per l’intera Comunità Pastorale durante la quale c’è stata la tradizionale benedizione e distribuzione del “pane di don Bosco”.

Certamente in questi giorni si è respirato il clima di festa e di gioia autentica intorno a don Bosco e, a gran voce, possiamo dire che don Bosco è vivo ancora oggi qui a Vercelli!

Parrocchia San Giuseppe Lavoratore e Oratorio Rebaudengo: ultime news

Di seguito alcune news dalla Parrocchia San Giuseppe Lavoratore e dall’Oratorio Rebaudengo, come l’inserimento dei testi dei canti per la Messa sul sito dell’opera, l’attivazione dello Sportello Lavoro per aiutare le persone in cerca di una occupazione, l’attività di “RE PLAY” tutti i sabati pomeriggio per i bambini delle elementari e le “Pillole Ebdomadarie” per la riflessione su alcuni passaggi del messaggio del Santo Padre per la V Giornata dei Poveri «I poveri li avrete sempre con voi».

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Segui i canti delle S. Messe dal tuo telefonino
Con lo scopo di aumentare la sicurezza nei confronti dell’emergenza Covid-19, abbiamo pensato di caricare il testo dei Canti usati durante le S. Messe sul sito. Il link si trova in Home Page, in alto a destra, appena sotto al Foglio Domenicale. Iniziamo con questo mese, trovando quindi i Canti del mese di Febbraio 2022.
Potrai quindi aprirli direttamente sul tuo smartphone, in massima sicurezza.

Sportello Lavoro
E’ partita da alcuni mesi, un’attività di supporto per aiutare le persone ad inserirsi nel mondo del lavoro.
Si tratta dello Sportello Lavoro, presente all’interno della Parrocchia San Giuseppe Lavoratore e Oratorio Reba.
L’orario di apertura è dalle ore 10:00 alle ore 12:00 al Mercoledì.
Per informazioni potete contattare il numero +39.320.6434.588 durante l’orario di apertura dello sportello.
Tra le attività svolte ci sono anche corsi per facilitare l’ingresso nel modo del lavoro. Ne suggeriamo qui due di lingua italiana, rivolti ad operatori dell’agricoltura. Il primo è rivolto ad operatori nella raccolta frutta ( fai click qui per aprire il PDF ) ed il secondo per gli operatori nella viticoltura ( fai click qui per aprire il PDF).

RE PLAY: Al Reba si gioca
Tutti i sabati pomeriggio dalle 15.00 alle 17.30 per le elementari, giochi organizzati, animati e merenda. Vi aspettiamo!

Pillole Ebdomadarie
Questo è uno strumento di riflessione e spiritualità che rilegge alcuni passaggi del messaggio del Santo Padre per la V Giornata dei Poveri «I poveri li avrete sempre con voi», accompagnando i giorni della settimana che dalla Giornata conducono alla solennità di Cristo Re.
Messo a fianco del calendario domestico è strumento di approfondimento e occasione di preghiera.
Fare click qui per scaricare e leggere il documento in formato PDF.

Asti: “Don Bosco ritorna tra i suoi giovani”

Nella realtà salesiana di Asti, si è svolta la festa di Don Bosco che ha preso in considerazione l’Istituto di Istruzione Superiore “Alberto Castigliano”. Inoltre domenica 30 gennaio, si è svolta la solenne celebrazione in Parrocchia, presieduta da Mons. Marco Prastaro, accompagnata dal rullo dei tamburi di alcuni ragazzi degli sbandieratori del Rione Palio Don Bosco.

Di seguito l’articolo della Gazzetta d’Asti.

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Don Bosco mantiene ancora oggi la sua attualità. Ha condensato in una frase tutta la sua passione educativa ed il suo desiderio di salvezza dei ragazzi: “Basta che siate giovani perché io vi ami assai in Cristo Gesù”. In quel “basta che siate giovani”, ha abbracciato il mondo intero, ha valicato ogni vincolo spazio-temporale imprimendo alla sua azione educativa un’attualità indiscussa, adatta ad ogni stagione e ad ogni latitudine. La sua carità pastorale lo ha inserito nel perenne mandato della Chiesa di evangelizzare tutti i popoli. “Vi voglio felici nel tempo e beati nell’eternità”, diceva ai suoi ragazzi. Ora sappiamo che la strada della vera felicità, quella che può ambire all’eternità, consiste in un autentico incontro con Gesù, attraverso la Parola di Dio, i sacramenti, la devozione a Maria. Da qui il proliferare degli Oratori. Nello stesso tempo, istruzione e lavoro sono gli ambiti nei quali viene salvaguardata la dignità di ogni uomo o donna. Da qui il moltiplicarsi delle scuole di ogni ordine e grado e dei centri di formazione professionale. Nel suo testamento spirituale l’invito a restar vicini al popolo, privilegiando i ragazzi “più poveri ed abbandonati” è consegnato come garanzia di continuità e fecondità vocazionale per la sua opera. Ora i giovani di oggi sono assetati di felicità e di senso, come quelli di ieri. Cambiano le mode, le sensibilità, ma la domanda, ma il desiderio di bene che caratterizza ogni persona umana e la differenzia da ogni altro essere vivente, rimane ed è a questa domanda, a questo desiderio che don Bosco si è adoperato di dare risposta, dare compimento, per cui credo che, adattandone il linguaggio, don Bosco abbia la capacità di parlare al nostro oggi.

Con il 31 gennaio torna in evidenza il ricordo di don Giovanni Bosco. È un Santo che può parlare ancora al nostro oggi?

Don Bosco mantiene ancora oggi la sua attualità. Ha condensato in una frase tutta la sua passione educativa ed il suo desiderio di salvezza dei ragazzi: “Basta che siate giovani perché io vi ami assai in Cristo Gesù”. In quel “basta che siate giovani”, ha abbracciato il mondo intero, ha valicato ogni vincolo spazio-temporale imprimendo alla sua azione educativa un’attualità indiscussa, adatta ad ogni stagione e ad ogni latitudine. La sua carità pastorale lo ha inserito nel perenne mandato della Chiesa di evangelizzare tutti i popoli. “Vi voglio felici nel tempo e beati nell’eternità”, diceva ai suoi ragazzi. Ora sappiamo che la strada della vera felicità, quella che può ambire all’eternità, consiste in un autentico incontro con Gesù, attraverso la Parola di Dio, i sacramenti, la devozione a Maria. Da qui il proliferare degli Oratori. Nello stesso tempo, istruzione e lavoro sono gli ambiti nei quali viene salvaguardata la dignità di ogni uomo o donna. Da qui il moltiplicarsi delle scuole di ogni ordine e grado e dei centri di formazione professionale.  Nel suo testamento spirituale l’invito a restar vicini al popolo, privilegiando i ragazzi “più poveri ed abbandonati” è consegnato come garanzia di continuità e fecondità vocazionale per la sua opera. Ora i giovani di oggi sono assetati di felicità e di senso, come quelli di ieri. Cambiano le mode, le sensibilità, ma la domanda, ma  il desiderio di bene che caratterizza ogni persona umana e la differenzia da ogni altro essere vivente, rimane ed è a questa domanda, a questo desiderio che don Bosco si è adoperato di dare risposta, dare compimento, per cui credo che, adattandone il linguaggio, don Bosco abbia la capacità di parlare al nostro oggi.

Il 2022 è stata una festa che abbraccia il nostro territorio? Qual è il filo comune degli eventi dedicati al santo dei giovani?

La festa di don Bosco del 2022 ad Asti è caratterizzata da un evento particolare: l’ingresso nelle aule della vecchia scuola, adeguatamente restaurate, di una sezione dell’Istituto di Istruzione Superiore “Alberto Castigliano che prepara i giovani ad operare nel settore Socio Sanitario. La presenza dei ragazzi e dei giovani nei nostri ambienti, nelle nostre opere è di vitale importanza, sono loro la ragione del nostro esistere. E proprio per questo, con un senso di profonda gratitudine, i Salesiani che operano nell’Astigiano vogliono condividere con tutto il territorio il loro grazie a Dio per il dono di don Bosco. Vorremmo avvicinare tutti i giovani possibili per far conoscere il messaggio che il “loro” santo continua a lanciare a tutti senza distinzione alcuna, tentando di vincere quella noia e quel non senso che purtroppo intristisce la vita di diversi nostri ragazzi, invitandoli caparbiamente a sperare in un futuro bello ed appagante. Infine desideriamo creare comunione con tutti gli “operatori del bene”, soprattutto se hanno come destinatari i ragazzi.  San Giovanni Paolo II ha dichiarato don Bosco “patrimonio della Chiesa universale” e quindi mi sembra giusto che i festeggiamenti di don Bosco non rimangano chiusi negli stretti confini delle nostre opere, ma si allarghino a tutto il territorio.

Quali sono stati i momenti di spicco della festa?

Prima di tutto la solenne concelebrazione delle 10,00 di domenica 30 gennaio in Parrocchia, presieduta dal nostro Vescovo Mons. Marco Prastaro, accompagnata dal rullo dei tamburi di alcuni ragazzi degli sbandieratori del Rione Palio Don Bosco. Il coro animato dai giovani dell’Oratorio, la presenza delle Figlie di Maria Ausiliatrice del Mazzarello di Asti, gli ex-allievi ed i Cooperatori, la presenza numerosa di parrocchiani hanno dato spessore ad una celebrazione in cui le parole del vescovo sono risuonate come invito a fare ciascuno la propria parte per attuare quanto Dio ci chiede ogni giorno, secondo le nostre possibilità.

Nel pomeriggio per tutti i ragazzi c’è stata la rievocazione del miracolo del pane.

“Non c’era pane in casa per i suoi figlioli, e il fornaio non voleva mandarne, se prima non gli era saldato il credito. Don Bosco prese il cesto, che conteneva una ventina di pagnottelle e incominciò a distribuirle. Con grande meraviglia riuscì a distribuire le pagnottelle a tutti i presenti. Quando ebbe terminato, nel cesto vi erano ancora le venti pagnottelle, senza che fosse stato messo altro pane nel cesto”. 

“Un’altra volta durante la santa messa Don Bosco apre la pisside per dare la comunione ai suoi ragazzi, ma le ostie sono troppe poche, lui comincia a distribuirle ed allora vede moltiplicarsi le Sacre Particole in modo da poter comunicare tutti i presenti”.

Due testimonianze tratte dalle memorie biografiche e confermate nel processo di canonizzazione da testimoni oculari, che danno la cifra di come all’Oratorio lo straordinario era diventato ordinario e come si svolgeva la vita dei ragazzi nella Casa di don Bosco: un pane materiale che non si limitava al solo aspetto gastronomico, ma era un mestiere, uno studio che avviasse alla vita e desse dignità alla persona; un pane spirituale che era medicina e sostegno per il desiderio di infinito che è presente da sempre nel cuore di ogni uomo, ragazzo o adulto che egli sia.

Il tutto condito con tanta allegria, “noi qui all’Oratorio facciamo consistere la santità nello stare molto allegri”, espressione di quella gioia profonda che riempiva il cuore dei suoi ragazzi, un cuore in festa perché in pace con Dio, in pace con se stessi, in pace con gli altri.

Don Bosco voleva che ogni festa fosse sottolineata anche a tavola con una fetta di salame, magari sottile, perché il salame era poco e le bocche erano tante, ma era sempre un segno che concorreva a far cogliere la bellezza e la straordinarietà dell’evento.

Per questo dopo la funzione in chiesa i ragazzi del nostro Oratorio hanno potuto farcire il pane benedetto con una fetta di salame o di prosciutto od una bella spalmata di nutella, il tutto accompagnato da un buon bicchiere di the caldo.

Lunedì 31 gennaio, ricorrenza liturgica di don Bosco, i festeggiamenti si sono conclusi con un incontro fraterno e cordiale con tutto il presbiterio della vicaria urbana ed alla sera con una solenne  concelebrazione in onore del santo presente tutta la famiglia salesiana di Asti, presieduta dal direttore dell’Opera.

I giovani sono ancora affascinati dalla figura di don Bosco?

Io penso proprio di sì, anche se sono cambiati i tempi e la stessa cultura rispetto a quanto don Bosco è vissuto. Forse nei nostri contesti si fa più fatica, ma là dove le condizioni sociali si avvicinano di più a quelle in cui lui si è trovato, la sua figura affascina. Tutto dipende da quanto lo si fa conoscere e da quanto si è fedeli al suo carisma. In Asia, in America Latina, in Europa, dove si è fatta la scelta dei più poveri, degli orfani, di “quelli che nessuno contende”, lì la figura di don Bosco emerge come punto di riferimento, come speranza, come guida che aiuta a traghettare l’oggi, il momento presente.

Se si parla di don Bosco, impossibile non pensare ai Salesiani e alle Figlie di Maria Ausiliatrice. Come è espressa oggi la loro presenza nell’Astigiano?

La Comunità salesiana risiede ad Asti in corso Dante 188 , dove si occupa della Parrocchia, dell’Oratorio del Centro Sportivo e del Cinema Lumière. Le figlie di Maria Ausiliatrice si dedicano ai bambini della Scuola dell’Infanzia e delle Elementari al Mazzarello. I Cooperatori, gli Ex-allievi, l’associazione dei Devori di Maria Ausiliatrice, una folta schiera di Volontari fanno da supporto a tutta l’Opera. Il nome di don Bosco in altre parole coagula ancora attorno a sé molte forze, per lo più del ceto popolare, molti benefattori, che affascinati dall’ottimismo e speranza che la sua presenza ha sempre suscitato in chi è entrato in relazione con lui, riescono a realizzare il suo sogno di essere segni e portatori dell’amore di Dio ai giovani. Vinta la pandemia, certamente il nostro Oratorio, la nostra Opera potrà esprimere in tutta la sua potenzialità quella volontà di bene che ci è stata consegnata come testimone dal nostro amato padre don Bosco. Per questo preghiamo, questo ci auguriamo.

Vigliano Biellese: “Giovani e social”

“Giovani social” due incontri svolti venerdì 4 febbraio nell’ambito delle iniziative per la festa di don Bosco che la comunità educativo pastorale dell’opera salesiana di Vigliano biellese ha proposto ai ragazzi alle ore 18 e poi ai giovani e agli adulti alle ore 21.

Conduttore dei due momenti di interessante e stimolante riflessione don Giovanni Fasoli sacerdote dell’Opera Famiglia di Nazareth per Adolescenti-Giovani, psicoterapeuta ed esperto nell’ambito dei social, docente universitario su queste stesse tematiche. Il relatore ha saputo aiutare in maniera dinamica ed accattivante a riflettere offrendo non tanto delle risposte preconfezionate sull’uso dei social quanto delle prospettive di cammino per un uso consapevole di questi mezzi e più ancora alcune linee di cammino educativo nella nostra realtà. Una realtà che è segnata profondamente dalla presenza della rete e che interroga giovani e adulti.

La comunità educativo pastorale ha voluto proporre questi due momenti come occasione per riavviare nuove occasioni di riflessione e confronto in un tempo ancora segnato dalle fatiche della pandemia. Un bel modo per festeggiare don Bosco padre, maestro, amico dei giovani anche nell’epoca dei social che proprio nel tempo della pandemia hanno conosciuto nuovi sviluppi coinvolgendo sempre di più le persone.

Don Bosco Borgomanero – la presenza di Don Pascual Chavez per festeggiare Don Bosco

Lunedì 31 gennaio gli studenti delle medie e delle superiori dell’istituto salesiano di Borgomanero, hanno potuto festeggiare la festa di San Giovanni Bosco con un ospite di eccellenza: don Pascual Chavez.

Di seguito il Comunicato Stampa del Collegio Don Bosco di Borgomanero.

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Comunicato Stampa

Don Pascual Chavez, ex guida mondiale dei Salesiani, a Borgomanero per festeggiare Don Bosco

Le scuole Medie e i licei salesiani di Borgomanero hanno festeggiato, come ogni anno, il loro santo

Festeggiare Don Bosco significa, per la famiglia salesiana, ritornare alle origini del proprio carisma, all’intuizione di quella santità che “consiste nello stare molto allegri “, a una spiritualità che canta la vitalità della giovinezza, a qualsiasi età anagrafica. In tempo di pandemia, mentre l’intera società e la scuola particolarmente si trovano alle prese con la coda dell’emergenza, travolti dal vortice delle quarantene e dei tamponi, festeggiare Giovanni Bosco acquisisce un significato ancora più intenso: celebrare la speranza in una Vita che sa sempre risorgere, riscoprire la possibilità di rinascere nell’incontro con l’altro.

Una lezione di educazione umana e di educazione civica di fondamentale importanza, proprio per quei giovani che sono stati segnati dalla tristezza di due anni di paura e di isolamento.

Per questo il Don Bosco di Borgomanero ha deciso, nonostante le difficoltà logistiche imposte dalla rigorosa osservanza delle norme di sicurezza, di festeggiare Don Bosco.

Lunedì 31 gennaio si è animato dei giochi, dei canti e degli incontri degli studenti di Medie e Superiori, in gruppi distinti e separati per garantire la sicurezza. Ad arricchire la giornata ha provveduto un ospite di eccellenza: don Pascual Chavez, sacerdote messicano, già rettor maggiore dei salesiani nel mondo tra il 2002 e il 2014, nonché cittadino onorario di Borgomanero (onorificenza ricevuta in una sua visita precedente).

Gli studenti sono stati coinvolti in momenti di festa, come i giochi sportivi o sfide divertenti di natura teatrale, e momenti di riflessione: in particolare l’incontro con Chavez.

Don Pascual ha esortato i giovani ad alzare la testa dalla solitudine e dalla sfiducia in cui tempi presenti rischiano di schiacciarli e a porsi con coraggio le domande decisive della vita: “Voglio essere felice? Come posso essere felice?”. E a ragionare su quali incontri e quali sogni grandi possono cambiare davvero la vita. All’incontro con don Chavez è poi seguito un confronto classe per classe. I ragazzi dei Licei sono stati anche, fra le altre cose, coinvolti nel contest per decidere il disegno della nuova felpa del Don Bosco. Un’altra maniera per fare festa insieme.

Nel pomeriggio le classi del Liceo Economico Sociale che si sono fermate per le lezioni obbligatorie si sono confrontate, insieme al preside Giovanni Campagnoli, sui temi della buona cittadinanza: un altro modo per attualizzare il sogno di Giovanni bosco, vedere crescere “buoni cristiani e onesti cittadini”, felici nel tempo e nell’eternità.

Bra: ex allievi regalano motori al CFP

Per la festa di Don Bosco i fratelli Adnan e Amel Halilovic, ex allievi del Cnos Fap di Bra decidono di regalare delle dotazioni per permettere di incrementare le parti meccaniche sulle quali gli allievi si esercitano quotidianamente, durante le ore di laboratorio.

Di seguito l’articolo del CFP di Bra.

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Per la festa di don BOSCO, EX ALLIEVI REGALANO MOTORI AL CFP

Un modo «concreto» per ricordarsi del percorso formativo svolto nel corso di meccanica auto al Cfp dei salesiani di Bra. Lo hanno trovato i fratelli Adnan e Amel Halilovic (il secondo dei quali ancora in istituto, come allievo dell’Ipsia-Guala) che gestiscono un’autofficina a Sanfrè, regalando al referente del corso che entrambi hanno frequentato con grande profitto, un motore Audi, un cambio Audi e uno Fiat e un motore Kawasaki, per permettere di incrementare le già consistenti dotazioni di parti meccaniche sulle quali i nostri attuali allievi si esercitano quotidianamente, durante le loro ore di laboratorio.

Il referente di settore Gianfranco Morra: «Non è la prima volta che questo exallievo (Adnan) ci contatta per regalarci dei motori o altri pezzi di automobili che ripara nella sua officina. Un modo concreto, il suo, per testimoniare l’affetto al Cfp nel quale si è formato e nel quale anche il fratello ha voluto iscriversi. Noi gli siamo grati e la collaborazione con loro – come con tantissime altre aziende del territorio – si completa con l’invio di allievi che devono svolgere il loro stage curricolare».

Salesiani Novara – “Don Bosco ritorna!” tutto il San Lorenzo in festa

In onore della festa di Don Bosco, lunedì 31 gennaio all’istituto salesiano San Lorenzo di Novara si è conclusa una mattinata di giochi per i ragazzi e si è tenuta anche la Santa Messa presieduta dal salesiano responsabile della Pastorale Giovanile, don Alberto Goia.

Di seguito l’artocolo di Salesiani Novara.

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Lunedì 31 gennaio abbiamo festeggiato don Bosco a scuola, con una mattinata di giochi in compagnia.

Le attività sono iniziate alle 8.00 con un’agguerrita sfida online tra classi: un quiz su un episodio della vita di don Bosco. Dopo un momento di condivisione sul racconto, è cominciata la Messa, presieduta da don Alberto Gioia, salesiano responsabile della Pastorale Giovanile e (come gli piace ricordare) fiero di “essere alto quanto don Bosco”.

 

 

Don Alberto ci ha esortati a seguire l’esempio del nostro padre, maestro ed amico don Bosco, nel rimboccarci le maniche, portando gioia agli altri e a cercare con occhi attenti il bene che ci circonda.

Impegni non sempre facili da rispettare, ma molto concreti, che aiutano a vivere con la stessa luce che don Bosco aveva nel cuore.

Dopo la celebrazione, animata dal coro, sono cominciati i tornei, che hanno occupato il resto della mattinata.

Sfide a calcetto, ping-pong, tombola, just dance e acrobazie sui gonfiabili, interrotte solo per mangiare il tradizionale panino al salame, proprio come i ragazzi dell’oratorio di Valdocco!

Ancora una volta, w don Bosco!

La festa si è conclusa infine con l’annuncio dei vincitori dei tornei e un ringraziamento a colui che ha “stravinto”. Infatti, è grazie a lui se ancora oggi festeggiamo questa giornata: don Bosco.