Sal day 2021 Rebaudengo – Un incontro tra il CFP e il mondo delle aziende

Anche quest’anno, nella giornata di martedì 25 maggio, si svolgerà il Sal Day, iniziativa dello sportello Servizi al Lavoro del CFP Rebaudengo, con lo scopo di presentare le opportunità promosse dal Centro di Formazione Professionale e di mettere in contatto le aziende con gli allievi dei corsi uscenti. Di seguito si riporta l’articolo pubblicato su “CNOS-FAP Rebaudengo” .

Torna anche quest’anno il 25 maggio dalle 8 alle 14 il Sal Day, l’iniziativa organizzata dallo sportello Servizi al Lavoro del CFP Rebaudengo con lo scopo di presentare le opportunità promosse dal nostro Centro di Formazione Professionale e mettere in diretto contatto le aziende e gli allievi dei corsi uscenti. All’evento saranno presenti i ragazzi frequentanti le classi terze, le classi quarte e gli utenti dei corsi del . Anche a questa edizione sono state invitate numerose aziende, sia storiche realtà che collaborano con il CFP da diversi anni che imprese da poco entrate in contatto con la realtà della formazione professionale.

La prima parte della mattinata sarà incentrata sull’incontro tra alcuni professionisti e gli allievi delle classi uscenti. In quest’occasione Anna Maria Ferraresi (HR di Ferrero) e Marco Finanzieri (HR di Punch Torino) spiegheranno ai ragazzi le dinamiche del mondo del lavoro attraverso la lente di esperti di risorse umane di due grandi multinazionali. Sarà un’ottima opportunità per gli allievi, che potranno mettersi in relazione diretta con quelle figure professionali che nel prossimo futuro si occuperanno delle loro eventuali assunzioni.

La seconda parte della rassegna sarà dedicata alle aziende: dopo un incontro in cui verranno loro illustrate le attività dello sportello Sal e i progetti in cantiere, le imprese avranno la possibilità di effettuare dei colloqui con gli allievi dei loro settori professionali di appartenenza e potranno raccogliere i curricula dei più promettenti. Questa prossimità tra mondo delle imprese e CFP testimonia come da sempre la formazione professionale Cnos-Fap presti particolare attenzione alla relazione e all’incontro tra i propri ragazzi e le aziende, attraverso la supervisione e il prezioso supporto degli sportelli Servizi al Lavoro.

Quaresima di Fraternità 2021 del CFP di S.Benigno

Durante questa quaresima gli allievi del CFP di S.Benigno hanno portato dei generi alimentari da donare a chi è in difficoltà.  Destinandoli alla Comunità di Sant’Egidio e alla Comunità minori non accompagnati dell’Oratorio Salesiano San Luigi. Di seguito si riporta l’articolo, insieme alle foto e al video pubblicato su “CNOS-FAP San Benigno Canavese“.

Uno dei pilastri per vivere bene la quaresima e prepararsi alla Santa Pasqua è quello della CARITA’: durante la quaresima di quest’anno, abbiamo chiesto ai nostri allievi del cfp di fare delle piccole rinunce e portare dei generi alimentari da donare a chi vive situazioni di difficoltà. Abbiamo individuato come destinatari di questa raccolta viveri due comunità che si dedicano all’accoglienza dei poveri. La Comunità di Sant’Egidio, presente in tutta Italia, a Torino è in prima linea per aiutare i senza fissa dimora e le famiglie che vivono sotto la soglia di povertà. La Comunità minori non accompagnati dell’Oratorio Salesiano San Luigi di Torino (San Salvario), invece, si occupa di dare speranza a minori arrivati da soli in Italia, ma sostiene anche tante famiglie povere del quartiere.

Questo piccolo video vuole dare testimonianza dell’avvenuta consegna di tutto ciò che è stato donato. Un piccolo gesto di tanti che diventa un grande aiuto per altri.

#cnosfap #sanbenigno #salesiani #carità

Riapre al pubblico il Museo Casa Don Bosco a partire da sabato 1° maggio 2021

Di seguito si riporta il Comunicato Stampa di “Museo Casa don Bosco“.

Riapre al pubblico il Museo Casa Don Bosco
a partire da sabato 1° maggio 2021

Con l’ingresso del Piemonte in zona gialla e secondo le indicazioni del Ministero della Cultura, da sabato 1° maggio sarà possibile tornare a visitare il Museo Casa Don Bosco nel cuore di Valdocco, con il seguente orario:

ORARIO APERTURA MUSEO

  • LUN: Chiuso
  • MAR – GIOV: 9.30-12.30
  • MER – VEN: 15.00-18.00
  • SAB – DOM: 9.30-12.30 / 15.30-18.30

VISITE GUIDATE

Per le visite guidate è necessaria la prenotazione.
Scrivere a: info@museocasadonbosco.it
In osservanza delle prescrizioni di sicurezza, è prevista la partecipazione di max 20 persone. Per gruppi (min. 10 persone) è possibile inviare la richiesta all’indirizzo mail info@museocasadonbosco.it, anche per orari differenti da quelli sotto indicati.

ORARIO VISITE GUIDATE SU PRENOTAZIONE

  • MAR: 10:30
  • VEN: 16:00
  • SAB – DOM: 10:30 / 16:00

Il biglietto d’ingresso al Museo Casa don Bosco è gratuito.

All’interno del percorso museale è possibile visitare fino al 14 gennaio 2022 la mostra dedicata a don Paolo Albera, “Salesiano della prima ora” che ha potuto vedere con i propri occhi il “Santo dei giovani” in azione, diventando poi Direttore Spirituale della Congregazione e in ultimo Rettor Maggiore dei Salesiani come secondo successore di don Bosco.

“Siamo contenti di poter riaprire alla visita il Museo dedicato a colui che cambiò la storia di molti giovani in tempi difficili, anche nel momento in cui Torino veniva scossa da una grave epidemia. Don Bosco fu di esempio in quel momento, e visitare oggi il Museo Casa Don Bosco significa fare davvero esperienza di un uomo santo, padre, maestro ed amico che seppe tracciare strade di speranza in tempo di pandemia”.

Stefania De Vita – Direttrice Museo Casa Don Bosco

L’attuale situazione di emergenza sanitaria impone il rispetto di precise norme che possano garantire la visita in totale sicurezza. Per accedere al Museo sarà obbligatorio indossare una mascherina a copertura di naso e bocca. All’ingresso saranno disposti dispenser con i disinfettanti per le mani. Ciascun visitatore sarà sottoposto al controllo della temperatura corporea che non dovrà essere superiore ai 37,5° C. All’interno delle sale occorrerà mantenere la distanza interpersonale di oltre un metro ed evitare assembramenti.

Tutte le info su museocasadonbosco.org

Con cortese richiesta di segnalazione.
Un cordiale saluto
Stefania De Vita

Istituto Internazionale Edoardo Agnelli: l’evento “Insieme costruiamo futuro”

Nella giornata di oggi, 27 aprile si è tenuto l’evento “Insieme costruiamo futuro” dell’Istituto Internazionale Edoardo Agnelli di Torino. Grazie all’incontro svoltosi in Aula Magna con ospiti e invitati di rilievo, è stato presentato l’ambizioso progetto di rinnovo delle aule e dei laboratori dell’ITT che prenderà ufficialmente inizio il prossimo 24 maggio (Festa di Maria Ausiliatrice).

Intelligenza artificiale, realtà virtuale, industria 4.0, sostenibilità energetica: l’Istituto Edoardo Agnelli continua a formare eccellenze, con uno sguardo aperto al futuro e all’innovazione. Animata da questa vocazione educativa, l’Opera salesiana ha scelto di investire in nuovi ambienti. Tale progetto ha trovato il favore di partner significativi, quali la Fondazione Agnelli che ha stanziato un generoso contributo.

L’appuntamento ha avuto inizio con i saluti di rito da parte del Direttore dell’Opera don Claudio Belfiore il quale ha riportato le parole del Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte, Fabrizio Manca, che per cause di forza maggiore non ha potuto partecipare all’evento, lasciando tuttavia un pensiero per l’iniziativa.

Alfredo Trentalange, Presidente dell’Associazione Italiana Arbitri, è stato il moderatore dell’evento.

Andrea Gavosto, Direttore della Fondazione Agnelli ha dato il suo contributo da remoto spiegando che la fondazione esiste da più di 50 anni e l’investimento fatto ha come obbiettivo quello di contribuire al progresso.

Tra i contenuti mandati in onda durante l’incontro, quelli di Mauro Berruto, già Allenatore della Nazionale di pallavolo e precedente Amministratore delegato della Scuola Holden:

Se c’è una cosa che la pandemia ci ha insegnato è la bellezza e la forza della parola INSIEME. Come dice anche Papa Francesco “Nessuno si salva da solo”. Questa parola mi fa pensare alla poesia di un grandissimo sportivo Muhammad Ali, che recita “Me, We” ovvero “Io, Noi”. Queste due parole si riflettono l’una con l’altra. Se c’è qualcosa che riguarda il singolo questa si specchia in qualcosa che riguarda l’identità collettiva. L’Io mette a disposizione tutto ciò che ha e la collettività, noi, si nutre di ciò. Questo ci fa capire che la parola chiave fondamentale è INSIEME.

Nei suoi filmati, Berruto, ha trattato tre parole-chiave: INSIEME, COSTRUIAMO e FUTURO.

Secondo Stefano Molina, Responsabile Area Scuola e Università dell’Unione Industriale Torino, ai ragazzi non bisogna più chiedere “Che lavoro volete fare da grandi?” ma a questa nuove generazione va chiesto “Quali lavori volete fare da grandi?”. Questo perchè, al giorno d’oggi, viste le nuove tecnologie bisogna essere versatili, e siccome il futuro è incerto si ha la necessità di creare un’alleanza tra scuola e lavoro.

Successivamente, il Team di allievi dell’Istituto Tecnico Tecnologico dell’Edoardo Agnelli ha presentato due progetti: la  casa domotica e la serra.

Secondo Giovanni Bosco, Preside dell’Istituto Tecnico Tecnologico e del Liceo Scientifico dell’Edoardo Agnelli, le attività di laboratorio sono fondamentali poichè suscitano, da parte degli studenti, interesse e voglia di approfondimento delle competenze, questo grazie agli ambienti adatti e ai docenti formati e sempre aggiornati.

Don Claudio Belfiore ha poi concluso l’incontro affermando che tra l’attenersi alle norme o innovare, l’Agnelli ha scelto di innovare, creando degli ambienti confortevoli e piacevoli. Il cuore dell’innovazione ha inizio il 24 maggio con 7 nuovi laboratori, più uno spazio generale.

Mai come oggi, noi, insieme costruiamo futuro!

Il quarto incontro del Community Lab a Casale Monferrato

Comunità: dove “io” diventa “noi”

Quarto e ultimo incontro di formazione nell’ambito del progetto Labs to Learn

Che cosa significa essere, sentirsi e agire come comunità oggi?

A questo interrogativo interessante e provocatorio ha provato a rispondere la comunità educante del “Don Bosco” di Casale, incamminati nel percorso di formazione proposto dall’équipe del progetto “Labs to learn”, che è giunto al suo quarto e ultimo incontro.
La riflessione, accompagnata sapientemente da Giovanni Petrini e dai volti noti di Veronica e Martina, ha preso avvio da considerazioni di carattere sociologico e antropologico, volte a definire il contesto e le ragioni nei quali la dimensione della comunità è destinata a ritrovare e a riaffermare una sua ragione di essere e una peculiarità del tutto originale nel rispondere al bisogno di socialità, di condivisione, di solidarietà e partecipazione da più parti invocato.

Sono emerse così, in maniera spontanea e condivisa, tante parole evocate o ricollegabili al termine “comunità”: fiducia, scambio, seconda famiglia, esperienza, vita insieme, appartenenza, opportunità, servizio, dono, forza, condivisione, crescita, confronto, conflitto, testimonianza, unità…
L’esperienza della comunità, che nasce come realtà spirituale, nel corso del tempo ha acquisito altre connotazioni e caratteristiche, ma in essa ritroviamo costantemente almeno 5 elementi costitutivi: confine, simboli, riti, memoria e legami.

La comunità si definisce come esperienza personale secondaria, nella quale ciascun “io” si integra in un “noi”: si arriva a sostenere che se nel percorso di vita di una persona manca questa possibilità di esperienza, difficilmente il tessuto sociale può essere sano, semplicemente perché gli individui non saprebbero darsi ragione della necessità di sentirsi legati agli altri.

Un bellissimo estratto dalle parole di papa Francesco sulla necessità di recuperare la gentilezza nei rapporti umani ha fatto da ponte per la seconda parte del lavoro, nella quale sono stati recuperati i contributi della SWOT (tecnica di lavoro che ha caratterizzato il 3° incontro formativo), in particolare risorse e limiti del proprio ambiente comunitario.
I partecipanti, divisi in due gruppi, hanno messo a fuoco qualche priorità emersa dalla lettura della situazione dell’ambiente oratorio-comunità, provando a definire delle azioni concrete per affrontare e superare queste fatiche.

Le due ore di lavoro condiviso, epilogo del percorso formativo intrapreso qualche mese fa, si sono concluse con la verbalizzazione di alcuni sogni espressi dai partecipanti per la propria comunità. L’esperienza ha lasciato nei partecipanti il desiderio di proseguire nella riflessione comunitaria: il saluto ai bravissimi formatori è stato un arrivederci, con la promessa di potersi incontrare in presenza e continuare a condividere pensieri, sogni, progetti e azioni per realizzarli.
Grazie!

Presentazione online del libro “La sacramentalità della Parola” di A.Bozzolo e M. Pavan

Giovedì 29 aprile alle ore 17:30 sul sito www.ftic.it, si terrà online la presentazione del libro “La sacramentalità della Parola” scritto da don Andrea Bozzolo e Padre Marco Pavan. Durante l’incontro, insieme ai due autori, interverranno anche i professori: Roberto Carelli, dell’Università Pontificia Salesiana – Sezione di Torino e Stefano Tarocchi della Facoltà Teologica dell’Italia Centrale di Firenze.

Il libro affronta un tema di grande interesse nel dibattito contemporaneo, ovvero, il ruolo che ha la parola di Dio nel costituirsi del sacramento.Il termine sacramentalità della Parola è stato usato da Benedetto XVI, nell’esortazione apostolica Verbum Domini, rimandando alla teologia il compito di approfondirne il significato, nel senso che la parola di Dio contenga la presenza di Cristo e la trasmetta secondo una logica sacramentale.

Gli autori hanno approfondito questo tema dal punto di vista biblico e teologico in questo volume edito dalla “Queriniana” che verrà presentato giovedì prossimo.

Per partecipare alla presentazione online basta collegarsi al sito della Facoltà Teologica dell’Italia Centrale indicata nel volantino.

I presidenti dei gruppi educativi dei Licei Don Bosco hanno ricevuto il mandato ufficiale – Borgomanero

Nel pomeriggio del  20 aprile, si è svolta la cerimonia del mandato ufficiale di presidenza dei gruppi educativi del Liceo Don Bosco di Borgomanero. Gli studenti che ne hanno preso parte sono responsabili nella guida dei loro compagni durante i diversi progetti e attività. Di seguito si riporta il Comunicato Stampa pubblicato su “Don Bosco Borgomanero“.

Si tratta di studenti liceali che si sono messi a servizio della comunità.

A scuola ci si istruisce ma anche, e soprattutto, si impara a diventare cittadini adulti e attivi.
Per questo al Don Bosco si coniugano da sempre le attività didattiche tradizionali con proposte di formazione extracurriculare, che stimolano i ragazzi a mettere in gioco le loro competenze civiche, relazionali, umane. Nel pomeriggio di martedì 20 aprile si è svolto il mandato ai presidenti dei gruppi educativi dei Licei del Don Bosco di Borgomanero, attraverso una semplice cerimonia in cui ciascun ragazzo ha accettato la responsabilità di guidare i propri compagni nella realizzazione di progetti e di attività per la scuola e non solo.Durante la cerimonia è stato consegnato loro un tubetto di tempera di colori diversi per simboleggiare l’unicità di ciascuno di loro. i ragazzi, sporcandosi le mani, hanno colorato una tela bianca sulla quale vi era un disegno tracciato, simbolo anche della storia dei cammini degli anni precedenti.
Il disegno che ha preso forma, pieno di colori, simbolo della vitalità che i gruppi pastorali stanno portando nella scuola anche in questo periodo storico così difficile per i giovani bisognosi di stare assieme, di relazionarsi e di costruire un progetto loro, rappresenta una casa: “è la nostra scuola – ha spiegato don Giuliano Palizzi, il direttore – che vuole essere casa per voi e per tutti i ragazzi che la frequentano; grazie a voi potrà riempirsi di familiarità,
di condivisione e di vitalità”.

I gruppi educative e pastorali sono tipici del Don Bosco: non sono solo gruppi di aggregazione ma anche di formazione per i ragazzi, che accompagnati e sostenuti da alcuni docenti ideano progetti, iniziative e sono occasione per diventare, come auspicava Don Bosco, buoni cristiani e onesti cittadini. I gruppi che rendono viva la scuola sono in questo momento, sette: Animazione, che crea serate e pomeriggi di gioco anche a distanza per i ragazzi delle Medie e dei Licei; Missione, che getta uno sguardo verso l’altro e contatta realtà del territorio organizzando raccolte e sensibilizzando i compagni di scuola; Cultura, un gruppo ampio che tocca diversi ambiti (dal teatro al cinema, dalla lettura di libri in inglesi a quelli in italiano); Sport che organizza tornei in presenza o online; Officine Sonore, che si sta progettando una radio della scuola al fine di sentirsi anche in questo momento così particolare “scuola e comunità”; Coro, un gruppo storico ormai della scuola che anima ogni celebrazione; infine Comunicazione che si occupa del giornalino scolastico, di cittadinanza attiva e social.
In questo periodo di distanziamento e “bolle classi”, un’occasione di tenere accesa la vitalità dei ragazzi, nei quali sono sempre presenti creatività ed energie capaci, se ben orientate, di dare speranza per un futuro migliore.

Foto della cerimonia del mandato.

“Tutto per gioco, nulla per gioco”: il terzo appuntamento con lo scrittore Fabio Geda

Mercoledì 28 aprile 2021, dalle ore ore 17.00 alle ore 18.00, si terrà il terzo incontro di “Tutto per gioco, nulla per gioco”: l’attività formativa per educatori, insegnanti e associazioni culturali del Museo Casa Don Bosco in collaborazione con Museo Etnografico Missioni Don Bosco e promossa dal progetto “Crescere in città” della Città di Torino.
Il terzo ed ultimo incontro online, in diretta streaming sulla Pagina Facebook @museocasadonbosco, avrà come ospite d’eccezione lo scrittore Fabio Geda, autore di numerosi libri, tra i quali “Il demonio ha paura della gente allegra. Di don Bosco, di me e dell’educare”. Lo scrittore torinese si occupa anche di disagio minorile e animazione culturale. Collabora altresì con Linus e con La Stampa sui temi del crescere e dell’educazione.
Nell’incontro si parlerà di gamification, edutainment, esperienze ludiche nei musei. Un importante focus approfondirà il gioco nel sistema preventivo di don Bosco.
Il quarto incontro di “Tutto per gioco, nulla per gioco”, si svolgerà in presenza all’interno del Museo Casa Don Bosco attraverso attività didattico/laboratoriali.

Nasce il nuovo sito “Madonna dei Laghi” dei Salesiani di Avigliana

È online il nuovo sito della Casa Salesiana di Avigliana “Madonna dei Laghi” (TO).

 – madonnadeilaghi.it

Nato dalla collaborazione con l’Ufficio di Comunicazione Sociale dell’Ispettoria, la piattaforma web è una finestra aperta nell’universo digitale che dà la possibilità di conoscere la realtà della Madonna dei Laghi e di promuovere le bellezze del territorio di Avigliana e della Valle di Susa.

Sentivamo che ci mancava ancora qualcosa per fare conoscere meglio e in modo più ampio il nostro Centro. Ora siamo contenti di aver potuto realizzare questo desiderio.

(Don Franco Lotto – Direttore Madonna dei Laghi)

Nella cornice di bellezza del lago e dei monti, la casa salesiana di Avigliana “Madonna dei Laghi” offre la possibilità di sosta, riflessione, interiorità, armonia e pace.

La comunità offre la possibilità di Ritiri e Esercizi Spirituali per gruppi di adulti e di giovani, con disponibilità per la loro conduzione. Con la presenza di importanti spazi interni ed esterni, la struttura offre un ambiente familiare, sobrio e funzionale.

Il Metodo di studio a Casale Monferrato: “Oltrescuola”

A seguito della presentazione dell’iniziativa “Metodo di studio”, parte del progetto Labs to Learn, ci confrontiamo con Simona Dametto, volontaria presso l’opera salesiana Don Bosco di Casale Monferrato nel progetto “Oltrescuola”, che offre assistenza nello studio pomeridiano ai ragazzi in difficoltà. Di seguito si riporta l’intervista.

Durante la presentazione del progetto sono stati illustrati numerosi aspetti che interessano il percorso che dovrà intraprendere il “metodo di studio”. Quale ti è sembrato più interessante in base alla tua esperienza maturata a fianco dei ragazzi nel tuo centro?

La presentazione ha offerto innanzitutto una buona sintesi ed una spiegazione ordinata per comprendere al meglio le dinamiche del progetto che si mostra ambizioso, ma ben strutturato. In particolare però ho trovato molto interessante la spiegazione di come le emozioni siano legate al metodo di studio dei ragazzi, così tanto da risultare un aspetto imprescindibile per la sua buona riuscita, assieme anche alla cura del contesto e dell’ambiente in cui avviene il loro apprendimento.

Un’altra immagine interessante che è stata usata è quella dello “scaffolding”, come un’impalcatura su cui poter far crescere la vita dei giovani. Ritengo che funzioni non solo nella scuola, ma anche nella loro vita quotidiana, per poterli aiutare a crescere come persone; questo infatti dovrebbe essere il nostro obiettivo per eccellenza e questo progetto può aiutarci a raggiungerlo. 

È sicuramente un progetto ambizioso, visto che si pone un tale obiettivo, ma il fatto che sia previsto un lavoro di rete, con un movimento condiviso in cui diversi attori sono chiamati a spendersi, costituisce per me una garanzia e una buona strada da seguire.

Quasi quotidianamente offri assistenza ai ragazzi che frequentano il doposcuola dell’oratorio. Quali sono le maggiori difficoltà che riscontri nei ragazzi aiutati nello studio?

La difficoltà più diffusa è proprio quella di non aver ancora costruito un proprio metodo per studiare o anche solo di essere in grado di organizzarsi il lavoro. 

Sicuramente è da sottolineare come in questo tempo storico, pieno di complessità, la scuola non rivesta più un ruolo principale nella visione di vita delle famiglie, ancor di più ora che a scuola i ragazzi non ci stanno andando fisicamente. La scuola rimane una delle molte dimensioni del quotidiano e forse neanche la più coinvolgente, secondo il punto di vista loro e di molte famiglie.

Un’altra considerazione da fare è che la maggior parte dei ragazzi che frequentano il doposcuola appartengono a famiglie straniere e loro stessi costituiscono l’unico vero ponte con la società in cui sono chiamati a vivere. Si trovano a dover mediare per i propri genitori soprattutto linguisticamente, gli viene quindi richiesto di assumere un ruolo impegnativo in cui a volte finiscono per essere i controllori di se stessi. In alcune di queste famiglie l’idea di essere stranieri porta a sentirsi in dovere di dimostrare di valere quanto e di più degli altri, mentre altre famiglie non riconoscono assolutamente lo studio come strumento per raggiungere l’emancipazione e la giusta autonomia.

Pensando alle attività svolte nel tuo centro, quale bisogno dei ragazzi potrebbe andare a coprire questo progetto? Quali ricadute auspichi possa avere sui ragazzi?

Molte volte i ragazzi non hanno proprio gli ambienti e le condizioni adeguati per potersi dedicare in maniera proficua allo studio. In questo i progetti come il nostro doposcuola educativo possono offrire un supporto valido e un luogo adeguato, sicuro e ricco di opportunità anche per creare socializzazione, un aspetto, questo, che risulta essere sempre più fondamentale in questi tempi di distanziamento e privazioni relazionali.

C’è da auspicare però che migliori prima di tutto nei ragazzi il rapporto con il proprio studio personale, per diventare protagonisti anche nella scuola e non soltanto subirne le conseguenze. Infine una maggiore diffusione dell’attenzione allo studio da parte dei professionisti e degli adulti che entrano in contatto con il progetto, assieme ad una formazione diffusa, dal teorico al pratico, possono avere ricadute positive sui ragazzi anche nel futuro, a prescindere dal dove e dal quando si affrontino questo tipo di attività.

(Nella foto, i ragazzi di Oltrescuola inaugurano la settimana dedicata alla storia dell’immigrazione dall’Albania)