CFP Bra: Imprenditori illuminati come avrebbe voluto don Bosco – Intervista a Carlo Gai

Il mondo della formazione professionale salesiana si alimenta di giovani desiderosi di apprendere e di futuri imprenditori illuminati che certamente don Bosco avrebbe apprezzato.

E’ il caso dell’ Ing. Carlo Gai, collaboratore costante dei progetti del CFP di Bra e oggi imprenditore di 76 anni dell’omonima azienda GAI di macchine imbottigliatrici nata nel 1946 a Pinerolo e trasferitasi in seguito a Ceresole d’Alba in provincia di Cuneo, contando oggi un organico di 200 persone.

Riportiamo di seguito l’intervista a Carlo Gai realizzata da Franco Burdese e gentilmente fornita alla nostra redazione.

Il mondo della formazione professionale salesiana, ora affidato all’Associazione Cnos-fap, si alimenta sia di giovani desiderosi di apprendere, sia di imprenditori illuminati che certamente don Bosco avrebbe cercato, coinvolto nelle proprie opere, ricordato come benefattori. E’ il caso di Carlo Gai 76 anni e non sentirli come citava una nota pubblicità. Una vita dedicata al lavoro, alla famiglia ed alla sua passione, oltre al vino di qualità, costruire una azienda all’avanguardia in tutti i settori.  Geniale nella progettazione, geniale nella visione, lanciando il cuore sempre oltre l’ostacolo. Ma gli ostacoli non li ha saltati, li ha sapientemente dribblati come un abile calciatore o rasentati e superati continuando la discesa come uno sciatore che cerca la perfezione. L’ostacolo del 2008/9, anno di crisi per molte aziende, è un ricordo lontano. A dieci anni dalla crisi il 2019 vede un fatturato confermato a 48 milioni di euro, la produzione ed il personale raddoppiati rispetto al 2009, attendendo ancora una crescita della produzione nel 2020. Il 2019 ha segnato  i cinquanta anni di lavoro infatti, dopo la laurea nel 1969, Carlo Gai ha subito iniziato il lavoro nell’attività di famiglia. Famiglia che resta al centro della sua visione condividendo con la moglie Renata i sogni, le visioni e la concretezza degli investimenti. Con il nipote Giacomo ed i figli Giovanni e Guglielmo, ora amministratore delegato della Gai, la fatica della quotidianità che ha sapientemente indirizzato verso questa nuova generazione di imprenditori.

Ing. Gai quale la fotografia che ritrae la Gai al termine del 2019?

“ Parto dagli assunti che per questo 2019 sono stati ventisette, oltre ai sei della scuola trasfertisti che continua a darci molte soddisfazioni. L’organico della Gai Macchine Imbottigliatrici passa da 223 a 246 dipendenti. Abbiamo poi assorbito la ditta Omega, diretta sino ad ora da Mario Molineris a cui va il nostro ringraziamento, che conta ad oggi 12 dipendenti.  Il 2019 è stato per la Gai un anno complicato. Abbiamo introdotto il nuovo sistema gestionale, inserito diciotto nuovi centri di lavoro, otto in sostituzione e dieci in aggiunta, per un valore di dieci milioni di euro. Tre i saloni a cui abbiamo partecipato: La Brau a Norimberga, il Simei a Milano e il Sitevi a Montpellier. Il fatturato Gai si conferma a 48 milioni di euro. L’obiettivo per il 2020 è quello di raggiungere i 54 milioni di euro grazie anche al secondo turno dalle 6 alle 22 su alcuni centri di lavoro.  Le fiere sono andate molto bene con numerose richieste per il vino in lattina, ed il mantenimento di leader nelle macchine da tremila bottiglie ora. Viene invece presa in seria considerazione dal mercato la nostra proposta per macchine sino a diciottomila bottiglie ora.”

La Gai è sempre stata descritta come il parter ideale per i vignaioli di qualità. Cosa sta cambiando per il futuro?

“ La Gai ha aperto nuovi orizzonti a seguito della crisi del 2008/9. Continuiamo a collaborare con il mondo dei vignaioli ambiziosi della Langa, della Borgogna e molti altri. L’obiettivo però della crescita è avvicinare e dedicarsi ad una fascia di clienti nuovi. Ad esempio nel mondo della birre artigianali siano passati dall’1% di macchine totali prodotte al 30% della nostra produzione. In fondo i clienti del mondo birra sono un po’ come quelli che in passato intercettavamo nel mondo del vino. Nascono e non hanno alternativa per crescere che  legarsi alle nostre macchine, non sempre con i mezzi per sostenerle. Si ripete la storia dei vignaioli. La nostra attenzione ha previsto anche gli imbottigliatori. Macchine dalle ottomila alle diciottomila bottiglie ora. La concorrenza non ci riteneva in grado di avvicinare questo mercato. Li abbiamo smentiti grazie ad una valvola riempitrice con un brevetto internazionale del 2013. Siamo in grado con questa valvola di imbottigliare vino tranquillo, frizzante, spumante, birra. Una rivoluzione nel nostro mondo. Questa è l’innovazione che non passa solo dai macchinari ma da uomini appassionati del loro lavoro.”

Una affermazione illuminata questa. La macchina non potrà fare a meno dell’uomo.

“ Vero. Da qualunque parte ti giri è pieno di cose che devi fare. La Gai ha come ambizione, e penso sia la giusta scuola di pensiero, che le cose vanno fatte bene. Occorre per la nostra attività un ufficio tecnico preparato e dimensionato. Negli anni abbiamo triplicato l’ufficio tecnico ma ad ora abbiamo una carenza di personale pari al 20-30%. Per la Gai è stato un vero dispiacere quando nel 2013 l’Istituto Salesiano ha terminato l’esperienza con l’Istituto Tecnico Industriale. Molti dei nostri progettisti giungono dalla scuola dei salesiani di Bra. Ci servono risorse umane che possiedano quei valori che da sempre ai salesiani insegnano. Stiamo cercando di stimolare l’Istituto Salesiano di Bra a riprendere questa scuola tecnica che porti nuovamente una loro presenza al servizio di giovani e aziende per il diploma tecnico. La strada intrapresa con una nuova clientela rappresenta una nuova sfida che richiede un grosso sforzo per i nostri collaboratori. Occorre costruire macchine ancora più affidabili con un servizio rapido e competente. Dobbiamo essere tutti consci che questa sfida non ammette distrazioni per nessuno di noi: un errore da parte nostra sarebbe un regalo per i nostri concorrenti che non possiamo permetterci.”

Quello del miglioramento è un obiettivo fondamentale per chi vuole crescere. Come percorrere questa strada?

“ Vogliamo mantenere come Gai  l’immagine e la storia che ci siamo costruiti. Allo stesso tempo è fondamentale per il miglioramento acquisire una immagine che intercetti sia il cliente medio con le diecimila bottiglie sia le grandi linee sino a ventimila bottiglie. Le nuove macchine sono fatte con più elettronica, più pneumatica, serve una formazione maggiore per i nostri collaboratori. Siamo preparati ma non abbastanza. Il service è destinato a crescere come le macchine che devono essere affidabili e longeve. Il viticultore usa la nostra macchina per un tempo limitato va da se che sia longeva. Abbiamo ora clienti che fanno il doppio turno o addirittura le 24 ore di lavoro. Sarà questa la sfida del futuro. Ecco che la nostra preparazione tecnica e di attrezzature può fare la differenza. La strada percorsa è giusta. Produciamo tutto in azienda. Avere magazzino consente più velocità nella manutenzione e non diamo scadenza all’assistenza. Pensiamo sia un valore futuro per i nostri clienti. Questa nostra scelta ci permette una politica sui ricambi corretta e rispettosa. Se non fai profitto sulla vendita ti rifai sul cliente. E’ una politica iniziata dai tedeschi a cui noi non ci siamo mai uniformati proprio per i grande rispetto di chi sceglie le nostre macchine.”

Per chiudere come vede il futuro Carlo Gai?

“ Stiamo lavorando per i nipoti. E questa è una bella sensazione. Mi confermo ottimista in questo paese che lascia molto a desiderare come amministrazione. Non è vero che in Italia non si può fare niente. Ne siamo una dimostrazione in positivo, penso. Noi abbiamo tra i nostri collaboratori diversi figli di contadini con un’ottima formazione morale. Occorre farsi rispettare e vendere una macchina in concorrenza con almeno il 20% in più. Segnalo che la Gai France, diretta dall’ing. Fulvio Baratella, si conferma solida e competente. Abbiamo quarantasei dipendenti e fatturiamo nel 2019 diciotto milioni di euro.  Sono sicuro che anche qui miglioreremo. La Gai America è stata affidata all’ing. Francesco Berrino. Sono poi molto soddisfatto che Enrico Robotti, studente del primo corso Tecnico Trasfertista, da novembre si è trasferito negli USA dove certamente potrà dare un buon contributo a questa nostra nuova realtà. Chiuderei ringraziando l’Amministrazione di Ceresole ed in particolare il Sindaco Franco Olocco per l’aiuto che ci sta dando affinché la Gai possa ancora crescere a Ceresole. La volontà di nuove sfide è sempre forte.”

Franco Burdese

CNOS-FAP San Benigno: Open day, tempo di scelta, tempo di iscrizioni!

Venerdì 24 gennaio 2020, ultimo appuntamento di Open Day al CNOS-FAP di San Benigno!

Un occasione per i ragazzi che stanno concludendo le scuole medie di scoprire quale percorso scolastico futuro scegliere. La scadenza dell’iscrizione è infatti prevista per il 31 gennaio 2020.

Nel prossimo anno formativo il CNOS-FAP di San Benigno propone i seguenti percorsi formativi:

  1. Operatore della RISTORAZIONE: preparazione degli alimenti e allestimento piatti
  2. Operatore della RISTORAZIONE: allestimento sala e somministrazione piatti e bevande
  3. Operatore ELETTRICO: installazione/manutenzione di impianti elettrici industriali e del terziario
  4. Operatore TERMOIDRAULICO
  5. Operatore MECCANICO: lavorazione e montaggio componenti meccaniche
  6. Operatore del BENESSERE: erogazione trattamenti di acconciatura

In caso di iscrizioni in eccedenza, i candidati verranno accettati secondo le seguenti priorità:

  • ETÀ ANAGRAFICA: nati dal 1 gennaio 2006 con percorso regolare di studi;
  • CONTATTO DELLA FAMIGLIA CON IL CENTRO FORMAZIONE PROFESSIONALE: che si concretizza con la preiscrizione in segreteria didattica;
  • DISTANZA GEOGRAFICA DAL CENTRO FORMAZIONE PROFESSIONALE: priorità a chi abita più vicino.

La segreteria didattica del Centro è aperta dal lunedì al venerdì, dalle 8.00 alle 15.00. Inoltre il personale di segreteria sarà disponibile per le preiscrizioni anche durante i momenti di Open Day.

CFP Vercelli: iniziative per la festa di San Giovanni Bosco

Il Centro di Formazione Professionale di Vercelli presenta il programma dei festeggiamenti di San Giovanni Bosco 2020 e della cerimonia per la consegna degli attestati, prevista per il 31 gennaio 2020.

Di seguito l’articolo pubblicato dal sito dell’opera.

Dopo le innumerevoli iniziative che hanno valorizzato in questi ultimi mesi il centro di formazione professionale Cnos-Fap di Vercelli, eccoci arrivati al momento più significativo dell’intero anno formativo, la solennità di san Giovanni Bosco.

Gli appuntamenti in calendario realizzati in collaborazione con gli allievi del centro di Vercelli saranno i seguenti:

  • Venerdì 31 gennaio alle 16:30 presso l’officina cerimonia di consegna degli attestati di qualifica, dei diplomi professionali e delle borse di studio alla quale seguirà l’inaugurazione del nuovo centro di lavoro verticale.
  • Sabato 1 febbraio alle ore 18:00 presso la chiesa del sacro cuore Santa Messa solenne cantata preceduta dall’illuminazione artistica e architetturale con particolare risalto alle tre grandi vetrate absidali da poco restaurate
  • Infine fino a domenica 2 febbraio sarà possibile ammirare e fotografare il grande mandala realizzato in segatura colorata posizionato sotto il porticato dell’istituto.

Vi aspettiamo numerosi!

Il programma della Cerimonia

Cerimonia di consegna
Borse di studio
Unione Industriale di Vercelli, Unione Ex Allievi, Nuova SA.CAR Vercelli

Attestati di qualifica e diploma professionale agli allievi dell’anno formativo 2018/19

Presentazione e inaugurazione del “Centro di lavoro verticale DMG Mori”.

31 gennaio 2020 ore 16,30
Officina CNOS-FAP Don Bosco.

Articolo pubblicato il 27 gennaio 2020 su Notizia Oggi Vercelli:

Scuola media Salesiana di Novara: esperienza didattica al Castello Visconteo Sforzesco

Il 16 gennaio i ragazzi della 1A della scuola media dell’ Istituto Salesiano di Novara hanno avuto l’occasione di recarsi al Castello Visconteo Sforzesco di Novara, per vivere due esperienze educative.

Si riporta l’articolo pubblicato in data odierna dal sito dei Salesiani di Novara.

Imparare divertendosi!

Giovedì 16 gennaio 2020 la classe 1A della media del nostro Istituto si è recata al Castello Visconteo Sforzesco di Novara per vivere due esperienze molto interessanti ed educative.

La guida ha scelto di iniziare dalla mostra interattiva e multimediale dal titolo “Nel nostro piatto” riguardante l’alimentazione e le ricadute economiche, sociali e ambientali delle nostre scelte sul cibo. I ragazzi hanno potuto cimentarsi in quiz e giochi di vario genere: una vera e propria avventura nel corpo umano, nell’alimentazione, nel cibo e nel consumo consapevole.

La seconda parte della visita, invece, ha riguardato il tema delle bioplastiche e dell’ambiente con il percorso espositivo dal titolo “Bia e l’isola dei tesori”.
Anche in questo caso i ragazzi hanno potuto mettersi alla prova con giochi interattivi, esperienze multimediali e laboratori creativi per imparare un concetto molto semplice, ma al tempo stesso decisamente impegnativo: il rispetto del nostro pianeta Terra.

Divertiti ed entusiasti, i ragazzi sono tornati a scuola… non prima però di un bel selfie di gruppo all’apposito stand!

Collegio don Bosco di Borgomanero: Primo incontro del percorso “Educarsi all’uso consapevole dei social”

Il 16 gennaio al liceo classico del Collegio don Bosco di Borgomanero si è tenuto il primo incontro del nuovo percorso “Educarsi all’uso consapevole dei social”, pensato per genitori e figli, che consiste nel valutare bene i rischi connessi che si possono correre nell’uso dei social,  toccando anche temi come il cyberbullismo e sexting.

Si riporta di seguito l’articolo gentilmente fornito alla nostra redazione da parte dei Salesiani di Borgomanero.

Giovedì 16 gennaio al Collegio don Bosco ha preso il via un percorso per genitori e figli su un tema tanto importante quanto difficile: “Educarsi all’uso consapevole dei social”.

Non sempre, infatti, gli adulti sono in grado di affrontare i rischi connessi alla realtà virtuale, risvolto di un mondo ricco di potenzialità che, se non gestite, rischiano di influire negativamente sulla crescita di ogni adolescente. Per affrontare questa tematica seriamente e rispondere in modo costruttivo all’emergenza educativa connessa alle nuove tecnologie, per il primo appuntamento il don Bosco ha invitato le famiglie del biennio di Liceo classico e Les a confrontarsi con l’ing. Tony Cutillo, esperto di tecnologia, e la dott.ssa Tiziana Martelli, neuropsichiatra. Cutillo ha ripercorso con i ragazzi la nascita, lo sviluppo e le finalità dei social network e si è confrontato con i genitori in merito alla cybersicurezza.

Particolarmente interessante è stata la trattazione dei rischi legati al Cyberbullismo e al sexting: è importante, infatti, che oltre alle questioni etiche, siano chiare agli adolescenti le implicazioni legali legate allo scambio di materiale on line.

La dott.ssa Martelli ha invece mostrato come il nostro cervello sia attivato (e talvolta disattivato) dalla tecnologia e quali ripercussioni fisiologiche abbia un uso eccessivo dei social.

La partecipazione, numerosa e propositiva, ha evidenziato come sia fondamentale affrontare tali tematiche guidati da esperti per non cadere nel facile rischio di demonizzare le nuove tecnologie, ma allo stesso tempo per cogliere positivamente le risorse ad esse connaturate. I prossimi step del percorso prevedono l’incontro con la scuola media e un ultimo momento di sintesi con le famiglie che hanno preso parte alle serate.

Collegio don Bosco di Borgomanero: la prima Escape Room del Liceo Classico

Il 17 gennaio al Collegio don Bosco di Borgomanero, in occasione dell’Open Night, è stata inaugurata la prima Escape Room italiana creata da un Liceo classico, un gioco a squadre che consiste nel risolvere enigmi e quesiti di logica, rappresentante la didattica che il Liceo ha adottato da qualche anno.

Si riporta di seguito l’articolo gentilmente fornito alla nostra redazione da parte dei Salesiani di Borgomanero.

Venerdì 17 gennaio, in occasione dell’Open Night del Collegio don Bosco di Borgomanero, si è inaugurata la prima Escape Room italiana creata da un Liceo Classico.

Una escape room è un gioco caratterizzato da enigmi e quesiti di logica che ciascuna squadra, composta da 2-8 persone, deve risolvere per uscire dalla stanza in cui si è chiusi. Ciò che rende molto divertente e sempre più popolare questa tipologia di giochi è in primis la storia che fa da contesto agli enigmi: come in un piccolo gioco di ruolo, per un'ora si possono vestire i panni di investigatori, scienziati, ecc. Fondamentale, per poter risolvere i problemi, è cooperare, individuando in ciascun compagno la competenza più adatta allo scopo.

Proprio per tutte queste caratteristiche, l’escape room è un ottimo modo per imparare divertendosi e rappresenta al meglio la didattica che il Liceo Classico don Bosco ha adottato da qualche anno potenziando l’area logico – matematica. I numerosi ragazzi che hanno preso parte all’esperienza hanno potuto esercitare le proprie conoscenze globali e trasversali: dalla matematica alla storia, dalla filosofia al greco, passando per l’inglese, le squadre si sono cimentate a partire da Relatività, celebre quadro di Escher, per uscire dalla misteriosa stanza in cui erano intrappolati.

Salesiani Vercelli: Festeggiamenti per Don Bosco 2020 con una importante testimonianza

Venerdì 17 gennaio, si è svolto il primo incontro del programma dei festeggiamenti della Famiglia Salesiana di Vercelli per Don Bosco 2020, durante la quale, don Vincenzo Marrone, iniziatore della presenza salesiana in Nigeria, e don Pier Jabloyan, direttore dell’opera salesiana di Aleppo, hanno testimoniato la loro missione, esortando i numerosi giovani testimoni presenti all’incontro, ad essere significativi nei propri ambienti di vita.

Si riporta di seguito l’articolo pubblicato in data odierna sul sito dei Salesiani di Vercelli.

DON BOSCO IN THE WORLD: primo degli appuntamenti in vista della festa cittadina in onore di don Bosco. Ospiti significativi: don Vincenzo Marrone, iniziatore della presenza salesiana in Nigeria, e don Pier Jabloyan, siriano, direttore dell’opera salesiana di Aleppo.

La serata è aperta dalle immagini di Abuja, Akure, Ibadan, Iju, Ondo che trasportano mente e fantasia nel cuore dell’Africa. Don Vincenzo puntualizza che, in quanto battezzati, siamo tutti inviati, come si è sentito inviato lui quando, nel 1982, è partito per la Nigeria con l’intenzione di portare don Bosco in quella terra. Esorta i numerosi giovani presenti ad essere significativi nei loro ambienti di vita. Esortazione ripresa da don Theophilus Ehioghilen, salesiano, uno dei primi bambini battezzati da don Vincenzo.

Don Pier esordisce presentando la situazione geopolitica della Siria e precisando che ogni analisi di quanto vi succede ha bisogno di essere fatta a tre livelli: economico, politico e religioso. Racconta l’attività dell’oratorio di Aleppo e dei suoi animatori: essenzialmente catechetica e di formazione religiosa, pur non mancando le consuete proposte sportive, ricreative ed espressive, tipiche di ogni oratorio salesiano. Non tralascia di descrivere i pericoli costanti e la mancanza dei beni essenziali per una vita dignitosa. Sollecitato dalle domande dei presenti, porta la sua testimonianza di fede e di speranza, pur non dimenticando che la guerra si è portata via anche diversi animatori dell’oratorio di Aleppo.

Scuola media Don Bosco – Valdocco: L’anniversario dei cent’anni dei salesiani d’Irlanda

La scuola media di Don Bosco – Valdocco, in occasione dell’anniversario dei cent’anni dei salesiani d’Irlanda, ha avuto l’onore di organizzare un percorso linguistico con la realtà irlandese di Dublino, con l’obiettivo di trasmettere e rinnovare il metodo educativo di don Bosco e della Salesianità. A tale iniziativa hanno preso parte oltre settanta ragazzi della scuola, recandosi in loco.

Di seguito il testo del documento realizzato per l’iniziativa.

Nel 1919 i Salesiani arrivarono in Irlanda, chiamati da mons. Denis Hallinan, il vescovo di Limerick. Da quel momento è passato un secolo: oggi come allora, la sfida è quella di trasmettere e rinnovare il carisma salesiano e il metodo educativo di don Bosco nella terra di San Patrizio. In occasione dell’anniversario dei cent’anni dei salesiani d’Irlanda, la scuola media don Bosco – Valdocco ha avuto l’onore di organizzare un percorso linguistico e di incontro con la realtà irlandese per oltre settanta ragazzi, creando una sinergia efficace con la scuola statale locale. Questa proposta è stata fortemente caldeggiata dall’Ispettore salesiano dell’Irlanda e di Malta, padre Eunan McDonnel.

L’offerta didattica e culturale è stata alta, a partire dalla residenza che per una settimana ha ospitato gli studenti: il maestoso college della Maynooth University, situato a 25 chilometri da Dublino. L’ingresso dell’Università di Maynooth Grazie alla collaborazione instaurata con i salesiani di Maynooth, guidati dall’instancabile Father Richard Ebejer, il viaggio studio in Irlanda ha offerto ai ragazzi tante opportunità di crescita e arricchimento personali, il tutto nello stile universale di don Bosco.

I ragazzi cosa ne pensano? Asia risponde così: «L’esperienza in Irlanda per me è stata molto importante per la pratica dell’inglese. I loro luoghi, le loro tradizioni e la loro cultura sono aspetti che considero meravigliosi, inoltre ho sempre trovato il mondo inglese-irlandese molto affascinante». Anche Pepe è sulla stessa lunghezza d’onda: «La gita verso Dublino è stata senza dubbio un’esperienza fantastica dal punto di vista linguistico, perché ho imparato ad ascoltare l’inglese e così ho ampliato il mio lessico. A mio parere, Dublino è una città bellissima, perché è moderna e antica allo stesso tempo e questo la rende magnifica. ».

I ragazzi della 3B e della 3C con Father Richard Ebejer a Maynooth…e gli insegnanti? Davide Sordi, Preside di Valdocco:” esperienze che segnano momenti importanti per la crescita dei ragazzi, che incontrano, si relazioni, condividono la vita. Questa è la scuola che immaginiamo!!!” E poi aggiunge: “tutto è reso ancora più facile quando si è accolti come lo siamo stati noi dai salesiani d’Irlanda. Come Valdocco anche l’Irlanda per noi è Casa”.

 

CNOS-FAP Piemonte: La Formazione Continua Individuale

La Regione Piemonte, con il contributo del Fondo Sociale Europeo, investe sulla formazione dei lavoratori occupati per l’aggiornamento, la qualificazione e riqualificazione delle competenze professionali degli stessi, al fine di mantenere i livelli occupazionali e permettere la mobilità professionale dei lavoratori.

A tale scopo, i 13 Centri di Formazione Professionale Salesiani presenti sul territorio offrono Corsi di Formazione Continua Individuale (F.C.I.) per i lavoratori occupati e le imprese interessate.

La richiesta può essere effettuata su iniziativa del lavoratore, domiciliato in Piemonte che individualmente vuol seguire un corso di formazione professionale per aggiornarsi e/o riqualificarsi, oppure da un’azienda localizzata nel territorio regionale che intende formare i propri addetti o il titolare stesso.

  • Come funziona il voucher individuale

    1. offre la possibilità di partecipare ad uno o più corsi;
    2. possono essere assegnati voucher formativi,  fino ad un valore complessivo di € 3.000,00 pro-capite per un triennio; il calcolo di tale limite decorre, per chi ne ha già usufruito, dalle assegnazioni di Regione e di Città Metropolitana di Torino, sia di voucher aziendali che individuali, sul precedente Catalogo 17-18  e, per i nuovi richiedenti , dal vigente catalogo 19-21;
    3. la Regione copre il 70% del costo del corso, la restante parte pari al 30% è carico del lavoratore;
    4. in caso di ISEE pari od inferiore a € 10.000,00 la Regione Piemonte copre il 100% del  costo totale del corso.
  • Come funziona il voucher aziendale

  1. offre la possibilità di partecipare ad uno o più corsi;
  2. l’importo messo a disposizione pro-capite per l’assegnazione di voucher ammonta a € 3.000,00 nel triennio; il calcolo di tale limite decorre, per chi ne ha già usufruito, dalle assegnazioni di Regione e di Città Metropolitana di Torino, sia di voucher aziendali che individuali sul precedente Catalogo 17-18  e, per i nuovi richiedenti , dal vigente catalogo 19-21;
  3. il voucher copre una quota del costo del corso, la restante parte è a carico dell’impresa
  4. come previsto dalla normativa relativa agli Aiuti di Stato, la quota di co-finanziamento a carico dell’impresa dipende dalla dimensione dell’azienda:  va da un minimo del 30% per le piccole e micro imprese ad un massimo del 50% per le grandi imprese

IUSTO Rebaudengo: Open Day e corsi attivi per il 2° semestre

L’Istituto Salesiano di Torino IUSTO – Rebaudengo informa in merito ai prossimi appuntamenti dedicati agli Open Day dell’Università e i corsi attivi per le immatricolazioni.

L’Open Day è un’importante occasione per conoscere e approfondire i corsi di laurea, le modalità di ammissione, le strutture e servizi dell’Ateneo. Potrai conoscere il Responsabile del corso di laurea, i coordinatori e confrontarti con gli studenti che già frequentano. La partecipazione è libera e gratuita, è richiesta la conferma della partecipazione.

Di seguito tutte le iniziative.

Dal 7 febbraio 2020, al via gli OPEN DAY dei Corsi di Laurea!

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Aperte le domande di ammissione per la laurea triennale in Psicologia con frequenza weekend

IMMATRICOLAZIONI A PARTIRE DAL 2°SEMESTRE – ANNO ACCADEMICO 2019/2020

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Il 31 gennaio partirà il primo corso di perfezionamento universitario

NEUROMANAGEMENT PER LE ORGANIZZAZIONI

ULTIMI POSTI DISPONIBILI – ISCRIZIONI ON LINE ENTRO IL 26/01

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Da maggio 2020 partirà l’executive master ECM in Early booking entro il 31/01/2020

EXECUTIVE MASTER ECM IN NEUROPSICOLOGIA CLINICA

EARLY BOOKING ENTRO IL 31/01

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Iscriviti subito ai corsi finanziati da Città Metropolitana di Torino – LAVORATORI OCCUPATI

Aree tematiche:

SOCIO-EDUCATIVA ASSISTENZIALE  
MANAGEMENT E COMUNICAZIONE
LINGUA INGLESE
I.A.A.